Dopo che
Rainbokiller
ebbe terminato la sua risata, non ci volle molto affinché lo
scontro che il
mostro arcobaleno avrebbe combattuto contro Goku e Majin Bu
incominciasse.
Goku,
trasformato in Super Saiyan di Terzo Livello, fece la prima mossa,
sferrando un
veloce diretto destro all’avversario, mentre Majin Bu
agì subito dopo,
sferrando anche lui un diretto, ma con il braccio sinistro. Per quanto
veloci,
i colpi furono facilmente fermati da Rainbokiller, il primo con il
palmo della
mano sinistra, il secondo con quello della destra. Immediatamente, il
mostro
arcobaleno chiuse le dita attorno ai pugni degli avversari, per poi
premere con
forza. Majin Bu tentò di divincolare la mano con la quale
aveva provato a
colpire l’avversario, trovandosi però
impossibilitato a farlo: la stretta energica
esercitata da Rainbokiller sul suo pugno era davvero fortissima, e
sciogliersi
da quella presa sarebbe stato decisamente difficile.
“Vedo
che sei in difficoltà, ciccione! A quanto vedo, i miei figli
non sono stati
capaci di fare ciò che gli avevo chiesto. Ma non importa,
perché adesso ci
penso io a te” sghignazzò Rainbokiller, rivolgendo
il proprio sguardo verso
Majin Bu.
“I tuoi figli? Quindi tu saresti il padre di
quei cosi che hanno
assalito me e Satan, giusto?” chiese irrequieto Bu,
analizzando nel frattempo
l’aspetto di Rainbokiller, e rendendosi conto che non
differiva così tanto
dalle creature affrontare precedentemente, se non per il fatto che la
sua pelle
fosse colorata e possedesse una stazza superiore a quella dei mostri
neri,
oltre anche a parti del corpo mancanti nelle sue controparti in
miniatura, come
per esempio i tentacoli verdi.
“Certo.
E sono anche molto arrabbiato per ciò che gli hai fatto. Sei
stato proprio
maleducato, sai? Non permetterò a nessuno di trattare
così i miei bambini, e
tantomeno a un essere come te!” disse sarcasticamente
Rainbokiller, che molto
gradì la faccia furiosa di Majin Bu.
“Invece che pensare ai tuoi figli, sarebbe
meglio se ti preoccupassi un
po’ di più per te stesso!” disse una
voce alle spalle della creatura, che
subito dopo ricevette un potente calcio allo stomaco, sferrato da Goku
con il
piede destro. In quel momento, per via del gran dolore provato,
Rainbokiller
attenuò la presa, il che permise a Goku e Majin Bu si
ritrarre i propri bracci.
Rainbokiller si riprese però piuttosto in fretta, e
repentinamente, si girò e sferrò
una gomitata con il braccio sinistro, cercando di prendere dritto in
faccia
Goku. Il Saiyan balzò però
all’indietro, mentre Majin Bu tentò di colpire il
mostro con un montante destro. Rainbokiller si girò verso il
demone rosa, per
poi colpire il montante di Bu con il gomito del braccio destro,
fermandolo.
Immediatamente, Rainbokiller colpì Bu con un montante
sinistro, spedendolo in
aria. Il mostro non ebbe però tempo di assaporarsi la
riuscita di quel colpo,
perché dovette girarsi, siccome percepiva l’aura
di Goku in avvicinamento.
Effettivamente, il Saiyan stava correndo verso Rainbokiller, con il
braccio sinistro
alzato. Rainbokiller sorrise: era il momento adatto per rivelare
finalmente
quelle che erano le sue vere potenzialità. Così,
inclinò leggermente il suo
corpo all’indietro, per poi spingerlo in avanti e aprire la
bocca, da cui
fuoriuscì una gran quantità del liquido nero
presente nella sua bocca da quando
aveva completato la trasformazione. Goku cercò di rallentare
il passo, ma il
liquido era più veloce, e prima che il Saiyan potesse fare
qualsiasi cosa, ecco
che il liquido gli aveva ormai ricoperto tutta la parte anteriore del
corpo
fino al petto, lasciandogli libera solo la testa. Parte del liquido era
anche
caduta a terra, creando una piccola pozzanghera proprio sotto i piedi
di Goku.
Il Saiyan tentò di divincolarsi inutilmente, non riuscendo a
muovere nessuna
parte del corpo ad eccezione della testa, cosa che sfruttò
per lanciare un
occhiataccia a Rainbokiller, che rise.
“Sei
sorpreso, non è così? Beh, ti consiglio di
lasciare la sorpresa per dopo. Non
ho ancora rivelato tutte le mie carte” disse la creatura, per
poi saltare
subito dopo, per schivare un calcio sinistro in picchiata sferrato da
un
furioso Majin Bu. Rainbokiller rimase a levitare nell’aria e
Bu, dopo averlo
guardato dritto negli occhi e aver visto il suo malizioso sorriso,
iniziò
anch’egli a volare, dirigendosi come un fulmine verso
l’avversario. In poco
tempo, i due si ritrovarono faccia a faccia, e Bu non esitò
un momento a
sferrargli un gancio destro, che Rainbokiller schivò
abbassandosi. La creatura
rispose con un diretto destro, che colpì in pieno la pancia
di Majin Bu. Il
colpo non sortì però alcun effetto sulla
creatura, che contrattaccò con un
pugno sferrato dall’alto verso il basso con il braccio
sinistro. Rainbokiller
ritrasse il braccio destro e fermò facilmente il colpo
bloccandolo con il
braccio sinistro, per poi avvicinare a sé le gambe, stando
in una sorta di posa
fetale, subito dopo, il mostro distese il proprio corpo in orizzontale,
continuando a resistere alla pressione del braccio di Majin Bu contro
il suo. A
quel punto, distese entrambi le gambe, colpendo con i piedi lo stomaco
di Bu,
che questa volta dovette ritrarre il braccio, per poi allontanarsi
dall’avversario volando all’indietro, tanto fu il
dolore che Raimbokileller gli
provocò.
“Contento, panzone? Non è mica
finita. Adesso ti mostrerò qualcosa di molto
familiare” sentenziò
maliziosamente Rainbokiller. Il mostro arcobaleno ritornò a
stare in posizione
retta, distese le braccia in avanti, per poi chiudere le mani a pugno,
dando
inizio ad una nuova mutazione. Gli artigli sparironò, le
dita si amalgamarono
tra di loro e alla mano formando un’unica massa di pelle, che
terminava con una
punta. Le sue braccia si erano appena trasformare in una versione con
diametro
maggiore dei tentacoli che Rainbokiller possedeva sul corpo, cosa che
fece
rabbrividire Bu, che si distrasse, permettendo a Rainbokiller di
avvicinarsi a
lui e di attorcigliare i suoi nuovi arti attorno alla sua pancia. Majin
Bu, dopo
essersene accorto, cercò subito di liberarsi colpendo i
tentacoli con diversi
pugni, ma era tutto inutile: i tentacoli sembravano non volersi
staccare da
lui.
“Tu…
hai i loro stessi poteri, solo amplificati! Maledetto!”
ringhiò Majin Bu. Rainbokiller
annuì.
“Esatto! Ora voglio proprio vedere come farai a
liberarti!?” disse Rainbokiller.
La risposta di Bu non ci mise molto ad arrivare. Il demone rosa smise
di
colpire i tentacoli, e distese le braccia verso il volto di
Rainbokiller,
avvicinando tra di loro le mani.
“In
questo modo!” disse il demone rosa, per poi lanciare dalle
mani una potente
onda di energia. Rainbokiller scomparse dalla sua vista grazie al fumo
provocato
dall’onda, e i tentacoli si ritirarono, permettendo
finalmente a Bu di
muoversi. Il demone scattò all’indietro, in modo
da preventivare un eventuale
contrattacco di Rainbokiller, che però, a sorpresa, non
arrivò. Il fumo
provocato dal contatto dell’onda con Rainbokiller si
diradò, e il mostro ne
uscì fuori. Anche se sul corpo del mostro non
c’era il più minimo segno di una
ferita, il suo respiro era affannato, e il suo corpo penzolava a
sinistra,
segno che il colpo aveva avuto l’effetto sperato.
“Però,
Bu è davvero in gamba!” esclamò Goku,
tentando nel frattempo di liberarsi
futilmente da quel liquido nero che lo teneva incollato a terra,
impedendogli
di andare in soccorso dell’amico.
“Maledetto panzone! Questa me la
paghi!” gridò Rainbokiller. Dopo aver
guardato storto negli occhi il demone rosa, Rainbokiller
attorcigliò nuovamente
la pancia di Bu, questa volta però facendo anche uso dei
tentacoli verdi, oltre
che a quelle che un tempo erano state le sue bracci. E nuovamente, fu
così
veloce che il demone rosa non fece in tempo a reagire. Bu era in una
situazione
peggiore di prima, siccome adesso la pressione dei tentacoli era
così forte che
gli stava prosciugando a tal punto le forze che non credeva sarebbe
riuscito
neanche a sparare un Ki Blast per allontanare l’avversario.
Inoltre, sentì come
se qualcosa di strano si stesse formando sul suo corpo.
Guardò il terreno, e
vide una goccia di un liquido verde cadere a terra. Rainbokiller rise.
“Mi dispiace, ma adesso credo
proprio che non riuscirai a vincere questa volta. Questa sostanza verde
aumenta
di molto il male che subisci ad ogni colpo, e quando un oggetto entra
in contatto
con questo liquido può provocarti davvero molto male, caro
il mio palla di
lardo!” disse Rainbokiller, per poi osservare con desiderio
la pancia di Majin
Bu. E da lì, partì il divertimento.
Rainbokiller ritrasse i tentacoli, lasciando la pancia di
Bu piena di
liquido verde. Immediatamente, prima che Bu potesse fare qualsiasi
cosa, Rainbokiller
iniziò a colpire ripetutamente i punti dove era situato il
liquido verde con
tutti i suoi tentacoli, provocando un immenso dolore a Bu, il quale
sembrava
essere sempre più sul punto di cedere, visto che il suo
corpo sembrava
inclinarsi verso il basso, segno che sarebbe caduto da un momento
all’altro.
Dopo diversi colpi, Rainbokiller si fermò. Bu
iniziò a cadere lentamente,
riuscendo però a vedere il sorriso arrogante stampato sul
volto di Rainbokiller.
Per quanto fosse ormai allo stremo, il demone rosa fece una scelta:
scelse di
utilizzare le forze che gli rimanevano per cercare di eliminare quel
mostro. E
aveva una sola possibilità. Così,
inclinò l’antenna verso Raimbokilelr, e un
raggio rosa partì da essa: voleva cercare di trasformare
Rainbokiller in un
cioccolatino, visto che ormai sembrava essere l’unico modo
per riuscire a
batterlo. Ma purtroppo, quel tentativo fu vano; infatti, Rainbokiller
aprì la
bocca, e, da essa, scagliò una potente onda arcobaleno. Bu e
il suo attacco
furono travolti, e il demone rosa fu scagliato via, ormai incapace di
alzarsi.
Goku aveva osservato tutta la scena, provando un forte senso di
disperazione:
quello che si trovava davanti non era un semplice mostro molto potente,
ma una
creatura con molte carte da poter giocare, e che sembrava davvero
difficile da
sopraffare con la sola forza. Per battere quel mostro, Goku avrebbe
dovuto
utilizzare l’ingegno e combattere con astuzia, senza puntare
tutto sulla forza
bruta. Purtroppo, però, Goku in quel momento era totalmente
impotente: era
bloccato dal liquido nero prima lanciatogli da Rainbokiller, e dalla
quale
sembrava quasi impossibile liberarsi.
“Come
farò a combattere questo mostro se non posso nemmeno
muovermi? Eppure ci deve
essere un modo per uscire da questa situazione, e se non
esiste… temo che sarà
la fine per tutti. Se non riesco a liberarmi, sarà veramente
finita e nessuno
potrà più fare nulla per contrastare
Rainbokiller. Pensa, Goku, pensa!” disse
tra sé e sé il Saiyan, mentre cercava di muovere
invano il proprio corpo. Rainbokiller
si girò verso di lui, ma questa volta, stranamente, non
sorrise. Anzi, sembrava
quasi deluso da quella visione.
“Che pena. Credevo che mi avresti fatto
divertire un po’ di più, sai?
Goku, il grande Saiyan eroe della Terra, protettore dei deboli,
immobile e
impotente davanti al suo nemico. Mi fai pietà.
Così tanto che ho deciso di
risparmiarti la sofferenza, ponendo in questo preciso istante fine alla
tua
vita” disse annoiato Rainbokiller, per poi far nuovamente
mutare i suoi arti
superiori, ritrasformando i tentacoli in braccia e mani. Pose quindi la
mano
destra davanti alla faccia del Saiyan, che, digrignando i denti, tenta
disperatamente di liberarsi.
“Conoscerti
è stato un piacere. Addio” disse Rainbokiller. Ma
fu proprio in quell’esatto
momento che una scintilla si accese dentro Goku. Il Saiyan
chinò per un attimo
il capo, per poi rialzarlo, digrignando i denti. Rainbokiller lo
guardava
freddamente, sicuro ormai che per lui non ci fossero più
speranze. Ed in quel
momento accadde: Goku tirò un fortissimo urlò, e
l’aura gialla del Super Saiyan
si espanse con una velocità impressionante attorno al Saiyan
e a Rainbokiller.
Il liquido nero schizzò tutt’a un tratto in aria,
compresa la pozzanghera
formatasi sotto i piedi di Goku. Il Saiyan, avendo nuovamente il
controllo del
suo corpo, alzò lo sguardo al cielo e lanciò con
la mano destra una potente
onda energetica verso il liquido, disintegrandolo. Rainbokiller
ritrasse la
mano, e Goku lo guardò freddamente, per poi sorridere.
“Ma com’è pos…”
tentò di dire Rainbokiller,
prima di riceve una potente gomitata sinistra nello stomaco da parte di
Goku.
Il colpo sbalzò via Rainbokiller, che atterrò
malamente a terra. Dopo essersi
rialzarsi con leggera difficoltà , il mostro non
poté che tremare di fronte
alla’enorme aura gialla che circondava Goku, che lentamente
si dirigeva verso
di lui.
“Ma com’è possibile! No, tu…
tu non riuscirai a battermi!” proferì il
mostro, per poi lanciarsi contro Goku, cercando di prenderlo con un
diretto
destro. Goku schivò il colpo semplicemente spostando la
testa a sinistra, per
poi saltare e atterrare in picchiata con un piede sulla faccia di
Rainbokiller,
provocandogli immensi dolori. A quel punto, Goku iniziò a
tirare una
moltitudine di velocissimi calci all’avversario, che emetteva
profondi urli di
dolore. Mentre la scarica di colpi imperversava sul suo volto,
Rainbokiller
tentò di colpire Goku con un pugno scagliato con il braccio
sinistro, ma il Saiyan
saltò poco prima di venir preso dal pugno, per poi atterrare
alle spalle di Rainbokiller.
Il mostro iniziò a gridare, e si portò le mani
sul viso.
“Cosa
mi hai fatto!? Maledetta scimmia! Pagherai amaramente quello che mi hai
fatto!”
disse il mostro, per poi girarsi verso Goku e scagliargli contro i suoi
tre tentacoli
verdi rimanenti. Goku reagì prontamente, girandosi e
afferrando il tentacolo
superiore sinistro con la mano sinistra, per poi afferrare quello
inferiore
destro con la mano destra. A quel punto, Goku iniziò a
tirare, non
preoccupandosi affatto né del liquido verde emesso dai
tentacoli, che in breve
tempo gli inzuppò le mani, né del tentacolo
sinistro inferiore che gli veniva
incontro.
“Povero
sciocco! Ignorare quel tentacolo sarà la tua
fine!” sghignazzò Rainbokiller. Ma
si sbagliava. Infatti, Goku tirò con ancora più
forza, fino ad arrivare a
strappare i due tentacoli che teneva in mano. Un fiotto di sangue
uscì dal
corpo di Rainbokiller, che subito lasciò cadere a terra
l’ultimo tentacolo
rimastogli. Mentre si avvicinava le mani ai punti dove prima
c’erano i
tentacoli per evitare la fuoriuscita di troppo sangue, Goku gli
afferrò
repentinamente anche l’ultimo tentacolo con entrambe le mani,
per poi tirare. E
dopo un po’, riuscì a staccargli anche quello.
Dopo averlo fatto, il Saiyan
scosse le mani con molta forza, riuscendo a far finire il liquido
depositato
dai tentacoli sulle sue mani a terra. Rainbokiller, nel mentre, distese
quindi
il braccio destro per coprire interamente i punti dove un tempo
c’erano i
tentacoli sinistri inferiore e superiore, cercando anche di non cadere
a terra,
visto che stava traballando per via delle forti ferite che gli erano
state
inflitte.
“Come hai osato? Giuro che ti ammazzo!” disse
Rainbokiller, mentre
ritraeva il braccio sinistro e la mano destra: il sangue aveva smesso
di
fuoriuscire, cosa incredibile, visto che aveva subito un gran numero di
ferite
molto gravi in poco tempo. Ma Goku non poté riflettere sulle
stranezze di
quell’alieno, visto che Rainbokiller ripartì
subito all’attacco, scagliandosi
verso Goku. Il Saiyan si mise in posa di combattimento, alzò
la mano destra e
si preparò a caricare un Ki Blast. Ma proprio quando
Rainbokiller era a pochi
passi da Goku e il Saiyan stava scagliando il Ki Blast, il mosso fece
un passo
all’indietro. La cosa era molto strana, ma Goku decise
comunque di lanciare il
Ki Blast. Riambokiller stese quindi le mani in avanti, creando lo
stesso
cerchio nero che aveva utilizzato contro Junior, anche se il diametro
era
leggermente più grande. Il cerchio assorbì il Ki
Blast di Goku, che rimase
stupefatto, mentre Rainbokiller scoppiò a ridere. Goku
però notò che non era la
solita risata di quella creatura: era più psicopatica,
più intensa, e più
divertita.
“Allora?
Cosa te ne pare? Con questo cerchio posso assorbire ogni tuo colpo
energetico
debole, e con quelli forti posso fare anche di peggio! Adesso cosa
farai,
primate?” delirò Rainbokiller. Ma Goku non
sembrava spaventato da questa nuova
tecnica di Rainbokiller, anzi, sorrise. Iniziò quindi a
sparare tantissimi Ki
Blast, che vennero però tutti assorbiti dal cerchio, sotto
le incessanti risate
di Rainbokiller, felice del suo successo. Era stato umiliato, e adesso
si stava
prendendo la sua rivincita contro quella sporca scimmia. Fu
così tanto preso
dalla contentezza che alzò lo sguardo al cielo, totalmente
preso dalle sue
risate maligne, non ponendo minimamente più attenzione al
suo avversario. Ed
era proprio questo il momento che Goku stava attendendo.
Il Saiyan portò due
dita
alla fronte, e si teletrasporto alle spalle dell’avversario,
mentre questi
continuava ad ammirare estasiato il cielo sganasciandosi di risate.
Immediatamente, prima ancora che Rainbokiller potesse accorgersi di
avercelo
dietro, il Saiyan iniziò a caricare una Kamehameha. Sentendo
il rumore generato
dalla Kamehameha, Rainbokiller ritrasse le braccia, facendo scomparire
il
cerchio, e si voltò. L’ultima cosa che vide fu la
bocca di Goku spalancarsi,
per poi finire travolto dalla potenza del colpo che Goku gli
scagliò in pieno
viso. Un’enorme nube di fumo si alzò da terra, e
Goku, ormai esausto per via
della troppa forza utilizzata nello scontro, si accasciò al
suolo, svenuto,
tornando allo stadio base.
“Non posso
minimamente crederci” disse con fatica Rainbokiller,
rispuntando dalla coltre
di fumo, con numerose piccole ferite sparse per tutto il corpo, mentre
osservava il corpo senza forse di Goku.
“Mi hai tenuto testa come nessuno aveva mai fatto finora. Sei
arrivato
vicino allo sconfiggermi. Se solo potessi vedere i danni che mi hai
causato… mi
hai umiliato! Nessuno aveva mai osato umiliare Rainbokiller! Adesso te
la
faccio pagare cara, molto cara! Non mi importa come, ma
porrò fine alla tua
vita con atroci sofferenze!” disse delirando Rainbokiller,
per poi alzare il
braccio destro e prepararsi ad affondare i suoi artigli nella carne di
Goku. Ma
proprio quando fu in procinto di agire, un potente Ki Blast lo
colpì da dietro,
mandandolo a terra.
“Merda…”
disse Rainbokiller mentre si rialzava, tremando come una foglia. Una
volta in
piedi, si girò. Acciaccato e malconcio, Majin Bu lo stava
osservando da
lontano. Un impeto d’ira travolse Rainbokiller, a punto che
il mostro si lanciò
contro il demone rosa, e gli scagliò una potente gomitata
sinistra in viso, che
il demone non riuscì a schivare in tempo, venendo preso in
pieno. Subito dopo, Rainbokiller
ritrasse il braccio e sferrò un potente diretto destro alla
pancia di Majin Bu,
che fece leggermente indietreggiare il demone rosa, il quale
però non sembrava
essere particolarmente sofferente, a parte un leggero respiro
affannato. E
questo a Rainbokiller non stava bene.
“Che bastardo! Oltre a colpirmi, osi anche
resistere ai miei attacchi!? Come ti permetti di farmi
questo!” gridò furioso Rainbokiller.
Bu non rispose, e pensò invece a stendere le braccia in
avanti e ad aprire i
palmi, per poi scagliare una potente onda di energia verso
l’avversario. Rainbokiller
creò istantaneamente un altro cerchio nero, ancora
più grande di quello
utilizzato contro Goku.
“Muahhhh!
Come farai a battermi se il meglio che sai fare sono questi miseri
colpi
energetici?” disse Rainbokiller, mentre il colpo di Bu veniva
perfettamente
assorbito dal suo cerchio, che scomparve poco dopo averlo fatto. Bu non
sembrò
aver notato lo scherno di Rainbokiller, anzi, rimase per un
po’ di tempo a
fissarlo freddamente. Poi, immediatamente, Majin Bu, con un veloce
scatto, si
ritrovò alla destra di Rainbokiller, senza che questi
potesse seguirlo. A quel
punto, con un potente montante, lo colpì in pieno stomaco, e
mandò il mostro in
aria. Subito Majin Bu saltò e si mise a levitare, cosa che
fece anche Rainbokiller.
Il mostro, furioso più che mai, si scagliò in
picchiata contro Majin Bu, e i
due, una volta vicini, iniziarono a scagliarsi reciprocamente
moltissimi calci
e pungi. Ad un certo punto, Majin Bu colpì il viso di
Rainbokiller con un pugno
destro talmente potente da mandarlo leggermente più lontano
da lui. Subito il
demone scagliò un'altra onda con entrambe le mani, ma questa
volta Rainbokiller
non utilizzò il cerchio nero. La bestia, infatti, distese il
braccio destro,
tenendo la mano aperta. Così, dal palmo di
quest’ultima si generò un cerchio di
energia blu. Quest’ultimo, al contatto con l’onda,
fermò la sua avanzata. Bu
iniziò a sforzarsi di più, ma per quanto ci
provasse, il cerchio non sembrava
venir messo minimamente in difficoltà dall’onda di
energia. A quel punto, Bu
decise di lasciar perdere l’onda: allontanò quindi
le mani da essa, per poi
dirigersi con un veloce scatto alle spalle di Rainbokiller, per poi
tirargli un
diretto destro. Il mostro si girò, tenendo sempre il braccio
destro disteso
contro l’onda di energia, e sorrise. Poi pose la mano
sinistra davanti al pugno,
e formò un altro cerchio, che prese in pieno il colpo, non
dando però alcun
segno di cedimento.
“Dai, provaci
ancora. Vediamo cosa riesci a fare!” lo provocò
Rainbokiller. Bu iniziò quindi
a scagliare consecutivamente tantissimi pugni, e quando questi
entravano in
contatto con il cerchio, esso sembrava cambiare leggermente colore. Man
mano
che i colpi proseguirono, il cerchio era sempre meno blu, fino a quando
non
cambiò completamente colore, diventando rosso cresimi. Bu
smise di dare pugni a
quella sorta di scudo, dopo aver notato il cambio di colore, e anche
per riprendere
le forze. Guardò oltre Rainbokiller, e notò che
la sua onda era sparita. Il
mostro arcobaleno scoppiò a ridere istericamente, per poi
ritrarre il braccio
destro, solo per distenderlo subito dopo verso Majin Bu, che
notò stupito che
anche il cerchio della mano destra era diventato rosso. Il demone
capì
all’istante che doveva impedire a Rainbokiller di agire, ma
non fu veloce
abbastanza per impedire ciò che accadde. Il mostro
avvicinò tra di loro le
mani, unendo i cerchi e creandone un unico piuttosto grande. Subito
dopo, dal
cerchio partì una potente onda di energia rossa, grande
quanto il cerchio
stesso. Majin Bu fu travolto completamente, sotto le folli risate e
grida
dell’avversario. L’onda di Rainbokiller
arrivò persino a colpire la montagna,
perforandola da parte a parte. Dopo un po’, l’onda
si dissolse nel nulla,
lasciando un banco di fumo enorme. Dal basso della coltre, una figura
grassa e
rosa cadde a terra, apparentemente senza vita. Rainbokiller lo
guardò, contento
del suo operato.
“Ritieniti
fortunato: non è da tutti i giorni sopravvivere al mio
Deadly Laser. Avanti, so
che sei soltanto svenuto: uno come te non può morire con
così tanta facilità.
Su dai, rialzati, e fammi divertire ancora un po’, ti
prego!” disse Rainbokiller,
parlando al suo incosciente avversario. Proprio quando Rainbokiller
finì il suo
discorso, le mani di Bu iniziarono a tremare. Pochi istanti dopo, Majin
Bu si
rialzò balzando in avanti, barcollando. Rainbokiller
analizzò l’aura del
proprio avversario, constatando che, nonostante i gravi danni riportati
dopo
l’impatto con il Deadly Laser, la forza di Majin Bu non era
poi diminuita così
tanto, segno che per liberarsi di quella palla di lardo avrebbe dovuto
faticare
molto di più di quanto si immaginasse. Quel pensiero
generò in lui sentimenti
contrastanti: era ancora più appagato a combattere sapendo
che il suo
avversario era sopravissuto al suo attacco più potente,
riuscendo anche a
rialzarsi subito dopo; tuttavia, era anche pieno di collera per via
delle
numerosi umiliazioni subite da parte di Goku e Majin Bu, i primi due
esseri che
lo avevano spinto allo stremo, costringendolo a sfoderare buona parte
dei suoi
assi nella manica, alcuni dei quali erano anche stati contrastati dai
suoi avversari.
Tra queste due emozioni, la prima era decisamente la dominante, tanto
che Rainbokiller,
per incitare Bu ad attaccarlo, lo provocò, facendo segno con
la mano di
avvicinarsi. E funzionò: il demone spiccò il
volo, e si lanciò verso Rainbokiller.
“Avanti,
fatti sotto, Ciccione!” lo provocò Rainbokiller,
certo che sarebbe stata di
nuovo lui a spuntarla. Rainbokiller si mise in posizione, e Bu lo
raggiunse in
un batter d’occhio, e si posizionò davanti a lui.
Inaspettatamente, però, il
demone non attaccò l’avversario, ma si
limitò a squadrarlo in silenzio. Rainbokiller
fu molto irritato da quel comportamento, così tanto che si
focalizzò più sulla
rabbia che non sull’avversario, cosa che Bu riuscì
a capire per via dei
soffocati ringhi che Rainbokiller emetté. Capì
che era il momento di agire, in
quel momento in cui l’avversario aveva abbassato la guardia.
Così, il demone
unì i polsi, posizionandoli in laterale, e da essi
partì un sottile ma veloce
raggio di energia rosa. Rainbokiller fece appena in tempo a sbigottirsi
che il
colpo l’aveva già preso, scaraventandolo lontano
dal proprio avversario, e
facendolo andare a testa in giù. Rainbokiller
riuscì a frenare lo sbalzò, per
poi rimettersi a testa in su ed osservare nuovamente il suo avversario,
ancora
più infastidito di prima, per poi sorridere pochi istanti
dopo.
“Si,
posso farcela. Ora che mi ha spinto lontano da lui, posso lanciargli
addosso il
liquido nero senza che riesca ad interrompermi. Mi dispiace, ciccione,
ma ti
sei scavato la fossa da solo!” pensò Rainbokiller,
per poi chinare la schiena
all’indietro. Bu però capì subito le
intenzioni del suo avversario: lanciò così
un'altra tenue onda rosa, che in un batter d’occhio raggiunse
Rainbokiller e lo
colpì allo stomaco, facendolo velocemente precipiatare a
terra. Il mostro si
rialzò pochi istanti dopo, furente, siccome il suo attacco
era stato
interrotto.
“Devo
ammettere
che come tecnica non è male: non solo è potente,
ma è capace di percorrere
molto velocemente distante abbastanza grandi… davvero
impressionante” si
complimentò Rainbokiller, digrignando i denti per la rabbia.
“Mi
fa sinceramente piacere che il mio Ago Energetico ti sia
piaciuto” disse
acidamente Majin Bu.
“Già…
è un peccato che nessuno, a parte io e te, abbia potuto
assistere a questa tua
nuova tecnica. Ed è un peccato anche il fatto che nessuno
è qui per aiutarti!
Adesso mi vendicherò di tutte le umiliazioni a cui mi hai
sottoposto, e non ci
sarà nessuno a supportarti. Tu sei solo!”
sghignazzò follemente e rabbiosamente
Rainbokiller.
“Majin Bu non è solo”
pronunciò una voce. Rainbokiller
distolse stupito lo sguardo da Majin Bu, e guardò davanti a
sé. E li vide.
Erano in piedi. Tutti. Con i vestiti strappati e le ferite su tutto il
corpo,
ma al contempo freschi come una rosa.
“Mentre tu eri intento a lottare con Majin Bu,
mi sono risvegliato e mi
sono ricordato di avere un sacchetto di senzu nei pantaloni. Con le
ultime
forze rimastemi, sono riuscito a prenderne uno e me lo sono mangiato.
Per
fortuna, tu eri troppo concentrato a combattere contro Majin Bu,
così ho potuto
donare un senzu a tutti i miei compagni, facendoli tornare subito in
forze.
Come puoi notare, Gohan è anche riuscito a scrollarsi di
dosso tutta quella
roba verde che gli hai avevi buttato sul corpo. Direi che non hai fatto
un
lavoro eccellente. Adesso direi che quello ad essere solo sei proprio
tu, Rainbokiller”
spiegò Goku, per poi lanciare a terra il sacchetto ormai
vuoto di senzu. Rainbokiller
squadrò l’intero gruppo, esteriormente furioso,
interiormente calmo: calmo
poiché aveva steso la maggior parte del gruppo con
facilità già una volta, e
non gli sarebbe venuto difficile farlo di nuovo; furioso
perché adesso non solo
Goku era ritornato in forze, ma perché temeva che Junior
potesse nuovamente
avere un improvviso incremento di forza, portando Rainbokiller a dover
combattere contro tre avversari alla sua altezza, provocandogli uno
svantaggio
sempre maggiore.
“Padre!”
urlarono delle voci dall’alto. Rainbokiller alzò
lo sguardo verso l’alto, in
contemporanea con i Guerrieri Z. Ottanta suoi figli stavano volando
verso il
campo di battaglia, sorridenti.
“Padre, lascia a noi i più deboli:
non sono degni di affrontarti!”
dissero all’unisono i figli di Rainbokiller, atterrando a
terra subito dopo
aver finito la frase., circondando tutti i Guerrieri Z ad eccezione di
Goku e
Majin Bu. Il padre fu inizialmente sul punto di rifiutare
l’aiuto dei figli,
per la grande vergogna che provava nei loro confronti per aver fallito
la
missione affidatagli. Ma poi pensò che lasciarli combattere
sarebbe stato un
ottima occasione per offrigli un ulteriore possibilità,
visto che in fin dei
conti alcuni di loro erano abbastanza forti da poter rivaleggiare con
alcuni
dei guerrieri lì presenti, benché la maggior
parte avesse comunque un livello
combattivo davvero misero in confronto a quello degli avversari.
“Va bene, figli miei. Lasciò a voi
l’incarico di occuparvi dei guerrieri
più deboli. In quanto a voi, lardoso e scimmione…
che ne dite di iniziare di
nuovo le danze?” disse Rainbokiller. Goku si
trasformò immediatamente in Super Saiyan
di Terzo Livello, e si scagliò senza esitazione contro
Rainbokiller. La lotta
stava per ricominciare.
*
Mentre i nostri
eroi erano sul punto di iniziare lo scontro contro Rainbokiller e i
suoi figli,
nel cielo della città dell’Ovest, Iamko stava
mettendo tutto sé stesso nel
cercare di sopraffare il Decstructo Glob di Nappa con la sua
Kamehameha, seppur
con scarsi risultati: benché all’inizio nessuno
dei due colpi sembrava poter
prendere il sopravvento, ad un certo punto il Decstruco Glob
iniziò ad avanzare
senza difficoltà verso Iamko, passando facilmente attraverso
l’ormai impotente
Kamehameha dell’avversario. Nonostante il chiaro svantaggio,
Iamko continuò ad
opporre resistenza, anche se ormai era chiaro anche a lui che sarebbe
stato
tutti inutile. E infatti, ad un certo punto, il Destructo Glob
iniziò ad
avvicinarsi con una velocità sempre maggiore, fino a quando,
con un singolo ma
veloce scatto, arrivò a Iamko, colpendolo duramente e
scagliandolo violentemente
verso il basso. Il terrestre, mentre precipitava, iniziò a
fare innumerevoli
capriole a mezz’aria, attutendo la velocità della
caduta, riuscendo così ad
atterrare a terra con i piedi e senza patire particolari dolori. Una
volta a
terra, il terrestre alzò lo sguardo verso l’alto,
osservando la sfera arancione
che si dissolveva, e Nappa che ne usciva fuori, sorridente. Il Saiyan
abbassò
lo sguardo verso il suo avversario, per poi iniziare a scendere
lentamente
verso il basso. Una volta toccata terra, i due si ritrovarono
nuovamente faccia
a faccia.
“Devo farti i
miei complimenti. Sei un osso duro. Non pensavo saresti sopravissuto al
mio
Desctrusco Glob, ma adesso credo proprio che per te stia per arrivare
la fine”
disse calmamente Nappa, emettendo una debole risata.
“Ahi si,
davvero? E sentiamo, come hai intenzione di uccidermi?”
chiese Iamko, sicuro
che le parole del Saiyan fossero soltanto intimidatorie.
“Oh, caro, ti stai sbagliando. Io non ho
intenzione di ucciderti. Io ho
intenzione di trasformare il tuo corpo in polvere. E lo farò
in questo modo”
disse Nappa. A quel punto, il muscoloso Saiyan iniziò ad
emettere un
potentissimo urlo, che fece vibrare fortemente la terra. Dopo un primo
momento
di difficoltà, Iamko riuscì a mantenere
l’equilibrio, e a non cadere a terra.
Poté dunque concentrarsi sul suo avversario, e
notò che la sua aura era in
costante crescita,
e che sulla sua testa
stavano spuntando dei capelli dorati rizzati verso il cielo.
“No… non è
possibile…
no, non può essere vero. È tutto…
è tutto un brutto sogno! No, non è vero, non
è vero!” delirò incredulo Iamko, mentre
osservava il proprio avversario, il
quale venne circondato da una splendente aura gialla, mentre la sua
forza
continuava a crescere.
“Sta attento, Iamko” pensò
Puar, mettendosi le mani davanti alla bocca,
mentre assistenza terrorizzato a quell’inquietante
spettacolo. Quei capelli,
quell’aura, quell’urlo… era proprio
tutto vero. Non era un sogno, ma la pura e
inalterabile verità.
“Tu
sei un…” disse Iamko, per poi interrompersi di
botto, mentre ogni singola
cellula del suo corpo tremava dalla paura. L’urlo
cessò, la forza di Nappa
smise di crescere, e i capelli finirono di spuntare. Il Saiyan osservo
Iamko,
il quale fu come penetrato nell’animo da quei gelidi occhi
azzurri.
“Io sono… un Super Saiyan!”
disse Nappa, per poi scoppiare a ridere.
Iamko strinse i pugni, e cercò di trattenere
l’angoscia in ogni modo. Il cuore
gli martellava il petto, e la paura aveva ormai preso controllo di ogni
singola
parte del suo corpo. Aveva notato dall’inizio del loro
scontro che Nappa fosse
sensibilmente migliorato rispetto alla volta precedente, ma non si
immaginava
che il Saiyan potesse arrivare addirittura a potersi trasformare. Come
avrebbe
potuto tenere testa a quel colosso, ora che il divario di forza tra
loro era di
molto aumentato? Come avrebbe potuto sconfiggerlo? Semplice: non
avrebbe
potuto. Era giunto il momento di accettare. Lui era debole. Non era un
Saiyan,
era un terrestre. E i terrestri sono deboli. Non era suo destino e
compito
difendere la Terra. Era un incarico che spettava ad esseri decisamente
più
forti di lui. Tutti gli sforzi che aveva compiuto in quegli anni, tutti
gli
estenuanti allenamenti… tutto futile. Doveva accettare la
realtà, e fare
l’unica cosa che lo avrebbe portato alla salvezza: fuggire da
quel posto. Senza
pensarci due volte, il terrestre tese il braccio destro verso i piedi
dell’avversario, per poi iniziare a sparare una velocissima
serie di Ki Blast,
che alzarono un polverone tale che sarebbe stato impossibile per Nappa
riuscire
a distinguere Iamko affidandosi solo alla vista. Il terrestre
spiccò subito
dopo il volo, cercando di dirigersi quanto più lontano
possibile dal Saiyan.
Purtroppo per lui, il suo tentativo di fuga ebbe vita breve: infatti,
dopo
pochi attimi di volo, Iamko si fermò bruscamente: qualcosa
gli stava stringendo
la gamba destra. Iamko si guardò alle spalle, e vide con
orrore che Nappa era
proprio lì, sorridente, mentre impediva alla gamba di Iamko
di liberarsi dalla
tenaglia della sua mano destra.
“Tentavi di
dartela a gambe, non è così? Peccato che ti sia
dimenticato di azzerare la tua
aura! È stato un gioco da ragazzi localizzarti, anche se
credo che sarei
riuscito a trovarti lo stesso” disse il Saiyan. Iamko
tentò di aprire bocca, ma
prima che potesse anche solo fiatare, Nappa alzò il braccio
destro, per poi
abbassarlo e lanciare il corpo del terrestre verso il suolo. Iamko
precipitò
con incredibile velocità, andando a sbattere contro una
macchina azzurra
semi-distrutta, sopravissuta alla distruzione quasi totale della
città.
L’impatto di Iamko con la vettura provocò una
grossa ammaccatura, lasciando il
terrestre dolorante sopra di essa.
“Ma
com’è possibile? Fino ad ora sapevo che Nappa e
Vegeta, al momento dello sbraco
sulla Terra, non fossero capaci di percepire le aure nemiche, mentre
adesso
anche Nappa ha imparato a farlo. O forse mi ha mentito, e lo ha detto
soltanto
per farmi andare nel panico. L’unica cosa certa è
che è un avversario
decisamente fuori dalla mia portata. Devo fare qualcosa per sfuggirgli,
ma
cosa?” pensò dentro di sé il terrestre,
il cui turbamento crebbe quando i piedi
di Nappa tornarono al contatto con il suolo, intensificandosi ancor di
più nel
momento in cui il Saiyan iniziò lentamente, con passo corto,
ad avvicinarsi a
lui.
“Sono
troppo addolorato, ma devo fare uno sforzo. Per quanto senta che il mio
corpo
stia per esplodere, devo resistere e trovare una via di fuga. Ma cosa
mai
potrei fare? Nappa è fin troppo veloce, riuscirà
ad acciuffarmi comunque,
qualsiasi cosa io faccia per evitarlo. Eppure un modo ci deve essere,
ma
quale!? Pensa, Iamko, pensa!” pensò il terrestre,
rialzandosi lentamente
dall’ammaccata automobile e ritrovandosi nuovamente a
squadrare Nappa, il quale
continuava ad avanzare con un espressione priva di qualsivoglia
emozione.
“Che
delusione. Mi aspettavo molto di più da te, terrestre. Sono
rimasto
profondamente deluso, e te lo dico con sincerità. Pensavo
che mi sarei potuto
divertire almeno un altro po’. Sai che ti dico? Facciamo un
gioco. Io adesso
chiuderò gli occhi, e tu avrai dieci secondi per dartela a
gambe senza che io
faccia niente. Passati i dieci secondi, mi metterò in moto
per cercare di
acciuffarti. Ci stai?” chiese Nappa, mantenendo
un’espressione seria. Gli occhi
di Iamko si riempirono di vitalità e speranza. Non era
ancora tutto
perduto.
“Si, accetto
volentieri! Vedrai che questa volta non riuscirai a
prendermi!” disse Iamko,
determinato a non sprecare quell’offerta, pur non essendo
sicuro che Nappa
avrebbe mantenuto la parola data di non aprire gli occhi prima che
siano
passati dieci secondi.
“Bene!
Allora inizio! Uno…” iniziò il Saiyan,
dopo aver chiuso gli occhi. Con tutte le
sue forze, Iamko si girò a destra, e iniziò a
correre impegnando ogni suo
singolo muscolo. Spesso si guardava indietro, ma la velocità
con cui stava
correndo era tale che ormai aveva già quasi perso di vista
Nappa, pur
continuando ad udire la voce del Saiyan, che risuonava molto forte in
quella
vasta landa dominata dal più assoluto silenzio.
“Cinque…
sei… sette… otto… nove” e a
quel punto, Nappa si fermò per un istante. Iamko
continuò a correre, guardandosi continuamente le spalle:
ormai doveva essere
arrivato così lontano che non riusciva nemmeno
più ad intravedere la sagoma del
Saiyan. In verità, nemmeno Iamko stesso sapeva cosa stesse
facendo in quel
preciso istante: ogni sua azione era controllata dalla paura,
dall’istinto di
sopravvivenza; dalla sua incredibile forza di volontà, che
gli diceva di dover
sfuggire in ogni modo alla morte. Iamko si rigirò, e
iniziò a correre ancora
più velocemente, non riuscendo nemmeno ad udire i suoi
stessi passi. Le forze
lo stavano abbandonando, ma
il terrestre
continuava a resistere, sicuro che sarebbe riuscito a scappare. Ma fu
proprio
quando le sue forze erano sul punto di esaurirsi completamente,
accadde. Nappa
scandì quella parola lentamente, lettera per lettera, come
per enfatizzare
quella che sarebbe stata una lenta e dolorosa agonia per Iamko.
“D-i-e-c-i!”
urlò il Saiyan. In quello stesso istante, Iamko cadde in
avanti. Aveva ormai
esaurito tutte le forze rimastegli in corpo, ma da un lato si sentiva
sollevato
dal fatto che fosse riuscito a semire il Saiyan, anche se aveva la
sensazione
di aver dimenticato qualcosa, che forse non era tutto finito. Con un
immane
sforzo, Iamko alzò lo sguardo al cielo. E lo vide.
Sorridente. Soddisfatto.
Vittorioso.
“Sembra
proprio che ti sia dimenticato di nuovo di azzerare la tua aura. Sappi
che
comunque non importa sapere il motivo. Mi importa soltanto che adesso
tu sia a
terra, completamente alla mia mercé. Sai, non vedevo
l’ora che arrivasse questo
momento! Lo aspettavo da tanto!” sghignazzò
malvagiamente Nappa, mentre Iamko
malediva sé stesso per aver di nuovo compiuto lo stesso
errore. Nappa posò il
proprio piede destro sulla schiena di Iamko, ormai arresosi alla dura
realtà.
“In fondo, me lo merito. Non sono stato
nient’altro che un vigliacco.
Avrei potuto combattere, e avere almeno la coscienza pulita. E invece
adesso mi
trovo qui, a terra, senza aver praticamente aver opposto resistenza al
mio
avversario. Questa è la fine che merito”
pensò Iamko, mentre Nappa tese la mano
destra verso il corpo del terrestre, facendo pressione con il piede
sulla
spalla, in modo da provocare a Iamko ulteriori sofferenze.
“Adesso si che inizio a divertirmi!”
*
Nel frattempo,
lo scontro tra i Guerrieri Z e Rainbokiller e i suoi figli si stava
facendo
sempre più accesso, e sembrava quasi impossibile riuscire a
capire chi sarebbe
riuscito a spuntarla. Uno dei guerrieri che ci stava mettendo
più impegno era
sicuramente Gohan, il quale stava combattendo contro un figlio di
Rainbokiller
piuttosto forte, che lo aveva costretto a trasformarsi in Super Saiyan.
Il loro
scontro era totalmente pari, e si era ormai stabilizzato in un continuo
ciclo
di serrati attacchi molto veloci, dove però nessuno dei due
riusciva a colpire
l’altro, cosa che provocava non poco fastidio a Gohan, il
quale era determinato
più che mai a riscattarsi dopo la pesante umiliazione subita
da Rainbokiller.
Non a caso, era stato proprio Gohan ad attaccare per primo il suo
avversario,
notando in lui una forza superiore alla maggior parte dei suoi
fratelli. Non
era un debole, e avrebbe fatto di tutto pur di dimostrarlo. Non si
sarebbe
fatto piegare da quel mostriciattolo. Lo avrebbe sconfitto, e poi
avrebbe
pensato nuovamente a Rainbokiller, sconfiggendo anche lui e potendo
finalmente
dimostrare il suo valore.
“Sei davvero forte, ma dal tuo viso posso
dedurre che ti stai
concentrando di più su di me che su ciò che ti
circonda. Sai, di questi tempi è
sempre meglio guardarsi bene le spalle” disse il mostro,
sorridendo
malignamente a Gohan, che però non rispose in alcun modo
alle provocazioni,
concentrandosi di più sul combattimento, proprio come aveva
detto la creatura.
Lo scontro continuò ad essere totalmente pari, almeno fino a
quando Gohan non
sentì dei forti dolori alle spalle e alle ascelle, come di
una stretta. Improvvisamente,
Gohan non riuscì più a muovere le braccia, al che
girò istantaneamente la testa
all’indietro, vedendo che un fratello del suo avversario gli
stava sorridendo,
mentre teneva le sue braccia trasformare in tentacoli distese in
avanti. Gohan
fece per guardarsi le spalle, ma rimase immobile, pietrificato
dall’improvviso
e fortissimo dolore che era partito dal suo stomaco e si stava a mano a
mano
propagando per tutto il suo corpo. Per fortuna, il dolore si
attutì abbastanza
in fretta, e Gohan riuscì finalmente a girarsi nuovamente
verso il suo
avversario, che lo osservava con una superba aria di
superiorità. Gohan notò
che le braccia del suo avversario si erano trasformate, diventando dei
tentacoli che la creatura faceva svolazzare con fare arrogante, come se
quegli
arti fossero per lui motivo di vanto.
“Come puoi vedere, noi possiamo trasformare le
nostre braccia in
tentacoli, che poi utilizziamo per impedire alle persone di muoversi!
Voglio
proprio vedere ora come te la caverai!” si vantò
la creatura, per poi scoppiare
a ridere. Gohan lo guardò con disprezzo, mentre cercava
inutilmente di muovere
le braccia. Non poteva gettare la spugna. Non contro di loro. Era un
vero
guerriero, e perdere contro avversari così deboli sarebbe
stata un umiliazione
dalla quale non si sarebbe mai ripreso. Ma lui non avrebbe perso. Lui
non
poteva perdere. E avrebbe fatto di tutto per vincere. Così,
il Saiyan iniziò ad
urlare, e in un attimo passò dal Super Saiyan al Super
Saiyan di Secondo
Livello. La creatura che lo teneva bloccato ritrasse i suo tentacoli,
già
sbalzati leggermente dalla forza emessa da Gohan appena trasformato,
impaurito
dalla sua forza. Riacquisito il controllo delle braccia, Gohan non
esitò a
girarsi e a dedicare al mostro un ultimo freddo sguardo, per lo
lanciare con la
mano destra un Ki Blast che colpì in pieno il mostro, il
quale fuoriuscì dalla
nube di fumo generata dal Ki Blast accasciandosi al suolo, morto. Gohan
diede
le spalle al cadavere, e vide il suo precedente avversario tentare di
darsela a
gambe, spaventato dalla sua nuova forza. Disgustato dal vile
comportamento
della bestia, Gohan non esitò un secondo a caricare e poi
lanciargli una
potente Kamehameha, che travolse il mostro disintegrandone il corpo.
Subito
dopo aver fatto ciò, mentre la Kamehameha si dissolveva,
Gohan si girò
nuovamente, e poté osservare davanti a sé lo
svolgimento della battaglia, che
stava andando a favore dei Guerrieri Z: Crilin aveva appena eliminato
tre
avversari con un singolo Kienzan, mentre Tensing stava combattendo
senza alcuna
difficoltà contro cinque mostri contemporaneamente, aiutato
da Riff, il quale
teneva a bada i movimenti di un mostro alla volta con i suoi poteri
psichici.
Le cose erano ancora miglior con Junior e Vegeta, i quali avevano
già ucciso da
soli circa quindici di quei mostri, e per l’altro Vegeta non
sembrava aver
bisogno neanche del Super Saiyan di Secondo Livello, visto
l’egregio lavoro che
stava compiendo con soltanto il Primo Livello. Trunks e Goten, invece,
si
divertivano a prendersi gioco dei mostri, schivando continuamente i
loro corpi
e non rispondendo ai loro attacci, rimanendo per l’altro in
forma base. Ma
niente di questo lo interessava, perché lui aveva occhi
soltanto per Rainbokiller,
che in quel momento stava combattendo alla pari con Goku e Majin Bu,
nonostante
l’inferiorità numerica. Per sconfiggere quel
mostro, c’era bisogno di un terzo
guerriero, altrettanto all’altezza di Goku e Majin Bu. Un
guerriero forte,
pronto a spingersi oltre i propri limiti se necessario; pronto a
rischiare la
vita per salvare chi ama. E quel guerrieri era lui, Gohan, il
primogenito del
più potente guerriero presente sulla Terra. Il Saiyan si
strappò con disprezzo
i resti del suo smoking, mettendo in bella vista tutte le ferite
presenti sulla
parte superiore del suo corpo, per poi lasciarlo cadere. A quel punto,
Gohan
espanse leggermente la sua aura, e, dopo aver leggermente alzato i
piedi da
terra e aver iniziato a levitare, si diresse verso Rainbokiller urlando.
“Mostro!” urlò Gohan. Il suo urlo fece
interrompere di botto ogni lotta in corso in quel preciso istante.
Chiunque,
dai figli di Rainbokiller ai Guerrieri Z, stava osservando il giovane
Saiyan
dirigersi verso il mostro arcobaleno, che lo fissava senza il minimo
segno di
stupore; il mostro, infatti, aveva ormai capito quanto fosse cocciuto
quel Saiyan,
ed era sicuro che prima o poi avrebbe nuovamente tentato di
combatterlo. Per
quanto fosse in parte irritato dal comportamento di Gohan,
l’idea di poterlo
umiliare davanti a tutti i suoi amici lo intrigava. Così
finalmente avrebbe
potuto dimostrare pubblicamente quanto quel Saiyan, in confronto a lui,
non
fosse nient’ altro che un inetto.
“Gohan, ma cosa stai facendo? Non
hai speranze contro Rainbokiller!” gli urlò Goku,
ma Gohan continuò a
svolazzare verso Rainbokiller, ignorando le preghiere del padre. Goku
si sentì
terribilmente in colpa: se Gohan stava facendo quella pazzia, era solo
per
colpa sua. Lui gli aveva detto di dover riprendere gli allenamenti; lui
gli
aveva detto che dentro di lui c’era una gigantesca forza
recondita che avrebbe
potuto risvegliare solo con l’impegno; aveva fatto leva sui
suoi sentimenti per
convincerlo, e questo proprio non riusciva a perdonarselo. Se Goku non
gli
avesse inculcato tutti quei pensieri, in quel momento Gohan non si
sarebbe
buttato in quella follia, ma sarebbe rimasto ad affrontare i figli di
Rainbokiller,
essendo troppo debole per affrontare il padre.
“Preparati, Rainbokiller! Stai per vedere quanto
valgo veramente!” disse
Gohan. Goku, al sentire quelle parole del figlio, prese fiato. Dopo
pochi
istanti, urlò.
“Gohan, io non intendevo questo! Tu hai
frainteso le mie parole! Non volevo
dire che ora come ora non vali nulla! Tu vali, e non hai bisogno di
dimostrarmelo così! Stai facendo tutto questo soltanto per
metterti alla prova!
Questo non è un allenamento, Gohan! Questa è una
vera battaglia! Ti prego,
fermati!” lo rimproverò Goku, sotto gli occhi
stupiti di tutti i presenti.
“Mi
dispiace papà, ma io non cambio idea! Io
combatterò, anche a costo di
rimetterci la vita!” disse Gohan, alzando nel frattempo un
braccio, pronto per
sferrare il primo pugno, visto che era ormai volto vicino dal
raggiungere Rainbokiller.
“Beh,
se proprio sei disposto a morire, allora posso anche non farmi alcuno
scrupolo
nel liberarmi definitivamente di te!” disse Rainbokiller,
sbadigliando, per poi
lanciare dalla sua mano destra una potente onda arcobaleno, che
centrò in pieno
Gohan. Una piccola nube di fumo si alzò, mentre il corpo di
Gohan fu sbalzato
all’indietro per colpa del colpo di Rainbokiller. Una volta
toccata terra,
Gohan ritornò nella sua forma di base, e svenne quasi
istantaneamente. Rainbokiller
lo guardò soddisfatto, per poi distendere entrambe le
braccia in direzione di Gohan.
Tutti i presenti, inclusi i figli di Rainbokiller, erano rimasti
impietriti da
tutti quegli avvenimenti, e sembravano incapaci di compiere qualsiasi
azione. Rainbokiller
iniziò a caricare in entrambe le mani dei Ki Blast
arcobaleno, mentre
sghignazzava contento. Finalmente si sarebbe potuto liberare di quella
rogna di
marmocchio. Quando i suoi Ki Blast furono completi, Rainbokiller li
scagliò
all’unisono verso Gohan.
“Gohan!” urlò disperato Goku,
tendendo la mano destra verso i Ki Blast, per poi spararne due a sua
volta. I
suoi Ki Blast furono fortunatamente abbastanza veloci da riuscire ad
intercettare quelli di Rainbokiller, facendoli esplodere e provocando
una piccola
nube di fumo. Rainbokiller si girò immediatamente verso il
Saiyan, e Goku fece
la stessa cosa. I due ritrassero le braccia, e si squadrarono
reciprocamente,
con freddezza.
“A quanto pare non sembri proprio volerti
arrendere, eh? Sai, è strano
che tu stia ancora in piedi: hai attivato il Super Saiyan Tre da un
po’ troppo
tempo mi sa. Dimmi un po’: come ci sei riuscito? Ti sei per
caso abituato a
questa trasformazione?” disse Rainbokiller, lasciando tutti i
Guerrieri Z a
bocca asciutta. Come faceva quel mostro a sapere del grande dispendio
di
energia che comportava il Super Saiyan Tre? Come faceva a sapere che
quello
fosse proprio il terzo livello di Super Saiyan? Come faceva a sapere
che quella
trasformazione si chiamava Super Saiyan? Mentre queste domande
assillavano la
mente dei Guerrieri Z, delle leggere ma ben udibili risate maligne
fuoriuscivano dalla bocca dei figli di Rainbokiller. Gli unici che
rimasero
totalmente impassibili furono Rainbokiller e Goku.
Quest’ultimo non sembrava
nemmeno aver posto attenzione alle parole di Rainbokiller, visto che
continuò a
squadrarlo senza proferir parola.
“Che posso dire… è stato
molto divertente combattervi. Ma adesso è il momento che io
mi liberi di voi.
Figli miei! Datemi tutta la vostra la forza! Aiutatemi a castigare i
miei
nemici!” urlò Rainbokiller. Gli innumerevoli urli
di gioia emessi dai figli
della creatura si propagarono in tutta l’aria circostante.
Dopo alcuni secondi,
i corpi dei figli di Rainbokiller ancora vivi iniziarono a diventare
trasparenti, e a poco a poco scomparvero totalmente, sotto gli occhi
basiti dei
Guerrieri Z. Al posto dei figli del mostro arcobaleno adesso
c’erano delle
piccole sfere nere che volteggiavano nell’aria. Rainbokiller
sorrise, per poi
aprire la bocca, e le sfere iniziarono a dirigersi svolazzando dentro
di essa.
E quando le sfere entravano nella bocca del mostro arcobaleno, la sua
forza
veniva incrementata sempre di più. Dopo aver già
accolto nella sua bocca un
paio di sfere, Rainbokiller iniziò ad espandere la sua aura.
Era un aura
arcobaleno, ma i colori erano spenti e minacciosi, quasi inquietanti.
“Andatevene
via tutti! Qui ci pensiamo io e Majin Bu! Su, coraggio,
scappate!” ordinò
subito Goku, per poi iniziare, insieme a Majin Bu, a scagliare
moltissimi Ki
Blast a Rainbokiller, facendo scomparire il suo corpo in una immensa
nube di
fumo. Nel frattempo, i Guerrieri Z stavano battendo tutti in ritirata.
Junior
prese in braccio Gohan e se lo mise sulla sua spalla destra, per poi
seguire
gli altri guerrieri. Si voltò indietro, vedendo che Vegeta
non li stava seguendo,
e anzi, era intento a cercare di beccare con dei Ki Blast le sfere nere
prima
che potessero dirigersi nella bocca di Rainbokiller. Purtroppo per lui,
era
tutta fatica sprecata, visto che le sfere schivavano i Ki Blast prima
che
questi potessero colpirle. Junior fu quasi tentato nel chiamare Vegeta
e dirgli
di seguirli, perché contro quel mostro, ormai, gli unici ad
avere speranze
erano Goku e Majin Bu. L’idea gli scomparve però
in un attimo: era infatti
consapevole del fatto che Vegeta fosse un tipo orgoglioso, e di sicuro
non
avrebbe accettato consigli da nessuno se non da se stesso.
Così, Junior si girò
nuovamente e continuò la sua fuga. Nel frattempo, Goku e
Majin Bu continuarono
per un po’ la raffica di colpi energetici, per poi
però cessare il fuoco dopo
pochi attimi, ben consapevoli che continuare sarebbe stato inutile.
Nonostante
avessero sparato diverse decine di Ki Blast, l’aura di
Rainbokiller era ancora
percepibile. Dopo pochi attimi, il fumo si diradò, e fu
lì che Goku e Majin Bu
poterono finalmente osservare Rainbokiller, in tutto il suo splendore.
I colori
della sua aura si erano trasformati da morti ad accesi e lucenti, e i
suoi
occhi erano diventati di un rosso acceso. La bocca era serrata in un
largo
sorriso, e i suoi denti erano diventati tutti color arcobaleno. Il
mostro
sorrise, e mentre lo faceva, Goku si girò nella direzione
dove avrebbe dovuto
trovare le sfere nere, non riuscendone però ad individuare
nemmeno una. L’unica
cosa che poteva vedere era un Vegeta esausto ed ansimante, trasformato
in Super
Saiyan di Secondo Livello, che tentava con tutte le sue forze di
tenersi in
piedi, anche se la cosa gli risultava piuttosto difficile, visto il
grande
spreco di energie dovuto agli innumerevoli Ki Blast sparati
nell’inutile nel tentativo
di distruggere le sfere.
“Vegeta, ma perché
sei ancora qui!? Vattene! Rainbokiller è troppo forte per
te!” lo rimproverò
severamente Goku. Vegeta però rimase del tutto impassibile
al rimprovero del
rivale, e, cocciutamente, arrancò verso Rainbokiller.
“Mi
spiace, Karoot, ma io non mi tiro indietro davanti a
nessuno!” disse
determinato Vegeta, per poi mettersi la mano destra sulla spalla
sinistra, per
sostenersi nella sforzante camminata in cui era impegnato. Rainbokiller
rimase
quasi impietosito da quello che stava accadendo a Vegeta, anche se
questo suo
dispiacere era più compassione che vera tristezza per quello
che stava patendo
il povero principe dei Saiyan.
“Sei
davvero forte, caro il mio principe dei Saiyan. Ma la forza non vi
basterà per
salvarvi da ciò che vi aspetta. Preparatevi… ad
abbracciare la morte!” disse
Rainbokiller. La sua aura arcobaleno scomparve, e Rainbokiller
saltò molto in
alto, per poi iniziare a levitare e ad osservare dall’alto
verso il basso i
suoi tre avversari.
“Non mento quando dico che mi sono divertito
davvero tanto con voi, ma
ora credo proprio che per voi sia giunto il momento di andare
nell’aldilà!”
urlò il mostro, per poi aprire la bocca, dentro la quale era
presente una
strana energia color arcobaleno, che diventava a mano a mano sempre
più
splendente. Il vento iniziò a muoversi più
velocemente del solito, e le folate
erano violente e pensanti. L’aura di Raimbokiller cresceva
sempre di più,
diventando così forte da far tremare la terra. Fu a quel
punto che i nostri tre
eroi capirono che dovevano fare qualcosa, qualsiasi cosa, altrimenti
quel
mostro sarebbe riuscito ad ucciderli. Così, Majin Bu e
Vegeta si misero ai lati
di Goku, il primo a destra e il secondo a sinistra, mentre il Saiyan
osservava
impassibile Rainbokiller. Fu questione di pochi secondi, dopo la quale
Goku iniziò
a caricare una Kamehameha, cosa che pochi istanti dopo
iniziò a fare anche
Majin Bu. Vegeta, invece, mise le mani vicine tra di loro, al lato del
fianco
destro, ed iniziò a caricare uno dei suoi attacchi
più potenti: il Galick
Cannon. Le aure dei tre guerrieri diventavano sempre di forti, facendo
tremare
ancora di più la terra a loro sottostante.
“Galick
Cannon!” urlò Vegeta.
“Kemehameha!” urlarono in coro Majin
Bu e Goku.
Così, i tre scagliarono all’unisono i
loro colpi energetici, che si
unirono tra di loro formando un'unica ed enorme onda di energia di
colore
viola, azzurra e rosa. Rainbokiller ci mise poco a contrattaccare, rilasciando
l’energia accumulata nella bocca
e scagliando un imponente onda arcobaleno, che si andò a
scontrare contro
l’attacco energetico combinato dei tre guerrieri terrestri,
che iniziarono ad
urlare, e i loro urli, misti ai potenti rumori provocati dal confronto
tra il
loro colpo energetico e quello di Rainbokiller, gli assordarono le
orecchie,
non facendogli capire quasi nulla di quello che stava succedendo. I due
colpi
erano di pari potenza, e lo scontro tra di essi era molto equilibrato:
se uno
di essi prendeva il sopravvento spingendo indietro l’altro,
pochi istanti dopo questi
riprendeva terreno, e lo scontro ritornava equo. E questa situazione di
parità
non sembrava essere proprio in grado di sbloccarsi, nonostante il
grande
impegno messoci dai quattro guerrieri: i muscoli di Goku e Vegeta erano
tesi al
massimo, la pancia di Majin Bu oscillava di qua e di là
mentre un forte dolore
provocato dallo sforzo si propagava per tutto il corpo del demone, e
gli occhi
di Raimbokiller erano quasi sul punto da staccarsi dal resto del corpo.
La
situazione di parità durò per qualche altro
istante fino a quando non successe:
nell’esatto punto in cui le due onde erano in collisione,
iniziò a fuoriuscire
una tenute luce, che passò inosservata agli occhi dei
combattenti, troppo
impegnati a pensare a cercare di far prevalere la propria onda su
quella del
nemico. La luce, però, divenne a via a via sempre
più forte, e sembrò quasi
essere… energia gialla. Un energia accecante, che si
espandeva con una velocità
impressionante, arrivando addirittura a sovrastare a mano a mano le due
onde di
energia. I guerrieri rimasero ammaliati da quell’energia,
mentre questa
continuava ad espandersi con velocità maggiore. Poi,
successe tutto in un
attimo. L’energia aveva ormai coperto del tutto le onde di
energia, quando
travolse tutti e quattro i guerrieri, che per un instante videro
un’abbagliante
luce, e pochi attimi dopo, il buio più totale.
*
Nel frattempo,
il gruppo dei Guerrieri Z si era riunito al gruppo di C-18, rimasto ai
piedi
del monte ad aspettare il loro ritorno, ma purtroppo non avevano avuto
nemmeno
il tempio di scambiare due parole, visto che Junior aveva subito detto
a tutti
che dovevano allontanarsi da lì.
La
confusione era tale che nessuno sembrò notare la mancanza di
Vegeta (a parte
ovviamente Junior, che però preferì non dire
niente per non creare ulteriori
problemi) e lo stato pietoso in cui Gohan era ridotto, anche
perché in quel
momento l’unico pensiero dei presenti era mettersi in salvo.
Purtroppo, però,
l’energia gialla non sembrava essere intenzionata a lasciarli
andare. Questa,
infatti, aveva ormai coperto l’intera montagna, e stava
incominciando ad
ricoprire anche la superficie occupata dalla foresta, dove il gruppo
stava
correndo in un disperato tentativo di fuga. Purtroppo, per quanto ci
provassero, l’energia era più veloce di loro, e il
suo potente rumore fece
voltare ogni singolo elemento del gruppo. Un abbagliante luce li
investì. Dei
potentissimi urli si alzarono dal gruppo. E poi…
ANGOLO AUTORE: Cliffhanger!
E già! Dopo tanto tempo, eccomi di nuovo qui, con un nuovo
capitolo! So che è
un po’ corto, ma non temete: i prossimi saranno
più lunghi. Ho infatti già
completato i capitolo 4, 5 e 6, anche se non so quando li
pubblicherò, essendo
più lunghi di questo (in particolare il 6). Prima di
lasciarvi, ci tengo come
al solito a fare qualche precisazione:
1
La Forza di Rainbokiller dopo aver assorbito i figli e di Nappa Super
Saiyan: La forza di Rainbokiller aumenta considerevolmente. Diciamo
che,
considerando la scaletta del precedente capitolo, la sua forza si
aggira sui
900 (molto più forte di Goku Super Saiyan Tre e Majin Bu), e
quando lancia il
suo attacco finale la sua forza si aggira sui 1000, che è
anche la forza sulla
quale si aggira la forza dell’attacco combinato di Goku,
Vegeta e Majin Bu. Per
quanto riguarda Nappa, la sua forza in forma base è
superiore a quella di
Iamko, che nel primo capitolo ho stimato a 1,65. Nappa diciamo che
è 1,8.
Trasformato da Super Saiyan, è quindi molto più
forte di Iamko base, ma
inferiore a Goku e Vegeta trasformati nello stesso stadio (siccome a
questi ho
assegnato rispettivamente 2 e 1,9 di base, quindi molto più
forti trasformati
in Super Saiya).
2
I figli di Rainbokiller: Non hanno tutti la stessa forza. Alcuni sono
infatti più deboli dei terrestri, altri sono forti quanto
Gohan Super Saiyan.
Questa è una cosa che ho già accennato nel
capitolo, ma che ho preferito
rimarcare qui per renderla più chiara.
Ed
ho concluso. Ci si vede al prossimo capitolo. Ciao!