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Autore: ballerina 89    23/12/2018    2 recensioni
Cosa succede quando il periodo peggiore di tutta la tua vita coincide con quello che dovrebbe essere in assoluto il più bello dell'anno? Pensiamo sempre al Natale come un periodo pieno di felicità e amore... ma se cosi non fosse?
Genere: Erotico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: David Nolan/Principe Azzurro
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Emmy Emmy sveglia c'è la neve!!!! - gridò il piccolo Neal entrando senza permesso nella stanza di sua sorella. Quella mattina Snow e David avevano deciso di far irruzione a casa della loro primogenita per prepararle la loro tradizionale colazione a base di pancake e decisero in via del tutto eccezionale, visto le vacanze natalizie, di portare anche Neal con loro. Avevano detto al bambino di restare buono e in silenzio a guardare la TV mentre loro sistemavano il tutto ma il bimbo, euforico di aver visto la neve non appena sveglio, decise di disobbedire ai suoi e corse da sua sorella. 
- Dai Emmyyyyyyy svegliati - continuò a strillare e a saltellare sul letto finendo ben presto addosso a Killian. - eiiiii tu! Perché dormi con mia sorella? Guarda che lo dico a papà! Vai via! - disse geloso. Killian lo guardò per un secondo cercando mi mettere a fuoco chi fosse e dove fosse, visto che era stato appena svegliato, dopodiché rispose.
- Piccolo charming in miniatura capiamoci per bene: mi basta già tuo padre per le minacce, almeno tu cerca di stare dalla mia parte. 
- Ma ci boglio stare io qui con mia sorella. È mia lei, no tua. - Killian non potè far a meno di sorride a quella scena. Neal amava sua sorella in maniera smisurata e non mancava occasione per dimostrarglielo. Per lei la cosa era reciproca, adorava passare del tempo con lui e se non fosse stato proprio per quel bambino, che inconsciamente la teneva occupata, molto probabilmente sarebbe già caduta in depressione. 
- Eiii voi due che avete da strillare tanto - farfugliò qualcosa Emma mentre si voltava per guardarli - Neal, che ci fai qui? - chiese sorpresa.
- Emmy sei svegliaaaaaaaa! - le saltò addosso dandole tanti  teneri bacini sulle guance - Sono venuto con mamma e papà, stanno preparando la colazione! - Killian alzò gli occhi per aria e mimò ad Emma il fatto che avrebbero dovuto riprendersi le chiavi molto velocemente. Non aveva poi tutti i torti, con i suoi che entravano e uscivano di casa a loro piacimento dovevano sempre stare sul chi va la per paura di non scandalizzare qualcuno. - Emmy Emmy ce la neve fuori hai visto? 
- La neve? 
- Si la neve! Natale è vicino e avremo la neve come nei film quest'anno! Corri a vestirti e andiamo a fare un pupazzo di neve a forma di Babbo natale! - di uscire da quelle coperte Emma non ne voleva proprio sapere, non si sentiva bene a causa di tutto lo stress accumulato e avrebbe davvero preferito inventare una scusa per dire no al bambino ma come poteva dire di no a quegli occhietti da cerbiatto? 
- Me li concedi almeno  due minuti per svegliarmi seriamente? 
- No Emmy oraaaaaa! Forzaaaa svegliatiiiii!
- E va bene sto arrivando, comincia a mettere il cappotto, io scendo subito.
Il bambino corse al piano di sotto mentre Emma andò dritta in bagno dove venne seguita poco dopo da Killian. 
- sbaglio o avevi detto che saresti andata da Archie questa mattina...vuoi saltare la seduta per un banalissimo pupazzo di neve? 
- Ho detto che lo avrei chiamato per prendere appuntamento, non ho nessuna seduta con lui oggi.
- Beh allora dovresti riposare un po', non sei in forze Emma...
- Non è vero Killian, non esagerare sempre.
- No? Mangi a malapena, dormi poco, ogni dieci minuti devi sederti perché hai giramenti di testa e per non finire sei una bomba ad orologeria: due secondi stai bene e il secondo dopo sei arrabbiata con il mondo intero o piangi... non dico che tu non debba giocare con tuo fratello ma almeno fallo più tardi dopo che ti sarai riposata per bene.
- Io sto bene Killian, non essere così preoccupato - si avvicinò per baciarlo.
- Non si direbbe sai? Sei bianca cadaverica.
- Allora lo sai che si fa?  Verrai  con me così potrei controllarmi da vicino e costatare che ho ragione.
- insistere a farti tornare a letto sarebbe inutile vero?
- Esatto!
- Che devo fare con te è? - sospirò - Andiamo di sotto dai.
Si finì di preparare e scese al piano di sotto, non riuscì neanche a fare mezzo metro che venne bloccata da sua madre.
- Buongiorno Emma... Killian... ben alzati ragazzi! Avanti, venite a fare colazione. David ha preparato la sua specialità.
- Mamma ti ringrazio di cuore ma io per adesso passo... ho lo stomaco chiuso... magari più tardi. Ok?
- Emma ma...
- Non insistere mamma e tu Killian smettila di guardarmi così! - disse improvvisamente alterata.
- Ero positivo quando dicevo che cambiavi umore ogni secondo... nenache è passato un secondo! - ironizzò per smorzare la tensione che si era venuta a creare ma lei lo guardò brutto e lo lasciò  in casa mentre lei raggiunse suo fratello in giardino. Costruirono il pupazzo di neve, sistemarono le decorazioni natalizie all'esterno della casa dopodiché il piccolino iniziò decise di iniziare una guerra a palle di neve utilizzando come bersaglio principale sua sorella. Sembravano divertirsi parecchio ma qualche minuto dopo la situazione cambiò. improvvisamente Snow, che era seduta davanti al camino insieme a suo marito e suo genero vide suo figlio entrare di corsa in casa in preda alle lacrime e alla pura.
- Mamma mammaaaaaa! - disse cercando di attirare l'attenzione di tutti i presenti.
- Neal amore che succede? - gli andò in contro la donna.
- Emmy è caduta! Non si alza più!
- Cosaaaaaa?????? Killian prese la parola - Ragazzino dove è Emma?
- Fuori... vicino il capanno.... - Killian fu un fulmine e in un nano secondo raggiunse la sua amata: era a terra priva di sensi.
- Maledizione! - esclamó correndo verso di lei - Love... Ei tesoro svegliati! - le diede dei piccoli colpi sul viso per cercare di farla riprendere ma niente...  - Emma non fare scherzi accidenti! - la prese in braccio e a grandi falcate la portò dentro dove Snow nel mentre aveva sistemato il divano con delle coperte per tenerla al caldo. Rimase priva di sensi per buoni dieci minuti dopodiché si svegliò. Il primo sguardo che incrociò fu quello di Killian.
- Stavo esagerando non è vero? - le disse guardandola seriamente - Emma non possiamo più andare aventi così. O collabori e cerchi di reagire o non lo so dove andremo a finire.
- Ho avuto solo un mancamento.... non mi sembra una cosa così grave. - rispose.
- Oggi un mancamento, ieri un attacco di panico, una settimana fa ti sei arrabbiata talmente tanto che a momenti non ti prendeva un infarto... io non posso vivere ogni giorno con la paura di lasciarti a casa da sola, voglio stare tranquillo, voglio vederti felice... rivoglio la mia Emma. È Natale amore, molto probabilmente a giorni arriverà una chiamata che ci renderà ufficialmente genitori, dovrebbe essere uno dei periodi più felici della nostra vita visto il clima festivo e le novità in corso, invece sembra di essere ad una veglia funebre.
- Non sei costretto a guardarmi in faccia se ti metto tristezza... - ed eccola mettersi sulla difensiva
- Vedi? Per un niente scatti... non sto dicendo che non voglio stare qui con te, sto solo dicendo che magari dovresti darmi ascolto, ti avevo detto di riposare e non lo hai fatto. Chi aveva ragione? io. - la ragazza non riuscì a trattenere le sue emozioni e scoppiò in lacrime - Ecco vedi? Che ti dicevo? Sbalzi immorali. Avanti vieni qui.... - l'abbracciò - Lo so che stai attraversando un brutto periodo ma noi stiamo cercando tutto il possibile per farti stare un po' meglio, non ignorarci... ascoltaci, può farti solo che bene. Ah! e prima che ti arrabbi ti avverto: ho chiamato Hopper prima, quando eri fuori con tuo fratello. Si sì sì lo so che avrei dovuto aspettare te per farlo ma non ho resistito. Ero troppo preoccupato. Sono riuscito ad ottenere un appuntamento per oggi stesso. Vuole che tu vada da sola e poi se ci sarà bisogno di me mi farà avvisare. - era pronto alle urla più assurde, ma rimase sorpreso quando lei, a differenza di quello che si aspettava, gli baciò la guancia sussurrandogli un dolce e semplice "grazie".  Rimase sul divano insieme a Killian e a Neal mentre i suoi genitori prepararono il pranzo, videro un paio di film rigorosamente natalizi e si dedicarono a scrivere la famosa letterina per babbo Natale che Neal ancora non era riuscito a fare in quanto ancora indeciso su regali che avrebbe voluto ricevere.
- A cosa pensi? - Killian la destò dai suoi pensieri.
- Vi stavo osservando... sei belli insieme voi due... i miei uomini. Sei davvero tenero in versione papà amore! - divenne triste.
- Emma sta diventando un'ossessione te ne rendi conto vero? - scrollò le spalle. - beh...  speriamo che almeno Hopper sappia come aiutarti.
***
Erano le sedici di quel pomeriggio quando i coniugi Jones uscirono di casa per raggiungere lo studio del dottor Hopper. Emma si era ripresa egregiamente dal mancamento avuto quella mattina ma nonostante ciò si sentiva agitata per il passo che stava per compiere. Nella sua vita aveva sempre cercato di risolvere tutto da sola e in fin dei conti se l'era sempre cavata. Dover chiedere aiuto non rientrava assolutamente nella sua natura ma era consapevole che questa volta avrebbe dovuto fare un'eccezione. Da sola non era riuscita a trovare una soluzione, di conseguenza se voleva aiutare se stessa e le persone che amava, doveva rivolgersi a qualcuno di competenza. 
Parcheggiarono il maggiolino a bordo strada e insieme raggiunsero lo studio del grillo.
- Mi raccomando amore, non tenerti dentro nulla ok? Io purtroppo non potrò entrare per sostenerti ma non preoccuparti, con il cuore sarò lì con te. Non aver paura di manifestare le tue debolezze... è l'unico modo per uscirne vittoriosi. - con quelle parole Killian cercò  di trasmettere un po' di coraggio.
-  E... e se non dovesse funzionare?
- Funzionerà, io lo so. - le diede un dolce bacio dopodiché la incoraggiò ad entrare nello studio.
- Emma ciao, prego entra pure e mettiti comoda - la salutò Archie indicandole il divano di fronte a cui era seduto. La ragazza accennò un timido sorriso e andò a sedersi. - Allora... ho parlato un pochino con Killian questa mattina, mi ha accennato in grandi linee i vari eventi che sono accaduti in questi mesi nelle vostre vite. Prima di esprimere il mio parere però vorrei ascoltare anche la tua versione dei fatti. So che è una cosa che non ti fa stare a tuo agio quindi ti chiedo: preferisci raccontarmi quello che è accaduto a parole tue o preferisci che ti faccia delle domande per aiutarti un po'?
- Non c'è molto da dire... ho fatto delle visite qualche mese fa e mi è stato riscontrato un problema.
- Che genere di problema? - già quella per lei era una domanda troppo impegnativa e Infatti si bloccò subito. - Emma è tutto ok! Affronta le tue paure, ti sentirai meglio dopo te lo prometto.
Prese un respiro profondo, si fece coraggio e rispose -  Ha causa delle battaglie affrontate in questi anni ho subito forti traumi che hanno portato come conseguenza il fatto di non poter avere bambini.
- Ti è stato detto esattamente così? Ti è stato dato lo 0% delle possibilità?
- No... non esattamente. Mi è stato detto che non è impossibile ma che sarà comunque la strada sarà molto difficile.
- E tra "zero" e "uno" secondo te non c'è differenza?
- No nessuna...
- Perché? Sapresti spiegarmelo? - continuò a chiederle.
- Perché questo "uno" sembra non voler arrivare e di conseguenza mi viene quasi da pensare che me lo abbiamo detto solo per non farmi cadere in depressione ed evitare che io stessi male più del dovuto.
- E secondo te questo non sarebbe peggio? Dare false speranze dico: se non volevano farti star male più del dovuto, come sostieni tu, non vedo motivo per cui mentirti. La verità si verrebbe a sapere prima o poi non trovi? Basterebbe consultare un altro medico per venirne a galla. Hai provato a farlo?
- Si... Killian non lo sa, non ho voluto mettere il dito nella piaga. Ho visto il mio ex medico curante, quello che avevo quando vivevo a Boston. Mi ha detto praticamente le stesse cose tranne che per il motivo. Non ha parlato di magia, non potrebbe... ha detto però che ho avuto un forte trauma fisico che ha portato ha tutto questo. Mi ha chiesto se ho avuto incidenti domestici o stradali perché secondo lui è l'unica causa plausibile visto il problema. Io mi  sono semplicemente limitata a dirgli di sì e sono tornata a casa.
- Anche lui quindi a confermato la diagnosi di Whale! - annuì - Allora ecco che ti sei risposta al dubbio di poco fa: Whale non ti ha mentito e quindi di conseguenza una possibilità, se pur remota, c'è. - ci fu una lunga pausa da parte di entrambi poi Archie continuò con la sua seduta.  - Cosa provi esattamente Emma? Riesci a spiegarmelo?
- Mi sento uno schifo!
- Definisci il temine schifo!
- Mi sento la causa della rottura della mia famiglia.
- Aspetta! Aspetta un attimo. - la interruppe - Non mi è  chiara una cosa: rottura hai detto? Si è spezzato qualche legame per caso?  - domandò meravigliato in quanto Killian quel pomeriggio non gli aveva minimamente accennato una cosa del genere.
- Non ancora ma succederà presto. Quanto vuoi che resista Killian a tutta questa situazione? È un uomo sano, potrebbe avere tutto dalla vita perché dovrebbe rinunciare alla possibilità di avere un figlio solo a causa della donna che ha accanto?
- Non mi dire: nonostante il vero amore che vi lega hai paura che lui possa lasciarti per questa cosa?
- Si... - ammise mentre due lacrime uscirono senza il suo permesso dai suoi occhi.  - Ho il terrore di questo e di conseguenza sto tentando l'impossibile pur di far sì che un piccolo miracolo accada... ma niente.... il destino sembra essersi messo contro di me.
- Io non penso... So che Killian ti ha proposto una valida alternativa al problema, perché avrebbe dovuto farlo se avesse davvero l'intenzione di lasciarti? L'adozione è una cosa meravigliosa, tu,  meglio di chiunque altro dovresti sapere quanto è importante.
- Certo che lo so! Ho sognato per anni che qualcuno venisse a prendermi. So quanto è importante per un bambino avere una famiglia e io sarei più che felice di essere la mamma di un bambino che nella vita è stato fortunato.
- So che avete fatto richiesta: se sei davvero felice del passo che stai per compiere come me lo spieghi tutto questo accanimento per cercare un figlio biologicamente tuo?
- Mi stai forse accusando che ho detto di sì solo per tenermi stretto mio marito? - si alzó offesa da tale affermazione. - Pensi che io non lo voglia seriamente quel bambino???
- Non ho insinuato niente del genere Emma, ho fatto solo una domanda: se sei ad un passo per ottenere una famiglia perché sei così emotivamente distrutta? Dovresti essere euforica, saltare di gioia, essere impaziente di conoscere il vostro futuro bambino... purtroppo però nei tuoi occhi non vedo nulla del genere... come mai?
- Perché purtroppo anche il fattore adozionene nasconde dietro di se qualcosa di negativo.
- spiegati meglio.
- Non essendo biologicamente figlio mio, la sua vera madre o il suo vero padre potrebbe benissimo un giorno svegliarsi, pentirsi della decisione presa e tornare a prenderselo.
- Sai che non possono essere divulgati i dati dei genitori a cui si affida un bambino, come potrebbero mai trovarvi? E poi lo sai anche tu che perderanno il diritto su di lui o lei non appena firmeranno le carte per darlo in adozione. Quelle che ti passano per la testa sono  semplicemente tue paure Emma. Niente di più.
- Le leggi possono essere infrante, guarda il mio caso... io ho dato in adozione Henry eppure sono riuscita a riavere legalmente mio figlio dopo ben dieci anni. Era  un'adozione chiusa la mia,  ma lui, Henry, è riuscito a trovarmi ugualmente. Chi mi dice che anche questo bambino non farà la stessa cosa? Chi mi garantisce che non lo farà la sua madre biologica? Te lo dico io: Nessuno! Ogni notte faccio questo incubo e ogni volta penso che questa possa essere una premonizione.
- Emma il tuo caso era differente e lo sai benissimo anche tu. Cera il sortilegio oscuro, c'era di mezzo la magia. Non sarà così questa volta.
- Dite tutti così ma non potete averne la certezza. Ci sono stati milioni di casi in cui un genitore biologico a distanza di anni ha reclamato il proprio figlio.
- Ma senza successo mi pare.
- Non voglio comunque che la questione si presenti ai miei occhi. Mi dispiace, mi dispiace davvero tanto devi credermi  ma non ci riesco proprio a star tranquilla, ho troppa paura.
- D'accordo... credo che per oggi basti così. - le sorrise. - credo di aver intuito il tuo problema sai? E posso assicurarti che non è nulla di così insormontabile. Tuttavia dovrai lavorare molto su te stessa e per farlo dovrai attuare dei cambiamenti alla tua vita.
- Che genere di cambiamenti? - chiese non capendo cosa volesse dire il dottore.
- Prima di spiegartelo se sei d'accordo farei entrare anche Killian. Riguardano anche lui questi cambiamenti quindi penso che la soluzione migliore sia che lui ascolti direttamente.
- Va bene... - Killian entrò qualche minuto dopo, chiamato dalla segretaria di Archie e dopo averlo educatamente salutato andò a sedersi accanto a sua moglie e l'abbracciò per infonderle un po' di coraggio.
- Allora come dicevo anche ad Emma il problema non è così insormontabile da risolvere ma per farlo bisognerà attuare dei piccoli cambiamenti. Emma sta semplicemente vivendo un periodo di stress particolarmente rilevante. Soffre per la diagnosi che le è stata data e si sente in colpa nei tuoi confronti. - Killian la strinse maggiormente a se ma lei sembrò irrigidirsi. - Questo mix di emozioni che ha all'interno,  le scatena tutta un'altra serie di ansie e paure che la fanno state solamente peggio. Avete entrambi cercato di trovare una soluzione a questo problema senza prima averlo affrontarlo e questo è sbagliato. Prima di trovare la soluzione più consona al tipo di problema, occorre passare attraverso un'altra fase: l'accettazione. Emma non ha accettato questo drastico cambiamento della sua vita ed è proprio da qui che bisogna iniziare a lavorare. Ha bisogno di tornare al punto di partenza, più precisamente al giorno in cui vi hanno comunicato che le possibilità di riuscita per un concepimento sono scarse, una volta accettato questo punto lavoreremo insieme su voi due come coppia e poi proseguiremo passo passo fino verso quella che sarà la soluzione finale.
- Ho capito. E questi cambiamenti di cui stavi parlando prima? In cosa consisterebbero?
- Beh come ti ho detto bisogna partire dal principio ed accantonare, almeno per il momento le ipotetiche soluzioni che avevate pensato. Sarò più diretto: se volete seguire il mio programma dovrete almeno per i prossimi due mesi mettere in standby la richiesta di adozione e dovrete ridurre a zero le probabilità di un possibile concepimento.
- Cosa? Archie... - stava scherzando?
- Emma non sto dicendo che sarà per sempre così, una volta superato il primo step la strada sarà tutta in discesa. Ora come ora sei troppo emotiva per fare la mamma. Rischieresti solamente di aumentare le tue ansie e le tue paure con un bambino accanto e questo ti porterebbe, con il passare dei mesi, in uno stato di stress e depressione ancora piu forte  a cui sarà difficilissimo porre rimedio. - Emma non voleva assolutamente rinunciare alla sua unica carta per salvare la sua famiglia ed essere felice, non voleva assolutamente annullare la richiesta di adozione; stava per intervenire quando Killian l'anticipò prendendo la parola.
- Ok facciamo come dice lei dottore! - disse lasciando Emma senza parole. - mi sembra la soluzione più adeguata per il momento.
- Dici davvero??? Sei... sei d'accordo con lui? Tu non vuoi... ma come? Tu mi hai chiesto..... e ora....
-  Ei tesoro ascoltami non saltare, come al tuo solito, a conclusioni affrettate. Non sto dicendo che non voglio più adottare o che non ho più voglia di formare una famiglia con te... tutto il contrario. Proprio perché voglio costruire qualcosa con te ritengo giusto aspettare il periodo migliore. Se accelerassimo i tempi tu ne soffriresti maggiormente e se devo scegliere tra la salute di mia moglie e avere una famiglia in questo momento della mia vita, preferisco di sicuro la prima opzione. Ti amo Emma e ho intenzione di starti vicino per tutto il tempo che ne avrai bisogno. Ci rialzeremo insieme ed una volta aver ritrovato la nostra stabilità inizieremo da capo il nostro progetto di allargare la famiglia.
- Killian ha ragione Emma... - provò ad intervenire Hopper ma Emma lo anticipò.
- Promettimelo Killian... promettimi che vuoi davvero tutto questo e che non lo stai facendo solo per me.
- Te lo prometto! Lo sto facendo per entrambi. Come ti ho detto poco fa: usciremo da questo tunnel più forti di prima amore mio. Te lo prometto.
***
- Ma quanto tempo ci mettono? Inizio seriamente a preoccuparmi. - disse Snow guardando preoccupata suo marito. Avevano programmato di cenare tutti insieme quella sera e si erano dati appuntamento per le ore 19:00 al loft dei Charming. Erano le 20: 30, tutti erano già li, Regina, Henry e Violet compresi, mancavano solamente i coniugi Jones, i quali arrivarono poco dopo.
- Eccovi finalmente! Dove accidenti siete stati? Perché ci avete messo
Tanto? Volete farmi morire d'infarto?
- È colpa mia Snow, mi dispiace averti spaventata. - rispose Killian - Dopo essere stati l'appuntamento con Hopper le ho proposto una gita in mare aperto per stare un po' da soli. Non ci siano resi conto che era così tardi altrimenti avremmo quantomeno avvisato.
- Non dovete scusarvi di nulla, ero solo preoccupata. Andiamo a tavola dai che è già tutto pronto. Snow era come al suo solito euforica quella sera e non si accorse minimamente dello sguardo abbattuto di sua figlia. Si misero a tavola e dopo aver riempito ciascun piatto Snow continuò a sbandierare la sua felicità.
- Dobbiamo comunicarvi una cosa: Finalmente abbiamo un programma per queste vacanze Natalizie. Mentre vi aspettavamo abbiano stabilito un po' di cosuccie, ditemi cosa ne pensate ok? Allora, per la vigilia stavamo pensando di trascorrerla da Regina, la sua casa dopotutto ricorda molto quelle dei film americani natalizi, pranzeremo e ceneremo lì e ho già in mente una lista di giochi da fare, mentre per il giorno seguente, ovvero  Natale, pensavamo di festeggiarlo qui al loft. Ho già in mente il menu: come antipasto ho pensato di fare...
- Emmmh mamma non prendertela a male ma io gradirei restare a casa quest'anno per le feste.
- Che c'è?  Non ti piace l'idea del loft? Non è un problema, possiamo fare da te se preferisci, io volevo evitare di farti strapazzare più del dovuto ma se te la senti di avere gente a pranzo ok.  E poi sai che forse hai ragione?  È si, non ci avevo minimamente pensato ma se dovesse arrivare il bambino mi sembra un po' prematuro farlo uscire di continuo. è deciso allora, vigilia da Regina e natale da te. Non vedo l'ora.
- No mamma forse non mi sono spiegata bene... il tuo programma era perfetto e gradirei davvero che lo rispettiaste. Sono io che non sono dell'umore per festeggiare... preferisco passare le festività per conto mio quest'anno.
- Emma tutto bene? - chiese Regina la quale si era accorta che qualcosa non andava già da prima di mettersi a tavola. - Vogliamo andare a farci due chiacchiere di la? Ti va?
- No tranquilla è tutto ok...
- Emma... - provò a spronarla la sua amica, ma quando vide che era tutto inutile provò a chiedere a Killian - È tutto ok?
- Abbiamo parlato con Hopper e....
- No Killian! Non...
- Amore mio, ti ricordi cosa ti ho detto poco fa? La famiglia è il mezzo più potente per poter sconfiggere i nostri demoni. Condividere con loro la nostra situazione può solo che aiutarci. - anche se ancora non del tutto convinta annuì lasciando a Killian il duro compito. - insomma parlando con Hopper abbiamo capito che in questo periodo abbiamo cercato di accelerare i tempi. Secondo lui bisogna rallentare un po' e per questo ci ha consigliato di rimandare la questione dell'adozione adozione.
- Ma cosa... ma che sciocchezza è mai questa! Volete un bambino no? E allora? - disse Snow alterata.
- Avere un bambino quando non si ha ancora accettato la propria problematica,porterebbe solamente ad altri scompensi e non vogliamo che tutto questo clima di tensione si ripercuoti su quel povero bambino. Se non sarà adesso sarà tra un paio di mesi, ma tranquilli di sicuro prima o poi arriverà.
- Non vedo Emma molto convinta però. Amore di mamma vuoi...
- io sto bene... cioè starò bene. Non può essere altrimenti. - disse convinta
- Brava amore mio! Così ti voglio! - la bació Killian nonostante David fosse proprio accanto a lui.
- Ha ragione Killian devi essere così: forte! Ti aiuteremo noi e le vacanze saranno un buon motivo per non pensare a tutto questo.
- No mamma... ho detto che...
- Non si discute! Da che mondo è mondo Le feste di trascorrono in famiglia e tu mia cara sei  di famiglia, non sfuggirai...
 
Note dell'autore: nuovo giorno, nuovo capitolo 😉 dopotutto ogni promessa è debito non trovate? Buona domenica e a domani con il penultimo capitolo. È già avete sentito bene. Quello di domani non sarà l'ultimo come invece avevo pensato. La storia prevedeva solamente 5 capitoli ma oggi ho deciso di aggiungere una piccola cosina che secondo me ci stava bene. Spero piaccia anche a voi. A domaniiiii

 
  
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