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Autore: Solitary_soul_    04/01/2019    2 recensioni
Sono passati vent'anni dalla seconda guerra magica, e tutto procede normalmente: i figli del Golden Trio sono tornati ad Hogwarts per il nuovo anno e i genitori alle loro routine. Ma una serie di incidenti attira l'attenzione del ministero. Qualcosa sta minacciando la sicurezza della scuola, ed Hermione nonostante gli innumerevoli problemi coniugali, interverrà procedendo con le indagini aiutata dal suo acerrimo nemico di infanzia.
Riusciranno ad andare d'accordo a sufficienza e sistemare le cose? Cosa succederà?
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Genere: Avventura, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Famiglia Potter, Famiglia Weasley, Hermione Granger | Coppie: Draco/Hermione, Harry/Ginny, Rose/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione, Da Epilogo alternativo
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Vent'anni. Venti lunghi ed interminabili anni dalla fine della guerra.
I figli del golden trio erano partiti per Hogwarts la mattina stessa, come ogni primo settembre per iniziare il nuovo anno, ed i genitori invece, si trovavano ognuno nella loro abitazione a prepararsi per la serata.
Quella sera si sarebbe svolta una festa in onore dei diplomandi dell'anno 1998. Anche se non tutti avevano propriamente raggiunto il diploma, era un occasione per rivedere vecchi amici e onorare i caduti della guerra.
Allo scoccare della mezzanotte tutti i partecipanti si smaterializzarono nei loro abiti eleganti alle porte di Hogwarts dove le carrozze li attendevano per essere scortati fino al Castello, il ricevimento infatti si sarebbe tenuto nella sala grande addobbata a festa.
Nonostante la presenza degli studenti nella scuola, non sarebbero di certo stati un problema visto il coprifuoco che vigeva e non permetteva loro di uscire dai propri dormitori dopo le nove di sera. Sempre sorvegliati da Argus Gazza e la sua fidata gatta Mrs Purr, anche se andando avanti con gli anni perdeva sempre più colpi. Non era più in grado di inseguire gli studenti e questo in un certo senso li incoraggiava a violare le regole.
Hermione dopo l'ennesimo inutile litigio con il marito questa volta causato semplicemente dall' averci messo troppo a prepararsi per ciò che lui definiva "un' inutile festa per i nostalgici", non sembrava esattamente entusiasta di partecipare all'evento. Il lungo abito nero di seta, per quanto potesse essere sexy con lo spacco fino alla coscia, non faceva altro che farla sembrare vestita a lutto e lei in fondo era così che si sentiva.

La serata era iniziata da qualche ora e Ron ancora non si era mosso dal buffet, lasciando da sola Hermione a destreggiarsi per la sala salutando tutti gli ex compagni a braccietto con la cognata.
«Hai visto? È incredibile quanto siano cambiati tutti! La maggioranza di loro è diventato grasso e pelato!» sussurrò Ginny divertita all'orecchio dell'amica, che involontariamente si voltò a guardare il marito pensando quanto la descrizione gli calzasse a pennello. Sospirò sconsolata e si allontanò dalla rossa con la scusa di dover andare al bagno, voleva restare un po' da sola a riflettere.
Si trovò a vagare per quei corridoi in pietra percorsi centinaia di volte durante l'adolescenza accompagnata dai suoi migliori amici con cui aveva affrontato mille avversità, i ricordi delle esplosioni, delle grida e dei morti riaffiorarono prepotenti nella sua mente, costringendola a cercare un luogo più aperto.
Uscì dal castello per respirare una boccata di aria fresca ritrovandosi nel cortile della scuola, si sentiva oppressa. La guerra ormai era passata, ma i ricordi vivevano in lei ancora nitidi. Ricordava ogni incantesimo, ogni maledizione che aveva subito, ogni grido disperato, il dolore, tutto. E non poteva scappare da se stessa nonostante avesse fatto di tutto per dimenticare.
Come se non bastasse quella brutta situazione, non c'è la faceva più a sostenere anche i problemi cognugali.
Anni addietro casa sua era un porto sicuro nel quale rifugiarsi per fuggire dagl'incubi che la tormentavano, nascondendosi nella famiglia che con tanta fatica aveva creato.
Ma ormai la relazione con Ron era giunta al termine da un po', le sembrava di convivere con un gatto, passava intere giornate fuori casa per poi tornare solamente a mangiare e dormire. Era cambiato, non si interessava più a lei e lei non si interessava più a lui. Nonostante gli volesse molto bene sapeva benissimo di non amarlo più da tempo. Purtroppo rompere un matrimonio non era proprio facile, soprattutto trattandosi di persona con la quale ha passato quasi tutta la sua vita ed essendosi legata moltissimo ai membri della sua famiglia, aveva paura che se avessero divorziato non sarebbe più stata la benvenuta e costretta a vedere i suoi figli solo poche settimane estive. Quest' idea la terrorizzava più di qualsiasi altra cosa, Rose e Hugo significavano tutto per lei e come ogni madre avrebbe fatto di tutto per loro.
Sconfortata e sovrappensiero, si mise a fare disegni con la bacchetta nel cielo stellato formando sciee di magia a forma circolare, finché non venne attraversata da brividi in tutto il corpo e venne pervasa da una spiacevole sensazione alle spalle come se qualcuno o qualcosa la stesse scrutando. Si voltò di scatto puntando la bacchetta e cercando nell'oscurità la figura di qualcuno, ma non vide nulla di sospetto.
Nonostante l'intero edificio fosse stato completamente ristrutturato e non portasse più i segni della guerra, se non il monumento ai caduti all'ingresso, rimaneva il luogo dove molti dei suoi amici e nemici avevano perso la vita, e per qualche assurdo motivo le sembrava un luogo in parte dannato e segnato dall'oscurità per l'eternità.
 
Agitata e un po' scossa tornò di corsa all'interno del castello. Non prestando però attenzione a dove stesse mettendo i piedi mentre percorreva il corridoio antecedente alla sala grande, i tacchi alti la fecero inciampare nel suo stesso vestito. Sentì la stoffa tirarsi e cedere sotto il suo peso, facendole definitivamente perdere l'equilibrio. Chiuse gli occhi in attesa dell'impatto, ma cadde contro qualcuno e finì per tirargli una testata senza volerlo. Nonostante ciò venne prontamente cinta da due braccia forti che le impedirono di finire con la faccia sul pavimento e venne avvolta da un dolce profumo di dopobarba alla menta.
La riccia strinse gli occhi a causa della botta appena presa, quando li riaprì ci mise un attimo a mettere a fuoco le due iridi grigio brillante che la scrutavano preoccupate.
«Malfoy?» appena apprese di chi si trattasse si affrettò ad allontanarsi a disagio.
«Che... che ci fai tu qui?» chissà per quale motivo la riccia ogni volta che si trovava in imbarazzo iniziava a balbettare in modo buffo e giocare con una ciocca di capelli arrotolati su un dito.
Sul viso dell'uomo comparve il suo solito sorrisetto malizioso anche se non sembrava malefico come ricordava, anzi dovette ammettere a se stessa che a guarlarlo provava quasi una sensazione calda ed avvolgente
«Che tu ci creda o meno Granger, se ben ricordi ho frequentato questa scuola con te. E poi Scorpius mi ha praticamente supplicato di partecipare all'evento» sbuffò poi il biondo mentre incrociava le braccia al petto. Sembrava molto diverso dall'anno precedente quando si erano visti a Kings cross al binario 9¾, era dimagrito parecchio, aveva raso accuratamente la barba su tutto il viso e lasciato crescere sbarazzini i capelli biondi come li portava al terzo anno. Si trovò involontariamente a pensare che tutto ciò lo facesse apparire più giovane e affascinante. Scosse immediatamente la testa mossa da quegli sciocchi pensieri.
«Non ho visto tua moglie. Non è voluta venire?» notò l'irrigidimento improvviso e il rapido mutamento del viso dell'uomo in una smorfia mista tra odio e dolore, che riconobbe immediatamente, era lo sguardo che aveva sempre avuto durante gli anni a Hogwarts. Vedendo la sua reazione la donna si morse la lingua, pentendosi immediatamente di avere fatto quella domanda. «Astoria è morta pochi mesi fa, sanguesporco.» Senza degnalarla di un solo sguardo, Draco si voltò e se ne andò. Lasciandola sola e mortificata nel corridoio a fissare il punto vuoto dove prima si trovava il biondo.

«Per la barba di Merlino, Hermione! Dove eri finita? Tutto bene? Sembra che tu abbia appena visto un fantasma...» La voce di Ginny alle sue spalle la riscosse dallo stato di trance in cui era entrata. Si sentiva male per quello che aveva detto, ma non aveva idea di quello che fosse accaduto alla moglie di Malfoy, e sicuramente non era sua intenzione ferirlo in alcun modo.
«Si si, tutto bene. Stavo solo ripensando ai giorni passati qui.» tirò fuori un ottima scusa per spiegare il sorriso amaro e sconfortato che le si era dipinto sul volto. La rossa annuì timidamente e lasciò cadere il discorso.
«Perchè non vieni a salutare Neville? Sai che adesso insegna qui a Hogwats? Ha ottenuto la cattedra di Erbologia quando la professoressa Sprite è andata in pensione» La Granger nonostante non stesse prestando molta attenzione a ciò che le stava dicendo l'amica la seguì e tornò in sala per salutare. Dopo poco usò come scusa quella di non sentirsi molto bene probabilmente a causa dei troppi biscottini gufici che aveva mangiato per andarsene a casa, non se la sentiva di restare oltre. Era ancora turbata e a disagio. Ma quando provò a convincere il marito ad andare con lei, egli si rifiutò dicendole di tornare tranquillamente da sola che sarebbe tornato poi con Harry e Ginny.
Rassegnata uscì dal castello da sola per smaterializzarsi direttamente a casa.

***NOTE***
Ed ecco a voi il primo capitolo! Spero vi piaccia e sopra tutto che non vi fermiate qua, non vi voglio anticipare niente ma a mio parere vi perdereste il meglio.
Continuate a leggere per scoprire cosa accadrà dopo.
Bacioni citriolineee 😘❤
 
   
 
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