Fanfic su attori > Cast Supernatural
Segui la storia  |       
Autore: TeamFreeWill    07/01/2019    5 recensioni
Jensen è un cantante country texano.
Jared un barista canadese.
Le loro vite si intrecceranno, ma qualcuno nell'ombra farà di tutto per separarli. :)
Genere: Angst, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Jared Padalecki, Jensen Ackles, Misha Collins
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Da quel giorno passarono circa due settimane e finalmente il maggiore poté essere dimesso.

Ma come evitare che quei giornalisti così caparbi e costantemente di guardia all'ospedale non li assalissero all'uscita? La ferita di Jensen era ormai in via di guarigione, ma il ragazzo era comunque ancora un po’ debole a causa della perdita di sangue e della terapia antibiotica che seguiva. “Non deve stressarsi e quegli avvoltoi ..” indicando i giornalisti all'uscita. “... di certo non sono di aiuto!!” aveva asserito il dottor Benedict.

Fu a quel punto che la mente geniale di Misha, aveva elaborato un piano. Un piano che coinvolgeva anche Kim e l’ospedale, con un diplomatico supporto monetario da parte dei genitori.

La mattina dopo, come ogni mattina, Jared - giunto in taxi - entrò nell'ospedale superando la calca dei giornalisti, ma una volta nell'edificio, non si diresse verso il piano in cui stava il compagno. 

Andò invece verso una stanza adiacente al deposito ambulanze dove, già pronta ad aspettarlo , c’era Kim che stava aiutando il compagno ad entrare in quello che era un sacco nero per cadaveri. 

Una volta infilatosi nel sacco e fatto distendere su una barella, di Jensen si poteva scorgere solo il viso.

“Fa impressione!” fece Jared guardandolo. Brutti pensieri lo attraversarono in quel momento, anche se poi decise di lasciarli andare via, poiché quello che stavano facendo, li avrebbe portati a stare di nuovo insieme. Così se ne uscì con un: “Ma ammetto che sei il più bel cadavere che abbia mai visto!!”

“Ma che carino!!!” gli rispose con ironia Jensen. E poi: “Ehi, Kim!! qui dentro si soffoca!”. 

Si stava agitando. “Calmati ok?! Devi stare assolutamente fermo” lo avvertì la paramedico. “Quei tipi lì fuori osserveranno tutto e se ti metti a ballare il limbo lì dentro, manderai tutto a monte!”

“Lo so...ma...”

“Jensen, tesoro…sarà per pochi minuti. Deve sembrare un trasporto di cadavere quando ti metterò nell'ambulanza” fece accarezzandogli il viso appena sudato. “Ora...” tornando a guardare il moro, che sostituì la mano di Kim alla propria, ”...tu va pure nel deposito. Alan e Donna sono già all'interno dell’ambulanza. Alex, l’autista, appena ti siederai nel mezzo e chiuderai i portelloni, uscirà e metterà l’ambulanza qui davanti in bella vista in modo che i giornalisti non vedano all'interno, ma vedano me uscire e caricare la barella nell'ambulanza con questo bel “cadavere”. Andrà tutto bene, durerà pochi minuti e gliela faremo sotto il naso. Misha, come previsto, ci sta aspettando al limitare del bosco…Da li vi accompagnerà lui in auto al cottage .”

“OK! Vado” rispose Jared un attimo prima di dare un casto bacio sulle labbra piene e carnose del suo uomo. “Noi…” sorridendo “…ci vediamo dopo”. 

“A dopo, piccolo” rispose beandosi della carezza che gli stava dando Jared mentre si allontanava e spariva dietro la porta che dava al deposito e saliva in ambulanza.

Qualche secondo dopo, il mezzo uscì come da copione, i giornalisti fermi ad osservare la scena.

Intanto Kim si stava rivolgendo al biondo.

“Ragazzo…tocca a noi ora! Fa’ un respiro profondo e…” la zip del sacco che saliva sempre più. Jensen che prendeva aria, il corpo che voleva muoversi, ma che lui si costringeva a mantenere fermo, il sudore sempre più presente, “…trattieni il fiato”. 

L’ultima cosa che vide, prima che l’oscurità lo inghiottisse fu il soffitto del deposito, poi più niente. 

Percepiva solo che la lettiga veniva spinta e caricata sull'ambulanza, il corpo leggermente scosso, ma trattenuto dalle cinghie. Alex, dopo che Kim diede il via, mise in moto e partì. 

Passò accanto ai giornalisti, che prontamente si spostarono al passaggio.

All'interno, intanto, Alan, Donna e Jared per sicurezza si erano abbassati – era meglio essere prudenti – per non farsi intravedere dai finestrini dei portelloni posteriori.

Jensen, però, nonostante si stesse canticchiando mentalmente quella canzone che era impressa a fuoco nella sua mente da quando si era svegliato, era al limite.

Dio! Quanto mancava ad uscire dal parcheggio dell’ospedale? 

Si stava agitando, i polmoni bruciavano. Strinse gli occhi, il cuore impazzito. Sentiva troppo caldo.

Basta! Non ce la faceva più! Imprecò mentalmente e si mosse.

Un attimo dopo, oramai lontani abbastanza dall'ospedale e dagli occhi indagatori degli sciacalli, Kim abbassò tutta la zip del sacco e Jensen, mettendosi a sedere sulla lettiga, prese un profondo respiro.

“Cristo!” fece guardandosi attorno. “Stavo soffocando! Un altro secondo e sarei uscito da solo da quel sacco, in un modo o in altro! Come fanno a stare qui dentro??!” chiese senza rendersi conto di ciò che aveva chiesto.

Kim sorrise. “Beh! Cinismo a parte, ma chi è qui dentro, di solito non ha più niente di cui lamentarsi!” gli fece presente.
“Cavolo!!” sussurrò in imbarazzo Jensen, rendendosi conto della gaffe appena fatta.

“Ma bravo!” lo redarguì bonariamente il padre invece, “Così tutta questa messinscena sarebbe stata vana e addio giorni tranquilli con il tuo Jared!” 

“Ma io…io…”

“Ha ragione tuo padre!” lo interruppe Jared raggiungendolo e abbracciandolo stretto a sé. 

“Ma Jared..io…”

“Ora calmati ok? Ora è finita! Tutta questa storia è finita! E tra un’ora arriveremo a quel fantastico cottage in mezzo alla natura, lontano da tutto e tutti!”

“Gesù!! Sì!” convenne più tranquillo Jensen perdendosi nello sguardo del compagno. “Solo io e te!”

I genitori si scambiarono uno sguardo d’intesa a quella vista, mentre avvisavano Misha che tutto era proceduto perfettamente e stavano per raggiungerlo nel luogo d’incontro.

Circa un’ora dopo, dopo aver ringraziato Kim e anche Alex per tutto quello che avevano fatto per loro e aver abbracciato la donna, il gruppetto salì in auto con Misha e insieme raggiunsero quello che era uno stupendo cottage interamente di legno di quercia, protetto da un boschetto tranquillo.

I genitori di Jensen ci andarono durante il viaggio di nozze e quando sentirono il dottor Benedict dire che Jensen non doveva stressarsi... beh! il pensiero di entrambi volò a quel luogo.

“Wow! Che posto meraviglioso!” fece Jensen scendendo dall'auto e ammirando quello spettacolo suggestivo, mentre Misha e i suoi, entravano in casa per sistemare le ultime cose. Le loro borse, un po’ di provviste.

Jared, dopo aver chiamato i suoi genitori per avvisarli che erano giunti al cottage e tutto era andato perfettamente, raggiunse Jensen abbracciandolo da dietro, intrecciando le mani con quelle del compagno e appoggiando il mento sulla sua spalla.


Di fronte a loro un lago, tutt'intorno montagne. 

I pini erano in contrasto con alcuni alberi le cui foglie, a quella altitudine, erano dalle mille sfumature dal giallo al rosso.

L’aria era fresca e sana, incontaminata. Pura. 

Ma Jensen non sentiva freddo. No, sentiva un calore avvolgerlo tale da mandarlo in Paradiso.

“E tu lo rendi ancora più bello!” sussurrò Jared all'orecchio di Jensen, che colto da un impeto di passione si voltò, e beh! Non resistette.

Lo baciò languidamente prendendogli il viso tra le mani, facendolo indietreggiare fino all’auto.

Dio! Da quanto sognava di baciarlo in quel modo. Si era sempre trattenuto perché erano in ospedale, ma ora…Ora decisamente aveva un bel po’ da recuperare.

“Jensen…Oddio!” mentre le labbra del biondo scendevano e gli torturavano il collo sensualmente.

“Jared…..Ti amo e ho una voglia matta di stare con te!”

“Ma ci sono ancora Misha e i tuoi genitori” tutto questo il moro lo disse affannosamente, cercando di resistere a quell'irruenza. Invano.

Jared si sentiva come se Jensen volesse mangiarlo! Voleva sentirlo! Voleva… Beh! voleva anche strappargli quel “ti amo” che ancora il moro non gli aveva detto.

“Ehi??? Voi due!” disse Misha sbucando dalla porta di ingresso e raggiungendoli, facendoli tornare alla realtà. “Vi ricordo che quella è la mia macchina! Insomma…salite in camera, no?” ironizzò portando in casa anche la custodia della chitarra classica presa dal locale di Jared e facendo avvampare i due che, imbarazzati, si diedero un contegno e si sistemarono. L’aria fresca aiutò molto!

“Direi che ora siamo presentabili, piccolo!” convenne il biondo.

“Già!” fu la risposta di Jared, leccandosi le labbra. Il gusto di Jensen ancora presente. “Entriamo!”

Salirono i pochi gradini del portico e non appena varcarono la porta, un altro spettacolo si presentò ai lori occhi lasciandoli senza fiato: un grande salone illuminato da ampie finestre che davano su una terrazza panoramica, poco più avanti un camino appena acceso e alla loro destra la cucina. Alla loro sinistra, le scale che davano al piano superiore.

“Magnifico!” riuscì a dire Jared mentre Jensen annuiva, attirandolo a sé dolcemente.

“Jared..…” fece Donna sentendoli e andando loro incontro, uscendo dalla cucina, “…vuoi un caffè caro?” 

La spesa era stata fatta qualche ora prima dai genitori di Jared, felici di contribuire anche loro alla serenità di quei ragazzi e l’avevano data a Misha che la mise nel portabagagli insieme a delle valige con dei vestiti e alla chitarra.

“Certo. Grazie” sorrise.

“E a me non lo chiedi mamma?” Il viso di Jensen era tutto un programma!

“Tu hai bisogno di stare tranquillo...Niente caffeina finché non sei al cento per cento!” rispose per lei il compagno, facendo ridere Donna mentre ritornava in cucina.

“Va bene, infermiere....sexy!” provocò malizioso.

Jared era adorabilmente sexy in quel momento e quando avvampò in quel modo particolare dicendo “Smettila!”, la voglia di mangiarlo di baci era tanta.


“Ti prenderai cura di me, infermiere Jared?!” domandò malizioso.
“Jensen...” lo richiamò all'ordine Jared, in imbarazzo per la presenza dei genitori del compagno.
“Mi coccolerai se starò male?!”
“Smettila...”
“Ma io sto male…vedi?...” fece indicando un piccolo taglio al dito. “Mi fa male qui. Mi daresti un bacio?!” disse mentre gli poggiava il dito “ferito” sulle labbra del moro.

Jared a quel gesto così malizioso dovette trattenersi da spingere il compagno nella prima stanza disponibile e Jensen di certo l’aveva capito e stava per assecondarlo quando Alan lo fece ritornare alla realtà , richiamandolo. Gli dispiaceva interrompere quello spettacolino divertente, ma era una cosa importante.

“Jensen...mi dispiace interrompervi, ma devi dirci cosa comunicare al tuo agente!” 

“Oddio!” disse andando a sedersi accanto al padre, seguito da Jared “Me ne ero completamente scordato!” 

Si concentrò un attimo e poi disse: “Allora quando ritornate a Dallas, tu e la mamma, direte a Richard che prepari un comunicato stampa in cui si spieghi come sto e soprattutto…” guardando, ora, innamorato il suo compagno “… che dica che io ho intenzione di trasferirmi qui a Vancouver. Per sempre…Con quello che ho passato ho bisogno di cambiare ambiente…di stare accanto a Jared, il mio compagno…non posso e non voglio stare lontano da lui. Qui ho tutto. L’amore, la musica e gli amici.” concluse, gli occhi verdi e intensi, la mano intrecciata con quella di Jared. “I dischi si possono registrare ovunque ci sia una sala di incisione!”

La madre, nel frattempo, arrivò con un vassoio sopra cui c’erano quattro tazzine di caffè espresso e lo appoggiò sul tavolino, lì di fronte, sedendosi accanto al marito, che ascoltava attentamente quelle parole, annuendo.

“Va bene. Chiaro e conciso.” annuì il padre prendendo il caffè e bevendolo.

Sapevano già della decisione del figlio, ne avevano già parlato e per quanto fosse drastica l’appoggiavano in pieno. Quello che contava era la felicità di Jensen: se lui era felice - e cavoli se lo era con Jared al suo fianco! - loro lo erano di rimando.

“Ah si...Ora...” disse all'improvviso il padre sorridendo ”...potete riprendere a punzecchiarvi come prima!”

“Alan!” fece Donna mettendo giù la sua tazzina.

“Papà!” 

“Oddio!!” esclamò Jared, che per poco non si strozzava con il caffè!

Nella stanza calò il silenzio, interrotto solo dalle risate di cuore di Misha e di Alan. Avevano le lacrime da quanto ridevano.

Dio! Si respirava un’aria così serena e tranquilla, di famiglia. 


Il tempo letteralmente volò tra una chiacchiera e un’altra e quando Misha, all'improvviso, avvisò che era ora d’andare via, per Alan e Donna salutarsi fu molto emozionante, specie per la madre.

“Ehi...mamma perché piangi ora? Lo sai che ci sentiremo via Skype e verremo comunque a trovarvi appena starò meglio.” fece Jensen staccandosi dalla madre e sorridendole.

“Lo so Jensen. Lo so....scusami. Mi era ripromessa di non piangere...ma tra dire e il fare...” disse asciugandosi le lacrime. Jensen sorrise intenerito e l’abbracciò di nuovo.

Poi si rivolse al padre, che faceva di tutto per nascondere l’emozione mentre salutava Jared.

“Papà…”, avvicinandosi all'uomo. “…quando v’imbarcate e arrivate a Dallas avvisatemi ok?”

“Certo Jensen…..Oddio!…vieni qui…” e un attimo dopo abbracciò d’istinto il figlio dandogli delle pacche sulla schiena raccomandandogli di riprendersi al più presto.

“Donna...” intanto diceva Jared alla madre “… mi assicurerò io che prenda le sue medicine…Stia tranquilla.” e anche lui abbracciò la donna prima di accompagnarla nell'auto di Misha, seguendo il compagno e Alan.

Qui, si salutarono un’ultima volta e poi l’auto partì. 

I due amanti, a braccetto, rimasero a osservare l’auto che spariva dietro la prima curva prima di decidersi a rientrare in casa e quando la porta si chiuse dietro le spalle di Jared, beh!!…non fece nemmeno in tempo ad allontanarsi che Jensen lo imprigionò tra la porta e il suo corpo.

Le braccia tese, le mani appoggiate ai lati della testa di Jared che era ipnotizzato dallo sguardo del compagno.

“Siamo soli…ora…piccolo...Che ne dici di…” e si leccò le labbra, inspirando il profumo intenso del suo uomo. Poté percepire il cuore di Jared accelerare di colpo e il corpo tremare.

“Jensen…per favore…non..ora…” ma sentire il corpo caldo del compagno era inebriante, inspirare il suo profumo poi …Oddio! Da perdere la testa!

“Come?…” inclinando la testa e avvicinandosi al suo orecchio. “Non vuoi fare..l’amore con me, amore mio?” 

“Certo che si...” deglutendo il brivido che aveva provato, “…ma non ora…non devi fare sforzi…quindi è meglio...aspettare…” e a malincuore si allontanò da quella dolce presa di posizione, lasciando Jensen confuso.

“Ma Jared…” ma oramai il suo ragazzo era andato in cucina per iniziare a preparare la cena e non sentì il biondo sussurrare “…ho bisogno di noi…di amarci..”

Di nuovo, più forte che mai, nella sua mente la canzone che mai un secondo lo aveva abbandonato da quando si era risvegliato e che continuava ad associare al suo amore.
A Jared. 

Gli occhi gli divennero lucidi guardando Jared intento a preparare la cena. 
Ma cazzo, perché non gli diceva mai “ti amo”? Mai una volta? Lui glielo aveva detto anche quando credeva di morire...

Preso da un attimo di sconforto, prese la chitarra e uscì sul patio. Il tramonto era stupendo e colorava il cielo di mille sfumature dorate. 

Si sedette su una sedia e intonò a orecchio le prime note di quella canzone. Gli occhi chiusi. La mente che vagava ripensando ad ogni momento stupendo vissuto con l’uomo che amava.
Rimase su quella terrazza a suonare per circa una mezz'oretta, ma ogni tanto una lacrima gli rigava il viso.

“Maledizione!!!...perché non me lo dice?” imprecò all'improvviso smettendo di suonare e passandosi una mano sul viso ad asciugarsi quelle lacrime ribelli, mentre l’altra era appoggiata allo strumento.

Un attimo dopo appoggiò la testa alla parete legnosa del cottage e inspirò ed espirò: doveva calmarsi. Doveva farlo.





Note autrice
Infinite grazie a Cin75 per avermi dato l'idea del piano di fuga e avermi aiutato con il capitolo. Thank you!!!!
  
Leggi le 5 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su attori > Cast Supernatural / Vai alla pagina dell'autore: TeamFreeWill