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Autore: Helly_    27/12/2018    2 recensioni
“Ho lavorato come agente di collegamento tra LAPD e NCIS e la nostra collaborazione è durata tre anni.”
“E poi? LAPD sentiva la tua mancanza?", Talia ride, senza immaginare quello in cui potrebbe andare a invischiarsi.
“Poi…poi per me è stato meglio tornare in LAPD…diciamo che non c’era più la condizione adatta alla collaborazione…”
A queste parole Kensi sente un morso allo stomaco. (Tratto dal cap.IV)
Cosa sarebbe successo se Deeks e Kensi, dopo la notte passata insieme, avessero avuto un litigio talmente pesante da comportare un allontanamento apparentemente definitivo del detective?
Full of Densi moments, piano piano...non vi resta che scoprirlo.
Genere: Azione, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: G Callen, Kensi Blye, Marty Deeks, Sam Hanna
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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“Buongiorno Kens, dormito bene?”

La ragazza sbadiglia lanciando la borsa sulla scrivania, “Sì, ma ho fatto un pò tardi…e Grace come al solito si è svegliata all’alba!”

“Beh, oggi ti divertirai, dobbiamo scrivere i rapporti di ieri.”

“No! Tutto il giorno alla scrivania, no!”, sbotta Kensi alzando gli occhi al cielo. 

“Che hai fatto Kens?”, chiede Sam avvicinandosi a loro, “Il tuo appuntamento ieri sera non è andato bene?”

Kensi lo guarda inarcando le sopracciglia, “Quale appuntamento? Sai benissimo con chi ero ieri sera dopo la cena da te! Non era un appuntamento!”

“Ah no? Avrò frainteso dall’espressione dei tuoi occhioni spalancati… Tu che dici, G.?”, l’uomo si rivolge al partner ridendo di lei. Callen lo guarda con la coda dell’occhio già impegnato nella stesura del suo verbale, “Eddai Sam, lasciala stare! È da così tanto che non ha un appuntamento! Non ti intromettere!”

Kensi lo guarda con gli occhi spalancati, all’inizio sperava veramente che lui fosse dalla sua parte, “Grazie! È bello avere degli amici! Andrò su da Nell ed Eric, loro non si coalizzano contro di me!”, dice alzandosi e incamminandosi al piano di sopra. 


Dopo un paio d’ore, i ragazzi stanno ancora scrivendo dell’operazione, quando Callen alza la testa di scatto fissando la scrivania vuota davanti a lui, “Kensi, puoi dire al tuo appuntamento che deve fare anche lui il rapporto? Altrimenti dovrà vedersela direttamente con Hetty!”

La ragazza continua a scrivere al computer e risponde distrattamente, “Non so nulla di quando verrà, pensavo venisse stamattina ma non ne abbiamo parlato…magari Hetty saprà qualcosa…”.

“Cosa dovrei sapere, signorina Blye?”, il loro capo si materializza di fianco a loro dal nulla, come suo solito. Sam ancora concentrato sul suo lavoro sobbalza alla voce dell’anziana donna. 

“Di Deeks, sai nulla? Insomma…cosa farà, se tornerà…”, Callen la guarda con un sopracciglio alzato. È impossibile che Hetty non sia al corrente di nulla e lui lo sa benissimo. 

“Non che siano vostri affari, ma il detective Deeks è a Washington ora.”

“A Washington?! Perché? Cosa significa?”, Kensi presta finalmente attenzione alla conversazione staccando gli occhi dallo schermo. 

“Significa che passerà qualche giorno a Washington. Non so altro. Ora, se volete scusarmi, buon lavoro!”. Con queste parole Hetty si gira e silenziosamente come è arrivata se ne va. Kensi continua a fissare il punto dove fino a qualche minuto prima c’era Hetty chiedendosi perché sia andato là. Ieri notte non aveva accennato affatto a questo viaggio. Cosa può averlo spinto a partire stamattina?

“Kens, tu sapevi sarebbe andato?”, Sam la guarda da dietro il suo schermo. 

“No…non sapevo nulla. Stanotte non mi aveva detto niente. Sapevo solo che voleva valutare la proposta di Gibbs, ma non pensavo volesse partire subito…”, la ragazza scuote la testa cercando di mantenersi focalizzata sulla situazione, senza perdersi nei suoi pensieri.  Prende il telefono e digita velocemente un messaggio, ‘Già partito? Wow, che fretta’, lo invia e si rimette al lavoro. 


I giorni successivi trascorrono abbastanza tranquillamente, la squadra si è occupata di un caso piuttosto semplice, il tempo di una sparatoria per arrestare i colpevoli ed erano di nuovo seduti dietro le loro scrivanie a scrivere rapporti. Kensi ha continuato imperterrita a guardare il suo cellulare in continuazione, ma di Deeks nessuna traccia. Gli ha scritto un messaggio e non ha mai avuto risposta, lo ha chiamato un paio di sere ma nessuna chiamata in risposta. Sicuramente se gli fosse successo qualcosa Hetty lo saprebbe e lo avrebbe comunicato loro. Quindi semplicemente si è preso qualche giorno per valutare l’ufficio di Washington, va bene. Kensi lo capisce, ma non capisce perché non farsi mai vivo. La mattina del settimo giorno di assenza di Deeks, la donna sbuffa sonoramente chiudendo il computer di botto, quando i suoi colleghi la guardano con le sopracciglia alzate, si alza e si incammina verso la palestra, “Io mi alleno, se volete raggiungermi sono di là”. 


Sta lottando con Callen mentre Sam tira qualche pugno al sacco da boxe quando con la coda dell’occhio vede Nell saltellare già per le scale a tutta velocità. Pensando all’assegnazione di un caso fa cenno a Callen e si avvicina alla porta della palestra. Mentre si mette l’asciugamano intorno al collo vede che Nell non sta cercando loro, ma sta abbracciando un ragazzo molto più alto di lei, un ragazzo con una zazzera di capelli biondi che Kensi conosce perfettamente. Si congela sul posto per un momento, ma quando sente Sam che le sbatte sulla schiena per sbaglio non avendo notato che si era bloccata, si riprende e parte a tutta velocità. 

“Cosa diavolo ti passa per la testa?! Me lo dici?! Una settimana senza notizie! Ti ho scritto, ti ho chiamato! Avresti potuto dare segni di vita, non credi?”, tira un pugno sul braccio dell’uomo e lo guarda incazzata nera. Nell dietro di lui guarda Kensi con occhi sgranati.

“Buongiorno Fern, vedo che sei di buon umore. Posso ben credere che tu non abbia mangiato nessuna ciambella stamattina…”

“Non cambiare discorso, brutto idiota!”

“Hei Deeks, come ti è andata la vita?”, i due vengono interrotti dall’arrivo degli altri due agenti che si mettono ai lati della donna. Lei gonfia il petto incrociando le braccia e continua a guardarlo in cagnesco. Gliela farà pagare, eccome se gliela farà pagare. 

“Tutto bene, in una settimana mi sono ricordato perché adoro Los Angeles”, ridacchia l’uomo passando un braccio sulle spalle di Nell, “tipo che su sette giorni ha piovuto per cinque. Un incubo ragazzi. Mi vedete? Io sono un ragazzo del surf…sole, oceano, acqua salata, gabbiani, sabbia…Washington è tipo…smog, nebbia, pioggia, smog…”, stringe le spalle continuando a blaterare del clima mentre Sam e Callen alzano gli occhi al cielo. 

“Sam, questo posto è veramente troppo silenzioso senza Deeks, le mie orecchie non sono più abituate”, borbotta Callen camminando all’indietro verso la sua scrivania. 

“Oh Callen andiamo! So che ti sono mancato, non mentirmi!”

“Sì, mi sei mancato perché mi è toccato sopportare Kensi che, detto tra noi, è stata veramente, VERAMENTE, insopportabile. Persino Grace voleva scappare da lei!”

“Hei no! Non è vero!”, cerca di difendersi la donna colpita sul vivo, “Non sono stata insopportabile! Non più di quanto siete normalmente voi due!”, si appoggia alla scrivania di Sam rovesciando il porta penne e guardandolo con sfida. 

“Ah Mr Deeks , che piacere rivederla! Gibbs mi ha detto che è stato un pò insofferente per il clima…”, la donna lo fissa con sguardo indecifrabile seduta dietro la sua scrivania mentre lui le sorride sornione. “Sì Hetty, come stavo dicendo ai tuoi agenti c’è troppa pioggia per i miei gusti. Ma essendo nato a Los Angeles sarei insofferente in qualsiasi clima diverso da questo!”

“Allora…mi dica, ha deciso qualcosa?”, Deeks si avvicina alla donna e poggia sulla sua scrivania una cartellina con alcuni fogli dentro, “Devo ben pensare che li abbia firmati?”

Lui si scompiglia i capelli fissando la donna, “Firmati sì, ma deciso per dove ancora no, Hetty…”

“Beh, intanto potremmo partire da questo…li ho pronti da un pò…”, dice allungando sulla scrivania una scatola di legno marrone. Deeks la apre lentamente mordicchiandosi il labbro inferiore, sa cosa troverà all’interno e sa già che sarà un’emozione molto particolare. Sta chiudendo un capitolo della sua vita, un capitolo lungo moltissimi anni, da questo momento non sarà più ‘Detective Marty Deeks’ ma diventerà ‘Special Agent Marty Deeks’. Prende in mano il foglietto all’interno della scatola, con la sua delicata grafia Hetty ha scritto alcune parole dedicate a lui: ‘Agente Deeks, il cambiamento è inevitabile, ma non lasci che le cose migliori cambino. Vada solo dove la porta il cuore. H.L.’. Sorride quando vede che la pistola nella scatola non è una SIG P229, arma d’ordinanza per gli agenti NCIS, ma una Smith & Wesson 910, la sua pistola. Sull’impugnatura ci sono incise le sue iniziali con la grafia di Hetty. Prende l’arma e la ricarica, la guarda e se la infila nella cintura, poggiando sulla scrivania la pistola che gli aveva passato LAPD l’ultimo anno, una GLOCK 17. Subito dopo, Deeks prende il distintivo nella scatola e lo osserva. Lavora per loro da parecchi anni, ma avere il suo distintivo NCIS rende tutto molto più reale, ma per nulla spaventoso. 

“Ah Mr Deeks, si ricordi che queste sono sempre le scelte più difficili. Dirle che sarei contenta se andasse da Gibbs sarebbe una bugia, continuo a pensare che questo posto le appartenga; ma sono anche convinta che lavorare per Gibbs sia un’offerta che raramente si rifiuterebbe…”

“Hetty, non mi stai aiutando!”, l’uomo ride forte scompigliandosi ancora i capelli. Hetty si deve trattenere dal sorridergli. Non può mentire a se stessa: gli è mancato; è sempre stato un validissimo detective e quando se n’è andato è stata una grande perdita per tutti loro. Si piega in avanti avvicinandosi a lui, “Guardati attorno, Marty. Valuta quello che hai, cosa potresti perdere e cosa potresti trovare dall’altra parte. Non posso dirti cosa fare, ma posso dirti che condividerò la tua scelta, qualunque essa sia, e sarò comunque molto fiera di te.”

Deeks sente il cuore battere un pò più velocemente: questa donna rappresenta per lui la figura materna che non ha mai avuto. Quando vede Hetty guardare dietro la sua schiena, si rende conto si sentire cinque paia di occhi che hanno assistito a tutta la scena. Si gira lentamente e vede i suoi amici fissarlo. Nell ha gli occhi lucidi ed è la prima a parlare, “Agente Speciale Marty Deeks! Sono così contenta, Shaggy!”, lui le sorride, la sua dolce e letale ragazza dei computer, “Grazie Velma. Ora hai un amico super figo che è un agente federale, sei troppo fortunata.”

“Allora Deeks, possiamo occupare quella scrivania o dobbiamo ricominciare a convivere con il tuo disturbo ossessivo compulsivo per l’ordine?”, Sam lo provoca, ma lui non sa cosa rispondere. 

“Beh, la cosa certa è che almeno io sono ordinato, deve essere molto più difficile per Callen avere una vicina di scrivania come Kensi…”, Callen ride alzando la testa verso il soffitto. “Non me ne parlare Deeks, l’altra mattina ho trovato metà della mia scrivania colonizzata dalle cianfrusaglie di Kensi!” 

“Hei scusate! Io sono ancora qui eh!”, Sam abbraccia l’amica che li sta guardando male. Gli altri ridono, Nell che le tocca un braccio con comprensione, ridacchiando di nascosto. 

“Comunque non hai risposto alla mia domanda Deeks!”, lui sperava di aver distolto l’attenzione da quello, ma effettivamente era poco probabile. 

Si gratta la nuca abbassando lo sguardo. Guarda per qualche secondo il pavimento muovendosi a disagio sulle gambe, poi alza il viso fissando i suoi occhi in quelli di Kensi. Ha bisogno di un suo gesto, anche solo un accenno, che gli faccia capire che lei vuole che rimanga. 

“Kensi?”, lei continua a non guardarlo, ma tiene gli occhi fissi sul biglietto di Hetty sulla sua scrivania.

“Kensi, parlami!”, Deeks la richiama. Non gli importa che ci siano anche gli altri che li stanno osservando, chi a disagio e chi curioso. 

“Cosa devo dirti?”, il nuovo agente aggrotta le sopracciglia, sapeva che sarebbe stato difficile farla aprire ma non credeva fino a questo punto. Pensava che dopo questi giorni lei sarebbe riuscita a dirgli cosa voleva, ma forse si sbagliava, “Devi fare ciò che credi sia meglio per te, non farti vincolare da niente…”

“Non farti vincolare da niente? Sei seria?! Dopo tutto quello che ho scoperto in questi giorni?!”, Deeks la guarda sbalordito. Lei lo fissa con le braccia incrociate. Non lascia trasparire nulla, un ottimo agente federale addestrato dopotutto, pensa l’uomo. Poi realizza quello che ha detto veramente: lo sta lasciando libero di andarsene, gli sta dicendo che non ha bisogno di lui, “Ah, capisco. I tuoi muri, certo… Pensavo che in questi anni fossi leggermente cambiata, ma mi sbagliavo. Quando sei messa alle strette, ti nascondi in te stessa impedendo a chiunque ad entrare. Bene, ce l’hai fatta.”

Deeks si gira e tende una mano verso Hetty, “E’ stato assolutamente un piacere, non ti ringrazierò mai abbastanza. Ti devo un favore, Hetty, saprai sempre dove trovarmi”, le sorride stringendole la mano. La donna si alza e lo abbraccia, “Prenditi cura di te, Marty. Se hai bisogno, qui troverai sempre una famiglia”, sussurra al suo orecchio. Le si spezza un pò il cuore capendo che lui ha fatto la sua scelta, non lo incolpa di nulla e sa che farà bene ovunque vada. Sperava semplicemente che alla fine si sarebbe unito definitivamente a loro.

“Ragazzi”, l’uomo si gira verso i suoi amici e si avvicina a loro, “è stato fantastico rivedervi.”

“Ma dai Deeks, resta qua!”, Sam cerca di convincerlo stringendoli una spalla. Lui ride alzando la testa verso il soffitto, ma il sorriso non raggiunge i suoi occhi. 

“Sono sicuro che Gibbs sarà contento di averti nella sua squadra. Lo invidio un pò.”

“Ah Callen, non sono abituato a tutti questi complimenti! Ti sei rammollito?”, il giovane uomo scherza mentre l’altro lo abbraccia. Quando si gira, Deeks vede Nell che lo fissa, “Dai Deeks, ti abbiamo già perso una volta…è proprio necessario questa volta?”. Lui spalanca le braccia e aspetta che Nell lo abbracci, “Tienimi d’occhio Eric, mi raccomando. Di te sono tranquillo, sei una tipa tostissima. Mi mancherai Velma”. Lei si allontana dopo averlo stretto e si asciuga una lacrima, “Consideralo fatto, Shaggy”, sorride passandosi una manica sotto il naso. 

“Maestro, quando torni a surfare fai un fischio”, Eric gli batte una mano sulla schiena e si abbracciano amichevolmente. “Amico, mandami qualche foto di Grace, per favore. Non te ne dimenticare!”, vede con la coda dell’occhio Kensi sobbalzare alle sue parole ma finge di non notarla.

Dopo tutti i saluti, Deeks si avvicina alla scrivania di Hetty dove aveva poggiato i suoi documenti, li recupera e si avvicina all’uscita. Non guarda più nessuno. È praticamente davanti alla porta quando sente una voce richiamarlo, “Deeks, aspetta! Deeks!” 

“No, basta! Lasciami andare. Uscirò da questa porta e ricomincerò da capo. Ero pronto a fare qualsiasi cosa, con te! Ma non posso vivere la mia vita combattendo con una persona che non mi lascia mai veramente entrare nella sua vita. Amerò follemente mia figlia e sono convinto tu possa darle una vita meravigliosa, ma non vuoi che io ne faccia parte, esattamente come non ne ho fatto parte per questi quattro anni. Non ti porto rancore, non subito almeno, avrò bisogno di un pò di tempo. Ti chiedo una sola cosa: non mi vuoi e va bene, ma lasciami andare. Lasciami andare così che io possa ricominciare.”

Lei lo fissa mentre due lacrime le solcano le guance, abbassa il viso incapace di sostenere lo sguardo dei suoi occhi blu. Quando lo rialza, le porte sono chiuse e di lui non c’è più traccia. 





Eccoci al finale della mia storia! Spero vivamente vi sia piaciuta. È stato bello condividerla con voi, un vero piacere. 

Sperando di risentirci presto, auguri di buone feste!

Helly.

  
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