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Autore: Ania83e    13/12/2018    1 recensioni
Questa storia racconta di una ragazza di come un giorno la sua vita cambiò, in un attimo, tutto diverso, città nazione, amici famigliari nulla sarebbe stato più lo stesso, solo l’amore dell’unica cosa che si portava dietro con se da tutta una vita, ed era l’amore per quello sport che nella sua terra natia era un tabù per le ragazze, il suo amore per il calcio.
Genere: Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Genzo Wakabayashi/Benji, Karl Heinz Schneider, Nuovo personaggio, Sanae Nakazawa/Patty Gatsby
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 26

 

L’ora degli allenamenti era giunta, Patty stavolta dovette chiamare un taxi per farsi accompagnare agli allenamenti, se avesse aspettato Karl sarebbe arrivata sicuramente in ritardo. Arrivata al campo vide il cugino parlare con l’allenatore, e decise di raggiungerli.

-Ciao, Karl. Mister-

-E tu che ci fai qui? Lo zio lo sa?-

Chiese Karl stupito di ritrovarsela lì.

-Si Karl. Va tutto bene, sono andata dal dottore e adesso sto bene, mi ha detto che posso giocare-

-Sei sicura?-

-Si certo, non potrei mai mentirti-

-Ok. Se il dottore ti ha detto che puoi, allora va bene-

Patty si strinse al cugino, sapeva che era solo preoccupato, perché le voleva bene.

-Grazie-

-Però sarà meglio che non esageri-

-Si lo so, anche lo zio mi ha avvertito-

-Bene, ci vediamo dopo. Ora è meglio che vada anche io-

Patty rimase con il mister, anche lui era preoccupato sulle sue condizioni dopo che aveva parlato con Karl.

-Gatsby, sei sicura che ti senti bene? Sei il nostro asso nella manica.-

-Si mister, il dottore mi ha assicurato che non è niente di grave. Diciamo che è un problema femminile-

-Bene. Però per oggi ti allenerai soprattutto sui tuoi tiri-

-Va bene, però da domani voglio continuare con l’allenamento di ieri-

-Bene, sono contento di sentirtelo dire. Ora vai a cambiarti-

-Sì mister-

 

Sono contento che questa ragazza sia così combattiva, prima quando Karl mi ha detto che non si sarebbe potuta allenare per i prossimi giorni, ho creduto che non avesse la stoffa. L’allenamento che le ho fatto fare ieri era massacrante, ma lei non ha battuto ciglio. Invece eccola di nuovo scendere in campo. E’ in gamba. Per oggi meglio che non si affatichi tanto, ma domani riprendiamo.

 

Patty entrò negli spogliatoi e quando Maria la vide le salto addosso.

-Ehi, che abbraccio caloroso-

-Scema, ieri ci hai fatto prendere uno bello spavento-

-Si, mi dispiace-

-Ma che ci fai qui?-

-Dai non metterci anche tu. Ho avuto il benestare del dottore-

-Bene, sono felice che ora tu stia bene-

-A proposito mi dispiace aver rovinato la cena con i tuoi ieri-

-Stai scherzando, mio padre era al settimo cielo ieri. Ha incontrato due dei suoi beniamini. Avresti dovuto vederlo sembrava un  bambino. Se non fossi stata in mega ansia per te, mi sarei messa a ridere.-

-Due? Credevo che tuo padre fosse un fan di Stephan. E chi sarebbe l’altro?-

-Benji-

-Davvero?-

-Si, poveretto, ha risposto a tutte le domande di mio padre, anche se si vedeva che era estremamente preoccupato per te-

-Quando sono svenuta, mi è sembrato mi abbia chiamato per nome-

 

Quanto ti vorrei dire che Benji sa chi sei. Ma ho fatto una promessa a Karl.

 

-Ma no sicuramente ti è sembrato-

Cerco di dirlo in modo convincente.

-Forse hai ragione, però....-

- Però cosa?-

- Ecco, non so come dirlo-

Maria era curiosa, cercò di incoraggiare l'amica.

-Dai Patty non farti pregare-

Patty prese coraggio.

-Prima ho pensato agli avvenimenti che sono successi ieri sera, però non so se sia stato un sogno causato dalla febbre o realtà, ecco-

-Allora?-

Maria non stava più nella pelle.

- Credo che Benji mi abbia baciato, sulle labbra intendo e che mi abbia detto che mi ama-

Maria a quella rivelazione avrebbe voluto tanto dire all'amica che non era un sogno il suo, ma che sicuramente Benji l'aveva fatto veramente, ma non poteva infrangere la promessa fatta a Karl, cosi cercando di non far trasparire niente, le disse.

- Sarà stata la febbre-

Con un po' di tristezza Patty ascoltò Maria.

 

Forse Maria ha ragione, sarà stata la febbre a farmi immaginare quel bacio: la sensazione delle labbra di Benji sulle mie, il suo sapore e anche quando la sua lingua si è intrecciata alla mia. mi è sembrato tutto così vero, poi il suo ti amo. Che sia stato tutto un sogno?

 

- Forse hai ragione, però non riesco a trovare il mio cappellino-

-Ieri quando ti ha riportato a casa, lo avevi in testa. Forse la tua governante l’ha messo a lavare?-

-Si può darsi. E quindi adesso come farai?-

-Ne ho un altro, ma spero di trovarlo e molto prezioso per me-

-Si vedrai uscirà fuori-

-Spero-

Gli allenamenti ebbero inizio, anche i ragazzi si stavano allenando duramente.

Benji aveva trovato il suo vecchio spirito combattivo, quello che gli ha permesso di diventare ciò che è. Anche Karl si stava impegnando come non aveva mai fatto. Vedere lo spirito agonistico della cugina gli aveva dato la carica per dare il meglio di se. Il mister guardava i ragazzi orgoglioso per la loro determinazione. Durante la pausa Benji andò da Karl e gli diede il cappellino che aveva recuperato la sera prima sul campo.

-Questo gli è caduto ieri quando è svenuta-

-Dovresti darglielo tu-

-IO?-

 

Ma se glielo do io capirà.

 

-Si, forse è meglio che gli dici la verità-

-Perché hai cambiato idea?-

-Forse dopo quello che è successo ieri, si sta affaticando troppo, forse è meglio che interrompiate i vostri allenamenti-

-Si forse hai ragione, ma non credo che questo la fermerà, la conosco e quando si mette in testa è difficile dissuaderla-

-Sì è vero. Comunque fai come credi, se non vuoi ancora dirle niente io non ti ostacolerò. Ma promettimi che se la dovessi vedere troppo stanca non insisterai-

-Si te lo prometto. Anche io mi sono spaventato nel vederla così, credimi-

-Ti credo. Ora torniamo ad allenarci-

-Si-

Al termine degli allenamenti, Patty si avviò all’altro campo, si sentiva decisamente meglio, anche se un po’ di debolezza, cominciava ad avvertirla.

 

Sarà meglio che non esageri oggi, non voglio svenire ancora.

Maria dice che quando mi ha riportato a casa il cappellino lo avevo, e poi al telefono Benji mi ha chiamato Pit, quindi non ha scoperto chi sono.

Meglio così, forse? Adesso è meglio che mi sbrighi se non voglio arrivare in ritardo.

Al campo dei ragazzi, Karl uscì dallo spogliatoio e si diresse a salutare il portiere.

-Ciao Benji, mi raccomando, non farla stancare-

-Si non intendo farlo-

-Allora hai deciso?-

-Si, finché non riuscirò a parare il suo tiro non le dirò niente-

-Va bene-

-Vedrai riuscirò a parare il suo tiro e poi non ci sarà più bisogno di andare avanti cosi, e poi……..-

Ma si bloccò, perché proprio mentre diceva quelle ultime parole Patty le senti, e scappò via piangendo. Benji la vide correre via e le corse dietro per spiegarle, anche Karl lo seguì.

 

Maledizione, cosa avrà sentito? Questa volta non ho intenzione di lasciarti scappare via.

 

Dopo non avrà bisogno più di me, ecco cosa voleva sicuramente dire. A lui interessa solo parare quello stupidissimo tiro non gli importa niente di me. Perché, perché non gli interesso, e quando imparerò a non farmi stupide illusioni. Quando? Sono così stanca di soffrire, di soffrire per lui.

-Pit aspetta-

Benii era riuscito a raggiungerla e l’afferrò per un braccio.

-Lasciami-

Urlò

-No, perché sei scappato così?-

-Secondo te-

Ormai le lacrime scendevano copiosamente sul suo volto, oscurandole la visuale. Anche Karl, li raggiunse.

-Pit, ascoltalo, non so cosa hai sentito ma fidati di me hai solo frainteso-

-No Karl, ho capito benissimo, gli servo solo per parare il mio tiro, e poi arrivederci e tanti saluti-

-No, ti sbagli di grosso-

-Si, cuginetto......-

Ma Benji lo bloccò.

-No, Karl sono io che devo spiegarmi. Ascolta ieri ci hai fatto prendere uno bello spavento, e quello che volevo dire e che non puoi andare avanti così, si insomma doppi allenamenti la scuola e tutto. Quello che stavo dicendo a Karl e che si insomma-

 

No, non posso dirle ancora la verità.

 

-Insomma cosa?-

-Si che non voglio più farti stancare, ma che dovremo prenderla più con calma e poi potremo essere solo amici, che ogni tanto si allenano insieme, se non sei troppo stanco-

Spero se la sia bevuta.

 

Che scemo, ci crederà?

 

Forse ho realmente capito male, non è vero che dopo non vorrà più vedermi.

 

-Quindi non è vero che dopo che avrai parato il mio tiro, non vorrai più vedermi-

-Ma certo che no, ma come ti vengono certe idee, siamo amici no?-

-Si certo-

 

Si solo amici.

 

pensò un po' sconsolata Patty,

-Va bene ti credo-

-Allora basta piangere. Sai non ho mai visto un ragazzo piangere così-

E scoppiò in una grossa risata, anche Karl lo seguì a ruota.

-Sì è vero cuginetto, di solito i ragazzi non piangono così-

 

Ma guarda questi due come se la ridono. Si forse è vero i ragazzi di solito non piangono, e allora? Non serve mica prendermi in giro per questo.

-Allora Pit, te la senti di allenarti con me oggi?-

-Certo che si-

I due si avviarono al campo mente Karl raggiunse Maria al parcheggio dove lo stava già aspettando.

-Finalmente, dove ti eri cacciato?-

-Scusami, c’è stato un piccolo fraintendimento fra quei due-

-Un altro?-

-Si ma è tutto a posto adesso-

-Meno male. Sai prima Patty mi ha chiesto se quando ieri sera Benji l’ha portata a casa aveva il suo cappellino-

-E tu?-

-Cosa pensi che le abbia detto, che c’è  l’aveva. Te l’ho già detto puoi fidarti di me-

-Mi dispiace che anche tu sia obbligata a mentire-

-L'ho deciso io, e comunque sai per caso dov’è andato a finire?-

-Si, Benji -

-Non vuole dirle ancora la verità?-

-No, vuole prima parare il suo tiro-

-E tu credi che ce la farà?-

-Si, si sta impegnando molto per riuscirci-

-Allora speriamo che non ci metta troppo tempo. Mi piacerebbe che quei due, finalmente, si mettessero insieme, sono proprio una bella coppia-

-Mai quanto noi però –

-Sì è vero. Allora Kaiser che vogliamo fare?-

-Io un’idea ce l’avrei-

-Scemo-

Il bacio che seguì era infuocato e pieno di desiderio.

-Andiamo da me? Mio zio e fuori. Che ne dici?-

-Ci sto-

E si avviarono in macchina.

 

Al campo i due ragazzi continuarono ad allenarsi, i tiri che Patty tirava a Benji erano sempre più potenti, e il portiere riuscì a pararne più della metà, ma sentiva ancora di non essere pronto.

 

Presto, molto presto riuscirò a parare il tuo tiro, allora ti dirò la verità. Ormai ho capito che senza di te tutto questo non ha senso, non ti lascerò più scappare da me, niente e nessuno mi impedirà di dirti i miei sentimenti.

 

Benji, non so se riuscirò mai a dirti chi sono realmente. Ormai questo gioco sta durando da troppo tempo,la paura che dopo tu non mi voglia più vedere o sentire mi blocca. Ma non posso nemmeno mentirti così per sempre. Si appena riuscirai a parare il mio tiro ti dirò la verità, per il momento voglio godermi ogni minuto che posso starti vicino.  Spero solo che dopo, tu non ti senta preso in giro,che la nostra amicizia possa continuare. Quello che voglio è sicuramente di più di una semplice amicizia, ma per il momento me la farò bastare.

   
 
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