Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
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Autore: Ivy001    05/01/2019    2 recensioni
Qualcosa avvicinerà presto due famiglie tanto diverse tra loro: una dove domina la ricchezza e non si conosce fame, l’altra dove si lotta giorno dopo giorno per un pezzo di pane. Una che vive di segreti in famiglia e l'altra dove si respira amore e affetto smisurato.
Genere: Drammatico, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Anna, Elsa, Re, Regina
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Isabel sente le voci di Kristoff e della bambina provenire dalla cucina e ha ormai chiaro che il marito non ha mantenuto la promessa. Ciò che la donna ignora è la confessione già avvenuta di Anna. Crede di potersi vendicare della principessa spiattellando la verità al re, mettendola così nei guai.

Convinta di questo, si reca a palazzo. Lo fa di nascosto, quando padre e figlia sono usciti insieme per recarsi a casa dei nonni.

Corre spedita verso il castello con la rabbia che le ribolle dentro e le lacrime che scivolano violente sul suo viso.

“Vorrei essere ricevuta dal re” – chiede ad una delle guardie.

“Mi dispiace, Isa. Il sovrano è partito assieme alla principessa. Sarà via a lungo da quanto ci ha detto” – risponde il soldato alla ex collega di lavoro. Dopotutto è impossibile non conoscersi, avendo prestato servizio a corte e avendo condiviso molto spesso i tavoli da pranzo della cucina.

“Accidenti” – esclama irata la giovane – “Me l’ha fatta sotto il naso quella riccona da strapazzo”

“Come dici?” – domanda l’uomo in divisa, confuso dalle parole di lei.

“Nulla. Ascolta Victor, posso almeno parlare con la regina?” – un’idea brillante le salta alla mente.

“Certo. Mando qualcuno ad annunciarti” – risponde, allontanandosi di qualche metro.

Una delle domestiche, intenta a raccogliere il bucato, qualche minuto dopo dà l’ok a Isabel per poter entrare.

“Va pure” – così dicendo la guardia torna al suo posto e saluta la conoscente.

La ragazza affretta il passo e si dirige verso l’ingresso.

“Isa! Che bello rivederti” – afferma, raggiante, la sovrana, riconoscendo l’ex dipendente nei corridoi.

“Maestà” – saluta l’altra, inchinandosi leggermente al cospetto della sua signora – “Vorrei scambiare quattro chiacchiere con voi, se non vi dispiace”

“Riguarda mia nipote, suppongo” – anticipa Idunn, spiazzando la giovane.

“Come fate a…?” 

“L’ho intuito vista la partenza di Anna e la temporanea sistemazione di Sophie a casa tua e di Kristoff” – spiega la donna.

“Ecco, appunto di questo vorrei parlarvi”

“Andiamo nella sala del trono. Lì non ci disturberà nessuno”

Una volta giunte a destinazione, sono sole e possono conversare.

“Allora, maestà, sono qui perché vorrei un aiuto. Si tratta del mio consorte… e di vostra nipote, la principessina!”

“EH?” – esclama sorpresa la sovrana.

“E’ necessario, per il bene di Sophie, che la teniate lontana il più possibile da quella persona!”
“Aspetta, aspetta, aspetta. Cosa intendi dire? Non sarai mica gelosa del loro rapporto?” – la interrompe Idunn, turbandosi.

“Immaginavo che sentirmi parlare in questo modo vi avrebbe indotto a pensare alla gelosia. Non mi volete credere perciò…perdonate, forse non dovevo venire qui. Dimenticate ciò che ho appena detto. Vi lascio ed evito altre figuracce” – Isabel si avvicina alla porta, speranzosa di essere fermata dalla regnante. E infatti è ciò che accade.

“No, non andartene. Voglio ascoltarti. Non puoi usare determinate affermazioni per poi chiudere, senza arrivare al punto”

“Credevo di farcela, ma sento una pressione tale che fa star male sia me che mio figlio. Tutto per colpa di Kristoff” – la fanciulla inizia a tremare, accarezzandosi il ventre, spaventando la regnante.

“Hai litigato con il tuo consorte? Calmati che mi preoccupa vederti in questo stato!” – la regina è confusa dal discorso della fanciulla e anche ansiosa per via delle sue parole.

“Fosse solo questo il problema. Ultimamente non si controlla…secondo voi la mia gravidanza è frutto di una notte d’amore? no! Vi sbagliate. Lui è cambiato ed è molto irascibile. Sono venuta qui, facendomi coraggio, per supplicarvi di tenere Sophie al sicuro”

“Cosa? No… non può essere. Forse esageri… Anna ha sempre descritto Kristoff con belle parole”

“Perché lei non lo conosce fino in fondo. Ragionate, maestà. Quanto tempo ha trascorso vostra figlia con mio marito? Poco! Non può sapere nel profondo che tipo di uomo è. Io lo so, invece. Sono cinque anni che sono la sua compagna, cinque anni che sopporto angherie, tradimenti e cattiverie”

“Santo cielo” – esclama, scioccata Idunn, costretta a sedersi per evitare uno svenimento.

Se ciò che sta udendo è reale, ha affidato la bambina ad un mostro!

“Siete ancora in tempo per salvare vostra nipote” – ripete Isabel, vogliosa di convincere la nobildonna di quello che dice.

Il silenzio della regina non è un segnale positivo, ma neppure negativo.

E quando Idunn chiede - “Come posso fare? Lei non si vorrà più separare dal padre. Devo trovare un modo per riprendermela”, Isa sente di aver vinto; è riuscita a rendere vera una storia totalmente finta.
“Sono felice che mi credete, maestà. Bisogna agire il prima possibile, per il bene di tutti, in primis quello di Sophie. Ha cinque anni e una vita davanti. Per me e mio figlio ci sono poche soluzioni. Invece la principessina può fuggire e dimenticarlo per sempre”

“Puoi dimostrare quanto hai appena detto?” – domanda Idunn, volendo avere piena conferma.

“Non vi basta lo stato di shock in cui sono? Per di più sono incinta. Ho dovuto abbandonare un lavoro che adoravo per volere di mio marito”

“Non avrà mica alzato le mani su di te, spero”

“Una volta…o due!”

“Oh mio Dio” – esclama scioccata la regina, afferrando, con violenza, il braccio della ex lavoratrice. Su di esso sono visibili alcuni lividi e un paio di graffi.

Osservandoli rimane pietrificata.

“Aiutatemi. Non posso più nasconderlo. Quel vile deve pagare per il male che sta facendo!” – Isabel scoppia a piangere e la sovrana istintivamente l’abbraccia, confortandola e cadendo nella trappola della docile e tormentata domestica. Peccato che sia solo apparenza.

“Si risolverà tutto. Adesso tu mi porti a casa tua e recupero mia nipote. Se davvero Kristoff Bjorgman agisce da bestia, avrà la punizione che merita”

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Nel frattempo…

“Che bello averti qui, Sophie! Sono felicissima” – afferma Elsa, felice come non lo è da tempo, rivedendo la nipote.

Olaf è lì quando la bambina arriva e l’accoglie allegramente.

Clarissa si commuove sentendosi chiamare nonna e lo stesso vale per Samuel, il quale inizia a studiare le somiglianze fisiche della piccina con il ramo della sua famiglia.

La felicità che si respira tra quelle mura coinvolge anche la sarta, Lisa. Dopotutto ha cresciuto Anna come fosse una figlia e vedere Sophie le rammenta il passato.

Kristoff azzarda addirittura a paragonare la piccola a sua zia.

“Più vi guardo più riconosco una somiglianza pazzesca. Dai, osservatevi allo specchio. Siete due gocce d’acqua” – afferma, rivolgendosi alla sorella che tiene in braccio la piccola.

“Sul serio?” – è la risposta entusiasta di Elsa.

Le affermazioni del giovane, però, lasciano i suoi genitori di sasso.

“Ehm…ma cosa dici?! È identica ad Anna, non pensi anche tu Samuel?” – si intromette Clarissa.

“Si si assolutamente” – risponde subito l’uomo.

L’argomento viene chiuso da Elsa stessa.

“Pensavo che per una volta qualcuno potesse avere dei tratti come i miei. Sai che bello, l’ho sempre sognato. Ovviamente mamma e papà hanno subito sottolineato l’impossibilità di ciò. Beh non vogliono avere una mia copia in casa. Altro che tragedia! Si vivrebbe l’inferno. Ma sapete che vi dico? Meglio così. Almeno è libera di fare e agire in libertà senza avere timore di scatenare una bufera di neve” – commenta la ragazza, amareggiata. Si allontana con il capo basso, chiudendosi in camera tra il dispiacere di tutti.

E a proposito di ghiaccio e magia…

“Eccoci, figliola. Siamo arrivati. Questa è la valle dei trolls” – comunica re Agnarr ad Anna.

“Ma qui non vedo nessuno, padre. Sicuro che sia davvero il posto giusto?”

In men che non si dica ecco enormi massi e rocce tramutarsi in omini buffi e piccini.

Alcuni iniziano a salutare allegramente il re, altri scrutano la principessa sospettosi sulla sua identità.

“Lei è mia figlia, Anna” – afferma Agnarr, presentando la fanciulla.

“Non si chiamava Elsa?” – chiede uno dei tanti.

“Sanno di mia sorella?” – domanda sconvolta la giovane.

“Ehm… già. Te lo racconto più tardi” – risponde il sovrano, poi va dritto al punto – “Vorrei sapere dove si trova Cristel. Vi prego aiutatemi”

“Perché ti interessa conoscerla solo ora?”

“Prima l’avete lasciata qui perché era d’intralcio e volevate fare lo stesso con Elsa”
“Ascoltate, sono pentito per aver agito come fece anni fa mio padre. Sono qui per questo. Ritrovare mia sorella per ricongiungermi anche alla mia primogenita. Loro hanno un dono in comune e trovandosi non si sentiranno più delle “diverse”. Capite che intendo?” – a quel punto re Agnarr si inginocchia e, con le lacrime agli occhi, li supplica.

I silenzi e il rifiuto della maggior parte dei trolls non scoraggia padre e figlia. I due insistono. Anche Anna si china, esattamente come il genitore.

“Vi prego, noi vogliamo solo riportare l’amore a palazzo. Per troppo tempo lì ha vissuto solo il gelo. Dateci questa opportunità” – interviene la ragazza.

Tutto inutile. I loro discorsi non smuovono affatto gli omini rocciosi.

“Andiamocene, Anna. Non ci aiuteranno mai” – si arrende l’uomo.

“Ma padre…”

“Niente ma. Dobbiamo vedercela da soli”

“Senza indizi, senza sapere neppure dove si trova. Come faremo? Vaghiamo a vuoto”

“Io posso darvi un piccolo indizio” – a prendere parola è uno dei trolls più anziano, sopraggiunto proprio allora.

“Vi ringrazio, diteci per favore…abbiamo poco tempo” – Anna si pone subito all’ascolto.

“Cristel non si fa chiamare più Cristel. Sono tantissimi anni che non abita qui, nella nostra valle”

“Dove vive?” – chiede, trepidante, il sovrano.

“Lei si nasconde bene tra gli umani, controllando la magia con facilità. Fate attenzione a chi vi è attorno. Posso solo dirvi che non si è allontanata dalle vostre terre d’origine”

“Quindi è ad Arendelle?” – chiede Anna.

“O a Rosetown” – ipotizza il re.

“Imparate a guardare le persone con il cuore. Agnarr, è la tua gemella che stai cercando. Chi meglio di te può riconoscerla, ritrovandosi dentro di lei. Buona fortuna amici miei.”

Così dicendo Granpapà, il troll più saggio e maturo, si congeda invitando i suoi simili a fare lo stesso.

“E adesso?” – domanda la ragazza al genitore, una volta da soli.

“Ci recheremo a Rosetown. Sarà questa la prima tappa”

“Speriamo di trovarla. Anche se ho il vago sospetto che Cristel sia vicina a noi più di quanto pensiamo”

Fiduciosi i due danno il via alle ricerche.

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“Nonna, cosa ci fai qui?” – domanda Sophie, vedendo Idunn entrare in casa.

È sera e infatti padre e figlia sono tornati nella loro abitazione.

Isabel è dietro la regina e osserva, soddisfatta, la scena.

“Vengo a riprendere la bambina” – prende per mano la piccola e la conduce all’esterno.

“Aspettate, dove andate? Non potete farlo. Anna l’ha affidata a me.  È mia figlia” – si altera Kristoff, afferrando la donna per un braccio nel tentativo di bloccarla.

Tale gesto viene mal interpretato da Idunn che reagisce.

“Non ti permettere più. Potrai alzare le mani su tua moglie ma non su di me”

“Cosa? Alzare le mani? Cosa state dicendo?” – esclama, scioccato, lui.

“Presto anche Isa ti abbandonerà e se avrà bisogno l’aiuterò io a liberarsi di chi le reca tanto male!” – così dicendo, chiude la conversazione. Trascina sua nipote che, nel frattempo, piange e urla il nome del padre.

“Tesoro tranquilla. Si sistemerà ogni cosa. Papà non ti lascerà.” -grida Kristoff alla piccina.

Ed una volta rimasti marito e moglie, Bjorgman posa lo sguardo sulla soddisfatta consorte.

“Cosa le hai raccontato? Quali menzogne hai inventato per portarla a credere che sono un violento?”

“Ti avevo avvisato, maritino.” – fiera di sé, Isabel mostra i lividi e i graffi.

“Non è opera mia e lo sai bene”

“Certo. Tu non faresti male ad una mosca. Ma a mali estremi, estremi rimedi”

In quel momento, Kris sente di aver fallito nella vita. Sposarsi con una donna per sostituirne un’altra…che assurdità!

Però ora come non mai ha un desiderio: quando Anna tornerà ad Arendelle, lascerà Isabel per sempre.

E Isa glielo permetterà? Bella domanda!

   
 
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