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Autore: justasecond    03/01/2019    0 recensioni
(A Big Crossover Of All Books)
Samantha Giulia Fletcher, è una ragazza come tutte le altre, ma l'unica cosa che la differenzia dalle altre è il titolo che porta: la ragazza più intelligente del mondo, ogni due anni cambia scuola, ma continua a studiare, si porta a carico la promessa fatta alla madre: di laurearsi per guarire il cancro, ma poi incontra James, un giovane ragazzo di due anni più grande, poi il suo migliore amico e Grace, una biondina dal carattere più fantasioso e forte che la giovane avesse mai incontrato, ma questi hanno un segreto che pochi hanno il privilegio di possedere. Lei pensava di essere sconosciuta in quell'universo. Quando era il nucleo di tutto.
[dal capitolo 4]
"-l'hai sentita la melodia, è lei- sussurra Grace, cercando di non farsi sentire -lo so, ha anche tatuato i due simboli dopo la Chiave-
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Chapter 9 -Marinette cara, hai per caso qualche idea?- chiede Tris mentre si guarda il simbolo degli Intrepidi, Annabeth sembra pensare, Mar si batte la matita sul mento per trovare ispirazione o per antistress. Siamo sedute, o meglio sdraiate, su delle grandi poltrone morbide che ti fanno sprofondare, hanno un colore pastello davvero rilassante. -non so...forse...- inizia a disegnare, la matita scivola veloce sul foglio, come se la matita avesse un'anima propria e si muovesse a suo piacimento e dopo poco esclama -finito!- gira l'album e quello che vedo dopo mi fa rimanere senza fiato -M-Marinette, è a dir poco...--favoloso!- finisce la frase Magnus per Clary.  Si alza, prende il bozzetto e lo brandisce -questo, è un capolavoro degli Angeli, per Raziel, guardatelo è...perfetto- ridiamo, lui dà un buffetto a Mar che sorride e lo ringrazia. -posso Magnus?- gli chiedo, lui me lo porge -ovvio, zuccherino, guardalo e prova a immedesimarti con quello splendore addosso, è come indossare un sacrificio sull'altare degli Angeli Ribelli, e posso personalmente testimoniare che i sacrifici sono abbondanti e perfetti- lo prendo e lo guardo. Sembra qualcosa di surreale, qualcosa che non si può portare alla realtà. La ragazza nel bozzetto è sottile, lo sguardo perso, ha una felpa che le copre solo il petto, lasciando il ventre scoperto, delle calzamaglia a righe, una gonna corta, il cappuccio alzato e uno scalda collo nero tirato su nascondendo il viso dal naso in giù. I capelli non sono legati, sono sciolti, lunghi e ondulati come i miei contenuti dal cappuccio. -è wow, Mar, seriamente- sorride e mi ringrazia. -direi che posso far cucire alle fate questa creatura divina, non credete?- annuiamo sorridenti. Magnus si avvia verso la porta in fondo alla stanza e attraversa la porta sbarrata da una pesante tenda di velluto rosso scuro e nero. Mi stendo sulla poltroncina e sospiro, mi stiracchio e sbadiglio, guardo l'orologio, segna mezzanotte ma sembra che sia passata solo un'ora, erano le nove. Lascio stare, forse il mio orologio è guasto. -così, tu non eri a conoscenza di questo posto, tutto questo?- chiede Tris allargando le braccia in un ampio gesto, indicando la stanza come se fosse tutto. Scuoto la testa sconsolata -no, davvero un peccato- dico con voce triste -ma perché mio padre non voleva che io non venissi a sapere del Fandom, di voi, di tutto?- scuotono la testa. -forse...-inizia Annabeth -per la questione di Anti-Fandom- la guardo -mia zia?-annuisce -c'è stata una guerra quattordici anni fa, tua zia ha rapito la Madre e ha gettato una maledizione su tutti i Fandom, in poche parole non possiamo cambiare, non possiamo avere figli o morire...- -tipo io- dice Tris -io retoricamente dovrei essere nei cieli per colpa di David, ma sono qui, seduta su una delle poltrone più morbidi che il mio fondo schiena abbia mai avuto l'onore di sedere- ridiamo -wow, una bruttissima maledizione- annuiscono -già- sospira Tris. I suoi occhi sono tristi, aspirano a malinconia -e se la maledizione si spezzasse? Tu moriresti?- scuote la testa -secondo mamma Veronica sì, nel libro muoio per un colpo di pistola, credo tu lo sappia se tu hai letto Allegiant, ma qui ci sarò sempre, e spero che la maledizione si spezzi- -perché?- le chiedo, guarda verso i suoi piedi calzati da un paio di anfibi neri e alti. Clary mi si avvicina -sai, lei retoricamente ora ha ventun anni, e sai com'è, con Tobias e tutto...a una certa età prendono sopravvento degli istinti particolari, c'è chi prima e chi dopo, e il primo è il caso di Tris- guardo verso la ragazza divergente, sorride a occhi chiusi rannicchiata con il viso contro le cosce, sorride sconsolata, ma è un sorriso trasparente. -okay, capito- poggio la mano sulla spalla del segno degli Intrepidi -spezzerò la maledizione, e poi porterò tutto alla normalità- sorride, facendo luccicare gli occhi azzurri, mi abbraccia -che la Madre ti benedica, dono della luce- sorrido e la stringo. Ci ricomponiamo -e con James?- mi chiede curiosa Marinette, la guardo confusa -cosa James?- sorride -che tipo di rapporto avete intendo- deglutisco -io e James siamo solo amici, ci conosciamo solo da stamattina- sorridono -so già come finisce!- esclamano Tris, Annabeth e Clary all'unisono. Le guardo -in ogni storia è così, lo sai tesoro- dice Tris -devi capire che la nostra vita, i libri, sono presi dalla vita degli umani, sono cose che si ripetono costantemente...- -sono dei clichè-completa la frase Clary, annuisco -dunque, preparati- dice Annabeth, annuisco. Abbasso la testa imbarazzata -che c'è tesoro?- chiede Annabeth sorridendo, con una nota di dolcezza nella voce. -niente, è che è imbarazzante- alzo la testa, sarò sicuramente paonazza, ridono -si vede- sorrido. Tris si butta di fianco a me -ci siamo passate tutte, tesoro, pensa io e Tobias, due anni di differenza e sembra un'eternità...- -o io con Jace, te lo ricordi no, il vestitino di Izzy attillato?- annuisco -come credi che mi sia sentita?- sorrido -Adrien...- sospira Marinette, come se stesse per svenire per la pronuncia sulle labbra del modello, ridiamo e lei si aggiunge. -con Percy è stato diverso, io gli ho detto che sbavava e boom, è caduto ai miei piedi- ridiamo fino a farci piangere -come rimorchiare i semidei by Annabeth Chase, unica cosa da fare: dirgli che sbava- commenta tra le risa Tris. L'uomo più glitterato irrompe nella stanza con, tra le braccia, dei tessuti principalmente neri e grigi. -bene, ora muoviamoci- Magnus mi porge un sacchettino di velluto nero, grande più o meno come un beauty case -non penserai seriamente di indossare quella biancheria intima sotto la divisa?- mi guardo -cos'ha la mia biancheria che non va bene?- Magnus ride -tutto, tesoro- si avvicina e mi mette le mani sulle spalle -nel Fandom il cotone non esiste, si usa un tessuto ricavato dalle fibre del Krymon Blu, possono avere effetti collaterali...- -come irritazioni, mutazioni della pelle, svariati eritemi in luoghi indesiderati- finisce Clary, lo guardo confusa -il cosa?- sorride -il Krymon è una pianta a forma di Tiaré, solo che è una piantina che cresce a terra, con un unico stelo, si articola in tantissimi colori, e in base alla tonalità ha delle qualità-annuisco -se ne conoscono di migliaia- aggiunge Annabeth rivolgendosi vagamente a qualcuno. -i camerini sono là, appena sei pronta vieni fuori che ti conciamo per le feste- dice Magnus, gli sorrido e mi avvio ai camerini. Entro dentro. Credo che la parola "camerino" non gli si addice. È enorme. Una stanza gigante, più o meno come un salone di una reception di un grand hotel a Parigi. Vadoin bagno, mi spoglio e prendo l'intimo, è completamente nero. Mi mancano le giraffine e gli ippopotami penso, e inizio a infilarmi gli slip, e successivamente il reggiseno. Per mia sorpresa è una coppa normale, mi sarei aspettata un top sportivo, a essere onesta. Metto tutto dentro il sacchetto, esco dal"camerone" e mi avvio nel corridoio. Avverto il freddo. L'ossidiana non emana troppo calore, ma il fresco sulla pelle è piacevole e sopportabile. È provato scientificamente che il freddo mantiene giovane la pelle. Varco la soglia della porta coperta dalla pesante tenda di velluto, entrando rimangono tutti sbalorditi -il tuo fisico- dice Annabeth -è...wow!- commenta Mar, sorrido. Io non ne sono fiera, del mio corpo intendo. Sono monotona, secondo me. Troppe ragazze con il fisico perfetto al mondo (e ci sono anche io, ma che bello). -avvicinati, zuccherino, non ti mangiamo- dice scherzosamente il Nascosto; li raggiungo. -benissimo, che cosa usiamo per mettere le bende nelle gambe?- sono bende, non calzamaglia, Raziel grazie-linfa?- suggerisce Tris -lei è qui da poco, la pelle dei Novelli non è adattata a un contatto diretto con i miscugli delle Essenze del Krymon- annuisce. Magnus prende una ciotola e spartisce il contenuto in varie parti dentro a dei cocci che sembrano di terracotta per il colore rossiccio. Le porge alle ragazze. Sto in piedi mentre loro iniziano ad avvolgere i miei arti con delle bende grigie, sono morbide e solleticano le gambe, facendomi venire la pelle d'oca. La linfa invece è fredda, la maggior parte della pelle d'oca è per quello. Profuma di erba fresca, di zucchero. Un buonissimo profumo. Ci mettono una decina di minuti, poi le mie gambe sonno avvolte, senza nessuna sbavatura grazie a un incantesimo di Magnus. Metto la felpa, copre solo il busto per davvero, è senza maniche, è aderente. Poi metto lo scalda collo, lo alzo, poi metto il cappuccio e i guanti. Mi guardo. Non sono io. -credo che bisogni colorare le punte- commenta Mar, -di bianco alle punte, e forse un paio di quelle treccine fatte col filo e piume, sempre se Sammy vuole- annuisco -verrebbe una cosa forte- concludo, Magnus sorride -così mi piaci, ragazza- torna dalle fate e dopo una trentina di secondi eccole che arrivano con dei carrellini. Ci sono anche lì dei cocci di terracotta con delle polveri di vario colore. Mi circondano e iniziano il lavoro, due mi colorano i capelli, tre mi intrecciano i capelli, dopo circa quindici minuti ho le punte bianche e circa una quindicina di piccole treccine di svariato colore con delle piume bellissime, coordinate con il colore del filo, mi guardo -ma questa chi è?- chiedo allo specchio, gli altri ridono. ●●● Siamo in un'altra ala dell'Anticamera, hanno detto che è l'armeria, in effetti il nome ci sta perfettamente, ci sono un tantissime armi, tra lance antiche a fucili e archi rivoluzionari e avanzatissimi. Il soffitto è alto come in tutte le stanze. -bene, ora bisogna scegliere un'arma- dice Tris, la guardo -non devi chiedere a noi, la sentirai l'aura della TUA arma- annuisco, inizio dagli archi e dalle frecce, attraversando il lungo corridoio ho passato le dita sui grip, sui dorsi flettenti, ma nessuno ha catturato la mia attenzione, forse uno nero con il puntatore, uguale a quello di Katniss. Passo al settore delle armi da lancio e le spade, ce ne sono di vario tipo, quelli piccoli come quelli da burro o quelli da lanciare (da quando hanno accoltellato Edward all'occhio, è considerata un'arma) a le spade grandi, che sembrano fatte apposta per i giganti per via della loro pesantezza. Passo i polpastrelli sulle else, fatte di materiali vari. Quelle dentro una teca attirano la mia attenzione. Sono due falci, non quelle da agricoltore per falciare il grano dorato, ma hanno la lama arrotondata, un po' come quelle di Maui nel musical Disney. Sono bianche, sicuramente d'avorio, hanno delle linee intagliate, sono sottili. Sono aerodinamiche. -queste- dico, sono un po' lontana dagli altri e la mia voce rimbomba, mi trovano subito. Appena vedono l'arma che ho scelto sorridono -datemi i buoni- salta su Tris, tutti le danno dei biglietti neri -io ve lo avevo detto che avrebbe preso quelle- conclude lei con aria vittoriosa -ma non era certo- dice Clary -lo so rossa del mio cuore, ma se non mi ricordo male, l'arma che tu hai scelto è appartenuta a un certo Morgenstern- lei rotea gli occhi. -e ora, apriamo la teca- dice Magnus, prende un mazzo di chiavi, ne prende una grigia, la inserisce nella serratura, la apre ma non prende le falci, non le tocca, sembra che non possa nemmeno guardarle. Prendo le armi in mano, sento lo stesso fuoco partire dalle mani, dai palmi sudati. Le guardo, Magnus chiude la teca e ci fa uscire dal settore, le roteo abilmente, non sapevo di esserne capace. La roteo sopra la testa, di fianco, scambiandole, all'inizio piano piano, e ora velocemente. -wow Sammy, quanto ti sei allenata?- chiede Marinette sorpresa per la mia presunta bravura, scuoto la testa -io non mi sono mai allenata- sbarra gli occhi -davvero?- annuisco, gli altri sorridono -tale madre tale figlia- procediamo senza una risposta.
   
 
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