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Autore: Soniabruni    17/12/2018    4 recensioni
Il primo capitolo inizia al porto di New York, siamo nel 1920. In un bar Albert e Terence sorseggiano un caffè in attesa di qualcuno che sta rientrando dall’Europa… qualcuno cui entrambi tengono molto.
Chi è questa persona è cosa ci è andata a fare oltreoceano magari quando la guerra la faceva da padrone in quei territori?
Credo non sia difficile rispondere, più complicato sarà accettare il motivo di quella scelta.
Susanna Marlowe è morta da un anno ma… ma Terence non è solo!!! nooooo!!!! Terence, che hai fatto!!!!!
La situazione appare molto complicata sin dall’inizio e man mano che si cercherà di fare chiarezza parrà diventarlo ancora di più, ma questa persona così vicina a Terence sarà la chiave per Candy per far pace con presente e passato. Quindi non mi giudicate troppo in fretta! Abbiate pazienza perché riusciremo a scoprire ciò che lega completamene il terzo nuovo soggetto ai nostri beniamini solo nell’ultimo capitolo dello scritto.
I primi tre capitoli servono ad inquadrare la situazione, la storia comincia a svilupparsi dal quarto e poi correrà via veloce con un inaspettato risvolto...
Genere: Mistero, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Candice White Andrew (Candy), Terrence Granchester, William Albert Andrew
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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UN INCONTRO INASPETTATO

Una settimana ancora e Charlotte sarebbe stata dimessa. La bimba non stava più nella pelle, sarebbe tornata a casa sua con il suo adorato papà, non voleva altro.
Candy era nella sua stanza quando la porta si spalancò ed entrò una giovane donna con le braccia piene di regali.
Aveva il viso coperto da una piramide di pacchi ma la bimba la riconobbe ugualmente:
“ZIA KARINNNNNN!!!” urlò correndole incontro e gettandole le braccia al collo con una tale foga che tutte le coloratissime scatole finirono a terra.

“Splendore! Come stai? Non sono riuscita ad arrivare prima ma ora non ti libererai più di me, te lo prometto!”

Solo in un secondo momento Candy riconobbe la bellissima collega di Terence, Karin Kleiss.
“Zia Karin, sei bella da togliere il fiato… come dice sempre papà, lo sai vero?”
L’attrice si sentì imbarazzata per l’innocente battuta della piccola quando riconobbe la giovane infermiera che la stava accudendo.

“Ca… Candice? Sei tu?” chiese un po’ imbarazzata.

“Che piacere, Karin! Quanto tempo! Ti trovo bene!”

“Anche tu… sei meravigliosa! Ti va di pranzare con me tra un’oretta?”
La bionda ragazza non riuscì a declinare l’invito e si ritrovò a condividere la pausa pranzo con l’elegantissima amica di un tempo.

“Non credevo di trovarti a New York, ti sapevo in Francia. Raccontami di te, quando sei tornata?”
Karin faceva un sacco di domande, sembrava così curiosa ma in realtà non attendeva neppure risposta e ne faceva altre e altre ancora. Candy non riusciva a capire come interpretare il tutto finché non toccò, dopo tanti giri di parole, il discorso Terence, quindi era lì che voleva arrivare.

“Ho passato un anno in Florida con la mia famiglia, avevano bisogno di me e io… di staccare dal teatro, non riuscivo più a reggere”.
Solo in quel momento l’infermiera notò il viso tirato dell’attrice, veniva da un periodo di riposo ma questo non sembrava esserle giovato molto.
La bionda ragazza rimase molto stupita, ricordava quanto la Kleiss amasse il suo lavoro, quanto depressa l’avesse trovata tanti anni prima per non aver avuto la parte da protagonista per cui aveva tanto studiato; le parve strano che una persona battagliera come lei si fosse sentita sopraffatta dal mondo dello spettacolo, perché sembrava nata apposta per quello.

“Non ci credi, vero?” continuò Karin
“Possibile sia così evidente a tutti tranne che… a LUI?” si lasciò sfuggire quel riferimento pentendosene immediatamente dopo, ma Candy colse chiaramente l’allusione a Terence.
“State insieme adesso? Tu e… Terence intendo!” continuò ad indagare senza troppi giri di parole.

“NO, nel modo più assoluto! Io sono fidanzata con il dottor Mcgregor, a breve ufficializzeremo il tutto” rispose seccamente l’infermiera.

“Scusami, sono stata indelicata ma non volevo offendere nessuno. Conoscendo Terence avevo pensato che… comunque perdonami la gaffe, vedo che ti ha irritata non poco!”

“Non è questione di essere irritata, sono solo stanca che tutti colleghino per forza la mia vita alla sua. Sinceramente non lo comprendo. Sono passati molti anni, lui è andato avanti con le sue cose, perché io non avrei potuto o dovuto fare lo stesso?” il suo tono non riusciva davvero a celare il suo disappunto.

“Perdonami ma sei una pessima attrice e… se chiami vita quella che Terence ha avuto in questi anni accanto a quella... quell’arpia di Susanna... se ci ripenso io…
Spero solo che un giorno riesca ad essere felice pure lui, lo merita”.

“Perché hai lasciato New York?” Candy cercò di cambiare discorso.

“Per favore! Non dirmi che a questo punto non l’hai capito!
...
Mi sono innamorata perdutamente dell’uomo più meraviglioso e affascinante che abbia mai incontrato ma lui non si è mai nemmeno accorto che ciò che provavo per lui non era solo amicizia.
Sarei stata disposta a vivere nell’ombra, a nascondermi, ad aspettare… ma lui non mi ha neanche visto!
Quando Susanna è morta ho aperto gli occhi definitivamente e ho deciso di allontanarmi per non soffrire più.
Terence non ha mai smesso di amarti, ti rendi conto di questo vero?
Ha vissuto nel tuo ricordo dedicandoti ogni pensiero, nonostante lo stuolo di ragazze che si ritrova sempre appresso e che farebbero qualsiasi pazzia per lui.
Ne sei consapevole?”

“Ha una figlia mi pare, non credo mi abbia dedicato proprio tutti i suoi pensieri, non credi?’”

“Ah ecco! Mi pareva strano!
Lo ami ancora anche tu, è così evidente! Sei solo gelosa, non negarlo, altro che dottore!
Non fare sciocchezze Candy, te ne pentirai per il resto della vita, non esiste un altro Terence.
Tu non ti rendi conto, lui è un uccello senza ali lontano da te; è un artista passionale, brillante, intelligente, non hai idea di dove potrebbe arrivare con te al suo fianco”.

Possibile che anche Karin volesse ficcare il naso nel suo cuore? Sembrava il passatempo preferito da tutti, Candy era irritata e decise di rispondere pan per focaccia.
“E tu? Sei riuscita a dimenticare un tipo tanto meraviglioso quanto lui?”

“Non posso dire che sia così ma credo di riuscire a lavorare con lui senza lasciarmi andare allo sconforto, ho imparato a convivere con il mio cuore… tutto qua!”
La vide portarsi le mani al petto come se le dolesse e si pentì di essere andata oltre il dovuto, in fondo che colpa ne aveva quella giovane donna di tutto quello che lei aveva sofferto?

“Charlotte ti è molto affezionata!” continuò Candy con tono addolcito.

“Certo! Per molto tempo sono stata l’unico riferimento femminile che ha avuto, anche io le voglio bene… molto…” le sfuggì una lacrima “credevo di poter essere una buona madre per lei, invece mi devo accontentare di essere la zia un po’ pazza”.

“Una zia che… è sempre uno schianto a quanto ho capito!”

“Proprio non ce la fai a nasconderlo mia cara! Sei gelosa persino delle battute di circostanza che mi rifila Terence. Abbiamo imparato ad essere buoni amici ed è sempre molto gentile, mi ricopre di complimenti ma non ha mai provato nulla per nessuna al di fuori di te, te lo posso assicurare.
Non conosco la storia di Charlie, lui è molto riservato soprattutto quanto si tratta del benessere della bambina. So con certezza che non è figlia di Susanna, non è mai stata incinta e potrei mettere la mano sul fuoco che lei e Terence… insomma ci siamo capite!
Ho invidiato la donna che l’ha messa al mondo per molto tempo, perché era riuscita ad averlo per un po’…
Alla fine mi sono resa conto che è stata solo una meteora, non l’ha amata davvero neppure per un istante; lui beveva così tanto in quel periodo… “ la voce e lo sguardo dell’attrice riflettevano tutto il dolore che aveva sopportarlo nel vederlo ridotto in quello stato.

“Non che questo gli tolga parte della responsabilità di aver concepito un figlio! Tu gli perdoneresti qualsiasi cosa, vero?” insistette Candy

“E tu al contrario non riesci a scontargli proprio nulla invece, giusto?
Non mi pare che non si sia assunto le sue responsabilità, è un padre attento e presente; Charlie è felice con lui e lo adora. Non voglio dire che non abbia sbagliato, ho solo toccato con mano il suo inferno… solo questo!
Ha fatto un errore con quella ragazza, so per certo che non c’è stata nessuna storia con lei… probabilmente lo sfogo di una notte in balia dei fumi dell’alcol.
Non me la sento di crocifiggerlo per questo, tu invece non ce la fai, giusto?”

“Non è così semplice per me…
Non è stato l’unico a vivere l’inferno come lo chiami tu, eppure io non mi sono buttata tra le braccia del primo che ho incontrato e ti assicuro che ho sofferto molto. Sono partita per il fronte quando ho visto sul giornale la foto con cui annunciava il matrimonio con Susanna. Non hai idea di come mi sono sentita, una nullità e ora è anche peggio.
Voglio voltare pagina e dare un senso completo alla mia vita, senza di lui!”

All’attrice sembrò più che evidente come quelle due anime si appartenessero e avessero vissuto la stessa terribile pena, ma Candy sembrava così decisa, per cui non c’era scampo: Terence avrebbe continuato a soffrire, chissà per quanto avrebbe retto ancora!

Karin era davvero preoccupata per lui.
“A questo punto voglio essere sincera fino in fondo con te. Sono tornata a New York più forte ma ancora perdutamente innamorata, è inutile negarlo. Non credevo di incontrarti, né che vi foste rivisti, ho semplicemente imparato a convivere con la situazione.
Tu non l’hai visto in questi anni, non hai toccato con mano la sua pena. Lui ti ama, questa cosa non è mai cambiata e, anche se ha commesso degli errori, credo meriti una possibilità.
Io gli voglio bene, gli starò vicino e, date le circostanze, spero che saperti irrimediabilmente legata ad un altro lo spinga ad aprire nuovamente il suo cuore.
Se lo farà, io sarò lì per lui”.

L’attrice l’aveva detto in realtà più per scuotere Candy che perché ci credesse davvero...
Ormai aveva imparato perfettamente chi era Terence Graham; lui poteva amare in un solo modo, offrendo totalmente anima e corpo sino ad annientarsi, e il suo cuore era inesorabilmente occupato.

   
 
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