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Autore: LaMacchiaNera    27/12/2018    1 recensioni
Pandòria, la città degli USA dove ogni anno registra il più alto tasso di eventi paranormali al mondo e dove, sempre secondo le dicerie, governi, servizi segreti, organizzazioni criminali, Illuminati e misteriosi culti esoterici si danno battaglia nell'ombra per assumerne il controllo.
Ma cosa desta così tanto interesse in questa città? Quali segreti nasconde? Chi si cela dietro agli intrighi per cui Pandòria è diventata famosa? Qual è il suo scopo ultimo?
Sette abitanti della città molto diversi tra loro si impegneranno a svelarne i segreti e a portarne alla luce le verità sepolte, intraprendendo un percorso di maturazione che li renderà in grado di compiere il destino per cui sono nati.
Si tratta di un ciclo di racconti per la maggior parte autoconclusivi ma con elementi comuni che andranno a alimentare la trama orizzontale dell'opera. Saranno pubblicati stagionalmente, perciò rimanete sintonizzati!
Genere: Horror, Introspettivo, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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1x02 - La Conoscenza




I trasferimenti per alcuni rappresentano l’attimo in cui un capitolo della vita finisce e un altro inizia; non sempre è vero, dipende con che spirito lo si fa. Nel mio caso è stata una decisione presa da mio padre per motivi di lavoro, ma sono stato io a dargli questo significato.

Come ho già detto nell'ultima registrazione, voglio cominciare un percorso di crescita spirituale che porti a realizzarmi come individuo, o come lo direbbe Nietzsche a “diventare quello che sono”, ho intuito che per farlo serve una cosa fondamentale: l'intelligenza necessaria per raggiungere un livello profondo di conoscenza.

Intelligenza che non è il semplice sapere molto, "Sapere molte cose non ti rende intelligente" diceva Eraclito, ma il sapere di possedere informazioni legate tra loro da cui si possono fare deduzioni di varia natura; che a loro volta è possibile usare per fare altri ragionamenti, facendo nuove scoperte, aumentando così la propria conoscenza ovvero il comprendere ed essere consapevole di fatti, informazioni e verità attraverso esperienza, apprendimento o introspezione.

Ho iniziato con l'esplorare quei rami della conoscenza che non sono opinabili, ovvero quelli che pronunciano verità assoluta, salvo errori ed eccezioni alle regole, come possono essere ad esempio la matematica, la fisica o la chimica; e capì che scoprire questi campi era come svilupparsi in una serie infinita di gusci concentrici.

Per spiegarmi meglio, quando inizi ad analizzare queste materie e come se tu fossi al centro di tutti questi involucri come in un primordiale utero materno e ti trovi in una situazione in cui tutto è sempre uguale a se stesso, senza possibilità di mutamento o evoluzione; ma nel momento in cui prendi coscienza della cosa e decidi di volerne uscire, boom, ecco che il primo guscio si rompe rivelando un mondo di nuove verità e possibilità da scoprire e riutilizzare per sé stessi o gli altri.

Quello stato di quiete si trasforma in dinamismo ed eccitazione. Tramite osservazioni, analisi ed esperimenti, le tue conoscenze si espandono fino a occupare tutto il secondo guscio e ritrovandoti in una situazione di stasi simile a quella iniziale, qui nuovamente la scelta, fermarti oppure rompere il secondo guscio e continuare la tua corsa verso il sapere. Dopo quanti strati si può dire con certezza di essere arrivati all'ultimo?

Non lo so, ma penso che siano infiniti, visto che al mondo c'è sempre qualcosa di nuovo da imparare e non sempre si trovano solo gusci concentrici. Quelli sono i principali, ma spesso fra un guscio e l'altro ci sono involucri a sé stanti. Essi rappresentano le branche secondarie della conoscenza e lasciano una scelta: scartarle o esaminarle in modo più approfondito prima di rompere il guscio successivo.

Questo è il modo tipico di presentarsi delle scienze; e quelle materie che non sono opinabili. In che senso, non opinabili? Che non puoi avere un'opinione su quello che dicono, è così, punto e basta, senza possibilità di appello ed è proprio per questo motivo che è inutile chiedere una scienza democratica, perché la scienza non rispetta la democrazia. Non si possono piegare le leggi fisiche alla volontà della maggioranza; se mescolando il blu al rosso ottenete il viola, non potete fare un referendum per decidere che rosso e blu diano l’arancio; non si può scegliere quale farmaco è migliore di un altro su base democratica, quale ipotesi scientifica sia vera votando a maggioranza; se due più due fa quattro, quella somma continuerà a fare quattro anche se tutti al mondo dovessero convincersi che faccia cinque.

Come dicevo questi sono i rami della conoscenza che contengono verità assolute, e l'unico modo per scoprirle è un po' alla volta, cercando, sbagliando e correggendosi, però non sempre appare chiara e trasparente, spesso viene occultata. 

Questo avviene principalmente nel campo delle arti come la pittura, il cinema, la poesia e la scrittura, ovvero le aree dove la conoscenza è opinabile, cioè è vera fino a un certo punto ed è falsa fino a un certo punto. Chi padroneggia queste arti di solito le usa per comunicare un proprio pensiero. Da sempre che mi chiedo perché gli artisti usino metafore, maschere e allegorie per comunicare le loro idee e se non sarebbe stato meglio comunicarlo in modo aperto fin da subito ma alla fine ho capito!

Il principale motivo è quello, per quanto sembri un controsenso, di far arrivare meglio il messaggio. Per dare un po' da ragionare all'osservatore, se l'artista lo dicesse in modo chiaro fin da subito o lo facesse intuire con troppo facilità; farebbe pensare allo spettatore:-"Ah, si, bello!" Per poi dimenticarselo dopo due minuti. Invece, se quello che vuole dire fosse mascherato un po' potrebbe suscitare interesse nel ricevente che si metterà ad analizzare l'opera e infine a scoprire il messaggio. Contemporaneamente l'autore deve fare attenzione a non nasconderlo troppo altrimenti lo spettatore rinuncerà ad analizzare l'opera e il messaggio non arriverà mai a nessuno.

Un secondo motivo è quello di fare una selezione delle persone a cui affidare il messaggio; questo mondo è pieno di gente ignorante che quanto gli viene comunicato un modo di pensare che non capiscono diventano pronti a compiere gli atti peggiori pur di ostacolarne la sua diffusione, quindi, meglio evitare che arrivi alle orecchie di questa gente, o sbaglio?

Diventare un esperto conoscitore non è stato facile ma cosa ho ottenuto in cambio? Sapere mi ha permesso di applicare filtri e firewall mentali a quello che la società mi propina ogni giorno e quando qualcuno mi racconta le sue idee spacciandomele come verità assolute che ho l'obbligo di seguire la mia mente le analizza, e decide se possono essere accettate così come sono nel caso mi arricchiscano e mi aiutino a crescere, scartarle a priori, se limitanti o tossiche per il mio modo di essere, oppure modificarle leggermente per renderla compatibile con la mia personalità, se rientrano nella seconda categoria ma non sono del tutto da buttare.

Una persona ignorante invece non possiede tutte queste difese mentali e tenderà ad accettare tutto quello che propone la massa evitando di fare una selezione e inevitabilmente, senza rendersene conto, perderà la strada per "diventare se stesso" riducendosi a un burattino infelice nelle mani della società e capace solo d'illudersi che quella che prova sia la vera felicità e di aver raggiunto traguardi “super-ambiziosi", quando non è vero!

La conoscenza è assolutamente necessaria per scoprire sé stessi, e non cadere nella trappola che ti ho appena descritto. Non a caso, in situazioni di dittatura, la prima cosa che cerca di fare il dittatore è proprio quella di limitare l'accesso alla conoscenza, imponendo le sue idee come verità assolute e reprimendo quelle contrarie. Tutti atti che spingono le persone a non pensare e di conseguenza fargli assorbire meglio le idee del partito fino a considerarle vere; ma questo non si limita alla sole dittature, vale anche per le sette religiose, venditori senza scrupoli, gruppi terroristici ed estremisti di varia natura.

Giunto a un livello di conoscenza molto profondo della realtà, però, bisogna evitare di cadere in un'altra trappola: quella di credere di essere arrivato fino all'ultimo involucro della conoscenza. Molti fanno l'errore di adagiarsi sugli allori e credere di sapere tutto ma non è così. Non è mai l'ultimo involucro di conoscenza, per quanta strada tu abbia fatto, per quanto difficile sia stato il percorso, per quanto tu sia vecchio e convinto di saper tutto; ci sarà sempre qualcosa che vale la pena sapere, e le persone che credono di saper tutto diventano, come le definisco io, ignoranti di riflesso, cioè considerano falsità tutto ciò che diverge troppo dalle loro credenze, quando avrebbero solo da imparare.

Ultimamente, però, c'è qualcosa che mi preoccupa, si tratta di una sensazione costante che mi accompagna ovunque io vada, come un avvertimento. Con il tempo sono riuscito a diventare una delle persone più sapienti della mia età, non mi faccio soggiogare da quanto so, sono disposto ad analizzare le opinioni altrui non importa chi me le dica e analizzo, sempre con ottimi risultati, qualsiasi testo mi venga proposto; per quanto grosso o complesso e articolato possa essere; riesco a trovare il messaggio di fondo lasciato dal suo autore.

Il problema è che tutte queste conoscenze nella mia testa, non sembrano essere gradite dalle altre persone. Mi invidiano, quando mi guardano lo fanno con disprezzo, cercano di mettermi su una cattiva strada o di darmi cattivi consigli; è come se volessero riportarmi nel mio stato di cecità, non sembra importagli nulla delle centinaia di persone che il mio sapere maturato può aiutare, loro vogliono solo non sentirsi offuscati dalla loro ignoranza. Devo stare molto attento, devo selezionare accuratamente le persone con cui condivido il mio sapere perché ai cechi e agli ignoranti, pur di non ammettere la loro ignoranza sono pronte a tutto! Anche ai gesti più estremi!
   
 
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