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Autore: MackenziePhoenix94    15/12/2018    0 recensioni
TERZO ED ULTIMO LIBRO.
Steven Rogers non c'è più e Bucky Barnes, il suo migliore amico, ha preso il suo posto, diventando il nuovo Capitan America.
La situazione generale, però, non è semplice.
Bucky non si sente adatto al ruolo: il suo passato pesa come un macigno, il rapporto con Charlotte si sta sgretolando sempre di più, non riesce a trovare un equilibrio con James, e Sam e Sharon non perdono occasione per ripetergli quanto sia poco portato per ricoprire un ruolo così importante.
Eppure tutti concordano su un obiettivo in comune: Brock Rumlow e l'Hydra devono essere fermati il prima possibile, per sempre.
Ma a quale prezzo?
Tramite il sacrificio di quante persone?
Genere: Angst, Azione, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Brock Rumlow, Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: Violenza
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Bucky lanciò un’occhiata alla lancetta che segnava il livello della benzina, la sua espressione si fece contrariata dopo aver visto che il serbatoio era quasi del tutto vuoto; tornò a fissare la strada e quando vide un benzinaio si fermò subito per evitare che la macchina lo lasciasse a piedi.

Scese dal mezzo nello stesso istante in cui apparve anche il proprietario del distributore; quest’ultimo, dopo aver visto la vettura nera e lucida, si lasciò scappare un fischio ammirato dalle labbra socchiuse.

“Complimenti, amico, hai una macchina veramente pazzesca. Scommetto che costa molto mantenerla, vero?”

“Non la uso molto spesso”

“Quanto vuoi?”

“Questi” disse prontamente il giovane uomo, dando all’altro cinquanta dollari che gli assicuravano uno serbatoio pieno; il proprietario prese in mano il denaro, lo infilò dentro una tasca dei pantaloni e si avvicinò ad una delle pompe mentre Bucky si limitò ad incrociare le braccia all’altezza del petto, nella speranza di ripartire il prima possibile.

“Stai andando lontano?”

“Si, dove posso trovare un posto per la notte? Non ho bisogno di un grande Hotel, mi basta solo qualcosa di decente”

“C’è un piccolo albergo non molto lontano da qui. Continua per questa strada e imbocca la prima deviazione a destra, lo troverai alla tua sinistra. Ha un’insegna luminosa, non dovresti fare fatica a riconoscerlo. Ecco, ho finito”

“Grazie” mormorò il più grande, risalì nel posto del conducente e partì con una sgommata, alzando della polvere dalla strada; seguì con cura tutte le indicazioni che aveva ricevuto, ed in un quarto d’ora arrivò all’albergo che sorgeva dalla parte sinistra della strada: era piccolo e poco appariscente, l’unica cosa che ne segnalava la presenza era l’insegna rossa e blu che continuava a lampeggiare ad intermittenza, ma nonostante ciò sembrava molto curato.

Scese dalla macchina, prese lo zaino abbandonato sui sedili posteriori, ed entrò nella reception vuota, ad eccezione di una giovane appostata dietro un bancone; lei non aspettava clienti, così arrossì violentemente e ripose la rivista che stava sfogliando.

“Buongiorno, in che modo posso essere utile?”

“Avete una stanza libera?”

“Si, come la preferisce?”

“Non ha alcuna importanza. Mi va bene qualunque tipo di stanza”

“Quanti giorni si ferma?”

“Tre giorni, si… Tre giorni vanno benissimo”

“D’accordo, ecco la chiave, la stanza è al quarto piano”.

Il giovane uomo ringraziò la ragazza gentile e timida e salì le diverse rampe di scale fino ad arrivare alla porta chiusa, infilò la chiave nella serratura ed entrò; era così distrutto che non si preoccupò nemmeno di osservare la camera da letto, limitando a togliersi la giacca ed i stivali.

Bucky chiuse gli occhi per qualche momento, solo per poi riaprirli con un verso seccato: ogni volta che provava a serrare le palpebre, la sua mente si riempiva di tutti i ricordi spiacevoli e della consapevolezza che si ritrovava in una situazione tutt’altro che piacevole.

Suo figlio lo odiava, il suo migliore amico si era lasciato sparare volontariamente, Fury lo voleva nella squadra solo per tenerlo sotto un controllo serrato e Tony lo aveva ucciso senza la minima esitazione.

L’ex Soldato D’Inverno si portò la mano destra alla gola, dove gli sembrava di sentire ancora il cavo che si stringeva sempre di più, ed un brivido gli percorse tutta la spina dorsale, facendogli battere i denti; una vibrazione improvvisa, proveniente da una tasca interiore dei jeans, pose fine a quei pensieri cruenti e prese in mano il cellulare, per scoprire che si trattava di Charlie, per l’ennesima volta.

Ormai aveva perso il conto di tutte le chiamate che aveva ricevuto da lei, ma non c’era stata una sola volta in cui avesse risposto: non aveva voglia di parlare con la sua ex compagna, non dopo quello che gli aveva tenuto nascosto per sei mesi.

Anche se era stata una decisione presa da Steve, era semplicemente furioso con Charlotte.

Strinse entrambe le mani a pugno, cercando di reprimere la voglia di rompere qualunque oggetto fosse presente nella stanza.

Barnes provò a chiudere una seconda volta gli occhi, preferendo concentrarsi su quella che doveva essere una meta sicura ma, soprattutto, lontana.
   
 
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