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Autore: SkyDream    06/01/2019    5 recensioni
Era cosa assai insolita che qualcuno bussasse alla porta di Fairy Hills, per questo motivo Erza si prese la briga di aprire nonostante fosse appena uscita dalla doccia. Le si presentò davanti un tipo assai strambo, con un occhio livido e una sigaretta tra le labbra.
"Cerco Lluvia Loxar".
Perchè, si sa, nella vita spesso il passato torna a cercarci. Nel caso di Lluvia stava per trascinarla via dal presente, pronta a bloccarla in quelle paure che non hanno mai lasciato il suo cuore.
Gray e Gajeel sono pronti a tutto pur di riportarla a casa, ma si può convincere qualcuno ad abbandonare i propri fantasmi?
_Dal testo_
«Akio adorava tormentare Lluvia, le diceva sempre di non piangere e di non provare emozioni o la sua pioggia avrebbe inondato tutto il mondo. E’ solo colpa sua se Lluvia per tanti anni ha finito con l’essere apatica davanti ogni sorte di minaccia o di tortura. Poi un giorno…»
[...]
«Libri di poesie, per l’esattezza. Lluvia non aveva mai visto il sole e collezionava poesie che descrivessero i raggi solari e l’estate, qualcosa che non aveva mai potuto provare addosso.»
Genere: Angst, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gajil Redfox, Gray Fullbuster, Gray/Juvia, Lluvia, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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~Soul Rain~

 

Temevo che la furia del mio vento

Temevo che la furia del mio vento
rovinasse tutti i germogli belli e veri,
e il mio sole è brillato e brillato,
ed il mio vento non ha mai soffiato.

Ma un germoglio bello o vero
non fu trovato su nessun albero,
perché tutti i germogli crebbero e crebbero
senza frutti, falsi, anche se belli da vedere.

William Blake
 
 
Le colline di Magnolia avevano da poco cominciato a perdere i loro colori sgargianti, perfino i rami spogli si levavano verso il cielo pronti a sostenere la prima neve di quel gelido inverno.
Gelido lo era senz’altro, Erza non aveva mai acceso la stufa in camera mentre si asciugava i capelli bagnati, ma quel pomeriggio non potè farne a meno.
Aveva così tanta voglia di rimanere nella sua stanza al caldo che, quando sentì il battente contro la porta, sperò per un momento che qualcuno delle altre ragazze scendesse al posto suo.
Peccato che Erza fosse così tanto appassionata di pettegolezzi da pentirsi subito dopo di quel pensiero, scese le scale due gradini alla volta e aprì il portone convinta di trovarvi dietro qualcuno dei suoi amici.
Fece un passo indietro sussultando. Davanti le si parò un ragazzo alto e moro, aveva una sigaretta alla bocca e uno degli occhi chiari era contornato da un grande livido scuro.
«Chi sei?» chiese d’istinto con una mano sulla cintura, pronta ad estrarre la spada.
«Cerco Lluvia Loxar.» rispose l’altro senza nemmeno togliere la sigaretta dalla bocca.
Erza abbassò gli occhi sul suo petto notando come avesse solo una camicia chiara sotto la giacca di un abito informale seppur sembrasse fatto su misura. Notò che aveva anche delle bretelle piuttosto antiquate che gli tenevano i pantaloni.
«Cerco Lluvia Loxar.» ribattè l’altro sbuffando un soffio di fumo scuro. Non sembrava abituato ad aspettare.
Benchè Erza fosse curiosa di sapere chi fosse il misterioso ragazzo alla porta, chiamò Lluvia dalla tromba delle scale e aspettò di vederla comparire; era certa che avrebbe sperato fosse Gray e che si sarebbe precipitata in corridoio in pochi istanti.
Calcolò che, al contrario delle sue aspettative, Lluvia aveva impiegato addirittura un secondo e mezzo in più per aprire la porta e raggiungerla.
“Potrebbe anche essere un ammiratore segreto!” pensò Erza con un mezzo sorriso malizioso mentre raggiungeva la propria camera. Prima di chiudersi dentro, però, sentì un’esclamazione di sorpresa.
 «Akio?» la voce di Lluvia risuonò per l’atrio, poi vi fu un momento di silenzio.
«Ti sembra il modo di rivolgerti ad un tuo superiore?» chiese l’altro senza muoversi né mutando il tono con cui l’aveva cercata poco prima.
«Akio-senpai, cosa ci fa qui?»  Lluvia si accorse di tremare, sentiva i pugni scuotersi nonostante facesse di tutto per tenerli fermi. Cercò di respirare, di calmarsi, di dirsi che andava tutto bene.
«Lluvia Loxar, cosa ti è successo?».
Erza si avvicinò alla finestra notando che il cielo, prima limpido nonostante il freddo, si stava velocemente riempiendo di grossi nuvoloni grigi.
 
***
 
«Che significa che non sai dove sia finita? Maledizione, non può scomparire così una persona!» Gray era esasperato e non ci mise molto a crollare sul bancone della gilda maledicendo degli Dei a sua scelta.
Mirajane sospirò pesantemente e poggiò di lato uno dei boccali che continuava a strofinare, si avvicinò con il viso a quello del suo amico.
«Anziché arrabbiarti con me, dovresti cercarla. Lluvia mi aveva detto che sarebbe partita ieri mattina con te, non ho la più pallida idea di dove sia finita ed Erza mi ha detto che non è nemmeno rientrata per dormire questa notte».
Le ultime parole parvero fare effetto, Gray si risollevò con sguardo ora preoccupato e chiese ulteriori spiegazioni.
«Sì, Erza mi stava raccontando ieri che due giorni fa hanno ricevuto visite a Fairy Hills. A quanto pare un ragazzo alto e moro con uno strano livido ha cercato Lluvia.» spiegò la maga poggiando entrambi gli avambracci sul bancone di legno e sporgendosi per poter raccontare meglio la storia anche agli altri amici che si erano interessati alla curiosa faccenda.
«Sai qualcos’altro su di lui, Mira?» chiese Levy che si era avvicinata e seduta sul tavolo vicino facendo oscillare i piedi per aria.
«Erza ha detto di aver sentito esclamare un nome, se non ricordo male era Akio».
Uno dei tavoli andò in frantumi in pochi istanti, tutti si voltarono in direzione di Gajeel che aveva preso a camminare verso Mirajane con i pugni ben chiusi ormai diventati di ferro.
«Si può sapere perché diamine Akio ha cercato Lluvia? Gli avevo detto che se lo avesse rifatto lo avrei ucciso con le mie stesse mani!» Gajeel emise le ultime parole con così tanta potenza che l’intera gilda calò nel silenzio.
Levy, l’unica a non essere spaventata dall’uomo, gli circondò un braccio con le piccole mani invitandolo a calmarsi un momento.
«Chi è Akio?» chiese Gray sempre più interessato alla questione. Aveva preso a giocare con la collana che batteva sul suo petto nudo, si accorse di aver perso il piccolo bracciale che portava al polso, ma non ci diede peso.
«E’ un gran bel pezzo di -».
«Gajeel!» Levy lo richiamò per quanto la sua vocina potesse coprire quella del suo ragazzo, l’altro si sedette su una sedia al suo fianco -senza reprimere l’impulso di lanciarle un’occhiata fuggitiva - e cercò di darsi una calmata prima di spiegare a tutti chi fosse quell’uomo.
«Quando io e Lluvia eravamo parte dei Phantom Lord, oltre a me e ai Four Elements, vi era un mago potentissimo capace di cambiare la consistenza agli oggetti, ai ricordi e ai pensieri: Akio. Era raro che il master lo facesse uscire fuori dalla gilda per paura che potesse recar danno ai cittadini, così un giorno Akio abbandonò tutto e si mise in cammino per fondare una gilda tutta sua.» disse Gajeel rimanendo con lo sguardo fisso per terra.
«E Lluvia cosa c’entra in tutto ciò?» Gray cominciava a perdere la pazienza, era così irrequieto da essersi ferito con un lato della croce di metallo senza nemmeno accorgersene.
«Akio adorava tormentare Lluvia, le diceva sempre di non piangere e di non provare emozioni o la sua pioggia avrebbe inondato tutto il mondo. E’ solo colpa sua se Lluvia per tanti anni ha finito con l’essere apatica davanti ogni sorte di minaccia o di tortura. Poi un giorno…»
 
«Lluvia?» Gajeel non utilizzava mai un tono dolce o comprensivo, ma non potè fare altrimenti davanti le lacrime che scendevano copiose sul viso della sua amica. Era talmente raro vederla sfogarsi in quel modo che ne fu tremendamente colpito.
«Lluvia non deve piangere, Lluvia deve essere forte!» ripeteva la ragazza mentre i singhiozzi le scuotevano il petto ormai fradicio di lacrime salate. Fuori ormai una tempesta stava soffiando così forte da far tremare i vetri.
«No, puoi piangere, ma almeno calmati un po’.» la invitò l’altro avvicinandosi senza farsi ulteriori problemi, si inginocchiò davanti alla sua amica e notò che i limpidi occhi azzurri erano diventati dello stesso grigio delle nuvole.
«Lluvia ha ucciso un’intera famiglia per ordine di Josè, Lluvia non può perdonarsi ma non può nemmeno piangere, o Akio…Akio».
Il mago appena nominato entrò nella stanza lentamente, senza nemmeno una luce accesa entrambi videro che il suo occhio sinistro aveva una pupilla fluorescente.
«Ti avevo detto di non farlo, Lluvia. Ora ne pagherai le conseguenze.» le disse aprendo un palmo ed emettendo una fioca luce.
Gajeel si parò davanti la sua amica e guardò Akio con lo stesso sguardo di una belva che ammira la sua preda.
«Ehi, Akio, te la prendi con i più piccoli ora?» lo stuzzicò trasformando le mani in ferro puro. Avrebbe protetto il piccolo cuore malconcio di Lluvia, anche se quel gesto di bontà gli sarebbe costato il lavoro a Phantom Lord.
«Figurati, Vecchio Metallo Arrugginito, non potrei mai far del male alla povera piccola maga dell’acqua, vero?».
Akio poggiò la mano fluorescente lì dove sapeva vi fosse una mensola con i libri, questi subito finirono in fiamme.
 
«Libri?» Levy sembrò piuttosto incuriosita da quella novità, non sapeva che alla sua amica piacesse leggere.
«Libri di poesie, per l’esattezza. Lluvia non aveva mai visto il sole e collezionava poesie che descrivessero i raggi solari e l’estate, qualcosa che non aveva mai potuto provare addosso.» spiegò Gajeel ancora con i pugni stretti al ricordo. Le gote avevano assunto un’irritante tonalità di rosso.
«E ha bruciato tutti i libri di Lluvia?» Gray sembrava piuttosto disgustato all’idea di un’azione tanto meschina. Sapeva bene quanto Lluvia soffrisse per la maledizione che portava addosso e se quei libri erano il suo modo di esorcizzarla e il posto in cui ripararsi, no, non avrebbe retto a lungo senza tirare un pugno a quell’Akio.
«Non ne lasciò nemmeno uno intatto. Lluvia non uscì dalla camera per giorni, quando finalmente la vidi era tornata apatica e ripeteva solo tre parole: shin shin to1. Era impossibile farle dire altro.» spiegò Gajeel rivolgendosi al suo amico.
« Deve essere stato molto brutto per lei! Ma se era così appassionata di poesia, perché non ho mai visto un libro in camera sua, qui a Fairy Hills?» chiese Levy senza smettere di far ciondolare i piedi dal tavolo.
«Che domande!» intervenne Mirajane rivolgendo un sorriso malizioso a Gray, «Che bisogno aveva di collezionare poesie sull’estate se qualcuno qui presente ha spezzato la maledizione facendole vedere il sole?».
***
«Lluvia, ti ho detto di smetterla, la pioggia mi infastidisce».
«Lluvia non piange, Akio-senpai. Lluvia sta solo cercando di riposare».
Akio entrò nella camera nuova della ragazza, totalmente spoglia ad eccezione del letto con le lenzuola blu, si avvicinò a lei e minacciò con una mano di schiaffeggiarla.
«Se non la smetti di far piovere, trasformo il tuo Gray-sama in poltiglia, Loxar!» tuonò lui alzando la voce e facendole tornare in mente una cascata di ricordi terrificanti.
Lluvia si sentì gelare il sangue e ritornò tra le lenzuola, sotto il cuscino strinse un piccolo bracciale di metallo e cercò di calmarsi e di domare la tempesta che aveva cominciato a imperversare fuori da quelle mura.
Stranamente ci riuscì e lentamente la pioggia cominciò a scemare. Non un raggio di sole colpì l’erba.
«Perdona Lluvia per averti mentito tutto questo tempo, Gray-sama».
 
[1] Shin Shin To: onomatopea della pioggia in giapponese.
Angolo autrice: Buon anno a tutti!
Eccoci qui, inaspettatamente con una mini-long Gruvia -senza troppe aspettative- che conterà o 3 o 4 capitoli 
(al momento è in fase di stesura il terzo capitolo) di massimo 5 pagine l'uno (non come in Starry Flame dove vi tediavo con 11 pagine alla volta).
Ebbene sì, Lluvia ha deciso di andarsene e di smettere di mentire alla Fairy Tail e al suo amato Gray, ma perchè? Cosa nasconde e cosa vuole realmente questo Akio?
Tutte le risposte, o parte di esse, saranno svelate mercoledì sera (se spera, dipende se torno viva dall'università).
Intanto vi dico che è in cantiere una tormentatissima long NaLu con riferimenti abbastanza pesanti alle arti marziali e alla filosofia. Potranno succedere due sole cose:
1- Ne uscirà una storia epica
2- Mi deprimerò perchè scoprirò di essere una buona a nulla.

Svelate con me i segreti di queste fanfiction, se vi va lasciate un commentino a caldo e, se ne avete voglia, sono sempre disponibile a scambiare quattro chiacchiere con voi <3
A presto!
 
   
 
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