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Autore: carrion    18/12/2018    2 recensioni
Dopo aver sconfitto l'Anuk-ite e i cacciatori, Liam aveva bisogno di una pausa;
lui e Theo decidono quindi di partire per un viaggio on the road.
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Questa ff è la traduzione di 'Airplanes' di Captainmintyfresh.
vi lascio il Link della storia originale, se mai voleste leggerla :').
http://archiveofourown.org/works/12165924/chapters/27611925
Genere: Avventura, Fluff, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Liam, Liam Dunbar, Theo Raeken
Note: Lime, Movieverse, Traduzione | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Liam non era esattamente sicuro di quanto fossero rimasti seduti lì, sapeva solo che aveva le gambe intorpidite e gli formicolavano le dita per il freddo e che sarebbe rimasto felicemente seduto lì fin quando le spalle di Theo si sarebbero rilassate e si sarebbe addormentato. Liam guardò le stelle ascoltando il respiro di Theo che si calmava sempre più, quest’ultimo era ancora immobile, con la fronte premuta contro la sua spalla senza lamentarsi mentre Liam continuava a passargli le dita tra i capelli.

Era quasi riuscito a raggiungere il suo obbiettivo perché la mano di Theo si stava lentamente rilassando nella sua mentre si lasciava cullare dal richiamo di morfeo, quando arrivò un poliziotto avanzando con un espressione severa che fece saltare sul posto Theo, il quale allertato immediatamente mentre alzò una mano e disse che se ne sarebbero andati.

“Dammi le chiavi, guido io.” sospirò Liam, ignorando il bisogno di dormire. Theo non provò nemmeno a lamentarsi, le sue spalle ricaddero sconfitte mentre passava le chiavi in mano a Liam e si lasciava cadere sul sedile del passeggero.

Il poliziotto li osservò finché Liam fece manovra con l’auto - con molta attenzione - per uscire dal campo pregando che nessuno gli chiedesse la sua patente inesistente.

“Dovresti provare a dormire. Troverò un posto dove parcheggiare.” disse Liam. Le labbra di Theo si arricciarono in un sorriso amareggiato.

“Non pensò che dormirò ancora sta notte.” mormorò.

“Provaci e basta. Ok?” disse Liam, con tono disperato.

“Non penso che sia una buona idea lasciarti cercare un parcheggio da solo. L’altra volta mi hai portato in camporel-“

“Amico è successo solo una volta!” borbottò Liam.

“Ti ho lasciato parcheggiare solo una volta. Per ora c’è una possibilità del 100% che tu parcheggi ancora in camporella.”

“C’è una possibilità del 100% che tu sia uno stronzo invece. Ora smettila di cercare di cambiare argomento. Devi dormire. Altrimenti, non ti porterò a Disney World.”

“Sarò io a pagare l’entrata a Disney World.” mormorò Theo. Ma comunque appoggiò con riluttanza la testa contro il finestrino facendo finire la conversazione mettendosi comodo. Le gambe si avvicinarono silenziosamente al grembo di Liam. Liam riusciva a percepire il suo sguardo che gli bruciava il lato destro del viso per quella che sembrò un’eternità. Senza dubbio sperava che Liam si lamentasse del fatto che venisse usato come un poggiapiedi un’altra volta, in modo tale che Theo riuscisse a dormire ancora un po’. Liam, però, per una volta, si rifiutò di iniziare una discussione e alla fine Theo chiuse gli occhi e ascoltò davvero il consiglio di Liam.

O ci provò. Ma il problema di far dormire Theo non era il farlo star zitto, ma far star zitto il suo cervello. Liam ricordava quando i suoi incubi erano al loro picco, quando ogni piccolo rumore in casa o spiffero di vento contro la finestra lo facevano irrigidire nel sonno. La sua testa gli urlava di aprire gli occhi, di muoversi, di prepararsi a lottare qualsiasi cosa fosse lì ad aspettarlo quella volta.

La macchina era ventimila volte peggio della camera di Liam ovviamente. Piuttosto che i rumori occasionali delle tubature che sgocciolavano lì c’era il costante rumore del motore. Anche ignorando il modo in cui entrambi cercavano costantemente di schivare buche nell’asfalto non era esattamente un luogo tranquillo dove dormire.

La mano di Liam si strinse al volante quando Theo si mosse per la diciottesima volta nel giro di quaranta secondi. Aveva le braccia incrociate al petto e aveva aperto leggermente le palpebre come un bambino che cercava di dare una sbirciatina a Babbo Natale. Le sue dita ticchettarono una volta, due. Emise un sospiro irritato.

“Non sono nemmeno stan-“

Liam fece ricadere la mano dal volante e la posò sulla caviglia di Theo. Il dito della chimera si fermò all’istante, rimase sospeso per aria per un momento come un fiocco di neve nell’aria. Infine ricadde e strinse la mano a pugno mentre si rigirava sul sedile un’altra volta.

“Ti sveglio se succede qualcosa” promise Liam. Theo aprì un occhio scettico.”devi chiudere gli occhi per dormire” disse Liam, con un sorriso divertito in viso. Theo roteò gli occhi in modo teatrale, sbuffando prima di richiuderli.

“Si… ok, ci proverò” disse Theo mentendo spudorata, cosa davvero strana per una persona che diceva bugie facilmente.

Nonostante sapesse che stava mentendo Liam non ribatté, si concentrò solo sulla strada e si rifiutò di pensare a quante leggi stava probabilmente infrangendo guidando senza patente e non facendolo nemmeno con attenzione. Nonostante ciò, non smise di guidare, guidò finché non sentì le gambe indolenzite per colpa del peso dei piedi di Theo che vi erano appoggiati sopra, finché i suoi occhi non minacciavano di chiudersi e le mani non erano più ben salde sul volante, chiedendosi come fosse possibile che inizialmente avesse avuto paura di guidare. Guidò finché quella patetica bugia diventò realtà e la testa di Theo continuava a picchiare contro il finestrino ogni volta che Liam beccava una buca sulla strada mentre dormiva.

La cosa fastidiosa era che anche se Theo aveva mentito Liam no. Era stato sincero quando gli aveva detto che lo avrebbe svegliato se avesse percepito anche il minimo cambiamento di battito cardiaco o di ciglia. Non era un idiota, aveva capito che Theo non aveva mai incubi quando era con lui, o, una volta iniziato Liam aveva la capacità di scacciarlo con il suo metodo del tenersi per mano. Sapeva benissimo che si sarebbe potuto addormentare e Theo non avrebbe avuto problemi fino alla mattina, il che, data l’estrema oscurità che li avvolgeva, non doveva essere molto lontana.

A meno che il fatto che l’ora più buia fosse quella prima dell’alba fosse solo una leggenda, bè Liam non aveva mai fatto troppa attenzione alle fasi della notte.

Leggenda o no non era importante. Non importava se l’alba fosse stata dopo 30 minuti o 30 ore, non quando Liam aveva promesso a Theo di svegliarlo se ce ne fosse stato il bisogno. Non importava che Liam avesse solo una minima certezza che forse solo il fatto che lui fosse lì sarebbe servito per tenere a bada gli incubi di Theo, che fosse perché Theo inconsciamente facesse affidamento ad un altro battito cardiaco, una cosa che onestamente Liam non era sicuro che Tara avesse pensato quando aveva trascinato Theo nel sottosuolo. O perchè, come Liam, Theo aveva trovato la sua ancora, forse non per i suoi poteri ma che lo tenesse lontano dai suoi brutti ricordi. Liam comunque non voleva rischiare.

Perchè, sia che Theo lo ammettesse o no la mattina dopo, aveva scelto di accettare Liam nella sua vita. Aveva potuto scegliere se mandarlo a fanculo o andarsene nel momento in cui Liam si fosse intestardito ma non l’aveva fatto. Aveva potuto scegliere la notte prima di lasciar continuare il viaggio a Mason. Aveva avuto l’opportunità di lasciarlo a Las Vegas.

Nessuno dei due poteva più credibilmente dire che erano dove erano per necessità, o perché non avevano niente di meglio da fare. Si fidavano l’un l’altro, e non semplicemente in un modo da ‘combatterei con te’ ma molto di più.

Era molto più di quello. Era probabilmente diventato molto più di quello dalla volta in cui Theo aveva aperto la sua stupida bocca e aveva raccontato a Liam di quella volta in cui era andato al cinema con Stiles vestito da Chewbacca e non c’erano dubbi su quello.

Theo si era fidato di lui dicendogli quella che era la sua discutibile paura più grande e tutte le volte in cui intenzionalmente o no si era addormentato fidandosi del fatto che Liam lo avrebbe tenuto lontano da sua sorella.

Forse Liam non era in grado di combattere i demoni che affollavano la mente di Theo, non poteva tirare un pugno a un fantasma che in teoria era ancora intrappolato nell’inferno, ma poteva certamente assicurarsi che Theo non venisse perseguitato dai ricordi per qualche ora.

E quindi quando finalmente parcheggiò, nascondendosi sotto ad un salice piangente per far in modo che non venissero visti dai poliziotti ficcanaso che sembravano sempre più interessati a cacciarli via piuttosto che chiedersi perché due ragazzini stessero dormendo in macchina nel bel mezzo del nulla, si sistemò meglio sul sedile del guidatore e usò la mano libera per frugare nel cassetto del cruscotto, prendendo un quaderno e una penna.

Liam girò piano le pagine, scorrendo le poche liste della spesa che consistevano fondamentalmente in parole sbarrate e da una scrittura da zampe di gallina che diceva ‘non hai i soldi coglione’ piuttosto che aver scritto cose utili.

Tenere in equilibrio il quaderno per iniziare a scrivere una sua lista non era affatto facile, le sue dita erano ancora ferme sulla caviglia di Theo e si rifiutava di spostarle per non svegliarlo e cercare di tenerlo tranquillo per evitare di fargli rivivere l’ennesimo incubo.

Liam voleva rimanere sveglio nel caso Theo ne avesse avuto bisogno ma non per questo voleva svegliarlo. Era abbastanza sicuro che se Theo avesse avuto voce in capitolo lo avrebbe obbligato a svegliarlo appena avesse fermato la macchina ma fortunatamente Theo non aveva potuto dir nulla e quindi Liam fece di testa sua, tenendo in equilibrio precario il quaderno sulla coscia e cercando di scrivere con la mano sinistra parole che erano praticamente illeggibili .

*

“Cosa stai facendo?” Liam avrebbe voluto dire che non si spaventò quando la voce roca di Theo interruppe l’annebbiamento della sua mente dovuto al sonno ma quella sarebbe stata una bugia. Liam si costrinse a battere le palpebre, pensando a quanto fossero secchi i suoi occhi, poi si girò per guardare Theo. Gli occhi di Theo erano ancora assonnati mentre lentamente cambiava posizione, spostando finalmente le gambe dal grembo di Liam. Liam sentì le gambe formicolare mentre il sangue ritornava a scorrere normalmente.

“Hai dormito.” rispose Liam con voce roca.

“Tu no.” disse Theo fissando Liam con sguardo accusatorio. Come se il fatto che Liam avesse passato una notte insonne fosse un peccato inaccettabile.

“Avevo detto che ti avrei svegliato se ne avessi avuto bisogno.” Mormorò Liam, cogliendo l’occasione per stiracchiarsi anche lui. Non era sicuro di quanto tempo avesse passato seduto nella stessa posizione, scarabocchiando idee sicuramente stupide ma il sole si era finalmente alzato in cielo. Splendendo decisamente troppo intensamente per gli occhi privati di sonno di Liam.

Liam riconsiderò di dire a Theo la sua idea delle tende.

“Avresti dovuto svegliarmi.” borbottò Theo, passandosi una mano sul viso mentre cercava di svegliarsi da quello che Liam avrebbe felicemente definito un sonno ristoratore. Liam non sottolineò il fatto che a Theo serviva molto di più dormire rispetto a lui. “Cosa stavi scrivendo?”

“Oh si.. Io stavo.. stavo facendo una lista.” disse Liam. L’ansia gli iniziò a scorrere nelle vene. Era sembrata un’idea geniale quando aveva iniziato. Cazzo, pensava fosse ancora un’idea geniale, solo che.. non era sicuro di come avrebbe reagito Theo. Se l’avrebbe preso i giro o si sarebbe arrabbiato o gli avrebbe rivolto quello stupido sguardo felicemente impressionato che gli si dipingeva in viso ogni volta che Liam faceva qualcosa di carino per lui perché sembrava non capire il motivo per cui Liam avrebbe dovuto fare una cosa simile.

“una lista? Pensavo che odiassi le liste:” Liam spostò la lista dalla vista di Theo quando la chimera si sporse per dare una sbirciatina.

“Le odio. Sono stupide, ma tu hai tutta sta cosa del ‘rispetta le liste’ quindi ho pensato che saresti stato meno infastidito quando avessi deciso di dirti il contenuto della lista.” ammise Liam, ticchettando con la penna sul quaderno, guardando fuori dal finestrino. Il cruscotto era letteralmente pieno di piccole foglioline che erano cadute dal salice durante la notte.

“E cosa c’è nella lista?” chiese Theo, facendo un movimento della mano per sottolineare il fatto che voleva vederla senza davvero spostare il braccio. Liam sapeva che Theo si aspettava che gliela porgesse ma a quel punto tutto quello a cui riusciva a pensare era che forse stava cercando di usare la forza per prendere il quaderno. Un sorriso apparse sul viso di Liam mentre scarabocchiò un ‘usare la Forza’ alla fine della lista. “Liam.” Theo diede un colpetto con il piede a Liam.

“Cose.”

“Molto utile.”

“Com’è che sei sveglio da tre secondi e sei già riuscito a fare lo stronzo?”

“E’ un talento.” disse calmo Theo. “Se tu non-“

“E’ una lista di Theo.” lo interruppe Liam, prima che Theo fosse abbastanza sveglio per usare completamente il suo sarcasmo.

“Una lista di Theo.” ripeté Theo. Si sedette lentamente con occhi attenti.

“SI. Insomma.. ascolta, è che tipo.. la scorsa notte-“ le spalle di Theo si irrigidirono.

“Possiamo evitare di parlare-“ iniziò Theo.

“- non ho mai pensato a te come una persona.” si affrettò Liam.

“Bè questa è una cosa che tutti amerebbero sentire.” disse seccamente Theo.

“Ok è uscito male.” disse Liam. “Insomma, so che hai avuto una.. crescita difficile?” Theo rise a quella che forse era stata la frase del secolo. “Ma non ho mai davvero messo le due cose insieme. Io.. insomma tu ti sei comportato in modo normale per la maggior parte del tempo.”

“Grazie.”

“Puoi per piacere abbassare quel sopracciglio e lasciarmi parlare?” sbuffò Liam. Theo alzò il sopracciglio ancora di più. “So che ti sei perso delle cose per colpa di.. tutto, ma non ho mai davvero realizzato quanto tu ti fossi perso fino all’altra sera quando-“

“Non ne voglio parlare.” disse Theo.

“Hai un sacco di brutti ricordi e immagino di non sapere nemmeno la metà delle cose che ti sono successe ma so che l’età tra gli otto e i diciotto sono tipo.. importanti, sono gli anni della formazione.”

“No, non è vero. Gli anni della formazione sono di solito considerati quelli prima dei-“

“Va bene allora la tua adolescenza.” sbuffò Liam. “Non è quello l’importante, la cosa importante è che tu non hai nemmeno idea di come si giochi a bowling ok? e solo dio sa quante altre cose ti sei perso durante la tua fase emo.”

“Fase em-“ iniziò Theo.

“Il fatto è! E potrei sbagliarmi di grosso perché insomma non ho dormito ma, tutte le cazzate che le persone fanno da bambini o adolescenti sono.. importanti e poi con i tuoi incubi-“ Theo serrò la mascella ma rimase in silenzio. “ti sei perso tipo.. tutte le cose belle di essere un adolescente e immagino che quando tu vada a dormire tu abbia forse una manciata di bei ricordi risalenti a prima dei dottori del terrore che però saranno contaminati da quello che è successo dopo quindi dovremmo crearci dei nuovi bei ricordi. Dei veri ricordi.. penso che ti potrebbero aiutare.”

“Non ho idea di cosa tu stia parlando.”

“Ho scritto una lista di cose da fare. Ma non è come una lista di cose da fare prima di morire, è più un ‘tieni Pinocchio, vuoi imparare ad essere un bambino vero allora segui questi semplici punti.”

“non sono Pinocchio.”

“Allora, c’è sgattaiolare fuori casa-“ iniziò Liam con il primo punto della lista. “il che , insomma non è che tu possa davvero sgattaiolare fuori casa quando vivi da solo. Ma, siamo scappati dal motel in Idaho quindi lo conto come fatto. Poi c’è fare after, cosa che insomma, sei molto bravo a fare-“ Theo si lasciò scappare una risata esasperata. “Maratona di film, che abbiamo fatto con Star Wars e- ok l’abbiamo fatta- giusto! Andare a un concerto.”

“Liam questo non-“

“Suonare fra martino con il flauto dolce e odiarlo. Tingerti i capelli-“

“Scordatelo.”

“Ballo scolastico, o qualcosa del genere, visto che hai finito la scuola e non sono sicuro di come tu possa fare-“

“E’ ridic-“

“Ma lasciami pensare e troveremo un modo. Oh e ti devo insegnare a giocare a mini golf perché anche se l’hai già fatto nessuno dovrebbe giocare così male. Andare a una festa di compleanno, fare la propria festa di compleanno, come festeggiavi il tuo compleanno quando eri come i dottori del terrore? Ti facevano una torta? Sai almeno quando compi gli anni? E Natale, devi andare a una festa di Natale, o qualsiasi cosa tu festeggi in quel periodo non so se tu sia interessato a tutte le cose di Natale. Solo insomma, qualche festa d’inverno perché sono divertenti. Anche Halloween ovviamente, perché ti devi per forza mettere un costume imbarazzante e andare a fare dolcetto o scherzetto.”

“Sono un po’ troppo grande per andare a fare dolcetto o scherzetto.”

“Stiamo letteralmente andando a Disney Word. Non è una scusa valida in questo momento. Ma parlando di vecchiaia. Ho segnato anche le cose più infantili che probabilmente hai fatto ma che non ricordi, o che non potevi fare per via dei.. tuoi attacchi di asma. Tipo fare una parete da scalata. Fare un fortino con le coperte, fare un picnic, e una battaglia a palle di neve, oh e fare un angelo nella neve e- perché mi guardi così?”

“Quanto è lunga questa lista?”

“Per ora solo tre pagine-“

“Per ora? Pensi di scrivere altre?”

“Bè si. Hai bisogno di un’esperienza completa. Hai detto che non hai un lavoro no? Quindi quando torneremo a Beacon Hills puoi completare la lista e io ti posso aiutare con alcuni punti. Sarò tipo il tuo Obi-wan per le esperienze da normale adolescente.”

“Lascia perdere Liam. Non è-“

“No. Non è questo che le persone sane fanno con i problemi psicologici e quindi dovrai affrontare questa lista iniziando da stanotte visto che berremo come delle merde finché non ricorderemo nemmeno i nostri nomi, quindi nemmeno i problemi.”

“Non mi sembra un’opzione molto sana.” disse calmo Theo.

“Amico sono un licantropo adolescente con un problema di IED e parecchi anni di traumi alle spalle. Se vuoi fare cose sane vai da uno psicologo.” rise Liam. Theo arricciò le labbra in un sorriso mentre chinava la testa cercando di nasconderlo.

“Quindi è tipo lo zoppo che insegna a camminare?” chiese Theo.

“Più o meno si.” Liam si leccò le labbra, sentendo l’ansia farsi strada di nuovo nella sua mente. “Quindi.. uhm.. cosa ne pensi?”

“Penso che diventi strano quando non dormi.” disse Theo.

“E’ un no per il bere?”

“No. Quella parte sembra abbastanza allettante.”

“Quella parte? Che parte non va bene?”

“La parte in cui pensi di essere in grado di potermi insegnare ad essere più o meno normale.”

“Io sono completamente normale!”

“Hai appena passato la maggior parte della notte a scrivere una lista su come essere normale, per me.”

“Questo dimostra solo che tu non sei normale.”

“Si, giusto. Penso che tu sia normale allora, solo con un disturbo di IED e anni di traumi alle spalle e cosa stavi dicendo l’altro giorno? Che hai quasi ucciso Stiles e De-“

“Ok. Ti sei fatto capire.”

“Davvero? Perché ho oltre altre ragioni val-“

“Vuoi il mio aiuto o no?”

“Mi stai chiedendo se voglio essere il tuo strano atto di beneficenza? No. Non molto.”

“Ok. Lezione numero uno di come far diventare Theodork un ragazzo normale-“

“Fott-“

“Quando qualcuno sta in piedi tutta la notte per assicurarsi che tu stia bene e pensa di distrarsi scrivendo una lista piena di esperienze che pensa tu possa esserti perso nella tua vita, è chiamata amicizia. Non beneficenza.”

“Siamo amici?” disse Theo, questa volta Liam non si sforzò di nascondere il suo sorriso. Anche se non era completamente sicuro che Theo sapesse che stava sorridendo. Non era smagliante, era solo una piccola incurvatura nelle sue labbra.”

“Ovviamente.” rise Liam, facendo finta che il suo cuore non stesse battendo come le ali di un colibrì. “Non avrei dato buca a Mason per chiunque. Quindi fai in modo che ne sia valsa la pena ok? Il che significa, bere, Disney World e forse anche fare un castello di sabbia quando arriviamo in Florida.”

“Non hai mai pensato che forse io non voglio essere tuo amico? chiese Theo, allargando il sorriso.

“No. Sono fantastico.” disse seriamente Liam.

“Levati dal mio sedile Liam.” rise Theo, spingendolo contro la portiera. Liam non si lamentò, a parte qualche bestemmia sottovoce, saltò giù per permettere a Theo di sedersi sul sedile del guidatore. Un secondo dopo era in macchina, accovacciandosi sul suo sedile mentre Theo metteva in moto e si allontanava dall’albero. “Sai che mi aspetto un braccialetto dell’amicizia vero?”

“Rimpiango all’istante di averti detto che siamo amici.”

“Sicuro.” rise Theo. “Dormi un po’ Pumpkin. Ti sveglio per la colazione.”

*

Per Liam la giornata passò in un batter d’occhio. Principalmente perché dormì la maggior parte del tempo. Theo lo svegliò solo per trascinarlo dentro e fuori dai diner per la colazione e il pranzo. Quando l’ora di cena si stava avvicinando Liam rimase nel mondo dei viventi per non più di un piatto di patatine mentre Theo stava passando il cartello ‘welcome to Arkansas’.

Theo portò Liam la cena del McDonald visto che ne era particolarmente nostalgico. I due erano seduti nel retro del pick-up, con le gambe a penzoloni mentre mangiavano. Il telefono di Liam era appoggiato alle sue gambe mentre continuava a scorrere pagine dopo pagine troppo occupato a guardare lo schermo per accorgersi che Theo stava rubando metà delle sue patatine. Non che gli sarebbero mancate, era troppo impegnato a pianificare Disney World per ricordarsi delle patatine fritte.

“- ma se iniziamo da adventureland finiremo fradici dopo l’attrazione di Pirati dei Caraibi e dovremo camminare fradici tutto il giorno. Quindi forse dovremmo iniziare da tomorrowland dopo tutto.” borbottò Liam, controllando il piccolo schermo. “E andremo anche a Animal Kingdom? Perché se andiamo dobbiamo salire su tutto. Insomma costa un casino quindi dobbiamo andare ovunque no?” Theo era in silenzio. “Theo?” provò di nuovo Liam, girandosi verso di lui. “Cosa stai-“ Gli occhi di Liam scattarono sulla bottiglia che Theo teneva in mano mentre la portava alla bocca e ne faceva un piccolo sorso, facendo una smorfia subito dopo. “Hai iniziato a bere senza di me?”

“No.” disse Theo.

“Amico!”

“Hai continuato a parlare di Disney world per un’ora.” disse Theo offrendo la bottiglia a Liam. “Ovviamente vuoi andare prima a tomorrowland, per questo continui a tornarci. Scelta fatta, ora stai zitto e bevi.”

“Sei un ubriacone cattivo.” disse Liam rubandogli la bottiglia di mano e facendo un lungo sorso. Se ne pentì il secondo dopo quando il liquido gli colpì la lingua. Aveva un sapore pungente che lo lasciò con le lacrime agli occhi mentre si sforzava di deglutire. Theo guardò Liam e rise fin troppo divertito, con gli occhi che brillavano. “Avresti potuto avvertirmi.” sibilò Liam.

“Ho pensato che sarebbe stato più divertente se non l’avessi fatto.” disse Theo. “Ovviamente avevo ragione. Sembrava che ti fossi cagato dentro per un momento.”

“Oh perché a te piace il sapore di questo acido?” chiese Liam, Theo non rispose, si riprese solo la bottiglia dalle mani di Liam così forte che Liam perse l’equilibrio accanto a lui.

“Attento.” disse Theo, fece un altro sorso, un sibilò fuoriuscì dai suoi denti mentre cercava di deglutire. Liam doveva dar ragione a Theo, guardare la razione dell’altro dopo aver bevuto era abbastanza divertente. Theo si sdraiò, appoggiandosi solo con un gomito mente passava la bottiglia in mano a Liam.

“Quindi, cosa implica l’ubriacarci fino a non ricordarci i nostri nomi?” chiese Theo. Liam fece una piccola alzata di spalle, guardando il liquido con una smorfia che sicuramente era simile allo sguardo tradito sul viso di Theo. Fece un piccolo respiro per prendere coraggio,  che Theo trovò esilarante, e fece un altro sorso.

Liam fu felice di scoprire che la seconda volta era un po’ più semplice, forse perché il primo sorso gli avevo già bruciato le viscere. Comunque, non era una bella sensazione. Era come un mix di vodka, vernice e benzina. Il che, pensandoci, Liam non sarebbe rimasto sorpreso se Dodo ci avesse messo dentro un po’ di benzina.

“Beviamo e basta.” disse pigramente Liam. Sentì le parole calde sulla lingua, l’alcool lasciava dei baci bollenti sulle sue labbra, Liam le fece scoccare sperando che avrebbe risolto un pochino la situazione. Ovviamente non fu così.

“Sembra divertente.” disse Theo. Liam era felice del fatto che Theo avesse iniziato a bere prima che glielo dicesse quindi per il calore che sentiva nascere nel petto poteva decisamente incolpare il fatto che Theo avesse contraddetto il suo tono disinteressato con la gioia che gli occhi per il bruciore dell’alcool.
 

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ok capitolo di passaggio ma insomma, ora possiamo dire che sono AMICI.direi che è un traguardo importante dopo settimane di road trip.

vi anticipo già che il prossimo capitolo è infinito ma ho già iniziato a tradurlo, spero di non farvi aspettare troppo ma il lavoro mi toglie un sacco di tempo.

  
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