Anime & Manga > D'Artagnan
Segui la storia  |       
Autore: lmpaoli94    31/12/2018    0 recensioni
In una fredda notte d’inverno, D’Artagan e Costance coronano il loro più grande desiderio dopo il giorno del loro matrimonio: la nascita di una figlia.
Ma da quella notte, la loro vita cambierà per sempre.
D’Artagnan dovrà difendersi da vecchi nemici per vendicarsi torti subiti in passato, mentre Costance dovrà guardarsi intorno e proteggere sua figlia anche a costo della morte.
“Ti proteggerò… Proteggerò la mia Rosa mettendo a repentaglio la mia vita… Fosse l’ultima cosa che faccio.”
Genere: Avventura, Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Sorpresa
Note: Lime | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Appena D’Artagnan si ritrovò in salotto, il padre di Constance e Jean non vedevano l’ora di sapere le condizioni della ragazza.
< Sta molto bene. Ha solo bisogno di ritrovare le dovute energie. >
< Sia ringraziato il cielo > fece Mounsier Bonacieux.
< Tutto è bene quel che finisce bene > fece Athos seguito da Aramis e da Porthos.
< Ragazzi! Che sorpresa vedervi qua! >
< Non potevamo mancare ad uno dei giorni più importanti della tua vita > replicò Porthos abbracciando D’Artagnan.
< E il bambino? Come sta? >
< E’ una femminuccia in ottima salute, Aramis. >
< Per fortuna è andato tutto per il meglio. >
< Sì, questo bambino sarà una benedizione per tutti > replicò Jean < A proposito, come la chiamerete la bambina? >
< Sì, Jean ha ragione. Dovrete dargli un nome, no? >
< Ancora io e Constance non abbiamo ancora deciso… Per ora rimane la mia bellissima bambina dal colore rosa candido. >
< Ecco! Potresti chiamarla Rose. >
< Non lo so. Lascerò decidere a Constance. >
fece Mounsier Bonacieux < Vado a prendere il vino e del buon cibo. Aspettatemi qua. >
< Vi aiuto io, Mounsier Bonacieux > si propose D’Artagnan < Ragazzi, torniamo subito. >
< Andate pure tranquilli. Veglieremo noi su Constance. >
< Grazie, Jean. Sei un vero amico. >
Una volta che D’Artagna e Mounsier Bonacieux si ritrovarono da soli, il giovane moschettiere non riusciva a contenere tuttala sua felicità.
< Con la nascita di un bambino che cosa farete? Rimarrete qui a Parigi o traslocherete da un’altra parte? >
< Se per voi non è un problema, io e mia moglie preferivamo rimanere nella vostra casa. Sempre che per voi vada bene, Mounsier. >
< A me sta più che bene! > esclamò l’anziano felicissimo < Così starò più vicino al mio nipotino e lo vedrò crescere finché il buon Dio non mi chiamerà tra sé. >
< Mounsier Bonacieux, siete in ottima salute. Avete ancora molto da vivere. >
< Spero che voi abbiate ragione, D’Artagnan. >
Mentre il moschettiere e l’anziano signore si stavano dirigendo verso la bottega vicino casa per compare un po’ di buon cibo, non si accorsero di una figura oscura che tramandava nell’ombra molto vicino a loro.
Una volta ricevute le informazioni necessarie, l’individuo nascosto nell’ombra si recò verso il castello di Richelieu per raccontargli tutto.
< Buonasera, Cardinale Richelieu > fece una voce conosciuta dietro le spalle del cardinale mentre egli era impegnato a firmare dei documenti molto importanti.
< Milady, che cosa ci fai in giro in piena notte? >
< Ho scovato informazioni molto importanti, vostra eminenza. >
< Del tipo? >
< Constance Bonaciueux ha finalmente avuto un bambino. Lei e D’Artagnan sono diventati genitori. >
Sentendo quella notizia, il cardinale Richelieu si bloccò di colpo.
< Scommetto che il nostro moschettiere non sta più nella pelle… >
< Dite bene. Infatti in questo momento si sta recando insieme al padre della ragazza ad una bottega vicino la loro casa per festeggiare e brindare tutta la notte. >
< Ah sì? Bene a sapersi… Che brindano ora che possono. Quel bastardino che hanno come figlio ha le ore contate… Loro due la pagheranno per avermi fatto degradare a semplice Monsignore. È una cosa che non riesco a mandare giù in nessun modo… Milady? >
< Ditemi, eccellenza. >
< Questa volta dobbiamo essere molto cauti. Non possiamo minimamente fallire, sono stato abbastanza chiaro? >
< Chiarissimo, vostra eminenza. >
< Conte Rochefort! > lo chiamò a gran voce Richelieu.
< Ditemi, eccellenza. >
< Adesso che quel bambino è nato, dobbiamo stare molto attenti per come agiamo. Non ammetto nessun fallimento. Chiaro il concetto? >
< Senza dubbio, Monsignore. >
< Come mi hai chiamato?! >
< Cardinale! Scusatemi. >
Sentendo quella parola, il cardinale Richelieu andò a muso duro verso il conte facendo provare dei brividi inimmaginabili.
< Non voglio mai più sentire quella parola. Io per tutti rimarrò sempre il cardinale Richelieu. Non m’interessa se il Re mi ha degradato a semplice Monsignore… Quando riavrò scalato il potere mettendomi in buona luce verso il Re, allora tornerò ad essere quello che ero sempre stato. E magari potrei anche diventare più potente di Re Luigi XIII in persona. >
< Velo auguro con tutto il cuore. >
< Ma se verrò a conoscenza di un fallimento da parte di voi due o delle mie guardie, la pena sarà la morte. Sono stato abbastanza chiaro? >
< Senz’altro, cardinale. >
< Adesso andate pure. Aspetto gli sviluppi su quel marmocchio. >
< Cardinale, per la cronaca è una bambina. >
< Se è maschio o femmina non m’interessa. L’importante che venga tolta di mezzo il prima possibile. Non vedo l’ora di vedere la sofferenza dipinta negli occhi dei due genitori e di tutti i loro amici che non desiderano altro che la loro felicità. Andate! >
< Buonanotte, eccellenza > replicarono in coro Milady e Rochefort prima di lasciare la sua stanza.
Una volta che la donna e il conte si ritrovarono da soli, il timore di rischiare di venire condannato a morte non abbandonò la mente del povero uomo.
< Milady, credete davvero che ci ucciderà senza pietà? >
< Il cardinale è l’uomo più potente dopo il Re. Lui può tutto. La nostra vita è collegata ai nostri risultati. >
< Dannazione. Sono troppo giovane per morire. >
< Adesso smettila di pensare a tutto ciò. Dobbiamo stare molto attenti nell’agire. >
< Potremmo muoverci stanotte senza perdere tempo. >
< Ogni cosa a suo tempo… Io preferisco agire nel momento opportuno. Non bisogna mettere fretta alle cose. >
< Ma così ci toglieremo questo pensiero. >
< Sei solo uno sciocco senza cervello > fece Milady prendendo l’uomo per il mantello < Non capisci che se facciamo del male al bambino saremmo subito catturati dai moschettieri del re e da tutte le persone presenti a quella stupida festa di questa notte? >
< Sì, quello è vero. >
< Attendiamo qualche giorno. Tanto non abbiamo fretta. >
Prima chela giovane donna potesse lasciare il castello del cardinale, Rochefort gli domandò se aveva paura di uccidere una povera bambina indifesa appena nata.
< Che diavolo di domande mi fate? >
< E’ solo semplice curiosità, Milady > replicò Rochefort con ghigno malefico.
< Non osate trarmi in inganno, Conte Rochefort. Non vi conviene. >
< Perché? Ho solo fatto una semplice domanda. Voi dovevate solo rispondermi. >
< Ucciderei chiunque per vedere soffrire D’artagnan e la sua compagna. Anch’io, come il cardinale, ho una faccenda in sospeso con loro. Devono pagare molte colpe. >
< Sì, su questo avete ragione. >
< E voi? Vi ritenete all’altezza di un simile compito datoci dal cardinale? >
< Assolutamente sì. Che razza di domande mi fate? >
< Allora facciamo una scommessa, Conte: chi riuscirà ad uccidere per prima la primogenita del moschettiere, entrerà nelle grazie del Cardinale. Il perdente verrà condannato a morte. Ci state? >
< Perché? Non possiamo agire insieme? >
< Avete forse paura di perdere? >
< Io? Mai! >
< Lo faccio solo per rendere il tutto più interessante… Allora? Accettate? >
Dopo averci riflettuto per alcuni secondi, alla fine Rochefort accettò la richiesta della donna.
< Molto bene. Che vinca il migliore, allora. >
< Vi assicuro che sarò io, Milady. >
< Questo è tutto da vedere. Buonanotte > disse infine Milady ritirandosi nelle sue stanze.
 
 
Appena spuntò l’alba, i festeggiamenti nella casa di Bonaciueux stavano per giungere alla conclusione.
< Credo che abbiamo fatto fin troppa baldoria per questa notte > fece Porthos dopo aver bevuto e mangiato come solo lui sapeva fare < E’ meglio se andiamo a dormire. Domani dobbiamo tornare in servizio. >
< Sì, Porthos ha ragione > replicò Athos posando il suo bicchiere.
< Per qualsiasi cosa, non esitare a chiamarci D’Artagnan. Saremo molto felici di passare un po’ di tempo anche con il tuo bambino > fece Aramis.
< Davvero? Non ti facevo di spirito materno, Aramis. >
< I bambini mi piacciono molto. Ma non lo dire ai nostri compagni, d’accordo? Non vorrei che mi prendessero in giro. >
< Ahahah stai tranquillo. Il tuo segreto è al sicuro. >
< Grazie, sei un vero amico. Buonanotte a tutti. >
< Buonanotte a voi, moschettieri > fece Monsieur Bonacieux salutandoli.
Appena D’Artagnan, Jean e l’anziano uomo finirono di risistemare tutto, anch’essi si prepararono per andare a dormire.
< Un momento > fece D’Artagnan attirando l’attenzione degli altri due < Che cos’era questo rumore? >
< Quale rumore, D’Artagnan? Io non ho sentito niente > replicò Jean
< Proveniva da fuori. >
Insospettito per quello strano rumore, D’Artagnan decise di andare a controllare.
< Magari erano i moschettieri che stavano montando a cavallo. Stasera hanno bevuto molto e magari sono un po’ alticci. >
< No, Monsieur Bonacieux. Quello non era un rumore degli zoccoli del cavalli o perché i moschettieri hanno picchiato contro qualcosa nelle vicinanze… Qualcuno ci sta spiando. >
Una volta individuato chi fosse, D’Artagnan partì subito al suo inseguimento.
< Fermo! >
Rincorrendolo nei vicoli di Parigi prima che il sole potesse spuntare, D’Artagnan faceva molta fatica a rimanergli dietro.
Dopo essere riuscito a tagliargli la strada per raggiungerlo, il giovane moschettiere gli fece lo sgambetto gettandolo a terra.
< Finalmente ti ho preso! > gridò trionfante D’Artagnan < Che cosa stavi spiando dalla finestra? Credevate che non vi avrei visto? >
Il malvivente che aveva il viso ben coperto, cercò di sfuggire alla presa del moschettiere.
Ma era tutto inutile.
D’Artagnan lo teneva in pugno.
< Mostrami immediatamente la tua faccia. Voglio vedere chi mi spia. >
Dopo avergli tolto il mantello, D’Artagnan fu molto fiero di sé per aver catturato una della canaglie per eccellenza alleate di Richelieu.
< Immaginavo che foste voi, Conte Rochefort. >
< Lasciatemi immediatamente andare! >
< Dove sono le vostre guardie? Di solito non viaggiate mai da solo. >
< Questi non sono affari vostri! Liberatemi! >
< Mai! Non prima di avermi spiegato le vostre intenzioni… E già che ci siamo, che ne dite di dirlo anche al Capitano De Tréville. Sono sicuro che sarà molto contento di mettervi in cella una volta per tutte > disse infine D’Artagnan scortando il prigioniero con le sue forze.
   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > D'Artagnan / Vai alla pagina dell'autore: lmpaoli94