Anime & Manga > Boku no Hero Academia
Segui la storia  |       
Autore: Krestal    19/12/2018    3 recensioni
Ha diciannove anni, sa controllare il tempo, ha la miccia corta e poca voglia di impegnarsi. Quando Valerie Jenkins arriva alla Yuuei per uno scambio scolastico, riesce subito a fare amicizia con Aizawa Shota, complice una comune passione per i gatti. Valerie sa bene che la prima volta che combatterà davanti ai suoi compagni potrebbe stabilire se diventerà la sfigata del corso o qualcuno da ammirare. Sarebbe proprio un peccato se combattesse contro chi può annullarle il quirk, vero?
Storia ambientata durante il terzo anno di Eraserhead/Aizawa Shota e Present Mic/Hizashi Yamada
Eraserhead/Aizawa Shota x OC
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, Present Mic, Shōta Aizawa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Capitolo 10 - Il festival

 

“Stop.”

I polpacci le dolevano come se fossero stati in fiamme. La musica a tutto volume le rimbombava nelle orecchie. La pioggia, sospesa nell’aria, le bagnava la faccia mentre correva.

Ventidue secondi rimanenti. Rispetto ai dieci da cui era partita quando era arrivata alla Yuuei, erano un enorme traguardo, ma poteva fare di meglio. Nemuri la stava cronometrando seduta a centro campo.

Inspira, espira. Doveva andare più veloce. Gli occhiali erano appannati dalla pioggia. A ogni falcata, una parte di lei voleva solo fermarsi e stendersi sull’erba, ma non poteva.

Il conto dei secondi andò in negativo. Aveva imparato a trattenere l’impulso di lasciarsi andare e far ripartire il tempo. Gli insegnanti erano stati chiari: non doveva superare troppo il limite, o si sarebbe potuta sentire male.

Il giro del campo stava per terminare. Ancora un ultimo sforzo. Le tempie le pulsavano dolorsamente. Voleva solo lasciarsi andare, ma non era un’opzione.

Non appena il suo piede ebbe toccato la linea bianca, urlò: “Play!” E fece i passi necessari per svoltare sull’erba, quindi si accasciò a terra.

“Complimenti!” Urlò Nemuri, venendole incontro. “Hai battuto il tuo ultimo record! Sei stata— oh, perdi sangue dal naso.”

L’amica le porse un fazzoletto, che nel frattempo si era inumidito per la pioggia. Valerie lo prese e si pulì. “Mi avevano detto che sarebbe potuto succedere.”

“Vuoi che ti accompagni in infermeria?”

“No, no, tranquilla. Devi fare l’ultimo giro,” le disse Valerie, tirandosi su e abbozzando un sorriso.

“Sei sicura? Insomma, capisco che tu voglia arrivare preparata al festival, ma… Non ti starai un po’ autodistruggendo?” Nemuri si sedette sull’erba bagnata accanto a lei e le porse una bottiglietta d’acqua.

“Mi aiuta a non pensare, quindi è comunque meno dannoso del non farlo,” rispose Valerie con un’alzata di spalle.

Nemuri restò in silenzio per qualche istante. “E sei sicura che non pensarci sia la soluzione giusta?”

“Non parlerò con lui,” rispose Valerie, esasperata, capendo dove Nemuri sarebbe andata a parare.

“Beh, forse dovresti. Io ieri ho pranzato con lui, e…”

“Ah, ecco perché mi hai dato buca. Grazie mille.” Valerie sapeva che lo faceva con le migliori intenzioni del mondo, ma più insisteva e più le passava la voglia di rivolgergli anche solo un saluto.

“Sta malissimo anche lui.”

“Quanto mi dispiace,” disse Valerie con una tonnellata di sarcasmo.

“Le cose non sono andate come pensi,” iniziò a dire Nemuri, ma Valerie la interruppe.

“È un bugiardo. Può dirmi quello che vuole, non gli crederò.”

“Ho anche provato a contattare Kogane, ma non mi ha ancora risposto. Non so neppure se sta utilizzando il cellulare.”

Per fortuna, la scuola aveva preso immediatamente provvedimenti per punire Kogane. La classe aveva perlopiù supportato Valerie per l’accaduto, ma nonostante non ci fossero state molte conseguenze, restava comunque qualcosa di umiliante. “Ben venga. Che si goda la sospensione, quell’altra stronza.”

Nemuri sbuffò. “Come vuoi. Faccio l’ultimo giro e andiamo in infermeria.”


 

“Sei ancora lì? Alzati, su!”

Shota mugugnò un lamento e affondò ancora di più la testa nel cuscino, quando Mic tirò le tende, lasciando che la luce riempisse la stanza più di quanto lui avrebbe voluto.

“Mi avevi promesso che ci saremmo allenati,” insistette Mic. “Il festival è alle porte.”

“Ho cambiato idea, non ne ho voglia.”

Mic si sedette sul letto. “Dai, ti prego, da quanti giorni non ti alleni?”

Shota alzò le spalle. Non ne aveva idea.

“Quante ore hai dormito oggi?”

Altra alzata di spalle.

“Ti prego, alzati. Dobbiamo andare.”

“Mi rompi il cazzo solo perché ti senti responsabile,” biascicò Shota. Dopotutto, dal punto di vista di Mic, se lui non avesse lasciato Kogane non sarebbe successo niente di tutto ciò. Le cose sarebbero andate diversamente, certo, ma Shota non vedeva come lui potesse avere delle colpe.

“Ti rompo il cazzo perché mi sento responsabile e perché sei mio amico e mi preoccupo per te. Non credo che questo faccia di me una persona orribile.”

“Ti reputerò una persona un po’ meno orribile se mi lasci dormire.”

“Vuoi che lei ti veda in questo stato?”

“Non mi importa.”

Mic sospirò e gli si avvicinò. Era visibilmente preoccupato. “Per favore. Mi sto preoccupando per te. Non voglio chiamare tuo padre, ma se continuerai così mi ritroverò costretto a farlo.”

Ecco, quello sarebbe stato uno schifo. Suo padre aveva già abbastanza problemi anche senza sapere che suo figlio stava male, cosa per cui si sarebbe sicuramente sentito responsabile. “Come vuoi.”



 

Valerie si era allenata. Aveva fatto progressi. Probabilmente, stando a sentire chi le stava intorno, si era sforzata molto più del dovuto, ma andava bene così.

Per la prima volta dopo giorni e giorni, si sentiva euforica mentre camminava accanto ai suoi compagni, entrando nello stadio, poco prima di iniziare il festival sportivo. Avrebbe voluto avere un paio di cuffie per limitare il casino, ma era vietato portare qualsiasi cosa. Anche gli occhiali da vista erano stati classificati come vietati, a causa delle funzioni aggiuntive, e aveva dovuto mettere le lenti a contatto.

La voce commossa di Kobayashi riempiva lo stadio. “Guardateli, non sono bellissimi, quelli della terza A? Fate un bell’applauso a tutti loro!”

Lo stadio era pieno. Valerie sapeva bene che gli occhi di tutti sarebbero stati sugli studenti della sezione eroi. Lei stessa aveva guardato il festival più di una volta, e sapeva bene che in genere erano loro ad avere la meglio.

“Facciamo un bell’applauso anche a quelli della sezione B,” urlò il professore. A giudicare dalla voce, sembrava sul punto di piangere.

Quelli della A si radunarono in un punto laterale dello stadio, mentre entravano le altre sezioni.

“Quanto bisognerà aspettare?” Chiese Valerie a Nemuri. Non vedeva l’ora di iniziare, detestava le attese.

Nemuri fece spallucce. “Non lo so, ma non credo che ci vorrà molto. Spero.”

“Non ci giurare,” intervenne Mic. “Quest’anno presenta Nezu.”

“Oh.” Nemuri parve improvvisamente sconfortata.

Valerie poteva intuirne il motivo. Non era raro che il professor Nezu si perdesse in più cerimonie e chiacchiere del dovuto.

“Ora che vi ho presentato tutti i miei ragazzi, lascio la parola al professor Nezu, coordinatore della terza A!”

“Preparati,” disse Mic a Valerie.

Valerie si irrigidì, vedendo che accanto a Mic c’era Aizawa, che però non la stava guardando. Le sue occhiaie sembravano più profonde del solito, i suoi capelli più spettinati. Non era esattamente al top.

Nezu iniziò a fare un discorso sull’importanza di quella competizione, sui progressi fatti dagli studenti e su altra roba che Valerie non sarebbe riuscita ad ascoltare con la dovuta attenzione. Guardandosi intorno, notò di non essere l’unica che faticava a mantenere la concentrazione.

“...E per finire, vorrei presentare la prima prova in cui si cimenteranno gli studenti. La corsa a tre gambe!”

Il nome della prova comparve alle spalle del professore, su un megaschermo.

Quella non era una buona cosa, pensò Valerie. Si era allenata, certo, ma la corsa era comunque qualcosa in cui non eccelleva, e avrebbe dovuto collaborare con qualcuno.

“Gli studenti dovranno scegliere un compagno. Bisognerà legare la gamba destra di uno dei due membri alla gamba sinistra dell’altro. Vi bloccheremo in modo sufficiente da impedire che vi liberiate in maniera accidentale, ma se qualcuno rimuoverà in modo intenzionale le speciali corde che verranno utilizzate, sarà squalificato dalla prova insieme al compagno.”

Gli studenti avevano già iniziato a parlare tra loro, proponendo e rifiutando alleanze.

“Si tratta di una prova che spingerà gli studenti a coordinarsi con qualcuno con un quirk sinergico al proprio, ma non solo: per giungere alla fase successiva sarà sufficiente una buona collaborazione unita a doti atletiche. Avete cinque minuti per formare le coppie e recarvi dagli addetti per essere legati! Se allo scadere del tempo sarete ancora da soli, le coppie saranno sorteggiate. Buona fortuna!”

Alle spalle di Nezu comparve un timer. Gli studenti esplosero in un vociare confuso. Valerie iniziò a guardarsi intorno. Chi diavolo poteva voler fare coppia con una che poteva controllare il tempo solo per se stessa? Sarebbe stata del tutto inutile.

“Facciamo coppia?” Sentì dire a Mic.

Aizawa annuì con poca convinzione. “Come vuoi.”

“Valerie, forse ho un’idea,” disse Nemuri, appoggiando una mano sulla spalla di Valerie. “Vuoi fare coppia con me?”

Valerie guardò l’amica. Forse non era la più saggia delle scelte, avrebbe potuto rifletterci meglio, ma le sorrise e annuì. “Certo. Dimmi cosa hai in mente.”



 

Le posizioni di partenza vennero sorteggiate, visto che gli studenti erano troppi e sarebbe stato impossibile farli partire da una singola linea. Valerie e Nemuri finirono in una posizione laterale nella metà del gruppo.

L’inizio della corsa dipendeva da Valerie. Poi sarebbe stato il turno di Nemuri, ma se Valerie avesse sbagliato qualcosa sarebbero state fregate. Sarebbe stato tutto più facile se avesse usato la sua nuova tecnica, ma voleva conservarla per avere l’effetto sorpresa.

Poteva farcela.

“Pronti…”

Nemuri si fidava di lei. Non ne andava solo di se stessa, ma anche di un’amica.

“Partenza…”

Valerie inspirò a fondo. Ce l’avrebbe fatta.

“Via!”

Valerie iniziò a camminare insieme a Nemuri. Ricevevano spallate da ogni lato, mentre la folla cominciava a diradarsi. Alle due servì qualche secondo per capire come coordinarsi e avanzare.

Se fosse stato per Valerie, avrebbe subito fatto quello che doveva fare, ma aveva deciso di affidarsi alle capacità di giudizio di Nemuri. Dovevano aspettare di avere un percorso tra la gente, perché mettere in atto il piano in una folla troppo compatta sarebbe stato molto più difficile.

“Spostiamoci a lato,” le disse Nemuri, scorgendo una via.

Valerie annuì e la seguì.

Nemuri teneva gli occhi fissi davanti a sè. “Affretta il passo, se riesci.”

“Posso farcela.”

Dovevano portarsi un po’ più avanti. Qualcuno aveva già iniziato a usare il proprio quirk per distanziarsi dal gruppo. Lo avevano messo in conto, non potevano bloccare chi aveva unicità per rendersi più veloce, come Iida, che in qualche modo stava riuscendo a coordinare la spinta nelle braccia pur avendo Sanda che correva con lui. Davanti a loro si estendeva un lungo tratto sterrato, leggermente curvo, che circondava lo stadio. Più avanti, qualcosa che per il momento non era il caso di considerare.

Valerie cominciava ad agitarsi. Non stavano aspettando troppo? “Nemuri, quanto…”

“Adesso!”

Valerie e Nemuri inchiodarono. Nemuri appoggiò la schiena a quella di Valerie, quindi piegò i gomiti in modo che Valerie potesse intrecciare le braccia alle sue. Valerie piegò la schiena in avanti, in modo da sollevare Nemuri. Era pur sempre una persona adulta, ma era magra e leggera.

“Stop!”

Il silenzio avvolse Valerie. Dio, quanto era rilassante. Però, iniziò subito a muoversi più in fretta che poteva per portarsi avanti al gruppo. Cercò di scandire i secondi con il respiro, ma era solo una precauzione ulteriore — ormai aveva capito qual era il limite.

Ogni muscolo del corpo sembrava dolerle per lo sforzo — quanti chili pesava, Nemuri? Cinquantacinque? Sessanta? — ma proseguiva. Capì in fretta che sarebbe arrivata quasi in testa al gruppo, ma avrebbe comunque avuto almeno tre coppie davanti a sé. Andava bene così, però.

Lei e Nemuri avevano concordato che non doveva sforzarsi. Era plausibile che qualcuno potesse spazzare in fretta la nube del profumo di Nemuri, quindi era una mossa che le avrebbe avvantaggiate, ma non era decisiva. Meglio conservare le energie per dopo.

Quando Valerie sentì di essere al limite, lasciò andare Nemuri e urlò: “Play!” Poi inspirò più a fondo che poteva.

Nemuri ebbe la prontezza che serviva. Si tirò giù la lampo della maglietta, quindi intorno a lei si espanse una nube di profumo, mentre avevano già ricominciato a correre. Valerie le porse la mano per battere il cinque mentre tratteneva il respiro fino a stare male. Dietro di loro, Valerie udì gente cadere a terra e altri che dicevano di stare attenti. Le parve anche di sentire la voce di Aizawa.

“Ora puoi respirare,” le disse Nemuri.

Valerie inspirò con un “Aahhh” liberatorio.

Nemuri si voltò. “Qualcuno ha già tolto di mezzo la nube, ma un bel po’ di gente si è addormentata. E posso riutilizzare il trucco, fino a quando restiamo davanti.”

“Dipende da dove scegliamo di andare,” le disse Valerie. “E dobbiamo decidere in fretta.”

Davanti a loro, il percorso si divideva in tre. Dal lato interno, terreno montuoso molto ripido. Al centro, quella che sembrava essere una foresta. All’esterno, una distesa d’acqua larga come una piscina olimpionica.

“Proposte?” Domandò Nemuri. Il momento della scelta si stava avvicinando. “La montagna è sicuramente il percorso più breve.”

“Sì, ma in acqua potrei trasportarti con meno problemi,” fece notare Valerie, ripensando alla sfida alla USJ. “Forse ne vale la pena.”

“Hai ragione. Ora per quanto tempo riesci a bloccare il tempo? E quanto ti serve per ricaricarti?”

“Venti secondi di stop circa, otto per poterlo rifare.”

“A occhio, mi sembra conveniente. Però io non potrò usare il quirk se non a brevissimo raggio.”

“Vedi tu,” disse Valerie. Avrebbe avuto di nuovo la responsabilità anche di Nemuri. L’idea la agitava un po’, ma poteva farcela. “A me va bene anche non farlo.”

“Mi fido di te. Andiamo.”



 

“Te l’avevo detto che dovevo annullare il quirk di Valerie,” si lamentò Shota, mentre scavalcavano l’ennesimo tizio addormentato.

“Sai bene che sarebbe stato un casino, nella folla,” gli rispose Mic mentre ricominciavano a correre con il percorso sgombro dalla gente a terra. “Per fortuna hai avuto la prontezza di dirmi di non respirare.”

“Immaginavo che avrebbero inventato qualcosa. Da che parte andiamo?”

“Non lo so. La montagna è la via più breve…”

“Quindi sarà quella più difficile. Sappiamo entrambi nuotare bene, credo che sarà sufficiente.” Shota stimava che davanti a loro fossero passate tra le otto e le dodici persone. Molti studenti avevano quirk del tutto inutili ad andare veloci, quindi come era stato detto da Nezu sarebbe stata sufficiente una buona forma fisica.

“Non lo dici solo perché Valerie è andata di lì, vero?”

Shota si distrasse per un istante, perdendo la coordinazione con Mic e rischiando di finire a terra, ma l’amico glielo impedì. “Certo che no.” Era assurdo, non era stato influenzato neanche un po’ da quella cosa, almeno credeva.

Valerie e Nemuri erano davanti a lui, si erano tuffate. Erano comunque avversarie, ed era facile intuire cosa stava facendo Valerie, quindi Shota la guardò e utilizzò il quirk.

“Stop,” la sentì urlare, seguito da “Oh, vaffanculo!”

Aizawa e Mic si tuffarono e cominciarono a nuotare, superando Valerie e Nemuri.

“Stop!”

Le due ricomparvero una decina di metri più avanti rispetto a loro. O Valerie era diventata più veloce, oppure aveva aumentato la durata del blocco. Ora che era di nuovo davanti a lui, però, poteva usare l’erasure.

Sentì Nemuri urlare e scomparire sott’acqua un attimo dopo, trascinando giù anche Valerie.

“Che cazzo è successo?” Domandò Mic, fermandosi e costringendo Shota a fare altrettanto.

Shota andò sott’acqua. Un tentacolo meccanico aveva afferrato la gamba di Nemuri. Vide le due ragazze intente a prenderlo a pugni e strapparlo con le dita, quello lasciò la presa dopo poco. Non era un ostacolo fatto per costringerli a combattere, ma per costringerli a farsi furbi.

Shota riemerse, seguito da Nemuri e Valerie poco dopo. Alcuni li avevano già superati, altri li stavano raggiungendo.

“Mic, mi è venuta un’idea. Devi usare il tuo quirk.”

Mic guardò Shota con gli occhi sgranati. “Sei pazzo? Sei troppo vicino, ti farai male anche tu!”

Shota gli sorrise. “Non se oltre a mettermi le mani sulle orecchie vado sott’acqua.”

Mic sorrise a sua volta e annuì.

Shota si portò le mani alle orecchie e si immerse. Nonostante tutto, l’urlo di Mic gli fece comunque fischiare i timpani. Riemerse e ripresero a nuotare. Aveva funzionato, un sacco di gente stava urlando per il fastidio.

“Devi farlo a intervalli irregolari,” disse a Mic. “In questo modo non potranno prevederlo. Dammi una gomitata ogni volta che stai per farlo.”

“Sei un genio, amico mio.”



 

Valerie e Nemuri erano state superate. Valerie usò lo stop, concedendosi qualche secondo per riprendersi, quindi cominciò a nuotare trascinando Nemuri per i secondi rimanenti. Il fondo della piscina era sgombro, quindi quei maledetti tentacoli dovevano saltare fuori solo quando attaccavano qualcuno.

Rimanere dietro ad Aizawa e Hizashi poteva essere una scelta saggia, visto che stare davanti avrebbe significato essere maggiormente vulnerabile a entrambi, ma non le importava: doveva batterli.

“Play.”

Valerie vide Aizawa e Hizashi venire sbalzati verso sinistra. Nemuri tirò su la testa e disse: “Credo che ci siano dei vortici.”

“Non è un problema, peggio per loro.” Tre, due, uno, zero. “Stop.” Valerie iniziava a sentirsi stanca, ma doveva andare avanti. Superò i due compagni. A occhio, mancava solo un centinaio di metri al bordo della piscina. “Play.”

Valerie si sentì tirare verso il fondo. Non ebbe la prontezza di riflessi per togliere subito di mezzo il tentacolo, ma Nemuri glielo tolse tirando con forza. “Ancora uno sforzo,” le disse l’amica, quando riemersero.

Un altro degli urli di Mic riempì l’aria. Valerie si portò le mani sulle orecchie premendo con forza, Nemuri si buttò in acqua e tirò giù anche Valerie, prendendola per un braccio.

“Sott’acqua il suono è meno forte,” le disse poi.

“Fino a quando ci sono dietro non ha senso provare a usare il quirk, Aizawa mi bloccherebbe.”

“Veramente ci hanno superate,” le disse Nemuri. Aizawa e Hizashi si stavano tirando fuori dall’acqua.

“Oh, che palle.”

Mic si voltò verso la piscina.

“Giù!” Le disse Nemuri.

Stavolta, Valerie andò in acqua. Nemuri aveva avuto ragione.

Quando si furono issate a terra, Nemuri la aiutò a rialzarsi e ricominciarono a correre, appesantite dai vestiti bagnati.

“Nemuri, prendimi per mano,” le disse Valerie.

“Cosa?” L’amica parve perplessa.

“Fidati di me.”

Nemuri lo fece. I tre percorsi stavano confluendo in un’unica strada che svoltava di nuovo all’interno dello stadio. Davanti a loro avevano altre quattro coppie di persone, oltre ad Aizawa e Hizashi, e non potevano avere idea di quanti ne fossero già arrivati.

Le lezioni con Nezu erano servite a qualcosa. Valerie cercò di visualizzare una bolla invisibile intorno a sé e di estenderla su Nemuri. “Stop.”

“Cosa?!” Nemuri aveva gli occhi e la bocca spalancati per lo stupore, mentre continuavano a correre superando gente paralizzata. “Come puoi farlo?”

“Poi te lo spiego,” le disse Valerie. Lo svantaggio era che in due era molto più faticoso. Si sforzò per qualche secondo in più, sentendo una fitta alla tempia sinistra. “Play.”

“Incredibile! Nemuri e Jenkins hanno recuperato un sacco di posizioni!” Sentì dire all’annunciatore.

Lo svantaggio era che erano di nuovo davanti ad Aizawa, anche se di pochi metri. Quindi niente quirk, anche se in ogni caso aveva bisogno di una pausa prolungata per l’uso doppio. Arrivarono alla svolta, ormai mancavano poche decine di metri. Aizawa e Hizashi le superarono. Vide i capelli di Aizawa riabbassarsi, quindi ne ebbe la conferma: aveva usato il quirk tutto il tempo.

Valerie prese la mano di Nemuri. “Stop.” Avrebbe voluto avere più fiato per spiegarle che ci teneva ad arrivare prima di loro, che era passato troppo poco tempo dall’ultimo stop e che stava sfidando i propri limiti. “Veloce!”

Le tempie le mandarono una fitta talmente dolorosa da costringerla a chiudere gli occhi. Valerie si sentiva come se il cervello e gli occhi stessero per scoppiare.

“Valerie, sei sicura di…”

Ancora dieci metri. Anche respirare stava diventando difficile.

Cinque. Quattro. Tre, due.

“Valerie, stai sanguinando!”

“Play!”

“Jenkins e Nemuri si classificano in quinta posizione!”

Valerie si portò le mani alle tempie e tossì, esultando allo stesso tempo. Si accasciò a lato della pista, in ginocchio. Nemuri le stava dicendo qualcosa, ma non l’aveva ascoltata.

L’amica le si piazzò davanti e le prese la faccia tra le mani. “Valerie, mi senti? Stai sanguinando un sacco!”

Valerie abbassò lo sguardo. L’uniforme della Yuuei non era più soltanto bagnata per la nuotata, ma anche intrisa di sangue.

__________________________
L'angolo dell'autrice
Eccoci arrivati alla parte del festival! u.u
Questo capitolo, così come i prossimi, è stato molto divertente da scrivere. Ci sono state varie discussioni tra me e il mio ragazzo in cui gli ho rotto le scatole blaterando delle prove, cercando di gestirle in modo sensato. Questo è il risultato (una parte, essendo solo il primo capitolo dedicato al festival). Per fortuna anche lui adora la serie!
Per il resto, che dire? Valerie ha la tendenza a strafare senza preoccuparsi troppo delle conseguenze, e questo è il risultato.
Spoiler: nel prossimo capitolo (o in quello successivo, devo ancora capire come dividerli) salterà fuori un personaggio che si è visto nella serie, ma non è All Might, e avrà un ruolo importante. Chi potrebbe essere secondo voi? Via alle scommesse! Indizio: ha la stessa età di Mic, Aizawa e Nemuri.
Come sempre, grazie grazie grazie a chi recensisce. Ho smesso temporaneamente di rispondere alle recensioni perché sono parecchio giù di corda e impegnata e tendo a passare poco tempo qui sul sito, ma vi leggo e vi apprezzo sempre. Grazie <3
Alla prossima settimana ^__^
   
 
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Boku no Hero Academia / Vai alla pagina dell'autore: Krestal