Anime & Manga > Inuyasha
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Autore: Romanticgirl02    03/01/2019    1 recensioni
Appena avvertì la sua presenza la ragazza lo squadrò senza farsi vedere. Era un uomo alto dai folti capelli argentei e dagli occhi d'ambra, era elegante con un bel portamento, a prima vista si direbbe un amante della lettura, con parecchi sogni nel cassetto ancora da realizzare. Sarebbe stato l'uomo perfetto per lei, pensò all'improvviso, poi però si rese conto che quell'uomo per quanto bello e prestante fosse poteva benissimo essere suo padre...
-E lei signorina quanti anni ha? A vederla sembra molto giovane-
La ragazza colta impreparata a quella domanda gli rispose abbastanza impacciata.
-Ho 25 anni, come vostro figlio, lavoro in uno studio psichiatrico già da 4 anni...-
Una psicologa per un pazzo o per qualcuno che ha bisogno di aiuto?
Genere: Introspettivo, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna, Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate
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I dolori iniziarono tardi ma lei se lo sentiva, il grande momento era arrivato. Il ragazzo sempre serio e vigile che lei amava a malapena riusciva a mantenere la calma che lo aveva sempre caratterizzato. Una volta arrivati in ospedale la misero in una stanza dalle pareti chiare. Le doglie erano sempre più frequenti, ma la ragazza sembrava sentirle appena, era troppo agitata ed emozionata ma allo stesso tempo impaurita.

-Sesshomaru… dobbiamo avvisare tua madre e anche le ragazze… Kagome, Sango… anche Inuyasha e Miroku!-

Lui le accarezzò il viso con fare rassicurante, ci aveva già pensato lui. Le acque si ruppero e Rin fu portata in sala parto. Sesshomaru la seguì stringendole la mano. Intanto in sala di attesa si erano riuniti tutti. La tensione era alle stelle e tutti fremevano dalla voglia di vedere la bambina. L’unico che si sentiva come al solito fori posto era Inuyasha.

Lui non sentiva tutta quella frenesia. Stava nascendo sua nipote nulla di più… eppure anche se estranio ai sentimenti degli amici lui sentiva qualcos’altro. Era inquieto, come se qualcosa di brutto stesse per accadere. Con la scusa di andare a prendere qualcosa da bere, fece il giro e di nascosto riuscì ad entrare. Come aveva sospettato qualcosa non andava. Suo fratello era in corridoio, ancora vestito di verde, lo sentiva sbraitare contro l’infermiere. Inuyasha si avvicinò lentamente, silenziosamente, senza emettere un fiato.

Sesshomaru si andò a sedere reggendosi la testa con le mani. Inuyasha si sedette accanto a lui. Gli appoggiò la mano sulla spalla e Sesshomaru sussultò, non lo aveva sentito arrivare.

-Che ci fai qui, non puoi entrare.-

Disse tagliente. Inuyasha dal canto suo rimase impassibile, avrebbe giurato che Sesshomaru si sarebbe messo a piangere se gli avesse chiesto qualcosa. Aspettò con lui in silenzio per un po’ osservando quella porta che non si apriva. Non un rumore, non un grido.

-Vedrai andrà tutto bene-

Disse infine alzandosi. Si sgranchì la schiena e se ne andò. Sesshomaru rimase di nuovo solo. Avrebbe voluto picchiarlo, ma allo stesso tempo aveva bisogno della sua presenza. Finche Inuyasha era rimasto li con lui si sentiva in qualche modo più calmo. Poi una figura in camice bianco con una mascherina comparve poco dopo. Quando Sesshomaru capì chi fosse era troppo tardi, si era già chiuso la porta alle spalle.

-Vedi di non far casino deficiente… se le succede qualcosa sta volta ti ammazzo.-

Sussurò infine a denti stretti lasciandosi cadere sulla sedia.

Inuyasha, ancora vestito da dottore si avvicinò a Rin. Era fredda, respirava debolmente e la pancia era ancora gonfia. Prese uno sgabello e gli si sedette vicino. Si era spacciato per un medico tirocinante quindi poteva stare tranquillo almeno per un po’.

-Dottore, procediamo subito con il cesario-

Gli disse un infermiera. Lui annui. Se lo avessero scoperto sarebbe finito in carcere, ma poco gli importava.

-Rin… hai sentito? Adesso fanno nascere tua figlia… ma se tu muori, come pensi che lei faccia a sopravvivere senza una madre? Vuoi davvero farla rimanere da sola?-

Iniziarono ad operarla e lui rimase li. Rin aprì debolmente gli occhi e sorrise.

-Non dovrebbe esserci il marito accanto alla moglie?-

Gli disse con un fil di voce.

-Per la cronaca, tu ti devi ancora sposare con mio fratello quindi vedi adesso di stare bene e comunque il tuo bel maritino è stato sbattuto fuori perché stava dando di matto-

La fece sorridere, poi un pianto riempì la stanza, La bambina era nata. Inuyasha aiutò l’infermiera prendendo in braccio la bimba e la portò a Rin. Poi uscì, senza farsi vedere si tolse il camice, si ripulì e ricomparve dopo quasi un’ora nella sala di attesa.

-Dove diavolo sei stato?!?!?-

Gli chiesero in coro gli amici ma lui non rispose. Li vennero a chiamare non appena Rin fu riportata nella sua stanza assieme alla bambina tenuta saldamente in braccio da Sesshomaru. Ci furono feste e foto, qualche pianto e un sacco di risate. Inuyasha scambiò due parole con Sesshomaru ma rimase in un angolo, osservando accuratamente la bambina. Un piccolo esserino dai capelli scuri che piangeva se veniva allontanata troppo da Rin. Quell’esserino, così piccolo e così indifeso era la sua nipotina.

-Vuoi tenerla in braccio?-

Gli chiese all’improvviso Rin distogliendolo dai suoi pensieri. “lo avevo già fatto” pensò, ma comunque la prese per qualche secondo e la prima cosa che fece la bambina fu afferrargli l’orecchio, come se volesse rimproverarlo. “è proprio figlia di Sesshomaru” pensò. La tenne in braccio per qualche secondo e la passò al fratello dopo che Izayoi avesse finito con le foto.  Si rimise all’angolo e Kagome andò da lui con le lacrime agli occhi. L’angolo della sua bocca si curvò leggermente all’insù. Le mise un braccio attorno al collo e lei si appoggiò a lui. Kagome si sentiva veramente felice e forse anche un po’ invidiosa dell’amica. Magari un giorno ci sarebbe stata lei sul letto dell’ospedale mentre allattava il suo bambino. Inconsciamente spostò lo sguardo su Inuyasha. Chissà se a lui piacessero i bambini. Dopo qualche ora decisero di tornare tutti a casa e di lasciar riposare i neogenitori.

Ormai era sera e la giornata era stata piena di emozioni. Inuyasha era come al solito silenzioso e Kagome non la smetteva di parlare. Lui l’ascoltava e lei raccontava. Lei lo faceva sentire vivo, lui la faceva sentire importante. Tutto sembrava cosi perfetto. Tra una cosa e un’altra non avevano ancora detto nulla agli amici, ma andava bene così. Per ora era il loro piccolo segreto. Si fece tardi e decisero di andare a dormire. Si stesero nel letto, Inuysha aspettò che Kagome si addormentasse poi la strinse a se e anche lui cadde tra le braccia di morfeo. La sveglia suonò e dovettero alzarsi. Inuyasha sbuffò varie volte prima di raggiungere la cucina. Odiava alzarsi presto ma doveva farlo, aveva un lavoro ora.

 Roteò gli occhi al cielo sbuffando nuovamente. Doveva tenere duro… era solo all’inizio. Trascinandosi per la casa mangiò, si preparò e infine uscì. Kagome fece lo stesso ma con allegria. Queste giornate la riempivano di felicità e voleva godersi questo sentimento. Arrivò al lavoro canticchiando, salutò tutti con il sorriso. Andò alla sua scrivania e iniziò il suo lavoro.

 Nulla poteva andare storto. Ma lo stesso non era per Inuyasha. Aveva un sacco di lavoro da fare, la sua scrivania era sommersa da fogli, buste e chissà cos’altro. E i colleghi erano peggio. Non che tutti gli creassero problemi, ma in quel particolar giorno venne a conoscenza di un individuo che avrebbe voluto veramnete fare a meno di conoscere. Di figli di papà ne aveva incontrati tanti ma questo rientrava tra i peggiori.

-Buongiorno Ragazzino, tutto bene oggi? Che brutta faccia che hai, dormito male? Ah si vede che non scopi da un po’… Dai se mi fai qualche favore e se ti comporti bene potrei darti qualche d’una delle mie ragazze hahah, comunque il mio nome è Moryomaru, ricordalo bene matricola!-

Detto questo se ne andò ridacchiando. Wow, che presentazione galante. Inuyasha sbuffò e si rimise a lavorare, ma poco dopo Moryomaru tornò e gli mise sulla scrivania ulteriori fogli.

-Questi sono da compilare, spedirne una copia via fax e infine archiviarli, vedi di finire entro due ore, andavo fatto ieri, se ti comporti bene verrai ricompensato hahah-

Inuyasha lo guardò, con volto rilassato prese il malloppo di fogli e lo riportò alla scrivania di Moryomaru, poi, sempre con estrema calma riprese il suo lavoro, tutto sotto gli occhi di Moryomaru.

-Tu piccolo str…-

-Interrompimi un’altra volta Moryomaru e ti farò pentire di esserti avvicinato a questa scrivania-

Moryomaru fece per ribadire, ma rimase congelato dallo sguardo omicida di Inuyasha. Se ne andò via brontolando. Finalmente se ne era liberato, ora poteva riprendere per l’ennesima volta il lavoro. Voleva finire tutto e subito così da non dover poi ridursi all’ultimo, ma a quanto pare aveva il mondo intero contro.

Dalla porta comparve Koga, con un viso sorridente e saltellando di qua e di la si diresse proprio alla sua scrivania. Inuyasha lo ignorò, ma il ragazzo insisteva. Rimaneva li in silenzio a fissare Inuyasha, come qualcuno che aspetta il permesso per parlare. Inuyasha sbuffò nuovamente.

-Che vuoi lupastro-

-Ciao anche a te botolo ringhioso, mi chiedevo se per caso ti andasse di venire un attimo di la con me… ho gia parlato con Hosenki, non ti preoccupare-

Inuyasha lo guardò senza capire. Si alzò e decise di seguirlo. Una volta entrati in una stanzetta Koga richiuse la porta dietro di se. Ma in tutto quel stravagante momento Inuyasha aveva solo un pensiero:

-Chi cazzo è Hosenki?!?!-

Koga per poco non cadde per terra. Guardò negli occhi Inuyasha e vide che stava facendo sul serio. Si porto le mani sul volto.

-Botolo sei proprio messo male! Hosenki, il TUO CAPO! Hai fatto anche un colloquio con lui prima di iniziare a lavorare!-

Inuyasha ci pensò su e poi si ricordò “il vecchio dell’azienda” annuì fra se e sé, poi riportò l’attenzione su Koga. Cosa voleva il lupastro? Inuyasha non aveva tempo da perdere, voleva finire e stare con Kagome!

-Ho una proposta per te Botolo! Sai in questo periodo stiamo seguendo un caso di contrabbando di merce per fabbricare bombe e abbiamo il sospetto che il contrabbandiere sia qualcuno all’interno di qualche agenzia informatica… quindi avrei bisogno di un uomo, abbastanza coraggioso e che ne sappia molto sul mestiere…. Ti andrebbe di fare l’infiltrato?-

Inuyasha lo guardò con sospetto, lo irritava parecchio la sfacciataggine di Koga, intanto perché chiederlo a lui? Non conosceva veramente nessun altro? Poi ci pensò un po’ e arrivo alla conclusione che effettivamente Koga non aveva tutti i torti. Per primo lui non poteva essere sospettato in quanto nuovo arrivato, inoltre sa maneggiare le armi in caso di pericolo ma soprattutto per il suo sangue freddo e la sua impassibilità verso gli altri. “E bravo lupastro”.

-E va bene… cosa devo fare?-

   
 
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