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Autore: alessandroago_94    24/12/2018    13 recensioni
Componimento classificato terzo al Contest "The Dark Side of Nonsense", indetto da WodkaEiffel sul Forum di Efp.
Genere: Angst, Dark, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Nonsense | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Atmosfere cupe

ATMOSFERE CUPE

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

L’accavallarsi del tempo

con le sue delusioni;

le morti interiori,

gli amori perduti.

Le notti sono lunghissime

quando ci si sente soli

e persi

sotto un cielo meschino

che non fa sconti a nessuno.

Queste sono le notti

in cui scrivo poesie;

queste sono le infinite notti

dei pastori sui greppi,

dei lupi a caccia di prede,

delle auto che sfrecciano

su cavalcavia pericolanti

e strade troppo strette.

La mia poi

è una strada a senso unico

che porta alla deriva morale,

alla deriva dei sensi;

ci sono eventi che segnano

altri meno,

l’importante è tenere monete

sotto al cuscino,

per la fata dei denti.

Ogni urto o ferita,

in fondo,

è un po’ come un dente perduto;

è il tempo che scorre,

nella sua notte amara,

è il tempo che vola

e nessuno se ne accorge.

C’è chi si lamenta d’insonnia, quaggiù;

e pensare che esistono pasticche

anche per quella.

In fondo siamo l’umanità

dei complessi,

dei mille paradossi;

siamo anche noi delle notti,

ma delle notti brevi

destinate a finire troppo presto.

 

Atmosfere cupe

in un dipinto famoso;

acquerelli troppo diluiti

su una tela già irreparabilmente sporcata.

Da lontano si odono i singulti

di un sogno strozzato;

sono tutti i nostri incubi

che vogliono tornare a riemergere

mentre dormiamo profondamente

e crediamo di amare qualcuno

più della nostra stessa vita.

 

Ma quel qualcuno non è altro

che assassinio, egoismo,

imperfezione;

è qualcuno che in fondo ama

solo l’immagine che ha di noi.

Quel qualcuno culla l’immagine mentale

sua e personale,

non vuole saperne del nostro animo,

dei mostri che teniamo dentro,

che mi straziano dall’interno.

 

C’è chi non mi crede quando dico

che in fondo il mio è un circo;

le mie paure sono i mostri interiori,

io li sfamo con brandelli

di decisioni non prese

 e frammenti di treni perduti;

i mostri ballano, e il pubblico che giudica

se la ride sguaiatamente.

 

C’è chi non mi crede

quando racconto che mi tagliavo;

una volta, un taglio profondo…

una volta, e il sangue fin sui muri;

quella volta forse dovevo morire.

Non ti addormentare! dicevano,

ma io perdevo i sensi

immerso nella mia stessa linfa vitale.

In fondo, morire in un mare rosso

non fa male, è come lasciarsi andare

allo sciabordio delle onde

dell’Adriatico settentrionale;

un bagno metaforico,

preludio di un funerale.

 

E io in riva al mare ci sono stato tante volte;

quei giorni in cui non c’è un cane,

quei giorni in cui batti i denti

e vorresti che il gelo

ti bramasse, rendendosi suo.

Il mio cuore è di pietra

oppure è semplicemente congelato?

Da quando l’autunno dei sentimenti

si è tristemente concluso,

è iniziato l’inverno

ed io non ho ancora realizzato

che c’è stato un effettivo cambiamento.

 

Cosa vorrei dalla vita,

ora che sta per iniziare un nuovo anno?

Me lo chiedono in famiglia,

me lo chiedono in tanti.

Cosa vorrei?

Pace, amore e libertà?

Che domanda canaglia!

È meritevole di una risposta

sconfortante, di quelle che ammutoliscono

l’interlocutore.

 

Non mi è mai piaciuto

lasciare un Uomo in silenzio;

per questo ho colmato tante volte

il vuoto

con miriadi di parole a caso.

Ma l’Uomo non sempre mi guarda,

spesso proprio non mi pensa.

Forse non serviva che mi tagliassi,

che io giungessi ad aprire il mio circo;

bastava solo capire

che sono già un fantasma,

uno spettro persino di me stesso.

Di sicuro,

sono lo spettro di chi avrei voluto essere.

 

E arriva il giorno in cui

si conosce il culmine della perfezione

ma vuoi solo morire,

lasciandoti andare

su tappeti di petali di rose

color della passione;

anche la depressione

ha un suo preciso colore.

La realtà all’improvviso

diventa insapore,

inodore…

 

Allora,

cosa voglio io da questo nuovo anno

che si prospetta all’orizzonte?

Non porrò limiti

alla mia macabra immaginazione.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

NOTA DELL’AUTORE

 

 

Ehm… a voi giudicare xD

È un componimento che mi è venuto spontaneo; incredibilmente, al suo interno è dosato un bel mix di interiorità (le mie paure, le domande che mi pongo…), il tutto nascosto dietro un pacato velo di non-sense.

In effetti, in alcuni punti mi sono reso conto che neppure io riesco a scindere il senza senso dal personale.

E… nient’altro. Un libero e triste sfogo poetico della mia mente xD ^^

Grazie per aver letto ^^

   
 
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