Crossover
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Autore: rhys89    18/12/2018    0 recensioni
Una storia al giorno, ogni giorno, dal primo al venticinque dicembre: tutte diverse, tutte con le feste in sottofondo.
Un modo un po' diverso per festeggiare questo Natale.
#4 HxH [Gon/Killua]
«Non dovresti agitarti, hai preso una bella botta.»
Killua impreca tra i denti e lancia un’occhiataccia al saputello alla sua destra.
«Ma davvero?» gli chiede sarcastico. «E io che credevo di essere svenuto per l’emozione dell’anno nuovo.»

#8 Percy Jackson [Percy/Nico]
New York a Natale è davvero meravigliosa, Nico se ne rende conto… ma nulla batte l’espressione estatica di Percy mentre rimira ogni singola vetrina addobbata ad arte del centro commerciale.
#16 Sword Art Online [Kirito/Asuna]
Kazuto sospira, appoggiando la fronte sul vetro della finestra.
Tutto il mondo è un’immensa distesa di bianco, ormai.
Tutto il mondo gli ricorda quel primo Natale che ha trascorso da solo. Su SAO.

#19 One Piece [Ace&Rufy]
«Ohi, Rufy!» lo chiami, lasciando lo zaino in terra per andare a sederti sulla poltrona lì vicino.
Lui alza gli occhi su di te con lo sguardo più serio che tu abbia mai visto.
«Ace… tu ci credi a Babbo Natale?»
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Slash | Personaggi: Anime/Manga, Film, Libri, Telefilm
Note: AU, Raccolta, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Angolino dell'autrice

Sempre più tardi! <.<
Vabbè, anche se di poco tecnicamente siamo ancora al 18 quindi spero vada bene comunque ^^"

Storia hurt/Comfort (più o meno) sulla coppia Berlino/Professore. Il titolo è osceno, ma è tardi e sono stanca e davvero la mia testolina non ha saputo partorire niente di meglio. Ce la vie.

È ambientata durante il viaggio a Mosca che Sergio e Andrés hanno fatto per cercare una cura per la malattia di Andrés; è durante questo viaggio che Sergio ha imparato il russo.
Queste informazioni le ho prese da un'intervista ad Alvaro Morte (l'attore del Professore).
Per le traduzioni italiano/russo, invece, diciamo tutti grazie a “Google translate”.

Grazie come sempre a chi continua a seguirmi ^^

[Questa storia partecipa al contest Feste, quel che voglio è... indetta da 6Misaki sul forum di EFP.]

Disclaimer: i personaggi e la storia di La casa di carta non mi appartengono e non ci guadagno nulla di materiale a scriverci su.

Buona lettura a tutti! ^_^



Nome autore: rhys89
Titolo storia: Solo “Buon Natale”
Fandom: La casa di carta
Coppia e/o personaggi: Berlino/Professore
Prompt (se presente): //
Note: ambientata durante il viaggio a Mosca che Sergio e Andrés hanno fatto per cercare una cura per la malattia di Andrés (è durante questo viaggio che Sergio ha imparato il russo); per le traduzioni, diciamo tutti grazie a “Google translate”.
Numero parole (contacaratteri.it): 500

Solo “Buon Natale”

 Le note allegre di Jingle Bell sembrano decisamente fuori luogo con quel testo in russo che per qualche motivo sembra nascondere una certa minaccia tra le righe. Secondo Sergio è una questione di pregiudizi che la società ti ha inculcato a tua insaputa, tu continui ad essere convinto che, con un accento del genere, anche un semplice “Buon Natale” ti metterebbe i brividi.
 Eppure sorridi. Sorridi per le assurde canzoni natalizie passate alla radio, sorridi dopo quel cenone della Vigilia a base di latte e biscotti perché fa davvero troppo freddo per mettere il naso fuori da questa stanza, e il servizio in camera non offre grosse alternative.
 Sorridi perché, nonostante siate a congelarvi ai confini del mondo, almeno siete insieme. Ancora, nonostante tutto e tutti. Siete insieme, tu e l’unica persona che tu abbia mai amato più di te stesso, e lo sarete fino alla fine dei tuoi giorni.
Non che manchi poi così tanto.
 «A che pensi?»
 La voce di Sergio ha lo stesso timbro educatamente curioso di quando era bambino. Sorridi di nuovo.
 «Pensavo che il prossimo Natale ce ne andiamo alle Hawaii» gli dici. «Sarà ugualmente inutile, ma almeno staremo al caldo…»
 Prima ancora che tu finisca la frase il suo volto diventa una maschera d’angoscia, e ti dai dello stupido per quel tuo maledetto vizio di non interporre un qualche filtro tra i tuoi pensieri cinici e ciò che ti esce di bocca.
Al contrario di te, Sergio è sempre stato fin troppo sensibile.
 Allunghi la mano per stringere la sua.
 «Scusa» mormori, cercando il suo sguardo. Lui abbozza un sorriso e scuote la testa.
 «No, avevi ragione… è stato un viaggio inutile. È a me che dispiace.»
 Gli stringi la mano più forte, in silenzio: lui ci aveva creduto davvero, che a Mosca avreste trovato una cura.
Aveva creduto di poterti salvare.
 Sergio ricambia la stretta e ti accarezza il dorso con il pollice. Respira a fondo, due volte, e infine alza di nuovo il viso su di te.
 «Beh, almeno sono riuscito a imparare un po’ di russo… era da tempo che mi incuriosiva.»
 Aggrotti le sopracciglia e lo guardi confuso.
 «Davvero?»
 Il sorriso malizioso che fa capolino sul volto di Sergio fa sorridere anche te.
 «Bugiardo» lo provochi, e quel sorriso si amplia.
 «Счастливого Рождества» sussurra.
Un brivido che non ha nulla a che vedere col freddo o con la paura ti percorre tutta la spina dorsale.
 «E quello cos’era?»
 Lo vedi stringersi nelle spalle.
 «Solo “Buon Natale”.»
 Assottigli lo sguardo e lo studi a lungo, poi sogghigni.
 «Dillo di nuovo…» mormori, avvicinandoti lentamente al suo viso.
 Sergio esita solo un istante.
 «Я тебя люблю» soffia di rimando, direttamente sulle tue labbra.
 Ed è un bacio leggero, una carezza gentile. Poi ti allontani dal suo volto quanto basta per guardarlo negli occhi.
 «Questo era diverso…»
 Sergio annuisce.
 «Era… era “ti amo”.»
 Sotto la barba, le guance si accendono appena d’imbarazzo. Sorridi intenerito e appoggi la fronte sulla sua.
 «Ti amo anch’io, Sergito.»



   
 
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