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Autore: Spensieratezza    05/01/2019    1 recensioni
Elijah ha un pessimo rapporto con i suoi fratelli e un unico rimpianto. Un unico fratello, che non ha mai conosciuto. Klaus. Forse se lo trovasse, se si conoscessero, Elijah può ancora scoprire cosa significa essere un fratello maggiore, può ancora scoprire l'affetto fraterno, può ancora riscattarsi per gli sbagli commessi e perdonarsi per non esser riuscito a essere un bravo fratello.
Genere: Erotico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Elijah, Klaus
Note: AU | Avvertimenti: Incest
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- Questa storia fa parte della serie 'Famiglia di vampiri'
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Erano passati alcuni giorni e il loro rapporto, quella strana amicizia, continuava.

Erano in un bar adesso ed Elijah moriva dalla voglia di dire a Klaus che era suo fratello. Aveva fatto delle ricerche più approfondite e aveva scoperto che era davvero suo fratello, Mikael era il padre biologico di entrambi e Klaus era così perso..così solo..ispirava protezione,desiderava proteggerlo, stargli accanto, fare un lavoro migliore con lui, rispetto a quello che aveva fatto con i suoi fratelli.

Il suo cuore batteva come un tamburo e non si rese conto che Klaus lo guardava con un’aria mista a pietà e disapprovazione mentre Elijah raccontava di come avesse un brutto rapporto con i suoi fratelli.
Erano davanti al bancone a bere, Klaus d’un tratto se ne uscì con un:

“Meno male che non ho fratelli!!”

Elijah quasi si strozzò con il whisky ma si impose di restare calmo.
“Perché dici così? Magari avrebbe potuto alleviare la tua solitudine..non badare alla mia famiglia, non sono tutte così.” Disse Elijah con una punta di speranza. “Esistono anche fratelli amorevoli, sai, che si prendono cura di te.”

“Nessuno può amarmi e nessuno è così stupido da provarci. Inoltre..mi dicono che ho un brutto carattere, se avessi avuto dei fratelli, molto probabilmente, gli avrei piantato un paletto nel cuore.” Disse svuotando il suo bicchiere.
Elijah era lì a guardarlo, con il cuore spezzato.

Forse Klaus non stava dicendo una metafora, ma la pura verità, e questo paletto di cui parlava, gliel’aveva appena ficcato nel cuore.
Cos’altro poteva essere se no, quella punta di dolore che sentiva macerare dentro, all’altezza del cuore?

“Davvero non ne hai mai desiderato uno?” chiese Elijah.
“No, assolutamente. Voglio dire, ho dei genitori schifosi, perché estendere lo schifo ad un altro elemento della famiglia? “

“Allora ragionando come te, anche io sono come i miei fratelli.”
Klaus fece un sorriso che poteva voler dire tante cose.

“Credo tu sia una pecora bianca,a volte nascono. Se io avessi avuto dei fratelli come i tuoi, li avrei pugnalati al cuore e lasciati nelle bare.”
“Non dirlo troppo ad alta voce o qualcuno potrebbe prenderti sul serio e arrestarti.”

“Oh, vero..ma io..ho te, no? Tu mi difenderesti.” Gli disse all’orecchio.

Elijah tremò visibilmente nel punto in cui Klaus gli aveva sussurrato.

“Sono uno psicanalista, non un avvocato.”
“Quindi stai dicendo che non lo faresti..per me?”
Elijah lo guardò senza parole, ammutolito.

“Se fossi un assassino sanguinoso, mi proteggeresti?” chiese con un sussurrò divertito.

“Ci conosciamo appena da una settimana, non credi sia un po' prematuro chiedermi cosa farei per te?” chiese Elijah sarcastico, ma il suo cuore aveva accelerato.

“Il tempo è una cosa relativa e molto sciocca, potresti conoscermi da mille anni e non voler fare assolutamente NIENTE per me,se non desideri fare qualcosa subito per qualcuno, non la farai mai..”
“Secoli di psicoterapia e di studi sul comportamento umano, potrebbero smentirti..” disse Elijah ma già nel momento in cui lo disse, non ne era più così sicuro.

“Tu che cosa faresti per me, Elijah?” chiese suadente Klaus.
“O- ohhh. Siamo passati dal tu lo faresti per me, a direttamente cosa faresti per me. La domanda si è evoluta.” Disse Elijah ironico ma con una punta di agitazione.
Klaus scoppiò a ridere.

“Hai evitato di rispondere alla mia domanda!” disse divertito.

“E non lo farò.” Disse Elijah alzandosi e rimettendosi la giacca. “Questo non è il mio studio e non siamo abbastanza ubriachi per questa conversazione.” Disse infilandosela.
 
Fece per incamminarsi e Klaus gli si affiancò, mettendogli un braccio attorno al suo, irrigidendo Elijah a quel contatto improvviso e confidenziale, senonchè intimo.
“Hai già fatto qualcosa per me.”

“Uhhh davvero. Ora addirittura viaggio anche nel tempo.” Disse Elijah

“Sì. Hai evitato di rispondere. Nessuno l’aveva mai fatto prima d’ora. Grazie.”

Elijah si ammutolì del tutto.
 
   
 
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