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Autore: Spensieratezza    07/01/2019    2 recensioni
Un diario magico, misterioso e bellissimo.
Damon lo trova e scopre che in questo diario, Stefan ha raccontato, quand'era ancora umano, che era perdutamente innamorato di lui.
Come la prenderà Damon?
Versione modificata di come sono andate le cose, dopo il coma magico di Elena, indotto da Kai.
Ambientato in una settima stagione alternativa
Genere: Erotico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Damon Salvatore, Stefan Salvatore
Note: What if? | Avvertimenti: Incest
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Defan e Jelena: Brotherly love! '
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Dopo esser tornati da quell’excursus scolastico, Damon non riusciva a dormire.
Continuava a pensare a quello che era successo.

Perché ho portato Stefan in quella scuola? in quello spogliatoio, anzi..

È stato a causa di quello che ho letto in quel diario?
Non avrei mai immaginato che Stefan mi stesse guardando quel giorno..
 
Conservava ricordi vaghissimi di quel ragazzo a cui aveva fatto un servizietto, non ricordava nemmeno il suo nome.
Solo che era bello e lui si sentiva così eccitato.
Come aveva fatto a non accorgersi della presenza di Stefan?
 
Stralci di quelle frasi lo tormentavano.
Caro diario, quando guardo Damon, mi sento così inutile.

Lui è bello, affascinante, 

avrei voluto eguagliarlo nella sua bellezza
 

Come aveva fatto a non rendersi conto di quello che provava Stefan quando lo guardava?
LUI si sentiva inutile davanti a lui?
Come era possibile?
Era stato il preferito di papà, sempre, il preferito dalle donne, da Katherine, anche da Elena, prima che diventasse una vampira.
Cosa poteva mai invidiargli?

Lui è bello, affascinante, 
Damon si mosse a disagio.

Voleva essere toccato da lui?
Questo pensiero lo infiammò sul viso.
 
Immaginò di trovarsi davanti a lui, di toccargli i fianchi, fasciati dai jeans, accarezzarlo per i fianchi, su e giù, su e giù. Immaginò di vederlo chiudere gli occhi, inarcarsi.
Continua ad accarezzarmi, Damon..
Continua..
Non fermarti…
Deglutì.
Davvero non aveva mai avuto nessuna avvisaglia.
 
Pensò a quando Stefan l’aveva costretto a trasformarsi.
Perché non poteva vivere senza di lui.
Una fitta di senso di colpa diventò così lacerante.
L’aveva lasciato. Lui lo amava e Damon lo aveva lasciato. L’aveva abbandonato.
Ma lo amava davvero o era solo una stupida sciocca fantasia giovanile?
Forse il vampirismo aveva portato via quella fantasia, forse Stefan neanche lo ricordava.
 
Cercò di comandare ai suoi ricordi di rimembrargli quello che provava invece LUI per Stefan.
Poteva il suo amore – casto – bastare a farlo sentire amato?
Era lungi da Damon giudicare, in passato aveva avuto relazioni con tantissima gente e molti avevano rapporti incestuosi, spesso avevano fatto orge insieme.
Ma lui, LUI cosa provava per Stefan?
 
Ricordò le sensazioni che aveva provato quando si era separato da Stefan.
Dolore, smarrimento, tormento, ma anche AMORE.
Frustrazione e dolore al pensiero che malgrado tutto non riusciva ad a odiare la persona che lo aveva trasformato.
Perché era lui. Era suo fratello.
Pensò al fatto che non era mai stato capace di gettarsi tutto alle spalle, davvero
Lui e Stefan si erano incontrati più volte, dopo l’evento del 1912.
Non riusciva a stargli lontano.
Pensò a quanto si era sentito umiliato e perso, quando Stefan aveva scelto degli ESTRANEI come famiglia, invece di lui.
Aveva UCCISO per questo.
E aveva UCCISO Lexi, la migliore amica di Stefan.
Aveva già capito che aveva dei sentimenti morbosi per lui, ma COME lui?
Se lo chiese, se lo chiese disperatamente, quasi come se il fatto che fossero ricambiati potesse farlo sentire meno in colpa.
 
 
Finì in un sogno.
Un sogno, no. Un…ricordo…
Era ancora il 1912 e Stefan era appena diventato lo squartatore.
No, stava per diventarlo!
“Stefan, fermati, fermati, basta, basta!!”
“Lasciami stare, Damon, lasciami.”
“Calmati.. Schhh..”
Lo abbracciò e Stefan si lasciò abbracciare, anzi lo strinse di più.
Poi all’improvviso Damon lo baciò.
Dopo un attimo di sorpresa, Stefan ricambiò, languidamente.
Il Damon del presente, poco più in là, assisteva con sgomento.
 
 
A quel punto ci fu un cambio di scena.
Si trovavano in un albergo e Stefan era NUDO.
Damon era ancora vestito con la camicia bianca aperta e sbottonata sul davanti, si chinava su di lui sul letto e gli lasciava una scia di baci roventi e sensuali sul petto e il minore si inarcava..
 


“Ohhh..”

Damon dovette maledirsi per aver esalato quel gemito a bassa voce, pregò che Stefan non lo avesse sentito, nell’altro letto.
Era in dormiveglia e ora aveva ricordato.
Sì, ai tempi aveva come fantasticato sul fatto di fermare Stefan e guarire la sua follia dal sangue, così.
Ma era nient’altro che una fantasia…
O forse no??
 
Si lasciò trasportare nuovamente dall’oblio della memoria.
 
Stefan che rifiutava di partire con lui.
Stefan che preferiva lo zio Zak e consorte.
La lontananza da Stefan era stata così agonizzante.
Aveva avuto grandi speranze quando era tornato da lui nel 1994.
Fantasticava sul stringerlo così forte fino quasi che i loro corpi potessero confondersi.
Desiderava stare con lui, averlo vicino, non perderlo mai più di vista.
Desiderava che non fossero mai più separati.

Ma poi Stefan l’aveva rifiutato, aveva ferito i suoi sentimenti. “Ho ucciso la tua amica Lexi perché dovevi essere tu li ad aiutarmi.”

Una delle rare volte che aveva espresso i suoi sentimenti e Stefan non aveva detto niente.
 
 
 
I ricordi che sembrano lame, fanno male, ma forse li cerco io..
 
Si riscosse di nuovo da quell’abisso di ricordi.
Stefan dormiva.
E lui si ritrovava con un’erezione dolorosa nei pantaloni.
No..no..no..perchè…?
 
Ma non poteva impedire alla sua mente di tornare a quella stalla dove Stefan lo aveva privato dell’anello solare. (vedi 6 x 4)
Immaginò che le cose fossero andate in maniera diversa.
 
 
Stavolta non aveva guardato Stefan allontanarsi con stizza, lasciandolo lì.
Stavolta con la velocità da vampiro, l’aveva afferrato e costretto a venire al buio, nella stalla.
 
“Tu sei MIO, non l’hai ancora capito???” gli diceva, mentre lo teneva contro il muro.
“Damon..!”
“Sei mio..soltanto mio. MIO.”
Poi Damon lo aveva baciato ed era un bacio bagnato, voglioso, bramoso.
Aveva preso a leccargli la lingua e le labbra con sensualità e quando l’aveva sentito gemere, si era eccitato ancora di più e gli aveva afferrato l’erezione sopra i pantaloni.
“Sì…così..Stefan. Dimostrami quanto mi vuoi. Avanti. FINALMENTE.” Gli diceva sul collo.
 
 
 
No basta!!
Tutto questo non era reale. Non lo era.
Non aveva mai provato tali cose, tali fantasie..
Eppure sapeva che non era vero. Che erano dei ricordi veri che aveva esorcizzato chissà per quale motivo.
Si trovava ancora a letto, con quella erezione dolorosa che continuava a pulsare.
 
Cos’avrebbe pensato Stefan se si fosse infilato nel suo letto in quel momento?
No, non poteva!
 
 
 
Uscì dal letto e si ficcò sotto la doccia, masturbandosi sotto il getto.
Immaginò di essere in quella stalla ancora e che Stefan prendeva la sua erezione ed era lui a masturbarlo.
Gemette.
   
 
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