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Autore: Yurha    03/01/2019    1 recensioni
Il Natale era ormai alle porte nella città di New York.
Tutto si trasformò, infondendo un'atmosfera di gioia e festa in ogni suo abitante ma, sfortunatamente, un serial killer chiamato dalla polizia 'lo Strangolatore' fece la sua comparsa in una notte di inizio Dicembre, esattamente come un predatore in cerca delle sue prede indifese.
I Detective Lupo e Bernard, insieme ai Procuratori Cutter e Rubirosa, riusciranno a catturarlo prima che mieta altre vite e prima della Magica Notte dell'Avvento?
Genere: Mistero, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Mike Cutter
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 2

Quando Michael Cutter arrivò sulla scena del crimine, la neve non cadeva più da circa un quarto d’ora.
L’area era già stata prontamente isolata e alcuni agenti furono posti di guardia al di fuori del nastro perimetrale giallo.
Mike si avvicinò e, facendosi largo attraverso alcuni curiosi, si identificò, distintivo alla mano. «Cutter, Procura Distrettuale di Lower Manhattan.» disse al giovane agente, che annuì e alzò il nastro.
«Procuratore, laggiù troverà i Detective, subito dopo quell’albero, vicino al laghetto, signore.»
Mike entrò nel perimetro ringraziando l’agente.
Non appena fece un passo oltre l’albero indicato, notò subito il luogo del delitto.
Era illuminato da dei longilienei fari led e la scientifica lavorava freneticamente nella zona, nonostante la spessa coltre di neve fresca.
Si ritrovò a pensare che quello era sicuramente un ottimo punto per commettere un’omicidio perchè, senza i fari della scientifica, era un punto totalmente oscuro, senza alcun tipo d’illuminazione per via dei recenti lavori di costruzione della nuova pista da jogging.
Quella notte sembrava particolarmente secca e fredda, l’oscurità sovrastava tutto il resto del parco, tranne che per quell’unico punto, per i riflessi blu e rossi dei lampeggianti della polizia e per i flash delle macchine fotografiche in dotazione alla scientifica.
Man mano che si avvicinava all’area indicata, Mike riusciva a sentire sempre di più il mormorio di quasi tutti i presenti, che si lamentavano, costretti a restare inchiodati sull’ennesima scena del crimine col Natale ormai alle porte.
Ciò che sentì gli fece venire una gran voglia di prendere un megafono e ricordare a tutti quanti che avevano il dovere morale e personale di portare il rispetto dovuto alla povera vittima e sopratutto, cercare di darle giustizia, così come alle altre vittime dello Strangolatore.
Ad un certo punto, si ritrovò a camminare sul nuovo percorso usato per fare jogging.
Il suo lungo cappotto di lana era completamente abbottonato e umido, con il colletto rialzato e dal taschino spuntava lucidissimo il distintivo della Procura Distrettuale.
Di solito non frequentava le scene del crimine, ma sui casi difficili come quello aiutava avere un esperto legale sul campo, soprattutto se si trattava di un caso di alto profilo.
Arrivato sul posto, si ritrovò a guardare tristemente il corpo riverso a terra e non riuscì ad alzare lo sguardo finchè non sentì dei passi avvicinarsi alle sue spalle.
«Auguri di buon Natale, Procuratore.»
«Anche a voi, Detective.» rispose salutandoli. «Non proprio una bella serata questa..» disse ancora, mentre ogni parola sfumava in nuvolette di fitta condensa.
Il Detective Cyrus Lupo unì le mani e ci soffiò dentro per cercare di scaldarle, avendo dimenticato i guanti alla Centrale.
«Sicuramente siamo più caldi di lei.» disse Bernard indicando il corpo con un cenno.
La vittima era una giovane donna di circa venti o trent’anni ed il suo corpo era riverso a terra in una posizione quasi innaturale.
La dottoressa Rodgers era accovacciata accanto al cadavere, prendeva appunti e Mike non potè fare a meno di guardare un’altra volta la povera ragazza negli occhi.
Sul volto aveva impressa un’espressione terrorizzata, le labbra erano aperte, come se avesse scolpito un silenzioso urlo, che nessuno poteva udire, a parte la Vecchia Signora di nome Morte, che la colse all’improvviso nel fiore degli anni, ma il Procuratore notò anche che la chiusura lampo del suo piumino bianco era aperta fino all’altezza dello sterno, mostrando una maglieta termica rosa ed i suoi leggins muniti di sottili fasce catarinfrangenti mostravano gambe lunghe, toniche e muscolose, tipiche di chi si diletta nella corsa lunga.
«Allora, donna non identificata di circa venticinque anni. Come possiamo notare, mentre si stava allenando è stata improvvisamente attaccata e uccisa da uno sconosciuto.» disse Bernard, facendo un riassunto dei fatti.
«Esattamente come le altre vittime.» rispose Mike con della tristezza nella voce.
«E, come le altre vittime, è stata strangolata.» aggiunse Lupo, quasi con sarcasmo.
«Sappiamo chi ha fatto la segnalazione al 911?» chiese Mike guardando entrambi i Detective.
«Spiacente Procuratore. Chiamata anonima da una cabina qui nei paraggi.» rispose ancora Lupo.
Sia il Procuratore che Lupo notarono che Bernard si guardava in giro, come se stesse cercando qualcuno. «È venuto da solo, Mike? Connie l’ha abbandonata anche questa sera?»
Mike alzò le spalle, cercando di fingere nonchalance. «Già. Mi sta abbandonando un pò troppo spesso ultimamente.»
Bernard lasciò scappare una risatina. «Non è proprio da Connie. Io dico che c’è sotto qualcosa.»
«Sai Bernard, dovresti fare il Detective..» scherzò Lupo guardandolo. «Io ho sentito che non è più disponibile, se capite.» commentò continuando.
Bernard guardò il suo partner, alzando un sopracciglio. «Qualcuno spettegola parecchio, eh? Comunque, se è vero, sono felice per lei.»
«Sai com’è, noi anziane signore adoriamo i pettegolezzi..» scherzò ancora Lupo, beccandosi un’occhiata divertita dal suo collega. «Sto uscendo con Jenny, un’amica di Connie e mi ha raccontato che lei un giorno, mentre pattinava sul ghiaccio con la sorella, ha incorntrato un uomo. È uno di quei ricchi dei quartieri alti.» continuò.
«Oh, buon per lei, se lo merita davvero!» disse Bernard in tono incoraggiante. «Però ora possiamo concentrarci sulla donna morta?»
Mentre parlavano di tutto ciò, Mike si morse la lingua per non rispondere con qualcosa che potesse suonare compromettente, incassando, allo stesso tempo, ogni parola, venendo a conoscenza solo in quel momento e in quel modo della nuova relazione di Connie.
Come sempre e per qualsiasi cosa la riguardasse, prese quella conversazione con i Detective molto sul personale, prendendosi un appunto mentale di cercare di infilare in un qualche discorso con Connie questo fatto, per farsi rivelare qualcosa di più.
Da una parte, pensava che in fondo si meritasse un uomo che si prendesse cura di lei e che la rendesse felice mentre dall’altra, invece, era terrorizzato all’idea di perderla o di essere messo in secondo, terzo o anche quarto piano.
Non voleva assolutamente perdere la sua migliore amica.
Cercò di cambiare argomento con nonchalance, schiarendosi la voce. «Sappiamo l’ora della morte?»
«La dottoressa Rodgers ha riferito che la temperatura del fegato è un pò più alta di quella delle gambe e delle braccia, quindi ha stimato la morte a circa tre ore fa.» rispose Lupo leggendo i suoi appunti. «E non è stata certamente una morte pacifica ed indolore.»
«Di solito, quando chiamano noi, non lo è mai.» continuò Bernard. «Come tutte le altre vittime, è stata aggredita prima di spalle, buttata a terra, poi l’aggressore l’è salito addosso ed ha preso a strangolarla con tutta la forza, facendo leva anche con tutto il suo peso.» disse ancora, indicando le tracce sul percorso asfaltato fino ad arrivare al corpo.
A Mike capitò di guardare i piedi della vittima. «E anche lei è stata derubata della scarpa e del calzino destro.»
«Trofei.» disse Lupo. «Se fossi il killer, vorrei certamente ricordarmi delle donne a cui ho tolto la vita. Ucciderle non mi sarebbe sufficiente.»
«Il modus operandi e i trofei che si prende sono il suo marchio.» aggiunse Bernard distogliendo lo sguardo da loro. «Hey, guardate qui!» esclamò quasi subito, indicando la scarpa rimanente.
Mike e Lupo si avvicinarono.
«È una mia impressione o queste scarpe sono nuove? La suola è praticamente intatta. Potrebbe esserci utile, non credete?»
«Anche le altre vittime avevano le scarpe nuove?» chiese Mike, ripensando a tutti i rapporti della scientifica e del coroner che lesse ripetutamente da quando lo Strangolatore prese ad operare nella sua città.
«Può essere. Se queste donne hanno comprato di recente queste scarpe, dovrebbero esserci tracce di qualche pagamento.» rispose Lupo guardando prima Mike poi il suo partner.
«Finalmente una traccia..» rispose Bernard guardando il corpo.

«Ho spedito degli agenti ad interrogare la piccola folla di curiosi, così fermeremo chiunque abbia anche solo vagamente visto qualcosa o incrociato per caso, anche nei giorni scorsi, la nostra vittima.» disse il Sergente in turno di pattuglia.
«Perfetto, grazie per l’aiuto Sergente Morgan.» rispose il Detective Lupo.
«Di nulla.» disse prima di andare verso i suoi uomini.
«Bene Procuratore, noi torniamo in ufficio a controllare le persone scomparse.»
«D’accordo, Buonanotte.»
Una volta che i Detective furono lontani, Mike si sistemò meglio il bavero, dato che l’aria della notte cominciava a raffreddarsi sempre più.
Diede un’ultima occhiata al cadavere, prima che i medici legali lo portassero via, poi se ne andò.
Una volta arrivato alla sua automobile, vi salì e giudò alla volta di casa sua, accorgendosi che stava cominciando di nuovo a nevicare.
Sbuffò, pensando che quello alle porte fosse l’ennesimo, noioso e stressatissimo Natale.

  
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