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Autore: Selene_ag    22/12/2018    0 recensioni
"Non so il suo vero nome. Non so niente di lei. So soltanto che ne sono follemente innamorato, sin dal primo istante in cui l’ho vista. Succede all’improvviso, quando meno me lo aspetto."
Si sa: l'amore colpisce quando meno ce lo aspettiamo, come un fulmine a ciel sereno, magari proprio nel momento in cui siamo più vulnerabili. Ed è esattamente quello che succede al nostro protagonista. Un amore improvviso ma tanto intenso da pervadergli la mente. Come reagirà? Riuscirà a sottrarsi alla forza dell'amore o cederà alla sua magia?
Genere: Generale, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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– Celeste –
 
Non so il suo vero nome. Non so niente di lei. So soltanto che ne sono follemente innamorato, sin dal primo istante in cui l’ho vista. Succede all’improvviso, quando meno me lo aspetto. Prima d’ora, non ho mai voluto credere al colpo di fulmine. Sono scemenze da romanzi rosa, frottole da adolescenti depresse, mi sono sempre detto. Eppure, quando balza sull’autobus un attimo prima che le porte si chiudano, vengo folgorato in pieno. Non saprei spiegare in altro modo quello che provo nelle viscere, sulla pelle, in ogni centimetro del mio corpo.
È tardi, sto tornando a casa dopo una serata brava. Penso che forse avrei potuto fare a meno di bere quell’ultimo drink. Si noterà tanto che sono ubriaco? Spero di no. Cosa ci fa una ragazza così bella da sola a quest’ora sull’autobus? Non riesco a toglierle gli occhi di dosso.  D’un tratto, non vedo altro che lei. Tutto il resto, svanito nel nulla. Mi stropiccio gli occhi, li riapro. Solo lei, all’altro capo dell’autobus. Indossa un sottile foulard del colore del cielo. Celeste, per l’appunto. Con un rapido e fluido gesto della mano sposta indietro i ricci castani che le ricadono davanti agli occhi. Occhi grigi come le nubi cariche di pioggia. Occhi che per una fortuita coincidenza guardano nella mia direzione, per poi distogliersi rapidamente, una frazione di secondo dopo. È un sorriso quello che le si dipinge sul volto? Non sono più certo di potermi fidare dei miei sensi. È pallida, un po’ sciupata, ma è bellissima. Il mio cuore palpita a ritmo frenetico, ne sento l’eco martellante in gola, alle tempie. Mi sembra di essere su un altro pianeta. Mi sembra di galleggiare a mezz’aria. Poi piombo bruscamente al suolo. L’autobus ha sbandato un po’ all’ultima curva, provocandomi un accesso di nausea. Sì, avrei dovuto decisamente evitare l’ultimo drink. Dove diavolo siamo arrivati? Sembra passata un’eternità. Celeste è ancora lì, per mia fortuna. È una mia impressione o mi ha rivolto un altro sguardo? Un respiro profondo. Sarà meglio che mi alzi e scenda alla prossima fermata. Questo autista mi sta facendo salire il nervoso, oltre che la nausea. Non dovrebbe mancare molto, no? Posso farmela a piedi, o prendere un po’ d’aria in attesa del prossimo autobus. Barcollo verso la porta posteriore. L’autobus rallenta, si ferma, le porte si aprono. Scendo, cercando di non perdere l’equilibrio. L’aria fresca mi investe il volto. Respiro a pieni polmoni. Ora va meglio. Mi volto a destra, poi a sinistra. So dove mi trovo, sarei dovuto scendere un paio di fermate prima, ma so ritrovare la strada, sarà un quarto d’ora a piedi. Mentre cammino non faccio che pensare a lei, a Celeste. È buffo, e un po’ ridicolo. È molto probabile che non la riveda mai più, eppure il suo viso angelico è stampato nella mia mente con inchiostro indelebile, nonostante l’alcool che ho in circolo. Mi guardo intorno. Con la coda dell’occhio mi sembra di scorgere una scia celeste fluttuare poco più indietro. Devo essere impazzito, se comincio ad avere anche le allucinazioni. Ecco finalmente il portone di casa. Non vedo l’ora di potermi addormentare nel mio letto. Con le ultime forze a mia disposizione mi trascino in camera mia e mi butto sulle coperte senza neanche scostarle, con ancora i vestiti addosso. La stanchezza e gli ultimi fumi dell’alcool mi fanno sprofondare nel sonno in un vortice che ha il colore del cielo e profuma di violetta …
 
Un raggio di sole penetra tra le tende e raggiunge il mio viso, svegliandomi. Diamine, che mal di testa. Mi rendo conto di essere in pieni postumi. Non ricordo un accidenti della sera prima. Ho qualche reminescenza di essere uscito dal locale, di aver preso l’autobus, poco altro. Mi libero delle coperte e mi accorgo di essere in mutande. Strano, non ricordo di aver tolto i vestiti, ma d’altro canto non posso fidarmi troppo della mia memoria, in questo momento. E poi eccoli lì, sulla sedia. Buffo, sono più in ordine di quanto avrei immaginato. Getto un’occhiata intorno nella stanza. Sembra tutto nella norma, tranne che… Qualcosa stona, oltre ai vestiti in ordine sulla sedia. Non capisco subito che cosa è. Ma una volta notato, non riesco a togliermelo dalla testa. Un profumo leggerissimo, quasi impercettibile, pervade la stanza. Non è intenso, ma è penetrante nella sua delicatezza. Violetta, ecco che cos’è, profumo di violetta. Alla mia mente affiorano lentamente le immagini della notte precedente. Celeste. Come avessi ricevuto un pugno nello stomaco, ricado sul letto piegato in due, il cuore che mi martella in petto. Quel profumo mi annebbia la vista. Ricordo di essere arrivato a casa. Ero da solo? Ricordo di essere entrato in camera mia. Non ero da solo. Profumo di violetta. Mi accarezza in tutto il corpo, mi avvolge, mi coccola. Una sensazione di piacere così intensa da stordirmi. Mi abbandono al suo tocco, mi lascio cullare finché tutto svanisce nel mondo dei sogni. Adesso ho il respiro affannoso. Non può essere vero. Non può essere successo sul serio. Mi sto sbagliando. È tutto così confuso. Eppure sento ancora quel profumo, ed è così reale. Le tempie mi pulsano. Il cuore sta per esplodermi nel petto. Butto all’aria le coperte, rovisto fra le pieghe, fra i grovigli. E poi lo trovo, il foulard. Celeste.
 
 
 
* L’angolo delle riflessioni *
Ciao a tutti i miei lettori! Sono molto felice di aver pubblicato questa storia, che come tutte le altre è solo un esperimento, per ora. Ho colto al volo l’ispirazione di un momento e ho scritto di getto queste poche parole. Sto provando a cimentarmi in un po’ di stili e contesti diversi, per sceglierne uno che mi si addica di più. Per questo mi farebbe enormemente piacere che cosa ne pensano i miei lettori. Non esitate a commentare qualsiasi cosa vi passi per la testa. Grazie infinite per avermi dedicato il vostro tempo. Alla prossima,
– Selene_ag –
   
 
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