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Autore: Yuna Shinoda    17/07/2009    1 recensioni
Blair non riusciva più a sopportare di essere stata rifiutata da Chuck.
Dopo tante delusioni, decide che è tempo di partire e lasciarsi la sua vita alle spalle, insieme a lui e tutto il resto. Parte così per New Haven per frequentare l'università dei suoi sogni, Yale...
Per degli strani casi della vita, tre anni dopo, Blair torna a New York dove si scontrerà nuovamente con il suo passato.
Sarà cambiato qualcosa da parte di Chuck in questi anni?
Post 2x17... SPOILERS LEGGERI
Genere: Romantico, Commedia, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: Spoiler!
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bho

grazie mille a  sweet et :) sono contenta che ti piaccia come ho descritto i personaggi, soprattutto Chuck, perchè mi sento molto simile a lui caratterialmente quindi mi riesce più o meno facile. Spero che continuerai a seguirmi :)

 

 

 

 

 

 

L'aria nella limo di Chuck era sempre un po' strana.

Quell'auto ricordava a Blair un qualcosa di magico, intimo, che il destino aveva proprio deciso di far accadere assieme a quel ragazzo bastardo e perverso che però lei amava.

Erano seduti distanti nella vettura, Blair guardava fuori dal finestrino, e Chuck era momentaneamente occupato in una chiamata di lavoro.

Quando lui staccò, attirò l'attenzione della ragazza.

 

“Blair” disse, con un tono più addolcito del solito “ho pensato ad una cosa”

Lei sbatté gli occhi, incuriosita “Spero non sia una delle tue solite porcate”

“No. Nulla del genere. La poltrona rossa di stanotte mi ha dato da pensare”

“Oh, Chuck Bass pensa. Chi lo immaginava?”

“Smettila, sono serio” continuò, facendo in modo che lei lo guardasse negli occhi, piuttosto che osservare il panorama fuori dal finestrino “Ho pensato alle tue parole di ieri”

Lei annuì semplicemente.

“Al fatto di essere... una coppia, o qualcosa di simile” disse, quasi esitando “beh, ho pensato che se solo potessimo provarci... se solo... ci dessimo un'opportunità, forse... forse non è detto che vada male”

Lei restò sbalordita dalle sue parole. “Sono davvero meravigliata. Chuck Bass vuole impegnarsi”

“Voglio provare a farlo, che è diverso”

“Sono sempre più sbalordita”

“Allora?” chiese lui, quasi ansioso per nulla.

“Allora cosa?”

“Voglio provare... a stare con te”

“Intendi... uscire insieme, fare sesso, e basta?”

“Anche. Non è detto che fallisca”

 

Blair gioì internamente. Non poteva credere come lui avesse potuto cambiare idea in così poche ore. Forse, pensò, la sua distanza in questi due anni l'aveva fatto ragionare. Sperò davvero che il loro rapporto sarebbe potuto salire su un gradino superiore.

 

“Stringere le mani, andare al cinema, presentarci alla gente come... 'fidanzati'?”

 

L'ultima parola lo fece quasi rabbrividire. Se vogliamo, lui non si era mai impegnato con nessuna donna. Le aveva solo usate per il suo piacere, o comunque non aveva mai pensato all'amore, prima di innamorarsi di Blair. Non sapeva cos'era l'amore.

 

“Già. Mi vergogna dirlo, ma proprio così” disse lui, diventando immediatamente duro in volto e guardando davanti a sé.

Blair gli girò il volto con le mani verso di sé. “Non aspettavo altro” gli disse, e poi lo baciò ardentemente come pochi minuti prima, davanti all'albergo.

 

Can we make this something good
Well I'll try to do it right this time around

 

Taken all I could take and I cannot wait
Were wasting to much time
Being strong holding on
Can't let it bring us down
My life with you means everything
So I won’t give up that easily

 

It's Not Over – Chris Daughtry

 

Poi, per dei secondi si allontanarono l'uno dall'altra, si fissarono negli occhi, e i loro baci si fecero più bollenti, tanto che Chuck, senza esitazioni questa volta, prese ad aprirle abilmente i bottoni del suo vestito e a palparle il senso mentre le dava sensuali baci sul collo.

Lei si strinse ancora di più a lui, che la toccava in ogni dove, finchè, finalmente dopo tanti anni, lui non aprì la zip dei pantaloni abbassandosi i boxer, ed alzò quasi ferocemente il vestito di lei che in fretta fece la stessa cosa.

Chuck entrò nuovamente dentro di lei, che urlò dal piacere mentre stringeva le mani ai suoi capelli.

Nello stesso tempo, lui faceva dei piccoli sospiri, segno dell'alto godimento che stava provando.

D'altronde, lui era conscio che il sesso con lei non poteva essere paragonato a quello con nessuna.

E così, dopo tanti anni di lontananza, Blair e Chuck fecero nuovamente sesso nella limo, il luogo sacro di lui, il luogo dove si era consacrato inconsapevolmente l'amore tra i due.

 

Chuck accompagnò Blair a casa Waldorf – Rose, e tornò al Palace, promettendole, come aveva detto nella limo, che avrebbe provato ad avere una relazione non solo sessuale con lei.

Quella stessa sera, i due ragazzi si sarebbero rivisti per una cena a due.

Quando Blair varcò la soglia di casa, Dorota era nel salone a spolverare.

 

“Miss Blair. E' tornata presto”

“Sì, Dorota. E' successa una cosa imprevista”

“Cosa, Miss Blair?” chiese curiosa Dorota.

“Te ne parlo dopo. Adesso devo chiamare Serena”

 

Blair salì in fretta le scale e andò nella sua stanza. Prese il cellulare, e fece in fretta il numero della sua migliore amica, e le chiese di venire da lei.

“Serena!” disse Blair quando l'amica entrò nella sua stanza.

“Ciao, B! Sei felice o sbaglio?”

“Non sbagli. Non ci crederai mai a cosa è successo” disse lei prendendo le mani di Serena e avvicinandosi al letto.

“Dimmi dimmi!” rispose Serena, che sperava davvero che il suo piano si fosse realizzato.

“Ho incontrato Chuck. Fin qui nulla di anormale, ma non crederai mai a cosa mi ha detto dopo”

“Cosa, B, cosa?”

“Non c'erano stanze libere, così lui mi ha detto che potevo andare nella sua. Non è successo nulla, ma a cena una donna che era al nostro tavolo ci ha preso per una coppia”

“Davvero? E' quello che secondo me dovete essere” disse sincera Serena.

“Comunque quando stavamo tornando nell'Upper East Side lui mi ha detto che ci ha pensato”

“In conclusione?”

“Vuole provare ad avere una relazione con me. Non solo basata sul sesso”

“Ma è splendido, B! Spero proprio che andrà bene... è quello che hai sempre sognato, dopotutto”

“Sì!E la prova è anche che abbiamo nuovamente fatto del sesso selvaggio nella sua limo”

“Lo sapevo che ci saresti riuscita!”

“Adesso devi aiutarmi...”

“A fare cosa?”

“A scegliere cosa indossare stasera... Andiamo a cena!”

“Per così poco! Sei stracotta!”

“Troppo”

 

 

 

Le due amiche passarono l'intero pomeriggio insieme, mentre Chuck cercò di preparare qualcosa di carino per quella sera.

Non era davvero il suo forte, dato che non sapeva come preparare una cena romantica. Romantica per qualcuno di speciale. Chiamò quindi qualche persona addetta al suo servizio, e lo fece fare a lei, così almeno era sicuro di non sbagliare già dall'inizio...

 

“Come mai mi chiami ora?” rispose lei al cellulare “Non dirmi che hai degli impegni” lui la chiamò sul cellulare, poco prima dell'ora in cui si sarebbero visti.

“No. Avevo voglia di chiamarti, e basta”

“Che cosa carina” fece lei in tono sdolcinato “non è da te”

“Lo so. Non so cosa mi abbia spinto a farlo, quindi meglio che non dici nulla, altrimenti attacco”

Chuck sembrava molto imbarazzato. Era inusuale per lui fare qualcosa di simile per qualcuno, ma decise di provarci... l'aveva promesso, e lei era già andata via troppe volte.

“Allora, stai venendo?” chiese lui poco dopo, alquanto impaziente.

“Sono a Townsed Street”

“Dopo ringrazierò profondamente George per essere sempre così preciso”

Dall'altra parte lei rise. “Bass, pensi sempre ai soldi. Pensa a qualcosa di meno materiale, qualche volta”

“Impossibile. Non posso non pensare al tuo corpo”

“Grazie” rispose lei.

“Dove sei?” chiese nuovamente, ancora più impaziente di prima.

“Nel traffico. Penso che farò tardi”

 

Lui sospirò, ma non sapeva che lei mentiva. In realtà, era appena entrata nel Palace, ed era in ascensore. Stava quasi arrivando.

 

“Allora come mai non sento i suoni dei clacson delle macchine?”

“Beh... la limo è insonorizzata” inventò lei, quando era appena arrivata all'ultimo piano.

“Non scherzare, e muoviti” ordinò lui.

“Sto cercando di teletrasportarmi” disse lei uscendo dall'ascensore e arrivando fino alla stanza di lui. Bussò alla porta, e si allontanò leggermente dallo spioncino per non farsi vedere.

“Aspetta un attimo, hanno bussato”

Chuck andò ad aprire la porta, e se la trovò davanti.

Le fece un sorriso ampio e caloroso. Gliel'aveva fatta.

“Ha funzionato” disse lui.

“Già” rispose lei sorridendo a sua volta. Si avvicinò a lui e gli diede un veloce bacio a stampo.

 

Si guardarono negli occhi, e per la prima volta in tanti anni, lei si sentì davvero sua in qualche modo. Anche lui, dal canto suo, si sentiva stranamente realizzato. Non sapeva bene il perchè, ed anche se era difficile per lui ammetterlo, pensava che fosse davvero per Blair. Si sentiva quasi come su di una nuvola, leggero, e pensava che era davvero per un motivo ben preciso...

 

“E' troppo poco” disse lui quando Blair si allontanò e lasciò i suoi capelli, alla quale si era tenuta per baciarlo. Il punto debole di Chuck era la nuca.

 

Lei non rispose, e lo baciò di nuovo.

Questa volta lui fu coinvolto maggiormente, la baciò con veemenza e passione come era suo solito.

Poi, così come aveva iniziato, finì, cercando di prendere aria.

 

“Okay, se non la smettiamo penso proprio che salterò la cena” disse Blair.

“Non sarebbe poi mica male” rispose Chuck.

 

Blair si allontanò immediatamente, pensando che, anche se avesse davvero voluto non cenare, forse era meglio farlo aspettare. Non poteva sempre avere tutto ciò che voleva, avrebbe dovuto essere paziente questa volta. Doveva imparare a stare insieme a qualcuno, e a non pensare solo a sé stesso ed alla sua figura riflessa nello specchio come Narciso.

Chuck le prese la mano e la portò al tavolo del piccolo soggiorno della sua suite. C'erano due camerieri in abito scuro che erano li pronti a servigli la cena.

Chuck aiutò Blair a sedersi, e lei lo ringraziò. Non era un gesto inusuale da parte sua, dato che era abituato ad essere galante abbastanza con le donne, ma questa volta c'era una differenza. Lui aveva esplicitamente promesso di voler cambiare, di voler provare. Quindi per lei quel gesto così semplice  era qualcosa di più in quell'occasione.

 

“Signori per voi tagliolini al tartufo” disse il cameriere prendendo i piatti dal vassoio e porgendoli davanti a Blair e Chuck con disinvoltura, mentre l'altro cameriere versava dello campagne nelle loro coppe.

“Grazie, Mike e Thomas” disse Chuck facendo un cenno ai due, chiaramente tradotto con 'ora lasciateci soli, potete andare'.

“Al suo servizio Mr. Bass” disse uno dei due, ed insieme si avviarono all'uscita.

 

Blair cominciò a mangiare, e Chuck, vedendola affondare la forchetta nel piatto, cominciò a sua volta anche lui. Lei sembrava soddisfatta di questa piccola cena intima, ed anche dello stesso primo. Non era di certo il suo piatto preferito, ma le era comunque gradito il pensiero.

Quando ebbero finito, Chuck le chiese se le era piaciuto.

 

“Sì, ottimo” rispose lei pulendosi con il tovagliolo e bevendo un po' di champagne.

“Bene, perchè è solo l'inizio”

 

Ci furono altre due portate... un'aragosta al forno e delle ostriche, due dei piatti di mare che Blair preferiva. Stranamente, Chuck li fece preparare apposta per fare una bella impressione.

Dopo che furono portate le ostriche, arrivò il dolce, un trionfo di fragole e panna con scaglie di cioccolato. Appena Blair le vide, le venne l'acquolina in bocca.

Chuck avvicinò la sua sedia a quella di lei, e la esortò a prendere una fragola.

Lei addentò la punta della fragola, dove c'era il cioccolato al latte.

 

“Che ne dici se ti aiutassi a finirla io?” chiese lui in tono sensuale.

“Okey, Bass, vediamo che sai fare” disse lei sorridendo.

 

Blair prese la fragola e la mise per metà in bocca, chiuse gli occhi e si avvicinò a Chuck molto lentamente... Lui addentò l'altra metà, e le loro labbra si incontrarono di nuovo in un modo ancora più passionale. Questo era uno dei pensieri che lui aveva avuto quando aveva chiesto di far preparare le fragole con la panna.

Masticarono la fragola, e quando finirono, avevano entrambi uno strano sorriso compiaciuto sulle labbra. Chuck era più che soddisfatto che lei non si fosse disgustata al suo giochetto stupido e innocente, e decise di riprovarci.

Finirono le fragole in questo modo, a volte lei lo imboccava e lui imboccava lei, e tra una fragola e l'altra si baciavano sempre con più veemenza del solito.

Improvvisamente, quando era ormai tardi notte, Blair si alzò dalla sua sedia.

 

“Oddio, è tardi”

“Vuoi andar via?” chiese lui, un po' triste. Stranamente, triste. Si aspettava anche il dessert.

“Domani comincio a lavorare al New York Times”

Lui alzò un sopracciglio, incredulo. Strano che lui non lo sapesse... Eppure non ne avevano avuto tempo per parlarne.

“Il letto è grande per tutti e due” cercò di convincerla lui.

“Grazie dell'offerta, ma ti ricordo che è il nostro primo vero appuntamento serio”

“E con questo?”

“Non si porta a letto una donna al primo appuntamento” lo provocò lei.

 

Lui sospirò, deluso. Dopotutto, lei non aveva tutti i torti. Avrebbe voluto dormire almeno la sera prima del suo primissimo giorno di lavoro. Decise di essere flessibile, almeno per una volta, dato che perdere una sola notte non era granché. Un anno aveva 365 giorni.

 

“A domani, allora” fece lui sconfitto “ma preparati che sono già arrapato”

Lei sorrise, maliziosa “non te ne pentirai, Bass. Buonanotte”

 

Chuck le si avvicinò e si baciarono nuovamente... Questa volta la sua mano scese ancora più dura sulla sua gamba e sul suo sedere mentre la baciava. Poi si staccò di pochi centimetri da lei, e a fior di labbra le disse “Buonanotte, Waldorf” e lei ebbe mille brividi lungo la schiena.

 

 

Beh, come primo appuntamento serio non era andata male.

Chuck si sentiva quasi estasiato e leggero, mentre Blair si sentiva ancora più soddisfatta di essere tornata nell'Upper East Side. Ma sarebbe stato sempre così?

 

Quando Chuck si svegliò, il consierge consegnò un pacco per lui.

Non aveva la minima idea di ciò che potesse essere, e da chi provenisse, ma lo aprì.

Il pacco era di dimensioni regolari, di colore rosso, con un fiocco nero sopra.

All'interno, avvolto in una velina rossa come il pacco, c'era un completo sexy da donna di colore nero, di pizzo. Chuck immaginò che fosse stata Blair a mandarglielo, e la cosa lo eccitò ancora di più, ma poi quando lesse il bigliettino, ne fu deluso e curioso allo stesso tempo.

 

'Sai che non puoi scordarmi. Questo è un assaggio di quello che sono davvero... Tra i silenzi giace qualcosa di più. Eva'

 

Eva? Chuck si ricordò subito della figlia della signora Yorkins, la ragazza che per tutta la sera l'aveva fissato e che aveva fatto imbestialire Blair. Cosa voleva da lui?

Una cosa l'aveva capita. Voleva lui. Cosa avrebbe fatto? Doveva cedere o no alla tentazione di andarla a cercare, oppure doveva cestinare il suo 'regalo'?

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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