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Autore: Kiron_River    28/12/2018    0 recensioni
Ciao gente! Con questa serie (nel caso piaccia, se no evito di andare avanti) intendo utilizzare l'ambientazione narrativa di Yu-Gi-Oh per mettere in scena una storia completamente inventata e con personaggi non appartenenti alla serie classica in cui si recupera l'atmosfera dark della prima versione dell'anime mettendo qualche regola in più al concetto di Gioco delle Ombre. Nel capitolo di oggi avremo un prologo della storia (rassicuro che i prossimi capitoli non intendo farli così lunghi), inserendo i personaggi principali della vicenda, a cui se ne aggiungeranno altri in seguito, l'incipit della vicenda e l'atmosfera che si respirerà da questo momento in avanti. Grazie a tutti e buona lettura
NB: Per chi non fosse pratico del gioco di Yu-Gi-Oh si consiglia una rapida ricerca delle carte citate per comprendere meglio i passaggi della storia
Genere: Dark, Mistero, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: Otherverse | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Ciao gente! dopo un'eternità e mezza eccomi rispuntare con un nuovo capitolo de I Maestri delle Ombre. Tra problemi col computer e mancanza di tempo, voglia e ispirazione sono passati mesi (tanti mesi) dal mio ultimo aggiornamento, eppure questo capitolo ce l'ho già pronto da un pezzo, solo che volevo pubblicarlo insieme con il successivo, salvo poi accorgermi che in totale era decisamente troppo lungo. Il capitolo 22 comunque è in lavorazione e sarà presto completato (salvo procrastinazioni dell'ultimo minuto che con me sono sempre in agguato). Per una fruizione completa della serie ricordo che sarebbe meglio tenersi una pagina internet aperta per controllare le carte che vengono giocate. A questo proposito consiglio di utilizzare il sito seguente: questo, che è quello che utilizzo io di solito.
Inoltre, per le prossime pubblicazioni consiglio inoltre di dare sempre un'occhiata alla pagina Facebook  per rimanere aggiornati su tutti i nuovi capitoli in uscita.

Iris Wyvern assistette incredula alla scena del portone che si apriva da solo. Fu solo il rapido movimento di Alex a farla riprendere dalla sorpresa, quando questi estrasse la pistola dall’alloggiamento sotto la giacca e entrò arma puntata nella biblioteca.
“Sicurezza interna! Nessuno si muova!” avvertì deciso il gigantesco ragazzo puntando la pistola uno a uno su tutti i presenti riconoscendo tutti volti noti.
Alex puntò subito lo sguardo su Malverik, che era riuscito a reagire. Intanto i mostri sul terreno di gioco stavano scomparendo come i semplici ologrammi che avrebbero dovuto essere.
“Quello! Elzer Cosky, è lui che ci ha rinchiusi qui!” 
La voce di Gabriele mise a parte Alex di buona parte della situazione, soprattutto del fatto che Ethan fosse in realtà Elzer, che in quel momento si stava contorcendo dalla rabbia battendo battendo i pugni contro la balaustra.
“Cosky!” Lo richiamo la Wyvern.
L’entrata della donna impedì ad Alex di fare qualunque altra cosa avesse in mente. Non poteva assolutamente far saltare la sua copertura.
La Wyvern si fece avanti nella stanza con la sua pistola in pugno puntandola contro Elzer.
Elzer si voltò verso i nuovi arrivati ringhiando da sopra la balaustra, e la sua rabbia aumentò quando si accorse che nessuno dei due era Kygranerd.
“NO! No NO no No nO! Non è così che doveva andare?! Dove diavolo è il padrone di casa?! Perché ha mandato la sua cagna ad accogliere gli ospiti?!” Gridò Elzer puntando il dito contro la Wyvern.
La donna mantenne il sangue freddo e replicò: “Lei non ha nessun diritto di prendere possesso di questo edificio e quello che ha appena commesso è un crimine perseguibile penalmente. Il signor Curtis, della sicurezza interna, la porterà alle autorità competenti”
Alex si mosse qualche passo in avanti.
Elzer continuava a ringhiare furioso, deluso da come si erano messe le cose. Nel giro di pochi secondi recuperò la calma e parlò di nuovo.
“Va bene. Non ho più niente da fare qui. Il capoccia sarà soddisfatto del risultato comunque e avrà i suoi pedoni entro domattina” Poi si rivolse verso Malverik “In quanto a te, Imperatore Nero. Il nostro conto in sospeso non è ancora stato saldato. Ci rivedremo alle finali”
Elzer fece un passo indietro e Alex se ne accorse immediatamente. Con una rapidità che non ti aspetteresti da uno di due metri d’altezza, Alex scattò verso il balconcino e con una spinta che aveva del sovrumano, spiccò il volo aggrappandosi alla balaustra del balcone stesso, sorprendendo tutti quanti, persino la Wyvern, che stava per dargli l’ordine di agire.
Issandosi con le braccia, Alex raggiunse la il bordo della balaustra e salì sul balcone avventandosi contro Elzer.
L’altro fece un ampio sorriso e sghignazzando fece apparire nella sua mano una carta di Duel Monsters, come in un trucco di prestigio.
Solo che quello era tutto tranne che un trucco, in una nuvola di fumo dalla carta apparve un mostro: Legione, Demone Giullare, che col suo corpo minuto da marionetta e il cappello a punta rosso fece da schermo per il suo padrone per il tempo di un battito di ciglia, poi scomparve in un’altra nuvola di fumo che accecò Alex. Quando il ragazzo ebbe fatto dei passi in avanti per liberarsi dal fumo, Elzer era sparito.
“Curtis!” lo chiamò la Wyvern.
“Sparito!” Rispose Alex “Vado avanti”
Intanto Aleta aveva approfittato della situazione per cercare di andarsene, ma fu bloccata da Gabriele che le ostruì il passaggio.
La Wyvern se ne accorse e si voltò verso i due dicendo che avrebbe fatto loro delle domande, mentre Sally accorse verso Gilbert per aiutarlo a liberarsi.

Alex aveva proseguito nella stanza oltre la porta del balcone e si era trovato in una seconda stanza più piccola. Dalle due porte laterali si accedeva alle altre sale della biblioteca mentre da quella frontale a un ufficio. Alex notò una finestra esattamente dalla parte opposta dell’ufficio rispetto alla porta d’ingresso, completamente spalancata.
Alex entrò nella stanza ancora con la pistola puntata, una volta capito che era vuota, abbassò l’arma e si affacciò alla finestra. Davanti c’era un albero molto alto e robusto, a cui era attaccata una carrucola a molla collegata a un’imbracatura legata con del nastro. Alex guardò ai piedi dell’albero e vide un materasso da palestra sistemato proprio sotto l’imbracatura. 
Il piano di Elzer per una fuga di emergenza era senza dubbio ingegnoso: quando il suo mostro lo ha coperto col la sua nuvola di fumo, Elzer ha azionato il meccanismo della carrucola sistemato da qualche parte sull’imbracatura, questi lo aveva trascinato all’indietro attraverso le stanza e la finestra facendolo finire appeso all’albero, quindi gli è bastato sganciare l’imbracatura e lasciarsi cadere sul materasso per poi andarsene indisturbato tra la boscaglia del retro della biblioteca. 
Inutile inseguirlo, pensò Alex, nel tempo che avrebbe impiegato a scendere le scale e fare il giro dell’edificio, Elzer sarebbe già corso lontano, quindi si voltò per tornare dagli altri nella sala principale. Quando ebbe varcato la porta dell’ufficio, però, un bagliore intermittente attirò la sua attenzione.

Al piano inferiore, la Wyvern aveva finalmente rimesso a posto la pistola e stava interrogando Gabriele in merito a quello che era successo.
L’italiano, avendo capito che per qualche motivo Alex non aveva detto il suo vero nome alla donna, si mantenne sul vago, dicendo che Elzer avesse chiuso tutti in quella biblioteca per costringere Malverik a duellare con tutti i suoi punti in palio.
“… Poi ha blaterato una cosa su un Gioco delle Ombre o qualcosa del genere” concluse Gabri.
Aleta rimaneva in disparte. Sapeva bene che la Wyvern la teneva sotto controllo e che non si fidava di lei, ma non poteva certo andare in giro a dire che una sconosciuta si era recata nell’ufficio del suo capo senza incontrare resistenza di nessun tipo. Perciò decise di rimanere in silenzio aspettando l’occasione migliore per andarsene.
Mentre rifletteva su queste cose, Aleta non perdeva d’occhio Gilbert, al cui fianco si erano piegati Malverik e Sally cercando di liberarlo dalle corde.
“Sarà comune a tutti i prestigiatori la passione per i nodi?” si lamentò Malverik, che non riusciva a sciogliere il complicano nodo che teneva Gilbert attaccato alla parete.
“Oltre al sequestro di persona? Immagino di si” rispose Sally sorridendo.
“Voi fate con calma, eh, tanto sono io quello legato” replicò Gilbert.
Mal continuava a lavorare sulle corde, ma con la coda dell’occhio guardava Gabriele e la Wyvern. 
“Pensi che Kygranerd sappia di tutto questo?” gli chiese Sally grave.
Mal annuì.
“Si, lo sa, ma non credo che ci sia lui dietro a tutto. Da come è intervenuta a Wyvern e da come ha reagito Elzer penso che quello squilibrato abbia agito di sua iniziativa”
“E Alex?” chiese ancora Sally.
“La Wyvern lo ha chiamato Curtis. Non so perché, ma Alex deve aver dato un nome falso all’assistente di Kygranerd, forse perché non si fida di lei”
Sally lo guardò dubbiosa.
Anche a Malverik suonava strana quella versione, ma sarebbe stato più comodo chiedere a Alex di persona una volta finita questa faccenda.
“Per adesso limitiamoci a chiamarlo Curtis anche noi, vediamo come evolve la faccenda”
Gilbert intervenne: “Mal, c’è una cosa che devi sapere su Elzer. Credo che sia il duellante conosciuto online come Mano Magica” 
Malverik si bloccò di colpo sentendo quel nome. Fu solo un attimo, ma Sally ebbe il tempo di chiedergli cosa lo avesse preoccupato, interrotta dall’urlo di Alex.
“Dobbiamo uscire!” tuonò il ragazzo greco raggiungendo in un lampo il balcone e lanciandosi giù per le scale “Elzer ha minato tutto il piano superiore, da un momento all’altro il soffitto esploderà!”
Tutti rimasero impietriti all’udire quelle parole. La situazione si stava per fare tremendamente seria. La dottoressa Wyvern prese in mano la situazione.
“Tutti fuori, svelti, Curtis e io ci occuperemo del ragazzo legato a terra”
“Dottoressa, lei mi serve fuori” intervenne Alex “Mi serve che lei tenga lontani tutti dalla struttura insieme alla squadra che sta per arrivare, i partecipanti del torneo la riconosceranno subito. Penso io a Gilbert”
Detto questo si abbassò davanti al ragazzo ancora legato spostando Mal e Sally.
La dottoressa Wyvern tornò da Gabriele e Aleta e li spinse a uscire; Gabri e Aleta corsero subito fuori, ma Aleta continuava a girare la testa indietro.
“Uscite, voi due” ordinò Alex a Mal e Sally.
“Liberiamo Gilbert insieme e ce ne andiamo, possiamo...” 
Sally fu interrotta da Malverik che si alzò di scatto e la prese costringendola ad alzarsi.
“Alex sa quello che fa, noi andiamocene, gli saremmo solo di peso”
Sally era ancora titubante e si alzò lentamente.
All’improvviso un boato assordante annunciò la prima esplosione al piano superiore, una botta tale da far saltare il muro sopra al balcone e far cadere calcinacci ovunque nella sala. Sally cadde sotto la forza dell’urto e Malverik fu sbalzato indietro ritrovandosi in ginocchio, mentre Alex rimase saldamente incollato al terreno.
Alex si voltò solo per un attimo per incrociare lo sguardo di Malverik, che istantaneamente afferrò Sally per un braccio e cercò di trascinarsela dietro verso l’uscita.
I libri conservati al piano superiore presero fuoco a causa dell’esplosione e presto il primo piano della biblioteca divenne un’enorme rogo.
Gilbert gridava a Alex di sbrigarsi con le corde e il greco riuscì finalmente a sciogliere i nodi, ma in quel momento una seconda esplosione al piano superiore fece crollare prima la balaustra del balcone, poi il balcone stesso, che si fracassò al suolo alzando un enorme polverone.
Sally si fermò di colpo atterrita e fece per tornare indietro da Gilbert, ma Malverik la trattenne, sollevandola di peso per poi correre verso il portone.
Sally stava ancora guardando indietro, quando con la coda dell’occhio avvertì qualcosa passarle vicino ad alta velocità. Solo quando l’ebbe sorpassata si accorse che era il mostro Principessa Insetto di Aleta, che scomparve nel fumo.
Una volta varcata la soglia, Mal si trovò davanti la dottoressa Wyvern intenta a dirigere una squadra di uomini con caschi e giubbotti pesanti grigi tenere a bada l’orda di curiosi che si erano avvicinati alla biblioteca attirati dalle esplosioni.
Mal adagiò Sally sul vialetto di pietre fuori dalla biblioteca e si sedette accanto a lei, che fissava impaurita la biblioteca.
Arrivarono i vigili del fuoco a cercare di domare l’incendio e mettere al riparo i ragazzi. Gabriele si fece scortare al loro camion in attesa dell’ambulanza, mentre Sally, presa dai paramedici, continuò ad agitarsi gridando scompostamente che c’era ancora qualcuno tra le macerie.
Mal aiutò i paramedici a portar via Sally cercando di calmarla mentre i pompieri cominciavano ad entrare nella struttura.
Proprio mentre i vigili del fuoco stavano per entrare, dal fumo apparve una esile figura che tossendo si fece largo sul cumulo di macerie. La figura cominciò ad agitare le braccia richiamando l’attenzione dei soccorritori finché questi non si avvicinarono.
Mentre la figura smanacciava lanciando indicazioni più o meno confuse verso i vigili del fuoco, Sally si accorse che quello era Gilbert, e tirando un sospiro di sollievo, si sedette sul bordo dell’ambulanza.

Poco dopo i vigili del fuoco tirarono fuori anche Alex, che era rimasto senza sensi dentro la biblioteca dopo che un pezzo di soffitto gli era caduto sulla testa, poi tutti quanti furono portati all’ospedale per gli accertamenti e l’incendio fu domato.
Elzer era sparito nel nulla, Aleta se l’era filata approfittando della confusione, Alex si riprese solo diverse ore dopo essere stato portato all’ospedale, e il morale di Gilbert, Sally e Mal era sotto i piedi.

“Si, mamma sto bene. Si è solo per una notte, giusto per gli accertamenti. Papà mi porterà qualcosa per cambiarmi. Si, anche a Gilbert. No, tranquilla, ci sono i medici che ci controllano tutto il tempo...”
Mentre Sally parlava al telefono con sua madre Mal e Gilbert erano poco distanti e ascoltavano distrattamente le parole della loro amica mentre parlottavano tra di loro.
“Non ricordo molto di quello che è successo prima di svenire” spiegò Gilbert a Malverik “Ma di una cosa sono certo: ho parlato con Elzer. Ero sicuro che fosse dalla nostra parte quando l’ho visto entrare in biblioteca, e ricordo di aver visto alcune delle sue carte, anche se non ricordo in che contesto”
Mal continuava ad ascoltare. Tra tutti loro, Gilbert era quello che si era ripreso più in fretta dalla sequenza di eventi che li avevano portati fin li e si era rimesso subito al lavoro. Cosa che aveva dato la spinta allo stesso Malverik di reagire e pensare lucidamente.
“Sono sicuro di quello che dico, Elzer è Mano Magica, il duellante dei maghi”
Mal si rabbuiò.
“Chi è Mano Magica?” Chiese Sally appena sopraggiunta.
“Un duellante esperto” rispose Malverik “Unico nel suo genere, mi sono scontrato diverse volte con lui e non ho mai visto nessuno utilizzare i mostri Incantatore come li usa lui. Ho sempre saputo da come gioca che è un tipo viscido, ma non mi aspettavo fino a questo punto”
Anche Sally si sedette vicino ai due ragazzi, posizionandosi accanto a Malverik.
“Kygranerd deve averlo puntato guardando le partite online e l’ha reclutato per trovare gli altri duellanti delle Ombre” suggerì Gilbert.
“Si, ho pensato la stessa cosa, ma dovremmo considerare anche che dopo che il patto tra i due è stato siglato sia stato Elzer a usare Kygranerd per i suoi piani personali” rispose Mal “Alla biblioteca, quando l’assistente di Kygranerd è arrivata sembrava completamente sorpresa dall’iniziativa di Elzer. Tutto fa pensare che nel piano originale di Kygranerd le azioni di Elzer non fossero previste e che gli sia completamente sfuggito di mano”
Mal fece una pausa riflettendoci su.
“Avrebbe anche senso. Nonostante tutto Kygranerd ha un’immagine aziendale da difendere, non vorrebbe rischiare che il suo nome sia collegato all’esplosione di un edificio pubblico”
“Quello che mi fa pensare più di ogni altra cosa è la posizione di Alex. Perché mai avrà avuto bisogno di crearsi un nome falso per presentarsi all’assistente di Kygranerd?”
“Immagino che potremo chiederglielo appena lo dimetteranno” risponde Sally appoggiando una mano sulla spalla di Mal.
Mal si volta verso di lei e le sorride. Tutta questa storia lo stava confondendo, ma Sally lo aiutava a mantenersi lucido e pensare correttamente alle situazioni.
Poco dopo gli infermieri riportarono tutti nelle proprie stanze.

Alex aveva ripreso coscienza solo durante la notte e aveva fatto molta fatica a recuperare i frammenti di ricordi di cosa era successo dopo che l’esplosione gli aveva fatto cadere dei un pezzo di soffitto sulla testa.
Quando rimise rimise insieme i pezzi, Alex capì che aveva fatto una mossa falsa. Andare alla biblioteca era stato un gesto obbligato dal suo punto di vista, ma sicuramente una pessima scelta.
Si mise seduto sul bordo del letto e meditò sul da farsi. Era arrivato il momento di mettere Malverik al corrente della situazione, un appoggio amico gli sarebbe stato essenziale in quel momento.
Rimase fermo sul bordo del letto ancora alcune decine di minuti per riprendere totalmente il controllo del suo corpo, eliminare le vertigini, recuperare l’equilibrio e risincronizzare i movimenti mandati in confusione della botta in testa, dopo di che si alzò e andò verso la porta.
Stando attento a non incrociare nessun infermiere, Alex riuscì ad arrivare alla reception, e chiese, fingendosi un visitatore, dove fossero Malverik e Gabriele. Alex tirò un sospiro di sollievo quando notò che era stato registrato in ospedale con il nome di Axel Curtis, ma non si sentiva ancora tranquillo, visto che Kygranerd avrebbe potuto capire in altri modi che era un’identità fasulla.
Una volta trovata la stanza di Mal, sgattaiolò dentro senza far rumore e svegliò l’amico duellante.
“Mal, svegliati!” gli intimò Alex a voce bassa.
Malverik aprì gli occhi e dopo un attimo di sorpresa riconobbe lo sguardo duro del Re Dragone e si sistemò con la schiena più in alto contro lo schienale.
“Alex, che ci fai qui?” chiese Mal. Più che il perché, Malverik si chiedeva come Alex potesse essere già in piedi dopo la botta che aveva preso.
“Devo parlarti, Mal, e domattina potrebbe essere troppo tardi” spiegò Alex serio.
Mal capì che la situazione era grave.
Alex si sedette su una poltroncina a fianco al letto.
“Ti starai chiedendo perché mi faccia chiamare Axel Curtis” disse Alex.
Mal annuì.
“So di potermi fidare della tua logica, Mal, quindi te lo dirò sinceramente sicuro che capirai che non mi sto inventando niente. Non sono qui solo in veste di duellante iscritto al torneo. In realtà sto indagando di nascosto sulla Kygranerd Corporation e su Stephan Kygranerd in prima persona per il sospetto di attività illecite”
Mal alzò un sopracciglio sorpreso. Rimettendo insieme i pezzi quell’affermazione non era poi così assurda.
“Un agente segreto?” chiese Mal.
“Si. Per la precisione un agente dell’EYP, i servizi segreti greci. Di una divisione a stretto contatto con l’Interpol che opera anche in territorio estero. La mia missione è strettamente confidenziale e mi è stata data dal mio diretto superiore in via privata”
Mal ragionò su quelle parole.
“Che significa che sei da solo, senza copertura da parte della tua base e della tua nazione, senza supporto di alcun tipo e senza nessuna autorizzazione ufficiale” 
Alex annuì.
“I sospetti che il mio superiore ha su Kygranerd sono solamente indiziari. Nulla che possa permettere un’indagine ufficiale, anche se top secret, verso una multinazionale potente come la Ky. Corp. Tuttavia il mio superiore era fermamente convinto che Kygranerd stesse facendo qualcosa di illegale, in agenzia ci fidiamo tutti del suo istinto, così ha radunato un pugno di agenti fidati tra cui io e ci siamo messi a indagare privatamente.
“Le indagini hanno portato alla conclusione che qualunque cosa Kygranerd stesse organizzando, il torneo mondiale di Duel Monsters era l’evento chiave, e da qui in poi entro in scena io.
“In questi giorni mi sono infiltrato tra le guardie di sicurezza del quartier generale della Ky. Corp. con il nome di Axel Curtis e ho indagato sulla struttura. Il mio superiore credeva che si trattasse di qualche affare losco dell’azienda tipo affari con cartelli della droga o riciclaggio di denaro sporco, invece ho capito che Kygranerd sta puntando a qualcosa di diverso, e ormai sono sicuro che c’entri il Gioco delle Ombre. 
“Non mi è chiaro cosa Kygranerd sappia o creda di sapere sul Gioco delle Ombre, ma deve averla presa parecchio sul serio. I sotterranei della K. Tower sono pieni di sistemi di sicurezza. Troppi persino per semplice progetto aziendale. La sotto c’è nascosto qualcosa di grosso collegato al Gioco delle Ombre, ma ancora non so di cosa si tratti”
Malverick si mise qualche secondo a elaborare il discorso dell’amico. Fino a quel momento aveva pensato che Kygranerd avesse dei progetti che riguardassero il torneo, ma adesso tutto aveva un altro volto: Kygranerd aveva in mente qualcosa, ma il torneo non era che un mezzo per arrivare a portarlo a compimento.
“Ti ho rivelato queste cose perché so di potermi fidare di te. Dimmi che ne pensi” Concluse Alex “Poi vedrò come proseguire”
Mal ci pensò un attimo analizzando freddamente la situazione.
Quello che aveva detto Kygranerd poteva aver senso, sempre ammettendo che esistesse qualcuno abbastanza pazzo da pensare di utilizzare il Gioco delle Ombre a suo piacimento.
“Kygranerd deve sapere, o credere di sapere, qualcosa sul Gioco delle Ombre che noi non sappiamo” rispose Mal “Tutto sta nel capire che cosa nasconde nei sotterranei della torre, quella potrebbe essere la chiave per capire tutto”
“Concordo” disse Alex.
“C’è però qualcosa che non mi convince in questa storia. Da quello che mi hai detto sembra che Kygranerd abbia utilizzato la massima riservatezza per applicarsi a questo progetto, ma con noi non è stato altrettanto cauto. Voglio dire, ha un modo per rintracciare tutti i duellanti del torneo e monitorare tutti i loro duelli, che bisogno c’era di assoldare anche i cacciatori di taglie e Elzer?”
“Ci ho pensato anch’io e riflettendoci sono arrivato a due conclusioni. La prima è che Kygranerd è un tipo molto impaziente e ha utilizzato il metodo a suo modo di vedere più diretto per costringere i giocatori delle Ombre a uscire allo scoperto. La seconda è che non ha molta dimestichezza col Gioco delle Ombre in se, per questo gli è servito uno come Elzer al suo seguito, che infatti ci ha trovati tutti in pochissimo tempo.
“La trappola alla biblioteca non era per niente un piano che avrebbe potuto architettare Kygranerd, è stato Elzer a mettere su tutto quel teatrino per radunarci tutti insieme in un unico momento. 
“Kygranerd deve aver contato sul fatto di poter utilizzare Elzer per arrivare a noi”
“Ma Elzer non è per niente facile da gestire” proseguì Mal “Così i due sono entrati in competizione e fanno ognuno i propri interessi”
“Finendo per intralciarsi a vicenda” concluse Alex.
Il piccolo brainstorming ebbe fine e Alex si alzò dal letto.
“Credo di sapere come agire da qui in avanti. Tu e i tuoi farete bene a stare attenti nei prossimi giorni, Kygranerd potrebbe prendervi ancora di mira” disse Alex pronto a togliere il disturbo.
“Penso anch’io. Mi occuperò personalmente di tenere al sicuro Sally e avvertirò Gabriele del pericolo” rispose Mal.
Alex gli scoccò un’occhiata di traverso. Non era molto tranquillo nel lasciare che le sue informazioni venissero divulgate ad altri.
“Tranquillo, puoi fidarti di Gabri” lo calmò Mal intuendo i suoi pensieri “Sarà anche uno scansafatiche, ma è affidabile, e comunque è un duellante delle Ombre, ha diritto di sapere che uno squilibrato lo ha messo nel mirino”
Alex tirò ci rifletté e decise di lasciar correre.
Stava quasi per uscire dalla stanza dell’ospedale quando Mal richiamò di nuovo la sua attenzione con una domanda.
“Tu non credi che il torneo non abbia senso, vero?”
Alex si voltò nuovamente verso l’amico che stava steso sul letto a fissare il soffitto.
“Siamo settemila persone, Alex. Settemila duellanti che si sono radunate qui dai quattro angoli del mondo per essere partecipi della consacrazione del primo campione del mondo di Duel Monsters. Il Gioco delle Ombre non è mai contato nulla in confronto a tutto questo, ne le macchinazione di Kygranerd. Ora invece vengo a scoprire che tutto il torneo è un bluff e che il mio miglior contendente al titolo è qui solo per lavoro...”
Ad Alex venne quasi da sorridere per come Malverik avesse ridotto una missione top secret di altissimo livello a mero “lavoro”, ma lasciò correre.
“A me non frega niente di tutto questo. Io sono qui per giocare, sono qui per diventare il campione del mondo, o nel peggior dei casi per assistere alla sua incoronazione”
Malverik si voltò guardando Alex negli occhi.
“Devo davvero credere che tutto questo sia inutile?”
Alex sospirò e rispose seriamente: “No. Il torneo è tutto fuorché inutile. Per Kygranerd potrà anche non avere significato, ma come hai detto tu, siamo in settemila iscritti, e per ognuno di loro questo torneo conta quanto conta per noi due”
Mal continuava ad osservare Alex e accennò un sorriso.
“Non credere che mi voglia rimangiare la parola, Mal. Sono stato mandato qui per compiere le mie indagini, questo è vero, ma sarei venuto lo stesso perché anch’io ho a cuore questo gioco e voglio vedere con i miei occhi il momento in cui tutta tutti i duellanti del mondo avranno finalmente un punto di riferimento reale.
“E non credere che mi accontenti di questo. Ho dei progetti precisi per questo gioco e quel punto di riferimento voglio essere io”
Malverik e Alex si lanciarono un ultimo sguardo di sfida.
“Ci vediamo in finale Mal”
“Ci vediamo in finale Alex”
Alex uscì dalla stanza e se ne andò.
   
 
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