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Autore: PrimbloodyBlack    23/12/2018    0 recensioni
(la pubblicazione continuerà su Wattpad) Skye faceva parte di una della famiglie più importanti del regno. Suo padre, braccio destro del re, l'aveva educata ad una vita di sfarzo e lusso. Tutto ciò che voleva era suo, le bastava solo chiedere. Ma l'unica cosa che lei voleva era l'unica che non gli era concessa. Essere libera.
Dopo la morte della madre Margaret, il padre sprofondato nella depressione, aveva riposto tutto il suo amore morboso verso la figlia. La teneva chiusa nell' enorme dimora impedendole di uscire e quindi di cercare marito. Aveva ormai raggiunto i diciassette anni ed ogni donna della sua società aspirava ad uno sfarzoso matrimonio. Ma a lei fu negato anche di amare. Tentò più volte di fuggire ma sempre in vano.
Solo una volta si era avvicinata alla libertà ma un incontro alquanto magico aveva cambiato tutto.
Genere: Drammatico, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash, FemSlash
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Since I was young
I knew I'd find you
But our love was a song 
Sung by a dying swan
And in the night 
You hear me calling
And in your dreams 
You see me falling

M83 (Oblivion) 

 

Non avremo mai potuto immaginare che un sentimento puro come quello, avrebbe poi scatenano una tempesta di dolore e sofferenza. Ancora ricordo quel giorno. Le urla della folla, il suo corpo accasciato a terra. I capelli bianchi come la neve e gli occhi argentei che lentamente si chiudevano. Nonostante la sua distruzione, ai miei occhi sembrava un angelo. Ma in realtà era uno di quelli che, a contatto con la terra, aveva perso tutta la sua purezza... È tutta colpa mia...

La mano della ragazza si posò sul viso della lupa non appena iniziò a sgorgare una lacrima.

"No... Thalia" sussurrò tristemente la ragazza.

"Non posso lasciarti adesso. Non ora che..."

"Andrà tutto bene. Riusciremo a uscire fuori da questa situazione. Insieme."

"Ma..." Cercò di dire tra un singhiozzo e l'altro.

"Mi fido di te. Okay?"

Skye prese tra le mani il viso della lupa e avvicinando a sé, fece congiungere le proprie fronti.

"Sei rossa come un peperone." disse Skye cercando di cambiare discorso.

La lupa rise è subito rispose "Ah si? Tu non sei da meno."

Erano felici ma c'era tensione nell'aria. Ora che quello che provavano era chiaro ad entrambe e la situazione attuale rendeva tutto più doloroso.

Dopo essersi ripresa, asciugò le poche lacrime sul suo volto e ancora tremante per l'eccitamento, prese trala sua mano quella di Skye posò l'altra sul suo fianco.

"Riesci a sentirla?"

"Cosa?"

"La musica!" esclamò.

Skye alzò un sopracciglio e le sorrise. La lupa si avvicinò al viso della ragazza e quasi sussurando le chiese, "Madam vuole concedermi questo ballo?"

"Si vede proprio che non conosci le buone maniere." disse allungandosi verso il suo orecchio. La lupa arrossì e allentò la presa, tanto che la ragazza con fare autoritario e divertito esclamò, "Guido io!"

Portò la propria mano dalla spalla di Thalia al fianco e si concetrò sulla musica. Chiuse per un secondo gli occhi, poi spostò la gamba in avanti, poi a sinistra, indietro e dinuovo in avanti. Senza accorgersene le due ragazze stavano volteggiando libere sulle classiche note musicali. Il vento faceva scrosciare le foglie degli alberi, la poca luce rendeva il tutto più intimo.

Quando la musica smise di eccheggiare le ragazze si fermarono e si guardarono tristemente negli occhi.

"Skye devo andare..." disse accarezzandole il viso.

Era da un po' che quei uccellini le giravano intorno ma non voleva rovinare il momento.

"D'accordo... Si. Spero di riuscire a sopravvivere a queste due settimane. Fortunatamente la camera di mio padre è nella parte opposta del castello rispetto alla mia. Almeno non lo vedrò spesso. "

"Quindi resterai qui al castello..." La ragazza annuì e abbassò lo sguardo. 
"Non devi preoccuparti. Ho un piano per portarti via da qui." Sky l'abbracciò nuovamente posando la testa sulla sua spalla.

"Vorrei stare così per sempre."

"Quando ti farò uscire da qui potremmo fare qualsiasi cosa tu voglia."

Si staccò dall'abbraccio e la guardo decisa negli occhi. Con un sorrisetto disse "Ma per farlo ho bisogno di conoscere alla perfezione il castello e caso ha voluto che ho ballato con la principessa." Skye alzò un sopracciglio e la lupa rise per la sua reazione. "Mi dispiace ma devo farlo. È rimasta incuriosita da me e devo approfittane."

"Va bene ma se fai qualcosa di stupido ti uccido."

"D'accordo. Proverò a avenire domani."

"Domani?!"

La lupa fece spallucce e con il sorriso stampato in viso, fece finta di correre verso il cancello.

"Ti amo." Gridò. Sky, imbarazzata si girò e si diresse verso l'entrata.

Non appena vide Skye rientrare nel castello, la lupa con la forza del pensiero cercò di ritornare dentro il suo corpo. Neanche il tempo di aprire gli occhi che sentì il corpo pesante e continue fitte provenire dalla schiena.

A quanto pare c'è l'ho fatta.

"Iris spostati! Sono sua madre, ho diritto di vederla. E poi questa è casa mia." Si sentì un tonfo e poi la porta si aprì violentemente, tanto che andò a sbattere contro il muro.

"Thalia cos'hai?"

Thalia guardò dietro la madre e vide Iris scaraventata a terra che tentava di mimarle qualcosa.

"Ehm... Si avevo un po' di mal di testa e senso di vomito. Ecco perché non volevo vedere nessuno."

Iris la guardò sorridendo è gli fece un vivace pollice all'insù.

"E tu alzati." disse la donna girandosi.

"Si subito!"

"Mamma?"

"Si?"

La lupa fece finta di aggrottare la fronte, si tastò la testa e cercò di impostare la voce in modo sofferente. 
"Potrei stare da sola... Per favore. E vorrei salutare Iris."

"Va bene, come vuoi." disse la donna sbuffando. Si girò, guardò la bionda in cagnesco e uscì dalla stanza. La ragazza si avvicinò all'amica e sarcastica disse, "Tua madre mi adora proprio!"

"Ama tutti quelli che mi circondano..."

"Allora..." Si sedette sul letto e con tono preoccupato chiese, "Com'è andata?"

"È andata bene, più o meno."

"Cos'è andato storto?" chiese acciliata.

"Deve sposarsi con il principe."

"Che cosa?!"

"Tra due settimane, ma ovviamente la porterò via di lì il prima possibile. Fortunatamente ho trovato uno sbocco. Ho catturato l'interesse della principessa e la userò per entrare nel palazzo. "

"Be' mi sembra un'ottima idea. Ma rischiosa. "

"Infatti dovrai aiutarmi. Secondo le loro usanze, se il gentiluomo e la dama hanno gradito la reciproca compagnia durante il ballo, egli può invitarla ad un uscita. Voglio quindi spedirle una lettera in cui le chiederò di vederci."

"E quindi ti serve il mio quinquern?"

"Si."

"Da uccello della musica a postino, mi dispiace mio adorato Ank." disse drammaticamente.

"Dai non scherzare!" esclamò ridendo. 
"Non posso mica mandare un semplice uccello viaggiatore nel mondo degli umani senza che mia madre o gli Omega lo vengano a scoprire."

"Thalia tranquilla, non c'è alcun problema." Poi con un sorriso smagliante chiese, "Come ha reagito quando ti ha visto?"

"Puoi immaginarlo... Ha pianto dalla gioia. Poi ci siamo viste fuori il palazzo, in una sorta di giardino."

"E..."

"Sei davvero inopportuna. Lo sai?"

"Voglio tutti i dettagli, sbrigati!"

"Mi ha baciata." disse arrossendo.

"Oddio sono così felice per te!" quasi non le saltò addosso per la contentezza.

"Ehi vacci piano, scema. Però non le ho detto che in realtà non ero fisicamente presente. Ha bisogno di una figura forte in questo momento. Non potevo dire che stavo ancora su un letto dolorante."

"Hai fatto bene. Ma non so che conseguenze ha quella pozione se usata in continuazione."

"Devo comunque rischiare."

"D'accordo, la lettera te la scrivo io, te la porto domani mattina e mi dirai se va bene. Così gliela mandiamo subito."

"Grazie Iris, ora vai o mia madre ti uccide."

"Volo!" Disse correndo via.

La lupa nuovamente cercò di rialzarsi. La crema che le aveva dato il Gran Maestro e i medinali, stavano facendo grande effetto. Non le fu difficile mettersi in piedi e non ebbe bisogno di reggersi. Si tolse con cautela la maglietta e le fasce che coprivano le due ferite. 
Si avvicinò spoglia alla specchio e guardandosi la ferita sul fianco notò che era quasi guarita, cosi come quella sulla schiena. Sorrise con grande gioia e i suoi pensieri tornarono subito sulla figura di Skye.

Ancora non aveva pienamente realizzato cosa era successo. Si portò una mano sulla bocca ancora incredula del gesto della ragazza. 
Il cuore iniziò a battere forte nuovamente ripensando alla scena. 
La sua mente cominciò a vagare su ciò che avrebbero fatto in futuro, finalmente poteva toccarla e abbracciarla, senza avere la paura di essere allontanata. In quel momento che erano distanti realizzò quanto la sua presenza fosse importante per lei. Averla accanto era ciò che le importava, più di tutto. Non le importava se doveva fuggire dal villaggio o dell'intero regno. Ormai non le faceva neanche più paura la figura materna, né tanto meno la reazione della regina. Il vero nemico, pensò lei, è effettivamente la regina.

Il gran problema sarebbe stato sfuggire dalle sue grinfie. Aveva poteri illimitati, con il solo alzare un dito avrebbe potuto issare contro di loro un'intera armata. Ma a lei ormai non importava più.

   
 
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