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Autore: MissRosalie42    23/12/2018    1 recensioni
Skam Italia.
Il titolo, Aspettando Marzo, spiega proprio perché la sto scrivendo. Pubblicherò un capitolo al giorno, fino a marzo, come se fossero clip, parlando di come la vita andrà avanti per tutti i personaggi, da un punto di vista esterno, quindi saranno tutti protagonisti a capitoli alterni.
Cercherò di non fare spoiler per chi non ha visto Skam norvegese.
Coppie che troverete sicuramente: Martino e Niccolò, Giovanni e Eva, Eleonora e Edoardo, Elia e Filippo, ma ce ne saranno anche altre (ad esempio penso di aggiungere Silvia e Luchino).
Genere: Commedia, Fluff, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Altri
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo due
L'ora del tè
22 dicembre


Martino fece un respiro profondo.
Poi un altro.
Poi un altro ancora.
Fissava la porta chiusa di casa Fares, con i pugni stretti nascosti nelle tasche del giubbotto e spostando il peso da un 
piede all'altro. 
Se c'era mai stata una volta in cui era stato più nervoso di così, non la ricordava.
Aveva già incontrato la madre di Niccolò, ma stavolta era diverso.
Stavolta sembrava una presentazione ufficiale, e adesso lui sapeva dei disturbi di Nico, e la signora Fares sapeva che lui 
sapeva, e quindi forse se ne sarebbe parlato? E cosa mai avrebbe potuto dire Martino sull'argomento? Si era informato il 
più possibile, ma aveva ancora tanto da imparare, e aveva paura di fare la figura dello sciocco.
Fece un ultimo respiro, poi finalmente bussò.
Ad aprirgli la porta fu il suo sorridente ragazzo.
"Ciao" lo salutò Nico, e subito si sporse per dargli un bacio.
Marti gli posò la mano sulla guancia e gliela accarezzò con il pollice. "Ciao" rispose quando si separarono, e poi, quasi 
con orrore, notò la signora Fares alle spalle del figlio.
Di sicuro quel pomeriggio non sarebbe potuto iniziare in maniera più imbarazzante.
Però la signora Fares sembrava serena. Era vestita di tutto punto e se ne stava al centro della stanza con le spalle dritte 
e le mani unite, ma un leggerissimo sorriso le velava le labbra.
"Buonasera, signora Fares" la salutò subito, sfilandosi di fretta il cappello dalla testa.
"Buonasera. Prego, accomodati" disse la donna, cominciando a fare strada verso la cucina.
Martino scambiò uno sguardo con Niccolò e si rilassò un poco, perché lo vide sorridere tranquillo. 
Si tolse giubbotto e sciarpa, che Nico gli sequestrò subito per appenderli all'ingresso, e si avviò. Conosceva bene la casa.
La tavola era apparecchiata di tutto punto per il tè delle cinque, come se fossero a Buckingham Palace. C'erano tre teiere 
con tre infusi diversi, tazze, almeno cinque tipologie di biscotti, latte, zucchero, e persino una torta fatta in casa.
Martino sentì il profumo del caffè e volse lo sguardo ai fornelli, dove c'era una grossa caffettiera.
Non era sicuro di essere riuscito a trattenere lo stupore, e infatti Niccolò scoppiò a ridere.
"Le avevo detto che stava esagerando" disse.
La signora Fares lanciò un'occhiataccia al figlio, però poi si rivolse a Martino. "Ci tenevo a fare buona impressione. Ho 
paura che il nostro primo incontro non sia stato dei più piacevoli, e volevo farmi perdonare." Addirittura fece un sorriso.
"Grazie, signora Fares, non ce n'era bisogno" replicò Marti, un po' imbarazzato.
"Chiamami pure Anna."
"Oh, non credo di poterlo fare" disse in uno slancio di sincerità, che provocò le risa sia di Nico che della madre.
Questo ruppe un po' il ghiaccio, e trascorsero la mezz'ora successiva a bere tè e chiacchierare.
Niccolò aveva già raccontato tutto di Martino alla madre, ma lei gli fece comunque molte domande, soprattutto sulla scuola 
e sulle sue passioni. Martino si ritrovò per la prima volta ad ammettere a voce alta di quanto gli piacesse lavorare al 
programma della radio, e che stava prendendo seriamente in considerazione l'idea di trasformarlo in un mestiere.
"Davvero?" Nico lo guardò sorridendo dolcemente. Era una novità per lui, ma pensandoci bene sembrava proprio una cosa 'da 
Martino'. Con la radio della scuola era bravo, e lui, che era forse l'unico ad ascoltare la rubrica di Marti e Sana, 
aveva intuito l'impegno e la passione con cui ci lavorava ultimamente.
Marti rispose con un sorriso e la signora Fares si sentì di troppo. Martino le sembrava un bravissimo ragazzo ed era molto 
pentita di come si era comportata con lui solo pochi giorni prima. Purtroppo all'epoca non aveva ancora capito bene la 
situazione e quali fossero i sentimenti del figlio. Adesso, però, era pronta a rimediare. Se Niccolò aveva scelto questo 
Martino, ci doveva essere un motivo. Soprattutto, un motivo doveva esserci se Martino era rimasto nonostante il disturbo 
di Nico. 
In quel momento si sentì la porta d'ingresso aprirsi.
"Dev'essere rientrato tuo padre" disse la signora Fares, con un'occhiata al figlio.
Il signor Fares li raggiunse in cucina mentre ancora si stava togliendo il cappotto.
"Oh, tu devi essere Martino!" esclamò con un gran sorriso, tendendo la mano all'ospite e presentandosi.
Martino ricambiò sia il sorriso che la stretta di mano. La somiglianza di Nico con il padre era impressionante, non se lo
era aspettato.
"Tesoro, vieni un secondo di là con me?" disse il signor Fares alla moglie, poi aggiunse: "Cose di lavoro" come a voler 
rassicurare i ragazzi.
Appena i genitori furono spariti alla vista, Niccolò si avvicinò subito per dare un bacio al suo rosso preferito.
"Troppo imbarazzante?" gli domandò.
"Per la verità no, mi aspettavo peggio" rispose Martino, tirando fuori il cellulare. Prima gli era arrivato un messaggio, 
ma non lo aveva letto per non essere maleducato.
Era di Filippo. Diceva: Comunque ieri mi sono scordato di dirti che il tuo amico Elia è un gran figo
Marti gli rispose velocemente: Mi dispiace, ti è andata male, gli piacciono le ragazze.
E la risposta gli arrivò un istante dopo. Vedremo, con una faccina ammiccante.
Marti alzò gli occhi al cielo e gli sfuggì una risata, poi girò il telefono per far leggere la conversazione a Nico, che 
rise a sua volta, proprio mentre i signori Fares tornavano in cucina.
"Allora, di cosa parlavate di bello?" chiese il padre di Niccolò allegramente, prendendo posto.

Fine capitolo due.

(Questo capitolo ovviamente è ambientato nella giornata di ieri quindi stasera cercherò di pubblicare quello ambientato oggi per mettermi in pari. Spero vi sia piaciuto!)
   
 
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