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Autore: MEBsSoul    27/12/2018    2 recensioni
John si sentiva oppresso dalla folla da tutta la vita. Ogni giorno, quando apriva bocca per dire qualcosa, doveva sempre ponderare attentamente ciò che avrebbe voluto dire. A volte mentiva, molto più di quanto voleva.
"Sono gay". Questo non doveva neanche pensarlo.
-
Lui non piaceva a nessuno, doveva essere lui ad adattarsi agli altri, perché non va bene che un ragazzo faccia il saccente, non va bene che un ragazzo trovi vera soddisfazione solo nel risolvere crimini, specie gli omicidi. Quindi meglio tentare una terapia che starsene con le mani in mano.
-
-So come potrei batterlo, ma ho bisogno della tua conferma.-
Non dovette pensarci molto.
-È più facile di come sembra. Non devi dargli uno schema.-
Genere: Mistero, Romantico, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Altro personaggio, John Watson, Lestrade, Quasi tutti, Sherlock Holmes
Note: AU, Lemon, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti
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CAPITOLO 4

 

John si ritrovò improvvisamente di fronte a due realtà del tutto opposte: Philip avrebbe potuto rompere il soffitto con un semplice salto di gioia, lo guardava come se fosse un Santo arrivato a lui per salvargli la vita; poi c'era Greg, le braccia conserte e sul viso un'espressione tra il confuso e il contrariato. John si sentì immediatamente in colpa guardando l'amico. Non avrebbe cambiato idea, sentiva di star facendo la cosa giusta, ma non voleva che Greg si arrabbiasse. Cercò subito di spiegarsi, ma un eccessivamente emozionato Philip lo interruppe.

-Davvero? Cioè, mi stai dicendo che non dovrò più stare in stanza con lo psicopatico?- John alzò gli occhi al cielo, sia per l'insistenza di Philip che per quel soprannome che continuava a usare.

-Già, davvero, John?- il tono di voce usato da Greg era tagliente, John sentì ancora di più la necessità quasi vitale di spiegargli il perché della sua scelta.

-Sì, davvero.- confermò spazientito -Ora, scusa Philip, ma io e Greg dobbiamo parlare.- detto questo, prese l'amico per il braccio e lo portò in bagno, dove avrebbe potuto spiegarsi chiaramente. John non ebbe neanche il tempo di organizzare un discorso come si deve, magari uno in cui non avrebbe detto cose come "Sherlock mi piace", soprattutto perché oltre a essere un coming out, era una cosa che gli veniva istintivamente di dire ma che non aveva molto senso nemmeno per lui, che Greg cominciò a parlare seriamente arrabbiato.

-E meno male che ti sentivi fortunato a stare in stanza con me!- esclamò.

-Lo so, lo so, hai ragione a incazzarti ma lascia che ti spieghi.- fece una breve pausa per raccogliere le idee e lasciare il tempo a Greg di capire che un motivo c'era -Tu e Philip, in fin dei conti, siete amici o comunque ne hai altri a scuola con cui passare il tempo. Sherlock penso proprio non ne abbia nemmeno uno.-

-E non credi che ci sia un motivo?- John avrebbe potuto pensare a una risposta argomentata, spiegando che sì, quello che c'era nella sua camera metteva i brividi ma che, alla fine, per Sherlock era un hobby, ma le sue parole non inclusero niente di tutto questo e furono anche poche, ma bastarono.

-Il motivo è che questa scuola è piena di idioti.- lo disse con voce stanca, rassegnata, la voce di chi vorrebbe davvero non sapere di cosa sta parlando.

Greg a quel punto rimase in silenzio a guardarlo, cominciando davvero a valutare l'idea di uno scambio di stanze. Non poté fare a meno di notare quanto la situazione stesse a cuore a John e non poté nemmeno evitare di chiedersi il perché, ma doveva ammettere che il discorso dell'amico aveva senso: lui sarebbe stato bene con Philip, non quanto con John, ma comunque bene e fin dei conti, pensò, era giusto che anche Sherlock stesse con qualcuno molto meno del polo opposto come Philip. Non poteva dire che sarebbe stato facile, anzi, ma alla fine non era neanche una tragedia.

-Continuo ad avere qualche dubbio, ma okay.- il sorriso malamente nascosto di John lo convinse definitivamente che quella era la cosa giusta da fare.
 

***


John corse immediatamente a dare la notizia a Sherlock, che stava giusto uscendo dal laboratorio di chimica. Stava cominciando a intuire qualcosa sul carattere di Sherlock, seppur solo qualche dettaglio dell'immensa persona che era, quindi non si aspettava una reazione chissà quanto gioiosa. Infatti, Sherlock fece quello che ormai John capì avrebbe fatto sempre: lo squadrò da capo a piedi col suo sguardo indagatore, capì ciò che voleva capire e fece il sorrisetto che John, d'ora in poi, avrebbe ribattezzato come "il sorrisetto alla Sherlock", perché non era né di scherno né un ghigno né furbo, era semplicemente... Alla Sherlock. Il tutto accadde in pochi secondi e solo dopo il riccio diede una risposta che potesse ritenersi tale.

-Sei in anticipo, credevo che Lestrade sarebbe stato di circa tre minuti più inflessibile.- okay, forse non è era esattamente una risposta che potesse ritenersi tale, John neanche provò a decifrarla ma gli sembrò positiva e se la fece bastare.

-Bene, allora andiamo in camera a prepararci per la prossima lezione.- Sherlock si era già incamminato, ma John, leggermente più con la testa sulle spalle, lo fermò ricordandogli che non potevano semplicemente mettersi d'accordo loro e finirla lì, prima avrebbero dovuto parlarne con il preside, insieme a Philip e Greg.

-Oh, queste inutili formalità perditempo.- disse Sherlock annoiato, tornando a incamminarsi verso i dormitori, come se avesse già scordato l'informazione appena ricevuta.

John sbuffò e lo prese per una manica, trascinandoselo dietro, senza poter vedere gli occhi spalancati di Sherlock per quell'improvviso e minimo contatto.
 

***


Il quartetto stava aspettando nella sala d'attesa davanti all'ufficio della presidenza, Philip felice come poche volte nella sua vita, Greg che lo guardava sentendo che quello sarebbe stato davvero un lungo anno e John e Sherlock in silenzio, l'uno al quanto emozionato perché si aspettava grandi cose da quel cambiamento, l'altro che sperava di tornare nella sua stanza e ai suoi esperimenti al più presto, sapendo che la nuova situazione li avrebbe agevolati rispetto alla precedente.

Finalmente la porta dell'ufficio si aprì e i quattro furono invitati a entrare.

Non era un ufficio molto grande, le dimensioni erano anche leggermente inferiori a quelle dei salottini dei dormitori e i colori prevalentemente scuri dei mobili in mogano non aiutavano. La scrivania del preside era al centro, con lui seduto da un lato e due sedie, successivamente occupate da Philip e John, dall'altro.

-Allora ragazzi, cosa vi porta tutti e quattro qui?- chiese il preside. Sembrava una persona disponibile, avrà avuto una cinquantina d'anni.

Dato che Philip era eccessivamente emozionato e che probabilmente avrebbe straparlato, John prese la parola.

-Ecco, preside, vorremmo chiederle di poter fare uno scambio di stanze.- l'uomo lo guardò interrogativo e John continuò a spiegare -Precisamente, io e Philip...- disse indicando il ragazzo seduto vicino a lui -... Vorremo scambiarci: io andrei in stanza con Sherlock e lui con Greg.- e fece un cenno verso i ragazzi in piedi dietro di lui.

-E quale sarebbe il motivo dello scambio?- John esitò, non volendo magari dire qualcosa che potesse turbare qualcuno, specialmente Sherlock, che era la causa dell'avvenimento. Girò la testa e lo guardò: aveva lo sguardo impassibile di quando si annoiava, lo guardò a sua volta e non fece molto, ma John capì che avrebbe potuto parlare liberamente.

-Beh, ci sono stati dei problemi tra Sherlock e Philip, niente di grave, ma Philip starebbe davvero meglio con Greg e a me va benissimo stare con Sherlock, il ché sarebbe la soluzione ideale.- finita la spiegazione, ci fu un attimo di silenzio, in cui il preside ponderò attentamente la possibilità di lasciar effettuare lo scambio.

-Vedete, il punto è che mi state chiedendo di fare un'eccezione, una cosa che richiede una buona giustificazione, che non c'è, specialmente se non è niente di grave.- l'umore di Philip e John calò a picco. Avevano entrambi dato per scontato che non ci sarebbero stati problemi e, Philip in particolare, ci erano rimasti davvero male. Stavano per alzarsi e salutare cordialmente il preside, quando sentirono la porta aprirsi. Ne entrò una persona che avrebbe potuto avere circa venticinque anni, per l'aspetto, così come quaranta per l'abbigliamento.

-Niente di grave? Con Sherlock, ma davvero?- il tono era sarcastico, ma niente di lui faceva pensare che si stesse divertendo. John guardò Sherlock, che aveva improvvisamente cambiato espressione: era, per dirla leggera, incazzato nero.

-Non fare quella faccia, Sherly. Se non mi avessi voluto qui, non avresti dovuto informare la mamma.-

La mammaSherlock e questo tizio sono fratelli?

Il pensiero attraversò solo per un secondo la mente di John, poi lo cacciò subito via, anche se gli fu impossibile farlo completamente.

-Buon pomeriggio, preside Young.- quella voce palesemente annoiata confermò l'intuizione di John.

-Ah... Buon... Buon pomeriggio, signor Holmes.- John dovette sbattere parecchie volte le palpebre per credere a quella scena: il preside era intimorito? Si voltò nuovamente verso Sherlock, che sembrava avesse deciso di uccidere con lo sguardo il pavimento, forse per non uccidere nessuno dei presenti. Evidentemente lui e il fratello non avevano un bel rapporto, cosa che John cominciò a trovare plausibile osservando il non-dialogo tra quel tizio e il preside Young. Non stavano parlando, neanche una parola usciva dalle loro labbra, semplicemente Holmes stava fermo a guardare l'uomo, senza neanche essere minaccioso, ma al preside bastava per cercare un qualsiasi altro punto in cui guardare. La scena non durò neanche molto, ma ci vollero solo un paio di minuti per far cambiare completamente idea al preside.

-Beh, sapete una cosa, ragazzi? In fin dei conti uno scambio non ucciderà nessuno!- disse, facendo una risata nervosa.

John fece un sospiro di sollievo, mentre Philip era probabilmente volto vicino al perdere conoscenza per la felicità. I due si alzarono, ringraziando e salutando il preside insieme a Greg, mentre Sherlock era già uscito insieme al fratello. Quando i tre li raggiunsero, li trovarono a discutere animatamente.

-Potevi perfettamente restartene nel tuo ufficio a evitare il resto del mondo.-

-E negare aiuto al mio fratellino?- sempre quel tono annoiato, completamente all'opposto della frase ironica che aveva detto. Cominciò a incamminarsi per andarsene, ma non senza prima girarsi verso John, Greg e Philip, perquisendo con con gli occhi soprattutto il primo, quasi sapesse già che sarebbe stato lui a stare in stanza col fratello minore. Quell'occhiata era diversa da quelle di Sherlock, non che le sue fossero esattamente rassicuranti, ma quella del fratello fece sentire John praticamente nudo e colpevole del peggior crimine esistente. Appena l'uomo se ne fu andato, John riprese a respirare, nonostante non si fosse accorto di essere stato in apnea. Si avvicinò a Sherlock per chiedere spiegazioni, ma quest'ultimo lo interruppe dicendogli semplicemente di seguirlo in camera.
 

***


Ormai si stava stancando. Aveva ricevuto una promessa, aveva detto che avrebbe trovato un modo per far uscire entrambi ma se ne era andato da solo. Continuava a dire che doveva aver pazienza, che ce l'avrebbe fatta. Ma continuavano ad essere solo parole. L'unica cosa che faceva era tornare ogni tanto, per parlare il tempo che era loro concesso.

-Sto cominciando a pensare che tu mi stia prendendo in giro.-

-Abbi pazienza. Ormai ci sono quasi, devo solo capire con chi iniziare.- quel sorrisetto continuava a essere rassicurante, ma ormai non portava più calma.

-Ti ho detto di non pensarci molto o capirà subito!-

-Ho tutto sotto controllo, fidati.- lo guardò attentamente, quasi scansionandolo.

-Mi fido. Ma potresti perfettamente farmi uscire adesso.-

-È troppo presto. Già venire a parlarti è un rischio. E poi, visto che ci tieni tanto, potresti provare a migliorare la tua condotta.- gli lanciò uno sguardo fulminante. Quella frase era solo una provocazione: sapeva bene che nel suo caso la buona condotta sarebbe servita a poco.

 

Angolo Autrice:

Ebbene sì, non sono morta!
Finalmente eccovi il quarto capitolo, in cui è arrivato Mycroft e abbiamo la seconda comparsa di due personaggi sconosciuti.
Vi avverto che ci sarà un periodo (dal 12 gennaio fino a data ignota) in cui so quasi per certo che non potrò scrivere, quindi, purtroppo, il prossimo capitolo potrebbe arrivare ancora più tardi di questo.
Comunque, spero abbiate fatto una buona lettura e auguri!

   
 
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