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Autore: Spensieratezza    05/01/2019    1 recensioni
Elijah ha un pessimo rapporto con i suoi fratelli e un unico rimpianto. Un unico fratello, che non ha mai conosciuto. Klaus. Forse se lo trovasse, se si conoscessero, Elijah può ancora scoprire cosa significa essere un fratello maggiore, può ancora scoprire l'affetto fraterno, può ancora riscattarsi per gli sbagli commessi e perdonarsi per non esser riuscito a essere un bravo fratello.
Genere: Erotico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Elijah, Klaus
Note: AU | Avvertimenti: Incest
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- Questa storia fa parte della serie 'Famiglia di vampiri'
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Niklaus era in anticipo, pensò Elijah quando lui arrivò.

“Allora, dove devo sistemarmi per farmi strizzare il cervello??” chiese il biondino, entrando nella casa.

Aspetta cosa? Pensò Elijah. C’era qualcosa di sbagliato e tutto sommato non potè fare a meno di trovarlo simpatico.

“Dovevo aspettarti nel mio studio.” Disse lentamente cercando di non farla trasparire come un rimprovero.

“Beh, ho pensato che per rompere il ghiaccio, sarebbe stata meglio una cosa più informale.” Disse il biondino seduto sul divano.
Elijah ridacchiò.
“Non sono i pazienti a dettare le condizioni, Nik.”

“Oh, scoprirai che io non sono come gli altri a cui hai strizzato la mente..”
Oh, lo so bene…

“Soprattutto dal momento che mi hai chiamato Nik? Chi te la da questa confidenza?”
“Perdonami, io non volevo..” disse imbarazzato.

“Chiamami Klaus.” Disse il biondino sorridendo.

Quest’uomo mi farà diventare pazzo, lo so..
 
 
 

*

Elijah era andato nel suo studio verso le 16:00, dopo che Klaus gli aveva fatto quell’improvvisata a casa, un’ora prima.

Quando era arrivato nello studio si era sentito come in uno stato febbrile. Doveva arrivare in fetta allo studio, Klaus lo stava aspettando. Anzi, lo stava aspettando da addirittura un’ora! Aveva così fretta della seduta che gli aveva fatto un’improvvisata a casa! Scoprì di comportarsi come se quella loro prima seduta fosse un appuntamento. Non voleva deluderlo o metterlo a disagio. Si era fidato, aveva deciso di dargli una possibilità, voleva che fosse tutto perfetto.

Respira, Elijah…. Pensò,tirando fuori il fiato.

E aspettò. Cogliendo l’occasione per sistemare alcuni soprammobili della scrivania.
 
Quando Klaus arrivò, un quarto d’ora dopo, buttò la giacca sulla sedia e si mise a sedere sul divanetto.

“Finalmente! È un’ora che aspetto.”
Elijah sorrise. "Considerando che sei venuto addirittura  a casa mia, mi va di crederti.”

“Oh, ho aspettato anche fuori dallo studio. Te la sei presa comoda, non eri qui mezz’ora fa.”
Elijah aprì la bocca sorpreso, Klaus scoppiò a ridere.

“Oh, dovresti vedere la tua faccia., Rilassati, sono andato a fare un giro. sono arrivato adesso.”

Elijah si chiese se fosse la verità, ma sorrise. “Ti diverti molto con me, vedo.” Disse studiando bene le parole.

Klaus si mosse un po', sembrava indeciso se quella fosse una cosa positiva o negativa e Elijah non aveva detto troppo appunto per non farlo chiudere.

Aveva notato subito come, Klaus si fosse seduto sul divanetto invece che davanti alla scrivania, aveva capito con la sua improvvisata, di essersi sposto troppo e voleva aumentare le distanze.
 
“Mi ha fatto molto piacere che tu sia venuto a trovarmi a casa, Nik.”

Klaus sbuffò. “Se fosse stato così, saremmo rimasti lì.”
“Questo è il mio studio, ti chiedo di rispettarlo.”
Un’occhiata intensa tra di loro.
Elijah si sbrigò ad addolcire i toni.

“Sai, nessuno mi fa mai di queste improvvisate. Non so mai come comportarmi, non ti ho fatto nemmeno un caffè.” Disse andando alla macchinetta.
Klaus lo guardò incuriosito.

“Perché? Non sembri un tipo non ospitale. Considerando che..raccatti sconosciuti nelle discoteche..”

“Ecco.” Disse Elijah offrendogli il caffè e decidendo di non rispondere alle provocazioni. Aveva avuto abbastanza esperienze per capire che Klaus voleva un’altra volta essere rassicurato sul fatto che lui fosse l’unico con cui l’aveva fatto, ma non l’avrebbe fatto, aveva capito anche che, quando assecondi troppo qualcuno, la prima volta che non lo farai, genererai un meccanismo come di abbandono nella “vittima” . Se lo fai una volta, devi farlo sempre, e se poi non lo fai più, sei crudele, non abbastanza sensibile. E poi non serve davvero ad aumentare l’autostima di qualcuno. Se non ti vuole credere, non ti crederà, non importa quello che tu dirai. Se vuoi aiutare qualcuno, devi mostrarti forte, se sei troppo accondiscendente, gli altri ti vedono come debole e non in grado di aiutarli.
“Non rispondi?” chiese Klaus con una punta di impazienza.

“Non ho molti parenti che vengono a trovarmi  a casa, anzi,da quando mi sono trasferito qui, non sono mai venuti.” Disse Elijah sapendo molto bene a cosa voleva che rispondesse e bevve anche lui del caffè. “

Klaus stava già per fare domande, ma Elijah lo interruppe.

“Parlami di tuo..padre..” Klaus sembrò impallidire. “E di tua madre” aggiunse poi, maledicendosi per tanta stupidità.

“Mio padre…era un bastardo ossessionato. Ha sempre preteso da me il massimo, ma il massimo non era mai abbastanza. Poi se n’è andato. Spero sia morto.”
“Da quanto tempo?”
“Prego?”
“Quanto tempo è rimasto con te e tua madre?”
Klaus sbuffò.

“è un anno che non ho notizie di lui. Ma la sua torrida presenza..mi sembra di averla sempre accanto a me…senti, questo è stato un errore, credo che..” disse Klaus, alzandosi precipitoso.

“Dovremmo andare a fare un giro.” disse Elijah alzandosi.
Klaus lo guardò stupito.
“Cosa?”
“Tu hai bisogno d’aria e anch’io.” Disse Elijah, lanciandogli la giacca.

Klaus lo guardò sorpreso.
“Cos’hai?”
“Niente. Perché?”
“Stai mentendo. Sei turbato. Ma non capisco perché.”

“Io..voglio solo fare un giro insieme. Prendi la giacca, andiamo in un bar.”
 
Hai abbandonato anche lui..che razza di padre è ,uno che abbandona due famiglie e una caterva di figli?

Che tu sia maledetto, Mikael.
 






















Note dell'autrice: mi sto rendendo conto che sto andando in difficoltà con questa storia, quindi perdonatemi se nel prossimo capitolo ci sarà un qualche salto in avanti e non racconto pari passo la crescita del loro rapporto, ma lo mando avanti di qualche giorno.
La difficoltà è data dal fatto che non sono abituata a raccontare di una madre di Klaus che non è Esther, quindi faccio fatica, ma prometto che cercherò di esplorare più che posso, il rapporto invece con il padre di Klaus, e ce ne saranno delle belle.
Lo so cosa vi state chiedendo: Elijah non dice a Klaus che è suo fratello?
Ecco, nel prossimo capitolo, parleremo esattamente di questo.
Scusate se questo capitolo sembra un po tirato per le righe, ma non sto bene, sono raffreddata e la mia mente rallenta anche più del solito xd
   
 
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