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Autore: Noa    31/12/2018    0 recensioni
Al Principe Noctis viene notificato il nuovo assetto politico derivato dagli accordi di Re Regis ed il consigliere Izunia del Niflheim, una pace non proprio serena suggellata da un matrimonio di forma con Lady Lunafreya di Tenebrae. Analisi del giovane erede al trono prima dell'inizio della sua avventura da una prospettiva differente, i saggi e malinconici occhi di Ignis.
lievi spoilers sulla trama del videogioco
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna, Shonen-ai | Personaggi: Gladiolus Amicitia, Ignis Stupeo Scientia, Noctis Lucis Caelum, Prompto Argentum, Regis Lucis Caelum
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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-Aspetta, aspetta, ASPETTA! Come niente abito da cerimonia? - teatrale e drammatico Prompto scoccò un’occhiata sconcertata ad Ignis che con una lista in mano stava controllando gli ultimi dettagli della loro partenza.
-Siamo la guardia del Principe, il nostro unico abito è la nostra divisa – la futura mano del re rispose placido e compito, per nulla toccato dalle scenette del ragazzo biondo. C’era grande tolleranze perle uscite “inappropriate” di Prompto, qualcosa nella spiegazione di Noctis sul perché lui come terza guardia aveva sedato ogni dubbio in Ignis che si era quindi fatto carico di rende l’ultimo Cavaliere nominato degno del ruolo.
-Questa è la cosa più deprimente dopo aver scoperto che Noctis non ha voce in capitolo sulla torta- rimbrottò ancora il biondo dopo essersi lasciato cadere su una poltrona.
-Specs, ricordami perché questo sbarbatello è nella guardia? - Intervenne sornione Gladio mentre riordinava alcune delle sue spade, con un sogghigno divertito dipinto in volto al disappunto infantile di Prompto.
-Devi fare questa conversazione con Noct – liquidò la cosa Ignis, stando al gioco. Prendere in giro il novellino del gruppo era praticamente prassi comune, senza che questo scadesse mai in qualcosa di veramente fastidioso però.
-Hey! Vi sento sapete? - reclamò fintamente offeso Prompto, - possibile che sono l’unico un po’ sorpreso ed un po’ emozionato, almeno un po’?-
-Sorpreso per cosa? – Scimmiottò Gladio.
- Emozionato? - inarcò il sopracciglio Ignis.
- Ragazzi il matrimonio? - seriamente allibita di tanto disinteresse generalizzato, - Noctis si sposa! - lo disse manco fosse lui a dare la notizia di fresco.
- E’ una delle clausole del trattato di pace – sottolineò con fredda analisi Ignis, dovette imporre la facciata di calma per non risultare crudo nella replica, forse pungente.
- Ma che depressione! Si sposa con Lady Lunafreya, l’Oracolo!! Chiunque sarebbe al settimo cielo dai! –
-Uh uhhh, qualcuno è geloso? – scherzò Gladio.
- Ovvio che sono geloso, l’Oracolo è semplicemente uno schianto! – tono di voce adorante. Prompto era genuinamente positivo per la questione matrimonio, i suoi commenti non avevano malizia, ma la sua superficialità in qualche modo suonò molesta ad Ignis.
- Sei proprio un fan- continuò Gladiolus con fare sornione.
- Assolutamente! – insistette orgogliosamente, - per questo non capisco come mai Noct è così apatico –
- Il Principino deve ancora realizzare la cosa –
- Noctis sta subendo l’evento politico prima di tutto – intervenne Ignis che si stava ritrovando nella fastidiosa posizione di dover sospendere la discussione.
- Che significa? - sbatté le palpebre Prompto incapace di seguire il filo logico.
- Gli hanno ordinato di sposarsi per suggellare la pace, l’impero lo ha imposto, non è stata una proposta bilaterale – concesse spiegazione il diplomatico del gruppo, il ruolo di tutore stava prendendo piede anche su altri fronti chiaramente.
- Iggy… non facciamo troppa filosofia, è un prezzo ridicolo per la pace, questa guerra è durata troppo a lungo, Noct sa quanto vale tutto questo e sa che cosa deve fare- noncurante Gladio nell’accantonare il tutto con un va fatto e ne vale la pena.
- E per di più si sposa con l’Oracolo- l’insistenza sull’argomento di Prompto stava scalfendo l’autocontrollo paradigmatico di Ignis causandogli una vera e proprio battaglia interiore di logoramento.
- Chiedo venia, dimentico con chi sto parlando – l’ironia marcata nel tono fece puntare le orecchie al maestro d’armi, ma non al novellino, a volte era sia una benedizione che una dannazione l’ostinata semplicità di Prompto.
- C’è qualcosa che vuoi dire Iggy?- il tono con cui Gladio pronunciò il nomignolo dell’amico era tutt’altro che raccomandabile.
-Non più di quanto ho già detto, direi che non è il luogo e non siete l’audience adatta per una discussione politica- rimarcò veemente lo stratega, cosa che solitamente evitava di fare, gli attriti con il primo cavaliere erano sempre ruvidamente a rischio di scaduta sul fisico.
-Non siamo abbastanza presi dalla politica per te dunque? –
Un sentito scambio di sguardi molto teso invase la stanza al punto che svegliò persino il beato angelico biondo, il quale finì in un nervoso silenzio.
-La torta è stata scelta dalla sposa, o per meglio dire dal suo staff, sarà una multipiano crema e frutti rossi secondo un’antica ricetta di Tenebrae- ruppe il momento di tensione Ignis, distogliendo anche lo sguardo, come se il tutto si fosse chiarito con Gladio in silenzio, - consiglio ad entrambi di pensare bene a cosa portare con voi, potremmo mancare da Insomnia per parecchio- sembrava un ordine il consiglio, mentre si avviava alla porta.
-Come? – nuovamente perplesso Prompto, - e perché mai? -
Ignis si voltò indietro quando già aveva la mano alla maniglia della porta, sorriso perfido.
-Perché questo è un meraviglioso matrimonio politico, signori cavalieri- prese commiato dopo quest’ultima stilettata che solo uno dei due colse davvero.




Il porticato orientale dei giardini interni del Palazzo conduceva alle residenze degli alti ufficiali, grazie alla struttura delle balconature il principe aveva imparato dai tempi dei suoi primi salti warp ad attraversare la zona in questione per andare nella zona militare nei pressi di uno dei confini murati di Insomnia. Quest’oggi aveva semplicemente tentato lo stesso trucco, per vedere per l’ultima volta un angolo della barriera, per vedere gli Angoni se possibile, per sentire le loro opinioni nascosto in qualche loggiato od alcova, ma le guardie erano state triplicate, a sua insaputa, dal giorno della visita del consigliere Izunia. E così si trovava nell’ufficio di un Capitano indispettito per la visita reale non prevista,, in attesa che qualcuno venisse a recuperarlo, il tutto in nome della sua “sicurezza” ovviamente.
-Capitano Varda? – la voce di Ignis si insinuò formale nell’ufficio.
- Oh finalmente. La vostra scorta, altezza – un velato disprezzo verso il capriccioso principe da parte del militare, che si alzò da dietro il suo scrittoio all’arrivo del cavaliere.
- Fantastico – mormorò seccato Noctis, alzandosi dalla sedia su cui era stato relegato negli ultimi quarantatré minuti.
- Lord Scientia, grazie di essere venuto, come sa non eseguiamo scorte della famiglia reale noi del perimetro. Non potevo lasciar andare solo sua altezza, voi comprendete- puntiglioso nel mettere i puntini sulle i, si percepiva vivida la stizza verso il cavaliere più giovane di lui, ma più in alto in grado solo perché nella guardia personale del principe.
- Perfettamente – replicò impassibile lo stratega con un cenno di gratitudine di posa, volgendosi poi a Noctis ed eseguendo un perfetto inchino, - altezza, perdonate l’attesa, possiamo andare se siete pronto-
- So tornare alla cittadella in autonomia, come ho spiegato più volte al capitano – commento riottoso Noctis, senza però scatenare attriti.
- Ne sono ben conscio, il capitano è semplicemente ligio al protocollo – sempre incredibilmente appropriato Ignis, un ultimo cenno all’ufficiale, - prendiamo dunque congedo- ed erano fuori.
Non una parola fino a che furono nel porticato, ma alla prima svolta il tono lezioso di Ignis in modalità Scorta Ufficiale lasciò il posto ad uno più critico, più da mentore bacchettante un allievo indisponente.
-Avevamo detto niente bravate, Noct- esordì severo, eppure senza quel livello di appunto suo tipico, gli occhi verdi lo scrutavano con una tacita preoccupazione che doveva cautamente mascherare da stizzito rimprovero.
-Questa non è una bravata, Specs, ho fatto un giro in cortile! – esasperazione imperante, si sentiva braccato dal suo stesso ruolo, l’incalzare della partenza peggiorava solo le cose.
-Al confine orientale? -
-Hanno un’esposizione al sole migliore qui- sarcastico.
-Noctis – lo bloccò nel silenzio dei cortili interni deserti, occhiata severa che cercava una spiegazione, il principe distolse lo sguardo.
- Volevo vedere gli Angoni-
- A che pro? -
- Sentire che cosa pensano? Per i Re di Lucis!! Abbiamo capitolato con un trattato unilaterale, il minimo che possano provare è un senso di tradimento, hanno dato la loro vita a mio padre! E lui ha semplicemente deciso di arrendersi perché la pace era necessaria… e…-
Ignis capiva fin troppo bene il tumulto del principe, ma non poteva concedergli spazio, aveva bisogno del suo raziocinio, del suo impegno al ruolo designato. Inspirò profondamente e scelse le parole cautamente.
-Sentire la loro ira nel momento della decisione non ti sarà di nessun giovamento, sono uomini e donne arrabbiati che vedono solo un frammento del disegno. Pace significa più di questo, le loro terre, cedute a Niflheim è vero, saranno però libere dalle battaglie, saranno cittadini dell’impero, ma potranno guardare al futuro-
-Sono figli di Lucis però...- pugno serrato mentre pronunciava con sconforto le parole.
-Abbiamo perso la guerra Noct, ma la resilienza di Insomnia e di Re Regis ha permesso di strappare un trattato di Pace come ultimo gesto-
-RESILIENZA! - sbottò veemente il principe e prima che Ignis potesse anche solo percepirlo, si ritrovò sbattuto al muro del loggiato. Noctis lo aveva afferrato per il bavero e i suoi occhi blu oltre mare bruciavano di frustrazione, - non abbiamo strappato nulla! NULLA! Ci hanno tirato addosso il trattato di pace! E ci hanno imposto di accettare! –
Ignis non si mosse, lo lasciò esplodere, né si oppose al venir bloccato al muro, si premunì solo di buttare un’occhiata all’angolo lieto di poter confermare che erano soli durante il breakdown di sua altezza. In qualsiasi altra occasione la sua reazione sarebbe stata da mentore logico e impassibile, ma oggi era un giorno diverso, oggi era arrivato a tanto così da schiantare lui al muro qualcuno per leggerezza e toni troppo incuranti, quindi concesse pazienza, a prescindere da quanto questo ferisse lui di contro.
Era straziante a volte essere il buonsenso di Noctis.
Abbastanza vicini l’uno all’altro da permettere al Cavaliere di sentire il profumo della pelle dell'altro, da poter guadare le lunghe ciglia scure incornicianti i suoi occhi blu come due diamanti lucenti. Troppo vicini…
-Noct, lasciami andare – disse calmo, in uno sforzo davvero mastodontico per mantenere la voce sotto controllo, - è stata una pace controversa, hai ragione, ma ciò nonostante è pace. La dobbiamo al popolo di Lucis-
Il principe allentò la presa, lentamente, umiliato, come sempre nei suoi sbotti con lo stratega, lasciò cadere le braccia lungo il corpo, in un gesto davvero troppo lento per Ignis, ma non si tolse come questi sperava nella successione di eventi. Chinò invece la testa a posargli la fronte al torace, all’altezza di spalle e cuore.
-Noctis…- esitò teso il cavaliere, irrigidito come una statua di sale.
- Un minuto Ignis, dammi… dammi solo un minuto…- mormorò lui di contro, voce affranta.
Il concetto di tempo è relativo e quel minuto fu dannatamente lungo per lo stratega. Noctis non era fragile o scioccamente delicato, ma era sensibile, umano in un modo così profondamente disarmante che sconcertava a volte il diplomatico cavaliere. Amava terribilmente questo tratto di lui e allo stesso tempo lo odiava perché lo lacerava con un’innocenza ingrata.
-Scusami – disse solo scostandosi e allontanandosi di qualche passo in modo da dargli le spalle e poter nascondere il viso in altro modo, - sono… sono pronto a parlare del viaggio, o di qualsiasi cosa noi si debba discutere-
-Possiamo anche restare in silenzio e basta Noctis, il viaggio è già definito…- tutto è già definito, ma non ebbe il cuore di dirlo a voce alta.
-Sarò felice,… onorato, per questa pace, te lo prometto- disse solenne, voce incartata, ma tenuta sotto controllo.
-Noct…-
- Sarai fiero di me… Ignis, non mi guarderò indietro- dichiarò con veemenza allontanandosi a passo svelto.
  
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