Videogiochi > Final Fantasy XV
Segui la storia  |       
Autore: Noa    02/01/2019    0 recensioni
Al Principe Noctis viene notificato il nuovo assetto politico derivato dagli accordi di Re Regis ed il consigliere Izunia del Niflheim, una pace non proprio serena suggellata da un matrimonio di forma con Lady Lunafreya di Tenebrae. Analisi del giovane erede al trono prima dell'inizio della sua avventura da una prospettiva differente, i saggi e malinconici occhi di Ignis.
lievi spoilers sulla trama del videogioco
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna, Shonen-ai | Personaggi: Gladiolus Amicitia, Ignis Stupeo Scientia, Noctis Lucis Caelum, Prompto Argentum, Regis Lucis Caelum
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Insomnia aveva cambiato volto dal giorno della notifica del Trattato di Pace con l'Impero di Niflheim, c'era una trepidante attesa per il fatidico giorno dello scambio delle firme, una gioia incontenibile attraversava le strade degli alti borghi. I nobili non parlavano d'altro che del grandioso risultato ottenuto, come se davvero Lucis avesse contribuito in qualche modo e non stesse semplicemente subendo le proposte dell'impero.
L'euforia però non toccava tutti gli angoli della città, i sobborghi periferici, soprattutto quelli dedicati alle residenze militari degli Angoni, risultavano cupamente silenziosi, senza ordini i soldati del Re attendevano la fine della loro utilità, sconfitti da un accordo politico e non trafitti da una lancia sul polveroso campo di battaglia faticavano ad accettare la scelta del loro Re, macinavano ira e rancore nell'ombra senza che nessuno si curasse di loro.
Era difficile prestare attenzione ai delusi. Era difficile badare a qualsiasi altra cosa che non fossero i termini del trattato e le scadenze proposte. Era titanico il lavoro burocratico a monte e pertanto non c'era spazio per null'altro, nè rimpianti nè angosce. Il Principe che si sarebbe sposato per suggellare la Pace era una delle tante cose burocratiche a cui pensare, non una persona, ma un mezzo, una clausola contrattuale. Non c'era spazio per un lato umano... si stava definendo la pace infondo...
- Non sembri convinto Ignis- la voce severa del braccio destro del Re riscosse il cavaliere dai suoi pensieri. Il padre di Gladio a differenza del figlio aveva anche un'indole strategica ed un carattere meno diretto, ciò nonostante era parimenti indomito e non amava i silenzi valutativi.
- Non è questo, Lord Amicitia, stavo solo leggendo i dettagli del trattato, nella parte riguardante il Principe e Lady Lunafreya. E' tutto piuttosto vago non trovate?- spiegò formale il consigliere dell'erede al trono con quel suo perfetto garbo da protocollo ufficiale.
- Che cosa vorresti dire?-
- I dettagli mancanti, i sottointesi non chiariti. E' un trattato, ogni virgola dovrebbe essere vagliata dalle due parti, anche se si tratta di una resa- teso nella scelta delle parole.
- Sottointesi?- la voce si fece più dura, l'uomo scoccò un'occhiata attenta al giovane membro della guardia personale del principe.
- Il Principe e la sua sposa potranno tornare ad Insomnia dopo le nozze?-
- Noctis è l'erede di Lucis, ovviamente tornerà ad Insomnia!-
- Certamente, ma quando non è esattamente chiaro. Non è definito nulla delle tempistiche dalla lista di richieste, sembra che Altissia e Tenebrae siano i paese candidati per la loro vita post matrimonio- azzardò ancora l'altro.
- Sono banalità! Ciò che conta è il trattato, il cessate il fuoco ha dato respiro al popolo, ma se non firmeremo al più presto le tensioni torneranno sul campo di battaglia, alle contee di confine e nei crocevia di interscambio. In che palazzo vivere è irrilevante allo stato attuale delle cose. Abbiamo decine di territori da notificare, davvero vuoi perdere tempo sulla residenza del principe e consorte?- Lapidario, come se fosse oltraggiato dall'attenzione che il giovane riservava a quelle che per lui erano chiaramente inezie.
- Chiedo venia mio Lord, ma a volte è dalle banalità che si notano le discrepanze di intenti. Per come sono scritte le cose sembra che il principe sia una specie di prigioniero di guerra, esule del suo stesso regno- veemente il tentativo di Ignis di far appello alla logica del consigliere del Re.
-Sciocchezze!- tagliò corto Lord Amicitia con un'occhiata seccata, - sua altezza partirà per Altissia dopodomani direi che ora l'unica cosa di cui devi davvero preoccuparti sono i problemi logistici. Puoi andare- congedato senza possibilità di appello.
- Si, mio Lord- un inchino teso, sguardo cupo.
Ignis lasciò gli uffici della mano del Re con un peso nell'animo, stringendo in mano le "banalità" del non chiaro trattato che stridevano sul fondo dei suoi pensieri.

...

Troppo dedito al lato strategico delle cose il Consigliere del principe scelse di perdere l'intero ultimo giorno a ricontrollare le inizie del trattato, i lacunosi dettagli, i vaghi accenni non definiti del chi e cosa. Fissava il tramonto luminoso di una giornata d'estate senza vederlo davvero, nella biblioteca privata dove aveva speso innumerevoli ore ad occuparsi delle lezioni di Noctis.
Irritantemente si ritrovò a perdersi in nostalgici ricordi, agrodolci memorie di troppi anni spesi assieme. L'uomo che era oggi sorrideva autoironico al se stesso di qualche anno fa, quel se stesso ignaro di cos'era quel senso di inquietudine ed euforia che provava quando era con Noctis. Un sè genuinamente amico e confidente del suo Principe che ora ricordava con invidia.
In quella stessa biblioteca aveva realizzato il vero problema del suo rapporto con Noctis, la sua infatuazione sfuggente, i gesti inconsciamente attraenti, gli atteggiamenti molestamente intriganti. La trepidazione di incontrarlo e l'angoscia di essere con lui coesistenti nello stesso momento, emozioni per cui si era sentito scioccamente ragazzino, cosa indegna per il Guardiano del principe.
"Non tutti possiamo essere innamorati di Noct come te Ignis, lo sai vero?" furono le parole di Gladio, sarcastiche e di pura presa in giro, a rispondere con banale brutalità al caos delle sue domande.
Ora che si parlava di ore prima della partenza e non di giorni, Ignis sentiva di trovarsi ad un bizzarro crocevia dove doveva concedare quelle emozioni contrastanti, per abbracciare il suo ruolo al fianco dell'erede di Lucis una volta per tutte. In cui suo sperava, scioccamente forse, che il matrimonio con Lunafreya lo destasse, o quantomeno segnasse una linea di confine oltre cui la stoltezza dei suoi sentimenti in tumulto avrebbero dovuto semplicemente estinguersi, chetandosi una volta per tutte perchè il tempo era giunto.
Si derideva da solo davanti a questo pensiero, ben conscio che l'animo umano non è mai collaborativo in tal senso, ma una parte di sè, la parte organizzata e metodica di lui voleva che anche la risoluzione a tutto questo fosse un mero processo da applicare. Lo avrebbe accompagnato all'altare, avrebbe testimoniato l'unione con la bella signora di Tenebrae, e sarebbe rientrato nel ruolo di suo amico e consigliere per sempre, senza più crogiolarsi nella malinconia di ogni gesto equivoco, di ogni commento difficile da interpretare.
Sorrise, sentendosi uno sciocco.

- Una buona giornata? Sembri allegro- a svegliarlo dal suo riflettere nientemente che Noctis, sembrava calmo, posato, come ci si aspettava da lui, come aveva aiutato a renderlo tale.
- Come?- distratto Ignis nel ricomporsi, il sorriso scemò mentre lo sguardo scrutava i tratti del Principe colpito dalla luce rossa di fine giornata, bruciante prima di cedere il passo alla sera.
- Wow, Specs distratto, e dire che mi avevano predetto tempo soleggiato per il matrimonio, suppongo nevicherà- disinvolto, fluido, persino una battuta sul suo matrimonio, stava dunque succedendo? Come gli aveva promesso al porticato orientale? Sarebbe stato felice... -Ricordavo il passato, questo luogo ha sofferto parecchio con noi- recuperò pieno contenio Ignis, seppur senza perde l'alone mesto negli occhi verdi.
- Vero - commentò con un sorriso l'altro, volgendosi a dare una panoramica alla biblioteca, - hai sofferto molto con me?- chiese poi divertito.
- Incredibilmente -
Entrambi scoppiarono a ridere e questo diede sollievo al cavaliere, un quasi dimenticato senso di pace.
- Sei pronto per domani?- lo chiese, senza frenarsi solo per trattenere l'attimo di serenetà, e lo domandò solenne, come a rievocare la loro discussione alla loggia.
- Sono stato infatile, perdonami - rispose dopo un lungo istante, dovette distogliere lo sguardo nello scusarsi, - sono felice di rivedere Luna, lieto che si giunga ad una conclusione pacifica con Niflheim -
- Perchè il tempo a Tenebrae è stato piacevole e la tua sposa è una fanciulla incantevole?- disturbante, ne era conscio, ma dovette domandare. Non avrebbe più avuto un vero momento con Noctis dopo la loro partenza da Insomnia, fuori dal palazzo avrebbe dovuto essere il consigliere, il cavaliere, lo stratega e... nient'altro.
Il principe fece una smorfia sorniona, come se accettasse con un garbato touché-
- E' stata priogioniera per dodici anni, di cui non so nulla, di cui avrò senza dubbio bisogno di chiedere prima di permettermi alcun giudizio. L'Oracolo ha fatto molto per Lucis negli ultimi anni, ha impersonato la speranza per chi non ne aveva, mentre noi eravamo qui, protetti dalla Barriera- inspirò profondamente, non era una risposta del momento, c'era meditazione. -Ci siamo comunicati sciocchezze, ha pregato per me, ha detto più volte - stava parlando del diario, - forse era quello di cui aveva bisogno di parlare, forse erano necessarie ed io sono solo uno sciocco arrabbiato per un trattato che di fatto sta risolvendo il più grande dramma del regno. Anche se Lucis non ci sarà più alla fine di tutto questo- voce più tesa, ma non permise alla mestizia di farsi strada.
Il cavaliere si alzò recuperando l'odiato programma che non tornava, aveva bisogno di non guardarlo.
- Quindi siamo ad un dunque, sei pronto- si stupì che la sua voce fu semplicemente fluida, degna di un tutore orgoglioso del suo apprendista.
- Sono pronto-
Non c'era più nulla da dire, l'ultimo dialogo con il suo Principe in qualità di Guardiano gli risuonò incompleto, forse eccessivamente semplice, ma alla fine era di fatto perfetto. L'unico possibile senza che si creassero increspature o crepe nella maschera, avrebbe portato dentro di sè tutto il resto e con il tempo, non con un programma ben definito, avrebbe accettato il suo nuovo ruolo nella vita di Noctis...
  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Videogiochi > Final Fantasy XV / Vai alla pagina dell'autore: Noa