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Autore: carrion    05/01/2019    3 recensioni
Dopo aver sconfitto l'Anuk-ite e i cacciatori, Liam aveva bisogno di una pausa;
lui e Theo decidono quindi di partire per un viaggio on the road.
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Questa ff è la traduzione di 'Airplanes' di Captainmintyfresh.
vi lascio il Link della storia originale, se mai voleste leggerla :').
http://archiveofourown.org/works/12165924/chapters/27611925
Genere: Avventura, Fluff, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Liam, Liam Dunbar, Theo Raeken
Note: Lime, Movieverse, Traduzione | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Liam tastò la coperta numerose volte alla ricerca del suo cellulare mentre Theo gemeva di dolore ogni volta che Liam lo colpiva sulle gambe. Quando finalmente lo trovò vide la faccia di Mason che lo fissava.

“Mason ci sta chiamando!” esclamò Liam. “Ora, ora rispondo.”

“Non dirgli che stiamo bevendo.” biascicò Theo.

“Perchè?”

“Scott non sarebbe felice di sapere che sto facendo ubriacare il suo piccolo beta.”

“Non sono io che ti sto facendo ubriacare? Questo era.. non ti sto facendo ubriacare? Non sto rispettando la lista?”

“No, stai facendo-“ disse Theo fin troppo sincero. “Stai facendo davvero un ottimo lavoro nel farmi ubriacare ma vedi..mi stai facendo ubriacare perché ti ho portato sulla brutta strada.” disse Theo e poi continuò piegando la testa e abbassando il tono di qualche decibel mentre respirava profondamente cercando di imitare Darth Vader. “Benvenuto nel lato oscuro, mio giovane Padawan Pumpkin.”

“Il nome Theodork ti calza a pennello in questo momento.” disse Liam il più seriamente possibile, il che era abbastanza difficile visto che Theo aveva lasciato ricadere la testa all’indietro ed aveva iniziato a ridere fragorosamente dalla prima parola e con la testa aveva colpito il pick up così forte che probabilmente gli aveva fatto male.

“E’ Darth Theodork per te.” rise Theo.

“Io preferisco Master Theodork.” disse Liam.

“Bè questo è abbastanza da pervertiti.” lo canzonò Theo. “Forse è meglio se tieni le tue fantasie per te e rispondi al tel-“

“Ok innanzitutto ew, che schifo e secondo-“ Liam rispose al telefono con tono drammatico e fece ridere ancora Theo.

“Hey- Theo zitto -Heyy!” disse Liam portandosi il telefono all’orecchio.

“E’ una videochiamata amico.” disse Mason.

“Giusto.” mormorò Liam, spostando il telefono dall’orecchio e tenendolo davanti al suo viso. “Eccoti!” rise Liam, salutandolo con la mano. “Hey- hey. amico, saluta.” disse con il broncio, Theo semplicemente alzò un sopracciglio.

“Pensavo dovessi star zitto.”

“Oh mio.. dì solo ciao, stronzo.”

“Ciao stronzo.” ripeté Theo calmo, con il labbro che tremava mentre cercava di trattenere una risata, Liam guardandolo si dovette coprire la bocca con la mano per nascondere la sua di risata.

“Siete ubriachi?” squittì Mason. Liam sentì le voci sommesse del branco e uno scalpitio di passi mentre si muovevano per dare al telefono, e a Liam, la loro attenzione. Liam spalancò gli occhi, girandosi verso Theo, con le sopracciglia alzate in una domanda silenziosa. Theo gonfiò le guance facendo una strana smorfia mentre scuoteva la testa. Liam rigirò lo sguardo verso il telefono.

“no.” disse serio, mimando la smorfia di Theo e scuotendo la testa.

“Bravo.” lo lodò Theo, dandogli una pacca sulla spalla.

“Pensi che ci abbia creduto?” sussurrò Liam. O meglio, ci provò, perché onestamente quello che uscì dalla sua bocca era più simile ad un urlo rauco.

“E’ un umano. Gli umani credono a tutto.” disse Theo.

“Si.. voi due siete sicuramente sobri.” disse Mason. Theo fece un gesto verso il telefono come per dire ‘vedi, te l’ho detto’ ma finì per far caderlo cadere. Il cellulare scivolò dalle sue mani, colpendo il metallo con un tonfo. Quando Liam lo riprese tutto il branco era radunato attorno allo schermo e li stavano guardando curiosi come se lui e Theo fossero un documentario estremamente interessante. Derek, per una volta, era l’unico a non essere accigliato, invece, stava sorridendo divertito.

“Significa che Dodo è ancora vivo?”

“Ha rinominato Liam ragazzo di chiesa.” disse Theo, con un ghigno.

“Oh wow.” fece Stiles e in qualche modo, anche con la bocca spalancata sembrava comunque che stesse sorridendo alla vista di un Theo ubriaco. “Qualcuno deve fare un video per futuri ricat-“

“Come fai a far ubriacare dei licantropi?” chiese Mason, girandosi verso Derek. Liam salutò Scott, mentre le sopracciglia di quest’ultimo facevano una strana danza, una sembrava divertita e l’altra preoccupata. Liam non era sicuro di come fosse possibile che le sopracciglia di Scott dicessero cose diverse ma, insomma, Scott aveva sempre avuto delle sopracciglia molto espressive.

“Non berrei mai.” disse Liam.

“Fermentazione.” disse Theo, risucchiando le guance e Liam pensò che stesse cercando di far capire che ‘non sentiva nulla’ ma la faccia che fece sembrava più una stupida imitazione della Blue Steel.

“Fermentazione?” ripeté Scott.

“Fermentazione. Stavo cercando di dargli da mangiare cinque volte al giorno come il bravo babysitter che sono, ma accidentalmente ha mangiato delle mele andate a male invece che delle mele normali e sai.. la biologia.. fermentazione.. ora è ubriaco.” finì Theo. Un’altra volta con un’espressione seria come se non stesse dicendo la cazzata più grande del secolo. Scott sembrò finalmente decidere di essere divertito,

“Quindi le mele fanno questo effetto?” chiese. Theo annuì.

“E’ che.. io amo un sacco le mele.” disse Liam.

“E’ vero.” disse Theo. “Ed è per questo che gli do un sacco di mele, tipo un orto intero, perché non sono un signore dei Sith.”

“Cosa sta succedendo?” chiese Stiles, ridendo istericamente. Liam pensò di aver sentito Derek dire qualcosa tipo ‘ davvero, è questo il tizio che vi ha quasi ucciso?’ in un sussurro.

“Hey! Può succedere. sai, gli scoiattoli, si ubriacano con le ghiande e una volta io ho trovato un procione ubriaco in giardino.”

“Come fai a sapere che era ubriaco?” chiese Theo. “hai tirato fuori l’etilometro?”

“Non essere stupido. Stava mandando un messaggio da ubriaco alla sua ex.” disse Liam. I due iniziarono a ridere contemporaneamente, con la testa all’indietro mentre ridevano.

“Pensi che sappiano che non sono simpatici?” chiese Lydia.

“Lui non è simpatico.” disse Liam indicando con il pollice Theo, quasi mettendoglielo nell’occhio nel farlo. “Ma io sono esilarante. Insomma, una volta ho incontrato un procione ubriaco.”

“del quale non ci hai ancora detto nulla.” disse Malia.

“Giusto! Niente quindi, una settimana dopo Halloween non avevamo ancora buttato via la zucca, ed era una zucca davvero bella, sono riuscito a farne una in cui riuscivi a vedere attraverso, no? Tipo quelle che scavi ma non troppo quindi sono super sottili ma non sono davvero tagliate e quindi sono ancora più inquietanti no? E- Amico sai cosa dovremmo fare per il tuo dolcetto o scherzetto? Dovremmo andare vestiti da Star Wars e dovrebbero venire tutti così ci possiamo travestire tutti. Potremmo comprare tipo della cera prostatica e far diventare Stiles davvero Jar Jar Binks.”

“Avete intenzione di andare a fare dolcetto o scherzetto?” chiese Corey.

“Pensaci, il procione fa quel verso come Jar Jar, sai quando fa quell’urletto, aspetta, no quello è il robot giusto? R23po.”

“Quello non.. come fai a sbagliare quel nome?” sospirò Mason. “C3PO e R2D2. Non è difficile amico.”

“A parte Star wars-“ disse Scott, ignorando lo sguardo offeso di Stiles. “Hai intenzione di dirci cosa è successo con la zucca?”

“Niente? Era davvero una bella zucca.” disse Liam.

“Cosa?”

“Sta parlando del procione ubriaco coglione.” rise Theo.

“Il proc..? Oh! Si! Ok quindi è successo dopo Halloween e la zucca era ancora fuori perché mia mamma voleva che papà la buttasse perché aveva promesso che l’avrebbe fatto ma continuava a dimenticarsi quando tornava dal lavoro e io non.. non la volevo toccare, insomma era diventata tutta molle e rugosa e puzzava un sacco quindi-“

Theo si alzò improvvisamente. Liam interruppe il raccontò e guardò Theo che sia girava sul posto, con le mani sui fianchi come se stesse camminando su una fune.

“Stai bene?” chiese Liam avvicinandosi. Theo mosse la mano in un modo che Liam interpretò come un ‘sto bene’ finché Theo non saltò giù dal pick-up con un salto sgraziato. Si raddrizzò e iniziò a camminare.

“Dove stai andando?” chiese Liam rincorrendolo, con il telefono tenuto precariamente tra le dita. “Theo, dove stai andando? Dove sta andando? Perché te ne vai?”

“Vado a pisciare, smettila di seguirmi!” urlò Theo, correndo tra gli alberi con rinnovato vigore. Liam si bloccò sul posto.

“Oh.. divertiti.”

“Amico-no.” rise Mason.

“Non pensavo nemmeno che il diavolo in persona pisciasse..”

“Cosa stai dic-“

“E poi è arrivato il procione.” disse Liam, girando sui tacchi. Qualche secondo dopo si era riseduto sul retro del pick up, cercando con fatica di rimettersi la coperta sulle gambe mentre parlava. “E quindi la zucca era ancora lì e il procione era affamato e la spazzatura era stata portata via tipo il giorno prima quindi non c’era nient’altro da mangiare quindi ha mangiato la zucca e- Aspetta dove è andato Theo?”

“Dio è un pesce rosso.”

“Non sono un pesce rosso! Non ho le branchie.” borbottò Liam. “Ma vi immaginate se le avessi? Potrei nuotare per sempre.”

“Si.. sicuro amico, sarebbe molto figo.” lo calmò Mason. “quindi hai intenzione di dirci perché tu e Theo vi state ubriacando o..”

“ma il proc-“ iniziò Scott.

“Niente ha zampettato un po’ in giro e alla fine è svenuto, mi ha mandato il video. Te lo faccio vedere dopo, ok? Quindi Li-“

“Sembrava divertente.” disse Liam, prendendo la bottiglia e prendendone un altro sorso, il liquido gli bruciò la gola. “Penso che le mie pupille gustative siano morte.”

“Vedrai domani!” disse Derek. “Dodo non usa esattamente alcool di qualità.”

“Come fai a conoscere Dodo?” chiese Liam.

“Cosa o chi è Dodo?” chiese Stiles.

“Un nonno del fuoco pazzo.” disse Liam.

“Pumpkin!” Liam alzò la testa al richiamo, con un sorriso in viso mentre guardava Theo avvicinarsi.

“Dove eri andato?”

“Sono abbastanza sicura che gli stia ammazzando i neuroni non le papille gustative.” mormorò Malia.

“Ti ha appena chiamato-“ iniziò Mason.

“Dì ciao. Dobbiamo andare, ho appena trovato un’amica“

“Ha trovato un’amica mentre pisciava?” chiese Corey confuso. Liam girò la testa verso la linea di alberi quando Theo la indicò, guardando la ragazza che si affacciava all’inizio della radura.

“Come fai a-“

“Si è persa mentre faceva la pipì, ci siamo conosciuti così.”

“Cosa-“

“Si, ho sentito.” disse Stiles.

“Andiamo.” disse Theo, ignorando la domanda mentre si avvicinava alla macchina. Tornò un momento dopo con due bottiglie di acqua vuote. Liam lo guardò mentre divideva l’alcool restante nelle bottigliette, o almeno, quello che ci stava. “Se vogliamo fare davvero sta cosa del bere la dovremmo fare in un bar.”

“Se? Pensavo che stessimo già facendo la cosa del bere?”

“Emmie ha detto che non conta finché uno dei due non farà qualcosa di così imbarazzante da farci venire voglia di vomitare tutte le volte che ci si ripenseremo per il resto della vita.”

“Chi è Emmie?”

“La mia amica di pipì.” disse Theo, in un tono da capitan Ovvio. Girò sui tacchi, con le bottigliette piene di alcool in mano mentre si allontanava.

“Sto iniziando a pensare che mi spaventa molto di più ora che non è più cattivo.” borbottò Stiles. “Insomma, amica di pipì? Chi cazzo-“

“PUMPKIN! DATTI UNA MOSSA!”

“ok, devo andare..”

“Vedi, l’ha fatto ancora! Non è tua mamma che ti chiama Pum-“

“Buona serata ! Vi chiamerò ragazzi!” si affrettò Liam.

“Buona fortuna per domani!” disse Derek. Liam riattaccò, facendo scivolare il cellulare in tasca e saltò giù dal pick-up inciampando solo un pochino.

*

Dopo che Mason era venuto a sapere del sovrannaturale e le cose si erano calmate un po’ aveva iniziato a fare un sacco di domande. Aveva chiesto se le sirene fossero vere, se i vampiri assomigliassero di più a quelli di Buffy o a quelli di Twilight e se fosse vero che i troll vivevano sotto ai ponti. Quando Liam aveva risposto a tutte queste domande con un ‘non lo so’ Mason aveva deciso che si sarebbe risposto da solo per informare anche Liam sul sovrannaturale  e per le settimane seguenti sia lui che Corey lo trovarono sempre con il naso immerso nel bestiario che teneva sul telefono o intento a spiegare loro una qualsiasi cosa sovrannaturale che aveva appena scoperto.

Le sirene erano vere ma di solito di trovavano nel mar Ionio. I vampiri erano veri ma erano più simili a delle zanzare che altro che pungevano e ti succhiavano un po’ di sangue lasciandoti del prurito per giorni ma senza prenderti mai abbastanza sangue da poterti uccidere. I troll invece si erano estinti negli anni ’60.

Mason aveva passato tre giorni sulle fate. Facendo sanguinare le orecchie di Liam a furia di fargli ascoltare storie su magia e inganni e bellezze eteree che ammaliavano le persone.

La prima volta che Emmie gli sorrise, Liam pensò subito che doveva essere stata una Fata che li avrebbe portati in un’avventura divertente. Non era bella, ma a renderla affascinante era il modo in cui la luna illuminava la sua pelle candida e si specchiava nei suoi occhi scuri, facendo sembrare le sue iridi carboni ardenti mentre le sue labbra erano arricciate in un sorriso che diceva ‘ Farò un sacco di casini e me li godrò tutti’. Si era accesa una sigaretta, si era girata e poi era inciampata su una radice. Aveva colpito il terreno con un tonfo e aveva riso così forte che gli uccelli che erano appollaiati sugli alberi erano volai via spaventati.

“Credeteci o no-“ disse, con un accento inglese che la faceva sembrare fin troppo elegante per una che cadeva su dei rami e aveva conosciuto Theo mentre pisciava. “Sarei caduta anche se non fossi stata ubriaca.” Liam la guardò mentre si ripuliva e raccoglieva la sigaretta dal terreno. “Comunque.. andiamo al bar?” non aspettò una risposta prima di iniziare a saltellare tra gli alberi come un cucciolo fin troppo felice.

Liam l’aveva seguita chiedendosi se le fate ti incantassero per farsi seguire mascherandosi da adolescenti ubriache che stavano per sbronzarsi nel bosco. I due le corsero dietro, soprattutto Liam che la seguiva come una nonna apprensiva pronto a prenderla al volo se fosse inciampata di nuovo. Parlarono e basta, di frivolezze come del fatto che poco prima fosse andata in panico nel momento in cui aveva visto Theo e quindi gli aveva chiesto se la avesse sentita pisciare piuttosto che urlare come qualsiasi persona normale avrebbe fatto.

“La prossima volta, quando un ragazzo si avvicina al buio con il cazzo di fuori, corri, non invitarlo a bere qualcosa.”

“decisamente appuntato.” disse Emmie.

Emmie li portò ad una vecchia macchina dove due ragazzi la stavano aspettando e sembravano completamente impassibili al loro arrivo nonostante probabilmente fossero passati quindici minuti buoni da quando si era allontanata per andare in bagno e ora aveva portato due sconosciuti con sè. Li avevano semplicemente fatti entrare in macchina e avevano iniziato a guidare, con le gomme che stridevano sullo sterrato.

Liam era schiacciato contro la portiera, Emmie era seduta tra lui  e Theo, sporgendosi nello spazio tra i sedili anteriori parlando a raffica mentre percorrevano la strada principale e si dirigevano verso le luci della città.

Il guidatore lasciò i quattro al primo bar che si vedeva dalla strada e sparì in uno stridio di gomme urlando un ‘non chiamatemi per venirvi a prendere’ al quale Emmie e il suo amico, Marty, risero per poi dirigersi all’interno del bar che aveva un’insegna al neon che crepitava come se stesse per esplodere da un momento all’altro.

Theo spinse Liam all’interno, i tre uomini si diressero al bar mentre Emmie si affrettò verso il bagno nel retro.

“Piscia come se fosse una donna incinta.” disse Marty. “Vi ci abituerete.”

Il bar era piccolo, sudicio , con delle lampade che pendevano dal soffitto e emettevano una luce giallognola e all’interno vi era una manciata di persone, uno strano mix di camionisti, uomini anziani e uomini poco raccomandabili. In un angolo c’era un tavolo da bigliardo e un biliardino dall’altra parte della stanza.

Il barista rimase concentrato ad asciugare dei bicchieri con un asciugamano sudicio finché Emmie si infilò tra Marty e Liam con un sorriso malizioso.

“Non avete ancora preso da bere?” mormorò Emmie guardando il bancone vuoto e il barista che lasciava cadere l’asciugamano e iniziava a spazzare.

“Vuoi da bere?”

“Oh, sempre.” disse Emmie. “Posso avere-“

“Di dove siete?” chiese il barista, appoggiandosi al bancone in un modo decisamente inquietante. Liam guardò Emmie fare mezzo passo indietro.

“Inghilterra.” disse

“Galles.” la corresse Marty.

“Io non sono gallese.”

“Ma abiti in Galles.”

“Mi sono trasferita in Galles due mesi fa quindi non sono-“ iniziò.

“Tua madre è letteralmente una pecora.” disse seccamente Marty. Emmie rise, forte e beffarda mentre alzava il medio.

“Hai intenzione di ordinare dolcezza?” chiese il barista.

“Non sono una fan dei dolci.” disse Emmie.

“Cos-“

“Mi fai due vodka e coca, per piacere?”  continuò mentre gli occhi del barista scansionarono il bar e poi finirono su Theo e Liam, rimasero su quest'ultimo per un momento, poi alzò le sopracciglia mentre rivolgeva nuovamente l’attenzione a Emmie.

“Sono abbastanza sicuro che i tuoi piccoli amici non abbiano l’età giusta.”

“Invece si, giuro. O almeno, noi siamo inglesi e sai, là l’età legale per alcune cose è diversa rispetto a qua. “

“E quanti anni avete allora?”

“Io sono decisamente legale.” disse Emmie con una voce dolce come il miele. Dopo un momento il barista sorrise, girandosi e iniziando a preparare i loro drink.

“A volte sono molto geloso delle tue tette.” sospirò Marty.

“Tu puoi pisciare in piedi, le tette non hanno niente in confronto.”

“Pisciare in piedi non mi procura drink.”

*

Per Liam, Marty e Emmie erano il tipo di persona con cui ci si poteva parlare solo da sbronzi. Non perché la loro compagnia non fosse piacevole, ma perché bisognava almeno essere alticci per comprendere anche solo qualcosa della conversazione. Emmie parlava talmente veloce che a volte si chiedeva onestamente se fosse dotata di super velocità e in più rideva in un modo strano, facendo lo stesso verso delle foche quando applaudono. Marty era più tranquillo, rispondeva a monosillabi e aveva costantemente in viso uno sguardo giudicatorio e Liam si chiese come fosse possibile che i due avessero parlato abbastanza da diventare amici.

Non era sicuro del fatto che bere lo aiutasse a comprendere meglio la conversazione o se semplicemente non gli interessava più molto perché il tutto creava in lui un senso di affetto nei loro confronti. osservava il modo in cui lo sguardo di Emmie si addolciva e come chiudeva la bocca immediatamente tutte le volte che Marty iniziava a parlare dicendo più di due parole e poi iniziava a ridere così forte che Liam era sicuro che anche le persone che abitavano a qualche città di distanza potevano sentirla.

Si erano imboscati nel fondo del bar, così vicini al tavolo da biliardo che Emmie e Marty lasciarono subito i loro drink a Liam e Theo e non fecero nemmeno due passi per raggiungerlo. E in più erano così nascosti che Theo riusciva tranquillamente ad aggiungere l’alcool di Dodo ai loro bicchieri.

Liam continuò ad osservare Theo che diventava sempre più allegro mentre svuotava un bicchiere dietro l’altro. Ad un certo punto si lasciò scivolare sulla sedia come un serpente finché i suoi piedi erano appoggiati sulla sedia davanti a lui e aveva il mento all’altezza del tavolo, non sapeva nemmeno a chi dare attenzione, un po’ ascoltava Emmie e Mary che spiegavano il motivo per cui erano negli States - il matrimonio di un cugino- e chiedere a Liam tutte le domande stupide che Liam gli aveva fatto durante le prime settimane del viaggio. Cibo preferito, bevanda preferita, cani o gatti? E aveva riso così forte che la vodka gli era uscita da naso quando Liam aveva risposto che a lui piacevano molto i gatti ma erano i gatti ad odiarlo da quando era diventato un licantropo.

“Ok, la prossima che vinco gioco contro uno di voi!” disse Emmie preparando il tavolo per l’ennesima volta nonostante avessero iniziato la partita al meglio di tre e fossero finiti a fare al meglio di sette.

“Se vinci mi taglio la gamba e te la regalo.” disse Marty, appoggiando il mento all’asta dove un piccolo rimasuglio di gesso gli stava macchiando la pelle.

“Non mi piace il biliardo.” disse Theo. “E’ come il golf. Ci sono solo più buchi ma se qualcuno vuole giocare al piccolo calcio da tavolo io gioco.”

“Oh mio dio, amico, è il biliardino.” borbottò Marty. “scommetto che dici anche erba, vero?”

“Perchè tu come la chiami?”

“Ganja.” disse Emmie.

“sembri una sfattona.” disse Liam.

“Fottiti.”

“non mi interessa quello che pensi intanto in Inghilterra abbiamo le cure mediche gratuite.” disse Marty.

“Anche noi le abbiamo.” rise Theo. “Si chiama non ammalarsi.”

“Sono sicura che sia una strategia brillante.”

“Dai.” disse Theo, alzandosi e dirigendosi verso il biliardino nell’angolo opposto della sala. “Spero che tu giochi meglio a questo rispetto ad air hockey.”

“Ok, non hai il diritto di prendermi in giro per l‘air hockey visto che te ne sei andato durante la partita di golf perché facevi cagare.” disse Liam, finendo il drink prima di seguirlo.

“Potremmo farlo diventare un gioco alcolico.” disse Emmie.

“Dobbiamo..” iniziò Marty.

“A cosa stai pensando?” chiese Theo.

“Ad ogni gol che ti fa, bevi, e ogni gol che tu fai a lui, lui beve.”

“Per piacere smettila di convincere ragazzini a bere.” sospirò Marty.

“Sono più vecchi di quando noi abbiamo iniziato a bere!”

“Io ci sto per il gioco alcolico.” disse Liam. “Così quando avrai perso sarai troppo sbronzo per renderti conto dei video che ti farò per ricattarti.”

“Sono abbastanza sicuro che tu ne abbia già in quantità.” disse Theo “Emmie vacci a prendere degli shot.”

*

“Lasciala Liam!” sibilò Theo tirando l’asta ma Liam la fermò nuovamente con una mano impedendogli di farla girare.

“No! non finché la smetti di barare!” ringhiò Liam.

“Non sto barando!” sibilò Theo. Liam usò la mano libera per far calciare a uno dei suoi giocatori la pallina verso la porta di Theo.”Sono solo più bravo di te! Sei tu che stai barando, levati dal cazzo-“ disse tirando un calcio sotto il tavolo che sfiorò a malapena la gamba di Liam.

“Continui a rollare! Non lo puoi fare-“

“E allora perché possono girare di 360°?”

“Perchè possono! Ciò non significa che tu li possa far girare! I giocatori di calcio non fanno costantemente rovesciate cazzo!”

“Bè, qualcuno..”

“Zitta Emmie!”

“LASCIA. ANDARE!” ringhiò Theo, facendo girare la manopola, Liam iniziò a sentirla girare e sentì lo schiocco di un calciatore che colpiva la palla e strinse la presa facendo fermare l’asta.

I due si immobilizzarono nel momento in cui sentirono uno strano rumore, la palla intanto rotolò nella porta di Liam. Anche se lentamente Liam passò lo sguardo da Theo alla maniglia rotta che aveva in mano. Liam guardò il tavolo, tre piccoli calciatori erano sdraiati sul tavolo, alzò lo sguardo verso Theo che aveva in mano l’altra parte dell’asta, piegata e rotta come quella di Liam.

“Oh merda.” bisbigliò Emmie. Gli occhi di Theo incontrarono quelli di Liam prima che si avvicinasse lentamente. Liam aspettò mentre si affacciava oltre la sua spalla e scrutava il bar prima di fare un piccolo cenno con la testa e appoggiare la maniglia sul tavolo facendo meno rumore possibile e allungare il braccio per prendere il drink. Liam fissò ammaliato la sua gola mentre ingoiava il liquido. Dopo un momento di esitazione, Liam lo imitò, appoggiando la maniglia e cercando di non attirare l’attenzione, finì il suo drink e quando ebbe riappoggiato i bicchieri, con i polmoni che bruciavano perché stava trattenendo il respiro, Theo era al suo fianco, gli prese la maglia e iniziò a trascinarlo verso la porta d’ingresso marciando velocemente.

Liam inciampò quando Theo lo spinse in strada, ma le sue mani erano tornate su di lui un momento dopo, aiutando Liam ad attraversare la strada. Liam riusciva a sentire la risata di Marty dietro di loro mentre camminavano velocemente finché il bar scomparve dalla vista.

Quando finalmente Theo rallentò il passo erano in un altro quartiere. Liam si girò verso Theo, pronto a urlargli contro per aver rotto il tavolo, cosa che non sarebbe successa se non avesse imbrogliato, ma si trovò davanti un Theo sorridente, con le guance arrossate per l’alcool e i capelli arruffati come se si fosse appena svegliato. Liam si chiese quante volte Theo si fosse passato la mano nei capelli quella sera e ripensandoci probabilmente minimo un centinaio solo mentre giocavano a biliardino per tenerli lontani dagli occhi. In quel preciso istante Theo si passò una mano tra i capelli, il sorriso di Liam si fece solo più largo mentre iniziava a ridere.

“E’ stata colpa tua.” provò Liam,  ma le parole uscirono meno accusatorie e più divertite di quanto aveva pensato.

*

Marty trovò un altro bar usando google maps e i quattro si diressero lì. Emmie e Marty si passarono una sigaretta mentre camminavano e si lamentavano del fatto che non sarebbero riusciti a passare in un negozio di patatine quando sarebbero dovuti tornati a casa ubriachi.

Nel primo bar che trovarono non lasciarono entrare Theo e Liam, nel secondo credevano che solo Theo avesse l’età giusta per entrare. Nel terzo Marty e Emmie chiesero al buttafuori dove potevano trovare la casa bianca per far sgattaiolare dentro Theo e Liam.

Era più incasinato dell’altro bar e le persone erano vestite meglio non come i camionisti dell’altro posto, e cosa più importante non c’erano biliardini da rompere.

Emmie posò un grande vassoio sul tavolo pieno di shottini e Marty appoggiò due boccali lì vicino.

“Forse un gioco alcolico che è un po’ meno competitivo è una buona idea, cosa dite?” chiese Emmie, scivolando sulla panca di fronte a loro, Marty si sedette nel posto libero accanto a lei giocando con i bicchieri.

“Vuole provarmi che riesce a bere di più di un americano.” disse Marty. “Quindi vi farà bere finché sboccate.”

“Sembri un gran bell’esempio da seguire.” disse Theo e Emmie rispose alzando il medio.

“Avete mai giocato a ‘Io non ho mai’?” chiese.

“Si-“ disse Liam.

“Non ho idea di che cosa sia.” ammise Theo, lasciando cadere il braccio sul poggia schiena, ma sbagliò la mira e colpì la testa di Liam. “Scusa.” mormorò Theo, non spostando il braccio. “Quindi come si gioca?”

“Qualcuno dice ‘io non ho mai’ fatto questa cosa, quindi tipo.. io non ho mai copiato durante una verifica. E quelli che lo hanno fatto devono bere.”

“Sembra divertente.” disse Theo, prendendo uno shot. “Chi inizia?”

“Io ne ho uno.” disse Marty guardando Emmie con un ghigno malefico. “Io non ho mai fatto a botte.” Emmie roteò gli occhi, bevendo. Liam fece un cenno a Theo.

“Mi sa che noi due dovremmo berli tutti per questa.” mormorò. Theo rise e finì il suo shot.

“Io non ho mai rubato i soldi a qualcuno.” disse Emmie. Marty borbottò qualcosa.

“Non ho rubato i tuoi soldi!”

“Invece si.”

“Erano dieci pence e avevamo sei anni, te ne dimenticherai mai?” sbottò Marty prendendo uno shot. Anche Theo ne bevve uno.

“Ok, tocca a me.” disse Liam, sedendosi dritto. “Io non ho mai rubato una macchina.” disse guardando Theo che era raggiante mentre prendeva il suo terzo shot.

“Vuoi giocare in questo modo?” chiese Theo, portando indietro la testa mentre finiva il bicchierino. Ne prese un altro immediatamente porgendolo a Liam e Liam lo prese esitante. “Io non ho mai distrutta la macchina di un mio professore.”

“Non è divertente stronzo.” sbottò Liam, Theo avvicinò il bicchiere alla sua faccia.

“Hai iniziato tu.” disse calmo Theo. Liam bevve, sbattendolo sul tavolo con un po’ troppa forza.

“Io non ho mai limonato qualcuno nell’ufficio del rettore.” disse velocemente Marty.

“rettore?” chiese Theo.

“Il preside.” chiarì Marty. Liam prese un altro shot. Theo si mosse, facendo scivolare il suo bicchiere vuoto sul tavolo.

“Ok umm.. non ho mai fatto vedere a un estraneo il mio cazzo.” disse Emmie. Theo rise fragorosamente mentre lei gli porgeva un bicchiere.

“Scusa.” rise lui. “Non sei la prima, se ti può far sentire meglio.”

“In realtà no. Non ho mai pensato che fosse una cosa strana, ma ora si.”

“Aspetta, a che sconosciuti hai fatto vedere il tuo cazzo?” chiese Liam.

“Per ora, Sammy, Guns, Sara, più o meno tutti quelli con cui sono andato a correre. E ovviamente Malia-“

“Quand’è che Malia-“ Liam indicò con una mano il cavallo di Theo. “E perchè? Pensavo non fosse il tuo tipo?”

“Non lo è. E’ stata più che altro una coincidenza.” disse Theo con un’alzata di spalle. “Prossima domanda? Io non ho mai-“

“L’hai già detto anche un’altra volta ma comunque ti ha visto il cazzo. Qual è poi il tuo tipo?”

“Io non ho mai!” disse Theo con voce abbastanza alta da zittire Liam. “fatto un gioco alcolico prima di stanotte.” Liam sbuffò ma bevve, come Emmie e Marty.

“Davvero non lo hai mai fatto?” chiese Marty guardando Theo leggermente shoccata.

“no.”

“Hai rubato una macchina ma non hai mai fatto un gioco alcolico.”

“Ho avuto un infanzia un po’ strana.” disse Theo con una piccola alzata di spalle.”E’ per questo che stiamo bevendo stasera. Liam sta cercando di farmi vivere tutte le esperienze che mi sono perso o qualche cazzata del genere.”

“Davvero?” chiese Emmie. “Che carino.”

“ok tocca a me.” sbuffò Liam. “Io non ho mai-“

*

Rimasero nel secondo bar un po’ di più rispetto al primo. Io non ho mai cambiò velocemente in ‘fuzzy duck’ che fece morire Liam dalle risate sulla spalla di Theo, ma la chimera non era messa troppo meglio di lui, soprattutto quando Marty urlò ‘Does he fuck!” così forte che nel bar calò un silenzio imbarazzante per qualche secondo.

Liam rimase sempre più convinto della sua teoria che Emmie fosse una fata visto che era sicuro che nessun essere umano poteva essere in grado di bere così tanto, e Marty, nonostante pesasse più o meno come uno stuzzicadenti le era poco dietro. Theo aveva quasi lanciato il suo bicchiere verso qualcuno mentre gesticolava per descrivere a Emmie il parco acquatico, e per fortuna, non se ne rese nemmeno conto e perfino la ragazza che si era bagnata completamente gli credette quando le disse che non sapeva chi fosse stato.

E Liam, bè Liam pensava di star reggendo l’alcol piuttosto bene finché non provò ad andare in bagno e finì per usare il water piuttosto che l’orinatoio solo per potersi appoggiare con una spalla al muro. Quando però uscì non vide più Theo, Emmie e Marty al tavolo dove li aveva lasciati.

Non era esattamene sicuro di come fosse iniziata la lite, sapeva solo che un minuto prima stava dando delle gomitate nella folla cercando di trovare Theo e quello dopo si stava tuffando sul pavimento per placcare il coglione che gli aveva dato un pugno sul naso, Liam ebbe il tempo di dargli solo un vero pugno prima di venir strattonato via dal buttafuori, che non si era accorto che erano sgattaiolati dentro qualche ora prima.

“Hey! Lasciami cazzo!” ringhiò Liam, sbucando da sotto il braccio del buttafuori, o almeno provandoci. Il tizio lo prese per il colletto prima che potesse entrare ancora e lo spinse verso la porta. “Sono, sono un cazzo di licantropo potrei mangiarti!” urlò Liam, muovendosi verso di lui.

“Liam?” Liam si fermò sentendo la voce di Theo, la sua testa scattò di lato con il sorriso che già si stava formando sul suo viso.

“Theo! Ti ho trovato.”

“E’ con te?” Theo annuì alla domanda del buttafuori. Liam inciampò sui suoi piedi quando il buttafuori lo spinse ancora, e finì con un tonfo contro il torace di Theo. Le mani di Theo erano sulla sua vita un secondo dopo per non farlo cadere. Liam fece un passo indietro ma gli vennero le vertigini.

“No.” mormorò Liam, nascondendo il viso nella spalla di Theo.

“Siete entrambi troppo giovani per stare qua. Tornate a casa.”

“Ci hai fatti entrare prima.”

“Pensi che sia un idiota?”

“Vuoi davvero che ti risponda?” mormorò Theo.

“Non vi farò rientrare.”

“Stai bene pumpkin?” mormorò Theo spingendo il fianco di Liam finché indietreggiò un po’. Theo gli prese il viso tra le mani prima che si potesse allontanare troppo, arrotolando la manica con le dita e usandola per pulire il sangue sotto il naso di Liam.

“Dove eri finito?”

“Mi hanno pressato per uscire a fumare.” disse Theo facendo un cenno verso Emmie e Marty che erano appoggiati al muro dell’edificio. “Cosa cazzo è successo?”

“Ho fatto a botte.”

“..hai vinto?” chiese Theo, fermandosi dal ripulire il viso di Liam.

“Si.” mormorò Liam. Un sorriso smagliante e bellissimo apparve sul viso di Theo e Liam sentì il bisogno di affondare un’altra volta il viso nella sua spalla. Theo felice ispirava decisamente molti abbracci. “Penso di aver bevuto un po’ troppo.”

“So che hai bevuto troppo.” disse Theo. “Cambiamo bar?”

“Cambiamo bar.” acconsentì Liam. Theo rise facendo scivolare la sua mano in quella di Liam e trascinandolo verso Marty e Emmie. Marty stava già camminando con il telefono in mano e borbottando qualcosa del tipo ‘ il locale è da questa parte’. Emmie era tornata a parlare del negozio di patatine. Theo e Liam li seguivano con le mani che dondolavano.

*

La terza fermata della serata era un locale, Liam riuscì a sentire la musica a 100 metri di distanza e sapeva che sarebbe stato troppo rumoroso anche solo il fuori ma onestamente non gliene fregava poi molto. Muoveva la testa a ritmo come un gallo agitato, con gli occhi incollati alla pista da ballo. Emmie e Marty li avevano lasciati soli poco dopo essere entrati nel posto, erano rimasti giusto per lanciare in mano a Theo un’altra vodka e un’acqua in quella di Liam prima di immergersi nella folla e iniziare a ballare in un modo osceno che fece pensare a Liam che forse Stiles poteva considerarsi coordinato se lo avesse visto accanto a loro due.

Una ragazza apparve davanti a lui, bloccandogli la visuale, aveva gli occhi fissi su Theo e iniziò ad avanzare finché fu abbastanza vicina per infilare un dito tra i passanti dei pantaloni di Theo. Theo sbatte le palpebre confuso.

“Balla con me.” disse lei, allontanando Theo dal muro. Liam si sforzò di non afferrare Theo e riportarlo nel posto accanto a lui. Se voleva ballare poteva farlo. Theo allontanò le mani della ragazza. Finì il drink e le porse il bicchiere, lei lo prese con le sopracciglia aggrottate.

“Sto bene così, ma grazie.” mormorò Theo, girando sui tacchi e guardando Liam. “Vuoi ballare?”

“cosa?” rispose Liam. Theo afferrò la sua mano, spingendolo verso la pista da ballo. Liam lo seguì ridendo.

“Tu vuoi ballare?”

“Perchè no? Volevi insegnarmi a essere un bambino vero no?” mormorò Theo, con la voce così bassa che Liam era sicuro che non sarebbe riuscito a sentirlo se non fosse stato un licantropo. Theo tirò ancora la mano di Liam, un po’ troppo forte per essere considerato umano. Liam cadde su di lui gridando. “Ballare ubriachi fa parte della lista no?” continuò, con la mano che scivolava dalla mano di Liam e finiva sul suo fianco, si guardò attorno nella sala e quasi si perse la ragazza che aveva lasciato da sola poco prima che mandava occhiaie infuocate a entrambi. Liam mise una mano sul petto di Theo, facendo un piccolo cenno con la testa quando Theo riportò la sua attenzione su di lui. Liam si pentì di aver risposto alla domanda quando vide il sorriso di Theo diventare un ghigno e i suoi occhi illuminarsi vedendo una sfida all’orizzonte. Theo si avvicinò a lui “Avanti allora Liam, insegnami” gli bisbigliò, solleticandogli l‘orecchio con il suo respiro caldo. Si allontanò un secondo dopo, qual che bastava perché Liam potesse vedere il sorriso impertinente un’altra volta e sentire l’arroganza uscirgli da tutti i pori mentre il suo cuore sembrava vicino a saltargli fuori dal petto visto che non aveva più aria nei polmoni.

“Io uh-“ balbettò Liam, spalancando gli occhi. Si chiese se stava per scoprire come si sentiva Theo quando realizzava di non aver più un cuore perché Tara era venuta a riprenderselo.

Si sentiva come al lago. Con il corpo di Theo premuto contro il suo e la sua pelle che scottava contro quella di Liam nel punto in cui il suo mignolo toccava il suo fianco. Anche la musica non riusciva a nascondere il battere del cuore di Liam.

Liam face un passo indietro e le mani di Theo ricaddero all’istante.

“Meglio che tu faccia attenzione allora giovane Padawan.” disse Liam, le parole gli uscirono di bocca in un gracchio forzato. Portò le mani all’altezza degli occhi facendo il simbolo della pace. Lui e Theo erano ancora abbastanza vicini che quasi gli diede un pugno in faccia quando si mosse ma a Theo non sembrava essere importato, aveva un sorriso divertito in viso mentre la tensione del suo corpo svaniva guardando Liam ‘ballare’.

“Dai Theo, balla.” lo incalzò Liam, passando a una sorta di voguing, Theo fece cadere la testa all’indietro e iniziò a ridere forte attirando l’attenzione delle altre persone. “ amico! Dai, copia il maestro!”

“Sei ridicolo!” disse Theo, con il sorriso sempre stampato in faccia. “Chi ti ha insegnato a ballare?”

“Mia mamma.” disse sincero Liam. Iniziò a scuotere le spalle, facendo ridere Theo un’altra volta, quest’ultimo iniziò a scuotere la testa mentre Liam iniziò a fare un tentativo con la disco dance.

Liam si preoccupò per un momento di morire soffocato dalle risate alla vista di un Theo ubriaco che cercava di cambiare le sue mosse disco in quelle dubstep. Anche se ripensandoci, rispetto ad altri, poteva essere un bel modo per morire.

Emmie e Marty festeggiarono quando li videro sulla pista, facendosi strada verso di loro alzando i drink sopra la testa. Theo no si preoccupò di andarne a prendere un altro, fece solo dei gran sorsi da quello che era rimasto della bottiglia come se stesse per morire di sete. Liam era abbastanza sicuro che era una buona cosa che il posto fosse così pieno che letteralmente non potevano cadere per terra perché non c’era spazio.

Non capirono se passarono ore o minuti ma la nottate finì senza che se ne rendessero conto. Passarono dalla disco dance a saltare in cerchio con le braccia in alto senza preoccuparsi delle loro magliette che rimanevano appicciate alla pelle bagnata di sudore, Theo cantò tutte le canzoni che passarono urlando finché la sua voce divenne roca.

*

“amico sei stra fuori.” rise Liam, con un braccio attorno alla vita di Theo mentre i due camminavano per le strade deserte. Emmie e marty se ne erano andati quando Marty aveva risputato lo shot appena bevuto nel bicchierino ed erano scomparsi in uno sciame di risate e parolacce mentre Emmie cercava di portarlo in spalla.

In quel momento Liam aveva pensato che rifiutare l’offerta di Marty di dormire sul divano fosse una buona idea. Aveva pensato che sarebbe stato meglio svegliarsi in macchina piuttosto che nella casa di una nonna. Non era sicuro se si stava pentendo o stava rimpiangendo di non avere i soldi per pagare un taxi che li riportasse nel campo dove avevano parcheggiato perché visto che era passato all’acqua da due ore, nonostante continuasse a inciampare era sicuro di essersi ripreso un pochino. Theo sicuramente no e continuò ad avere dei tira e molla con l’asfalto prima che Liam iniziasse davvero ad aiutarlo a camminare.

“era questo il piano, no?” sbiascicò Theo.

“Si amico, era questo il piano.” rise Liam. Theo rise a sua volta. Spalancò gli occhi un secondo dopo guardando dietro a Liam.

“Liam, Liam guarda!” sibilò Theo, scappando dalla stretta di Liam e incespicando come Bambi sul ghiaccio. Liam guardò Theo che iniziava ad arrampicarsi, con una destrezza sorprendente per qualcuno che non riusciva a stare in piedi dritto venti minuti prima, sul cancello di un parco e si dirigeva verso i giochi.

“Sono sicuro che bere e l’arrampicata non siano un’accoppiata vincente.” disse Liam, aprendo il cancello e guardando Theo che si aggrappava al primo sasso , senza nemmeno allungare completamente il braccio per arrivarci.

“E’ solo una parete-“ disse Theo, spostandosi e sorreggendo il suo peso con le braccia mentre staccava i piedi dal terreno. Liam si affrettò ad avvicinarsi per evitargli continuare.

“Amico no-“ Theo si accigliò, riscendendo a terra. “Sei ubriaco, non ti porterò alla macchia in groppa perché ti sei rotto l’osso del collo.”

“Ma è bassissimo.” rise Theo. “Pensavo che fossi tu a volermi fare l’esperienza completa, no?”

“In questo momento voglio che tu vada a dormire.”

“Non mi compri la cena prima?” chiese Theo, arrampicandosi ancora, le braccia gli ressero per un secondo prima che la mano gli scivolasse e iniziò a cadere. Liam si spostò velocemente per non venire colpito in pieno petto da Theo. E Theo colpì il terreno con un gemito.

“Stai bene?” chiese Liam guardando Theo che si contorceva per terra come un lumacotto.

“Quello è stato un pessimo esercizio di fiducia.” mormorò Theo. “Possiamo dormire qui?”

“No, non possiamo dormire qui.” rise Liam. “Dai Dork. Andiamo a letto.” Liam alzò Theo da terra con un piccolo aiuto di Theo stesso e marciarono fuori dal parco.

*

Liam aveva lasciato Theo mezzo secondo per chiedere a un passante dove fosse il bosco più vicino sperando che fosse quello dove avevano parcheggiato e quando girò lo sguardo verso Theo stava scavalcando la recinzione di un motel.

“Theo!” sibilò Liam, correndogli incontro. Theo lo ignorò, lanciandosi oltre la recinzione e camminando verso le sdraio che erano vicino alla piscina. Vi ci si sdraiò sopra, con gli occhi fissi in cielo.

“Non la troveremo mai Liam.” mormorò Theo. “Dormiamo qua.”

“Non possiamo dormire qua.” sbuffò Lim, controllando che nessuno lo stesse guardando prima di seguire Theo. “Siamo vicini ora.” Liam insistette, cercando la mano di Theo e dandogli uno strattone per cercare di alzarlo. Theo al contrario lo spinse verso il suo petto, facendo quasi cadere Liam su di sè. Riuscì a malapena a sorreggersi con i braccioli della sdraio. “Amico. Giuro che ti pentirai di aver dormito qua domani mattina.”

“Bè, Emmie ha detto che non è una bella serata se non finisci a fare qualcosa che domani ti penti di aver fatto.” disse piano Theo, con un sorriso canzonatore.

“qualcosa mi dice che non è la miglior persona da ascoltare.” mormorò Liam prima di allontanarsi cercando di alzarsi. Theo prese la sua maglia, tenendolo fermo. Liam non cercò di opporsi, mise solo il ginocchio tra le gambe di Theo per restate in equilibrio.

“Dai Pumpkin. Fai qualcosa che ti pentirai di aver fatto.” sussurrò Theo.

“Hey!” Liam sobbalzò e Theo lo spinse indietro. Liam stava cadendo all’indietro a rallentatore e vide Theo cercare di alzarsi per affrontare la minaccia imminente solo per cadere con il culo a terra prima che il piede di Liam toccasse l’inizio della piscina e cadesse in acqua.

Quando Liam riemerse Theo stava ridendo appoggiato alla sdraio.

“Hey stronzo!” ringhiò Liam.

“Stai bene?” la testa di Liam scattò verso la donna che si stava avvicinando alla piscina, stava allungando una mano per aiutare Liam e il suo distintivo era illuminato dalla luce. “Non volevo spaventarvi così tanto.”

“Non fa niente” disse Liam, lasciandosi aiutare per uscire dalla piscina.

“Sapete, non potete usare la piscina a quest’ora.” disse, accovacciandosi di fronte a Liam con le sopracciglia corrucciate.

“Si be. Stavamo solo..”

“Quanti anni avete?”

“Abbastanza.” ribatté Liam.

“OK..Quanto avete bevuto?”

“Niente. Non ber-“

“Sono state quelle cazzo di mele.” disse Theo. La poliziotta guardò entrambi sollevando le sopracciglia.

“stavamo tornando alla macchina e voleva sedersi, non volevamo-“

“Non vi lascerò assolutamente salire in una macchina conciati così.”

“Non ci mettiamo a guidare!” disse velocemente Liam. “Non pensavamo nemmeno di farlo. Volevamo solo dormire.”

“Dormire nella vostra macchina?”

“Stiamo facendo una viaggio on the road. Non è un senzatetto.” disse Theo, arrampicandosi sulla sdraio e accovacciandosi. La poliziotta guardò Theo.

“Ok, venite.” sbuffò alzandosi e incamminandosi verso l’edificio principale. “Ora.” Liam si alzò da terra, trascinando Theo con sè.

“Smettila di ridere. Mia mamma ci farà il culo se veniamo arrestati.” sibilò Liam.

Li guidò nella reception, facendo sedere Theo su una sedia e mettendogli in mano un bicchiere d’acqua mentre Liam rimase fermo sull’uscio. Theo bevve e seguì con gli occhi i movimenti dell’agente che andò dietro al bancone e prese una chiave.

“Restate qui finché non vi siete ripresi.” disse, lanciando le chiavi a Liam. “Ci sono degli asciugamani nel bagno. Non rompete nulla e se mio padre chiede qualcosa dite che avete pagato.”

*

Liam spinse leggermente Theo, per farlo cadere sul letto e si mise in ginocchio per slacciargli i lacci delle scarpe mentre Theo si sdraiava. Quando Liam riuscì a togliere sia le scarpe che i calzini a Theo, quest’ultimo stava fissando mezzo addormentato il soffitto.

“Non ci credo ancora che mi hai spinto in piscina.” disse Liam. Theo non sembrò provare empatia per lui, anzi le sue labbra si arricciarono in un sorriso. “Non provare a ridere ancora.”

“Non sto ridendo.” disse Theo. “Sono solo felice.”

“Si?”

“Si.” disse Theo, con un cenno sincero. Alzò una mano e accarezzò  la testa di Liam e quest’ultimo faticò per trattenere il sorriso che gli stava nascendo in viso.

“Vai a dormire, vado a prendere un asciugamano.” disse Liam, entrando nel piccolo bagno sul lato della stanza. Liam si asciugò velocemente, appendendo i vestiti fradici sull’asta della tenda della doccia e cercando di tamponare i boxer prima di tornare in stanza.

La maglia di Theo era stata lanciata sulla TV, come se l’avesse fatta volare lanciandola più forte che poteva, i suoi jeans invece erano ancora incastrati in una caviglia ma non sembravano dargli troppo fastidio, era sdraiato a stella marina sul letto con i capelli sudati appiccicati alla fronte.

Liam rise, si fermò prima di raggiungere il letto per toglierglieli dalla caviglia e Theo borbottò un grazie.

“Notte Theo.” disse Liam, arrampicandosi sul suo letto. Sentì Theo sbuffare e poi il suo letto scricchiolare. Liam non ebbe il tempo di girarsi e chiedergli cosa stesse facendo, perché sentì il suo letto piegarsi quando Theo si mise sotto le coperte insieme a lui. Una mano calda si avvolse attorno alla sua vita. Liam fissò il muro mentre il respiro caldo di Theo gli riscaldava la nuca.

“Cosa stai facendo?”

“Non voglio fare altri incubi.” disse Theo  a bassa voce come se si aspettasse che Liam lo interrompesse nonostante continuasse a rimanere attaccato alla sua schiena. Il suo naso solleticò la schiena di Liam. un brivido passo per la spina dorsale di Liam per via del suo respiro caldo che lo sfiorava.

Liam non avrebbe saputo rispondere se gli avessero chiesto di che cosa puzzasse il letto , riusciva solo a sentire il cloro sulla sua pelle e il profumo di limone sporcato con quello del fumo che emanava Theo.

Fai qualcosa di cui poi ti pentirai pensò Liam e mosse la mano verso quella di Theo, gli accarezzò le nocche con le dita, poi Liam afferrò il suo polso, spostandolo dalla sua pelle. Sentì Theo irrigidirsi dietro di lui, e iniziò a spostare il braccio per andarsene. Liam si girò prima che avesse l’occasione di farlo, spingendogli le spalle non troppo delicatamente per farlo sdraiare sulla schiena per poi appoggiare la testa sotto il suo mento, allungando la mano fermandosi all’altezza del cuore.

Sentì Theo sobbalzare, le sue dita erano a pochi centimetri dalla mano di Liam ma si fermarono sul suo sterno.

“Non sono io quello da abbracciare.” disse Liam. Theo inspirò ed espirò lentamente, iniziò a ticchettare con le dita una volta, due, prima di poggiare la sua mano sopra quella di Liam e usando l’altro braccio per avvicinarlo a sé come se Liam non fosse già abbastanza appiccicato a lui.

“Sei comunque quello che viene abbracciato.” mormorò Theo affondando il viso nei capelli di Liam.

“Zitto e dormi.” sbuffò Liam, sentì i capelli muoversi quando le labbra di Theo si stirarono in un sorriso.

“Notte Pumpkin.”

 

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Ok ci ho messo molto di più di quello che pensavo, ma insomma ce l’ho fatta e qua iniziamo ad avere qualche gioia, si stanno avvicinando e io inizio ad avere gli occhi super a cuoricino perché insomma li amo, non ho nient’altro da aggiungere.

E comunque buon’ anno speriamo che questo sia quello giusto per finire questa storia!Non ci credo che è da un anno che la sto traducendo, vero che è lunghissima e non ho scelto uno dei periodi migliori della mia vita but still..

sorry e godiamoci il thiam post di cody christian su instagram thx

  
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