Libri > Harry Potter
Ricorda la storia  |      
Autore: Ilariarobbecchi    04/01/2019    2 recensioni
Ron Weasley trova Draco Malfoy ubriaco nel bagno dei Grifondoro, ma la situazione prenderà una piega strana e imbarazzante, ma troppo piacevole per entrambi, per metterle fine.
Genere: Commedia, Drammatico, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash, Crack Pairing | Personaggi: Draco Malfoy, Ron Weasley | Coppie: Ron/Draco
Note: Lime, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
- Mi dispiace ragazzi, ma io me ne vado a letto  - disse Ron Weasley, con la voce abbastanza impastata dal sonno, nel pieno di una serata tra amici ovviamente Grifondoro in cima alla Torre di Astronomia.

- Credevo che avessi paura di tornare in dormitorio da solo - ironizzò Hermione, cercando di districarsi con le dita un grosso nodo che si era formato tra i suoi indomabili capelli ricci e lunghi.

- Piantala Herm, non ho più paura di scendere in dormitorio, credi che abbia ancora dodici anni? - si offese Ron incrociando le braccia e assumendo un'espressione corrucciata in volto, ma sbaragliando nel mentre, dimenticandosi di mettere una mano davanti alla bocca. Hermione assunse un'espressione contrariata, e stava per rimproverarlo, ma cambiò idea.

- Eddai Ronald, stavo scherzando - sospirò Hermione lanciando un'occhiata a Ginny seduta accanto a lei. La rossa era impegnata a lanciare occhiate di amore non ricambiato a Harry Potter, che seduto poco lontano dalla ragazza su un cuscino, parlava una fittissima conversazione con Neville, seduto accanto a lui.

- Ho dvvero sonno, non so come facciate voi a fare queste seratone fino all'una al venerdì sera - commentò il rosso alzandosi da terra e lanciando un'occhiata al suo orologio da polso - Miseriaccia, è già mezzanotte passata! -

- Allora notte Ron, ci vediamo dopo - lo salutò Harry interrompendo la sua conversazione con Neville e alzando lo sguardo sull'amico.

- Notte Ron - disse Ginny gettandosi i capelli rossi e lunghi dietro alle spalle.

- Notte ragazzi a domani - Ron si stropicciò gli occhi e cominciò a scendere le buie scale che dalla Torre di Astronomia conducevano al dormitorio dei Grinfondoro.

Era dall'inizio del sesto anno che lui e i suoi amici più stretti organizzavano quelle serate tra intimi al venerdì sera, ma lui non ce la faceva proprio a tirare fino a tardi come loro.

Era sempre troppo stanco della giornata, la scuola lo distruggeva, sebbene, almeno a detta di Hermione, non si applicava abbastanza.

Scese ancora fino al primo piano, dove c'era il dormitorio Grifondoro; si stava quasi accingendo a dire la parola d'ordine per aprire la porta, quando sentì un inconfondibile conato di vomito provenire dal bagno poco distante dal dormitorio.

Qualcuno nel bagno stava male.

Chiunque se ne sarebbe fregato, ma Ron sentiva il dovere di Grifondoro di andare in aiuto, chiunque fosse colui che stava vomitando. Si diresse, nell'oscurità, verso il bagno.

Diede un veloce sguardo all'interno, e quello che vide lo gelò. Una testa biondo platino. Piegata sulla tazza.

Un corpo perfetto piegato su se stesso e scosso da brividi e tremolii.

Draco Malfoy.

Draco alzò la testa all'improvviso, i capelli gli ricadevano sulla fronte imperlata di sudore e di un bianco latteo.

- Weasley - mormorò con la voce chiaramente ubriaca - Che cosa ci fai qui? - Draco barcollò e si appoggiò al muro del bagno.

- La vera domanda è che cosa ci fai tu qui. Sei molto lontano dalla sala comune Serpeverde - rispose Ron calmo ma bloccato dalla vicinanza di Malfoy.

- La tua vecchia toga di seconda mano. È orrenda - Malfoy scoppiò a ridere in modo osceno, mettendosi una mano bianca davanti alla bocca.

Aveva la cravatta della camicia allentata, e i primi bottoni della stessa slacciati, a scoprire il petto perlaceo. Draco cadde a terra rovinosamente, incapace di stare in piedi da solo.

- Draco Malfoy ubriaco e in atteggiamenti ridicoli. Chi mi crederà mai? - rise dell'ironia Ron, vedendo il biondo platino a terra che tentava invano di alzarsi - Buonanotte Malfoy - disse Ron con l'evidente intenzione di lasciarlo li da solo nell'ebbrezza totale.

- Weasley! Aspetta - gridò Draco cercando di correre dietro al rosso.

Ron si girò verso il biondo senza dire nulla. Draco cadde di nuovo, ma prese i per i piedi Ron, tirando per terra anche lui. Malfoy rise della sua malefatta.

- Malfoy! Che miseriaccia fai? - si arrabbiò Ron imprecando e massaggiandosi la testa dopo aver preso una bella botta contro il freddo e duro pavimento dei bagni.

- I tuoi capelli rossi - cominciò Draco - Sono brutti rispetto ai miei bei capelli biondi - esclamò ancora il biondo ridendo in modo sguaiato. Ron speró dentro di sé che nessun prefetto li sentisse.

A Ron parve quasi di avere davanti un bambinetto di cinque anni. Ma d'altronde Malfoy si comportava sempre come un bambinetto di cinque anni, se non di meno.

Draco strisciò fino ad essere a pochi centimetri dal viso di Ron; Ron trattenne il respiro, voleva alzarsi e andarsene, ma non ci riusciva, non riusciva a smettere di fissare i profondi e freddi occhi di ghiaccio del Serpeverde.

Vedeva solo una luce lussuriosa negli occhi del biondo a pochi centimetri da lui.

- Le tue labbra - sussurrò questa volta Draco con voce bassa e fin troppo sensuale per il rosso - Sono così artistiche - Draco se ne uscì con un'altra cazzata, e gli passó delicatamente un dito sul profilo delle labbra rosse.

Era proprio ubriaco.

Ma Ron non ebbe nemmeno tempo di pensare a questo che il biondo lo sbattè sul pavimento del bagno e lo baciò rudemente, mordendogli il labbro inferiore e tirandogli i capelli rossi.

- Malfoy ma cosa fai? - gridò di nuovo Ron, alzando la voce e spingendolo via da sopra di lui.

Draco cadde all'indietro poco lontano.

- Ronald - Ron stette zitto dopo essersi stupito del fatto che il biondo avesse pronunciato il suo nome. Era così strano, ma così bello sentire il suo nome dalla voce del Malfoy... vide il ragazzo alzarsi e avvicinarsi di nuovo a lui.

Draco si mise di nuovo a cavalcioni su Weasley, e lo afferrò per i capelli rossi, piegandogli la testa all'indietro con violenza e accarezzandogli il bel volto con il dorso della mano.

- Non scostarmi da te - sussurrò all'orecchio del rosso, facendogli salire i brividi lungo la schiena

Ron non si spostò più, e non si mosse nemmeno quando Draco prese a baciarlo, non mosse un muscolo quando il ragazzo cominciò a succhiargli il collo, leccandolo con lussuria e non lo fermò nemmeno quando prese a passargli le delicate mani bianche sulla schiena, e successivamente sul petto.

Ron aveva la mente annebbiata dal piacere; non gli importava di essere sul pavimento del bagno, non gli importava del fatto che chiunque potesse entrare e vederli, e senza riuscire più a trattenersi gemette forte. Poi la mente gli si riaccese come un  fulmine a ciel sereno.

- Malfoy, ma capisci chi sono?? - Ron si alzò, facendo scivolare Draco sul cavallo dei suoi pantaloni. Adesso si guardavano negli occhi - Sono un Weasley! Tu mi odi! Tu odi la mia famiglia! - gridò il rosso in faccia a Draco. Questi sorrise enigmatico.

- Shh - Draco gli appoggiò un dito sulle labbra - Stai zitto ti prego - biascicò il biondo, facendo arrivare alle narici di Ron un inconfondibile odore di burrobirra - Non mi importa quello che pensi tu. Io ti voglio adesso - affermò Draco convinto nel vortice della sua sbornia e incapricciandosi di colpo.

Certo. Draco era ubriaco fradicio. Probabilmente non si sarebbe ricordato nulla di ciò che aveva fatto durante la notte.

Ronald non ci pensò più. Lasció che il biondo scoprisse il suo petto, e lui stesso tolse la camicia di Draco, scoprendo il suo petto latteo; si baciarono con foga, e sentì il piacere invaderlo quando Draco gli tolse i pantaloni e il suo intimo.

È ubriaco marcio, si ripeteva nella mente Ron, mentre entrambi sul pavimento freddo del bagno consumavano un atto proibito per due come loro, appartenenti a famiglie rivali che si odiavano a morte tra loro.

Dopo quella notte Draco non dimenticò ciò che fece insieme al rosso, ma niente nel loro rapporto cambiò. Quando si incontravano nei corridoi il biondo lo apostrofava per la sua povertà come faceva sempre, e Ronald gli rispondeva a tono.

Ma capitava almeno qualche volta al mese che entrambi si appartavano in un aula vuota, chiudendo a chiave la porta, o in qualsiasi altro luogo in disuso nella scuola, dove le barriere che avevano l'uno contro l'altro crollavano, e prendevano a baciarsi e a toccarsi oscenamente.

Non era amore il loro. Era solo una cosa proibita ma incredibilmente bella e gustosa da fare, era bello fare ciò che a loro era proibito, li faceva sentire liberi dagli obblighi imposti dalla società. Il loro non era certo amore. O almeno così pensavano entrambi nella loro ignoranza.
   
 
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Ilariarobbecchi