Eccomi qui,
Spero che questo piccolo pensierino possa piacerti e strapparti qualche risata come le ha strappate a me mentre le scrivevo.
Codesta cosa è un insieme di dieci drabbles che racconta sprazzi di vita quotidiana e di convivenza (il titolo è proprio antisgamo XD) dei nostri senior preferiti.
Ancora tanti auguri di buon Natale Giorgia :3
Fandom: Haikyuu!
Personaggi: Matsukawa Issei, Oikawa Tooru, Hanamaki Takehiro & Iwaizumi Hajime.
Coppie: MatsuHana, IwaOi.
Parole: 1.124.
*ringrazio Jinko per aver corretto la storia.
Non sempre la convivenza è tutta rose e fiori
I. Birra.
Iwaizumi tolse a Oikawa la lattina di birra che stava tenendo in mano, facendolo barcollare e rischiare così di cadere.
«Cattivo Iwa-chan! Abbiamo il diritto di festeggiare per aver passato la prima sessione d’esame della nostra vita!» biascicò, cercando di riprendersi la bevanda.
Tooru non rispose, troppo concentrato a recuperare la lattina; gli si strusciò addosso, felino, nel suo fallimentare tentativo.
Rimasti zitti fino a quel momento, Matsukawa e Hanamaki scoppiarono a ridere, colpevoli di aver proposto quell’uscita “innocente”.
Sentendoli, Hajime li fulminò con lo sguardo. L’avrebbero pagata cara entrambi.
II. Boxer.
Sarebbe stato di certo una splendida rivincita se Hajime non fosse rincasato prima del solito e l’avesse colto con le mani nel sacco.
Inevitabile aggiungere che dovette ricomprare loro ogni singolo paio distrutto.
III. Carte.
«Va al diavolo Mattsun, hai barato!» bofonchiò Iwaizumi indispettito.
«Non è colpa mia se non sapete né giocare né bleffare – sorrise sornione e incrociò le mani dietro la testa – e poi hai scommesso, mantieni la tua parola».
Infastidito, Hajime lo assecondò.
Ottenuto quello che voleva, tornò a osservare Takahiro che se ne stava nudo in piedi di fronte a loro rosso come un peperone.
“Barare” non gli serviva di certo per vedere Hanamaki nudo, ma per farlo arrossire ne valeva sempre la pena.
IV. Lezioni.
La panna, soffice, stava ricoprendo tutto – compreso lui – tranne che il dolce.
Si passò una mano sugli occhi e fece un respiro profondo «Per quale inspiegabile ragione stai guarnendo me con la panna invece che la torta, Mattsun?».
«Semplice: in questo modo posso assaggiarti meglio! Che ne dici di togliere i pantaloni? Così proseguo con il mio lavoro» Issei accompagnò quelle parole con un occhiolino, cosa che fece avvampare Takahiro.
Ogni scusa era buona, dopotutto.
V. Videogiochi.
«Arrivare primi in un gioco che conosci a memoria è barare, Tooru» affermò Makki, il joystick posato sulle gambe.
«Andiamo, sappiamo perché l’ha scelto, Takahiro. Far scontare una penitenza di proposito al mio fidanzato? Barerei anch’io, se ne avessi bisogno».
«Oh quanto siete crudeli voi due, non è colpa mia se Iwa-chan perde sempre a questo gioco!» protestò Oikawa.
«Andate al diavolo tu e gli alieni, Bakakawa! Non urlerò “Tooru ti amo” per tutta l’università!».
VI. Sport.
Giocare in squadre diverse era stata una sfida per loro, abituati ormai al ritmo di gioco costruito con la Seijou. Essere sul campo, dall’altra parte della rete rispetto a Oikawa, diede a Issei una carica d’energia nuova.
Oikawa, ricambiò lo sguardo, pronto a lottare per ogni punto «Vedremo Mattsun, il vincitore sarà chi riuscirà a sfruttare le debolezze dell’altro a suo vantaggio». Lo ascoltò, tornando poi alla sua postazione. Non sarebbe stato semplice, ma avrebbe vinto.
VII. Viaggio.
Conclusa la sessione estiva, decisero di prendersi una settimana di vacanza. Il risultato? Passarono quasi un intero mese a discutere sulla destinazione e dei preparativi, senza raggiungere un accordo. Iwaizumi e Matsukawa, esausti, finirono con il prenotare – all’insaputa dei rispettivi fidanzati – qualche giorno alle terme più vicine alla loro città; trascinandoceli quasi a forza quando Tooru e Takahiro iniziarono a esporre le prime lamentele.
«Non avete fatto altro che litigare per tutto il tempo mentre io e Issei eravamo già d’accordo sulla destinazione. Ora salite in macchina e andiamo, altrimenti vi picchio. Chiaro, Shittykawa?!».
Entrambi seguirono il “consiglio” dell’ex – asso; non rivolgendosi la parola per tutta la durata della vacanza.
VIII. Disordine.
Hanamaki guardò il soggiorno invaso da ogni tipo possibile d’immondizia in preda a una crisi di nervi: vestiti sparsi ovunque, lattine per terra, cartacce e cartoni di pizza rimasti lì da più di un mese. Sì passò una mano tra i capelli e fece un respiro profondo, mettendosi a sistemare il casino. Quei tre l’avrebbero pagata cara, impegni e università o meno, non dovevano comunque saltare i rispettivi turni di pulizia se lui mancava per un po’ di tempo da casa. Tenendo in mano un sacco nero ormai pieno, si fermò al centro della stanza, causa illuminazione improvvisa: avrebbe spostato la spazzatura nelle loro camere, obbligandoli a pulire.
IX. Scherzo.
Assicuratosi di essere solo, Matsukawa entrò di soppiatto nella stanza che Iwaizumi e Oikawa condividevano con un paio di buste contenenti del terriccio. Aprì le buste e iniziò a spargerne il contenuto minuziosamente per tutta la camera. Febbraio era il mese degli scherzi, lo era fin da quando frequentavano il primo anno del liceo e, da che ricordava, lui era sempre stato il re indiscusso. A maggior ragione poi doveva vendicarsi per le settimane in cui Makki l’aveva mandato in bianco per la storia del disordine. Era stata tutta colpa di Oikawa e della sua pigrizia. Finì di svuotare il secondo sacco sul letto e osservò, soddisfatto, il suo operato.
X. Feste.
Quell’anno nessuno di loro era riuscito a tornare a casa per le vacanze, motivo in più che li aveva spinti – quasi per scherzo – a festeggiare insieme il loro primo Natale, riuniti sotto lo stesso tetto. Ognuno di loro aveva svolto un compito: chi si era occupato del cenone, chi dei regali e chi degli addobbi. Da fuori il balcone Tooru guardava estasiato i volti addormentati dei suoi amici e del suo fidanzato contento, come non era da qualche tempo, di vedere quelle espressioni serene e rilassate. Ne avevano passate tante quell’anno e non vedeva l’ora di lasciarselo alle spalle per iniziarne uno nuovo, ma quella scena non l’avrebbe mai dimenticata.