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Autore: Mars04    25/12/2018    2 recensioni
Due regni rivali.
Due giovani principi.
I loro destini si incrociano.
Porteranno distruzione o una nuova rinascita?
"Il vostro è quel genere di amore che può ridurre il mondo in cenere o innalzarlo alla gloria.“ -Cassandra Clare
[Chanbaek- Historical AU]
Genere: Romantico, Storico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Baekhyun, Baekhyun, Chanyeol, Chanyeol
Note: AU | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
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Only enemies speak the truth; friends and lovers lie endlessly, caught in the web of duty.
—  Stephen King, The Dark Tower


 
Il mattino seguente la spedizione di Silla era già in marcia per tornare nella capitale. Il sollievo illuminava le espressioni dei soldati che, mentre camminavano mantenendo la formazione, si scambiavano qualche parola su cosa sarebbe aspettato loro una volta arrivati finalmente a casa. La felicità trapelava dalle loro voci, c’era chi non desiderava altro che riabbracciare la propria moglie o chi parlava animatamente dei suoi figlioletti, che non vedeva ormai da mesi. Tutta quella felicità però si dissolveva arrivati alla parte anteriore dello schieramento. In capo all’esercito, il re se ne stava in groppa al suo cavallo, affiancato dal suo migliore amico e dal principe ribelle. Da quando erano partiti i due reali non facevano altro che ignorare l’uno la presenza dell’altro mentre, sull’altro lato, il generale si girava ogni tanto a cercare lo sguardo di qualcuno per poi ritornare a guardare davanti a sé con fare sconsolato. “C’è qualche problema?” Chiese Chanyeol, lanciando un’occhiata preoccupata all’amico. ”No, tranquillo.” Rispose il più giovane, scuotendo la testa “E’ solo…Kyungsoo.” Sospirò Jongin, passandosi una mano tra i capelli. ”Mi sembrava di avervi visti abbastanza sereni. Avete per caso litigato?” Domandò il sovrano con un’espressione dispiaciuta sul volto. “Non proprio. E’ semplicemente tornato ad essere il solito Kyungsoo, freddo e sfuggente.” “Di sicuro una persona non cambia da un giorno all’altro senza un motivo.” La voce di Baekhyun si intromise nella discussione. “E a te chi ha chiesto qualcosa?” Sputò acido il generale, infastidito dalle parole del più basso. Il principe lo guardò con un sopracciglio alzato, sorpreso dalla risposta e dal mancato uso di onorifici. “Volevo solo dire che Kyungsoo mi sembra un ragazzo intelligente” alzò le spalle per poi continuare il suo discorso. ”E che non ci vuole un genio a capire che sta cercando di proteggersi da qualcosa.” Chanyeol, dopo qualche secondo di silenzio, annuì. “Per una volta sono d’accordo con Baekhyun. Magari hai detto qualcosa di inappropriato e lo hai ferito, non sarebbe una novità.” “Che cos’è questa? Un’alleanza contro di me? Vi ho detto che non ho fatto niente!” Si lamentò il ragazzo dall’incarnato abbronzato. I due reali alzarono gli occhi al cielo quasi in perfetta sincronia. “Questo è preoccupante. Tornate a non parlarvi come prima, grazie.” Borbottò il soldato tornando a scrutare l’orizzonte.
 
Qualche ora più tardi le truppe vestite di scarlatto arrivarono alle porte di Gyeongju, loro capitale. Alcuni uomini si affrettarono ad aprire il grande portone che impediva alla delegazione di proseguire oltre. “Ricordati cosa ti ho detto ieri e comportati adeguatamente.” Disse il giovane re, avvisando il principe accanto a lui. “So come comportarmi, ho avuto anch’io un’educazione sai?” Rispose Baekhyun, infastidito dalle parole del ragazzo più alto. In quel momento le porte si aprirono e Chanyeol, ignorando le parole del principe, strinse tra le mani le briglie del suo cavallo e avanzò all’interno della città.
La capitale era un tripudio di colori, da ogni angolo spuntavano stendardi decorati con lo stemma reale per festeggiare il ritorno del re. I cittadini si erano riversati nelle strade: Le dame ridacchiavano tra loro ammirando i giovani soldati e gli uomini più anziani borbottavano di questioni politiche o di quel giovane che si trovava alla guida del loro paese. Tutti acclamavano il ritorno di Chanyeol ma il loro entusiasmo si spense quando notarono, poco distante dal sovrano, il giovane nemico. Il principe di Baekje, con le sue vesti celesti, risaltava tra gli uomini di Silla, confermando così la sua appartenenza all’ormai ex regno rivale. Gli sguardi accusatori della folla bruciavano sulla pelle del giovane principe. Baekhyun si lasciò scappare un sospiro ma continuò il suo tragitto a testa alta. Non aveva nulla di cui vergognarsi o per cui sentirsi colpevole, pensò. Quella guerra non era stata colpa sua, le sue mani non erano sporche di sangue ma in quel momento non importava molto. Il suo crimine più grande era quello di essere nato nel posto sbagliato dai genitori sbagliati e questo bastava a renderlo un criminale. Poco lontano da lui, su un lato della strada, una bambina attirò la sua attenzione. La piccola si trovava in braccio a quella che sembrava sua madre, una manina stringeva una bambolina fatta di tela e con l’altra lo stava salutando, come se percepisse l’innocenza del ragazzo. Il principe la ringraziò con un piccolo sorriso, chinando leggermente il capo.


La sagoma del palazzo reale si stagliò all’orizzonte in tutta la sua maestosità. i mattoni di pietra bianca splendevano sotto i raggi del sole in contrasto con le colonne rosse del porticato, Il portale principale era aperto e si affacciava sul cortile interno al palazzo. Al suo interno altri uomini vestiti di rubino erano disposti in formazione perfetta per accogliere il re. Poco più lontano, vicino alla porta decorata d’oro che conduceva alla sala del trono si trovavano quattro persone. La donna più anziana si trovava davanti agli altri tre, indossava un’hanbok di seta rossa decorato con lo stemma dei Park. I capelli, ormai striati d’argento, erano raccolti in una complicata acconciatura e il suo viso, anch’esso segnato dall’età, era gioioso per il ritorno del figlio. Alla sua destra si trovava una sua copia più giovane. Erano sicuramente la madre e la sorella di Chanyeol, pensò Baekhyun, mentre scendeva da cavallo e seguiva il sovrano verso quel piccolo gruppo. Poco lontano dalle due donne una terza, vestita di un rosa accesso, cercava in ogni modo di salutare Jongin mentre teneva il braccio di un uomo più anziano dalla pelle abbronzata segnata da vecchie cicatrici. Quando il figlio fu arrivato abbastanza vicino, la regina madre si avvicinò e lo abbracciò. “Sono così contenta di riaverti qui, Chanyeol.” Mormorò, scompigliando con una mano i capelli corvini del ragazzo. “Non sapete quanto mi siete mancata.” Disse il giovane, beandosi della sensazione di essere ritornato tra le braccia di sua madre, per poi staccarsi da lei e rivolgere lo sguardo verso la sorella maggiore. “Chan, non credi che anche la tua sorellona si meriti un abbraccio?” Domandò la principessa, inclinando la testa di lato. “Yoora, sei sempre la solita.” Ridacchiò il fratello per poi avvicinarsi ad abbracciare anche lei. Sciolto l’abbraccio con la ragazza il re rivolse un inchino alle altre due figure, che Baekhyun aveva intuito fossero parte della famiglia di Jongin, visto che nel frattempo avevano abbracciato e salutato il generale. “Ministro Kim, Lady Jungsoo.” “E’ un piacere riavervi a casa, vostra maestà.” Risposero i due all’unisono. Dopo quel veloce scambio di saluti, gli sguardi dei componenti della corte si rivolsero verso il giovane sconosciuto. ”Figliolo, lui chi è?” Domandò la regina, facendo saettare lo sguardo dal figlio all’altro ragazzo. Chanyeol si schiarì la voce e si girò a guardare il più basso. “Vi presento Baekhyun, principe di Baekje.” Il principe in questione si inchinò davanti alla famiglia reale, mormorando un saluto. “Perché l’hai portato con te?” Chiese interdetta la donna. “Ho promesso a suo padre che non gli avrei fatto del male e che gli avrei offerto la mia protezione, ed è quello che ho fatto.” L’uomo anziano, che si era rivelato il padre di Jongin, fece per dire qualcosa ma venne interrotto bruscamente dal monarca. “So che può sembrare una scelta insensata ma fidatevi di me per una volta.” “I nostri paesi sono stati nemici per secoli ma vi assicuro che non è tra le mie intenzioni continuare a battermi contro di voi.” Esordì Baekhyun, lo sguardo che brillava come una miriade di stelle. “Sappiamo tutti che questa incessante guerra ci ha ferito entrambi inesorabilmente, per questo oggi confido nella vostra saggezza e benevolenza per mettere una fine a queste sofferenze. In cambio vi prometto che la mia lealtà sarà interamente dedicata a voi, Vostra maestà.” Dette queste ultime parole, il ragazzo si inchinò nuovamente. Dopo qualche secondo di silenzio la regina madre parlò di nuovo. “Alzatevi, principe Baekhyun.” Il giovane si alzò e trovò ad accoglierlo lo sguardo soddisfatto del re e un accenno di sorriso da parte di sua madre. “Siete il benvenuto qui a Silla.”
 
 
 Kyungsoo camminava per i corridoi del palazzo, il rumore dei suoi passi come sua unica compagnia. Anche se viveva a corte ormai da qualche anno non si sarebbe mai abituato a tutto quel lusso che lo circondava. Troppo pomposo e impersonale, pensò il ragazzo mentre entrava in quella che era la sua dimora. La stanza era divisa in due ambienti: quello più grande adibito a camera da letto e un piccolo studio per lavorare ai suoi medicinali e curare i suoi pazienti. L’ambiente era stato decorato dal giovane con tonalità di verde che gli ricordavano il suo paese natale. L’aria di quel villaggio di campagna, il contatto con la natura e le giornate passate all’ombra di un grosso albero gli mancavano terribilmente. In compenso la sua stanza si trovava abbastanza vicina a uno dei giardini interni alla reggia. Pensò che una passeggiata in quel parco non sarebbe stata male perciò, lasciati i pochi bagagli che aveva portato con sé nella spedizione, si diresse verso l’esterno. Solo quando arrivò in quell’area verdeggiante si rese conto di quanto la sua scelta fosse stata sbagliata. Sotto il gazebo che si trovava al centro del giardino Jongin stava baciando la sua promessa sposa, Jungsoo. Il generale stringeva la ragazza tra le braccia mentre la giovane gli accarezzava il viso con una mano su cui risplendeva l’anello di fidanzamento. Il medico percepì il suo cuore congelarsi nel petto. Il bacio finì. Gli occhi appena riaperti di Jongin incontrarono quelli sgranati di Kyungsoo. ”Soo…” mormorò il soldato, gli occhi lucidi e la voce incrinata. Il curatore corse via, le lacrime che andavano a rigare le sue guance. Mai nella vita si era sentito così solo. Sapeva che sarebbe successo: due ragazzi appartenenti a ceti sociali diversi come loro non erano fatti per stare insieme. Lo sapeva ma aveva continuato a sperare. Aveva pregato ogni notte che il famoso filo rosso del destino li avesse collegati per restare insieme per sempre. Ora che il filo era stato tagliato, quei sentimenti, che non aveva mai provato prima se non per il generale, erano appassiti come una rosa bianca sfinita dalle intemperie dell’inverno. I ricordi cominciarono a riaffiorare nella sua mente. Le giornate passate a parlare incessantemente nei giardini nel palazzo, le notti passate abbracciati sotto le coperte, il sorriso radioso di Jongin e il suo modo di punzecchiarlo continuamente. Kyungsoo si coprì la bocca con una mano per reprimere i singhiozzi. Si appoggiò con le spalle al muro, lasciandosi scivolare fino a ritrovarsi seduto. In quel momento la porta che si trovava davanti a lui si aprì, rivelando la figura di Baekhyun. “Kyungsoo!” Esclamò allarmato il principe, chinandosi vicino al più giovane. “Che cos’è successo?” Chiese, appoggiando una mano su una spalla del ragazzo. Il giovane medico riuscì a rispondere solo con alcune parole balbettate intervallate dai singhiozzi. “Avanti vieni con me, cerchiamo di calmarci un po’, mh?” Il nobile gli sorrise cercando di tranquillizzarlo per poi invitarlo a seguirlo nelle sue stanze. Una volta entrati nella camera, Baekhyun fece accomodare Kyungsoo sui cuscini di una sorta di piccolo salottino per poi sparire per qualche minuto ritornando poco dopo con dei fazzoletti e un servizio da tè in porcellana riccamente decorata. Il principe si sedette vicino al medico, porgendogli un fazzoletto per asciugare le lacrime. “Siete troppo gentile, Vostra altezza.” Mormorò, con la voce rauca per il pianto, il più piccolo. “Per favore dammi del tu e non dire sciocchezze Kyungsoo.” Disse il nobile, scuotendo la testa e apprestandosi a inserire delle foglie da tè nella teiera. “Se hai bisogno di sfogarti io sono qui.” Il medico abbassò lo sguardo, mettendosi a giocherellare con le sue dita per l’imbarazzo. “Io-Io penso di essere innamorato di Jongin.” Disse, mordicchiandosi le labbra a cuore. “E lui ricambia oppure no?” Domandò Baekhyun, versando il tè bollente nelle tazze davanti a lui. “Pensavo che lo facesse, in un qualche modo, ma oggi l’ho visto baciare la sua promessa sposa.” “Quindi ti ha illuso e basta.” Concluse il principe, adirato per il comportamento del soldato. “No! Cioè noi non siamo mai stati qualcosa. Ho sempre saputo che prima o poi sarebbe successo questo, anche se non volevo ammetterlo.” Si affrettò a chiarire Kyungsoo. “…Ho sperato troppo e mi sono illuso da solo.” Concluse, stringendosi le ginocchia al petto. ”Ho un’idea.” Baekhyun prese un sorso della bevanda che aveva preparato per poi riprendere a parlare. “Domani sera verrai con me al ballo che hanno organizzato per festeggiare il ritorno del re.” L’altro ragazzo sgranò gli occhi a quelle parole. “Ma non posso venire con te, si accorgeranno tutti che non sono un nobile! E poi ci sarà anche Jongin.” “Andiamo, sai anche tu che sarà divertente! E poi non credi sia un’ottima occasione per far vedere al generale come stai bene anche senza di lui?” Un sorriso furbo prese forma sul viso di quel ribelle vestito da principe. Aveva ragione, doveva smettere di piangersi addosso. Era giunta ora anche per lui di iniziare a giocare a quel gioco di guerra e sentimenti.
 
I due ragazzi si salutarono qualche ora più tardi, dopo aver passato il pomeriggio a chiacchierare per scacciare la nuvola di sentimenti negativi che si era impossessata del cuore di Kyungsoo. Baekhyun si chiuse la porta alle spalle dopo aver fatto uscire l’amico. Il rumore di un tonfo lo fece sobbalzare. Si girò e rimase pietrificato davanti alla figura, vestita dalla testa ai piedi di nero, che si era intrufolata nella sua stanza. “Cavolo non ti ricordavo così brutto, Baek” Scherzò lo sconosciuto, liberandosi il viso dalla maschera. “Jongdae?” Mormorò il principe con gli occhi sgranati, per poi correre ad abbracciare l’amico. ”Come hai fatto ad entrare? Pensavo fossi scappato verso la Cina con tuo fratello.” “Non è importante come sono entrato.” Disse l’altro ragazzo per poi continuare il suo discorso dopo essersi staccato dall’abbraccio. “Solo Junmyeon è partito, io ho deciso di rimanere per aiutarti.” Baekhyun aggrottò le sopracciglia, guardando il giovane con espressione confusa. “Baekhyun, tu sai di essere il legittimo sovrano di Baekje-” Iniziò Jongdae per poi essere subito interrotto dal principe. “Si ma il nostro regno è stato conquistato da Silla e io non posso far altro che rimanermene chiuso qui.” Concluse il ragazzo con tono frustrato. “Il tuo popolo non vuole essere governato da uno straniero che ha ucciso il loro re! Ci sono persone che sono disposte a lottare per riaverti indietro.” Esclamò il ragazzo, guardando l’erede di Baekje negli occhi. Il principe si allontanò da lui iniziando a girare per la stanza, agitato da quelle parole. “Che cosa dovrei fare?” Jongdae sorrise a quella domanda. “Lascia fare a me, vedrai che in poco tempo ti riporteremo a casa.” si avvicinò per abbracciare un’ultima volta l’amico prima di ripartire. “Avrai solo una piccola missione da compiere: conquistare la fiducia del re con tutte le armi a tua disposizione.” Così dicendo il ragazzo si allontanò per poi uscire dalla finestra con movimenti felini, lasciando il principe da solo con il peso di ciò che avrebbe dovuto compiere sulle spalle.


Angolo di Mars:
Sono tornata con un nuovo capitolo!
Vi ringrazio ancora una volta per aver continuato a seguire la mia storia e colgo l'occasione per farvi mille auguri di buone feste.
Spero che questo piccolo regalo di Natale vi piaccia (Anche se non è un capitolo molto allegro, I know). Come al solito se volete lasciare una recensione sarò ben felice di leggerla e confrontarmi con voi. Al prossimo capitolo! Mars
  
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