È tutto finito.
Thanos è morto e con lui la minaccia più grande affrontata
dai Vendicatori. Tony si aggira per il campo di battaglia ferito, confuso dai
numerosi colpi presi senza elmetto. Uno ad uno, sono tornati tutti. Barnes,
Wanda, persino T-challa. Uno dopo l’altro sono apparsi nella polvere e,
se deve essere sincero, è stato contento di vederli tutti quanti… Perfino
quella faccia da cazzo del Dottor Strange.
Solo lui non è tornato.
Quel dannato ragazzino che ha avuto la faccia
tosta di andare a morire fra le sue braccia, non è apparso assieme agli altri,
e nonostante le richieste di Pepper di calmarsi, di farsi curare e poi
cercarlo, Tony non ha voluto sentire ragioni.
Ha iniziato a girare per il campo di battaglia, rovesciando pietre con
l’unico pezzo dell’armatura rimasto, uno stivale, urlando e bestemmiando il
nome del ragazzino.
Non puoi essere morto davvero, piccola
merda.
Non te lo permetto! Non te lo concedo!
“Parker!” strilla “Peter Parker!”
Ha promesso a May di riportarlo a casa a qualsiasi costo. Intanto che
l’abbracciava forte e continuava a scusarsi per non averlo protetto e anche se è
noto per le sue promesse da marinaio, non ha intenzione di lasciare quel posto
senza Bimbo Ragno. “Tony.” Steve lo trattiene per un braccio,
una presa abbastanza forte da farlo girare. Sono entrambi ancora spiritati
dalla battaglia appena conclusa, ma Steve riesce ad essere sempre calmo. Sempre
presente a sé stesso. Tony non ha mai voluto prenderlo a pugni come in questo
momento. Non perché lo odi. Non
perché voglia davvero farlo. Ma
perché una parte di lui sa che, come al
solito, è l’unico che può capirlo davvero, senza stupide contrattazioni e botte d’utero.
E lo fa.
Una testata. Poi un gancio. Steve
arretra preso di sorpresa, poi si fa sotto. Non lo picchia come potrebbe, ma
non gli molla nemmeno dei colpettini amorosi. Pepper strilla che finirà di
ammazzarlo se non la smette e Tony annota mentalmente di doverla mandare a
cagare subito dopo aver trovato Peter e
baciato Cap fino a non capire più nulla. Ha il viso che gli fa male, il sangue ovunque, Steve porta una mano
all’occhio pesto “Tony ti prego ba…” non finisce la frase, si zittisce,
guardando fisso oltre la spalla di Tony e questo si volta di colpo.
Peter avanza confuso fra la macerie
della città. Ha ancora su l’Iron- Spider,
e i capelli scarmigliati, come se
fosse passato per un uragano. Ha i capelli ricci, annota mentalmente Tony osservandolo
incredulo, di quei riccetti che, chissà perché, ha sempre associato ai bambini
piccoli. Si ferma di botto alla sua vista e tira fuori un sorriso abbagliante “
Signore.” mormora avvicinandosi di qualche passo.
“Peter.”
Tony non sa di star piangendo. Non l’ha mai fatto in sette anni, nemmeno quando
credeva di aver perso Pepper, nemmeno dopo il
tradimento di Steve, perché dovrebbe farlo ora? L’espressione sorpresa sul volto di Peter, è
probabilmente dovuta al fatto che, forse,
si aspettava una strigliata e non un abbraccio soffocante. Steve dietro di lui, sospira mentre li osserva. “La prova che Tony Stark ha un cuore.” lo
sente sussurrare mentre stringe a sé il suo dannato ragazzino. Gli accarezza il capo, lo implora di dargli
retta la prossima vola, di non farlo spaventare mai più a quel modo. Peter ridacchia, imbarazzato come solo un
adolescente sa essere, il viso premuto
contro il suo petto, e Tony si ritrova a pensare che, se è così avere un cuore,
beh… Non è affatto male.