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Autore: Knuckster    16/12/2018    4 recensioni
Evento Argus. Il fenomeno che ha sradicato dal suolo di Mobius un'intera civilizzazione, che ha intrappolato il Clan di Nocturnus nei meandri di Twilight Cage, che ha sconvolto il mondo come lo si conosceva in maniera del tutto imprevista. Ma è davvero solo questo? Sonic the Hedgehog e i suoi compagni, per la prima volta, si ritrovano ad affrontare forze universali ed eterne molto più grandi di loro. Un gruppo di membri eletti di un pericoloso Cenacolo sta preparando il terreno per l'arrivo della misteriosa entità Argus... ed una cosa è sicura: dopo il suo avvento, nulla sarà più come prima.
Sonic e il suo gruppo hanno davvero quello che ci vuole per fermare questa nuova immortale minaccia?
01/03/2019 - STORIA COMPLETATA. A partire da adesso, ci sarà una revisione completa, capitolo per capitolo, con correzioni al contenuto e al layout, riassunte volta per volta in note a piè pagina. Grazie di cuore a tutti coloro che hanno seguito questa storia gigantesca per tutti questi cinque anni!
Genere: Avventura, Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Sonic the Hedgehog: A Blue Bolt Saga'
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Purificazione (Terza parte)

    Alcune sensazioni si vivono con un’intensità tale da risultare molto difficili, se non impossibili, da descrivere, persino per una mente acuta come quella di Miles “Tails” Prower. Era assolutamente certo che, pur sforzandosi al massimo delle sue possibilità, il volpino con due code più intelligente del mondo non sarebbe mai riuscito a mettere a parole cosa significava per lui essere tornato a casa. E con “casa” non intendeva certo la sua piccola abitazione di Emerald Town, ma il luogo in cui si trovavano in quel momento tutti i suoi amici più cari, tutti coloro che avevano lottato con le unghie e con i denti per salvargli la vita nel momento del suo più grande pericolo.

    Il suo rientro nel Quartier Generale della Resistenza, al fianco di Amy, Big, Cream e Megan era stato accolto con un boato di festeggiamenti da parte di tutti quanti i presenti. E c’erano proprio tutti, lì ad aspettare il suo ritorno, con ampi sorrisi ed espressioni di gioia pura. I Chaotix si erano persino occupati di recuperare trombette da festa e stelle filanti, nonché di appendere un colorato festone al muro che recitava un caloroso “bentornato”.

    Tails dovette trattenere le lacrime quando ricevette quell’accoglienza e ancora di più ne fu costretto quando si avvicinò a Blaze e Mighty, gli unici due presenti che sapevano per filo e per segno quanto fosse stata drammatica l’esperienza che aveva vissuto. Lo strinsero entrambi in un affettuoso e amichevole abbraccio e lì Tails non riuscì ad evitare che una singola lacrima di commozione gli scivolasse giù per il viso, illuminato di felicità.

    Si guardò intorno e intercettò lo sguardo di tutti quanti i suoi compagni, cogliendo barlumi di gioia persino nei più inossidabili tra loro, come Shadow, il cui sorriso soddisfatto tradiva una sincera contentezza, oppure Omega, il quale traduceva l’equivalente emotivo dell’input nei suoi circuiti facendo sventolare piano una bandierina gialla di plastica.

    - Non so davvero che cosa dire - commentò Tails, con un lieve balbettio - Grazie a tutti, ragazzi -

    - Sapevamo fin dall’inizio che non si poteva tenere sotto scacco la mente più vulcanica del pianeta - proferì Vector, con il petto gonfio d’orgoglio - Dopo la mia, ovviamente -

    - Non eri tu quello che fino a ieri piagnucolava “tanto faremo tutti una brutta fine”? - lo punzecchiò Charmy, svolazzandogli attorno.

    - Ti stai confondendo con qualcun altro, insettaccio malefico! - sbottò il coccodrillo, arrossendo lievemente e tentando di acchiappare l’apetta a mezz’aria.

    - Quanti altri rettili squamosi credi ci siano qui dentro? - intervenne Mighty, per poi aggiungere, dopo che Espio aveva ironicamente alzato la mano: - Intendo di quelli grossi e rumorosi! -

    - Ammettilo, in fondo ti erano mancate le loro buffonate - disse Knuckles, dando un leggero buffetto sulla spalla a Tails.

    Il volpino ridacchiò di gusto, felice di poterlo di nuovo fare dopo giorni in cui le risate sembravano un lontano, sbiadito ricordo del passato.

    - Manca soltanto una cosa perché tutto sia perfetto - commentò, guardandosi intorno con un velo di tristezza - O meglio, qualcuno -

    Amy afferrò al volo il riferimento e, a sua volta, sentì stringersi un fastidioso nodo alla gola.

    - Non devi preoccuparti, Tails - intervenne Cream, con un invidiabile tono ottimista - Sono sicura che riusciremo a trarre in salvo anche Sonic -

    - Rimane l’unico dalla parte di Seth, in fondo - proseguì Rouge, con fare incoraggiante - Siamo tutti quanti noi, contro due di loro. Quanto potrà essere difficile? -

    - Io non canterei vittoria così presto - si intromise Shadow, secco - Non conosciamo ancora a fondo le possibilità di Seth e quali altri poteri abbia a sua disposizione. Abbassare la guardia è il primo passo verso la disfatta totale e adesso non possiamo permettercelo -

    - Sai cosa apprezzo di più di te, dolcezza? - ribatté Rouge, con una marcata vena sarcastica - Sai sempre essere un inguaribile ottimista -

    - Silver, forse tu puoi dirci qualcosa in più - intervenne Blaze - Nel tuo tempo Seth è stato il tuo maestro. Sei quello che più di tutti ci è stato a stretto contatto. Magari gli è capitato di rivelarti qualcosa di più su di lui -

    - Vorrei che fosse così, ma purtroppo non mi ha mai detto molto di lui - confessò Silver, sfiduciato - Mi ha insegnato tutto quello che so sulla telecinesi e so solo che è quello il suo potere più grande, oltre alla telepatia. Per tutto il tempo in cui mi ha fatto da maestro, non ha mai dato segno di possedere altre doti diverse da quelle -

    - Non che ci potesse essere molto di aiuto - incalzò Shadow - Il Seth che hai conosciuto appartiene a tutt’altra linea temporale. Quello che Seth ha fatto da quando sei arrivato in questo tempo avrà radicalmente modificato quello che sarà in futuro -

    - Già - confermò Silver, in tono mesto - E io ho contribuito ad aiutarlo, dandogli il mio Chronos Emerald su un piatto d’argento -

    Blaze prese delicatamente la mano del riccio bianco e la strinse per rassicurarlo.

    - Possiamo comunque presumere che ogni tipo di potere aggiunto che abbia Seth derivi direttamente da Argus - concluse Espio.

    - Buono a sapersi! - ribatté Vector, burberamente - Invece di combattere uno sciacallo che legge le menti e sposta gli oggetti col pensiero, dobbiamo affrontare uno che non solo fa tutto questo, ma ha anche dalla sua parte il potere di una specie di divinità spaziale -

    - Il diamante con cui controllava i Purificatori! - esclamò Amy, battendosi il pugno sulla mano - Lo abbiamo visto tutti quando è arrivato. E se fosse quello il suo principale contatto con Argus? Se fosse quello che gli dà accesso ai suoi poteri? -

    - Non si tratta solo di quello - aggiunse Knuckles - Possiede anche lo scettro di Lord Ix. Anche quello nelle sue mani è un’arma temibile -

    - Dobbiamo considerare anche un’altra cosa, ragazzi - disse Tails, serio, intervenendo per la prima volta nella discussione e attirando l’attenzione di tutti - Seth ha il completo controllo su Sonic. Può fargli dire e fare tutto quello che vuole, quindi dobbiamo desumere che ciò che sa Sonic, sa anche Seth -

    - Cosa intendi dire? - domandò Rouge, intuendo vagamente quale fosse il punto della questione.

    - Prima che coordinaste i vostri interventi per salvare me, Blaze e Mighty, il Cenacolo non aveva idea che esistesse una Resistenza. Adesso, però, sa che ci siamo noi a combatterlo e, con Sonic dalla sua parte, potrà costringerlo a rivelargli ogni tipo di informazione preziosa. E questo include anche la posizione del nostro rifugio! -

     Un silenzio raggelante calò in mezzo al gruppo. Charmy e Big, presi dal panico, avevano cominciato a guardarsi febbrilmente intorno, come se si fossero aspettati di vedere Seth spuntare dal nulla, pronto ad aggredirli.

    - Questo vuol dire che non siamo più al sicuro qui dentro - sentenziò Shadow.

    - Il mammifero bicoda ha ragione - gli fece eco Omega - Lo svantaggio tattico provocato dalla fuga di informazioni è considerevole -

    - Forge, però, è qui fuori di vedetta - ricordò Megan - Ci avviserebbe subito se avvertisse qualche pericolo -

    - Non sarebbe sufficiente, temo - replicò Tails - Se Seth ci trovasse tutti in un luogo chiuso come questo, sarebbe capace di farci a fettine, perdipiù con Sonic al suo fianco -

    - Cosa suggerisci di fare allora? - chiese Knuckles, ansante.

    Tails lo guardò dritto negli occhi, con aria determinata come non mai.

    - Dobbiamo essere noi ad agire per primi e salvare Sonic. Raduniamo tutti quanti i nostri alleati e scagliamo l’attacco decisivo, prima che Seth abbia tempo per riorganizzare le sue forze -

    - Offensiva massima - riassunse brevemente Omega - Questa unità trova il mammifero bicoda di notevole gradimento -

    - Purtroppo, non sappiamo dove sia al momento - disse Silver.

    - Non necessariamente. La sua ricetrasmittente satellitare contiene un localizzatore. Se è riuscito a tenerla nascosta da Seth, potremmo conoscere i suoi esatti spostamenti e prepararci a dovere -

    Amy e tutti gli altri si sentirono infondere fiducia e coraggio dal modo in cui Tails aveva una pratica e pronta risposta per tutto. Knuckles sorrise tra sé e sé, pensando che quel ragazzino, nonostante la sua giovane età, sarebbe stato un leader di molto superiore a lui.

    - Per liberare Sonic, però, avremo ancora bisogno dell’aiuto di Shantal - ricordò loro Rouge.

    Shadow e Knuckles si scambiarono una fugace occhiata. Tails, in tutta risposta, si guardò intorno con più attenzione.

    - È vero, non ci avevo pensato -

    Knuckles si fece subito avanti, ma evitò accuratamente di rispondere in maniera esplicita alla domanda.

    - Tu però sei riuscito a liberarti dal controllo mentale senza di lei. Non potrebbe riuscirci anche Sonic? -

    Tails si morse il labbro inferiore e scelse con cura le successive parole.

    - Non saprei, Knuckles. Seth non si lascerà sfuggire tanto facilmente il suo ultimo Purificatore. E se sarà presente anche lui, nel momento in cui attaccheremo, dubito che allenterà la sua presa sulla mente di Sonic -

    - Quindi Shantal è la nostra unica speranza - concluse il guardiano, in un mormorio.

    Dopodiché, senza aggiungere nient’altro, fece dietrofront e si diresse a passo rapido verso l’armeria, seguito quasi subito da Shadow.


    - Non… non posso farcela. Il dolore è… troppo forte -

    Il mormorio sofferente di Shantal si propagava come una sinistra eco nell’enorme spazio buio e deserto in cui si trovava. Era in ginocchio, a premersi le mani sul ventre, grondante di sudore, mentre tentava di resistere alle fitte che la stavano dilaniando dall’interno. Non c’era nulla attorno a lei, solo il vuoto. Il suo stesso corpo era l’unica fonte di luce che rischiarava di un minimo l’ambiente freddo e ostile che la circondava.

    Si sentiva come la sabbia bagnata che si sgretolava al minimo tocco, così percepiva le sue membra, sempre più deboli ed esauste. Voleva con tutte le sue forze poter continuare, poter andare avanti nella missione per cui sentiva di essere nata. Ma si sentiva davvero tanto stanca e, soprattutto, sola.

    - Non sei sola - risuonò una voce gentile, come in risposta ai pensieri di Shantal - Non lo sarai mai -

    L’echidna sollevò lo sguardo, appannato di lacrime, e vide una mano tesa verso di lei. E poi subito un’altra accanto. Appartenevano a due echidne, esattamente come lei, dai tratti diametralmente opposti. Una aveva uno sguardo dolce e compassionevole, mentre l’altra aveva un’espressione più seria, la cui durezza però era mitigata dal sorriso incoraggiante che sfoggiava.

    Shantal prese lentamente le mani di Tikal e Shade, le quali l’aiutarono a rialzarsi, non senza notevole fatica. Era una sensazione strana per lei. Era come guardarsi allo specchio, ma con il riflesso di due persone diverse a ricambiarla.

    - Sei stata molto coraggiosa ad arrivare fin qui - le disse Tikal, con una voce eterea, che proveniva al di fuori del di lei corpo - Il cammino però non è ancora concluso -

    - Non so se ne sono in grado - sussurrò Shantal, affranta - Sento che le forze mi stanno abbandonando. Potrei cedere da un momento all’altro -

    - Questo è il momento più difficile della tua missione - replicò Shade - Ma è anche il più importante. Sei tu l’unica in grado di liberare Sonic e concludere la purificazione -

    - Che cosa vuol dire? - chiese Shantal - Concludere la purificazione? -

    Tikal e Shade si scambiarono un’occhiata fugace, prima di tornare a rivolgersi a Shantal, con toni delicati e affettuosi.

    - Abbiamo compiuto entrambe l’estremo sacrificio perché tu potessi arrivare a questo punto - spiegò Tikal - Io ti ho donato il mio spirito. Shade ti ha donato il suo corpo. Tutto questo è stato possibile solo grazie a Chaos, l’entità che mi accompagna da millenni. Chaos è una parte di Argus ed è anche parte di te. Quindi tu ed Argus condividete una connessione unica e speciale -

    - È per questo che… riesco a fare quello che faccio? - chiese Shantal, ignorando l’ennesima fitta.

    - Esattamente come Argus, tu hai il potere stesso della creazione - continuò Shade - Non c’è limite a quello che sei in grado di fare. L’unico problema è che un tale potere non può essere contenuto all’infinito da un corpo mortale. È per questo che stai cedendo. Ed è lo stesso motivo per cui, come hai già intuito, tu stai per… -

    - Per morire, non è vero? - completò Shantal, con voce rotta - Lo sentivo. Sentivo di saperlo. Ma non mi importa. Sono disposta ad usare il tempo che mi rimane per fare ciò che è giusto. Vorrei soltanto… essere abbastanza forte per continuare. Per andare fino in fondo -

    Tikal e Shade strinsero forte ciascuna delle due mani di Shantal, tentando di infonderle coraggio. Era un tocco strano, quasi come accarezzare una nuvola, così soffice e lieve da essere quasi inesistente.

    - La tua forza di volontà e la tua speranza sono poteri più grandi di qualunque cosa sia capace di fare Argus - disse dolcemente Tikal - Siamo sicure che riuscirai a portare a termine la tua missione. Dopo che avrai salvato Sonic, l’ultimo passo da fare sarà completare la purificazione e poi tutto il pianeta sarà salvo -

    - Cosa devo fare di più? - chiese Shantal, vagamente preoccupata all’idea di un ulteriore sforzo di quella portata.

    Tikal e Shade non le risposero subito, ma le posarono le mani sulle tempie. Chiusero gli occhi e un lampo di luce azzurra le avvolse tutte e tre come una morbida e calda coperta.


    Shantal si svegliò di soprassalto. Era stata strappata a forza da quello strano mondo, a metà tra sogno e realtà, in cui si era ritrovata. Era stato Knuckles a darle un lieve scossone per farla svegliare. Nel momento in cui si ritrovò ad incrociare lo sguardo del guardiano, si ricordò di essersi addormentata, stesa sulla sua lettiga che era stata sistemata in una nicchia dell’armeria.

    - Scusami se ti ho svegliato - disse Knuckles, con garbo - Volevo sapere come ti sentissi -

    Le membra di Shantal erano rigide e doloranti come prima di addormentarsi, ma lei si sforzò di sorridere.

    - Mi sento molto meglio - mentì, cercando in tutti i modi di essere convincente.

    - Non è vero - intervenne, secca, la voce di Shadow, alle spalle di Knuckles - Te lo leggo in faccia. Le tue condizioni non stanno migliorando -

    Knuckles si voltò di scatto, incollerito.

    - Tu sapevi tutto, non è vero? - sbottò, velenosamente - E hai ben pensato di non dirmi niente -

    - Sono stato io a chiederglielo, Knuckles - si affrettò subito a dire Shantal - Non prendertela con lui, è stata una mia scelta -

    - Ma perché? - incalzò l’echidna - Hai bisogno di cure. Perché non hai voluto dire niente? -

    - Perché non fa differenza ormai. Ho i minuti contati. Non chiedermi come faccio a saperlo, lo so e basta. Voglio utilizzare il tempo che mi rimane per aiutarvi, per liberare Sonic e far vincere la Resistenza -

    - È fuori discussione! - esclamò il guardiano, irremovibile - Non ti muoverai di qui finché non avremo capito cosa ti sta succedendo! -

    - È una sua decisione, non tua - intervenne Shadow, serio come mai lo era stato.

    - Sono stato scelto come leader, quindi ho più voce in capitolo di te! -

    Knuckles sembrava più che disposto a venire alle mani, se fosse stato necessario, ma Shadow non dava segno di essere rimasto intimorito, rimanendo pietrificato nella sua posa, con le braccia conserte e lo sguardo fisso.

    - Non puoi impedirmelo, Knuckles - insisté Shantal, fattasi di colpo molto severa - Ti ringrazio per la tua preoccupazione, ma si tratta della mia vita e di quello che ho deciso io di farne -

    - Tu hai salvato mia madre - disse, di getto, il guardiano, come se quelle parole fossero saltate fuori dalla sua bocca senza che potesse impedirlo - Hai riunito la mia famiglia. Una famiglia di cui ora fai parte anche tu. Non posso lasciarti andar via in questo modo, non se posso evitarlo -

    - Ma non puoi - ribadì con veemenza la ragazza, anche se con voce leggermente addolcita da quello che aveva appena sentito - La mia stessa nascita è stata un evento fuori dal mondo, non ho problemi ad accettare che lo sia anche la mia morte. E se posso metterla a frutto per fare qualcosa di buono, né tu né nessun altro me lo potrà mai impedire! -

    Shadow si voltò all’improvviso, non perché non fosse d’accordo con quelle parole, ma per non dare modo agli altri di vedere la lacrima di commozione che gli scorreva sul viso. Per un attimo aveva quasi pensato di essere in presenza di Maria, considerando l’enorme somiglianza che c’era tra le due.

    Knuckles, dal canto suo, abbassò le spalle, scoraggiato, e inghiottì amaramente il suo orgoglio, ben consapevole che non poteva fare niente per cancellare l’ingiusto destino di Shantal. Poteva soltanto aiutarla con tutte le sue forze a dargli un senso.

    - Va bene, hai vinto - ammise, in tono cupo - Ti starò vicino fino alla fine -

    - Grazie, Knuckles - replicò Shantal, con gli occhi lucidi.

    - No, grazie a te per tutto quello che hai fatto per noi -

    - Ti senti abbastanza in forze per aiutare Sonic? - domandò Shadow, preferendo concentrarsi mentalmente su quanto li aspettava.

    - Devo esserlo - ribatté l’echidna, determinata - Soprattutto per quello che verrà dopo -


    Quando Sonic non era costretto ad assistere alle riunioni del Cenacolo, solitamente trascorreva il tempo in un’umida stanzetta dalle pareti di pietra, in realtà più una specie di antro scavato nella roccia della grotta sotterranea dove risiedeva il Cenacolo, che fungeva da ripostiglio. Quel modesto spazio pavimentato in mattonelle non ospitava assolutamente nulla, se non una serie di fiaccole appese alle pareti per fornire una scarsa e soffusa illuminazione.

    Sonic passava il tempo osservando stancamente le ombre provocate dalla fiamma delle fiaccole danzare sul pavimento. Dagli ordini ricevuti era costretto a rimanere in piedi, sempre vigile, senza neanche che gli fosse concesso il lusso di potersi sedere o sdraiare. Il riccio sapeva che era il modo perfido di Seth di tenerlo sulle spine e di impedirgli di riposare, in modo da intaccare la forza di volontà che gli avrebbe permesso un’eventuale ribellione. La stanzetta era chiusa a chiave da una porta in metallo, una precauzione piuttosto inutile considerando che Sonic non poteva muovere un muscolo, per quanto si sforzasse di farlo.

    Le lente ed esasperanti ore trascorrevano senza che lui avesse una minima cognizione del tempo. Continuava a pensare ai suoi amici, a chiedersi se stessero tutti bene. Si concentrava sulla lieta notizia della liberazione di Mighty e Blaze, sperando con tutto sé stesso che anche Tails sarebbe riuscito a riconquistare la libertà. Erano gli unici appigli che la sua mente aveva per tenere stretta a sé la sanità mentale che, poco per volta, come un lento fenomeno d’erosione, sentiva sgretolarsi. Sapeva che la disperazione era un baratro profondo e vi era così vicino da potervi sbirciare all’interno. Eppure, non doveva lasciarsi abbandonare. C’erano ancora tante persone che contavano su di lui, anche se era difficile. Molto difficile resistere.

    Ad interrompere il filo dei suoi pensieri cupi, ci fu un improvviso clangore, che rimbombò forte e chiaro sulle pareti di pietra. Il pomello della porta era piombato a terra e Sonic riusciva chiaramente a vedere che era per metà disciolto in una poltiglia di metallo fuso. La porta si aprì con un colpo secco e sulla soglia apparve Drake. Era ancora in armatura, ma non aveva né i suoi guanti né il suo elmo. L’espressione sul suo viso canino era indecifrabile.

    - Sei venuto a prendere le ordinazioni? - chiese Sonic, in tono canzonatorio, ma con una voce roca che tradiva tutta la sua stanchezza - Allora portami dieci Chili Dog con doppia salsa -

    - Sono venuto a liberarti - rispose il lupo, diretto, mentre si faceva strada nella stanza.

    Sonic non ebbe di che rispondere. Fu così colto alla sprovvista che le parole gli si bloccarono in gola.

    Drake ne approfittò per avvicinarsi a lui e verificare se fosse o meno incatenato. Non c’era alcun tipo di legaccio che lo tenesse ancorato a terra, il riccio si limitava semplicemente a rimanere in piedi, rigido come uno stoccafisso.

    - Forza, andiamo via da qui finché siamo in tempo! - intimò Drake.

    - Non posso - ribatté Sonic, affranto - Non posso muovermi. L’ordine di Seth era molto chiaro. Devo rimanere qui fermo fino a nuovo ordine -

    Drake strinse un pugno, rabbiosamente, e si guardò intorno per trovare una soluzione. Di colpo, un’idea gli balenò in mente.

    - Tu sei costretto a rimanere fermo, ma magari qualcun altro può spostarti -

    Senza attendere conferme, Drake prese Sonic per le gambe e se lo caricò in grembo. Per il riccio blu fu una sensazione meravigliosa poter finalmente scaricare il peso del proprio corpo e dare sollievo alle sue membra distrutte dalla tensione accumulata stando in piedi. Ne era così contento che gettò le braccia attorno al collo di Drake ed esibì un sorriso a metà tra il sarcastico e l’euforico.

    - Il mio cavaliere dall’armatura scintillante! - scherzò, sforzandosi di imitare una vocetta acuta.

    Drake si sentì arrossire per l’imbarazzo, ma era sicuro che la penombra della stanza e il pelo sul suo viso lo avrebbero efficacemente nascosto.

    - Se non hai gettato alle ortiche il tuo stupido senso dell’umorismo vuol dire che sei ancora in te - commentò il lupo, burberamente - Ora tappati la bocca e usciamo di qui. Seth potrebbe tornare in qualunque momento -

    - Perché lo stai facendo? - domandò Sonic, prendendolo in contropiede - Credevo che volessi che Seth ti insegnasse a controllare i tuoi poteri e tutte quelle altre baggianate! -

    - Sono padrone di me - replicò Drake - Non ho bisogno di nessuno che mi dica cosa fare, men che meno di una serpe come Seth -

    - Finalmente ci sei arrivato! Non ti facevo così zuccone -

    - Piantala adesso! - lo ammonì il lupo, irritato da tutte quelle chiacchiere - Togliamoci dai piedi il più in fretta possibile -

    Con Sonic in braccio, Drake attraversò ad ampie falcate metà della stanza. A pochi passi dalla porta, però, uno strano fenomeno si verificò di fronte ai suoi occhi. Le fiamme delle fiaccole appese alle pareti furono misteriosamente proiettate all’unisono verso di loro. Il fuoco fu convogliato in un’unica, grande spirale che si infranse sul pavimento e diede vita ad un muro incandescente che si frappose tra loro e la porta. Dall’altro lato, comparve Seth. Oltrepassò la soglia a passi molto lenti, con le braccia dietro alla schiena e un aspetto di maniacale soddisfazione come mai Drake aveva visto prima.

    L’unica fonte di luce rimasta era il muro di fuoco sostenuto dai poteri psichici di Seth. Nella semioscurità gli occhi d’acciaio dello sciacallo brillavano sinistri. Sonic sentì un brivido freddo corrergli lungo la schiena.

    - Ve ne andate di già? - commentò, mellifluo Seth - Senza neanche salutare? -

    - Devi scappare! - esclamò subito Sonic - Potrebbe ordinarmi di attaccarti! -

    Drake, però, non sembrava intimorito neanche un po’ dalla presenza dello sciacallo. Poggiò Sonic a terra e mosse le dita delle mani per riscaldarle.

    - Credi di poter combattere il fuoco con il fuoco? -

    - Non mi sognerei mai - ribatté Seth - Si tratta pur sempre della tua specialità -

    - Ho scoperto tutto! - esclamò Drake, come se non stesse aspettando altro - Il tuo inganno e quello di Getara. So come mi avete raggirato per farmi credere di aver ucciso quella coniglietta. Con quali scuse te la caverai questa volta per tenermi dalla tua parte? -

    - Non ho mai avuto bisogno di scuse e di certo non ti ho mai raggirato. Quello che ti ho sempre detto è stata la sacrosanta verità. Avevi solo bisogno di una motivazione in più, di una spinta per credere nel tuo grande potenziale. Un potenziale che, mi duole ammetterlo, ti vedo costantemente sprecare -

    Drake si sentiva sicuro di sé e di quello che poteva fare come mai prima di allora. Spalancò le mani e assorbì il muro di fuoco davanti a sé, per poi trasformarlo in un istante in una serie di piccole sfere incandescenti che, con estrema precisione, scagliò verso ciascuna fiaccola, riuscendo ad accenderle una per una con una fiamma viva. Sonic si lasciò scappare un fischio d’ammirazione.

    - Dimmi di nuovo come spreco il mio potenziale, Seth - lo provocò il lupo.

    Lo sciacallo, in tutta risposta, rise piano, con fare di superiorità.

    - Non sono questi patetici trucchi da prestigiatore a dare valore al tuo talento, ragazzo mio. Credevo che dopo tutto questo tempo lo avessi capito. Si vede che dovrò cercare di essere ancora più persuasivo -

    - Sei pazzo se credi che mi renderò ancora complice del tuo piano malato! - sbottò Drake, con una rabbia schiumante che ribolliva nel suo stomaco.

    Seth spalancò gli occhi all’improvviso e una luce azzurra brillò nelle sue pupille. Sonic e Drake si sentirono sollevare di peso dal pavimento. Furono scagliati attraverso la stanza e cozzarono di schiena contro il muro, con un tonfo doloroso, per poi finire come inchiodati dalla morsa psichica dell’avversario.

    - Nessuno di voi due ha molta scelta, mi sembra - commentò pacatamente lo sciacallo.

    Drake cercava con tutte le forze di liberarsi, ma non aveva il minimo controllo sul proprio corpo. Sonic non aveva neanche tentato, sentendosi profondamente sfiduciato per essere piombato nuovamente in quella situazione.

    - Cosa speri di fare adesso? - domandò Drake, tentando di prendere tempo.

    - Voglio semplicemente farla finita una volta per tutte. Voglio portare a termine il piano di Argus con le mie stesse mani, non prima però di aver spazzato via quella ridicola Resistenza che continua ad intromettersi in tutto ciò che faccio -

    Quindi, Seth si avvicinò a Sonic, attraversandolo da parte a parte con un solo sguardo.

    - E ho qui il candidato perfetto per dirmi dove posso trovarli. Uno per uno -

    - Non otterrai niente in questo modo! - continuò Drake, ferocemente - Il Cenacolo è stato smembrato. Hai perso gli altri Purificatori e tutti i tuoi alleati. Non c’è niente che tu possa fare completamente da solo! -

    Seth, a quel punto, estrasse il suo diamante a venti facce, all’interno del quale vorticava una strana nebbia biancastra. Guardò Drake e sorrise, in maniera disgustosamente folle.

    - E dove sta scritto che sono da solo? -


    Lo scenario che avrebbe di lì a poco ospitato l’ultimo e decisivo scontro tra la Resistenza e il Cenacolo di Argus era dipinto di variopinte, quanto inquietanti, tinte scarlatte. Nonostante fosse pieno giorno, la luce che normalmente avrebbe dovuto abbracciare con una lieve e calda carezza la spiaggia di Emerald Town era soffocata dalla cappa di nubi grigie più voluminosa che si fosse mai vista. Tuttavia, non era buio. Nel cielo era esplosa una luminosità rosso sangue, che nessuno avrebbe saputo spiegare. Era come se quei colori intensi fossero stati appositamente creati da un pittore celeste per conferire allo scenario una sorta di drammaticità aggiunta.

    Sonic attraversava la spiaggia ad ampie falcate, guardandosi intorno con timore e arrovellandosi per trovare un modo per uscire da quella situazione. Seth gli aveva ordinato, senza se e senza ma, di condurlo fino al Quartier Generale della Resistenza, in modo che potesse raderlo al suolo. Il riccio blu non aveva potuto in alcun modo disobbedire all’ordine diretto, ma aveva comunque ben pensato di prendere la strada più lunga, in modo da guadagnare quanto più tempo possibile.

    Seth era immediatamente dietro di lui, deciso e combattivo come non mai. In un pugno stringeva il diamante a venti facce, che sembrava essere di colpo diventato più brillante del solito, mentre nell’altra mano portava il lungo e antico bastone appartenuto a Lord Ix. Drake chiudeva il trio, costretto a seguirli a ruota, con le mani incatenate dietro alla schiena e il muso contratto in un ringhio feroce.

    Sonic aveva pensato distrattamente che era proprio su quella spiaggia che era cominciato tutto quanto mesi fa, quando aveva incontrato per la prima volta Drake, in veste di nemico. Ed ora eccoli nuovamente entrambi lì, tenuti in ostaggio dalla minaccia più grande che avessero mai affrontato. Sperava con tutto il cuore che, al loro arrivo, non ci sarebbe stato nessuno ad attenderli. Se solo Seth lo avesse ordinato, Sonic era sicuro che sarebbe stato in grado di far fuori uno per uno tutti i suoi amici, senza possibilità di ribellarsi. Forse solo Shadow sarebbe riuscito a tenergli testa, ma alla fine anche lui sarebbe caduto sotto ai colpi della sua velocità, incrementata notevolmente da quello che pareva essere il potere di Argus.

    Proprio quando cominciava a perdere ogni briciolo di speranza, poco più avanti scorse una figura che si affacciava sulla collina erbosa che sovrastava la spiaggia. Era impossibile non riconoscerla, ci sarebbe riuscito tra mille.

    - Tails - mormorò Sonic, con un sussulto emozionato.

    Il volpino sembrava stare bene. Non indossava più il mantello da pioggia dei Purificatori e sulla sua fronte il simbolo di Argus era completamente sparito. Sonic si fermò di colpo e così fecero anche Seth e Drake.

    - Sapevo di essere a corto di un altro Purificatore - commentò lo sciacallo, con tranquillità - Ma non avevo idea che fosse così ansioso di morire! -

    Tails cominciò a ridiscendere a lenti passi la collina, seguito a ruota da altri… tanti altri.

    Knuckles ed Amy arrivarono subito dopo, seri e combattivi. Shadow e Rouge li seguirono, fiancheggiati dal colossale Omega. C’era anche Big con loro, portando su una spalla la piccola Cream, con Cheese in grembo, e sull’altra Froggy. Poi venne il turno del Team Chaotix al completo: Vector, Espio, Charmy e Mighty a chiudere il quartetto nella sua formazione originale. Silver e Blaze si fecero avanti, discendendo la collina fianco a fianco. Dopodiché arrivò il momento di due gruppi singolari, la squadra composta da Nack, Bean e Bark, noti insieme come Team Hooligans, e i tre Babylon Rogues, Jet, Wave e Storm, che portavano sottobraccio i loro inseparabili Extreme Gear. C'era anche un singolare quartetto di scoiattoli, di cui Sonic riconobbe soltanto Ray, affiancato da Ramon, Sydia e Gunther in quella che si faceva chiamare la Squirrel Squad.

    Con grandissima sorpresa di Sonic, c’era con loro anche Eggman, a bordo del suo Egg Walker, tirato a lucido per l’occasione. Al suo fianco c’erano Levine, che sfoggiava un abito di pelle da battaglia, e un Metal Sonic rimesso a nuovo, tornato alla sua conformazione originale. Orbot e Cubot erano entrambi piazzati su una piccola postazione di controllo annessa ai due lati dell’Egg Walker. Poi venne Megan Prower, accompagnata da Forge, il quale portava in braccio un’apparentemente indebolita Shantal. A chiudere il gruppo c’erano Spinda, l’agente Heat Hollander e Rey, creando una formazione tutta al femminile che includeva, Sonic non l’avrebbe mai detto, anche Ambra Deer, scesa in campo nella sua tenuta d’esplorazione.

    Quell’enorme squadra composta da amici, rivali e persino nemici si dispose in fila sulla spiaggia come un perfetto esercito di soldati, con Tails e Knuckles di fronte a tutti quanti. Sonic era profondamente commosso. Erano lì per lui. Erano venuti tutti quanti per lui.

    Seth li contemplò tutti quanti con un ampio sguardo, sorridendo tra sé e sé.

    - La Resistenza al gran completo, presumo - commentò ad alta voce - Molto gentile da parte vostra risparmiarmi la fatica di venirvi a cercare -

    - Lascia andare Sonic adesso e forse te la caverai con poco! - esclamò Knuckles, puntandogli il dito contro.

    - E perdermi il divertimento di vedere il vostro stesso amico massacrarvi uno per uno? -

    Seth scoppiò a ridere, con fare beffardo.

    - Persino Sonic non può averla vinta contro tutti quanti noi - ribatté Tails, cercando di reprimere l’impercettibile tremore delle sue mani provocato dall’idea di dover lottare contro Sonic.

    - Probabilmente è così, sai? - disse Seth - Proprio per questo ho portato con me qualche altro compagno di giochi! -

    Lo sciacallo sollevò in aria il diamante e, in quello stesso istante, un fortissimo tuono fendette il cielo. Dall’interno della gemma proruppe in grosse spire una nebbia biancastra che si espanse nell’aria, in maniera rapida e silenziosa. Il fumo si condensò in decine e decine di singoli conglomerati che presero forma in fila alle spalle di Seth. In brevissimo tempo, i lineamenti di quelle forme si fecero ben definiti e tutti coloro che assistettero a quello spettacolo, ad eccezione di Seth, sussultarono.

    Si trattava di quasi un centinaio di copie animate dei quattro Purificatori. Tanti Sonic, Tails, Mighty e Blaze erano allineati dietro a Seth, avvolti nei loro mantelli e con il simbolo di Argus stampato a fuoco sulla fronte. L’unica differenza con gli originali era che questi avevano gli occhi completamente bianchi, privi di pupille, forse a testimonianza del loro essere semplicemente dei burattini senza volontà propria.

    Era un vero e proprio esercito e nessuno della Resistenza era in grado di capire, da quel poco che riuscivano a vedere, se si sarebbero rivelati pericolosi come i Purificatori veri e propri.

    - Incredibile quello che può fare un misero assaggio del potere di Argus, non è vero? - li provocò Seth, all’apice di un’euforica soddisfazione - E adesso… il momento che aspetto da tutta una vita. Il momento in cui anniento l’ultimo ostacolo che mi separa dal termine della mia sacra missione! -

    - Non lasciatevi intimorire! - esclamò Shadow, dalle file della Resistenza.

    - Possiamo farcela tutti insieme! - intervenne subito dopo Knuckles.

    - Facciamolo per Sonic! - concluse Amy, brandendo con mani tremanti il martello.

    - Detto per inciso, io lo faccio solo per salvare la mia pelle! - aggiunse il dottor Eggman.

    Un lampo squarciò il cielo tinto di rosso, come a costituire un immaginario segnale d’inizio per la battaglia conclusiva per il destino del pianeta. La Resistenza e l’esercito dei Purificatori del Cenacolo di Argus corsero all’unisono gli uni incontro agli altri, pronti a darsi battaglia fino all’ultimo respiro.



Il momento della battaglia finale è arrivato.

Legacy of Argus: Purificazione (Quarta e ultima parte)
FINALE
Data di pubblicazione: 15 Gennaio 2019

Non riesco veramente a crederci che dopo tutti questi anni sono arrivato a programmare il capitolo conclusivo di questa storia gigantesca.
So di essere stato nuovamente cattivo nel programmare la conclusione ad un mese di distanza, ma ci avviciniamo al Natale e anche Sonic e tutti gli altri hanno il diritto di trascorrerlo serenamente, non pensate?
Scherzi a parte, la conclusione di Legacy of Argus sarà sicuramente il capitolo più impegnativo che abbia mai scritto e ho bisogno di lavorarci con molta cura ed attenzione.
Dopo il capitolo conclusivo, seguirà un epilogo che descriverà la sorte di tutti i personaggi reduci dallo scontro finale.
Dopodiché, un ultimo capitolo di Sonic Origins, molto, molto speciale che costituirà al tempo stesso una conclusione... e un nuovo inizio!
Non è questo il momento giusto per spendere qualche parola su quest'esperienza; mi riservo per il finale.
Eppure mi sembra doveroso, ancora una volta, ringraziare l'affetto e la passione di tutti coloro che mi hanno seguito fin qui.
Avrò modo di ringraziarli per bene una volta terminata la storia, ma fino ad allora sappiate che non ce l'avrei fatta senza tutti coloro che mi hanno accompagnato per così tanto tempo.
Vi prometto che non vi farò attendere oltre il dovuto per la conclusione di questa saga.
A presto e, già che ci siamo, un caro augurio di buon Natale e di un felice anno nuovo!
   
 
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