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Autore: _prongs    03/01/2019    2 recensioni
«Un bel brindisi?» propose Ron, prendendo il proprio calice per alzarlo verso l’alto.
Tutti eseguirono la stessa e identica mossa di Ron, ritrovandosi con i calici a mezz’aria pronti per brindare.
«A noi, e al bene e all’amore che ci saranno sempre in questa casa» disse Molly.
«A noi» ripeterono gli altri in coro, prima di portare alle labbra il calice.
«E a noi» sussurrò Lysander all’orecchio di Lily, prendendole la mano libera e stringendola appena.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Lily Luna Potter, Lysander Scamandro | Coppie: Lily Luna/Lysander
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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23 dicembre
 
Caro diario,
siamo già al 23 di dicembre, domani è la Vigilia di Natale ed io vorrei tanto che questo giorno non arrivasse mai. Non fraintendermi, adoro il Natale perché è il momento che preferisco per trascorrere le vacanze insieme alla mia numerosissima famiglia, che amo con tutto il cuore. Il punto è che la mia cara dolce mammina, quest’anno, ha deciso di invitare a cena a casa di nonna Molly anche la famiglia Scamander, che vive al di là della collina nella vecchia casa di Xenophilius Lovegood e di sua figlia Luna, la mia madrina. Se non fosse per determinate circostanze, sarei molto più eccitata all’idea di avere qui con noi Luna, Rolf e i gemelli Lorcan e Lysander. 
Il "problema", se così vogliamo chiamarlo, è che tra me e Lysander accadono cose strane da un po’ di tempo, ormai. Da parte mia è comprensibile - ho una cotta per lui dal quarto anno - ma da parte sua non saprei proprio cosa pensare. Non si è mai preoccupato tanto per me come negli ultimi tempi, non mi è stato mai così tanto vicino, non ha mai preso le mie difese, non ha mai preferito passare del tempo con me anche solo in biblioteca piuttosto che girovagare per i corridoi della scuola insieme ai suoi migliori amici. Questi sono soltanto alcuni esempi di tutto ciò che è successo negli ultimi mesi. 
Credimi, non so cosa pensare. Vorrei tanto che anche lui sentisse le stesse cose che sento io, ma la mia testa mi ricorda costantemente che Lily Luna Potter non era, non è e non sarà mai abbastanza per Lysander Scamander. 
In breve la situazione è questa, ma non sto qui a raccontarti proprio tutto perché è tardi e domani devo alzarmi presto. La mamma è stata chiara: dovrò aiutare lei e nonna Molly a preparare il cenone di Natale e a sistemare la Tana per l’arrivo degli ospiti. Non sono mai stata così agitata in vita mia neanche per un esame scolastico - e pensa che quest’anno ho i G.U.F.O - quindi non capisco perché, invece, debba esserlo per la semplice presenza di una persona nella mia stessa dimora.
Spero che vada tutto bene.
Lily.

 
*
 
24 dicembre, ore 20.00
 
«Rose, ti piace questo abitino rosso?» domandò Lily a sua cugina, seduta sul letto che una volta apparteneva a suo zio Ron. «Era della mamma ai tempi di Hogwarts.»
Rose la studiò da capo a piedi con le labbra incurvate in un sorriso. «Farai un figurone Lily, sei bellissima.»
Lily sorrise riconoscente a Rose, nonostante non fosse poi tanto convinta di ciò che le aveva appena detto, e fece una leggera giravolta su sé stessa scoppiando poi a ridere, anche se per sdrammatizzare la situazione e basta.
«Non sono per niente abituata a vestirmi in maniera più elegante, Rose» disse Lily, fermandosi per un secondo di fronte allo specchio e fissandosi attentamente. «Sei sicura che stia bene? E se invece agli altri non piaccio?»
Rose sbuffò, scuotendo la testa. «Testarda e coraggiosa come zio Harry lo sei, eppure dovresti essere anche un po’ più disinvolta e a tuo agio, in certe occasioni. Perché pensi di stare male vestita così?»
Lily si guardò per un attimo i piedi. In effetti non lo sapeva neanche lei il motivo, sospettava soltanto che tutto ciò avesse a che fare con una sola ragione.
«Lysander» disse infine, sospirando e raggiungendo la cugina sul letto.
«Cosa c’entra?» domandò Rose, fissandola perplessa.
«Come cosa c’entra, Rose!» disse Lily, guardandola quasi sconvolta. «Se non gli piaccio così?»
Rose sorrise a sua cugina, circondandole le spalle con un braccio.
«Semplice: te ne freghi» rispose tranquillamente. «Se non ti apprezza per quello che sei, elegante o meno, vuol dire che ha qualche rotella fuori posto. E né ai Potter né ai Weasley piacciono le persone con le rotelle fuori posto, giusto?»
Lily scoppiò a ridere. Incredibile come Rose riuscisse sempre a risollevarle il morale anche solo con una battuta stupida.
«Tu sei perfetta così, Lils» continuò Rose. «Sia che tu ti vesta elegante sia che tu ti vesta in qualsiasi altro modo, ciò che conta è come sei.»
Lily la fissava in silenzio, cercando di capire dove volesse andare a parare con quel discorso.
«Non solo sei una bellissima ragazza caratterialmente, ma ammettiamolo…sei una bomba davvero sexy!»
Lily scoppiò nuovamente a ridere, forse più forte di poco prima, dandole un pugno amichevole sul braccio.
«Certo, una bomba pronta ad esplodere continuamente» disse, senza smettere di ridere. «Lascia che ti dica una cosa, Rose.»
Rosse annuì col capo.
«Secondo te, Lysander potrebbe mai scegliere me avendo alle calcagna quel gran bel pezzo di ragazza di Clarissa Johnson? Voglio dire…ha dei capelli così biondi e così lunghi che avrebbe potuto fare concorrenza a Luna ai tempi della scuola! E poi i suoi occhi…ha due palle di cristallo! Tu credi davvero che lui possa interessarsi ad una sempliciotta come me, che non ha nulla di particolare, e che si lasci scappare un bocconcino come lei? Fossi in lui non sarei così stupida!»
Rose scoppiò a ridere, buttando il capo all’indietro.
«Certo che sei forte tu, eh» disse, senza smettere di ridere. «Tu ne sei proprio convinta, vero? Beh, allora vedremo.»
Lily stava per ribattere quando qualcuno bussò alla porta.
«Lily, Rose, siete pronte?» Era Albus, che senza aspettare risposta aprì la porta intrufolandosi nella stanza. «Sono arrivati Lorcan e Lysa…Lily!»
Lily scattò in piedi così velocemente che Rose quasi rotolò giù dal letto per lo spavento.
«Cosa c’è?» domandò Lily agitata, avvicinandosi al fratello con sguardo preoccupato. «Ho qualcosa che non va?»
Albus le rivolse un ampio sorriso. «Oh no, va tutto alla grande. Non pensavo che proprio tu potessi indossare abiti del genere, però.»
Lily lanciò uno sguardo preoccupato a Rose, la quale la rassicurò con un sorriso. Ad Albus non sfuggirono queste occhiate fugaci, infatti si affrettò ad aggiungere: «No Lily, non fraintendermi. Intendo dire che stai benissimo e…per Merlino, sei uno schianto!»
Lily sgranò gli occhi per la maniera in cui suo fratello le aveva fatto i complimenti, ma poi sospirò di sollievo e si rilassò, abbracciandolo.
«Grazie Albus, pensavo di fare davvero schifo conciata in questo modo.»
Rose fissò Albus rassegnata. Lily era proprio una testona quando si metteva un’idea in testa, e niente e nessuno riusciva a farle cambiare idea.
«Lily Luna Potter che ha paura di indossare abiti eleganti» la canzonò il fratello dopo essersi staccato dall’abbraccio, beccandosi uno schiaffo sul braccio subito dopo.
«Vogliamo parlare di te con Kathleen, allora?» lo prese in giro Lily. «Non sai proprio essere romant…»
Albus si fiondò sulla sorella, tappandole la bocca e iniziando a farle il solletico. «Non puoi assolutamente dire a me come essere romantico! Vai a parlare con Kathleen e vedrai! Anzi no, non farlo altrimenti giuro che avrai una vendetta pronta dietro l’angolo!»
Lily rise principalmente perché soffriva il solletico, e venne seguita da Rose che li guardava divertita. Adorava vedere i due fratelli Potter ridere e scherzare e adorava ancora di più assistere a scenate del genere.
«Sappi che ti lascio andare soltanto perché la nonna e la mamma potrebbero darci per dispersi» disse Albus, lasciando respirare Lily che ancora rideva. «Scendiamo?»
La più piccola dei Potter annuì, e insieme al fratello e alla cugina uscì dalla stanza per recarsi nel salone della Tana in vista del cenone di Natale. Ciò che videro i suoi occhi fu davvero piacevole: i suoi genitori stavano parlando tranquillamente con Luna e Rolf, mentre i genitori di Rose e Hugo stavano aiutando Molly a portare le ultime pietanze in tavola. In giro per casa c’erano tutti gli altri cugini di Lily, e per tutti si intende davvero tutti, più tutti i suoi zii al completo. All’appello non mancava di certo il figlio di Remus Lupin e di Ninfadora Tonks, Teddy Lupin, che in quel momento si stava sedendo accanto a Victoire, la prima figlia di Bill e Fleur. Lei, come Clarissa, era proprio una bella ragazza. Nelle sue vene scorreva sangue Veela, per cui non poteva accadere altrimenti. Pensando a Clarissa, le venne in mente anche un’altra cosa, o meglio persona.
«Arrivo subito» bisbigliò al fratello e a Rose, avviandosi verso i suoi genitori e verso gli Scamander.
«Buonasera» salutò educatamente Luna e Rolf, con un largo sorriso stampato in faccia.
Ginny si voltò verso la figlia appena arrivata. «Finalmente! Dov’eravate finite tu e Rose? Stavamo aspettando solo voi.»
«Scusaci, mamma, stavamo parlando e non ci siamo accorte dell’ora.»
Luna si avvicinò a Lily, prima di stringerla in un forte abbraccio.
«Come stai, Lily?» le domandò con dolcezza, sistemandole un ciuffo di capelli che al momento dell’abbraccio si era scompigliato.
«Sono contenta di rivedervi» rispose Lily, sorridendo anche a Rolf. «Voi come state, invece?»
«Anche noi siamo contenti di essere qui» disse Rolf, rivolto in particolare a Ginny ed Harry. «Grazie ancora per l’invito.»
«Per noi è un piacere avervi qui» disse Harry, invitando poi i coniugi Scamander a prendere posto a tavola per l’inizio della cena.
«Dove sono i gemelli, Louis e Fred?» domandò ad un certo punto Molly, cercando i quattro ragazzi tra la folla di persone presenti in casa.
«Sono di fuori, mamma» rispose George, seduto accanto alla moglie Angelina. «Vuoi che vada a chiamarli?»
Molly non fece in tempo a rispondere che Hugo, il fratello di Rose, si precipitò a chiamare i cugini e i due gemelli, facendo ritorno poco dopo insieme a loro.
«Eccoci, nonna!» esclamò Louis, prendendo posto tra Roxanne, l’altra figlia di George e Angelina, e Molly, una delle due figlie di Percy.
In poco tempo tutti presero posto a tavola per il grande e soprattutto delizioso cenone di Natale.
«Lily, potresti alzarti un attimo, per favore?» disse improvvisamente sua cugina Dominique, seduta accanto a suo fratello maggiore James.
Lily, non appena Hugo era andato a chiamare i cugini, Lorcan e Lysander, aveva preso posto tra suo fratello Albus e suo zio Bill, in modo che entrambi potessero nasconderla. Incenerì Dominique con lo sguardo prima di eseguire quella specie di ordine. Perché ormai lo sapeva, se Dominique le chiedeva di fare qualcosa non ci sarebbe stato modo di evitarlo.
«Ti serve qualcosa, Domi?» domandò Lily fissando solo ed esclusivamente la cugina per evitare di incrociare un altro paia d’occhi di ghiaccio. Non si accorse di sua madre e della sua madrina, sedute una accanto all’altra, che si scambiavano occhiate complici come quelle che si lanciavano molto spesso lei ed Hugo.
«Volevamo vederti col vestito di zia Ginny addosso» rispose Dominique con un sorriso. «Sei praticamente scappata, prima.»
Lily divenne rossa in viso e prima che potesse fare qualche figuraccia si sedette al suo posto. Riuscì a sentire uno strusciare di sedie che si spostavano velocemente, segno che finalmente tutti avevano preso posto a tavola. Almeno avrebbe potuto iniziare a mangiare tranquillamente e a lasciarsi alle spalle tutta l’ansia che si sentiva addosso per colpa del vestito. E non solo.
«E’ maleducazione non salutare gli ospiti, Potter» le bisbigliò qualcuno all’orecchio. Qualcuno di molto familiare, qualcuno che Lily avrebbe riconosciuto in ogni caso. Qualcuno che in quel momento, in realtà, non doveva essere lì accanto a lei. Divenne, se possibile, ancora più rossa e lentamente alzò lo sguardo su Lysander che, non si sa come, sedeva accanto a lei al posto di Albus.
«E tu cosa ci fai qui?» disse, senza riuscire a trattenere quella domanda alquanto stupida.
Lysander scoppiò a ridere. «Certo che basta poco per mettere in imbarazzo la coraggiosa Lily Luna Potter, vero?»
Lily gonfiò le guance, guardando Lysander in maniera truce.
«Se sei qui per prendermi in giro, puoi anche andartene» disse, cercando di darsi un contegno e iniziando a mangiare facendo finta che accanto a lei ci fosse ancora suo fratello Albus. Già, Albus. L’avrebbe pagata, e anche cara.
«Non sono qui per prenderti in giro» rispose Lysander, per poi abbassarsi nuovamente al livello del suo orecchio. «Però i complimenti te li meriti, Potter. Sei bellissima.»
A Lily andò di traverso il boccone a causa di quell’improvviso complimento. Bill, seduto all’altro lato di lei, le diede dei colpetti sulla schiena mentre Rose, seduta di fronte, se la rideva beatamente versandole dell’acqua nel bicchiere.
«Vai così, Lys» sussurrò piano all’amico, ricevendo in risposta un sorriso a trentadue denti da parte sua. Lo sapeva, anzi l’aveva sempre saputo che prima o poi Lily e Lysander avrebbero aperto definitivamente gli occhi. E nel momento in cui fosse successo qualcosa, avrebbe rinfacciato tutto alla cugina fino alla nausea. Rose Weasley aveva sempre ragione, punto.
Per tutta la durata del cenone, Lily cercò di risultare il più tranquilla possibile prendendo parte a qualsiasi tipo di conversazione, pur di distrarsi e di evitare altre situazioni strane. Ad un certo punto, però, stanca del disagio che il vestito rosso le procurava, decise di andare a cambiarsi.
«Arrivo subito, devo fare una cosa» annunciò al resto dei presenti, intenti a mangiare uno dei dolci tipici di Molly.
In pochi secondi sparì dalla vista di tutti per recarsi nella propria camera e per strapparsi letteralmente di dosso quel vestito. Un paio di jeans, una maglietta e una felpa sarebbero andati più che bene.
«Ehi Lys, approfittane ora, dai!» disse Rose all’improvviso e a bassa voce per non farsi sentire da nessuno, incoraggiando il giovane Lysander a raggiungere Lily per parlarle.
Lysander annuì convinto e dopo aver detto che andava un attimo in bagno, si precipitò anche lui per le scale con la sola intenzione di raggiungere Lily per parlarle una volta per tutte.
Giunto davanti alla porta della sua stanza, la aprì lentamente cercando di fare meno rumore possibile, ma non fece in tempo a fare due passi che venne letteralmente travolto da un terremoto umano. Un terremoto umano che prendeva il nome di Lily Luna Potter.
Entrambi finirono lunghi distesi sul pavimento e ciò causò a Lysander una botta al fianco sinistro non esattamente bella e piacevole.
«Merlino, Lysander…scusami tanto!» si affrettò a dire Lily, con sguardo preoccupato. Il biondino, infatti, aveva appena sfoderato un’espressione sofferente a causa della botta presa.
«Tranquilla Lils, va tutto bene» rispose Lysander, massaggiandosi il fianco.
Lily lo fissò per qualche istante, rossa in viso, senza dare cenno di volersi alzare da terra. Se qualcuno li avesse visti in quel momento, avrebbe potuto pensare anche male: Lily, infatti, sovrastava Lysander nel vero senso della parola, ma soltanto per il semplice fatto di essere andata a sbattere contro di lui.
«Ehm…ti serve qualcosa?» domandò Lily per sciogliere quella sorta di imbarazzo venutosi a creare all’improvviso, senza una ragione valida.
«Non proprio» rispose Lysander, tenendo lo sguardo di ghiaccio fisso negli occhi scuri di Lily. «Ho bisogno di parlarti, Lily, non ce la faccio più. Prima o poi scoppierò.»
«E di cosa dovresti parlarmi?»
In quel momento, l’impulso prevalse sulla ragione - o forse sarebbe meglio dire il cuore al posto dell’impulso - e spinse Lysander a fare ciò che ormai sognava tutte le notti: le sue calde e soffici labbra vennero a contatto con quelle piccole e altrettanto morbide di Lily.
La ragazza, colta di sorpresa, inizialmente sembrò quasi indifferente al bacio ma quella sensazione di distacco durò pochissimi secondi, poiché anche lei rispose al bacio prima molto lentamente, poi con più trasporto. Lysander le accarezzò la guancia sinistra con la mano per poi portarle i capelli rosso fuoco dietro l’orecchio. Lily, invece, infilò una mano tra i suoi capelli, biondi come quelli della madre, stringendoli appena prima di accarezzare a sua volta la guancia di Lysander. Soltanto quando rimasero letteralmente senza respiro, si staccarono l’uno dall’altra.
«Deduco che dovevi parlarmi di questo» sussurrò Lily, le cui guance non persero nemmeno un po’ di colore a causa della situazione venutasi a creare.
«Deduci in maniera esatta, Potter» rispose Lysander, prima di mettersi a ridere.
«È davvero così divertente?» disse Lily, fissandolo con le sopracciglia inarcate per lo stupore.
«Sei soltanto buffa quando arrossisci» ammise Lysander, senza smettere di ridere. «Ma a me piaci così.»
Lily sorrise timidamente, lasciandogli un bacio sulla guancia.
«Adesso, però, ci conviene tornare di sotto» continuò Lily, alzandosi da terra e dando la possibilità a Lysander di fare lo stesso. «E scusami ancora per la botta che ti ho fatto prendere.»
Lysander le sorrise. «Non importa. Probabilmente, se non fosse successo non avrei trovato il coraggio di fare ciò che ho fatto.»
Lily lo prese per mano, senza spegnere quel sorriso che le irradiava il volto, per poi avviarsi verso il piano inferiore. Prima di arrivare in fondo alle scale, però, Lysander si fermò.
«Non credo sia il caso di scendere insieme e in questo modo.»
Lily ci pensò su. «In effetti hai ragione. Quale scusa hai usato per salire di sopra?»
«Ho detto che dovevo andare in bagno, perché?» Lysander non riusciva a capire il senso di quella domanda, in quel momento.
«Allora entra prima tu. Si presume che ci voglia meno tempo per andare in bagno, piuttosto che per togliersi di dosso un vestitino e per cambiarsi.»
Lysander annuì e dopo averle lasciato un dolce bacio sulle labbra, si recò in cucina. Non appena prese posto a tavola, Rose lo inchiodò con un semplice sguardo.
«Allora?» sussurrò, ficcando subito dopo in bocca un pezzo di torta.
«E’ andato tutto bene» rispose Lysander a bassa voce. «Ne riparleremo quando ci sarà più tranquillità, ma di sicuro staremo insieme.»
«Sono davvero felice per voi, ve lo meritate.»
Lysander sorrise riconoscente nell’esatto momento in cui Lily Luna entrò in cucina.
«Scusate, ma ho avuto problemi con il vestito della mamma» si giustificò falsamente, tornando al proprio posto. Guardò prima Lysander e poi Rose, prima di soffocare una risata.
«Problemi col vestito, eh?» disse Rose ridacchiando.
«Sì, Rose. Cosa credi, che dica una bugia?» disse Lily trattenendo un’altra risata.
«E dimmi, questo vestito era biondo e azzurro, per caso?»
Lysander, che aveva ascoltato tutto, scoppiò a ridere catturando sguardi curiosi verso quell’ala del tavolo.
«Ehm…scusate, ma sono troppo felice di essere qui per questo Natale» disse senza nemmeno pensarci due volte, grattandosi la nuca impacciato.
«Ha ragione, è davvero bello vedervi tutti qui» disse Molly, guardando ogni singola persona presente in quella casa con un enorme sorriso.
«Un bel brindisi?» propose Ron, prendendo il proprio calice per alzarlo verso l’alto.
Tutti eseguirono la stessa e identica mossa di Ron, ritrovandosi con i calici a mezz’aria pronti per brindare.
«A noi, e al bene e all’amore che ci saranno sempre in questa casa» disse Molly.
«A noi» ripeterono gli altri in coro, prima di portare alle labbra il calice.
«E a noi» sussurrò Lysander all’orecchio di Lily, prendendole la mano libera e stringendola appena.
Lily gli sorrise, mimando un bacio con le labbra dopo essersi nascosta per bene dietro i suoi lunghi e sfuggenti capelli rosso fuoco, prima di portare a sua volta il calice alle labbra.
Che buon sapore, la felicità.




Angolo autrice
Buonasera a tutti e soprattutto buon anno! Spero abbiate passato delle belle vacanze e che tornare alla vita di tutti i giorni non sia stato traumatico come per me.
Ho deciso di ripubblicare questa one shot presente nel mio vecchio account (e che ovviamente è stata cancellata nell'altro profilo). Ci tengo tantissimo, è il primo scritto in assoluto sulla nuova generazione (spero non sia l'ultimo) e mi farebbe piacere avere vostri pareri.
Vi auguro una buona serata.
Un bacio.
Anne xx
   
 
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