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Autore: Aladidragocchiodiluce    04/01/2019    2 recensioni
Sono passati due mesi da quando i cybertroiani hanno lasciato la Terra, in particolare dalla separazione fra Starscream e Blue.
Ma non c'è tempo per i rimpianti!
La M.E.C.H. è tornata in azione più pericolosa che mai!
Nuovi nemici, vecchie conoscenze e nuovi alleati si uniranno a quest'avventura
Genere: Avventura, Azione, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shoujo-ai | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Transformers: Prime
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Blue guardava per terra con uno sguardo vuoto.

Non sapeva quanto tempo fosse passato dal suo arrivo.

Prima di partire per il Centro, l'avevano perquisita per assicurarsi che non avesse nulla e una volta arrivati a destinazione l'avevano rinchiusa in quella piccola cella.

Da allora non aveva fatto nient'altro che sedersi sull'unica panca e fissare il vuoto.

Quindi era così che sarebbe finita?

Era quasi ironico, il tutto è iniziato con la sua cattura e reclusione e stava finendo nello stesso modo con un unica differenza: stavolta ci era entrata con le sue gambe.

Non sapeva cosa sarebbe accaduto, l'ipotesi più probabilmente era che avrebbero continuato gli studi sulla particolarità dei suoi vettori.

Il fatto che la volessero viva era quasi una certezza, o non avrebbe avuto senso riportarla lì; anche se avrebbe preferito il contrario.

Preferiva morire piuttosto che tornare a subire il trattamento di quei quattro maledettissimi anni, ma proprio perché sapeva di cosa erano capaci che non poteva lasciare Jane al suo destino.

La porta si aprì e la slipter si voltò a malapena per vedere una persona vestita in camice da laboratorio affiancato da un soldato.

-Esci.-Le ordinò semplicemente il tizio in camice.

Lei non poté fare altro che obbedire.

A che sarebbe servito ribellarsi?

Non poteva usare i poteri e in più l'altro era armato.

Per un attimo l'idea di attaccarli la sfiorò, forse sarebbe rimasta uccisa nel processo e avrebbe evitato il suo destino da oggetto di studio, ma durò solo un attimo.

Se la volevano viva, avrebbero previsto anche questa possibilità.

Si trovarono a camminare per il corridoio, con lei in mezzo per tenerla sott'occhio con più facilità.

I suoi pensieri si rivolsero ai suoi amici e... famiglia.

Quando, ormai cinque anni prima, fu catturata, era rimasta da sola con i proprio incubi a farle compagnia, stavolta era diverso...

Stava lasciando qualcuno!

Non voleva!

Doveva assolutamente tornare da loro, ma come?

Ancora una volta, quella pulce nell'orecchio si impose, suggerendole di attaccare; il corridoio era deserto ed erano solo in due.

Sollevò lentamente lo sguardo e mosse il viso verso i suoi carcerieri; prima su uno, poi sull'altro.

Ora.

Svelta, si buttò su quello armato, tentando di afferrare la pistola in suo possesso ma prima che potesse farlo, una scarica elettrica le percorse l'intero corpo facendola urlare dal dolore

Cadde a terra, sentendo il sapore metallico del sangue e vide in mano al tizio in camice un telecomando.

Il collare!

Se n'era completamente dimenticata.

-Vedi di non riprovarci o aumenterò la carica!- La sgridò l'uomo mentre l'altro la sollevò di peso, costringendola a stare in piedi e a muoversi con una spinta.

Prima che potessero avanzare qualcosa colpì il primo tizio che cadde a terra in preda a convulsione e quando la sua guardia si voltò in direzione del colpo, finì pure lui a terra con un pugnale nel petto.

Appena anche la blu si girò, spalancò gli occhi dalla sorpresa.

-JANE?!-

Era proprio lei e indossava persino la sua classica tuta!

Avanzò a grandi falcate, superando un ancora esterrefatta Blue e raggiunse l'uomo in camice per poi inginocchiarsi accanto a lui.

Solo a quel punto la slipter si rese conto di un piccolo ago elettrizzante conficcato sulla spalla dell'uomo ed era il motivo delle sue convulsioni.

Con nonchalance, la mora gli prese il telecomando dalle mani dicendo:

-Chi di fulmine colpisce...-Premette un pulsante che disattivò il collare della compagna per poi buttarlo via e prendere una bottiglia d'acqua che svuotò addosso all'uomo.

-...di fulmine perisce.-Concluse mentre l'altro esalava il suo ultimo respiro, ormai morto elettrificato.

-Bhe, mi aiuti a spostare questi due?

Non sono un bell'esempio di arredamento.-Domandò, divertita dallo sguardo ancora sorpreso dell'amica.

Una volta messi i corpi in una specie di magazzino, la blu ebbe finalmente coraggio di chiedere:

-Ma come sei arrivata qui?-

-Bhe...-


 

Poco prima

Jane guardò l'elicottero della M.E.C.H. prendere il volo senza poter far nulla.

Li aveva seguiti in moto fin dove poteva, ma ormai era chiaro che avrebbe dovuto rinunciare.

-Accidenti! Ma vaffanculo! Una deficiente superoina sucida mi doveva capitare!-Si mise ad imprecare fra i denti per la rabbia, buttando giù ogni santo.*

-E ora come la salvo?-

-Basta chiedere.-Disse una voce proveniente dalla moto.

La mercenaria tirò un bestemmione per lo spavento mentre saltava giù dal mezzo.

A qual punto, la moto prese il suo vero aspetto robotico e si inginocchiò davanti a Jane che la guardava a bocca aperta.

-Le spiegazioni dopo.

Ho un debito con Blue e ti aiuterò a salvarla.-Le disse rapidamente, per poi assumere la forma di un piccolo jet con gli stessi coloro della moto.

-Jeez!

Quando credi di averle viste tutte.-Mormorò mentre saliva nella cabina di pilotaggio.

-Ma si può sapere chi o cosa sei?-Chiese, mentre partivano.


 

-...ho avuto un passaggio.

E dovevo riprendermi la tuta.

Ma che ci facciamo ancora qui?

Andiamocene prima che ci scoprano.-


 

-Non mi aspettavo che saresti venuta a prendermi...-Ammise la slipter.

Le due erano riuscite ad evitare buona parte delle guardie che le cercavano ed a infilarsi in un stretto condotto per la ventilazione.

Jane, davanti a lei, rispose:

-Bhe, tu ti sei consegnata per me e mi hai fatto sentire in colpa.

E poi so che hanno in mente.

Comunque, bel panorama da lì?-

-L'ho fatto perché so cosa sono in grado di fare e hanno minacciato anche la mia famiglia se non mi fossi consegnata.

E poi di che parli?-Domandò, arrossendo per l'ultima parte.

-Del mio fondoschiena.- Rispose con nonchalence.

-Non quello!!!

Mi riferisco ai loro piani!

E smettila di fare quelle battute!-Esclamò, fermandosi sul posto rossa come un peperone e ringraziando che la compare non la vedesse.

-Se ti fa sentire in imbarazzo, penso che continuerò.

Tornado seri, l'altro giorno, quando mi hanno catturata, ero riuscita ad infiltrarmi in una base M.E.C.H. e mentre attendevo Silas nel suo ufficio ho dato un occhiata ai file sul computer scoprendo progetti veramente interessanti.

Fra essi, ne ho trovato uno che consiste in un trattamento per cancellare la memoria e rendere chi vi sottopone un soldato leale e obbediente o meglio, una marionetta.

Volevano usarlo su di te.- Sottolineò l'ultima frase voltandosi verso la compare.

La blue ci mise un paio di secondi per assorbire le informazioni.

Si bloccò sul posto appena si rese conto del rischio che aveva corso: sarebbe stata trasformata in un arma e avrebbe potuto attaccare i suoi amici senza nemmeno saperlo!

-I-io...ti devo la vita.- Mormorò.

-Lo considero un “grazie”, comunque sembra che ci pariamo il culo a vicenda, no?-

-Già...

A proposito, ti senti bene?

Prima ti ho visto zoppicare.-

-Carino da parte tua preoccuparti ma tranquilla, è solo un graffietto e ho subito di peggio.

Ma ora muoviamoci prima che ci becchino.-

La slipter annuì prima di continuare a strisciare.

Dopo un po', sbirciando da una piccola grata, la mora scoprì che si trovavano al di sopra di un laboratorio deserto.

-Jeez, mai visto un gruppo così ben organizzata.

Sembra di essere all'interno di un laboratorio militare piuttosto che un organizzazione terroristica.- Commentò.

-Folwer ha scoperto che la maggior parte dei membri sono ex scienziati o militari, non mi stupisco più di tanto.-Disse la blu.

-Forse non li pagavano abbastanza.-Scherzò la mora, voltandosi per rivolgerle un sorriso che si trasformò in una sguardo preoccupato quando vide che era impallidita e si era portata una mano alla testa.

-Cosa succede?-.

-È -è lui...ED È VICINO!-Strillò.

Non finì la frase che si udì un tonfo e il condotto si fracassò, facendo cadere le due.

Jane finì a terra per prima e la compagna la seguì, atterrando proprio su di lei e fu solo per merito della tuta che non si fecero nulla e riuscirono ad alzarsi in tempo per allontanarsi mentre l'ibrido colpiva il punto in cui si trovavano.

-Fantastico.-Commentò sarcasticamente la mercenaria.

Le due si erano riparate dietro ad un tavolo ed entrambe avevano armi e vettori pronti per essere usati.

-Beta!-Disse una voce che le due riconobbero come quella del capo M.E.C.H.

-Cessa subito la tua resistenza o devo ricordarti che sappiamo dove si trova la tua “famiglia”?-

-Lasciala parlare, prendi tempo.-Sussurrò Jane, prendendo uno specchietto per farlo sporgere dal proprio nascondiglio.

-Lo so anch'io: al sicuro.

A quest'ora degli agenti li stanno tenendo sotto controllo.

Forse sei tu che dovresti arrenderti.-La provocò.

-Cinque...no sei a sinistra.-Sussurrò Jane.

-Inclusa Silas e l'ibrido, ma ho una visuale limitata, non so quanti sono a destra.-

-Che peccato.-Parlò la leader della M.E.C.H. con falso dispiacere.

-Sarebbe stato utile avere accesso alle tue abilità e conoscenze ma se non intende collaborare, vuol dire che ti obbligheremo.-

Jane e Blue si scambiarono uno sguardo e un sorriso d'intesa, prima di saltare fuori dal proprio nascondiglio nell'esatto momento in cui l'ibrido partiva all'attacco.


 


 

Angolo autrice

Mamma mia quanto sono stata cattiva con Mr. Carceriere, voi che dite?

A quanto pare siamo allo scontro finale, ce la faranno o Blue diverrà un burattino e Jane sarà uccisa?

Lo scopriremo al prossimo capitolo

Saluti da Ala


 

*Dalle mie parti si dice così quando qualcuno esclama diverse imprecazioni molto pesanti, è un modo di dire anche dalle vostre parti?

   
 
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