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Autore: ScarletRouge    30/12/2018    2 recensioni
Hazel ha solamente diciassette anni quando per volere di sua madre si trasferiscono in un paesino sperduto dell'Italia per vivere con il suo compagno e suoi figli.
Tra amici, complicazioni e quant'altro, la nostra protagonista avrà a che fare con Matteo il figlio maggiore di Massimo il compagno di sua madre.
All'apparenza un semplice bulletto, donnaiolo ma che con il passare del tempo rivelerà avere molti segreti.
E se Matteo, proponesse a Hazel un contratto.. quasi delle regole. Cosa accadrebbe? Lei accetterà?
La loro storia sarà come le fiabe con il lieto fine?
Genere: Erotico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
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Perché la stava baciando? Perché stava baciando Federica? E allora? Cosa poteva importarmi? Per quanto mi riguardava, Matteo poteva baciare chi voleva, a me non importava niente. E allora perché mi ero allontanata in quella maniera dopo aver visto quell'assurda scena?

Rimasi appoggiata alle sbarre del cancello della scuola, mentre Giulia mi supplicava di entrare in classe. Avevo lo sguardo rivolto verso il vuoto. Irritata tirai un calcio provocando un fastidioso rumore.

« Al diavolo Matteo e quella sciacquetta»sibilai a denti stretti.

«Cosa sta succedendo qui?»perfetto, mancava solo lui.

«Ci scusi professore, oggi Hazel non sta tanto bene»

«Non è un buon motivo per prendere a calci il cancello della scuola»

«Che palle»

«prego?»

«Mi sono rotta, di dover essere sempre buona ed educata. È colpa di quel deficiente» Avevo preso nuovamente, a calci il cancello, sotto gli occhi increduli del professore.

«Signorina venga con me, mentre lei, signorina Milani, lei vada pure in classe»

Mi aveva portata dalla preside, la giornata non poteva andare meglio. La preside si limitò a farmi una ramanzina, dicendo che non avrebbe chiamato mia madre, perché avevo avuto sempre una buona condotta, e mi spedì in classe.

Prima di rientrare in classe, andai in bagno per rinfrescarmi le idee, quando uscì mi ritrovai di fronte Matteo. Esitai, poi tirando un lungo respiro, mi avvicinai e, indifferentemente gli passai accanto ignorandolo totalmente.

<< Hai intenzione di essere così per l'Intera giornata? >> chiese lui secco. Io non risposi facendo finta di non aver sentito. “Che intende dire?” mi chiesi. << Sto parlando con te! >> esclamò tirando una leggera pedata al muro facendomi sobbalzare. Lo ignorai. 

« È soltanto questo che sai fare? Scappare?Che cazzo ti prende?»

"E tu perché hai baciato quella stronza?" Okay, non glielo dissi. Non glielo potevo. Se quelle parole uscivano ben scandite dalla mia bocca, gli avrei fatto capire che ero gelosa. E io, non lo ero! Mi limitai a non rispondere.

<< Vuoi rispondermi? >> continuò lui indurendo la voce

<< odio quando le persone fanno così, mi stai innervosendo con il tuo atteggiamento da viziata! >>

<< Ok, adesso basta!Vieni con me»Mi afferrò per un braccio e mi trascinò nel bagno dei ragazzi.

<< Che ti prende? >> gli chiesi «Perché hai preso a calci il cancello? Non è da te signorina perfettina»

<< È colpa tua! Sei tu, che mi fai innervosire! Tu e i tuoi modi di fare! Per non parlare di quell’altra… mmmh! Chi cavolo si crede di essere?»

«Bene, bene la piccola Hazel è gelosa» Si avvicinò pericolosamente a me, mi aveva intrappolata con il suo corpo. Potevo sentire il freddo delle piastrelle contro la mia schiena. Avevo il corpo irrigidito, iniziai a sentire qualcosa premere contro il mio basso ventre, quello che mi stava capitando era un atto di perversione! Finalmente mollò la presa, iniziai a tremare non per la paura, ma di rabbia.

<< Che diavolo stai facendo? >> non gli diedi neanche il tempo di rispondere che provai a sferrargli uno schiaffo, ma lui fu abile e mi afferrò il polso prima ancora che la mia mano potesse poggiarsi violentemente sul suo faccino.

Mi guardò con quel suo solito sorriso beffardo e senza lasciarmi il braccio, si avvicinò al mio viso e mormorò:

<< Non farlo piccola Haz, non ti conviene >> I battiti del mio cuore iniziarono ad aumentare talmente forte, che il mio cuore sembrava volesse fuoriuscire dal mio corpo.

«Ho una proposta»

«Non ho intenzione di ascoltarti» gli risposi secca.

 

«Voglio fare sesso con te» rimasi sconvolta, disgustata per chi mi aveva presa?

<< Per chi caspita mi hai presa? Come ti permetti? Che cosa sei, un maniaco, un pervertito?>>

<< Perché ti scaldi tanto? >>chiese lui.

Non potevo vedere il mio volto, ma sapevo già che la mia faccia si era arrossata, perché mi sentivo avvampare dalla rabbia.

«Non sono come quelle che ti porti a casa, non sono quel tipo di ragazza che va a letto con chiunque»

Lui divenne serio, poi ancora quel sorriso.. scoppiò in una risata fastidiosa per le mie orecchie. “E adesso che aveva da ridere?” ontinuò a ridere, come se quello che avesse detto era la cosa più buffa del mondo.

<< Non c’è niente da ridere! >> esclamai.

«Ti propongo qualcosa che potrebbe servire ad entrambi, come ho già detto voglio fare sesso con te»

«Tu sei malato!»gli urlai contro ed uscì da quel bagno. Andai in classe, decisamente sconvolta, come aveva potuto chiedermi di fare certe cose... Subito dopo un paio di minuti entrò anche Matteo, mi fissava, come se aspettasse un mio gesto, una mia risposta.

Si era fatto delle idee sbagliate, non sarei andata a letto con lui nemmeno se mi avrebbero pagata. Durante l'intervallo insieme ad i miei amici, ci sedemmo sul muretto della scuola.

« … enti?..Mi senti Haz? Terra chiama Hazel»

«Si, si Dani, che c'è?» «È da quando sei rientrata in classe che sei strana, che succede?»Come potevo non esserlo, Matteo, era serio quando mi ha proposto quella cosa? Oppure..Ma a che diavolo stavo pensando? Io non farò nulla con quel deficiente.

«Anche Matteo sembrava strano, è successo qualcosa in casa?»Chiese Chiara.

Lei era la ex fidanzata di Daniele. Questi due cretini, si amavano ancora ma entrambi erano cocciuti ed orgogliosi. Si erano lasciati per quella stronza di Federica.

Sì, quella che poco prima stava asportando le tonsille a Matteo. Questa ragazza aveva la mania "dei fidanzati", tutta la scuola conosceva per le sue "grandi doti". Anche lei frequentava la nostra classe, un giorno ci aveva provato anche con Michele, il ragazzo di Giulia.

Lo aveva visto quando era venuto a prendere la mia amica, cinque minuti dopo si stava strusciando su di lui, sfortunatamente per lei arrivò Giulia, che quasi finiva a rissa. Lui non andava nella nostra scuola, praticamente non andava da nessuna parte, aveva finito la scuola da un po'. Michele è un bravo ragazzo, diciamo che lui era il fratello maggiore, un po' di tutti. Sospirai.

«Nulla» risposi, cercai di rilassarmi, non potevo continuare a stare in quel modo.

<< Che schifezza! >> quella voce stridula potevo riconoscerla fra mille. «Scusa Federica, ce l'hai con me?»

«Lo sapevo che sotto sotto...»

<< Sotto sotto, cosa? >> le chiesi innervosendomi.

<< E lo chiedi anche? Fai tanto la santarellina e poi? Quando tu e Matteo, siete a casa scopate? Ma complimenti »rimasi pietrificata, non era vero.. «Adesso sanno tutti il motivo per cui sei strana, me lo ha raccontato Matteo»Non riuscivo a credere alle mie orecchie.

Perché? Continuavo a chiedermi nella mente. Che razza di calunnia aveva inventato quel bastardo, e perché l’aveva fatto? Forse per vendicarsi? No, non era possibile non sarebbe arrivato a tanto.

«Non è vero!»ribattei alzando la voce. Quello che uscii dalle labbra della stronza, fu più doloroso di quanto avrei mai potuto immaginare. Rimasi impietrita a guardare lei e le facce sconvolte dei miei amici..

«Vi giuro che non è vero» iniziai a tremare, Giulia si avvicinò per rassicurarmi, non servì a molto.

«Guarda che non fa niente se andate a letto insieme» disse ad un tratto Lorenzo, lui era il ragazzo per cui avevo una cotta, siamo usciti un paio di volte insieme. Poi avevamo capito che potevamo essere solo amici. Federica continuava a sghignazzare, a fare smorfie disgustate e ad offendermi. Ma tutto questo non mi scalfì.

Volevo solo una cosa: PICCHIARE A SANGUE QUEL DEFICIENTE.

Senza aggiungere altro mi allontanai da quella strega e dai miei amici, non ascoltando la voce di Giulia che mi chiamava invano. Iniziai a guardarmi intorno nel tentativo di scorgere quel maledetto.

Alla fine lo trovai a chiaccherare con una delle sue ochette. Lo guardai sottocchio. Mi vide e tutto sorridente abbandonò quella stupida con cui stava parlando.Mi mise una mano sulla spalla, pensava sicuramente che avevo accettato la sua proposta.

<< Togli quella mano >> mormorai fredda.

«Cosa?» << Ho detto togli quella mano! >> ripetei alzando la voce.

«Ti sei offesa?Perchè?»

<< Hai anche il coraggio di chiedermelo? Ti darei un pugno»

« Ma che diavolo stai dicendo? >>

<< Io… io mi chiedo perché… >> continuai dando anche spazio alle lacrime che bruciavano per essere state trattenute da ore

«Perché l’hai fatto?»

<< Cazzo, ti vuoi spiegare?! >> esclamò lui innervosito, afferrandomi le spalle.

<< Non mi toccare! >> urlai, svincolandomi bruscamente. Lui non si arrese, mi afferrò il braccio stringendolo e ordinandomi di spiegargli.

<< Sei un bastardo Matteo Perché hai detto a Federica, che andiamo a letto insieme»

<< Che cosa?!? >> chiese lui allibito mollandomi il braccio

<< Cosa avrei detto io?»

<< Adesso fai anche il finto tonto? Mi fai schifo! >> gli urlai spingendolo, e cercando di colpirlo sul petto, ma lui mi fermò bloccandomi i polsi con una forte stretta. Mi guardò con occhi che non avevo mai visto.

«Sei una cogliona, io non ho detto niente a nessuno. Credi a lei, piuttosto che a me» mi disse mollando bruscamente la presa.

«Allora perché lei..»

«Lascia perdere»Mi guardò deluso e se ne andò, lasciadomi sola come una cretina. Ero io la vittima non lui, cosa voleva significare il suo sguardo? Forse mi era sfuggito qualcosa?

 

 

 

*Angolo Scarlet*

Prima di tutto GRAZIE PER LE VISUALIZZAZIONI!

Poi, poi..spero che anche questo capitolo possa piacervi, come avevo già detto chiunque voglia recensire, accetto anche consigli per migliorarmi nella scrittura!

Grazie ancora e alla prossima :)

   
 
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