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Autore: whiterose21    26/12/2018    1 recensioni
Una bambina di soli nove anni assiste alla morte del padre, giustiziato per mano del loro signore di cui un tempo si fidava e scappata verso una prigione, trova aiuto verso un vampiro traditore che la accoglie e cresce come se fosse una figlia.
Nel mentre dopo sedici anni passati a cercare la cugina i figli dei discendenti dei clan si chiedono ancora cosa sia successo il giorno in cui la figlia del primo genito "scomparso misteriosamente" come il clan e la figlia, cercano la verità ma ormai non si possono più fidare di informatori e attendenti.
Tre discendenti scappano qualche anno dopo alla ricerca della cugina di cui si sanno poche notizie, e si pensa abbia viaggiato anche attraverso il tempo.
Genere: Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: What if? | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Legacy of Kain: Descendant's clan's '
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Autore: la storia non è stata scritta a scopo di lucro, tutti i personaggi citati appartengono ai legittimi proprietari, buona lettura



Sessanta anni prima della morte di Raziel: 

Clan dei Razielim, terrotorio di Raziel 17:20
Quella sera la piccola Xilel di soli nove anni non si voleva svegliare, lo trovava inutile visto lo stato di sonno che   preferirebbe dormire ma il suo attendente Mikail viene subito inviato dal padre della piccola per venire svegliata, << Lady Xilel è ora che voi raggiungiate vostro padre >> disse lui dalla porta mente la cameriera vestiva la piccola << Yaaawwww! Perché voglio ancora dormire >> disse la piccina assonnata << Ordini di Lord Raziel, vorrebbe passare la serata con voi vicino >> disse lui invogliando la piccolina a fare in fretta e uscendo di corsa per raggiungere il padre gli occhi quel giorno le luccicavano e stava anche sbagliando direzione << No lady Xilel non li >> disse Mikal mentre Xilel correva nella direzione sbagliata ma vide qualcosa che nessuno che non era membro dei clan poteva vedere, << Zephonim sei condannato per i tuoi crimini verso la tua specie, sei accusato di tradimento, ora dimmi se non erro? >> chiese Raziel << Per favore Lord Raziel siate magnanimo zio, anche voi avreste fatto lo stesso >> disse quel vampiro, portava lo stemma di Zephon, << è uno del clan di uno degli zii cosa ci fa qui? >> chiese la piccola a Mikail  << Andiamocene non possiamo rimanere qui >> disse lui alla piccola con ascoltava rapita dal processo, poi vide uno dei Razielim prendere una spada e tranciare la testa di netto all’altro alleato del clan, << Che traditore, se lo è meritato >> disse la vampira al fianco del suo capo clan, << Lord Raziel sua figlia tra poco dovrebbe arrivare >> si sentì una cameriera dire Mikail prese in braccio la piccola figlia del capo portandola al luogo dell’incontro, li sotto l’albero c’era già il capo clan e l’attendente fece scendere la propria padrona, mentre lei correva dal proprio papà, lui la accolse con uno sguardo gentile mentre la piccola lo guardava con occhi curiosi, poi il vampiro sollevò gli occhi su Mikail << Scusi il ritardo lady Xilel stava come sempre dormendo troppo è difficile svegliarla >> disse il vampiro come scusa, Raziel dovette sospirare per poi tornare a guardare la piccola che stava per dire qualcosa << che cosa succede è ore che mi osservi con quegli occhi >> disse lui con aria calma e lei fece un respiro prima di parlare << Padre che cosa significa tradire? >> chiese con innocenza la piccola lui la osservò serio e con occhi freddi << Piccola mia tradire è una brutta parola, affibbiata di solito a chi è vigliacco,  chi tradisce di solito lo fa per crudeltà o paura, e molto ma molto spesso per gelosia, senza contare la grave ferita che andrà ad affliggere te e chi ti circonda e circonda anche lui, abbi sempre pietà e pena per queste persone vigliacche e boriose di vittoria >> disse mentre guardava la piccola che lo ammirava da quei piccoli occhietti color miele, poi gli prese la mano sorridendo e affermando le seguenti frasi << Papà io non ti tradirò mai >> poi sorrise facendo sorridere anche l’uomo << Io so che non lo farai mai >>.
Qualche minuto prima della morte di Raziel, Santuario dei clan ore 19:20
Giunti all’inizio della soglia dell’impero di Kain la piccola Xilel era impressionata a vedere il grande castello del nonno, era la prima volta che era lì d’avanti e solo sua cugina Dunah c’è stata dentro e ne raccontava sempre di quel giorno in cui venne e il tono superbo faceva capire che doveva essere un luogo divino. Forse un luogo di cui non si sarebbe dimenticata facilmente, forse anche lei avrebbe raccontato ai cugini la sua esperienza con quei toni usati dalla cugina più grande così chiamata da lei “la sorellona”  con affetto, mentre a lei fu scombinato il nome da quest’ ultima cosi il soprannome della ragazza divenne “Lel-Xi”, tornando al santuario il padre le stringeva la mano mentre la faceva stare attenta ai gradini più alti di lei di qualche centimetro.
Arrivati sulla cima del clan la piccola ammirò le ali del padre, intanto lui le disse che ciò che gli era successo era una “trasgressione” sì come la regola era che prima doveva evolversi Kain in seguito si sarebbero evoluti loro, ma Raziel disse una cosa << Ma io sono speciale ci tiene a me, vedrai che mi perdonerà >> disse il vampiro con convinzione e portando la piccola all’interno, dentro vi erano pitture di vittoria di tutti i clan, uno era anche abbastanza intimidatorio si come raffigurava Turel che stava cacciando un branco di umani che scappava terrorizzato e in piedi sullo sfondo umani impalati e alcuni mangiati da Turelim ciò era davvero inquietante e pieno di terrore. Xilel strinse la mano del padre prima che una brutta sensazione le fece capolino nella testa, Raziel accarezzò la piccola con gentilezza per rassicurarla ma con poco successo, dopo quel lungo corridoio entrambi furono d’avanti la porta che separava il vampiro da lì Xilel cominciò a stringersi sempre di più a suo padre ma poi lui aprì l’enorme porta e li vi entrarono entrambi la piccola si separò dal padre facendo un inchino timido mentre il padre di quest’ultima si inginocchiava e presentava la mercanzia, le ali di pipistrello che maestose la luna piena le illuminava, ma la faccia del padrone del padre non era soddisfatta ma furiosa si stava avvicinando alle ali minaccioso mentre le osservava fece un lieve tocco e poi un movimento rapido di braccia e glie le aveva staccate, e il sangue si stava spargendo al centro della stanza dei clan e subito Zephon afferrò la piccola bambina che si agitava chiamando il padre disperatamente mentre si stavano formando le lacrime sul viso della piccola, non capiva cosa stava succedendo ma si stava materializzando qualcosa in quella testa, poi iniziarono a camminare verso un luogo, Dumah e Turel presero Raziel per le braccia e lo trascinarono mentre Zephon portava Xilel li d’avanti al abisso dove prima erano passati le urla erano udibili dal precipizio di quelle creature che abitavano, la piccola aveva il terrore mentre vedeva che stavano strascinando il padre ancora poco ripreso e guardava con terrore il baratro poi guardo verso la piccola con aria di arresa, con la speranza solo che il suo signore risparmi la sua bambina ora lì che piangeva , Kain si avvicinò al primo genito ormai esanime e lo guardò << Lasciami il tempo di parlarle >> implorò al signore lui annui contando dieci secondi per parlare << Ascoltami Xilel, è il mio ultimo ordine da capo clan ti ordino! Di scappare fuggire non tornare mai più al clan! Sono stato chiaro! >> grido velocemente quelle frasi prima che si sentì il signore ordinare << Gettatelo dentro!  >> mentre la piccola piangeva e osservava con occhi appannati Raziel combatteva per rimanere sopra mentre Dumah e Turel cercavano di gettarlo << FALLO! >> gridò e poi veni gettato e ne seguì solo un urlo e per Xilel fu un incubo a occhi aperti non   contando le proprie azioni voleva tapparsi le orecchie e far cessare l’urlo così morse la mano che la teneva ferma e in quel momento iniziò a correre verso una zona in precisa mentre dietro la seguivano quelli che forse poteva chiamare zii tappò le proprie orecchie distrutta mentre gridava anche lei.
Poco dopo la morte di Raziel, Cimitero, Territorio di Melchiah ore 20:43
Dopo aver corso molto si ritrovò nel luogo del Ex zio Melchiah, li aveva giocato solo con la cugina Malachia, ma ricorda che trovò un passaggio per le fogne ma che se si prendeva una strada sbagliata si giungeva nei territori di Rahab o di Zephon, due zii che non voleva per niente vedere in quel momento, si infilò nel tombino mentre gli inseguitori erano già sul luogo e la chiamavano, la piccola iniziò a percorrere le fogne solo per sopravvivenza, e sperando di non finire nei due luoghi citati iniziò a prestare attenzione ma era comunque agitata e non sapeva dove andare si stava solo confondendo, cadevano le lacrime e tirava su con il naso non accorgendosi che faceva rumore, ma Melchiah non poteva permettersi che i fratelli scoprissero del passaggio segreto nelle fogne pur che Turel ormai sentisse ogni piccolo e lieve suono che veniva da sotto la terra ma erano deboli, intanto la piccola continuava a camminare tra quelle fognature quasi sembravano infinite.
Dopo non si sa quanto tempo che camminava raggiunse una botola di uscita “Per favore fa che non sia uno dei clan” pensò mentre con fatica cercava di sollevare il tombino che stava sopra la sua testa, guardò fuori ma vi erano solo spesse porte in piena con una piccola finestra con delle sbarre sopra non vi erano stemmi di clan e si spaventò appena uno dei prigionieri si accanì sulla finestrella << C’è qualcuno! >> affermò facendo sobbalzare la piccola e quindi cadere dalla scala del tombino e cadendo su una delle due gambe disossandola seguì un mugugno di dolore con delle lacrime che cadevano quando si alzò sentì la gamba diventare pesante e faceva molto male, provò a salire uscendo e di seguito vi fu di nuovo quel prigioniero << Sei una bambina umana che delusione >> disse deluso mentre la piccola era confusa e muoveva a strasciconi la gamba tra un mugugno e l’altro << Tks, chi sta rompendo così tanto? >> chiese una voce mentre si affacciava, << C’è un bambino >> disse il primo prigioniero << Vuoi dire che un infante è stata portata qui? >> chiese un terzo aggiungendosi << è solo poco sangue per loro più tosto è utile che ci liberi >> disse il secondo mentre il terzo e il primo dubitavano la piccola camminava verso un angolo ma vide una guardia << Senti piccolino quella guardia ha le chiavi di queste celle, prendile e liberaci subito e forse la tua vita sarà salva >> disse il prigioniero mentre la piccola rimaneva nascosta e si avvicinò piano alla guardia ma un uomo legato al muro la notò << Ti prego aiutami, non lasciarmi qui! >> gridò l ‘uomo vedendo Xilel che si nascose dietro a un pilastro che sosteneva la struttura e osservava nascosta mentre la guardia si avvicinava al uomo << Stai zitto o ti do in pasto a quei vampiri che teniamo rinchiusi! E cerca di non svegliarmi un'altra volta >> disse mentre tornava da un lato e si toglieva l’elmo per poi cominciare a dormire, intanto la piccola si avvicinò silenziosamente alla guardia che solo in poco tempo aveva iniziato già a russare e fu in poco tempo che prese velocemente le chiavi dal fianco della guardia, e poi andò via verso la parete che divideva la guardia e il prigioniero dai vampiri << Bene, voi infanti non siete così inutili infondo, ora liberami >> disse il secondo che si affacciava alla porta  << Qualcuno fermi quel bambino! >> gridò il prigioniero svegliando la guardia << Muoviti! >> gridò il vampiro dietro la porta e la piccola fece scattare la serratura della porta aprendola mentre la guardia si avvicinò a lei prendendola per il collo << Bene tu come ci sei finita qui? I tuoi genitori non saranno preoccupati? >> si chiese mentre la porta si apriva lentamente e da dietro si stava affacciando due occhi rossi e un ghigno, << Bene ora non si dovranno più preoccupare di te perché rimarrai qui a marcire fino a quando non pagheranno un compenso salato >> disse prima che la figura nera lo afferrasse lasciando cadere la piccola, in un colpo secco il “mostro” fece sentire le ossa del collo del uomo rompersi e poi iniziò a succhiargli il sangue, però subito la sagoma mostruosa si mostrò in un giovane dalla pelle bianca e con zanne che  dai capelli lunghi , neri e lisci, che gli donava un tono femminile, indossava una giacca rossa che portava ormai era un pezzo logore di stoffa che perdeva il colore e di scarpe non ne aveva e i pantaloni logori  che diventavano grigi e pieni di pezzi scuciti, era un miracolo che fosse ancora “Vestito”, quando finì si staccò facendo tornare le iridi rosse di un colore grigio chiaro che scrutavano la piccola appoggiata al muro che guardava turbata il tutto << Cosa ti turba? È la prima volta che vedi un dio delle tenebre? >> chiese in modo sfrontato, vide la gamba disossata e pensò di provare a riparare la ferita non era bravo ma sapeva cosa fare e doveva stare solo attento a non romperla, ma cosa avrebbe fatto con un infante, forse sarebbe tornata utile come fonte di cibo ma era piccola come risorsa ma non per attirare a se prede, quindi con un ghigno prese la piccola << Cerca di non urlare >> disse mentre prendeva la  gamba ferita e la rimetteva a posto facendo gridare la piccola e attirando altri uomini armati << Accidenti >> disse prendendo la bambina e andando nelle fogne assicurandosi di chiudere il tombino mentre le guardie arrivano, mise la piccola contro il muro e le tappò la bocca mentre lei singhiozzava ed era sul punto di piangere << Fai solo un cenno di un rumore troppo forte e ti ammazzo >> la minacciò con sguardo storto e costringendo la piccola a non fiatare mentre camminava d’avanti a lei << Seguimi! >> le ringhiò portandola verso il molo dove la fece uscire per poi portarla sotto a un ponte si guardò in giro e poi fece un lungo respiro << Da oggi tu mi porterai qui qual unque umano, e se mai oserai portare un Sarafan qui giuro che ti ammazzo >> disse chiaro mentre il sole stava sorgendo e lui si metteva in un angolo in ombra << Ora vai e portami delle vittime >> le ordinò lasciando che la bambina vagasse da sola per la capitale attirando sotto quel ponte uomini e donne, che venivano poi uccise dal vampiro che lei stessa a liberato.
Quella giornata intanto aveva attirato due vittime per quel vampiro e di sicuro non era soddisfatto, quindi fu costretta ad uscire e cercare altre vittime per conto del suo nuovo “misericordioso padrone” però non riuscì a portare nessuno, quindi iniziò lui a farle domande scomode da rispondere << Senti non mi piaci ma quanti anni hai? >> chiese lui scocciato << Nove >> rispose << Sei troppo piccola per essere lasciata da sola lo sai? >> chiese lui mentre incrociava le braccia ma lei tacque, << Tks, proprio non hai nessuno che si sta preoccupando per te? >> riformulò ma lei si strinse in difesa e lui sospirò << Che razza di genitori hai? Ti permettono di rimanere in giro quanto vuoi? O pure fammi indovinare sei come la povera fiammiferaia anche tu lasciata a te stessa se non vendi tutti i fiammiferi? >> chiese mentre la osservava, non aveva reazioni conosceva anche lei quella favola citata e non le piaceva, lui sospirò << Allora il nostro incontro non è stato dei migliori allora io mi presenterò per primo >> disse provando a capire se era curiosa la piccola ma capì che si era fatta quella domanda mentre lo guardava con gli occhi color miele << Io sono Faustus, e come hai già capito sono un vampiro >> disse lui << Ora dimmi il tuo nome >> disse lui mentre lei faceva solo fatica a pronunciarlo visto il magone che si era tenuta dentro << I-io mi chiamo Xilel >> disse con voce roca e lui la guardò vedendo quelle lacrime che le stavano venendo sul volto << Non devi piangere un giorno diverrai un uomo forte quindi piangere e solo per i deboli guarda me, cacciavo coloro che erano della mia specie senza rimorso, perché erano solo deboli, non versavo lacrime per loro prima ne le verserò ora, e tu dovrai fare così se vuoi sopravvivere >> le disse mentre il sole tramontava, << allora tu rimani qui io vado a caccia ora >> disse alzandosi e lasciando lì la bambina.
 
 
   
 
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