Film > Animali fantastici e dove trovarli
Segui la storia  |       
Autore: RoriStark    02/01/2019    0 recensioni
E se il MACUSA Si fosse interessato personalmente alla scomparsa degli animali di Scamander? Chi meglio di Percival Graves avrebbe potuto gestire la faccenda? Ovviamente, non sarà solo..
Genere: Avventura, Fantasy, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gellert Grindelwald, Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A


“ti ho detto di no!!”

“ma devo prenderla!”

“aspetta ancora un po’! devo abituarmi!”

“ma a che cosa?!”

“alla tua faccia!”

“prenditi un giornale e guarda la prima pagina!”

“ma che Morgana stai dicendo?!”


Agnes era salita su una sedia con una boccetta in mano e l’occamy sull’altra che sembrava indeciso se rientrare nella tasca della mamma o scappare dal papà.  Sembrava in una posizione alquanto precaria, una gamba sulla sedia ed un'altra sullo schienale, aveva di nuovo dimenticato che Gellert avrebbe potuto prendere la boccetta con un gesto della mano ed uno sbadiglio, ma la sua impulsività l’aveva spinta di nuovo ad un tentativo ironico di sottrarre la polisucco al mago oscuro che rispondeva al nome di Gellert Grindelwald e di recente anche al nome di Percival Graves. L’uomo era fermo davanti alla sedia con una mano sul fianco della ragazza, vicino all’occamy che guardava i due alternatamente con fare confuso.  Grindelwald sembrava falsamente indispettito, tanto che per un attimo gli angoli della bocca si mossero appena in un accenno di sorrisetto divertito

“piccola, scendi giù, ti rompi un osso se cadi, resterò così ancora un po’, ok?”

“e…?”

“e mangerò la torta che hai fatto…”

“…..e?”


Grindelwald sospirò

“e non nasconderò più la mia pozione  nella tasca del tuo snaso”

Agnes sorrise soddisfatta lasciandosi quindi afferrare da Grindelwald che la aiutò a scendere da quella scomoda posizione. L’uomo le prese la bottiglia di scatto e dandole un rapido bacio sulle labbra, poi, si smaterializzò all’improvviso lasciando la strega con gli occhi esterrefatti, sbatte’ le palpebre incredula diverse volte prima di guardare il soffitto ed esclamare con tutto il fiato

“Gellert Grindelwald!!! “

Stava per smaterializzarsi anche lei quando dal salotto sentì una musica, sembrava un pianoforte riprodotto da un grammofono, la ragazza avanzò titubante mentre sistemava Ragnar nella sua tasca, era a piedi nudi e non faceva il minimo rumore. Raccolse i capelli in una coda di cavallo che scivolò morbida dietro alla sua schiena in una cascata scarlatta con ciuffi lilla e dorati. Entrata nella stanza c’era Grindelwald, appoggiato alla libreria vicino al grammofono, che tendeva la mano alla ragazza con il sorriso di chi la sapeva lunga e la sapeva raccontare egregiamente. La ragazza si avvicino’ mentre lui sembrava cominciare a cantare

“time now…for an ending, the way all things just must…the time allowed has been a lending…now there’s no time left to adjust”

Agnes allungò la mano affusolata incontrando quella calda e grande  di lui che però la strinse con gentilezza, facendo fare una piroetta alla giovane strega che si trovò con un nuovo vestito che le scivolava morbido lungo il corpo. Era rosa pastello costellato di cristalli argentati, dal taglio tipico degli abiti anni venti, impreziosito da ricami argentati che andavano a disegnare una luna sul petto. Sulla testa scivolò una fascia di perle ed i capelli si sciolsero lentamente cadendo sulle spalle. Alle mani aveva un paio di guanti bianchi che le arrivavano al gomito mentre ai piedi apparvero delle scarpine dello stesso colore del vestito. La ragazza si voltò guardandosi addosso alla ricerca del suo occamy, ma notò che si stava arrampicando nel taschino del mago, riducendosi ancora di più , era davvero comodo essere un occamy, pensò lei.

“ho fatto un salto in un negozio in centro...”

Agnes sorrise tornando a stringersi a lui mentre entrambi presero a ballare dietro alle note di quella canzone che Anche Agnes conosceva bene, tanto che avvicinò la tempia a quella dell’uomo chiudendo gli occhi e lasciandosi cullare anche lei prese a canticchiare

“You and I…build a world together…a little bit of heaven on the run..”

Ballarono così fino alla fine della canzone, stretti l’uno all’altro, finche’ il grammofono non smise di suonare per via della fine del disco, così entrambi rimasero fermi, la mano di lui sulla schiena della strega, le loro fronti che si sfioravano

“davvero ti fidi di me?”

“si’…”

“perché’?”


Agnes fece spallucce andando a portare le braccia attorno al collo di lui, appoggiandosi e togliendo le scarpe per tornare quindi a piedi nudi, dondolando appena mentre arrossiva e guardava altrove con un sorriso dolce che mostrò appena i dentini di perla. Grindelwald intanto le accarezzava una ciocca di capelli con una mano, andando poi a massaggiarle la nuca quando lei tornò per un attimo a guardarlo prima di distogliere ancora lo sguardo

“perché’ sai che non farei nulla che possa sporcarci le mani…eppure sei qui, a non pensare ad altro che a ballare e ad una fetta di torta sul tavolo della cucina che forse è anche un po’ bruciacchiata..”

Lui rise appena guardandola con i suoi occhi di ghiaccio e terra bruciata

“già’…soprattutto a quella torta bruciacchiata..”

Le fece fare di nuovo un giro su se stessa e nuovamente la ragazza tornò ad indossare i suoi abiti comodi da casa, poi la baciò sulle labbra con più passione, tirandola a se’, sollevandola e portandosela sopra alle scarpe senza sentirne il minimo peso

“che cosa mi stai facendo, piccola Tassorosso?”

La Tassorosso non rispose, lo triò di nuovo a se’ baciandolo ancora e ancora, poi si strinse a lui nascondendo il viso nell’incavo del suo collo

“mi sto fidando di te, Gellert..”

Sussurrò piano lei facendo spallucce scendendo piano di nuovo a terra, poi si schiarì la voce arrossendo, stava per dire qualcosa quando qualcosa prese a sbattere contro la finestra, o meglio, contro la barriera che proteggeva l’edificio. Grindelwald si voltò fissando una lettera che cercava di volare all’interno dell’edificio con scarso successo

“aspettavi posta?”

“per nulla..”


Disse con un filo di voce  avvicinandosi alla finestra con la mano destra che stringeva saldamente la fedele bacchetta. Con un gesto fece aprire le finestre ed abbassare la barriera per un istante, stava per afferrare la lettera quando questa deviò all’improvviso finendo tra le mani di Agnes che stupita prese a fissare Grindelwald. Il mago si avvicinò alla ragazza guardandola con curiosità

“un altro segreto?”

“non ne sono sicura..”


Quando aprì il foglio la giovane lo lesse velocemente

“è il ministero…”

prima che Grindelwald potesse leggerlo a sua volta il messaggio prese fuoco volatilizzandosi in un mucchietto di cenere che fini’ in terra prima di scomparire del tutto , l’uomo annuì appena mettendo la bacchetta nel fodero

“e cosa vuole da te il ministero?...davvero ti ha mandato una lettera fenice?”

“è il mio ufficio, controllo delle creature magiche, devo andare a salvare un Kelpie in scozia, credo sia ferito gravemente per via di alcuni bracconieri…”


Agnes sospirò guardando il mago per un attimo prima di sistemarsi i vestiti in modo impacciato, non sapeva cosa dire e per questo cercava di temporeggiare, ma lui sembrava già aver capito la situazione. Le prese le braccia piano, avvicinandola a se’ e poi le voltò il viso tenendole l’indice sotto al mento per sollevarlo appena

“ehi, quanto starai via?”

“credo…un paio di giorni al massimo, vuoi venire con me?”

“non posso, ho delle…cose da fare qui, lo sai”

“ti prego…non voglio vederti di nuovo in prima pagina mentre sono via da te, non fare nulla di troppo rivoluzionario, almeno finche’ sarò via, ti prego Gell..”


Lui la strinse forte a se’, sentiva il corpo esile della ragazza premere contro il suo, era morbida, calda e profumava di buono, non ricordava di aver più provato una sensazione del genere, era una bella sensazione, non c’era odore di fumo o di sangue bruciato, solo un campo di fiori estivi ed il solletico del suo respiro sul collo. Lei lo strinse forte, respirando il profumo di colonia che ormai riconosceva bene sebbene appartenesse ad un volto diverso, ma riconosceva quelle mani, quella stretta, quelle movenze e lei si aggrappò forte a quelle certezze chiudendo gli occhi. Si stava cacciando nei guai, ma non riusciva a tirarsi indietro, ormai ci era dentro con tutte le scarpe. Gli sfiorò i capelli arruffati sulla testa andando poi ad accarezzare la nuca rasata prima di allontanarsi, si alzò sulle punte baciandolo sulle labbra

“ti stai abituando vedo”

“già…ma ora devo andare, tornerò appena ho finito con il Kelpie, ok?”

“vai...prima che cambi idea”


Agnes annuì piano mentre la valigia le fluttuava accanto, lei la prese mentre continuava a fissare Grindelwald con gli occhi lucidi, aveva paura, aveva paura di lasciarlo da solo perché’ Merlino solo sa cosa avrebbe combinato. Voleva fidarsi di lui, ma non ci riusciva ancora, sapeva di essere al sicuro, ma i suoi amici? I babbani?  Doveva risolvere quel caso in fretta, allungò una mano sfiorando piano quella di lui in un ennesimo istinto di timore, la carezzò piano, poi si smaterializzò fuori dal palazzo. La giovane ravviò i capelli che le erano caduti davanti al petto, guardandosi poi attorno notò che una nebbia fitta si era alzata su metà della città

“no,non adesso..."

Borbottò lei affrettando il passo per allontanarsi dal palazzo, non poteva farglielo scoprire, non a lui, non a quella persona che era sicura avrebbe visto di lì a poco. Girò un angolo andando ad appoggiarsi al muro per riprendere fiato, aveva percorso di corsa una decina di isolati

“Agnes, da chi stai scappando?”

Chiese una voce pacata di fianco a lei, dalla nebbia apparve un uomo che lei conosceva bene, indossava un cappotto grigio ed un cappello stile Fedora sempre grigio, aveva la barba incolta leggermente brizzolata ed un sorriso amichevole come il suo sguardo, si avvicinò a lei con passo ciondolante

“Professor Silente, signore..”

Sussurrò lei portando la valigia di fronte a se’ in una posizione composta

“devi stare attenta con quei capelli, qui non tollerano colorazioni bizzarre, ho appena visto una bambina che canticchiava di bruciare al rogo la strega”

“professor Silente, le assicuro che nessuno mi sta notando o importunando, sono al sicuro e sto lavorando con il MACUSA, abbiamo recuperato le creature  e appena riuscirò farò la cosa che mi ha chiesto, faremo, la cosa che ci ha chiesto”


“bene, ho visto che stai andando d’accordo con il direttore Graves”

“sì signore”

“Agnes, non devi essere sempre così formale”


Sussurrò lui scompigliandole i capelli, lei intanto sembrava completamente nel pallone come quando era ad un interrogazione e non aveva studiato nulla la sera prima per aiutare il guardiacaccia a custodire le creature magiche nella foresta tutta la giornata, ma ora era una donna, una professionista eppure davanti a Silente si sentiva ancora così piccola. L’uomo inclinò il capo osservandola intenerito mentre lei distoglieva lo sguardo

“tale e quale a tuo fratello eh? Signorina Scamander…”

“qui nessuno mi conosce con quel nome, professore”

“capisco…ascolta Agnes, c’è qualcosa che devi dirmi?”


La ragazza smise di respirare, il cuore saltò un battito mentre con tutte le forze alzò lo sguardo verso Silente che sembrava invece la persona più calma del mondo, lei scosse il capo mordendosi il labbro inferiore e guardando di nuovo in basso come una bambina colta sul flagrante, rimase in silenzio diversi secondi

“perché’ ora vuole che vada in Scozia?”

“te l’ho scritto sulla lettera, c’e’ un Kelpie ferito..uno della cucciolata di vostrea madre,rimarra’ Newt a coprirti con l’obscuriale e quando tornerai penserete all’altra missione, ai tuoni alati”


La ragazza alzò lo sguardo stavolta mantenendo il contatto visivo con l’uomo

“davvero è per questo motivo? Signore? Non mi stara’ di nuovo mandando sulle tracce di Grindelwald,spero…”

Lui si fece serio solo per un istante, prima di sorridere di nuovo ridacchiando e scuotendo la testa, mise una mano sulla spalla della ragazza che sobbalzò nervosa

“Agnes, sei sempre stata la mia preferita, sei la pura rappresentazione della tua casata, leale, gentile e lavori sempre tanto per quello in cui credi…voi Scamander fate sempre, sempre la cosa giusta e io non ho piu’ nulla da affidarti, hai gia’ preso la tua strada e sono certo che farai sempre del tuo meglio”

“grazie professore,lo spero anche io"


L’uomo le porse un oggetto, era un coniglio in madreperla, una piccola statuetta grossa come il palmo di una mano

“e’ una passaporte, ti fara’ comodo in questi giorni che starai via, non temere, lo tengo d’occhio io Newt”

“si’ professor Silente, vado..”


Sussurro’ lei mentre prendeva l’oggetto con la mano che tremava ancora, e Silente se ne accorse nonostante lei scomparve un istante dopo. Agnes apparve di nuovo sulle colline scozzesi tutta arruffata per via del vento, ma sorrideva, sorrideva nel vedere la sua vecchia terra, la sua vecchia casa e l’odore del mare che si infrangeva sulle scogliere. Era una giornata nebbiosa, ma ad Agnes piacevano cosi’, il cielo era grigio e l’aria fresca, sembrava un momento magico, mistico, il cuore le batteva forte nel petto mentre sentiva l’erba morbida sotto alle scarpe. Le venne voglia di toglierle per godere appieno di quel momento, niente asfalto o puzza di auto, niente grida, clacson o gente troppo indaffarata a guardare a terra per dare una semplice sbirciata al cielo

“siamo ad Argyll Ragnar, sei contento? Ci siamo conosciuti qui noi due..”

Disse allegra mentre passeggiava con il suo Occamy che era uscito dalla tasca per andare ad attorcigliarsi come una collana attorno al suo collo. La landa era deserta, non sembrava periodo per i turisti per fortuna cosi’ avrebbe avuto piu’ tempo da dedicare alla sua ricerca. Raggiunse una vecchia locanda frequentata spesso da maghi e streghe, era ben arredata copn il camino acceso e delle bevande che volavano a destra e a manca dal bancone ai tavoli. Decise di  affittare  una camera, si avvicino’  sorridendo al proprietario della locanda ,lui si avvicino’ con un gran sorriso ed a braccia aperte, la conosceva da tempo, lei e sua madre andavano la’ spesso quando si trovavano su quell’isola per ricerche sugli animali del luogo, era un po’ uno di famiglia per la giovane strega

“bentornata a casa, signorina Scamander”

“grazie Fergus”


La ragazza pago’ una burrobirra bevendola tutta d’un fiato mentre torno’ fuori per respirare ancora un po’ di aria di casa. Raggiunse le scogliere a poche centinaia di metri dal locale e li’ rimase ferma un po’ sulla punta della scogliera mentre osservava le onde che si infrangevano. Si sedette poi con le gambe a penzoloni guardando il mare con profonda nostalgia, quel mare speciale dove sua madre le aveva insegnato a volare a cavallo di possenti  ippogrifi. Prese un respiro profondo e lentamente comincio’ a cantare con le scarpe ancora in mano, non si era accorta di essere stata seguita in silenzio da una figura vestita di nero

“Idir ann is idir as
Idir thuaidh is idir theas
Idir thiar is idir thoir
Idir am is idir áit
Casann sí dhom

Amhrán na farraige
Suaimhneach nó ciúin
Ag cuardú go damanta
Mo ghrá


“hai una voce davvero bella”


Disse una voce familiare, troppo familiare alle sue spalle. La ragazza si volto’ di scatto mentre accanto a lei stava in piedi un uomo. Anche in quel caso, quel viso lo conosceva bene, troppo bene. Capelli rasati ai lati, ciuffo scuro sopra e brizzolato ai lati. Vestito impeccabile bianco e nero, diverso da quelli che indossava sempre ma lo stile era inconfondibile. Sembravano leggermente usurati, strappati in qualche punto, i suoi occhi nocciola la fissavano dietro ad un sorriso tranquillo. Percival Graves si chino’ accanto a lei porgendole una palla di pelo che lei riconosceva bene

“questo e’ tuo? stava cercando di rubarmi il distintivo..”

Agnes rimase ad occhi sbarrati mentre tese le mani per ricevere indietro il suo snaso che mortificato si nascose nella giacca della strega

“Gellert?”

Sussurrò lei sorpresa, ma poi sorrise felice prima che l’uomo potesse replicare e gli saltò al collo stringendolo forte non notando l’espressione sconvolta di lui.

“Gellert Grindelwald sai sempre come farmi prendere un colpo…”

Ma quello che stava abbracciando, non rispondeva al nome di Grindelwald, ma lo conosceva bene, troppo bene. Percival Graves, il vero Percival Graves, scappato e rifugiatosi per guarire dalle sue ferite nella più sperduta delle isole scozzesi aveva appena trovato la sua oca dalle uova d’oro, che strinse con dolcezza ed avidita’ accarezzandole i capelli

“sorpresa piccola..”
  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Film > Animali fantastici e dove trovarli / Vai alla pagina dell'autore: RoriStark