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Autore: DhaevetralWarrior    13/12/2018    0 recensioni
Sono passati ormai diversi anni dalla sconfitta di Majin Bu, e sulla Terra vivono la pace e la prosperità. I nostri eroi hanno continuato ad allenarsi, pronti al'arrivo di un'eventuale nuova minaccia da debellare. Sembra tutto tranquillo sulla Terra, fino a quando, un giorno, succederanno diversi eventi, a cui ne susseguiranno altri, per cui i Guerrieri Z dovranno tornare a lottare. Tra vecchie e nuove conoscenze, i nostri eroi dovranno impegnarsi al massimo e migliorarsi sempre di più per poter proteggere non solo il loro amato pianeta, ma anche il regno dei morti, minacciato da una creatura spaventosa e potente. Riusciranno i nostri eroi a vincere anche questa volta? Beh, lo scopriremo presto!
Genere: Avventura, Azione, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Goku, Nuovo personaggio, Un po' tutti, Vegeta
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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CAPITOLO 3: SCONTRI DIROMPENTI

Dopo che Rainbokiller ebbe terminato la sua risata, non ci volle molto affinché lo scontro che il mostro arcobaleno avrebbe combattuto contro Goku e Majin Bu incominciasse.                                                 
Goku, trasformato in Super Saiyan di Terzo Livello, fece la prima mossa, sferrando un veloce diretto destro all’avversario, mentre Majin Bu agì subito dopo, sferrando anche lui un diretto, ma con il braccio sinistro. Per quanto veloci, i colpi furono facilmente fermati da Rainbokiller, il primo con il palmo della mano sinistra, il secondo con quello della destra. Immediatamente, il mostro arcobaleno chiuse le dita attorno ai pugni degli avversari, per poi premere con forza. Majin Bu tentò di divincolare la mano con la quale aveva provato a colpire l’avversario, trovandosi però impossibilitato a farlo: la stretta energica esercitata da Rainbokiller sul suo pugno era davvero fortissima, e sciogliersi da quella presa sarebbe stato decisamente difficile.
“Vedo che sei in difficoltà, ciccione! A quanto vedo, i miei figli non sono stati capaci di fare ciò che gli avevo chiesto. Ma non importa, perché adesso ci penso io a te” sghignazzò Rainbokiller, rivolgendo il proprio sguardo verso Majin Bu.
“I tuoi figli? Quindi tu saresti il padre di quei cosi che hanno assalito me e Satan, giusto?” chiese irrequieto Bu, analizzando nel frattempo l’aspetto di Rainbokiller, e rendendosi conto che non differiva così tanto dalle creature affrontare precedentemente, se non per il fatto che la sua pelle fosse colorata e possedesse una stazza superiore a quella dei mostri neri, oltre anche a parti del corpo mancanti nelle sue controparti in miniatura, come per esempio i tentacoli verdi.
“Certo. E sono anche molto arrabbiato per ciò che gli hai fatto. Sei stato proprio maleducato, sai? Non permetterò a nessuno di trattare così i miei bambini, e tantomeno a un essere come te!” disse sarcasticamente Rainbokiller, che molto gradì la faccia furiosa di Majin Bu.
“Invece che pensare ai tuoi figli, sarebbe meglio se ti preoccupassi un po’ di più per te stesso!” disse una voce alle spalle della creatura, che subito dopo ricevette un potente calcio allo stomaco, sferrato da Goku con il piede destro. In quel momento, per via del gran dolore provato, Rainbokiller attenuò la presa, il che permise a Goku e Majin Bu si ritrarre i propri bracci. Rainbokiller si riprese però piuttosto in fretta, e repentinamente, si girò e sferrò una gomitata con il braccio sinistro, cercando di prendere dritto in faccia Goku. Il Saiyan balzò però all’indietro, mentre Majin Bu tentò di colpire il mostro con un montante destro. Rainbokiller si girò verso il demone rosa, per poi colpire il montante di Bu con il gomito del braccio destro, fermandolo. Immediatamente, Rainbokiller colpì Bu con un montante sinistro, spedendolo in aria. Il mostro non ebbe però tempo di assaporarsi la riuscita di quel colpo, perché dovette girarsi, siccome percepiva l’aura di Goku in avvicinamento. Effettivamente, il Saiyan stava correndo verso Rainbokiller, con il braccio sinistro alzato. Rainbokiller sorrise: era il momento adatto per rivelare finalmente quelle che erano le sue vere potenzialità. Così, inclinò leggermente il suo corpo all’indietro, per poi spingerlo in avanti e aprire la bocca, da cui fuoriuscì una gran quantità del liquido nero presente nella sua bocca da quando aveva completato la trasformazione. Goku cercò di rallentare il passo, ma il liquido era più veloce, e prima che il Saiyan potesse fare qualsiasi cosa, ecco che il liquido gli aveva ormai ricoperto tutta la parte anteriore del corpo fino al petto, lasciandogli libera solo la testa. Parte del liquido era anche caduta a terra, creando una piccola pozzanghera proprio sotto i piedi di Goku. Il Saiyan tentò di divincolarsi inutilmente, non riuscendo a muovere nessuna parte del corpo ad eccezione della testa, cosa che sfruttò per lanciare un occhiataccia a Rainbokiller, che rise.
“Sei sorpreso, non è così? Beh, ti consiglio di lasciare la sorpresa per dopo. Non ho ancora rivelato tutte le mie carte” disse la creatura, per poi saltare subito dopo, per schivare un calcio sinistro in picchiata sferrato da un furioso Majin Bu. Rainbokiller rimase a levitare nell’aria e Bu, dopo averlo guardato dritto negli occhi e aver visto il suo malizioso sorriso, iniziò anch’egli a volare, dirigendosi come un fulmine verso l’avversario. In poco tempo, i due si ritrovarono faccia a faccia, e Bu non esitò un momento a sferrargli un gancio destro, che Rainbokiller schivò abbassandosi. La creatura rispose con un diretto destro, che colpì in pieno la pancia di Majin Bu. Il colpo non sortì però alcun effetto sulla creatura, che contrattaccò con un pugno sferrato dall’alto verso il basso con il braccio sinistro. Rainbokiller ritrasse il braccio destro e fermò facilmente il colpo bloccandolo con il braccio sinistro, per poi avvicinare a sé le gambe, stando in una sorta di posa fetale, subito dopo, il mostro distese il proprio corpo in orizzontale, continuando a resistere alla pressione del braccio di Majin Bu contro il suo. A quel punto, distese entrambi le gambe, colpendo con i piedi lo stomaco di Bu, che questa volta dovette ritrarre il braccio, per poi allontanarsi dall’avversario volando all’indietro, tanto fu il dolore che Raimbokileller gli provocò.
“Contento, panzone? Non è mica finita. Adesso ti mostrerò qualcosa di molto familiare” sentenziò maliziosamente Rainbokiller. Il mostro arcobaleno ritornò a stare in posizione retta, distese le braccia in avanti, per poi chiudere le mani a pugno, dando inizio ad una nuova mutazione. Gli artigli sparironò, le dita si amalgamarono tra di loro e alla mano formando un’unica massa di pelle, che terminava con una punta. Le sue braccia si erano appena trasformare in una versione con diametro maggiore dei tentacoli che Rainbokiller possedeva sul corpo, cosa che fece rabbrividire Bu, che si distrasse, permettendo a Rainbokiller di avvicinarsi a lui e di attorcigliare i suoi nuovi arti attorno alla sua pancia. Majin Bu, dopo essersene accorto, cercò subito di liberarsi colpendo i tentacoli con diversi pugni, ma era tutto inutile: i tentacoli sembravano non volersi staccare da lui.
“Tu… hai i loro stessi poteri, solo amplificati! Maledetto!” ringhiò Majin Bu. Rainbokiller annuì.
“Esatto! Ora voglio proprio vedere come farai a liberarti!?” disse Rainbokiller. La risposta di Bu non ci mise molto ad arrivare. Il demone rosa smise di colpire i tentacoli, e distese le braccia verso il volto di Rainbokiller, avvicinando tra di loro le mani.
“In questo modo!” disse il demone rosa, per poi lanciare dalle mani una potente onda di energia. Rainbokiller scomparse dalla sua vista grazie al fumo provocato dall’onda, e i tentacoli si ritirarono, permettendo finalmente a Bu di muoversi. Il demone scattò all’indietro, in modo da preventivare un eventuale contrattacco di Rainbokiller, che però, a sorpresa, non arrivò. Il fumo provocato dal contatto dell’onda con Rainbokiller si diradò, e il mostro ne uscì fuori. Anche se sul corpo del mostro non c’era il più minimo segno di una ferita, il suo respiro era affannato, e il suo corpo penzolava a sinistra, segno che il colpo aveva avuto l’effetto sperato.
“Però, Bu è davvero in gamba!” esclamò Goku, tentando nel frattempo di liberarsi futilmente da quel liquido nero che lo teneva incollato a terra, impedendogli di andare in soccorso dell’amico.
“Maledetto panzone! Questa me la paghi!” gridò Rainbokiller. Dopo aver guardato storto negli occhi il demone rosa, Rainbokiller attorcigliò nuovamente la pancia di Bu, questa volta però facendo anche uso dei tentacoli verdi, oltre che a quelle che un tempo erano state le sue bracci. E nuovamente, fu così veloce che il demone rosa non fece in tempo a reagire. Bu era in una situazione peggiore di prima, siccome adesso la pressione dei tentacoli era così forte che gli stava prosciugando a tal punto le forze che non credeva sarebbe riuscito neanche a sparare un Ki Blast per allontanare l’avversario. Inoltre, sentì come se qualcosa di strano si stesse formando sul suo corpo. Guardò il terreno, e vide una goccia di un liquido verde cadere a terra. Rainbokiller rise.
“Mi dispiace, ma adesso credo proprio che non riuscirai a vincere questa volta. Questa sostanza verde aumenta di molto il male che subisci ad ogni colpo, e quando un oggetto entra in contatto con questo liquido può provocarti davvero molto male, caro il mio palla di lardo!” disse Rainbokiller, per poi osservare con desiderio la pancia di Majin Bu. E da lì, partì il divertimento.
Rainbokiller ritrasse i tentacoli, lasciando la pancia di Bu piena di liquido verde. Immediatamente, prima che Bu potesse fare qualsiasi cosa, Rainbokiller iniziò a colpire ripetutamente i punti dove era situato il liquido verde con tutti i suoi tentacoli, provocando un immenso dolore a Bu, il quale sembrava essere sempre più sul punto di cedere, visto che il suo corpo sembrava inclinarsi verso il basso, segno che sarebbe caduto da un momento all’altro. Dopo diversi colpi, Rainbokiller si fermò. Bu iniziò a cadere lentamente, riuscendo però a vedere il sorriso arrogante stampato sul volto di Rainbokiller. Per quanto fosse ormai allo stremo, il demone rosa fece una scelta: scelse di utilizzare le forze che gli rimanevano per cercare di eliminare quel mostro. E aveva una sola possibilità. Così, inclinò l’antenna verso Raimbokilelr, e un raggio rosa partì da essa: voleva cercare di trasformare Rainbokiller in un cioccolatino, visto che ormai sembrava essere l’unico modo per riuscire a batterlo. Ma purtroppo, quel tentativo fu vano; infatti, Rainbokiller aprì la bocca, e, da essa, scagliò una potente onda arcobaleno. Bu e il suo attacco furono travolti, e il demone rosa fu scagliato via, ormai incapace di alzarsi. Goku aveva osservato tutta la scena, provando un forte senso di disperazione: quello che si trovava davanti non era un semplice mostro molto potente, ma una creatura con molte carte da poter giocare, e che sembrava davvero difficile da sopraffare con la sola forza. Per battere quel mostro, Goku avrebbe dovuto utilizzare l’ingegno e combattere con astuzia, senza puntare tutto sulla forza bruta. Purtroppo, però, Goku in quel momento era totalmente impotente: era bloccato dal liquido nero prima lanciatogli da Rainbokiller, e dalla quale sembrava quasi impossibile liberarsi.
“Come farò a combattere questo mostro se non posso nemmeno muovermi? Eppure ci deve essere un modo per uscire da questa situazione, e se non esiste… temo che sarà la fine per tutti. Se non riesco a liberarmi, sarà veramente finita e nessuno potrà più fare nulla per contrastare Rainbokiller. Pensa, Goku, pensa!” disse tra sé e sé il Saiyan, mentre cercava di muovere invano il proprio corpo. Rainbokiller si girò verso di lui, ma questa volta, stranamente, non sorrise. Anzi, sembrava quasi deluso da quella visione.
“Che pena. Credevo che mi avresti fatto divertire un po’ di più, sai? Goku, il grande Saiyan eroe della Terra, protettore dei deboli, immobile e impotente davanti al suo nemico. Mi fai pietà. Così tanto che ho deciso di risparmiarti la sofferenza, ponendo in questo preciso istante fine alla tua vita” disse annoiato Rainbokiller, per poi far nuovamente mutare i suoi arti superiori, ritrasformando i tentacoli in braccia e mani. Pose quindi la mano destra davanti alla faccia del Saiyan, che, digrignando i denti, tenta disperatamente di liberarsi. 
“Conoscerti è stato un piacere. Addio” disse Rainbokiller. Ma fu proprio in quell’esatto momento che una scintilla si accese dentro Goku. Il Saiyan chinò per un attimo il capo, per poi rialzarlo, digrignando i denti. Rainbokiller lo guardava freddamente, sicuro ormai che per lui non ci fossero più speranze. Ed in quel momento accadde: Goku tirò un fortissimo urlò, e l’aura gialla del Super Saiyan si espanse con una velocità impressionante attorno al Saiyan e a Rainbokiller. Il liquido nero schizzò tutt’a un tratto in aria, compresa la pozzanghera formatasi sotto i piedi di Goku. Il Saiyan, avendo nuovamente il controllo del suo corpo, alzò lo sguardo al cielo e lanciò con la mano destra una potente onda energetica verso il liquido, disintegrandolo. Rainbokiller ritrasse la mano, e Goku lo guardò freddamente, per poi sorridere.
“Ma com’è pos…” tentò di dire Rainbokiller, prima di riceve una potente gomitata sinistra nello stomaco da parte di Goku. Il colpo sbalzò via Rainbokiller, che atterrò malamente a terra. Dopo essersi rialzarsi con leggera difficoltà , il mostro non poté che tremare di fronte alla’enorme aura gialla che circondava Goku, che lentamente si dirigeva verso di lui.
“Ma com’è possibile! No, tu… tu non riuscirai a battermi!” proferì il mostro, per poi lanciarsi contro Goku, cercando di prenderlo con un diretto destro. Goku schivò il colpo semplicemente spostando la testa a sinistra, per poi saltare e atterrare in picchiata con un piede sulla faccia di Rainbokiller, provocandogli immensi dolori. A quel punto, Goku iniziò a tirare una moltitudine di velocissimi calci all’avversario, che emetteva profondi urli di dolore. Mentre la scarica di colpi imperversava sul suo volto, Rainbokiller tentò di colpire Goku con un pugno scagliato con il braccio sinistro, ma il Saiyan saltò poco prima di venir preso dal pugno, per poi atterrare alle spalle di Rainbokiller. Il mostro iniziò a gridare, e si portò le mani sul viso.
“Cosa mi hai fatto!? Maledetta scimmia! Pagherai amaramente quello che mi hai fatto!” disse il mostro, per poi girarsi verso Goku e scagliargli contro i suoi tre tentacoli verdi rimanenti. Goku reagì prontamente, girandosi e afferrando il tentacolo superiore sinistro con la mano sinistra, per poi afferrare quello inferiore destro con la mano destra. A quel punto, Goku iniziò a tirare, non preoccupandosi affatto né del liquido verde emesso dai tentacoli, che in breve tempo gli inzuppò le mani, né del tentacolo sinistro inferiore che gli veniva incontro.
“Povero sciocco! Ignorare quel tentacolo sarà la tua fine!” sghignazzò Rainbokiller. Ma si sbagliava. Infatti, Goku tirò con ancora più forza, fino ad arrivare a strappare i due tentacoli che teneva in mano. Un fiotto di sangue uscì dal corpo di Rainbokiller, che subito lasciò cadere a terra l’ultimo tentacolo rimastogli. Mentre si avvicinava le mani ai punti dove prima c’erano i tentacoli per evitare la fuoriuscita di troppo sangue, Goku gli afferrò repentinamente anche l’ultimo tentacolo con entrambe le mani, per poi tirare. E dopo un po’, riuscì a staccargli anche quello. Dopo averlo fatto, il Saiyan scosse le mani con molta forza, riuscendo a far finire il liquido depositato dai tentacoli sulle sue mani a terra. Rainbokiller, nel mentre, distese quindi il braccio destro per coprire interamente i punti dove un tempo c’erano i tentacoli sinistri inferiore e superiore, cercando anche di non cadere a terra, visto che stava traballando per via delle forti ferite che gli erano state inflitte.
“Come hai osato? Giuro che ti ammazzo!” disse Rainbokiller, mentre ritraeva il braccio sinistro e la mano destra: il sangue aveva smesso di fuoriuscire, cosa incredibile, visto che aveva subito un gran numero di ferite molto gravi in poco tempo. Ma Goku non poté riflettere sulle stranezze di quell’alieno, visto che Rainbokiller ripartì subito all’attacco, scagliandosi verso Goku. Il Saiyan si mise in posa di combattimento, alzò la mano destra e si preparò a caricare un Ki Blast. Ma proprio quando Rainbokiller era a pochi passi da Goku e il Saiyan stava scagliando il Ki Blast, il mosso fece un passo all’indietro. La cosa era molto strana, ma Goku decise comunque di lanciare il Ki Blast. Riambokiller stese quindi le mani in avanti, creando lo stesso cerchio nero che aveva utilizzato contro Junior, anche se il diametro era leggermente più grande. Il cerchio assorbì il Ki Blast di Goku, che rimase stupefatto, mentre Rainbokiller scoppiò a ridere. Goku però notò che non era la solita risata di quella creatura: era più psicopatica, più intensa, e più divertita.
“Allora? Cosa te ne pare? Con questo cerchio posso assorbire ogni tuo colpo energetico debole, e con quelli forti posso fare anche di peggio! Adesso cosa farai, primate?” delirò Rainbokiller. Ma Goku non sembrava spaventato da questa nuova tecnica di Rainbokiller, anzi, sorrise. Iniziò quindi a sparare tantissimi Ki Blast, che vennero però tutti assorbiti dal cerchio, sotto le incessanti risate di Rainbokiller, felice del suo successo. Era stato umiliato, e adesso si stava prendendo la sua rivincita contro quella sporca scimmia. Fu così tanto preso dalla contentezza che alzò lo sguardo al cielo, totalmente preso dalle sue risate maligne, non ponendo minimamente più attenzione al suo avversario. Ed era proprio questo il momento che Goku stava attendendo.
Il Saiyan portò due dita alla fronte, e si teletrasporto alle spalle dell’avversario, mentre questi continuava ad ammirare estasiato il cielo sganasciandosi di risate. Immediatamente, prima ancora che Rainbokiller potesse accorgersi di avercelo dietro, il Saiyan iniziò a caricare una Kamehameha. Sentendo il rumore generato dalla Kamehameha, Rainbokiller ritrasse le braccia, facendo scomparire il cerchio, e si voltò. L’ultima cosa che vide fu la bocca di Goku spalancarsi, per poi finire travolto dalla potenza del colpo che Goku gli scagliò in pieno viso. Un’enorme nube di fumo si alzò da terra, e Goku, ormai esausto per via della troppa forza utilizzata nello scontro, si accasciò al suolo, svenuto, tornando allo stadio base.
“Non posso minimamente crederci” disse con fatica Rainbokiller, rispuntando dalla coltre di fumo, con numerose piccole ferite sparse per tutto il corpo, mentre osservava il corpo senza forse di Goku.
“Mi hai tenuto testa come nessuno aveva mai fatto finora. Sei arrivato vicino allo sconfiggermi. Se solo potessi vedere i danni che mi hai causato… mi hai umiliato! Nessuno aveva mai osato umiliare Rainbokiller! Adesso te la faccio pagare cara, molto cara! Non mi importa come, ma porrò fine alla tua vita con atroci sofferenze!” disse delirando Rainbokiller, per poi alzare il braccio destro e prepararsi ad affondare i suoi artigli nella carne di Goku. Ma proprio quando fu in procinto di agire, un potente Ki Blast lo colpì da dietro, mandandolo a terra.
“Merda…” disse Rainbokiller mentre si rialzava, tremando come una foglia. Una volta in piedi, si girò. Acciaccato e malconcio, Majin Bu lo stava osservando da lontano. Un impeto d’ira travolse Rainbokiller, a punto che il mostro si lanciò contro il demone rosa, e gli scagliò una potente gomitata sinistra in viso, che il demone non riuscì a schivare in tempo, venendo preso in pieno. Subito dopo, Rainbokiller ritrasse il braccio e sferrò un potente diretto destro alla pancia di Majin Bu, che fece leggermente indietreggiare il demone rosa, il quale però non sembrava essere particolarmente sofferente, a parte un leggero respiro affannato. E questo a Rainbokiller non stava bene.
“Che bastardo! Oltre a colpirmi, osi anche resistere ai miei attacchi!? Come ti permetti di farmi questo!” gridò furioso Rainbokiller. Bu non rispose, e pensò invece a stendere le braccia in avanti e ad aprire i palmi, per poi scagliare una potente onda di energia verso l’avversario. Rainbokiller creò istantaneamente un altro cerchio nero, ancora più grande di quello utilizzato contro Goku.
“Muahhhh! Come farai a battermi se il meglio che sai fare sono questi miseri colpi energetici?” disse Rainbokiller, mentre il colpo di Bu veniva perfettamente assorbito dal suo cerchio, che scomparve poco dopo averlo fatto. Bu non sembrò aver notato lo scherno di Rainbokiller, anzi, rimase per un po’ di tempo a fissarlo freddamente. Poi, immediatamente, Majin Bu, con un veloce scatto, si ritrovò alla destra di Rainbokiller, senza che questi potesse seguirlo. A quel punto, con un potente montante, lo colpì in pieno stomaco, e mandò il mostro in aria. Subito Majin Bu saltò e si mise a levitare, cosa che fece anche Rainbokiller. Il mostro, furioso più che mai, si scagliò in picchiata contro Majin Bu, e i due, una volta vicini, iniziarono a scagliarsi reciprocamente moltissimi calci e pungi. Ad un certo punto, Majin Bu colpì il viso di Rainbokiller con un pugno destro talmente potente da mandarlo leggermente più lontano da lui. Subito il demone scagliò un'altra onda con entrambe le mani, ma questa volta Rainbokiller non utilizzò il cerchio nero. La bestia, infatti, distese il braccio destro, tenendo la mano aperta. Così, dal palmo di quest’ultima si generò un cerchio di energia blu. Quest’ultimo, al contatto con l’onda, fermò la sua avanzata. Bu iniziò a sforzarsi di più, ma per quanto ci provasse, il cerchio non sembrava venir messo minimamente in difficoltà dall’onda di energia. A quel punto, Bu decise di lasciar perdere l’onda: allontanò quindi le mani da essa, per poi dirigersi con un veloce scatto alle spalle di Rainbokiller, per poi tirargli un diretto destro. Il mostro si girò, tenendo sempre il braccio destro disteso contro l’onda di energia, e sorrise. Poi pose la mano sinistra davanti al pugno, e formò un altro cerchio, che prese in pieno il colpo, non dando però alcun segno di cedimento.
“Dai, provaci ancora. Vediamo cosa riesci a fare!” lo provocò Rainbokiller. Bu iniziò quindi a scagliare consecutivamente tantissimi pugni, e quando questi entravano in contatto con il cerchio, esso sembrava cambiare leggermente colore. Man mano che i colpi proseguirono, il cerchio era sempre meno blu, fino a quando non cambiò completamente colore, diventando rosso cresimi. Bu smise di dare pugni a quella sorta di scudo, dopo aver notato il cambio di colore, e anche per riprendere le forze. Guardò oltre Rainbokiller, e notò che la sua onda era sparita. Il mostro arcobaleno scoppiò a ridere istericamente, per poi ritrarre il braccio destro, solo per distenderlo subito dopo verso Majin Bu, che notò stupito che anche il cerchio della mano destra era diventato rosso. Il demone capì all’istante che doveva impedire a Rainbokiller di agire, ma non fu veloce abbastanza per impedire ciò che accadde. Il mostro avvicinò tra di loro le mani, unendo i cerchi e creandone un unico piuttosto grande. Subito dopo, dal cerchio partì una potente onda di energia rossa, grande quanto il cerchio stesso. Majin Bu fu travolto completamente, sotto le folli risate e grida dell’avversario. L’onda di Rainbokiller arrivò persino a colpire la montagna, perforandola da parte a parte. Dopo un po’, l’onda si dissolse nel nulla, lasciando un banco di fumo enorme. Dal basso della coltre, una figura grassa e rosa cadde a terra, apparentemente senza vita. Rainbokiller lo guardò, contento del suo operato.
“Ritieniti fortunato: non è da tutti i giorni sopravvivere al mio Deadly Laser. Avanti, so che sei soltanto svenuto: uno come te non può morire con così tanta facilità. Su dai, rialzati, e fammi divertire ancora un po’, ti prego!” disse Rainbokiller, parlando al suo incosciente avversario. Proprio quando Rainbokiller finì il suo discorso, le mani di Bu iniziarono a tremare. Pochi istanti dopo, Majin Bu si rialzò balzando in avanti, barcollando. Rainbokiller analizzò l’aura del proprio avversario, constatando che, nonostante i gravi danni riportati dopo l’impatto con il Deadly Laser, la forza di Majin Bu non era poi diminuita così tanto, segno che per liberarsi di quella palla di lardo avrebbe dovuto faticare molto di più di quanto si immaginasse. Quel pensiero generò in lui sentimenti contrastanti: era ancora più appagato a combattere sapendo che il suo avversario era sopravissuto al suo attacco più potente, riuscendo anche a rialzarsi subito dopo; tuttavia, era anche pieno di collera per via delle numerosi umiliazioni subite da parte di Goku e Majin Bu, i primi due esseri che lo avevano spinto allo stremo, costringendolo a sfoderare buona parte dei suoi assi nella manica, alcuni dei quali erano anche stati contrastati dai suoi avversari. Tra queste due emozioni, la prima era decisamente la dominante, tanto che Rainbokiller, per incitare Bu ad attaccarlo, lo provocò, facendo segno con la mano di avvicinarsi. E funzionò: il demone spiccò il volo, e si lanciò verso Rainbokiller.
“Avanti, fatti sotto, Ciccione!” lo provocò Rainbokiller, certo che sarebbe stata di nuovo lui a spuntarla. Rainbokiller si mise in posizione, e Bu lo raggiunse in un batter d’occhio, e si posizionò davanti a lui. Inaspettatamente, però, il demone non attaccò l’avversario, ma si limitò a squadrarlo in silenzio. Rainbokiller fu molto irritato da quel comportamento, così tanto che si focalizzò più sulla rabbia che non sull’avversario, cosa che Bu riuscì a capire per via dei soffocati ringhi che Rainbokiller emetté. Capì che era il momento di agire, in quel momento in cui l’avversario aveva abbassato la guardia. Così, il demone unì i polsi, posizionandoli in laterale, e da essi partì un sottile ma veloce raggio di energia rosa. Rainbokiller fece appena in tempo a sbigottirsi che il colpo l’aveva già preso, scaraventandolo lontano dal proprio avversario, e facendolo andare a testa in giù. Rainbokiller riuscì a frenare lo sbalzò, per poi rimettersi a testa in su ed osservare nuovamente il suo avversario, ancora più infastidito di prima, per poi sorridere pochi istanti dopo.
“Si, posso farcela. Ora che mi ha spinto lontano da lui, posso lanciargli addosso il liquido nero senza che riesca ad interrompermi. Mi dispiace, ciccione, ma ti sei scavato la fossa da solo!” pensò Rainbokiller, per poi chinare la schiena all’indietro. Bu però capì subito le intenzioni del suo avversario: lanciò così un'altra tenue onda rosa, che in un batter d’occhio raggiunse Rainbokiller e lo colpì allo stomaco, facendolo velocemente precipiatare a terra. Il mostro si rialzò pochi istanti dopo, furente, siccome il suo attacco era stato interrotto.
“Devo ammettere che come tecnica non è male: non solo è potente, ma è capace di percorrere molto velocemente distante abbastanza grandi… davvero impressionante” si complimentò Rainbokiller, digrignando i denti per la rabbia.
“Mi fa sinceramente piacere che il mio Ago Energetico ti sia piaciuto” disse acidamente Majin Bu.
“Già… è un peccato che nessuno, a parte io e te, abbia potuto assistere a questa tua nuova tecnica. Ed è un peccato anche il fatto che nessuno è qui per aiutarti! Adesso mi vendicherò di tutte le umiliazioni a cui mi hai sottoposto, e non ci sarà nessuno a supportarti. Tu sei solo!” sghignazzò follemente e rabbiosamente Rainbokiller.
“Majin Bu non è solo” pronunciò una voce. Rainbokiller distolse stupito lo sguardo da Majin Bu, e guardò davanti a sé. E li vide. Erano in piedi. Tutti. Con i vestiti strappati e le ferite su tutto il corpo, ma al contempo freschi come una rosa.
“Mentre tu eri intento a lottare con Majin Bu, mi sono risvegliato e mi sono ricordato di avere un sacchetto di senzu nei pantaloni. Con le ultime forze rimastemi, sono riuscito a prenderne uno e me lo sono mangiato. Per fortuna, tu eri troppo concentrato a combattere contro Majin Bu, così ho potuto donare un senzu a tutti i miei compagni, facendoli tornare subito in forze. Come puoi notare, Gohan è anche riuscito a scrollarsi di dosso tutta quella roba verde che gli hai avevi buttato sul corpo. Direi che non hai fatto un lavoro eccellente. Adesso direi che quello ad essere solo sei proprio tu, Rainbokiller” spiegò Goku, per poi lanciare a terra il sacchetto ormai vuoto di senzu. Rainbokiller squadrò l’intero gruppo, esteriormente furioso, interiormente calmo: calmo poiché aveva steso la maggior parte del gruppo con facilità già una volta, e non gli sarebbe venuto difficile farlo di nuovo; furioso perché adesso non solo Goku era ritornato in forze, ma perché temeva che Junior potesse nuovamente avere un improvviso incremento di forza, portando Rainbokiller a dover combattere contro tre avversari alla sua altezza, provocandogli uno svantaggio sempre maggiore.
“Padre!” urlarono delle voci dall’alto. Rainbokiller alzò lo sguardo verso l’alto, in contemporanea con i Guerrieri Z. Ottanta suoi figli stavano volando verso il campo di battaglia, sorridenti.
“Padre, lascia a noi i più deboli: non sono degni di affrontarti!” dissero all’unisono i figli di Rainbokiller, atterrando a terra subito dopo aver finito la frase., circondando tutti i Guerrieri Z ad eccezione di Goku e Majin Bu. Il padre fu inizialmente sul punto di rifiutare l’aiuto dei figli, per la grande vergogna che provava nei loro confronti per aver fallito la missione affidatagli. Ma poi pensò che lasciarli combattere sarebbe stato un ottima occasione per offrigli un ulteriore possibilità, visto che in fin dei conti alcuni di loro erano abbastanza forti da poter rivaleggiare con alcuni dei guerrieri lì presenti, benché la maggior parte avesse comunque un livello combattivo davvero misero in confronto a quello degli avversari.
“Va bene, figli miei. Lasciò a voi l’incarico di occuparvi dei guerrieri più deboli. In quanto a voi, lardoso e scimmione… che ne dite di iniziare di nuovo le danze?” disse Rainbokiller. Goku si trasformò immediatamente in Super Saiyan di Terzo Livello, e si scagliò senza esitazione contro Rainbokiller. La lotta stava per ricominciare.

*

Mentre i nostri eroi erano sul punto di iniziare lo scontro contro Rainbokiller e i suoi figli, nel cielo della città dell’Ovest, Iamko stava mettendo tutto sé stesso nel cercare di sopraffare il Decstructo Glob di Nappa con la sua Kamehameha, seppur con scarsi risultati: benché all’inizio nessuno dei due colpi sembrava poter prendere il sopravvento, ad un certo punto il Decstruco Glob iniziò ad avanzare senza difficoltà verso Iamko, passando facilmente attraverso l’ormai impotente Kamehameha dell’avversario. Nonostante il chiaro svantaggio, Iamko continuò ad opporre resistenza, anche se ormai era chiaro anche a lui che sarebbe stato tutti inutile. E infatti, ad un certo punto, il Destructo Glob iniziò ad avvicinarsi con una velocità sempre maggiore, fino a quando, con un singolo ma veloce scatto, arrivò a Iamko, colpendolo duramente e scagliandolo violentemente verso il basso. Il terrestre, mentre precipitava, iniziò a fare innumerevoli capriole a mezz’aria, attutendo la velocità della caduta, riuscendo così ad atterrare a terra con i piedi e senza patire particolari dolori. Una volta a terra, il terrestre alzò lo sguardo verso l’alto, osservando la sfera arancione che si dissolveva, e Nappa che ne usciva fuori, sorridente. Il Saiyan abbassò lo sguardo verso il suo avversario, per poi iniziare a scendere lentamente verso il basso. Una volta toccata terra, i due si ritrovarono nuovamente faccia a faccia.
“Devo farti i miei complimenti. Sei un osso duro. Non pensavo saresti sopravissuto al mio Desctrusco Glob, ma adesso credo proprio che per te stia per arrivare la fine” disse calmamente Nappa, emettendo una debole risata.
“Ahi si, davvero? E sentiamo, come hai intenzione di uccidermi?” chiese Iamko, sicuro che le parole del Saiyan fossero soltanto intimidatorie.
“Oh, caro, ti stai sbagliando. Io non ho intenzione di ucciderti. Io ho intenzione di trasformare il tuo corpo in polvere. E lo farò in questo modo” disse Nappa. A quel punto, il muscoloso Saiyan iniziò ad emettere un potentissimo urlo, che fece vibrare fortemente la terra. Dopo un primo momento di difficoltà, Iamko riuscì a mantenere l’equilibrio, e a non cadere a terra. Poté dunque concentrarsi sul suo avversario, e notò che la sua aura era in costante  crescita, e che sulla sua testa stavano spuntando dei capelli dorati rizzati verso il cielo.
“No… non è possibile… no, non può essere vero. È tutto… è tutto un brutto sogno! No, non è vero, non è vero!” delirò incredulo Iamko, mentre osservava il proprio avversario, il quale venne circondato da una splendente aura gialla, mentre la sua forza continuava a crescere.
“Sta attento, Iamko” pensò Puar, mettendosi le mani davanti alla bocca, mentre assistenza terrorizzato a quell’inquietante spettacolo. Quei capelli, quell’aura, quell’urlo… era proprio tutto vero. Non era un sogno, ma la pura e inalterabile verità.
“Tu sei un…” disse Iamko, per poi interrompersi di botto, mentre ogni singola cellula del suo corpo tremava dalla paura. L’urlo cessò, la forza di Nappa smise di crescere, e i capelli finirono di spuntare. Il Saiyan osservo Iamko, il quale fu come penetrato nell’animo da quei gelidi occhi azzurri.
“Io sono… un Super Saiyan!” disse Nappa, per poi scoppiare a ridere. Iamko strinse i pugni, e cercò di trattenere l’angoscia in ogni modo. Il cuore gli martellava il petto, e la paura aveva ormai preso controllo di ogni singola parte del suo corpo. Aveva notato dall’inizio del loro scontro che Nappa fosse sensibilmente migliorato rispetto alla volta precedente, ma non si immaginava che il Saiyan potesse arrivare addirittura a potersi trasformare. Come avrebbe potuto tenere testa a quel colosso, ora che il divario di forza tra loro era di molto aumentato? Come avrebbe potuto sconfiggerlo? Semplice: non avrebbe potuto. Era giunto il momento di accettare. Lui era debole. Non era un Saiyan, era un terrestre. E i terrestri sono deboli. Non era suo destino e compito difendere la Terra. Era un incarico che spettava ad esseri decisamente più forti di lui. Tutti gli sforzi che aveva compiuto in quegli anni, tutti gli estenuanti allenamenti… tutto futile. Doveva accettare la realtà, e fare l’unica cosa che lo avrebbe portato alla salvezza: fuggire da quel posto. Senza pensarci due volte, il terrestre tese il braccio destro verso i piedi dell’avversario, per poi iniziare a sparare una velocissima serie di Ki Blast, che alzarono un polverone tale che sarebbe stato impossibile per Nappa riuscire a distinguere Iamko affidandosi solo alla vista. Il terrestre spiccò subito dopo il volo, cercando di dirigersi quanto più lontano possibile dal Saiyan. Purtroppo per lui, il suo tentativo di fuga ebbe vita breve: infatti, dopo pochi attimi di volo, Iamko si fermò bruscamente: qualcosa gli stava stringendo la gamba destra. Iamko si guardò alle spalle, e vide con orrore che Nappa era proprio lì, sorridente, mentre impediva alla gamba di Iamko di liberarsi dalla tenaglia della sua mano destra.
“Tentavi di dartela a gambe, non è così? Peccato che ti sia dimenticato di azzerare la tua aura! È stato un gioco da ragazzi localizzarti, anche se credo che sarei riuscito a trovarti lo stesso” disse il Saiyan. Iamko tentò di aprire bocca, ma prima che potesse anche solo fiatare, Nappa alzò il braccio destro, per poi abbassarlo e lanciare il corpo del terrestre verso il suolo. Iamko precipitò con incredibile velocità, andando a sbattere contro una macchina azzurra semi-distrutta, sopravissuta alla distruzione quasi totale della città. L’impatto di Iamko con la vettura provocò una grossa ammaccatura, lasciando il terrestre dolorante sopra di essa.
“Ma com’è possibile? Fino ad ora sapevo che Nappa e Vegeta, al momento dello sbraco sulla Terra, non fossero capaci di percepire le aure nemiche, mentre adesso anche Nappa ha imparato a farlo. O forse mi ha mentito, e lo ha detto soltanto per farmi andare nel panico. L’unica cosa certa è che è un avversario decisamente fuori dalla mia portata. Devo fare qualcosa per sfuggirgli, ma cosa?” pensò dentro di sé il terrestre, il cui turbamento crebbe quando i piedi di Nappa tornarono al contatto con il suolo, intensificandosi ancor di più nel momento in cui il Saiyan iniziò lentamente, con passo corto, ad avvicinarsi a lui.
“Sono troppo addolorato, ma devo fare uno sforzo. Per quanto senta che il mio corpo stia per esplodere, devo resistere e trovare una via di fuga. Ma cosa mai potrei fare? Nappa è fin troppo veloce, riuscirà ad acciuffarmi comunque, qualsiasi cosa io faccia per evitarlo. Eppure un modo ci deve essere, ma quale!? Pensa, Iamko, pensa!” pensò il terrestre, rialzandosi lentamente dall’ammaccata automobile e ritrovandosi nuovamente a squadrare Nappa, il quale continuava ad avanzare con un espressione priva di qualsivoglia emozione.
“Che delusione. Mi aspettavo molto di più da te, terrestre. Sono rimasto profondamente deluso, e te lo dico con sincerità. Pensavo che mi sarei potuto divertire almeno un altro po’. Sai che ti dico? Facciamo un gioco. Io adesso chiuderò gli occhi, e tu avrai dieci secondi per dartela a gambe senza che io faccia niente. Passati i dieci secondi, mi metterò in moto per cercare di acciuffarti. Ci stai?” chiese Nappa, mantenendo un’espressione seria. Gli occhi di Iamko si riempirono di vitalità e speranza. Non era ancora tutto perduto.
“Si, accetto volentieri! Vedrai che questa volta non riuscirai a prendermi!” disse Iamko, determinato a non sprecare quell’offerta, pur non essendo sicuro che Nappa avrebbe mantenuto la parola data di non aprire gli occhi prima che siano passati dieci secondi.
“Bene! Allora inizio! Uno…” iniziò il Saiyan, dopo aver chiuso gli occhi. Con tutte le sue forze, Iamko si girò a destra, e iniziò a correre impegnando ogni suo singolo muscolo. Spesso si guardava indietro, ma la velocità con cui stava correndo era tale che ormai aveva già quasi perso di vista Nappa, pur continuando ad udire la voce del Saiyan, che risuonava molto forte in quella vasta landa dominata dal più assoluto silenzio.
“Cinque… sei… sette… otto… nove” e a quel punto, Nappa si fermò per un istante. Iamko continuò a correre, guardandosi continuamente le spalle: ormai doveva essere arrivato così lontano che non riusciva nemmeno più ad intravedere la sagoma del Saiyan. In verità, nemmeno Iamko stesso sapeva cosa stesse facendo in quel preciso istante: ogni sua azione era controllata dalla paura, dall’istinto di sopravvivenza; dalla sua incredibile forza di volontà, che gli diceva di dover sfuggire in ogni modo alla morte. Iamko si rigirò, e iniziò a correre ancora più velocemente, non riuscendo nemmeno ad udire i suoi stessi passi. Le forze lo stavano abbandonando,  ma il terrestre continuava a resistere, sicuro che sarebbe riuscito a scappare. Ma fu proprio quando le sue forze erano sul punto di esaurirsi completamente, accadde. Nappa scandì quella parola lentamente, lettera per lettera, come per enfatizzare quella che sarebbe stata una lenta e dolorosa agonia per Iamko.
“D-i-e-c-i!” urlò il Saiyan. In quello stesso istante, Iamko cadde in avanti. Aveva ormai esaurito tutte le forze rimastegli in corpo, ma da un lato si sentiva sollevato dal fatto che fosse riuscito a semire il Saiyan, anche se aveva la sensazione di aver dimenticato qualcosa, che forse non era tutto finito. Con un immane sforzo, Iamko alzò lo sguardo al cielo. E lo vide. Sorridente. Soddisfatto. Vittorioso.
“Sembra proprio che ti sia dimenticato di nuovo di azzerare la tua aura. Sappi che comunque non importa sapere il motivo. Mi importa soltanto che adesso tu sia a terra, completamente alla mia mercé. Sai, non vedevo l’ora che arrivasse questo momento! Lo aspettavo da tanto!” sghignazzò malvagiamente Nappa, mentre Iamko malediva sé stesso per aver di nuovo compiuto lo stesso errore. Nappa posò il proprio piede destro sulla schiena di Iamko, ormai arresosi alla dura realtà.
“In fondo, me lo merito. Non sono stato nient’altro che un vigliacco. Avrei potuto combattere, e avere almeno la coscienza pulita. E invece adesso mi trovo qui, a terra, senza aver praticamente aver opposto resistenza al mio avversario. Questa è la fine che merito” pensò Iamko, mentre Nappa tese la mano destra verso il corpo del terrestre, facendo pressione con il piede sulla spalla, in modo da provocare a Iamko ulteriori sofferenze.
“Adesso si che inizio a divertirmi!”

*

Nel frattempo, lo scontro tra i Guerrieri Z e Rainbokiller e i suoi figli si stava facendo sempre più accesso, e sembrava quasi impossibile riuscire a capire chi sarebbe riuscito a spuntarla. Uno dei guerrieri che ci stava mettendo più impegno era sicuramente Gohan, il quale stava combattendo contro un figlio di Rainbokiller piuttosto forte, che lo aveva costretto a trasformarsi in Super Saiyan. Il loro scontro era totalmente pari, e si era ormai stabilizzato in un continuo ciclo di serrati attacchi molto veloci, dove però nessuno dei due riusciva a colpire l’altro, cosa che provocava non poco fastidio a Gohan, il quale era determinato più che mai a riscattarsi dopo la pesante umiliazione subita da Rainbokiller. Non a caso, era stato proprio Gohan ad attaccare per primo il suo avversario, notando in lui una forza superiore alla maggior parte dei suoi fratelli. Non era un debole, e avrebbe fatto di tutto pur di dimostrarlo. Non si sarebbe fatto piegare da quel mostriciattolo. Lo avrebbe sconfitto, e poi avrebbe pensato nuovamente a Rainbokiller, sconfiggendo anche lui e potendo finalmente dimostrare il suo valore.
“Sei davvero forte, ma dal tuo viso posso dedurre che ti stai concentrando di più su di me che su ciò che ti circonda. Sai, di questi tempi è sempre meglio guardarsi bene le spalle” disse il mostro, sorridendo malignamente a Gohan, che però non rispose in alcun modo alle provocazioni, concentrandosi di più sul combattimento, proprio come aveva detto la creatura. Lo scontro continuò ad essere totalmente pari, almeno fino a quando Gohan non sentì dei forti dolori alle spalle e alle ascelle, come di una stretta. Improvvisamente, Gohan non riuscì più a muovere le braccia, al che girò istantaneamente la testa all’indietro, vedendo che un fratello del suo avversario gli stava sorridendo, mentre teneva le sue braccia trasformare in tentacoli distese in avanti. Gohan fece per guardarsi le spalle, ma rimase immobile, pietrificato dall’improvviso e fortissimo dolore che era partito dal suo stomaco e si stava a mano a mano propagando per tutto il suo corpo. Per fortuna, il dolore si attutì abbastanza in fretta, e Gohan riuscì finalmente a girarsi nuovamente verso il suo avversario, che lo osservava con una superba aria di superiorità. Gohan notò che le braccia del suo avversario si erano trasformate, diventando dei tentacoli che la creatura faceva svolazzare con fare arrogante, come se quegli arti fossero per lui motivo di vanto.
“Come puoi vedere, noi possiamo trasformare le nostre braccia in tentacoli, che poi utilizziamo per impedire alle persone di muoversi! Voglio proprio vedere ora come te la caverai!” si vantò la creatura, per poi scoppiare a ridere. Gohan lo guardò con disprezzo, mentre cercava inutilmente di muovere le braccia. Non poteva gettare la spugna. Non contro di loro. Era un vero guerriero, e perdere contro avversari così deboli sarebbe stata un umiliazione dalla quale non si sarebbe mai ripreso. Ma lui non avrebbe perso. Lui non poteva perdere. E avrebbe fatto di tutto per vincere. Così, il Saiyan iniziò ad urlare, e in un attimo passò dal Super Saiyan al Super Saiyan di Secondo Livello. La creatura che lo teneva bloccato ritrasse i suo tentacoli, già sbalzati leggermente dalla forza emessa da Gohan appena trasformato, impaurito dalla sua forza. Riacquisito il controllo delle braccia, Gohan non esitò a girarsi e a dedicare al mostro un ultimo freddo sguardo, per lo lanciare con la mano destra un Ki Blast che colpì in pieno il mostro, il quale fuoriuscì dalla nube di fumo generata dal Ki Blast accasciandosi al suolo, morto. Gohan diede le spalle al cadavere, e vide il suo precedente avversario tentare di darsela a gambe, spaventato dalla sua nuova forza. Disgustato dal vile comportamento della bestia, Gohan non esitò un secondo a caricare e poi lanciargli una potente Kamehameha, che travolse il mostro disintegrandone il corpo. Subito dopo aver fatto ciò, mentre la Kamehameha si dissolveva, Gohan si girò nuovamente, e poté osservare davanti a sé lo svolgimento della battaglia, che stava andando a favore dei Guerrieri Z: Crilin aveva appena eliminato tre avversari con un singolo Kienzan, mentre Tensing stava combattendo senza alcuna difficoltà contro cinque mostri contemporaneamente, aiutato da Riff, il quale teneva a bada i movimenti di un mostro alla volta con i suoi poteri psichici. Le cose erano ancora miglior con Junior e Vegeta, i quali avevano già ucciso da soli circa quindici di quei mostri, e per l’altro Vegeta non sembrava aver bisogno neanche del Super Saiyan di Secondo Livello, visto l’egregio lavoro che stava compiendo con soltanto il Primo Livello. Trunks e Goten, invece, si divertivano a prendersi gioco dei mostri, schivando continuamente i loro corpi e non rispondendo ai loro attacci, rimanendo per l’altro in forma base. Ma niente di questo lo interessava, perché lui aveva occhi soltanto per Rainbokiller, che in quel momento stava combattendo alla pari con Goku e Majin Bu, nonostante l’inferiorità numerica. Per sconfiggere quel mostro, c’era bisogno di un terzo guerriero, altrettanto all’altezza di Goku e Majin Bu. Un guerriero forte, pronto a spingersi oltre i propri limiti se necessario; pronto a rischiare la vita per salvare chi ama. E quel guerrieri era lui, Gohan, il primogenito del più potente guerriero presente sulla Terra. Il Saiyan si strappò con disprezzo i resti del suo smoking, mettendo in bella vista tutte le ferite presenti sulla parte superiore del suo corpo, per poi lasciarlo cadere. A quel punto, Gohan espanse leggermente la sua aura, e, dopo aver leggermente alzato i piedi da terra e aver iniziato a levitare, si diresse verso Rainbokiller urlando.
“Mostro!” urlò Gohan. Il suo urlo fece interrompere di botto ogni lotta in corso in quel preciso istante. Chiunque, dai figli di Rainbokiller ai Guerrieri Z, stava osservando il giovane Saiyan dirigersi verso il mostro arcobaleno, che lo fissava senza il minimo segno di stupore; il mostro, infatti, aveva ormai capito quanto fosse cocciuto quel Saiyan, ed era sicuro che prima o poi avrebbe nuovamente tentato di combatterlo. Per quanto fosse in parte irritato dal comportamento di Gohan, l’idea di poterlo umiliare davanti a tutti i suoi amici lo intrigava. Così finalmente avrebbe potuto dimostrare pubblicamente quanto quel Saiyan, in confronto a lui, non fosse nient’ altro che un inetto.
“Gohan, ma cosa stai facendo? Non hai speranze contro Rainbokiller!” gli urlò Goku, ma Gohan continuò a svolazzare verso Rainbokiller, ignorando le preghiere del padre. Goku si sentì terribilmente in colpa: se Gohan stava facendo quella pazzia, era solo per colpa sua. Lui gli aveva detto di dover riprendere gli allenamenti; lui gli aveva detto che dentro di lui c’era una gigantesca forza recondita che avrebbe potuto risvegliare solo con l’impegno; aveva fatto leva sui suoi sentimenti per convincerlo, e questo proprio non riusciva a perdonarselo. Se Goku non gli avesse inculcato tutti quei pensieri, in quel momento Gohan non si sarebbe buttato in quella follia, ma sarebbe rimasto ad affrontare i figli di Rainbokiller, essendo troppo debole per affrontare il padre.
“Preparati, Rainbokiller! Stai per vedere quanto valgo veramente!” disse Gohan. Goku, al sentire quelle parole del figlio, prese fiato. Dopo pochi istanti, urlò.
“Gohan, io non intendevo questo! Tu hai frainteso le mie parole! Non volevo dire che ora come ora non vali nulla! Tu vali, e non hai bisogno di dimostrarmelo così! Stai facendo tutto questo soltanto per metterti alla prova! Questo non è un allenamento, Gohan! Questa è una vera battaglia! Ti prego, fermati!” lo rimproverò Goku, sotto gli occhi stupiti di tutti i presenti.
“Mi dispiace papà, ma io non cambio idea! Io combatterò, anche a costo di rimetterci la vita!” disse Gohan, alzando nel frattempo un braccio, pronto per sferrare il primo pugno, visto che era ormai volto vicino dal raggiungere Rainbokiller.
“Beh, se proprio sei disposto a morire, allora posso anche non farmi alcuno scrupolo nel liberarmi definitivamente di te!” disse Rainbokiller, sbadigliando, per poi lanciare dalla sua mano destra una potente onda arcobaleno, che centrò in pieno Gohan. Una piccola nube di fumo si alzò, mentre il corpo di Gohan fu sbalzato all’indietro per colpa del colpo di Rainbokiller. Una volta toccata terra, Gohan ritornò nella sua forma di base, e svenne quasi istantaneamente. Rainbokiller lo guardò soddisfatto, per poi distendere entrambe le braccia in direzione di Gohan. Tutti i presenti, inclusi i figli di Rainbokiller, erano rimasti impietriti da tutti quegli avvenimenti, e sembravano incapaci di compiere qualsiasi azione. Rainbokiller iniziò a caricare in entrambe le mani dei Ki Blast arcobaleno, mentre sghignazzava contento. Finalmente si sarebbe potuto liberare di quella rogna di marmocchio. Quando i suoi Ki Blast furono completi, Rainbokiller li scagliò all’unisono verso Gohan.
“Gohan!” urlò disperato Goku, tendendo la mano destra verso i Ki Blast, per poi spararne due a sua volta. I suoi Ki Blast furono fortunatamente abbastanza veloci da riuscire ad intercettare quelli di Rainbokiller, facendoli esplodere e provocando una piccola nube di fumo. Rainbokiller si girò immediatamente verso il Saiyan, e Goku fece la stessa cosa. I due ritrassero le braccia, e si squadrarono reciprocamente, con freddezza.
“A quanto pare non sembri proprio volerti arrendere, eh? Sai, è strano che tu stia ancora in piedi: hai attivato il Super Saiyan Tre da un po’ troppo tempo mi sa. Dimmi un po’: come ci sei riuscito? Ti sei per caso abituato a questa trasformazione?” disse Rainbokiller, lasciando tutti i Guerrieri Z a bocca asciutta. Come faceva quel mostro a sapere del grande dispendio di energia che comportava il Super Saiyan Tre? Come faceva a sapere che quello fosse proprio il terzo livello di Super Saiyan? Come faceva a sapere che quella trasformazione si chiamava Super Saiyan? Mentre queste domande assillavano la mente dei Guerrieri Z, delle leggere ma ben udibili risate maligne fuoriuscivano dalla bocca dei figli di Rainbokiller. Gli unici che rimasero totalmente impassibili furono Rainbokiller e Goku. Quest’ultimo non sembrava nemmeno aver posto attenzione alle parole di Rainbokiller, visto che continuò a squadrarlo senza proferir parola.
“Che posso dire… è stato molto divertente combattervi. Ma adesso è il momento che io mi liberi di voi. Figli miei! Datemi tutta la vostra la forza! Aiutatemi a castigare i miei nemici!” urlò Rainbokiller. Gli innumerevoli urli di gioia emessi dai figli della creatura si propagarono in tutta l’aria circostante. Dopo alcuni secondi, i corpi dei figli di Rainbokiller ancora vivi iniziarono a diventare trasparenti, e a poco a poco scomparvero totalmente, sotto gli occhi basiti dei Guerrieri Z. Al posto dei figli del mostro arcobaleno adesso c’erano delle piccole sfere nere che volteggiavano nell’aria. Rainbokiller sorrise, per poi aprire la bocca, e le sfere iniziarono a dirigersi svolazzando dentro di essa. E quando le sfere entravano nella bocca del mostro arcobaleno, la sua forza veniva incrementata sempre di più. Dopo aver già accolto nella sua bocca un paio di sfere, Rainbokiller iniziò ad espandere la sua aura. Era un aura arcobaleno, ma i colori erano spenti e minacciosi, quasi inquietanti.
“Andatevene via tutti! Qui ci pensiamo io e Majin Bu! Su, coraggio, scappate!” ordinò subito Goku, per poi iniziare, insieme a Majin Bu, a scagliare moltissimi Ki Blast a Rainbokiller, facendo scomparire il suo corpo in una immensa nube di fumo. Nel frattempo, i Guerrieri Z stavano battendo tutti in ritirata. Junior prese in braccio Gohan e se lo mise sulla sua spalla destra, per poi seguire gli altri guerrieri. Si voltò indietro, vedendo che Vegeta non li stava seguendo, e anzi, era intento a cercare di beccare con dei Ki Blast le sfere nere prima che potessero dirigersi nella bocca di Rainbokiller. Purtroppo per lui, era tutta fatica sprecata, visto che le sfere schivavano i Ki Blast prima che questi potessero colpirle. Junior fu quasi tentato nel chiamare Vegeta e dirgli di seguirli, perché contro quel mostro, ormai, gli unici ad avere speranze erano Goku e Majin Bu. L’idea gli scomparve però in un attimo: era infatti consapevole del fatto che Vegeta fosse un tipo orgoglioso, e di sicuro non avrebbe accettato consigli da nessuno se non da se stesso. Così, Junior si girò nuovamente e continuò la sua fuga. Nel frattempo, Goku e Majin Bu continuarono per un po’ la raffica di colpi energetici, per poi però cessare il fuoco dopo pochi attimi, ben consapevoli che continuare sarebbe stato inutile. Nonostante avessero sparato diverse decine di Ki Blast, l’aura di Rainbokiller era ancora percepibile. Dopo pochi attimi, il fumo si diradò, e fu lì che Goku e Majin Bu poterono finalmente osservare Rainbokiller, in tutto il suo splendore. I colori della sua aura si erano trasformati da morti ad accesi e lucenti, e i suoi occhi erano diventati di un rosso acceso. La bocca era serrata in un largo sorriso, e i suoi denti erano diventati tutti color arcobaleno. Il mostro sorrise, e mentre lo faceva, Goku si girò nella direzione dove avrebbe dovuto trovare le sfere nere, non riuscendone però ad individuare nemmeno una. L’unica cosa che poteva vedere era un Vegeta esausto ed ansimante, trasformato in Super Saiyan di Secondo Livello, che tentava con tutte le sue forze di tenersi in piedi, anche se la cosa gli risultava piuttosto difficile, visto il grande spreco di energie dovuto agli innumerevoli Ki Blast sparati nell’inutile nel tentativo di distruggere le sfere.
“Vegeta, ma perché sei ancora qui!? Vattene! Rainbokiller è troppo forte per te!” lo rimproverò severamente Goku. Vegeta però rimase del tutto impassibile al rimprovero del rivale, e, cocciutamente, arrancò verso Rainbokiller.
“Mi spiace, Karoot, ma io non mi tiro indietro davanti a nessuno!” disse determinato Vegeta, per poi mettersi la mano destra sulla spalla sinistra, per sostenersi nella sforzante camminata in cui era impegnato. Rainbokiller rimase quasi impietosito da quello che stava accadendo a Vegeta, anche se questo suo dispiacere era più compassione che vera tristezza per quello che stava patendo il povero principe dei Saiyan.
“Sei davvero forte, caro il mio principe dei Saiyan. Ma la forza non vi basterà per salvarvi da ciò che vi aspetta. Preparatevi… ad abbracciare la morte!” disse Rainbokiller. La sua aura arcobaleno scomparve, e Rainbokiller saltò molto in alto, per poi iniziare a levitare e ad osservare dall’alto verso il basso i suoi tre avversari.
“Non mento quando dico che mi sono divertito davvero tanto con voi, ma ora credo proprio che per voi sia giunto il momento di andare nell’aldilà!” urlò il mostro, per poi aprire la bocca, dentro la quale era presente una strana energia color arcobaleno, che diventava a mano a mano sempre più splendente. Il vento iniziò a muoversi più velocemente del solito, e le folate erano violente e pensanti. L’aura di Raimbokiller cresceva sempre di più, diventando così forte da far tremare la terra. Fu a quel punto che i nostri tre eroi capirono che dovevano fare qualcosa, qualsiasi cosa, altrimenti quel mostro sarebbe riuscito ad ucciderli. Così, Majin Bu e Vegeta si misero ai lati di Goku, il primo a destra e il secondo a sinistra, mentre il Saiyan osservava impassibile Rainbokiller. Fu questione di pochi secondi, dopo la quale Goku iniziò a caricare una Kamehameha, cosa che pochi istanti dopo iniziò a fare anche Majin Bu. Vegeta, invece, mise le mani vicine tra di loro, al lato del fianco destro, ed iniziò a caricare uno dei suoi attacchi più potenti: il Galick Cannon. Le aure dei tre guerrieri diventavano sempre di forti, facendo tremare ancora di più la terra a loro sottostante.
“Galick Cannon!” urlò Vegeta.
“Kemehameha!” urlarono in coro Majin Bu e Goku.
Così, i tre scagliarono all’unisono i loro colpi energetici, che si unirono tra di loro formando un'unica ed enorme onda di energia di colore viola, azzurra e rosa. Rainbokiller ci mise poco a contrattaccare,  rilasciando l’energia accumulata nella bocca e scagliando un imponente onda arcobaleno, che si andò a scontrare contro l’attacco energetico combinato dei tre guerrieri terrestri, che iniziarono ad urlare, e i loro urli, misti ai potenti rumori provocati dal confronto tra il loro colpo energetico e quello di Rainbokiller, gli assordarono le orecchie, non facendogli capire quasi nulla di quello che stava succedendo. I due colpi erano di pari potenza, e lo scontro tra di essi era molto equilibrato: se uno di essi prendeva il sopravvento spingendo indietro l’altro, pochi istanti dopo questi riprendeva terreno, e lo scontro ritornava equo. E questa situazione di parità non sembrava essere proprio in grado di sbloccarsi, nonostante il grande impegno messoci dai quattro guerrieri: i muscoli di Goku e Vegeta erano tesi al massimo, la pancia di Majin Bu oscillava di qua e di là mentre un forte dolore provocato dallo sforzo si propagava per tutto il corpo del demone, e gli occhi di Raimbokiller erano quasi sul punto da staccarsi dal resto del corpo. La situazione di parità durò per qualche altro istante fino a quando non successe: nell’esatto punto in cui le due onde erano in collisione, iniziò a fuoriuscire una tenute luce, che passò inosservata agli occhi dei combattenti, troppo impegnati a pensare a cercare di far prevalere la propria onda su quella del nemico. La luce, però, divenne a via a via sempre più forte, e sembrò quasi essere… energia gialla. Un energia accecante, che si espandeva con una velocità impressionante, arrivando addirittura a sovrastare a mano a mano le due onde di energia. I guerrieri rimasero ammaliati da quell’energia, mentre questa continuava ad espandersi con velocità maggiore. Poi, successe tutto in un attimo. L’energia aveva ormai coperto del tutto le onde di energia, quando travolse tutti e quattro i guerrieri, che per un instante videro un’abbagliante luce, e pochi attimi dopo, il buio più totale.                                                                                                                                                                                                                                                                 

*

Nel frattempo, il gruppo dei Guerrieri Z si era riunito al gruppo di C-18, rimasto ai piedi del monte ad aspettare il loro ritorno, ma purtroppo non avevano avuto nemmeno il tempio di scambiare due parole, visto che Junior aveva subito detto a tutti che dovevano allontanarsi da lì.  La confusione era tale che nessuno sembrò notare la mancanza di Vegeta (a parte ovviamente Junior, che però preferì non dire niente per non creare ulteriori problemi) e lo stato pietoso in cui Gohan era ridotto, anche perché in quel momento l’unico pensiero dei presenti era mettersi in salvo. Purtroppo, però, l’energia gialla non sembrava essere intenzionata a lasciarli andare. Questa, infatti, aveva ormai coperto l’intera montagna, e stava incominciando ad ricoprire anche la superficie occupata dalla foresta, dove il gruppo stava correndo in un disperato tentativo di fuga. Purtroppo, per quanto ci provassero, l’energia era più veloce di loro, e il suo potente rumore fece voltare ogni singolo elemento del gruppo. Un abbagliante luce li investì. Dei potentissimi urli si alzarono dal gruppo. E poi…

ANGOLO AUTORE: Cliffhanger! E già! Dopo tanto tempo, eccomi di nuovo qui, con un nuovo capitolo! So che è un po’ corto, ma non temete: i prossimi saranno più lunghi. Ho infatti già completato i capitolo 4, 5 e 6, anche se non so quando li pubblicherò, essendo più lunghi di questo (in particolare il 6). Prima di lasciarvi, ci tengo come al solito a fare qualche precisazione:

1 La Forza di Rainbokiller dopo aver assorbito i figli e di Nappa Super Saiyan: La forza di Rainbokiller aumenta considerevolmente. Diciamo che, considerando la scaletta del precedente capitolo, la sua forza si aggira sui 900 (molto più forte di Goku Super Saiyan Tre e Majin Bu), e quando lancia il suo attacco finale la sua forza si aggira sui 1000, che è anche la forza sulla quale si aggira la forza dell’attacco combinato di Goku, Vegeta e Majin Bu. Per quanto riguarda Nappa, la sua forza in forma base è superiore a quella di Iamko, che nel primo capitolo ho stimato a 1,65. Nappa diciamo che è 1,8. Trasformato da Super Saiyan, è quindi molto più forte di Iamko base, ma inferiore a Goku e Vegeta trasformati nello stesso stadio (siccome a questi ho assegnato rispettivamente 2 e 1,9 di base, quindi molto più forti trasformati in Super Saiya).

2 I figli di Rainbokiller: Non hanno tutti la stessa forza. Alcuni sono infatti più deboli dei terrestri, altri sono forti quanto Gohan Super Saiyan. Questa è una cosa che ho già accennato nel capitolo, ma che ho preferito rimarcare qui per renderla più chiara.

Ed ho concluso. Ci si vede al prossimo capitolo. Ciao!

                                                                                                     

                     

   
 
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