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Autore: Aladidragocchiodiluce    28/12/2018    2 recensioni
Sono passati due mesi da quando i cybertroiani hanno lasciato la Terra, in particolare dalla separazione fra Starscream e Blue.
Ma non c'è tempo per i rimpianti!
La M.E.C.H. è tornata in azione più pericolosa che mai!
Nuovi nemici, vecchie conoscenze e nuovi alleati si uniranno a quest'avventura
Genere: Avventura, Azione, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shoujo-ai | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Transformers: Prime
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Blue era particolarmente di buonumore mentre, sdraiata sul divano, usava i propri vettori per giocherellare con un pupazzo, facendolo ballare per aria.

La sera prima aveva finalmente parlato con Starscream alla quale aveva raccontato gli eventi di quei due mesi, saltando la parte dei suoi “dilemmi”.

In fondo, si trattava di cose di cui è meglio parlare di persona.

Per tutta risposta, il seeker le aveva raccontato gli enormi progressi fatti. Dai suoi racconti, ormai quasi tutti i cybertroiani erano tornati a casa e più della metà delle città presenti sul pianeta era stata ricostruita.

Aveva passato mezz'ora buona ad esprimere la sua felicità per la ricostruzione di Vos, a sentirlo sembrava fosse diventata più bella di prima e le aveva fatto capire che un giorno l'avrebbe portata a visitarla.

Ma la cosa che aveva reso la slipter ancora più felice fu quando l'argentato le annunciò che fra una settimana sarebbe tornato sulla Terra.

Non vedeva l'ora che ciò accedesse!

A proposito di seeker...

Finalmente avevano incontrato di persona la femme che aveva involontariamente salvato durante quella missione con Jane.

Essa aveva rivelato di essere una “triple changers”, un tipo di cybertroiano che poteva avere sia la forma aerea, sia terrena.

Sfortunatamente per lei, aveva subito molti danni a causa del “trattamento” dalla M.E.C.H. e non avrebbe potuto attraversare il Ponte Spaziale finché non sarebbero stati sicuri che non avrebbe subito ulteriori danni.

Appena vide Blue e venne a sapere che era fra i federali che l'avevano trovata non smise più di ringraziarla e chiacchierare con lei riguardante gli argomenti più vari riguardo la Terra, dalla cultura alla percentuale di terrestri con il suo colore di capelli.

Inizialmente fu confusa da tutte queste domande, ma poi essa le spiegò che era un membro degli Esploratori, mech e femme con il compito di esplorare i vari mondi al fine di ricerca, e che era in missione in un altra galassia quando i conflitti di Cybertron si erano intensificati, impedendole di tornare a casa e costringendola a vagare di pianeta in pianeta finché giunta sulla Terra, fu catturata dai membri della M.E.C.H.

-Mi hanno colto di sorpresa.-Raccontò.

-Non immaginavo che esseri piccoli come voi, senza offesa, riusciste a tenermi testa.-

Quando la slipter si decise di rimettere giù il pupazzo per alzarsi, le venne in mente Jane, ritrovandosi a chiedersi dove fosse e se fosse riuscita a completare il suo obbiettivo.

Ragionandoci un attimo, le venne in mente che se così fosse i federali sarebbero stati i primi a saperlo; forse poteva chiedere a Folwer.

Dirigendosi in cucina per farsi un panino, trovò sul tavolo una piccola busta.

La blu la guardò interrogativa.

Prima non c'era.

Non poteva essere di June, era da quella mattina che era via e Jack era uscito un paio d'ore prima per aiutare la triple-changes a trovare una forma alternativa terrena.

Si guardò attorno e scoprì un altro particolare che non quadrava.

La finestra era aperta.

Certo, poteva essere così da un po', stesso vale per il pacchetto ma la ragazza aveva una bruttissima sensazione, così prese l'oggetto con i vettori e lo voltò, rivelando una scritta.

Il suo cuore perse un colpo.

Per: Soggetto Beta”


 

-Quindi verde per andare e rosso per fermarsi?-Chiese una voce che sembrava provenire da una bizzarra moto nera e dorata con alcune decorazioni viola.

-Esatto, ma da voi non esistono i semafori?-Rispose Jack, trasportando la moto verso il garage di casa propria.

-Si, esistono cose con uso simile, ma hanno un aspetto diverso.-Rispose mentre entravano.

Prima che il corvino potesse domandarle qualcosa sulle strade di cybertron, si accorse di Blue in un angolo, con la schiena appoggiata alla parete e uno zaino ai suoi piedi.

-Ti serve qualcosa?- Le domandò, mentre la moto si “parcheggiava” da sola.

La ragazza sollevò lo sguardo e mostrò la busta dal lato in cui era scritto il destinatario, e al di sotto di essa vi era una nuova scritta: “ci ascoltano” e indicò lo zaino ai suoi piedi.

Jack si bloccò sul posto.

Sapeva bene che gli unici a chiamarla in quel modo erano i membri della M.E.C.H. e ricordava fin bene di quando, tempo prima, avevano rapito sua madre per cercare di catturare Arcee.

Ciò significava che Blue era nella stessa posizione.

-Se hai finito di provare la nuova moto, vorrei farci anch'io un giro.-Disse con disinvoltura.

-Oh... ma sei sicura? Hai preso la patente da poco.-Inventò il corvino.

La triple-chengers, che non capiva la situazione stava per protestate ma il ragazzo le fece cenno di rimanere in silenzio.

-Si...ma non ha senso averla presa se non la uso.

E poi, non ho mica intenzione di sparire.-

Sottolineò l'ultima parola indicando con gli occhi la moto e l'altro ci mise un attimo a capire a cosa si riferisse.

Quella mattina, per il suo giro con la cybetroiana, gli era stato dato un dispositivo che avrebbe nascosto a chiunque il suo segnale in modo da passare per una normale mezzo di trasporto.

-Va bene, ma hai il cellulare con te?-

La ragazza ridacchiò mentre si chinava per prendere lo zaino:

-Sembri quasi June.

Va bene, vado a prenderlo.-

La slipter passò dalla porta che portava dal garage all'interno della casa, lasciando momentaneamente Jack e la cybetroiana da soli in modo che il ragazzo potesse spiegarle la situazione.

Sapeva che stava per fare un enorme sciocchezza, ma non poteva rimanere a far nulla.

Non dopo aver saputo che cosa c'era in gioco.


 

Poco prima

Blue aprì in fretta la busta, rivelandone il contenuto: una ricetrasmettente.

Senza perdere tempo, l'accese e una voce femminile parlò:

-”Vedo che sei dura a morire, Soggetto Beta”-

-Silas presumo.-Ringhiò

-”Così mi chiamano i miei sottoposti.”-

-Cosa vuoi?-Domandò senta tanti giri di parole.

-”Ti sei fatta una famiglia e davvero degli ottimi amici.

Sarebbe un peccato se gli succedesse qualcosa.”-

La slipter si sentì morire.

Se quella donna l'aveva rintracciata con facilità; June, Jack, Eleven, Miko e Raf erano in pericolo!

-Cosa vuoi?-Ripeté, attenta a non far trasparire alcuna emozione.

-”Mi pare quasi ovvio.

Che torni da noi senza porre resistenza.”-

-E se mi rifiutassi?-Domandò.

-Sapete no?

Lavoro con il governo, chi ti dice che a fianco a me non ci sia un federale che sta chiamando i rinforzi?-

Sentì ridacchiare dall'altra parte.

-”Mi credi così ingenua?

La ricetrasmittente che stai tenendo in mano contiene una videocamera con la quale vedo che non hai nessuno attorno e non provare a spegnerla, sarebbe la fine per i tuoi amici e la tua compare.”-

-”Compare”?

Di chi stai parlando?-Domandò, trattenendo l'irritazione per le parole della leader della M.EC.H.

-”Della mercenaria.

Jane o Sinash.

Devo dire che sembravate molto amiche.”-

-Lasciala in pace.-Sibilò.

Non capì nemmeno lei il motivo della propria reazione.

Jane è una mercenaria, non sarà pericolosa quanto lei ma è perfettamente in grado di badare a se stessa.

Allora perché era così preoccupata?

-”Troppo tardi.”-Continuò la donna.

-”Ha fatto il passo più lungo della gamba e devo dire che la sua tuta è un ottimo guadagno per la nostra organizzazione.

Che dire della persona stessa.

Mi duole annunciarti che ha già espresso più volte la sua volontà a non collaborare con noi ma sarà comunque utile alla nostra causa.

Come cavia.”-

L'ultima frase fece rabbrividire la slipter.

No...non era possibile.

Stavano fingendo.

Come se Silas le avesse letto nel pensiero, dalla ricetrasmittente partì una registrazione audio:

Dove si trova la slipter?” Domandò in modo minaccioso una voce maschile.

A fanculo! Proprio dove devi andare!” Rispose una voce che riconobbe come Jane.

Ci fu il rumore di un pugno e un gemito di dolore.

-”Questo è successo qualche ora fa, nel frattempo abbiamo trovato altri modi per rintracciati.”-Disse la donna mentre la blu era rimasta senza parole.

Allora era vero!

-”Se vuoi che lei e il resto dei tuoi amici manteniate lo status di “vivi”, faresti meglio a consegnarti”-Continuò.

La slipter chinò il capo, sconfitta.

-Dove e quando?-


 

Ora

Era partita da pochi minuti, salendo a bordo della triple changers che sembrava non avere la minima intenzione di abbandonarla.

La ringraziò mentalmente per questo; i membri della M.E.C.H. avevano promesso di lasciare Jane viva, ma non sapeva in che condizioni l'avrebbe trovata.

La sola idea della mercenaria fiera e forte, ridotta in fin di vita le provocava un nodo alla gola.

Ma perché?

La conosceva da così poco eppure perché si era affezionata a lei così facilmente?

Ripensò alla discussione avuta con lei.

Perché lo stava facendo?

Potrebbe cambiare strada in qualsiasi momento.

Aveva lasciato una lettera a Jack per avvertirlo della minaccia e fare in modo che contatti i federali per scongiurarla, ben presto sarebbero stati tutti al sicuro e lei non avrebbe avuto bisogno di consegnarsi.

Ma avrebbe condannato Jane.

No, non poteva abbandonarla.

Sarebbe stato come abbandonare Starscream e non aveva la minima intenzione di lasciare che diventasse una cavia.

Proprio come è accaduto a lei.


 

Blue scese dalla moto e tolse il casco, guardandosi attorno.

Il luogo dell'incontro era una fabbrica, spenta a causa dell'ora.

Non dovette aspettare molto che gli uomini della M.E.C.H. fecero la loro comparsa, trascinando con loro una Jane ammanettata che si dimenava come una matta.

-Cos...?Ma ti sei bevuta il cervello?-La sgridò appena la vide.

Blue le gettò uno sguardo, nascondendo la sua preoccupazione.

Le avevano tolto la tuta, perciò poteva vederle il viso e adocchiò subito un paio di lividi, uno sulla guancia destra e uno sullo zigomo sinistro e un occhio nero. Sembrava anche zoppicare leggermente.

Ma se si era rivolta a lei in quel modo, voleva dire che non era messa così male come dava a vedere.

-Avevamo un patto.-Disse, rivolta agli uomini, evitando il contatto visivo con la mora.

-Prima mettiti questo.

Non vogliamo di certo che tenti qualche scherzetto.-Rispose uno degli uomini, lanciandole una sorta di collare che l'altra prese al volo.

Bastò un occhiata rapida per riconoscerlo come lo stesso oggetto che le aveva bloccato i vettori quando era prigioniera dei Renegate.

Sembravano essere passati secoli da quel giorno.

Appena lo indossò, l'uomo che teneva Jane le tolse le manette e la spinse in avanti, facendola finire addosso alla blu.

La mercenaria gli rivolse uno sguardo di rabbia per poi rivolgersi a chi le stava davanti.

-Hai fatto una sciocchezza.-

-Forse.

Ma riguardo quello che hai detto l'altra volta, avevi ragione.-Rispose, mettendole in mano il casco.

-E comunque, non sono pronta per perdere qualcun altro per causa mia.-Continuò, per poi avanzare verso i membri dell'organizzazione con le mani alzate in segno di resa.


 


 


 

Angolo autrice

Innanzitutto, mi spiace ma il nome della cybetroiana verrà fuori in un altro capitolo :P

Ed ci siamo, ormai siamo giunti alla fine.

Che cosa ha in mente la M.E.C.H.? Blue sopravviverà? E cosa farà Jane?

Lo scopriremo al prossimo capitolo: Game Over pt1

Saluti da Ala


 

   
 
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