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Autore: gaiiaa    04/01/2019    0 recensioni
È l'ultimo anno a Hogwarts dell'annata 1960, e gli studenti del settimo hanno giustamente intenzione di finire al meglio il loro viaggio, ma non possono ignorare la guerra in atto oltre le spesse e sicure mura del castello, sono consapevoli che devono schierarsi contro il male per sopravvivere.
I Malandrini, Lily Evans, Elizabeth Hanks, Mary McDonald e Alice Prewett sanno da che parte vogliono combattere e ci credono con tutto ciò che hanno.
Ma, non sono gli unici che cercano di schierarsi; al loro cammino concomita quello di un gruppo inconsueto di Serpeverde formato da Saiph Deneb Rookwood, Aster MacMillan, Meophe Veronica Nols, Zacharias Smith e Regulus Black, odiato dal gruppo Grifondoro e pieno di segreti. Saranno svelati? E da che parte hanno deciso di stare?
Amore, amicizia e risate continuano a diffondersi per le mura di Hogwarts, con un tocco di azione, segreti, rabbia celata e alleanze. Non vi resta che leggere!
Genere: Comico, Generale, Guerra | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Albus Silente, I Malandrini, Lily Evans, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Prima di leggere vi avviso che gli aggiornamenti non saranno probabilmente continuativi, ho problemi con il concetto di continuità, ma adoro scrivere, quindi date a questa storia una chance! Grazie mille e fatemi sapere cosa ne pensate!

Capitolo 1 

Come al solito nella tarda mattina del primo settembre del 1977 alla stazione di King's  Cross oltre alla solita gente in smoking e tutti coloro che si apprestavano a prendere il treno che fosse per lavoro, per incontrare l'anima gemella o che altro sia, si presentavano anche individui con grossi bauli, gufi, gatti, rospi e chi più ne ha più ne metta. Questo fatto era stato interpretato agli occhi di coloro che, abituati a prendere il treno, passavano ogni giorno o gran parte della settimana in quella stazione a prendere i vari treni, sottoforma di un evento o di una specie di usanza. Quello che non sapevano era che quegli individui andavano nella stazione per fare tutto tranne che prendere i treni che stazionavano nei vari binari, o almeno, nei binari che loro erano in grado di vedere. Perché in effetti a ogni vigile che si potesse considerare tale che lavorava in quella stazione era stata chiesta almeno una o più volte dove fosse collocato il binario 9 e 3/4. Davanti a queste domande ovviamente erano pochi quelli che non l'avevano preso come uno scherzo, andando quindi a formare molteplici ipotesi sul perché di quell'avvenimento. Una cosa che poteva essere considerata come ancora più strana, era che tutte queste persone entro le undici del mattino erano già scomparse. Normale, vi potrete dire. Beh, ma si dava il caso che scomparissero anche quando si verificavano gli scioperi dei treni. Ovviamente chi era arrivato sino a quella conclusione non aveva indagato oltre. Sia perché aveva meglio da fare di scoprire che facessero in giro persone con dei gufi, sia perché sinceramente non importava molto. Ma dopotutto come potevano loro sapere che tutte quelle morti di famiglie intere trovate nelle proprie case senza alcun segno di avvelenamento o ferite addosso fosse collegato a quelle apparentemente innocenti persone bizzarre? Appunto. Non potevano. E un'altra cosa che non sapevano era che per quanto innocenti potessero sembrare, tra tutte quelle persone si presentavano purtroppo anche coloro che erano stramaledettamente vicini a quelle morti. Bando alle ciancie, avrete già capito che si tratta della scuola di magia e stregoneria di Hogwarts e che suddette persone erano parenti di Mangiamorte o anche Mangiamorte stessi. Tra questi il più vecchio si stava apprestando a scaricare dal bagagliaio di una macchina rosso sbiadito un baule, i tratti del volto trasfigurati da un palese senso di pressione. Coloro che sapevano che quel volto apparteneva a nientepopodimeno che a Severus Piton, non si sarebbero minimamente sorpresi nel vedere una chioma diU capelli rossi qualche paio di metri davanti a lui che picchiettava impazientemente un dito sul suo baule posando i suoi occhi su tutte le cose che avevano una sembianza diversa dal ragazzo, il quale ormai non si stava più apprestando ma bensì stava cercando inutilmente di tirare fuori il baule. Perché per quanto fossero riusciti a far entrare entrambi i bauli in quel bagagliaio, questa azione aveva implicato una necessaria compressione del primo sistemato, nonché quello del ragazzo. E appena era arrivato il momento di scaricare le valigie, si erano resi conto che quella del ragazzo non riusciva più ad uscire. A niente erano serviti i consigli di utilizzare la magia da parte dei genitori poiché, in quanto in un luogo pubblico, chiunque si sarebbe potuto accorgere della stranezza, e per chiunque s'intendono i babbani.  «»
-Ma è possibile che ogni anno sia sempre la stessa storia?- stava lamentandosi la chioma rossa, anche nota come Lily Evans, mentre fissava dall'entrata della stazione il lontano "ingresso" del binario dove era stazionato il treno che avrebbe dovuto prendere.  
-Sì, credo proprio che il tuo naturale incline al lamentarsi sia senz'altro una storia che si ripeterà all'infinito- una voce femminile che non apparteneva senza dubbio a sua madre la raggiunse portandola a dover accettare ancora una volta la dura realtà: Avrebbe dovuto passare un anno oltre che con Potter anche con la bella signorina lì presente Rookwood. 
-Le tue entrate così scenografiche mi fanno venire la pelle d'oca, Rookwood - rispose con un sorriso falso, girandosi di scatto in modo da incontrare lo sguardo della ragazza. 
-Vero? Dovresti imparare da me, Evans- la ragazza sorpassò Lily per poi fermarsi e tornare indietro -Ah, e tanto perché tu lo sappia- avvicinò la testa all'orecchio ormai rosso di rabbia della rossa -...si chiama stile- le risistemò la sciarpa per poi proseguire a passo di marcia verso il muro per il binario 9 e 3/4.  
Non si sapeva bene come fosse iniziata l'antipatia tra le due, ma era sicura che risalisse al primo anno. Si ricordava ancora quando, aspettando fuori dalla Sala Grande, l'aveva adocchiata e subito messa nella lista di persone con cui fare amicizia. Perché Saiph Deneb Rookwood aveva un aspetto che la faceva passare per tutt'altra persona; per quanto quegli occhi grandi color nocciola trasmettessero calore, sapevano trasmettere una salvezza tale che neanche gli occhi più color ghiaccio esistenti sapevano raggiungere. I capelli rosso scuro, tendenti al castano poi suggerivano tutt’altro che una ragazza di pietra. Non si poteva dire che i suoi tratti fossero dolci, ma neanche il contrario. Insomma, era un misto che pian piano Lily aveva imparato a odiare. La fissò camminare sfoggiando il suo bel maglione costoso sperando vivamente che s'inciampasse e il suo baule si spalancasse per terra, ma tutto ciò purtroppo non accadde e si ritrovò ben presto a rigirarsi per vedere come stava procedendo l'opera di "disincastramento" giusto per poter assistere almeno a scene divertenti. Ben presto il ragazzo riuscì ad estrarre il baule, e una volta arrivati al binario e ci fu appena il tempo di un abbraccio rubato ai genitori che la campanella suonò, segnale che sarebbero presto partiti. Lily con un balzo entrò nel treno per poi procedere all'interno del corridoio, sfuggendo appena in tempo ai saluti del Serpeverde. Non sapeva benissimo che cosa le fosse passato in mente quando, da nanerottola patentata qual era, aveva chiesto a sua madre di dare un passaggio a Severus per King's Cross visto che erano residenti nella stessa città, Cokeworth. Probabilmente era perché allora nella sua mente non era ancora presente la parola "Mezzosangue", cosa che invece le era capitato spesso nel suo sesto anno, quando nella sua mente riecheggiava ancora quella condanna, quel punto che aveva messo fine a quell'amicizia traballante, unita unicamente dall'affetto ininterrotto provato fino al terzo anno, quando qualcosa aveva iniziato a portare delle scosse a quel filo dritto.  I suoi pensieri vennero però presto interrotti da delle grida. 
-No, Ramoso, ti ammazzerà- 
-Io mi farei ammazzare da lei, Lunastorta- 
-Infatti, che problema ci sarebbe Lupin? Lascialo!- 
-No, Felpato, non lo farò mai- 
-Sapete che dalle vostre espressioni si direbbe che crediate davvero che questa sia una discussione seria?- 
-Ovvio, perché è serissima, Codaliscia- 
-Già... Proprio... Quanto quella barretta di cioccolato, James- 
-Cioccolato? Dove?-  
-Sì! Mi ha lasciato! Ti abbraccerei, Peter, ma adesso devo compiere la mia missione... EVAAAAAAAANS HO UNA NOTIZIONA!-  
Ed ecco che per la seconda volta in quella mattina Lily si ritrovò a dover sbattere fortemente la testa contro il doloroso muro della realtà, quello che le ricordò che James Charlus Potter l'avrebbe perseguitata esattamente come aveva fatto negli anni precedenti. E questo la terrorizzava come poche cose sapevano fare, perché se di solito il primo giorno la lasciava in pace, a quanto pare aveva deciso di bloccare completamente quell'usanza - sempre se si potesse chiamare così - e probabilmente se in quel momento la sfortunata non avesse avuto le mani occupate con il trasporto delle sue cose, era sicura che lo sfortunato sarebbe stato il volto di James a contatto con il suo pugno. Ok, no. Non era vero, anche perché sicuramente da bravo cacciatore qual era non ci avrebbe messo molto impegno per riuscire schivare il suo pugno, abituato ai bolidi. E, altra cosa molto probabile, quella Pluffa non gli cadeva mai dalle mani considerata la forza con cui l'aveva avvolta in quell'abbraccio. 
-Spero che tu stringa così forte anche il tuo dentifricio, credo che ti donerebbe un po' di dentifricio su quella brutta fac_- il suo commento altamente geniale - esattamente come l'aveva definito lei nella sua mente - venne interrotto dall'arrivo di un forte spintone , segno che il treno era appena partito. Purtroppo però, in concomitanza a quell'avvenimento, le aspettative della caduta di Saiph le si rivolsero contro e ben presto si ritrovò spiaccicata per terra con il baule spalancato vicino.  
-Oddio, Evans!- il commento assai "inutile" - sempre come stato definito nella mente della ragazza - venne coperto da delle risate. Per quanto chiunque si sarebbe aspettato Sirius come il proprietario di quelle risate, in quel momento il ragazzo sopracitato era intento a guardare scettico il vero proprietario di quella risata. Infatti davanti alla figura del Black appoggiata al muro si trovava, piegata in due dalle risate, nientemeno che Elizabeth Hanks in tutta la sua eleganza.  
-Lei... Il baule... Non ci credo... La faccia...- mormorò a stento 
-Chissà perché ma non mi stupisco del fatto che il tuo discorso non abbia senso- commentò subito Sirius mentre la bruna si asciugava le lacrime dagli occhi. 
-Taci, Black. La tua opinione non è stata richiesta- ribatté, una mano in aria come a voler scacciare una mosca. Eh già. Il signor Black e la signorina Hanks amavano punzecchiarsi. Sempre e solo punzecchiarsi. Se poi qualcuno chiedeva a uno dei due se odiava l'altro come risposta si ricevevano o una risata fragorosa oppure semplicemente ammettevano il fatto che nessuno dei due era pronto per un legame così impegnativo e soprattutto stretto. Loro due non volevano avere proprio nulla a che fare tra loro. Così si era andato a creare quella specie di categoria a parte che non li vedeva ne amici e ne nemici, semplicemente provavano reciproco menefreghismo.  
-In questo stato mi sembra che ci sia la libertà di parola, Hanks-  
-Credo che per te sia stata fatta un'eccezione, troppe cose oscene e assolutamente inutili dette in pochi secondi- 
-Quindi se ti dico che sei bellissima è una cosa oscena e inutile?- la ragazza per la prima volta scostò i capelli bruni con uno scatto della testa, permettendo a Sirius di vedere nei suoi occhi oltre che il solito menefreghismo, una punta di divertimento. 
-No, Black- Elizabeth si fissò un sorriso in faccia -sarebbe solo inutile, io so benissimo che sono bellissima, ma apprezzo questa tuo modo di palesare la realtà- Sirius stava per ribattere quando la voce di Peter li interruppe 
-Sirius, Liz, vi prego. Basta- i ragazzi attorno a Codaliscia annuirono, un sorriso a metà strada tra il divertito e il seccato dipinto sul volto, esattamente come ogni volta che i due si scambiavano una battuti 
-Appoggio il ratto-  
-Assolutamente- Liz sbuffò, ricordandosi però poi ad un tratto il motivo per cui si era trovata in quella situazione e il suo sguardo si andò a scontrare con la figura di Lily che, grazie all'aiuto di James, era riuscita a rialzarsi, e sul suo viso immediatamente comparve un sorriso diabolico. 
-Lilium cara la mia Lilium, ora però dovresti ascoltare la notiziona di James- se a quell'affermazione James si illuminò di colpo, Lily invece capì che James e Liz avevano senza dubbio un parametro di valutazione assolutamente diverso dal suo; se loro dicevano Notiziona senza dubbio per lei sarebbe corrisposta a Disastro.  
Sicuramente poi quando Remus borbottò che ci sarebbe stato lui vicino a lei, si convinse che disastro non poteva essere la parola giusta.  
-Evans!- James la scrollò per le spalle, mentre Liz le portava il baule nello stesso scompartimento in cui erano entrati il resto dei Malandrini.  
No no no no no 
-Siamo nello stesso scompartimento! Per tutto il viaggio!- Apocalisse. Quella era la parola giusta. E doveva ammettere che anche shock non andava male, ma quella ormai la stava già esplorando bene.  
-N...no...- balbettò 
-E inoltre faremo insieme anche il giro del treno, quello di perlustrazione!- l'entusiasmo che vide negli occhi di James non poté fare altro che far scoppiare dentro di Lily un urlo disperato. 
-Siamo entrambi Caposcuola!- 
E mentre quell'urlo disperato usciva dalla bocca di Lily facendo uscire le teste di molte persone dagli scompartimenti, in quello dei Malandrini una risata collettiva si era già diffusa allegramente. 
 
-Sbrigati Potter. Dovevamo essere nella cabina dei Prefetti cinque minuti fa- 
-Mica colpa mia se hai deciso di urlare addosso a Liz per la sua scelta?- 
-Sì, è colpa tua perché hai accettato la sua richiesta di mandarmi in quell'inferno della vostra cabina- 
-Gelosa eh? Ma tranquilla. L'unica richiesta che accetterò d'ora in poi sarà solo quella che uscirà da quelle tue belle labbra quando mi chiederai di sposarti-  
-Sarà meglio, quel 31 Febbraio dovrà essere un giorno indimenticabile per la nostra futura coppia sposata- Lily sorrise soddisfatta tra se e se mentre la risata di James la raggiungeva. Come sempre la mente di Lily non poté fare a meno di compiacersi per quella che appunto riteneva una battuta a stile "wow", e immersa nei suoi pensieri com'era non pensò di rallentare mentre entrava nello scompartimento dei prefetti, percorrendolo a passi di marcia sotto lo sguardo di tutti. Se gli spettatori esterni avrebbero potuto pensare che si sarebbe imbarazzata, si sbagliavano. Ma dopotutto nessuno poteva dedurre il carattere di Lily dall'esterno, e questo aveva portato da parte della maggioranza del popolo di Hogwarts ad un'associazione a quell'apparentemente timido viso un carattere che era tutt'altro che suo.  
-Eccoci!- esclamò sorridente la rossa, mentre adocchiava l'unica salvezza della sua vita. 
-Buondì Lils!- un Remus raggiante fece spazio di fianco a se stesso per lasciar sedere Lily, sogghignando alla vista dell'occhiataccia che gli mandò James.  
-Allora, ora che anche gli ultimi ritardatari sono arrivati possiamo cominciare- annunciò la caposcuola Corvonero mentre al suo fianco l'altro caposcuola e quella di Tassorosso si scambiavano effusioni.  
-Bene, i nuovi prefetti del quinto anno dovranno occuparsi dell'accoglienza durante lo smistamento e successivamente guidarli verso le rispettive case. State tranquilli che ci saranno anche gli altri prefetti e noi caposcuola ad aiutarvi- dopo a questa precisazione Paul Buran, di Tassorosso, parve tranquillizzarsi non poco. Probabilmente era il famoso ragazzo che si era perso durante la strada verso la Sala Comune al primo anno ed era stato ritrovato a coprifuoco ormai scattato da un po'. 
-I prefetti del sesto aiuteranno invece Hagrid a far salire sulle diverse canoe e si prega- aggiunse con tanto di occhiata ben indirizzata verso James -di far attenzione a non far cadere le matricole in acqua o qualsiasi altro alunno- James a sua risposta gli sorrise radiante. Il Corvonero non riaprì bocca e i prefetti del quinto, credendo che fosse finito, iniziarono già ad alzarsi 
-Fermi lì - una voce tagliente li fece arrestare, esattamente come il cuore di Lily. Dopo James caposcuola pure quello? Stava veramente iniziando a dubitare della sanità mentale di quel vecchio bacucco che si trovava come preside. E fu così che quando la voce della Rookwood fece risedere i ragazzi, si decise a dare un'occhiata in giro, giusto per non prendere un altro infarto. Al fianco di Saiph c'era niente meno che Piton, e ben presto gli occhi di questo raggiunsero i suoi sorridendole gentili, gentilezza che ovviamente fu ricambiata con uno sguardo di ghiaccio.  
-Per i turni di notte dei caposcuola Silente ci distribuirà gli orari- continuò la ragazza con una voce più morbida, scostandosi un ciuffo di capelli rosso scuro da davanti la faccia.  
-E inoltre bisogna fare anche i turni per controllare i vari binari del treno  per i caposcuola mentre i prefetti del sesto e Lupin dovranno fare un giro del treno a dire di indossare le divise quando saremo nei pressi di Hogwarts- Remus fece un cenno di assenso. Era l'unico prefetto del suo anno, in quanto nelle altre case erano stati scelti come caposcuola esattamente le stesse persone che i due anni precedenti avevano fatto i Prefetti.  
-Allora, per i turni- prese la parola James -facciamo due vagoni per ogni coppia di caposcuola della stessa casa?- se per la maggior parte del gruppo la cosa andava bene, Lily e a Severus non erano per niente d'accordo. La prima perché non aveva la minima voglia di passare del tempo in più con Potter, mente il Serpeverde non voleva assolutamente che Potter potesse passare un po' di tempo con lei; se Lily non poteva essere sua, non sarebbe stata di nessun altro.  
-E se invece facessimo le coppie con due casate diverse? Tipo Grifondoro e Tassorosso e poi Corvonero e Serpeverde- propose raggiante Lily, spegnendo il sorriso nato sulle labbra di James. Ma ben presto si trovò ad odiare quella proposta. 
-Oppure possiamo fare Tassorosso e Corvonero e gli altri due insieme!- Lily voleva picchiarsi per la sua stupidità: Era ovvio che i due innamoratini avrebbero chiesto di stare insieme a fare la ronda della locomotiva, e troppo tardi aveva capito che si stava ormai scavando la fossa da sola. Non avrebbe più voluto parlare, giusto per non peggiorare la situazione, ma era assolutamente impossibile non prendere la parola quando avrebbe dovuto passare del tempo con Piton. Fortunatamente per la rossa in quella stanza anche altre due persone non erano per niente d'accordo 
-Ma... Non mi sembra una buona idea...- iniziò James -non ho niente contro voi due- e indicò i due innamoratini -ma secondo me prestereste più attenzione all'altro più che ai vagoni, e noi non vogliamo incidenti, no?- propose accuratamente, cercando di non far intendere a Lily il fatto che non volesse che passasse tempo con Piton. Non che avesse paura che gliela avrebbe potuta rubare, ma semplicemente non voleva che le procurasse altro dolore. Nonostante avesse scampato l'ira di Lily, ben presto intercettò il Corvonero intento a mandargli degli sguardi di fuoco, mentre l'altro caposcuola, pretendente della Tassorosso, lo ringraziava con uno sguardo colmo di gratitudine allo stato puro.  
-Possiamo fare allora le femmine del Tassorosso con quelle di Corvonero e stessa cosa per gli altri due- 
-NO!- urlò Lily alzandosi in piedi per poi risedersi, imbarazzata. 
-Cioè ...magari... Sapete...io non posso... Capite...?- gli sguardi confusi indirizzati verso di lei si placarono non appena Jake, di Corvonero, non si alzò battendo le mani e acconsentendo l'ultimo verdetto. Per quanto Lily potesse essere sollevata ad esser riuscita a scampare a tutti gli esseri non desiderati dalla ronda, si era dimenticata della presenza di Saiph che, come sapevano tutti le persone diversamente sopportabili per questa, si considerava qualcosa molto superiore all'essere un umano. L'unica cosa che non sapevano era che non era assolutamente vero, ma dopotutto quando si ha a che fare con qualcuno di estremamente odioso si tende sempre a gonfiare i difetti e sminuire i pregi, e in quel caso la bella dose di autostima della Serpeverde era stata la primissima vittima di quella assolutamente normale ingiustizia.  
-Ehi, mezzosangue!- la rossa si girò di scatto, uno sguardo tagliente stampato sulla faccia indirizzato ad una impassibile Saiph. 
-Scusa?- 
-Ho detto Mezzosangue. Stai diventando anche sorda?- Lily sbuffò al tono di finto interesse con cui le aveva posto la domanda, indirizzandole poi subito un’occhiata che aveva battezzato ‘lama tagliente’, indirizzata alla figura della Serpe per riuscire finalmente a scalfire quel ferro che proteggeva lo scrigno della paura di Saiph. 
-Non osare chiamarmi così - scandì con un tono che sarebbe potuto sembrare intimidatorio per chiunque, ma l'unica emozione che trasfigurò il volto di Saiph non fu la paura, ma bensì una specie di "sei seria?" tracciato dal sopracciglio destro alzato. 
-Mi dispiace dirtelo, ma sei arrivata in ritardo- abbassò leggermente la voce, come a volerle confidare un segreto. -perché io ho appena osato- Lily stette in silenzio e Saiph lo sfruttò per riprendere la parola. 
-E poi, io ti ho chiamato per mezz'ora con tutti i nomi possibili e immaginabili che mi sono venuti in mente, ma non sembrava che tu fossi molto attenta, e quello è stato l'unico che è riuscito a far dissolvere le nuvole con cui ti stavi isolando dal mondo, quindi deduco- alzò l'indice sinistro -che tu non sia stata attenta durante questi due vagoni, e considerato che io facevo affidamento su di te in modo da non dover stare concentrata a fare il mio lavoro, direi proprio che dobbiamo rifare tutto- all'improvviso, dimentica dell'avversione che provava verso la bruna, Lily si accorse in un lampo di stupore che erano uscite dallo scompartimento e ferme ad un passo dalla porta che conduceva ad una zona non destinata alla loro sorveglianza. Così, in silenzio, si avviò nel lungo corridoio ben presto affiancata dalla persona e dalla voce di Saiph. -come sta la cara Petunia?- Lily non si sorprese più di molto. Dopotutto aveva predetto quella domanda da quando la Serpeverde era andata a casa della rossa a riprendersi il cappello a punta rubato per scherzo, in quanto aveva paura che "potesse utilizzare i capelli nel cappello per fare la pozione polisucco o una semplice amortentia". Così quando si era presentata davanti all'uscio della porta di casa Evans, Petunia aveva avuto una specie di amore a prima vista quando aveva saputo che Saiph non sopportava Lily, ben presto dissolto dalla scoperta della magia nel suo sangue. 
-Oh, sta bene!- esclamò la Grifondoro  -Dopo la vostra chiacchierata a casa mia ha iniziato ad insultarmi perché il mondo Magico riusciva a distruggere anche quelle persone che se non fossero degli Aborti di Magia sarebbero simpatiche - 
-Mmh... Direi che Sta iniziando ad essermi ancora più simpatica- rise, sotto allo sguardo confuso di Lily  
-E perché?- Saiph aggrottò le sopracciglia, in una muta domanda di spiegazioni -Cioè, ti ha chiamata Aborto di Magia!- 
Saiph tornò a guardare gli scompartimenti, riprendendo la parola. 
-Basta che mi dia della quasi simpatica e ti odi... In effetti Credo di adorare le persone che ti fanno urlare, anche perché sono così poche... Neanche a James-fidanzatino-bruttino lo fai mai-  
-Perché mi odi?- Saiph sorrise, aveva un nonsoché di interrogatorio quello scambio di battute  
-io non ho mai detto che ti odio, è troppo impegnativo e richiede troppi sforzi. Mi da’ solo fastidio il tuo lamentarti per le cose non scontate quando tu ritieni palese la loro presenza... E mi diverto a stuzzicarti-aggiunse. Lily finse di non aver sentito la parte centrale, sicura che si riferisse a James. 
-Esattamente come James, potreste diventare amici, siete della stessa pasta-mormorò, sicura delle proprie parole. 
-No, non credo proprio. Per tua sfortuna io non ti amo- Lily sbuffò senza però dire niente 
-E poi, a tuo dispiacere, anche Potter non mi sopporta. Come ad esempio te, Black- davanti a quell'affermazione Lily si trovò per un attimo a chiedersi se fosse impazzita, ma la voce del - a quanto pare - lì presente Sirius Orion Black le fece dedurre che no, non stava parlando più con lei. 
-In effetti...- l'aria strafottente di Sirius non portò però alla reazione da parte della ragazza che questo voleva vedere, ma non si sorprese poi più di tanto. 
-Ha!- urlò puntandogli il dito al petto -Hai ammesso che io. ho. ragione!- continuò poi scandendo le ultime parole. 
- mi dispiace renderti cosciente del fatto che io sia perfettamente in grado di sapere che parole ho detto e quando le ho dette- dichiarò con un tono piatto. La ragazza alzò un sopracciglio elegantemente. 
- sei troppo serio quando punzecchi la gente- sbuffò leggermente fredda -è così estenuante dover ribattere quando la persona davanti a te è senza vivacità- 
-È l'effetto che mi fai tu, Rookwood. Sei una specie di dissennatore che risucchia tutta la felicità quando si avvicina- 
-Ma sei serio, Black? Il fatto che la tua mente bacata reagisca così alla mia vicinanza sicuramente non è a causa mia- sorrise freddamente. -Io punterei più sulla tua testolina vuota-  
-Già, però se una parte della mia testa è vuota sarà unicamente colpa dei tuoi parenti- disse, quasi senza rendersi conto quanto stupido fosse stato tirare in ballo la sua famiglia e realizzandolo unicamente quando vide un sorriso vittorioso nascere sulla faccia di Saiph. Si stupì però quando la mora non utilizzò completamente ciò che aveva detto contro di lui. 
-Ah, ecco! I tuoi genitori hanno detto di salutarti a suon di maledizioni- Sirius alzò appena un sopracciglio. 
-mi dispiace ma non sei stata abbastanza convincente, non credo che i signori Black si scomoderebbero a salutare una persona, da testuali parole, sconosciuta- Saiph alzò le mani in segno di sconfitta. 
-Touché!- disse con una smorfia leggermente infastidita -ma la tentazione era troppo forte. Piuttosto- cambiò il discorso -esattamente, a cosa devo questa visita?- in quel momento, dopo quella domanda, per la prima volta Lily si ritrovò seriamente interessata alla risposta di Sirius. Era quasi del tutto sicura che lui le avesse viste camminare insieme e si fosse preoccupato per la rossa, dopotutto da quando l'anno prima aveva scoperto come mai il soprannome “traditore” sembrava essere diventato il suo nome ufficiale, il loro rapporto era cambiato molto. Non che in quel momento fossero particolarmente legati, semplicemente a uno importava dell’altro e si preoccupavano quando uno dei due era in pericolo, ma Lily non si aspettava che sarebbe arrivato a darlo così a vedere, anche perché era sicura che lui sapeva che da sola si sarebbe potuta difendere perfettamente. Se però quello l'aveva stupita, non credeva che sarebbe stato capace ad odiare qualcun altro al di fuori della sua famiglia. Così la rossa incrociò semplicemente le braccia e rivolse lo sguardo verso un Sirius che non aveva ripreso la parola da un po' di tempo, lasciando che il silenzio dominasse per una manciata di secondi. 
-Vedi, non è che sia normale vederti camminare con una persona che di solito ti disprezza, e per di più se questa è Lily Evans è altamente probabile che tu sia riuscita a costringerla a starti a più di dieci metri di vicinanza. E quando tu costringi la gente a fare qualcosa, non significa mai niente di buono- Sirius sorrise per la prima volta in quella specie di scontro, sicuro di aver fatto pienamente centro. Lily stava per ribattere, intenzionata a dirgli la verità, ma, come sempre, Saiph la precedette, assecondando il Grifondoro.  
-Fuochino- Sorrise. Lily la guardò confusa per un istante, per poi realizzare che lei se ne fregava altamente se le persone credevano ad una piccola realtà falsa. A lei l'unica cosa che interessava, che la divertiva, era far bruciare lentamente le persone, che fosse per una realtà vera o falsa non importava, e ciò non poteva far altro che disgustare Lily. A lei non interessava avere la coscienza pulita o sporca, anzi, probabilmente non ce l'aveva nemmeno. Puntò nuovamente lo sguardo sul Black, il cui sguardo era però puntato su un oggetto dorato, che sembrava quasi una collana, che si intravedeva dalla tasca del maglione. Un oggetto che Lily non poteva vedere.  Sirius rialzò lo sguardo con un sorriso vincente e schifato allo stesso tempo.  
-Ah sì? Quindi se dico che centra una collana, quel fuochino potrà diventare un fuoco completo?- affermò. Presto Lily si ritrovò ad aggrottare le sopracciglia, gesto rispecchiato anche sulla faccia di Saiph.  
-Non fare quella faccia, guarda che la vedo, eh- Saiph si portò una mano sulla tasca, come a voler proteggere quella catenina dorata mentre Lily iniziava finalmente a vederci un po' in quel confusionario ammasso di nebbia all'interno della sua testa.  
-Ridalle la collana che le hai rubato, Rookwood. O giuro che sta volta ti faccio veramente male- e finalmente Lily capì, e ancora una volta cercò di portare a galla la verità, ma fu interrotta dal movimento brusco di Sirius che tirò fuori dalla tasca di Saiph quella collanina dorata. Se Sirius credeva di essere finalmente arrivato ad una vittoria, ad una verità, ben presto dovette lasciare spazio ad un forte mix di delusione e sconfitta. Quello non era il ciondolo di Lily.  
-Sirius!- lo richiamò Lily -apprezzo la tua preoccupazione, ma quello non è il ciondolo che mi ha regalato Remus, quello l'ho perso quest'estate- concluse. Sirius le rivolse una lunga occhiata, turbato. Non voleva parlare mai con la Serpeverde, e se lo faceva era solo per proteggere o se stesso o gli altri, e sapere che aveva distrutto quell’ignorarsi reciprocamente con Saiph per una ragione a dir poco futile non gli provocava proprio quella allegria. Ma proprio niente. 
-E dirmelo prima?- sbottò. La rossa andò un attimo in tilt, per poi sventolare una mano in aria. 
-Naah...-  Ci fu un istante in cui negli occhi di Saiph trovò una calda accoglienza un lampo stracolmo di paura, rabbia e curiosità, un mix letale che durò qualche attimo, prima che la ragazza riuscì ad rimpossessarsi di quella specie di medaglione per poi andarsene via dal vagone senza una parola, per raggiungere il suo scompartimento.  
Rimasero così in piedi sole e sbigottite le figure di Lily e Sirius, gli sguardi puntati sulla figura elegante della ragazza che percorreva a passo fiero l’Hogwarts Castle. Ben presto sul volto di Sirius si disegnò fluidamente un’espressione di vittoria e sorpresa. 
-Ma allora a qualcosa quell’arpia ci tiene- 
 
 
-Certo che con chi vuoi sei proprio una stronza…- nella camminata verso il suo scompartimento, Saiph venne affiancata da una figura bionda, altrimenti conosciuta come Aster Viola MacMillan, Purosangue e bastarda patentata. E non solo in senso dispregiativo; semplicemente i suoi genitori si erano uniti dopo una festa in un grande falso e ripugnante atto d’amore, presto scoperto dai parenti. Ovviamente una famiglia purosangue come quella dei Crabble e quella dei Macmillan non accetterebbe mai nella propria famiglia lo scempio di un’azione da una notte e via, e i due non avrebbero mai e poi mai corso il rischio di essere diseredati. Ed ecco come venne al mondo la bella Aster ed un brutto, orrendo matrimonio. Se proprio la si bisognava comparare a qualche parente, in aspetto fisico era pressoché identica alla bella Bellatrix, capelli a parte s’intende, cugina di sesto o settimo grado che fosse. Ovviamente il clima che si era andato a creare in quella casa aveva portato alla piccola Aster la conoscenza di un vocabolario molto ma molto ampio, che lei non si scomodava mai di utilizzare, formando un mix di ruzzo ed eleganza che le donavano quel tocco di originalità, e fin da subito aveva incuriosito l’animo di Saiph.  
-Probabile- rispose lei, dandole uno scherzoso pugno sulla spalla- 
-Ah, ed hai il reggiseno al contrario, Violetta- ribatté con tono altezzoso la Serpeverde. Aster abbozzò un sorriso divertito, in una muta dimostrazione di affetto. 
-Probabile- confermò mentre l’altra scoppiava a ridere per essere poi seguita a ruota da lei.  
-Ehi belle donzelle! Sbrigatevi che tra poco mi impiccano!- un’altra voce le raggiunse da uno scompartimento dove un coro di “mezzosangue” si diffondeva  decorato con molteplici insulti. E fu così che si presentò davanti a loro per la prima volta da Pasqua Meophe Veronica Nols in tutta la sua bellezza. 
-Ehi, Mezzosangue!- la salutò Aster, piazzando un po’ di insulti pesanti alle varie persone ammassate per far dissolvere la folla. 
-Ehi, preservativo bucato!- Aster le mandò una linguaccia mentre Meophe scoppiava a ridere. 
-Ma che mi fai la linguaccia se neanche sai cosa sia?- domandò la bruna, Meophe, guardando l’amica divertita. In tutta sua risposta la bionda alzò le spalle per poi lanciarsi sulla mora, stritolandola in un lungo abbraccio spezza-costole. 
-Ma quanto ci è mancata la nostra stupida babbana? Ma quanto ci sei mancata?- urlò Aster mentre Saiph faceva uno scanner completo a Meophe.  
-Ehi moretta, come è possibile che il nido che ti trovi sia aumentato ancora di più?- scherzò aiutandola a risedersi sul sedile. Se bisognava ritrarre una particolarità di Meophe particolarmente fantasiosa, quella era la sua dedizione a trovare ogni volta un modo diverso nel fare i grossi ed esplosivi chignon che sorgevano ridicolosamente nella sua testa. Era anche un’usanza da parte delle amiche quella di donare un nome appropriato a quelle esplosioni di capelli, in modo da farle diventare vere e proprie opere d’arte. 
-Si chiama tempo, Deneb. Più passa e più i capelli aumentano- le rispose riuscendo a riemergere dall’uragano Aster. L’abitudine di chiamarsi per secondo nome tra di loro era vecchia come Silente, e ciò non era da sottovalutare, affatto. Proprio grazie a quell’usanza ormai tutto il castello sembrava conoscere il nome completo delle tre a forza di urlarli per i corridoi 
-Avete per caso visto Zac?- domandò ad un certo punto Meophe, alla ricerca del suo migliore amico. 
-Sarà a farsi il tipo di Aster- affermò Saiph come se niente fosse, appoggiando le gambe su quelle della bionda. 
-Ehi! Alan è perfettamente fedele a me, ed è anche etero bella, chiariamo- 
-sissì, ci credo- rispose Saiph, sventolando una mano in aria. Aster la fulminò con lo sguardo, per poi spostare la sua attenzione su Meophe che, con uno scatto, si era alzata. 
-Cosa fai?- le domandò mentre toglieva malamente le gambe di Saiph dalle proprie. 
-Lo vado a cercare- mormorò preoccupata prima di uscire velocemente dallo scompartimento. Saiph e Aster si scambiarono un’occhiata preoccupata. In quanto l’unica mezzosangue del loro anno di Serpeverde, Meophe aveva sempre subito insulti e scherzi a raffica sia dai suoi compagni che da quelli delle altre case, causa suo comportamento troppo attacca briga e, a volte, insopportabile. L’unico motivo per il quale era ancora in perfetta salute era, appunto, Zacharias Smith. Lui l’aveva sempre protetta e nessuno aveva ben capito quale fosse il loro rapporto; fatto stava che l’anno precedente Meophe aveva iniziato ad andare contro tutti, portando ad essere messa nelle antipatie di molti. Così, verso Aprile, dopo aver detto a Silente di aver visto il Teschio dei Mangiamorte sul braccio di Avery, ad Hogwarts venne presa di mira da diverse Maledizioni. Successivamente andò via a Pasqua, a casa dei nonni, dopo un duello contro Avery e Leonas parecchio sanguinolento. Nei mesi rimanenti Zacharias aveva passato il tempo a proteggerla dalle prese in giro dei Neo-Mangiamorte e  durante l’estate nessuno ne aveva più avuto notizie, cosa che aveva fatto preoccupare molto tutte e tre, data la particolare dedizione del ragazzo di passare a scrivere lettere per tutta l’estate.  
Come passò qualche secondo dall’uscita di Meophe, la porta dello scompartimento venne nuovamente spalancata, per mostrare alle due ragazze il pallido volto del figlio minore, e ormai unico, dei Black ,Regulus. Se al suo arrivo Saiph si illuminò di colpo, Aster, dal canto suo, sbuffò sonoramente senza preoccuparsi più di tanto di non farsi sentire dal ragazzo. 
-Qualche problema MacMillan?- domandò tra i capelli di Saiph, la quale, nel frattempo, si era fiondata ad abbracciarlo. 
-Niente di troppo personale, Black. Direi più che problema fastidio- se Saiph le indirizzò un’occhiataccia, Regulus invece si fece più curioso, spostando l’attenzione sulla sua figura. Inclinò leggermente la testa e si avvicinò di qualche passo. 
-E cosa ti porta a far nascere dentro di te questo struggente fastidio, se posso saperlo?- Aster lo guardò di sbieco. 
-Dipende, Black, ti interessa solo per far colpo su Saiph utilizzando un vasto e desueto vocabolario ad accentuare le tue nobili origini e non te ne frega un mezzo folletto di me, oppure è semplice e puro interesse?- gli sorrise. Il ragazzo si portò una mano al mento, meditabondo. Per quanto la sua bellezza non fosse alla pari di quella di Sirius, ciò non poteva portare ad affermare che fosse brutto, anzi. I capelli neri e lisci gli ricadevano fluidamente sulla testa, fino a solleticare la regione di contatto tra collo e schiena, risaltando in qualsiasi modo possibile quegli occhi chiazzati di diversi spruzzi di colore. Chi lo conosceva lo ammetteva, Regulus era bello, gentile e spiritoso, ma da bravo Serpeverde qual era non si sprecava nel nascondere il suo lato scontroso, vendicativo, canzonatorio, insomma, ambizioso. Ma anche da bravo fratello di Sirius, non credeva che le lusingherie fossero inutili. 
-Credo proprio per far colpo sulla mia amata Saiph- disse, rivolgendo la sua piena attenzione sulla figura dell’amica, la quale, in una scena di puro ribrezzo dal punto di vista di Aster, si portò entrambe le mani alla bocca, in un’espressione di pura sorpresa. 
-Un sogno sta divenendo realtà!- mormorò a fil di voce, con un finto tono emozionato. Regulus si avvicinò, prendendo le mani di Saiph nelle sue. 
-Oh, mia amata, vuoi concedermi questo ballo?- propose inginocchiandosi e mimando un baciamano. Saiph stava per annuire quando fece la sua entrata Zacharias Smith. 
-Ma fatemi il piacere e smettetela- Meophe, dietro di lui, a stento si tratteneva dalle risate. Aster annuì energicamente, guardando Zacharias come se fosse stato una Gelatina Tuttigusti+1 al gusto di fragola in mezzo a centinaia al gusto di caccole e vomito.  
-Sei solo geloso, Smith- lo sbeffeggiò Saiph -lo so che vuoi tu Regulus, ma mi dispiace- attirò il Black a sé con un gesto possessivo -lui è mio-  
-Tu mi ferisci- mormorò sconsolato, prima che Saiph non si buttò su di lui, stritolandolo in un forte abbraccio 
-Ma cosa Merlino ti è successo, Smith?- domandò poi Aster, puntandogli un dito sul petto. Il moro sembrò in difficoltà, tanto che iniziò a guardarsi intorno, probabilmente alla ricerca di qualche ispirazione per riuscire a sviare il discorso, la quale non tardò ad arrivare quando il suo sguardo si soffermò su uno spazio del porta-bauli vuoto. 
-E dov’è invece quel secchione di Severus?- domandò, sperando vivamente di cambiare argomento, ma quando vide gli occhi di Saiph costruire quella corazza che aveva visto tante volte mentre “discuteva animatamente” con chiunque si opponesse a lei o intralciasse il suo percorso nel momento sbagliato, non poté far altro che preoccuparsi. 
-Si dia il caso che Piton- mormorò, calcando sul nome dell’ex-amico -ormai abbia deciso in che schieramento stare, e si dia il caso- continuò, assumendo un’aria altezzosa mentre si allontanava dall’abbraccio di gruppo -che quello non sia il nostro- Zacharias le mandò un’occhiata preoccupata mentre le altre si limitarono ad assumere un cipiglio al mezzo tra lo schifato e il rattristito. E poi c’era Regulus, la cui espressione non aveva a che fare con nessuna di quelle: lui aveva il viso trasfigurato dal senso di colpa. Perché lui era perfettamente consapevole di quale schieramento avrebbe presto fatto parte, e si dava il caso che tale scelta portava ad una inevitabile chiusura con i rapporti con loro. Per quanto Piton fosse entrato in quella specie di gruppetto di amici solo l’anno prima, quando Saiph l’aveva avvicinato dopo aver scoperto che aveva fatto “arrabbiare” Lily, Regulus invece ci faceva parte da quando era piccolo. Il legame di parentela con Aster e Saiph aveva infatti portato a conoscersi tra di loro già prima dell’inizio di Hogwarts, incontrandosi alle riunioni di famiglia e portando alla nascita di un profondo rapporto di amicizia trai tre che aveva visto escludere Sirius quando, nel primo anno di Saiph ed Aster, aveva iniziato a prenderle in giro, portando solo ad una ritorsione contro di lui delle sue stesse azioni. Perché se ai Grifondoro piacevano gli scherzi, i Serpeverde gli scherzi li potevano considerare loro amanti. E quando fin da subito un Grifondoro non ti sta simpatico, non è difficile trovare un modo per farlo ridicolizzare davanti a tutta la scuola, e se per di più si parla di Sirius Orion Black, il divertimento è assicurato. La sua preoccupazione venne ben presto smorzata dalla voce di Saiph. 
-Iuhuhu?- Regulus si destò completamente e si accorse solo in quel momento che l’intero gruppo lo stava guardando. Rivolse loro un’occhiata interrogativa. 
-Tutto bene?- domandò, incerto. 
-Dovremmo fare questa domanda a te- rispose Aster, portandosi dietro l’orecchio una ciocca di capelli biondi. -Sembrava che avessi appena visto un Infero- continuò davanti all’espressione confusa del ragazzo. 
- ecco…- esclamò, rivolgendo poi completamente la sua attenzione su Meophe e Saiph, in uno sguardo che di scherzoso aveva poco niente.  
-Di là Mulciber, Leonas, Avery, Rosier ed altri stavano discutendo su affari che non definirei proprio- fece una pausa -pacifici- Il gruppo si scambiò uno sguardo preoccupato, per poi invitare il ragazzo a continuare. 
-Dicevano che quest’anno sarebbero riusciti a farti scappare per Natale- comunicò riferendosi a Meophe, la quale aveva il volto stranamente perfettamente tranquillo, per quanto i suoi occhi scintillassero di rabbia -hanno scommesso, e non solo su di te- Saiph non ebbe bisogno di intercettare lo sguardo di Regulus per capire che si stava riferendo a lei. Da quando quell’estate era andata a denunciare i diversi fatti al Ministero, era bene a conoscenza del fatto che quell’anno si sarebbe acciuffata i nemici più pericolosi. 
-Dicevano che non sarebbe sopravvissuta fino a Natale- disse il Black, la voce leggermente pervasa da una rabbia che, stranamente, non vedeva accoglienza nel volto di Saiph, la quale sospirò leggermente. 
-Lo spero- mormorò, ricevendosi dai compagni degli sguardi confusi. 
-Quello che fa non è vivere, non è neanche sopravvivere, semplicemente è non morire- continuò, uno sguardo triste stampato in faccia.  
-E hanno detto che i loro genitori hanno detto loro di farti stare zitta in tutti modi- continuò, uno sguardo sempre più preoccupato che si andava a formare sul viso. Saiph gli sorrise dolcemente, per poi riprendere la parola. 
-E io direi che dovresti andare, corri parecchi rischi passando il tempo con noi, lo sai- Regulus sembrò volersi opporre, ma dopo uno sguardo particolarmente intenso da parte di Meophe si lasciò convincere, e rivolgendo a tutti un sorriso accennato, uscì dallo scompartimento sospirando. 
Iniziava un nuovo anno. 
Delle risate lo raggiunsero, e lui non ebbe problemi nel distinguerle. Posò gli occhi sul terreno e lasciò che la tristezza si facesse larga dentro di sé. 
Un nuovo anno senza un fratello. 
Un nuovo anno senza Sirius. 
 
 
Nello scompartimento dei Malandrini, come al solito, l’atmosfera che aleggiava era particolarmente allegra, almeno finché non entrarono Sirius e Lily, una che si tratteneva a stento dalle risate e l’altro leggermente irritato. James guardò entrambi con un’aria confusa: di solito quando in sua presenza gli stati d’animo dei due erano scambiati tra di loro, al contrario di quel momento.  
-Che cosa è successo?- domandò alla fine, gli occhi che ballavano da uno all’altro, con una voce leggermente acuta. Lily scoppiò a ridere come una dannata mentre Sirius sbuffò sonoramente incrociando le braccia al petto.  
-Sirius… ha fat…to col..po- disse tra una risata e l’altra, fregandosene dello scappellotto che le arrivò da parte di Sirius. James, come colto da un’illuminazione, si rizzò sul sedile. 
-E’ Patricia, vero?- domandò, gli occhi colmi di speranza. L’unica cosa che il suo intervento portò fu però un aumento delle risa da parte di Lily, un’occhiataccia da parte di Sirius e in aggiunta allo spettacolo di Lily anche Liz si esibì in una risata fragorosa, le mani a tenersi lo stomaco. 
-Patricia… Had…ge…che..s-se…la…fa…c-con…Bla…ck…- scoppiò, immaginandosi una Patricia brufolosa tutta intenta a sedurre un Sirius lusingato da quelle attenzioni tanto richieste. Sul volto di Sirius si disegnò un ghigno che non fu difficile da interpretare per nessuno, anzi.  
-Tranquilla Hanks, non essere gelosa, io sono tutto tuo- se Sirius si aspettava che sulla faccia di Liz si andasse a creare quella espressione di sfida che tanto le donava, le sue intenzioni furono troncate nettamente quando si accorse che la bruna non lo aveva minimamente ascoltato, troppo occupata a prendere aria per evitare di morire soffocata. 
-Piuttosto che tentare di provarci con cani e porci, che ne dici di raccontare la tua ultima impresa?- si intromise James, divertito dalla situazione, che però dovette presto evitare una manciata di Gomme Tuttigusti+1 lanciate da Liz. 
-Ehi, qua il porco non sono io!- si difese Liz. Sirius sorrise, sapendo come al solito cogliere l’opportunità per stuzzicare la bruna. 
-No, Hanks, tu sei una scrofa, non un porco- Liz si girò verso di lui, facendogli la linguaccia.  
-Preferisco essere chiamata suino, grazie-  
-Come vuole, vostra altezza- rispose a sua volta Sirius facendo un mezzo inchino. 
-Ehi, la piantate?- la voce di James interruppe quel teatrino, palesemente infastidito. 
-Tranquillo Jamie, dopo riserverò un po’ del mio tempo solo e unicamente a te- disse Liz scompigliando i capelli del moro sotto lo sguardo disgustato di Lily. Come se all’improvviso si fosse sentito realizzato, James assunse un’aria estasiata, iniziando a gongolare sempre sotto lo sguardo disgustato di Lily che ballava dalla figura di Liz a quella di James. Si dava infatti il caso che Elizabeth non fosse altro che la migliore amica di James fin da quando si era trasferita a due case di distanza da lui nove anni prima, a Godric’s Hollow. Poi però in una giornata del loro primo anno, Lily voleva vendicarsi di uno scherzo che James aveva fatto a Piton e aveva capito fin da subito come poter mettere le caccabombe nel letto di James senza farsi sospettare e soprattutto senza dover entrare in quella stanza. Si era così rivolta subito all’unica ragazza che riusciva a mettere piede nel dormitorio dei Malandrini più Frank senza dover farsi fare un costoso permesso dagli abitanti di quella specie di ammasso disordinato di cuscini, abiti e mutande, prescindendo da tutte le antipatie che le aveva ingiustamente riposto addosso. Ovviamente la bruna aveva immediatamente accettato e dopo aver visto un James ricoperto di caccabombe che rincorreva per la sala comune un innocente Sirius cercando di abbracciarlo, non avevano potuto fare altro che diventare amiche. 
James, in mezzo al silenzio generale che si era andato a creare, iniziò a sbracciarsi come un dannato. 
-Io… Io voglio sapere che cosa è successo!- al solo sentirlo Sirius si rabbuiò e iniziò a borbottare parole incomprendibili che assomigliavano vagamente a “filtro” e “troll”. 
-Amico, esprimiti meglio- Sirius lanciò un’occhiata di fuoco a James, il quale totalmente incurante lo guardava come se stesse pendendo dalle sue labbra, cosa che effettivamente stava facendo. 
-No- disse ad un certo punto. I compagni lo guardarono straniti. 
-No cosa?- Sirius incrociò le braccia, guardando James con un’aria di sfida. 
-No non ve lo racconto- se Sirius credeva di essere riuscito a scamparla, si sbagliava e ebbe modo di capirlo solo quando sentì la voce di Lily accanto a sé che si apprestava a raccontare ciò che Sirius aveva tanto evitato di narrare. 
-Hanno dato un filtro d’amore a Kevin Olsen, di Serpeverde, ed era indirizzato a Sirius… dovevate vederlo, mentre si inginocchiava e gli baciava le scarpe- disse per poi scoppiare a ridere insieme al resto dello scompartimento mentre Sirius la stava fulminando con lo sguardo.  
Stava ancora meditando vendetta quando un sorriso si fece spazio sulla sua faccia e in un borbottio incomprensibile puntò la bacchetta contro Lily, la quale iniziò a ridere maggiormente, accasciandosi per terra e agitando il corpo con le mani che tenevano la pancia. 
-Bas…ta…- disse tra una risata e l’altra. Se c’era proprio una cosa che Lily non riusciva a reggere, quello era il solletico. E considerato il fatto che lei soffrisse il solletico proprio da tutte le parti, questo piccolo fatto sicuramente non aveva fatto nascere un buon rapporto tra la ragazza ed il solletico. Così quando finalmente Sirius si decise a far smettere quella tortura, Lily stava già meditando una grande enorme vendetta, che sicuramente non lo avrebbe fatto ridere. Per quanto Sirius credeva ingenuamente di essersi vendicato con Lily e di aver chiuso con quella patetica storia, appena rivolse la sua attenzione sugli altri dovette ricredersi. I ragazzi erano infatti tutti rossi, una mano a sventolarsi la faccia e stavano respirando profondamente, riprendendo chiaramente aria dopo quella che sembrava essere stata una delle risate più grandi della loro vita. Questo dettaglio ovviamente non sfuggì neanche a Lily, la quale, bramosa di vendetta per il solletico, non perse l’occasione per iniziare a raccontare tutta entusiasta la vicenda e Sirius, ormai sconfitto, si lasciò cadere sul sedile, le risate degli altri a fargli da ninna nanna. 
 
 
-Ehi, guardate! Ramoso e Felpato sembrano due promessi sposi- lo sguardo dei ragazzi si posò sui due ragazzi, i quali dormivano uno accovacciato sull'altro, sdraiati sui tre sedili, con la faccia di uno sui piedi dell'altro e un bel rigolo di bava che incorniciava il tutto. 
-Così imparano a passare la notte a programmare i loro piani futuri - sbuffò Peter. Lily arricciò le sopracciglia. 
-Piani futuri?- Remus e Peter sorrisero malandrini facendo aumentare notevolmente la curiosità di Liz, la quale emerse da un pacchetto di ciccorane fatte in casa. 
-Tipo quali?- domandò interessata.  
-Certi segreti non si possono svelare mia cara Liz- esordì Remus, per poi assumere uno sguardo malandrino. 
-Odio quando tiri fuori il tuo lato malandrino- borbottò Lily riiniziando a mangiare le cioccorane. 
-Ehi Liz, andiamo a cercare Alice e Mary? Non ci siamo ancora fatte vive con loro di oggi- propose Lily, per poi alzarsi insieme a Liz e uscire dallo scompartimento. Così, non appena le due ragazze uscirono sia James che Sirius scattarono seduti, facendo prendere un colpo a Remus mentre Peter, ben conscio del fatto che i due fossero svegli, continuò a stuzzicare la gatta Briscola non prima di aver lanciato un'occhiata annoiata ai due. Erano circa dieci minuti che gli comunicavano con sguardi e segni, inizialmente per fargli chiedere probabilmente alle ragazze che pareri avessero su di loro e ancora più probabilmente successivamente per fare in modo che se ne andassero via. Ma nonostante tutto alla fine li aveva ignorati, il sadismo nel suo animo glielo aveva impedito.  
-Peter, razza di stupido ratto, cosa dobbiamo fare per meritarci la tua attenzione?- esclamò James, oltraggiato per il comportamento dell'amico -io questa da te proprio non me l'aspettavo- continuò, il petto in fuori e un'aria adirata. 
-È che eravate così amorevoli lì mentre cercavate di attirare la mia attenzione senza farvi vedere- rispose amorevolmente l'amico, anche se ormai James non sapeva se chiamarlo ancora così. 
-Finirai tra le mani di Voldemort per questo- nonostante se fossero stati con qualsiasi altra persona qualcuno avrebbe sicuramente sussultato, nessuno si impressionò. Il loro legame di amicizia ormai aveva infatti dei capisaldi, dei valori, delle virtù tanto universali quanto di dubitabile serietà
 
1. i Serpeverde fanno schifo sempre e comunque (la Rockwood e Regulus in particolar modo)
2. Se James avesse conquistato Lily, Sirius avrebbe baciato il calamaro gigante
3. Peter sarebbe stato sempre e comunque il boss
4. Remus è l’uomo più sexy mai esistito
 
Ovviamente era una lista prettamente ideata da James e Sirius, che avevano avuto quella magnifica idea un pomeriggio in cui Remus si era riservato quell’ora di pace chiudendosi nel bagno e rilassandosi nella vasca, per sciogliere tutti i nervi che Sirius e James avevano attorcigliato e tirato con tutti i loro scherzi, e Peter stava vagando per il castello, vittima di uno scherzo di James, che, con l’amortentia, l’aveva fatto innamorare di Gazza. Successivamente l’avevano appesa e fissata con tutti gli incantesimi possibili al muro. Non era più stata staccata da allora.
Nonostante queste fesserie, la loro amicizia era così stretta grazie qualcos’altro, qualcosa che permetteva alle loro anime di non spegnersi mai, di continuare a bruciare: era la speranza, la speranza che quella guerra avrebbe avuto una fine, che quelle morti si sarebbero placate, e perché ciò fosse possibile era necessario non avere paura, soprattutto di un nome. Anzi, fosse per loro, l’avrebbe urlato e avrebbero spinto l’intera comunità magica a farlo. Ma, nonostante la parte di loro che adorava la platealità, avevano evitato, e deciso che, per quel momento era meglio partire dal piccolo di tutti i giorni.
«In ogni caso, adorati amici, qual era la ragione per cui volevate mandare via Lily e Liz?» domandò pazientemente Remus, meravigliato da come le loro menti non riuscissero a riposarsi per due secondi in croce.
«Beh, così possiamo buttare giù il nuovo piano per far innamorare perdutamente di me Lily!» affermò James; Remus alzò gli occhi al cielo
«Merlino, Ramoso, hai praticamente diciott’anni, è ancora necessario dover organizzare un piano per conquistare Lily? Non ti basta essere te stesso e vedere come i fatti si sviluppano? Io ne ho la testa davvero piena di tut-»
«SANTO CALAMARO GIGANTE QUELLA E’ HOGWARTS! NON HO FATTO IL GIRO PER LA LOCOMOTIVA A DIRE DI CAMBIARSI! MI LICENZIERANNO» saltò in piedi James. Abbassò lo sguardo.
«IO NON MI SONO CAMBIATO! PERCHE’ NON MI HAI SVEGLIATO REMUS, PERCHE’? IO MI FIDAVO DI TE!» continuò. Remus si alzò e gli fece pat pat sulla spalla.
«Noon preoccuparti caro, sono andato io mentre dormivi, Lily voleva evitare sia di toccarti per svegliarti, sia di fare il giro del treno con te»
«oh»
«eh sì, ti servirà proprio un piano Felpato caro»
  
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