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Autore: Spensieratezza    05/01/2019    1 recensioni
Elijah ha un pessimo rapporto con i suoi fratelli e un unico rimpianto. Un unico fratello, che non ha mai conosciuto. Klaus. Forse se lo trovasse, se si conoscessero, Elijah può ancora scoprire cosa significa essere un fratello maggiore, può ancora scoprire l'affetto fraterno, può ancora riscattarsi per gli sbagli commessi e perdonarsi per non esser riuscito a essere un bravo fratello.
Genere: Erotico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Elijah, Klaus
Note: AU | Avvertimenti: Incest
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- Questa storia fa parte della serie 'Famiglia di vampiri'
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Un’altra seduta, un altro giorno.
Stavano ancora parlando del padre di Klaus.
Elijah ascoltava attentamente. Ogni parola, ogni frase, era una stilettata al cuore.

Klaus si sbottonava sempre di più, raccontando del suo rapporto difficile con il padre.
Raccontava di quando lo picchiava, perché era una delusione con il judo, o perché non era andato in guerra come soldato.

Raccontò di come si fosse infuriato e aveva gettato i suoi disegni.
Raccontò di come le avesse prese quando aveva scoperto che aveva nascosto i suoi libri per non farglieli trovare per evitare che buttasse anche quelli.
Li aveva nascosti da un amico.

“Non raccontare balle, tu non hai amici!!”
Le aveva prese anche quel giorno, ma non era riuscito a scoprire dove fossero.
 

“Un giorno gli chiesi perché mi aveva sempre odiato e lui rispose che non lo sapeva, l’aveva fatto e basta. Da quel giorno fu la fine del nostro rapporto. Elijah, ma…che cos’hai?”

“Io..niente..è solo che..” disse Elijah asciugandosi gli occhi.
“Elijah, smettila subito! Io non ti ho raccontato il carattere di quel disgraziato per questo. Nemmeno mia madre piange per me. Smettila SUBITO.”

“Puoi dirmi cosa fare ma non cosa provare, Klaus.” Disse alzandosi dalla sedia e abbracciandolo.
Klaus restò paralizzato sulla sedia.

“Non devi piangere per quel mostro. Io vorrei che fosse morto.”
“E io vorrei averlo ucciso io.” Disse Elijah ancora abbracciato a lui.
Klaus avvertì un brivido attorno alla sua schiena.

“Elijah, Elijah..” disse, scostandolo delicatamente da lui e guardandolo vicinissimo. Eramo così vicini che avrebbe potuto contargli le lacrime sul viso. Le trovava cosi belle sulle sue ciglia.

“Questo sta andando troppo oltre, Elijah..che stia male io è un conto, ma tu..non posso sopportare..”
“Che cosa non puoi sopportare?”

“Io..gli psicanalisti non dovrebbero piangere per i propri pazienti.” disse mentre Elijah si alzava e cercava di ricomporsi.
“Ma a volte lo fanno.” Sostenne Elijah.
Klaus deglutì. “Dopo questo..lo odio ancora di più..”
“Klaus..no..”

“Non dirmi no, Elijah..che pianga io..è un conto..che stia male io..è un conto..ma tu..non dovresti..quindi non dirmi che non devo odiarlo..”

“Cazzo” disse Elijah, prendendosi un fazzoletto. “Sono un disastro come psicanalista, io dovrei aiutarti a riprendere un rapporto con tuo padre, non il contrario.”

“Il solo modo che hai per aiutarmi, è disprezzarlo con tutto te stesso.” disse con un sorriso Klaus. “Certo, magari senza piangere.” Aggiunse.
Elijah fece una risatina.

“Sai, Klaus..non posso fare molto per questo, ma credo che tu meriti una spiegazione migliore di quella che ti ha dato lui..”
“Cosa sarebbe? Quale spiegazione?”

“Tu hai chiesto a tuo padre perché non ti ama..io penso che le persone non amino mai..quelle che dovrebbero..e amino sempre quelle che non dovrebbero..”
Klaus lo scrutò in viso duro.
“A chi ti stai riferendo? A me o a ..te..?”

“A entrambi.” Disse Elijah muovendosi a disagio. “Io..non ho mai amato i miei fratelli..ci ho provato..malgrado..non..non ci sono riuscito..non ci riuscivo ad amarli solo perché erano miei fratelli..non sto dicendo che è giusto..” puntualizzò perché Klaus sembrava sul punto di infuriarsi..” Il mondo è pieno di persone che soffrono perché amano quelle che non li ricambiano, se tutti noi amassimo solo le persone che ci vogliono bene e a cui importa di noi..non esisterebbe più dolore nel mondo e vivremmo nell’Eden in Terra.”
 
Silenzio. Poi Klaus parlò ancora ma con una punta di esitazione:

“Perché credi che succeda, Elijah? Perché noi tutti non amiamo solamente chi ci ama? Perché le persone da cui desidereremmo amore, non ci ricambiano solo perché noi li amiamo?  Non rispondermi da psicanalista, te ne prego, Elijah.”
Elijah sospirò a lungo.

“Una volta avevo letto su un sito internet : Non amavo me stessa abbastanza per lasciare che qualcun altro mi amasse. (NB: citazione da qualche film di cui non so il nome )
Klaus lo osservò con attenzione.

“Chi non si ama, non ama il suo prossimo. Tuo padre era un egoista, Niklaus.”
“Certo, dimmi qualcosa che non so.”

L’egoista si vuole bene in modo sbagliato, ama il suo prossimo come se stesso, ma non amando se stesso, non ama neanche il suo prossimo.” Disse Elijah. (NB: citazione presa da "L'ultima riga delle favole )
Klaus era basito.

“Mio padre non si amava? Mia madre..lei..”
“Tua madre l’ha tradito, Niklaus.”
Perchè era un bastardo! Se l’è meritato, ma poi è rimasta!! Questa non è una dimostrazione?”

“Oh, Niklaus..credi davvero che tutte le coppie che rimangano insieme, si amano?”
Klaus era senza parole.

“Tuo padre ODIAVA tua madre perché si era resa conto che poteva amare qualcun altro meglio di come poteva fare con lui, e odiava sé stesso perché aveva fallito più volte in una cosa che si era prefissato. Farsi amare. E odiava anche TE, perché non capiva il tuo amore. Come potevi tu, amare una persona tanto ripugnante? E non lo comprendeva. L’affetto di una persona può sembrarci incomprensibile, perché non combacia con l’idea che abbiamo di noi stessi e quando le persone non ci rimandano la stessa immagine che abbiamo di noi, possiamo fare due scelte. Amarle o odiarle. A seconda di cosa pensiamo di meritare.”

“E lui mi ha odiato..l’ho fatto e basta, diceva.”
“È stata una sua scelta. Nessuno gli ha detto di farlo. Non è colpa tua, Klaus.”
“Stai..stai dicendo un mare di stronzate..”

“Perfino in questo momento stai dimostrando che ho ragione. Tu mi respingi perché non confermo l’immagine che hai di te stesso..tu vuoi che io ti dica che sei un figlio orribile e che per queso tuo padre ti odiava..ma non posso farlo..perchè non esiste motivo, per cui le persone ci amino o ci odino, a parte i sentimenti che ci arrivano o ci trasmettano, senza il nostro volere o il loro, ma non possiamo controllare le vibrazioni che emaniamo..vedi, Klaus..”

Basta!! Qualunque cosa io abbia emanato, era sbagliata, ok?? Altrimenti lui non mi avrebbe odiato. Fine della storia.” Disse Klaus con gli occhi lucidi.
Silenzio.

“Dai per scontato che quello che emanavi era oscurità, ma non sempre è così, Klaus. Molto spesso le persone che ci respingono, lo fanno perché non possono sopportare la nostra luce.”
Klaus era ammutolito.

“Perché qualcuno dovrebbe rifiutare l’amore? Non ha senso?”

“Desideriamo quello che pensiamo di meritarci, vedi Klaus..” disse e gli prese le mani. “Se bastasse offrirlo, se bastasse donarlo, ma non sempre le mani ed il cuore, sono pronti a ricevere l’amore “ (citazione presa da internet )

Klaus si imbarazzò  e sentì infiammare nel viso. Tolse le mani da lui.
Elijah si pentì di quel gesto avventato.
“Devo andare. Adesso.”
 
Elijah sospirò.
“Elijah?”
“Sì?”

“È stato..illuminante.
Elijah gli sorrise.
“Elijah?”
“Si?”

“Credi che io..sia pronto a essere amato?”
Elijah tentennò.
“È quello che speriamo di scoprire.” Rispose sorridendo.






















Note dell'autrice: alcune citazioni sono prese dai libri, alcune spiegazioni sono mie, l'argomento del non esser amati e essere rifiutati mi ha sempre affascinato, essendoci passata io in prima persona, per evitare di intasare le note, ho deciso di scrivere direttamente nel testo quando le citazioni sono prese da qualche libro.
   
 
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