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Autore: Anonima Italiana    27/12/2018    5 recensioni
La mia versione della storia di Ade e Persefone, una storia dark con molti momenti di luce.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ade, Demetra, Persefone, Zeus
Note: Otherverse | Avvertimenti: nessuno
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Quando Demetra si accorse che Persefone era nuovamente scomparsa, non ci mise molto a collegare il tutto con Ade. Quel maledetto mostro delinquente, aveva sicuramente preso ancora la sua piccola…ma stavolta gli avrebbe fatto vedere lei di cosa era capace una madre per difendere la propria creatura.
Quando vennero ritrovati i resti di Nesso i sospetti di Demetra diventarono certezze. Non c’era tempo a perdere, doveva andare sull’Olimpo per parlare con Zeus e informarlo dello scempio criminale che suo fratello stava perpetrando ai danni di una povera madre e della sua giovane e vergine figlia.
In meno che non si dica Demetra grazie ai suoi poteri volò sull’Olimpo dove irruppe nel palazzo di Zeus, che in quel momento si trovava nella sala del trono assieme alla moglie Era.

- Demetra! E’ da tempo che non abbiamo l’onore di una tua visita! Ma…cosa ti è successo? Sembri sconvolta!-

- Lo sono Divino Zeus! Tu non sai cosa sta accadendo alle mie spalle e, oserei dire, anche alle tue! Ti prego, aiutami, sono disperata!-

- Calmati Demetra, e spiegami cosa sta succedendo!-
Mantenendo la calma a fatica, Demetra raccontò per filo e per segno ciò che era accaduto a Persefone, ovviamente dipingendo la storia a tinte fosche e tragiche, come del resto era dal suo punto di vista.

Zeus e Era si scambiarono un’occhiata perplessa: nessuno dei due si sarebbe aspettato un simile colpo di testa da parte di Ade. Il padre degli Dei si prese qualche minuto per riflettere.

- Demetra, dici che Ecate ti ha rassicurato sul benessere di tua figlia mentre soggiornava negli Inferi, e che la stessa Persefone una volta ritornata ti ha confermato spontaneamente questa versione, mostrandosi anzi grata per il trattamento ricevuto. Non credi che forse Ade è davvero innamorato di lei e ha davvero  intenzioni serie nei suoi confronti?- 

- Assolutamente no, e comunque non me ne importa nulla! Persefone è mia figlia, è mia, e io la rivoglio! E voglio che Ade sia punito per quello che ha fatto!- 

- Comprendo il tuo stato d’animo come madre, tuttavia anche tu devi comprendere che forse hai sbagliato in alcune cose. Non hai quasi mai portato Persefone qui tra i suoi pari sull’Olimpo, e hai sempre rimandato la sua consacrazione come Dea a tutti gli effetti. Se l’avessi fatto, forse Ade non si sarebbe azzardato a fare ciò che ha fatto, anche se personalmente ne dubito. Comunque, non posso prendere una decisione in merito senza sentire anche l’altra parte. Manderò Ermes negli inferi a parlare con Ade, e quando avrò la sua versione dei fatti ti comunicherò la mia decisione-

Demetra ingoiò l’amaro boccone: aveva sperato che Zeus agisse subito. Si disse disponibile ad aspettare ancora un poco, chiedendo solo che Ermes si accertasse anche delle condizioni di sua figlia, quando fosse andato negli Inferi.

- Non temere, tratterò la questione come una priorità e presto avrai una nuova convocazione.-
Demetra tornò così sulla terra insoddisfatta.
 
 
 


Il giorno dopo Ermes fu mandato negli Inferi. Zeus aspettò il suo ritorno, curioso di sapere come sarebbe andato l’incontro. Per lui quel lato di suo fratello era del tutto sconosciuto, al pari degli altri non aveva mai ritenuto possibile che Ade potesse provare dei sentimenti amorosi o desiderare una compagna…
 
Venne riscosso dai suoi pensieri da un frullare d’ali, che anticipò la vista vera e propria del messaggero degli Dei. Il quale avev un aspetto tra il divertito e l’agitato.

 - Ebbene, Ermes, com’è la situazione negli Inferi?-

- Padre Zeus, a dire la verità anche io ho faticato a credere a ciò che vedevo. Quel menagramo di Ade sembra uno dei mortali quando vengono colpiti dalle frecce di Eros: va in brodo di giuggiole solo a nominare la giovane Persefone che, non credo tu lo sapessi, è diventata sua moglie.-

- Cosa?! Ade sposato?! Ma non è mai stato il tipo!- chiese incredulo Zeus.

- E’ quello che gli ho detto anche io, in effetti. Ma lui ha risposto “Cosa ne sai tu dell’amore, passerotto? E cosa ne sa Zeus, visto che cambia donne come cambia le tuniche?!”-
Zeus fece per qualche minuto l’offeso, evitando accuratamente il sogghigno che in quel momento si era dipinto sul volto di Era. Meglio cambiare argomento, pensò.

- Dunque Ade ha sposato la figlia di Demetra….-

- Esatto, Divino Padre, e ora la giovane è ufficialmente Regina degli Inferi. Come da desiderio della madre, ho voluto incontrarla e devo dirti una cosa che né tu né Demetra, forse, vi aspettate: la giovane Persefone non solo sta benissimo, ma ricambia l’amore del marito, che da parte sua la riempie di premure, attenzioni e doni.-
Di nuovo, sogghigno di Era e veloce cambiamento di argomento di Zeus.

- Dunque non c’è stata alcuna costrinzione?-

- Affatto, Persefone mi ha confermato di essersi innamorata di Ade, e di aver maturato il desiderio e la decisione di divenire Regina degli Inferi per stare con lui, ma anche per avere un proprio regno in cui essere trattata alla pari del marito, come Ade in effetti fa. E un’altra cosa….-

- Si?-

- Al banchetto di nozze Persefone ha mangiato alcuni chicchi di melograno cresciuto nel Giardino dei Frutti degli Inferi-

- Ah! Questo cambia ogni cosa!”- affermò con decisione Zeus. – Del resto, non avremmo potuto fare molto: Ade è signore sui propri domini e può agire come vuole. Ma, se si fosse tratto di vero rapimento e vera violenza, avremmo avuto un appiglio per risolvere il caso a favore di Demetra. Stando così le cose invece….-

- Demetra non accetterà docilmente la decisione- intervenne Era per la prima volta- E’ già tanto che non si sia recata negli Inferi di persona, vista la rabbia che prova per Ade.- 

- Eppure, mia cara, non ha altra scelta. Tanto più che Persefone non ha violato alcuna regola o fatto alcun danno, ma ha semplicemente deciso della sua vita.- 

A questo punto, Zeus spedì Ermes sulla Terra convocando Demetra per il giorno dopo. La dea dell’agricoltura si presentò in men che non si dica. Si guardò attorno frenetica e speranzosa.
 
- Allora Divino Zeus, dov’è mia figlia?- chiese

Seduto  sul suo trono di marmo, Zeus la guardò con aria seria.

- E’ nel suo nuovo regno, assieme a suo marito, che ama e che non vuole lasciare- e Zeus fece riferire da Ermes stesso, parola per parola, tutto quanto da lui appreso durante la visita nell’Averno.Mentre il messaggero degli Dei parlava, Demetra cominciò a schiumare rabbia.
 
-Ade è un mostro! Un assassino! Chissà con quali minacce avrà costretto Persefone a quella sceneggiata! Come puoi credergli? Come puoi difenderlo?!-
A questo punto intervenne Era:

-Demetra, devi rassegnarti. Ade e Persefone sono sposati, e come sai l’unione matrimoniale è sacra. Tua figlia ora è Regina, e a quanto pare Ade sarà un buon marito. Perché non provi a vederla in questo modo?-

Demetra capì che qualsiasi altra sua protesta sarebbe rimasta inascoltata.

- E va bene, fate come volete. Ma ricordatevi che anche io posso fare lo stesso- proferì in tono minaccioso.

E ritornò sulla Terra, pronta ad attuare la sua vendetta…..
 
(fine tredicesima parte)

 
   
 
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