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Autore: Jeo 95    26/12/2018    0 recensioni
[Saga del Filo Rosso; Storia 1- Destino Maledetto]
***
La leggenda del Filo Rosso del Destino è una romantica leggenda che racconta di come al mondo, per ogni persona, ve ne sia una predestinata, la cosiddetta Anima Gemella.
Eppure non è l'unico Destino che il Filo Rosso può creare. Ve ne è uno più cupo, crudele, che da secoli colpisce determinate persone, accomunate tutte da particolare accessori.
Lo sanno bene Tikki e gli altri Kwamii, o almeno dovrebbero, poichè quello stesso destino sta per bussare alla porta dei loro Prescelti, ancora una volta.
Memorie perdute, passati remoti, mentre le vecchie e le nuove generazioni di Eroi si incontrano, Marinette dovrà trovare il modo di sfuggire ad un fato che non desidera.
Perchè lei è Ladybug, ed il suo destino è scritto col sangue.
***
Spero che vi incuriosisca almeno un po? :3 non so quante saghe saranno, dipenderà dall'audience xD
Bacioni e ringraziamenti a chiunque mi seguirà
Jeo 95 =3 (o ArhiShay)
p.s. La storia verrà aggiornata ogni Mercoledì u.u
Genere: Angst, Drammatico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Adrien Agreste/Chat Noir, Altri, Marinette Dupain-Cheng/Ladybug, Sorpresa, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!, Triangolo
Capitoli:
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Fil Rouge


Livre 1

~ Destin Maudit~

  

Marinette doveva ammettere che il tempismo scelto dal Maestro Fu per assegnare i Miraculous restanti era stato paradossalmente perfetto. Se Queen Bee e Seashell non fossero comparsi ad aiutarli, probabilmente ora sarebbero un arrosto di coccinella, cenere di gatto e stufato di volpe.

«Forza Tikki, sbrigati!» la piccola kwami stava facendo del suo meglio per ricaricarsi alla svelta, senza strozzarsi con il biscotto gentilmente offertole dal portatore della tartaruga.

«Faccio del mio meglio, Marinette.» si giustificò, mortificata di non riuscire ad inghiottire tutto in un morso come un certo gatto di sua conoscenza.

Mentre Tikki mangiava, la ragazza intanto rifletteva sul mostro che dovevano combattere, sul modo in cui avrebbero potuto fermarlo quando il suo corpo intero era ricoperto da fiamme inestinguibili. Dove poteva essere l'akuma, nascosto tra tutto quel fuoco? Non era mai stato così difficile, così... mortale.

«Qualcosa non va?» Tikki si accorse dell'espressione pensierosa dell'amica, accigliata e probabilmente persa negli stessi ragionamenti che avevano corrucciato il viso di Marinette.

La ragazza scosse il capo, regalando un sorriso alla kwami ma volendo condividere con lei i suoi dubbi e le sue preoccupazioni. Sapeva sempre guidarla nel modo giusto, ed ogni suo consiglio era una preziosa lezione che non sempre Marinette sapeva apprezzare nel modo giusto.

«Non lo so Tikki... questo Akuma mi sembra diverso dal solito, come se non lo fosse davvero...»

Ma a parole non era semplice spiegare le sensazioni che stava provando, cosa le facesse supporre che il nemico davanti a loro fosse diverso dagli avversari di sempre.

«Sei molto perspicace Marinette, una vera Ladybug.»

Saltando sul posto, una gamba sollevata verso il petto e le braccia a mascherarsi il viso, in una buffissima posa di autodifesa improvvisata, la giovane maledì il vecchio maestro per le improvvise apparizioni che si ostinava a fare senza avvisare. Prima o poi sarebbe morta di crepacuore.

«Maestro Fu!»

L'anziano portatore sorrise alla giovane, ma fu solo per pochi secondi. Il viso si contrasse in una smorfia, le rughe della fronte si corrugarono sopra gli occhi, nell'espressione più preoccupata che Marinette gli aveva visto fare da quando lo conosceva.

«Che intendevate, maestro?»

Fu sospirò, lisciandosi il pizzetto e chiudendo gli occhi.

«Temo che siamo davanti ad un'antica quanto pericolosa reliquia persa da secoli, che speravo restasse solo una leggenda.»

Tikki sobbalzò.

«N-Non vorrete dire...!»

«Temo di si Tikki, la gemma sulla sua mano non lascia dubbi: quella è l'Erémytos che domina tutto ciò che è fuoco: Dame du Feu.»

Marinette inclinò il capo, stringendosi il mento tra due dita e passando lo sguardo tra la kwami ed il maestro, studiando le loro espressioni preoccupate e chiedendosi quanto terribile potesse essere questo nuovo nemico.

«E-Erémytos?»

Fu annuì.«Una forza primordiale, creata da... alcuni Dei che si sono fidati troppo degli umani.» Tikki guardava fisso il terreno, perdendosi in ricordi che avrebbe preferito dimenticare, sommersi da errori che nemmeno dopo millenni potevano essere perdonati.

«Purtroppo il tempo ci è nemico, un giorno ti dirò ogni cosa, ma per ora...» Fu estrasse dalla tasca dei pantaloni una piccola scatolina rossa, sul cui dorso vi erano incisi simboli a Marinette sconosciuti.«Dovete indebolire Dame du Feu ed usare l'energia dei Miraculous per estrarre la pietra, dopodiché mettila all'interno di questa scatola, sigillerà il suo potere.»

Prendendo la scatolina tra le mani la studiò con curiosità, annuendo energicamente e lanciando uno sguardo alla propria kwami: era pronta per tornare a combattere.

«Fai presto, Marinette. La forza della pietra non è adatta a chiunque, se la ragazza non viene salvata in tempo, verrà consumata dalle fiamme di Pyros e sparirà per sempre.»

Marinette rabbrividì. Non era mai andata particolarmente d'accordo con Sabrina, ma da qui a volere che morisse tra le fiamme come una strega durante le inquisizioni... bè, non era una fine che le augurava.

Non perse altro tempo e si trasformò.«Tikki, trasformami!»
 

***
 

Seashell aveva un potere davvero singolare, ma che in quella determinata situazione si stava rivelando incredibilmente utile. Queen Bee ne era rimasta impressionata.

Usava lo scudo per parare ogni attacco infuocato, dandole occasioni di attaccare il nemico di soppiatto con la sua trottola, passando da pose difensive ad attacchi ben calibrati, surfando sul suo scudo a tartaruga con un equilibrio a dir poco magistrale. Il tutto senza mai attivare il suo potere speciale.

Nonostante riuscissero a gestire quella creatura abbastanza bene anche solo in due, Queen Bee sperò che gli altri eroi si sbrigassero a tornare, così da poter far tornare alla normalità quella ragazza prima che fosse troppo tardi. Aveva una brutta sensazione, come se qualcosa non andasse.

Era il suo primo scontro con un Akuma quello, eppure le pareva diverso da quelli a cui aveva assistito in passato, come se dietro questo nuovo nemico si nascondesse qualcosa di più che una semplice farfalla maligna.

«Questo Akuma non è normale, mi ci gioco tutte le mie nove vite.» Sobbalzò nel sentire la voce di Chat Noir alle sue spalle, affiancato da Volpina che semplicemente annuiva pensierosa.

Queen Bee sentì le mani sudate e scivolose, mentre il viso si accendeva di un rosso vivo per l'emozione di essere accanto all'eroe per cui credeva di avere una cotta stratosferica, ma cercò comunque di darsi un contegno: non era il luogo né il momento per fermarsi a fantasticare su quanto la tutina nera di Chat fosse fin troppo attillata e provocante, per quello c'era tempo anche dopo aver salvato la città dalle fiamme di Dame Du Feu.

Inspirò profondamente ed espirò, azzardandosi a parlare solo nel momento in cui fu sicura di riuscire a farlo senza balbettare e mordersi la lingua.

«Avete qualche idea su come fermare quella... cosa? Temo che Seashell non riuscirà a tenerla buona ancora per molto.»

«Non preoccupatevi per me! Sto benissimo! Mi sto solo rifacendo l'abbronzatura quassù!» fu l'eco dell'eroe tartaruga, alle prese con l'ennesima vampata di calore scagliata dal nemico.

Le due eroine sospirarono, forse seccate o affrante dal pessimo tempismo scelto da Seashell per esporre le proprie lamentele, mentre in Chat Noir si accese uno sguardo colmo di gioia e aspettativa: che avesse finalmente trovato un compagno di battute? Non ne era certo, ma ci sperava davvero.

«Purtroppo non è soltanto l'abbronzatura di Seashell il problema.» Ladybug comparve finalmente alle spalle di tutti, scura in volto come nemmeno Chat Noir l'aveva mai vista, mentre teneva gli occhi azzurri puntati sul terreno, incerta e pensierosa.

Bastò quello per confermare a Chat quanto fosse grave la situazione.

«My Lady?»

«Se non la salviamo, quella ragazza morirà.»

I quattro compagni trasalirono. Morire?

«C-Che vuoi dire?»

Ciò che Queen Bee sapeva, era che Papillon possedeva le persone, sfruttava i loro sentimenti negativi, la rabbia così come la paura e la frustrazione, per spingerli a lavorare per lui, illudendoli di poter risolvere ogni loro problema in cambio di un anello ed un paio di orecchini. Questa però, era la prima volta che sentiva parlare di una possibilità così estrema e terrificante come la morte.

Ladybug sospirò. Si strinse un braccio così forte da affondarci le unghie, probabilmente avrebbe lasciato il segno anche sotto il costume, mentre con i denti si mordeva il labbro inferiore, evitando di incrociare lo sguardo con ognuno dei suoi compagni.

«Non è un'Akuma normale, è qualcosa... qualcos'altro. Nemmeno io ho ancora chiara la situazione, non a pieno almeno, tutto quello che so è che chiunque ci sia sotto quelle fiamme è in pericolo.» sospirò, lasciando che la mente tornasse a pensare con lucidità.«Tutto quello che so è che dobbiamo agire insieme, e che il suo punto debole è la sfera che brilla sulla sua mano.»

Volpina osservò con attenzione il punto indicato, e alla fine la vide. La pietra stava lì, incastonata nella mano di Dame Du Feu, splendente come se fosse fatta di lava incandescente.

«Quindi abbiamo solo un tentativo, giusto?»

Ladybug annuì.«È una situazione da tutto o niente.»

Volpina ghignò.«Divertente. Sono tutta orecchie, Boss. Qual è il piano?»


***
 

Dame Du Feu fu dura da immobilizzare. Non avevano mai affrontato un nemico così forte, ed erano piuttosto sicuri che chiunque ci fosse dietro quello strano attacco, non fosse Papillon.

Se il creatore delle Akuma avesse posseduto un simile potere, probabilmente avrebbe messo le mani sui Miraculous molto tempo prima, o comunque non avrebbe atteso così tanto per scatenare un tale potere.

Volpina era rimasta impressionata dall'astuzia di Ladybug, dalla freddezza calcolatrice con cui in pochi minuti aveva elaborato un piano degno di tutto rispetto, che forse poteva salvare sia loro, che la città, che la ragazza intrappolata sotto quel mare di fiamme.

«Siete tutti pronti?» al richiamo della coccinella, gli altri portatori annuirono, caricando verso Dame du Feu e Seashell, che ancora l'affrontava da solo.

Roteando tra le mani il flauto di cui andava fiera, Volpina lanciò il suo attacco speciale, quello che Fu le aveva spiegato in una delle sue ultime visite.

Il Miraculous della Volpe può effettivamente creare illusioni.” Le aveva detto, e forse per questo non aveva mai voluto usare prima quella particolare canzone che le dava il potere di dar vita a ciò che lei non considerava altro che bugie: ne era terrorizzata.

In quella situazione però, circondata da compagni dei quali sentiva di potersi fidare, Lila non aveva più paura. Prese un profondo respirò ed intonò la canzone: «Doux Sommeil: Mirage!»

Subito cinque copie dei portatori si manifestarono al suo fianco, quasi come se i suoi veri compagni fossero al suo fianco. Sorrise: niente male davvero.

«Andate!» ordinò, e le cinque copie si mossero seguendo il suo volere.

Circondando Dame du Feu, le copie iniziarono a combattere l'enorme mostro di fuoco come se fossero gli eroi reali, dando finalmente la possibilità a Seashell di ritirarsi e riprendere fiato, mentre veniva messo al corrente del piano di Ladybug dall'eroina stessa.

«Grazie volpetta! Mi hai davvero salvato da una brutta scottatura!»

Lila storse il naso a quel nomignolo, ma non si scompose e semplicemente annuì con la testa, concentrandosi nel mantenere le illusioni abbastanza a lungo per ultimare i preparativi e sconfiggere così una volta per tutte quel mostro.

«Queen Bee, tocca a te!»

Stringendo i pugni con determinazione, l'eroina ape si lanciò verso i piedi della creatura, lanciando la sua trottola e facendo si che questa generasse un potente vortice d'aria attorno a Dame du Feu, così che questa non potesse più muoversi e spostarsi.

“Non è questo l'utilizzo migliore per la mia arma, ma si può sempre improvvisare!”

«Sei pronto Chat?» sentì domandare in lontananza da Ladybug, mentre il mostro di fuoco era rimasto bloccato, le copie di Volpina ormai svanite.

«Come sempre My Lady!»

Si lanciarono insieme sul nemico, stringendo tra le mani la lunga corda che il Lucky Charm di Ladybug aveva donato loro, nello stesso momento in cui il vortice di Queen Bee si dissolveva, mostrando una Dame du Feu senza più fiamme, estinte dal vuoto d'aria creato all'interno del piccolo tornado.

Legarono la creatura più velocemente possibile, spingendola a terra ed impedendole qualsiasi movimento per una manciata di secondi, fin quando l'ossigeno nell'aria non avesse ricominciato a dar vita alle fiamme della dama.

«Svelti! Non abbiamo molto tempo!»

Si radunarono tutti verso la mano della creatura, quella in cui la gemma rossa risplendeva di un colore accesso, brillante, quasi come se potesse bruciare con la sua sola presenza. Era spaventoso.

«Quindi? Come facciamo ad estrarla?» chiese incerto Seashell.

«Io... io non lo so! Il maestro non è stato molto chiaro, ha detto solo che...»

Ladybug fu interrotta da un improvviso calore proveniente dagli orecchini, che brillarono di una luce rossa intensa, quasi la stessa della pietra. Nello stesso momento, gli altri Miraculous fecero lo stesso, entrando in sintonia tra loro stessi e la gemma, che levitò naturalmente fuori dalla mano della povera Sabrina, fino a depositarsi nella scatolina che Ladybug aveva prontamente estratto.

Quando la gemma fu all'interno la richiuse, e per alcuni minuti, nessuno parlò.

«Abbiamo... abbiamo vinto?» fu la domanda incredula di Queen Bee.

Chat Noir le sorrise.«Pare proprio di si.»

Parigi poteva dormire sonni tranquilli.

   
 
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