Sento il vento che mi chiama,
splende il sole su di me,
odo un canto che mi attira
sempre più verso di sé.
Salgo sul ponte e la luce mi ferisce gli occhi. La brezza odora di salsedine, si insinua tra i miei capelli, li scompiglia, li gonfia e li solleva.
Socchiudo gli occhi e alzo lo sguardo. I gabbiani volteggiano sopra l'albero maestro, si affidano al vento emettendo i loro versi striduli.
Le vele si gonfiano, spingono la nave lontano, insieme alle onde, così alte da far arrivare gli schizzi della loro spuma fino sul mio viso.
Mi appoggio al parapetto, mentre le nuvole viaggiano veloci nel cielo, e guardo l'orizzonte.
L'isola non è più così lontana, posso quasi vedere la cittadina risvegliarsi, i negozianti avviarsi alle loro attività, i bambini scendere per strada e i Marines pattugliare il porto.
Chissà se sanno del nostro arrivo.
Correrò, volerò,
ed il cielo toccherò.
Volerò,
ed il cielo toccherò.
Cammino tranquilla e divertita, evitando gli uomini in divisa con nonchalance.
Mi viene da sorridere. Sono brava a non farmi notare.
Osservo le vetrine dei negozi, curiosa. I prezzi sono davvero alti qui.
Dovrei fare degli acquisti, ma sono troppo attratta dalla frenesia e dai colori che inondano le strade. Ci sarà una festa?
Mi arrampico su un tetto e nessuno nota la mia presenza. Là sopra si sente ancora il venticello che ci ha accompagnato durante il viaggio.
Alzo il volto e guardo il cielo, più azzurro che mai. Vorrei essere uno di quei gabbiani.
Sopra i picchi più alti,
fra mille asperità,
si specchia il riflesso di antiche civiltà.
Poco più in basso ci sono le montagne, che si stagliano contro il celeste infinito e si estendono nella parte centrale dell'isola.
Vorrei andare ad esplorare, a scoprire i segreti di quei monti. Ma abbiamo poco tempo, è stato disposto di ripartire prima che faccia notte.
Immagino allora di arrampicarmi sulle rocce, di osservare il volo delle aquile, le cascate e i piccoli torrenti, e il tramonto, che da lassù dev'essere meraviglioso.
Io ne coglierò il ricordo,
seguendo il sogno mio.
Forte come l'oceano e il vento,
è questo che sono io.
Siamo salpati da poco ed io sono di nuovo sul ponte.
La brezza si è fatta più forte, sul far della notte, spuntano le stelle mentre il cielo, prima così azzurro, ora diventa sempre più scuro.
Mi siedo sul parapetto, le onde fanno dondolare la nave, ma io non me ne preoccupo.
Osservo la luna rubare il posto al sole, sospiro, e mi abbandono a sogni sottomarini.
Correrò, volerò,
ed il cielo toccherò.
Volerò,
ed il cielo toccherò.




Nota dell'autrice:
Ho pensato al fatto che un nuovo personaggio buttato così a caso all'interno di una storia non è il massimo, per cui ho intenzione di scrivere in futuro (presto, forse. Spero.) una fanfic in cui inserire Anne come personaggio di un certo spessore, in modo anche da far capire meglio di cosa si parla!