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Autore: Anonima Italiana    25/12/2018    5 recensioni
La mia versione della storia di Ade e Persefone, una storia dark con molti momenti di luce.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ade, Demetra, Persefone, Zeus
Note: Otherverse | Avvertimenti: nessuno
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Molto presto venne celebrato negli Inferi il primo matrimonio della storia del regno.
Il giorno delle nozze, Persefone indossava una bellissima lunga tunica di colore rosso scuro, con decorazioni in oro; i capelli erano raccolti sulla nuca in un’elegante acconciatura, con un nastro blu intrecciato in essi. Per la prima volta si era anche adornata di gioielli: una raffinata collana d’oro con piccoli rubini incastonati e orecchini abbinati, bracciali d’oro al ogni polso e al dito l’anello magico donatole da Ade. Nonostante la giovanissima età aveva già un’aria regale mentre, emozionata e seria, ascoltava le formule di rito pronunciate dal celebrante, che poi era anche lo sposo. Il quale a sua volta aveva indossato l’armatura nera, tirata a lucido per l’occasione, e sorrideva orgoglioso mentre posava sul capo di colei che era appena diventata sua moglie la corona nera di Regina degli Inferi.
Non era certo una cerimonia tradizionale: i presenti erano molto pochi, Ecate, Leuce, Mynthe e Acasta, Thanatos.
E anche la festa fu molto diversa da quelle che Persefone conosceva, visto soprattutto il luogo in cui veniva celebrata. E tuttavia, per gli sposi fu un giorno felice, Persefone riuscì perfino a convincere il riluttante neo marito a danzare brevemente con lei, al suono della musica di alcuni musicisti presenti nei Campi Elisi reclutati per l’occasione.

Verso la fine del banchetto, Ade prese un melograno dal cesto della frutta e lo aprì, porgendolo alla sposa.
-Prendi, mangiane alcuni semi. Come sai, chiunque mangi del melograno cresciuto nel Giardino dei Frutti degli Inferi vi rimarrà legato per sempre, non potrà più andarsene. Ora sei mia moglie, ma solo così saremo veramente uniti per l’eternità.-
Senza alcuna obiezione, Persefone prese il melograno e ne mangiò alcuni chicchi.
 
Finiti i festeggiamenti, i due sposi si avviarono per io corridoio che portava alle stanze da letto; e solo allora, arrossendo Persefone si rese conto che da ora in poi non avrebbe più avuto la sua stanza personale ma avrebbe diviso la stanza- e il letto- con suo marito. La cosa le provocò contemporaneamente eccitazione, agitazione e timore, il che non sfuggì ad Ade che una volta entrati in camera, prese tra le braccia la novella moglie per rassicurarla
Quando si staccarono, Persefone si sedette sul letto e Ade le si mise accanto, cominciando a spogliarsi la parte superiore del corpo. Man mano che si liberava dell’armatura e mostrava il fisico asciutto ma ben fatto, la giovane sposa non poteva fare a meno di guardarlo curiosa e ammirata, nonostante un’evidente timidezza. Mossa da un’impulso irresistibile, posò le mani sul petto del marito, accarezzando piano la sua pelle calda.
Ade emise un sospiro soddisfatto, poi si chinò verso di lei e, dopo averla nuovamente baciata, le fece scivolare la parte superiore del vestito, lasciandole scoperti i seni bianchi; non essendovi abituata Persefone, arrossendo, istintivamente tentò di coprirli con le mani, ma Ade la fermò:

- Sei bellissima…non coprirti, lascia che ti guardi. Sono tuo marito, non c’è nulla di male-

Prese un seno a coppa in ogni mano, accarezzandoli e strappando un gemito a Persefone. Poi si abbassò e prese tra le labbra un capezzolo, mentre sentiva lei infilargli le mani nei capelli e spingergli la testa fra i seni, cosa che Ade fece con grande piacere, mentre l sue mani abbassavano ancora il vestito della sua sposa, fin a farlo scivolare a terra. Anche la novella regina, a sua volta, accrezzava il corpo del marito, facendo scorrere le piccole mani sulla pelle e soffermandosi ogni qualora si imbatteva in qualche cicatrice ricordo di passate battaglie. Le esplorava con le dita, piano per non fargli male, ma sentiva il bisogno di conoscere tutto di lui.
Mentre Ade scendeva, tracciando una linea di baci che arrivava al ventre, Persefone anismava sentendo ondate di calore provenire da qualche parte nel profondo del suo corpo, che si irradiavano ovunque e diventavano sempre più forti, facendole desiderare sempre di più…di cosa non sapeva nemmeno lei, ma improvvisamente si sentì schiudersi come un fiore aggrappandosi ancora di più ad Ade sollevò le gambe attorno ai suoi fianchi, strusciandosi sul suo corpo, dando baci dove capitava.
Sentiva la mano di Ade che le accarezzava piano il punto più intimo, in mezzo alle gambe, mentre lui le mormorava all’orecchio dolci parole; poi, staccatosi un attimo, finì di spogliarsi mostrando la sua nudità e il suo desiderio alla sua sposa.

La quale osservava curiosa e piena di desiderio, sentendo un bisogno e un languore a cui non sapeva dare nome; Ade si sdraio sopra di lei, baciandola ovunque, e cominciando a infilarsi piano dentro di lei. Persefone sussultò.
 
-Hai paura, amore?- le chiese lui baciandola dolcemente.
- Un po’. Cosa succede?-
- Non devi preoccuparti, è il tributo che ogni giovane sposa deve pagare la prima notte di nozze. Sarà un po’ doloroso, ma non per mia volontà e solo per stavolta. Ti prometto che poi non sentirai più niente del genere-
 
Ade continuò ad avanzare piano dentro di lei, fino a rompere la barriera, riuscendo infine a penetrarla completamente; Persefone si morse un labbro lasciando uscire solo un piccolo gemito di dolore e stringendosi a lui, ma subito dopo, mentre suo marito continuava aspingere, il dolore si confuse con il piacere. Poco dopo, entrambi raggiunsero il culmine e giacquero abbracciati, soddisfatti e felici.
 
- Ti amo, Ade mio- disse la giovane Dea della primavera cingendo le braccia attorno al collo del marito e stringendosi forte a lui.

Era la prima volta che glielo diceva chiaramente. Ade sospirò di gioia.

- Ti amo anche io, mia dolce Persefone. Hai portato il paradiso all’inferno, e l’amore dove c’era il nulla. Potrebbe essere altrimenti?-


N.B: mi sono cimentata per la prima volta nella descrizione di una scena di sesso. Il risultato finale, a essere onesta, non mi soddisfa molto, ma d'altra parte è la prima volta e spero di migliorare col tempo. Spero perlomeno che non risulti troppo ridicola o noiosa.
 
 
(fine dodicesima parte)
   
 
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