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Autore: EmilyG66    27/12/2018    0 recensioni
Vaiana vive una vita tranquilla nell’isola di Motunui con il suo popolo e i genitori.
I giorni sembrano tutti uguali e il tempo non scorre mai, inoltre le uniche situazioni che paiono arricchire le giornate della figlia del capo sono principalmente: i problemi della tribù e i suoi punzecchiamenti occasionali con Maui, un presuntuoso semidio apparso dal nulla sulla riva della loro isola quand’era ancora molto piccolo.
Inaspettatamente la ragazza potrà finalmente intraprendere un’avventura per restituire il cuore perduto di Te Fiti e trovare la strada per il proprio.
La fanfiction che segue riprende dettagliatamente la storia del film però con qualche sostanziale differenza.
I personaggi non appartengono a me ma alla Disney.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Maui, Moana Waialiki/Vaiana
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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-Maui! –lo rimproverò.
-Ti ho spaventata principessa? –chiese ironicamente guardandola con sufficienza.
La ragazza si indispettì osservandolo negli occhi marroni dal basso, lei arrivava appena alle sue spalle.
-Ti ho già detto che non sono una principessa! E sto tenendo una lezione di ballo, quindi se non ti spiace…-
-Oh ma io sono molto più interessante. Non trovate? –affermò i semidio interrompendo la figlia del capo e rivolgendosi poi ai quattro bambini.
Loro lo guardarono con occhi vispi e degli enormi sorrisi agitando il capo su e giù ripetutamente alla prospettiva che il semidio avrebbe potuto raccontargli qualcuna delle sue avventure.
-Visto? –fece notare Maui a Vaiana indicando i pargoli con la grande mano sinistra e voltandosi di poco verso di lei.
-Certo…- ammise Vaiana scettica incrociando le braccia sotto il seno.
Non avrebbe mai ammesso che la presenza del semidio in alcuni casi la intimorisse come ora, forse era dovuto alla sua statura o all’aura di grandezza che l’uomo sprigionava.
-Prenditi una pausa botton d’oro. -affermò l’eroe rivolgendo poi propria attenzione sui bambini.
-Ehi ragazzini, volete vedere come balla un grande e potente semidio? –chiese indicando se stesso con il pollice.
I ragazzini esultarono e si sedettero a terra, la figlia del capo invece espirò scuotendo la testa e a suo malgrado restò in piedi per assistere alla performance dell’idolo delle folle.
Maui fece un rapido gesto all’uomo che stava suonando il tamburo per la lezione e questo ricominciò a battere sulla tela ritmicamente.
Il semidio si esibì in una classica danza allargando le gambe e colpendo con vigore le cosce, il petto e le braccia per poi alzarle e disegnare dei cerchi, racchiudendole immediatamente dopo al corpo ecc…
L’uomo ci aggiunse un po’ di suo e ai gesti serrati si susseguirono movimenti fluidi, scattanti e liberatori. Pieni di energia e agilità.
Quando inoltre l’eroe mosse i pettorali ammiccando nella direzione di Vaiana questa alzò gli occhi al cielo, tuttavia non disdegnando completamente il fatto.
Non c’era nulla da fare, sfortunatamente per lei non esisteva niente al mondo che facesse sembrare Maui meno virile e anche la figlia del capo se ne era resa conto. Sprizzava mascolinità da ogni poro.
Il semidio concluse il ballo gonfiando il petto e mostrando i bicipiti e il tamburo smise di suonare.
-Allora? –chiese sciogliendo la posizione e allargando le braccia verso i bambini inclinandosi leggermente in avanti.
Loro si alzarono in piedi applaudendo e Vaiana provò a riportarli all’ordine ma l’eroe prese il più piccolo in spalla e allora anche gli altri vollero giocare con l’uomo.
La ragazza capì di aver perso completamente la loro attenzione e dalle espressioni dei giovinetti intuì che la lezione per quel giorno era finita.

La figlia del capo lasciò i bambini con l’eroe e si rese disponibile per fare due chiacchiere con un vecchietto che sembrava essere interessato a parlare con qualcuno e a cucinare il suo Heihei.
Non era così strano che mangiasse i sassi, insomma i polli beccavano sassi e sabbia per aiutarli a digerire non avendo i denti ma certo non di così grossi.
Trascorsero poi diverse ore e a mezzogiorno la ragazza poté mettere qualcosa nello stomaco prima di ricominciare da capo a porre rimedio a tutti i problemi del villaggio.

Vaiana stava passeggiando sorridendo ottimista a chiunque quando s’imbatté nuovamente in Maui.
Era accerchiato da diverse ragazze e si stava pavoneggiando come al solito. Non l’aveva ancora vista.
-Così gli ho risposto: “Non sai chi è Maui? Solo il più grande semidio di tutte le isole del Pacifico”. – stava raccontando.
Le donne lo mangiavano con gli occhi ammirate.
-Maui puoi farci vedere i tuoi tatuaggi? Sono magici davvero? –domandarono una alla volta.
-Certo. –confermò il semidio espansivo.
Prese poi un laccio e si legò i capelli in uno chignon per evitare che un qualsiasi tatuaggio non fosse ben visibile.
-Ehi piccoletto. –chiamò parlando al proprio petto.
Magicamente l’inchiostro sul pettorale sinistro si animò, il disegno di un mini Maui smise di reggere il cielo e salutò il proprio pubblico.
Le ragazze ne rimasero stupite e anche la figlia del capo ne fu molto impressionata, così si avvicinò.
Le donne iniziarono a toccare la pelle tatuata dell’eroe che animava a suo piacimento i disegni vantandosi delle proprie gesta.
Vaiana aveva il sospetto che le ammiratrici fossero più entusiaste di toccare la muscolatura dell’uomo, e che quella dei tatuaggi fosse solo una scusante per stargli più vicino.   
La figlia del capo fece viaggiare il suo sguardo sulla possente figura di Maui, lungo i bicipiti e giù per la schiena studiandone le gesta impresse.
La pesca delle isole, la sconfitta contro Te Kā e la celebrazione del suo amo…ma di un disegno in particolare non comprese il significato.
-Oh buongiorno Vaiana. –la salutarono gentili e serene le donne accortesi della sua presenza.
Vaiana ricambiò facendo un cenno col capo e il semidio alzò lo sguardo verso di lei con un sorrisetto.
-Ragazzina. –le disse.
A quella parola il mini Maui gli diede una gomitata.
-Eh? –fece l’uomo osservando il suo piccolo amico mimare rapidamente il proprio disappunto.
-Io irrispettoso? –domandò l’eroe in tono canzonatorio portando la mano destra al petto –Ma l’hai vista? È una ragazzina e io un grande semidio. –concluse con superiorità.
Poco importava che fosse la figlia del capo di quell’isola. Anche se rispettava Tui Maui era al disopra di tutti e tra le poche persone che non dimostravano venerazione nei suoi riguardi spiccavano proprio Vaiana e la nonna Tala.
Quest’ultima in più di un’occasione lo aveva ripreso e tirato per le orecchie come se fosse un bambino capriccioso, ma la donna era comunque la più saggia del villaggio e conosceva e tramandava le sue storie da sempre.
La sedicenne stizzita non si fece alcuno scrupolo nel domandargli allora del misterioso tatuaggio.
-Ehi Maui. –lo chiamò girandogli intorno e portandosi dietro di lui –Come te lo sei fatto questo? –chiese puntando l’indice inquisitoria proprio appena sotto il centro delle scapole.
Quel tocco, in quel preciso punto e in quel contesto furono come una doccia fredda per il semidio, così tanto da assottigliare quel sorriso strafottente che aveva.
L’espressione dell’uomo divenne dura. Non gli piaceva affatto parlare delle sue origini, solo lui e gli Dei inoltre ne erano a conoscenza.
Le donne attorno all’eroe si fecero curiose e si sporsero per vedere ma Maui le ignorò girandosi fulmineo verso la giovane.
-Non sono affari tuoi. –rispose seriamente a Vaiana con occhi determinati.
Le ragazze si zittirono sbigottite e titubanti all’inatteso cambio d’umore della divinità.
La figlia del capo rimase interdetta per qualche secondo poi ricambiò il suo sguardo e fece per andarsene.
Quando ebbe fatto alcuni passi tuttavia si voltò nuovamente mentre il semidio tentava di cambiare discorso con le sue ammiratrici.
-Ti ho visto questa mattina. –ammise sibillina destando nuovamente l’interesse dell’uomo.
Lui capì subito a cosa si riferisse lei ma non gli importava delle conseguenze che avrebbe dovuto subire se Tui l’avesse scoperto, anche se sarebbe stato esiliato da quell’isola per sempre.
La navigazione era proibita.
La ragazza non aveva intenzione di dirlo al proprio padre, voleva solo che l’eroe fosse a conoscenza del fatto che lei sapeva.
Maui la guardò allontanarsi e non disse una parola.

Poco dopo una donna informò Vaiana di un vero e proprio problema che si era verificato quella mattina aprendo le noci di cocco.
La figlia del capo osservò il frutto aprirsi con troppa facilità e della polverina scura predominare al suo interno. Non aveva mai visto niente di simile…
Ipotizzò che le palme fossero malate dando l’ordine di abbatterle e piantarne di nuove.
La ragazza sentì un moto di orgoglio pervaderla quando suo padre e la donna le fecero i complimenti ma in quell’esatto momento un pescatore corse da lei e la chiamò visibilmente preoccupato.
La sedicenne e i suoi genitori seguirono l’uomo alla spiaggia dove venne illustrato loro il problema: non c’era più pesce.
Vaiana propose diverse soluzioni ma tutte erano già state messe in pratica.
Per la spinosa questione era stato chiesto anche il parere di Maui che da navigatore esperto ora osservava la scena in silenzio con le braccia incrociate.
Lui sapeva perfettamente cosa non andasse...
La figlia del capo espresse l’unica possibilità che avevano, ossia di pescare oltre il reef e suo padre le remò contro non volendo sentire ragioni.
Avrebbe preferito di gran lunga avere nove figli maschi con cui ragionare.
Prese la figlia per le spalle facendola scendere dalla barca sulla quale era salita e le tolse rudente il remo dalle mani, il tutto sotto gli occhi di alcuni spettatori.
Inutile dire che la ragazza, a disagio per il rimprovero, si tolse la Lei dal capo posandola sopra l’imbarcazione e si allontanò rapidamente.

  
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