Se potessi separare questo mio spirito inquieto
Mare in burrasca
Da questo mio corpo così fragile
Foglie secche
Potrei sorvolare questa dimensione d'incubo
Una libellula sopra un putrido acquitrino
Diventare un tutt'uno con il vento d'autunno che impietoso scuote le chiome dei cipressi
Potrei attraversarti il petto con queste mani
Non più di carne tremante
E finalmente poter accarezzare con delicatezza e veemenza
Quel delicato soffio di luce che ti avvolge l'anima
Così come tu, con il tuo tocco leggero e rapido
Mi rubi il respiro
Tu, spirito dolce in una gabbia di sangue e ossa.